La tempesta tropicale Fay si è appena formata al largo delle Outer Banks della Carolina del Nord, la lunga serie di piccole isole che si sviluppano per 160 chilometri lungo la costa dello Stato. Nelle prossime ore sono attese piogge intense, venti forti rischio di mareggiate sulle coste.
Un avviso di allerta per tempesta tropicale è stato emesso per le zone costiere da Cape May, New Jersey a Watch Hill, Rhode Island, compresa Long Island.
Sono attese raffiche di vento a 70-80 km/h di velocità e possibili flash-flood, alluvioni lampo in particolare nella zona del New England meridionale.
La tempesta Fay si trova in queste ore a pochi chilometri a est delle coste della Carolina del Nord e i nuclei temporaleschi più intensi sono in azione al largo.

La traiettoria

La tempesta Fay nella giornata di oggi si sposterà verso nord/nord-ovest. Le zone a rischio impatto saranno
diverse aree della Virginia, il Delaware, il New Jersey, la stessa città di New York, Long Island e il New England meridionale.
Sabato forti piogge potrebbero proseguire su diverse parti del New England e nella zona orientale di New York. Oltre alle piogge, si formeranno temporali che potrebbero insistere nelle stesse zone per diverse ore, causando accumuli notevoli.
La tempesta tropicale Fay è la sesta tempesta tropicale più precoce che si è formata in una stagione, battendo il vecchio record precedentemente stabilito il 22 luglio 2005, con la formazione della tempesta Franklin.

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Una tempesta si è appena formata lungo le coste orientali degli Stati Uniti: la tempesta Bertha si trova ora praticamente a ridosso della costa della Carolina del Sud. Bertha impatterà sullo stato nel corso delle prossime ore, portando forti piogge e venti intensi. Si tratta della seconda tempesta dopo Arthur che, con qualche giorno di anticipo, ha aperto la stagione degli uragano del 2020.

Si è formata in poche ore, ma avrà anche vita breve. Addentrandosi nello stato, infatti, Bertha perderà gradualmente potenza e verrà declassata a depressione tropicale. Entro giovedì potrebbe raggiungere i settori interni della Carolina del Nord, per poi dissolversi.

Nonostante il suo rapido indebolimento, Bertha sarà comunque in grado di portare piogge intense con rischio di allagamenti soprattutto tra Carolina del Nord, Carolina del Sud e Virginia. Secondo le previsioni potrebbero cadere dai 50 ai 100 mm di pioggia, ma con possibili punte fino a 200 mm.

Per ora il Servizio Meteo Nazionale ha diramato un avviso per rischio di allagamenti su settori della Carolina del Nord e sulla Virginia occidentale, zona in cui il terreno è ormai saturo per le recenti piogge.

Tropical Storm #Bertha has formed near the coast of South Carolina this morning. Heavy rainfall will be the biggest threat, along with tropical storm force winds along portions of the South Carolina coast https://t.co/tW4KeFW0gB pic.twitter.com/8CeH3j9TlU

— National Hurricane Center (@NHC_Atlantic) May 27, 2020

La stagione degli uragani sta per iniziare. L’inizio ufficiale della stagione, come di consueto, avverrà il 1 giugno. Secondo le previsioni della NOAA, potrebbe essere un anno «movimentato» sull’oceano Atlantico con circa 13-19 tempeste e 6-10 uragani.

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Per gli Usa si profilano giornate meteo estreme. Gli Stati Uniti saranno divisi in due: da un lato un’irruzione di aria molto fredda si farà strada sui settori orientali e centrali degli States, dall’altro aria calda porterà un anomalo aumento delle temperature dalla California verso l’Alaska.
Una profonda area di bassa pressione nel nord-est potrebbe spostarsi verso il Golfo del Maine entro sabato stabilendo un possibile record di pressione per il mese di maggio secondo quanto riferisce il Weather Prediction Center della NOAA.

Il sistema perturbato si muoverà nelle prossime ore attraverso la valle dell’Ohio accompagnato da aria fredda e con possibili nevicate nelle zone interne dello Stato.
Gli accumuli più consistenti sono previsti nel settore nord del New England (regione che comprende gli Stati del Maine, Vermont, New Hampshire, Massachusetts, Connecticut e Rhode Island), dove potrebbero cadere addirittura fino a 15 centimetri di neve.

Questo fronte freddo attraverserà il Midwest determinando anche un tracollo delle temperature con valori da pieno inverno. I valori massimi saranno sotto la media anche di 10-15°C nel corso del weekend e all’inizio della prossima settimana. A New York e Boston sabato pomeriggio si potranno toccare soltanto 7-8°C, a Chicago soltanto 6°C. Alcune località nella zona dei Grandi Laghi potrebbero non superare gli 0°C di massima.
A Detroit sabato mattina si potrebbero toccare solo -2°C con il rischio di danni irreversibili per la vegetazione in piena fioritura e per le colture. Questo freddo fuori stagione potrebbe far battere record storici per le temperature del mese di maggio: le città a rischio record potrebbero essere Detroit, Pittsburgh, Indianapolis e Nashville.

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Negli Usa continuano a ripresentarsi fasi di forte maltempo con temporali molto intensi accompagnati da tornado e grandine. Questa volta ad essere interessata da questi violenti fenomeni è stata la zona della South Carolina dove si sono sviluppati anche dei temporali a supercella. Chicchi di grandine grossi come palle da tennis sono caduti nella zona di Richburg causando grossi danni alle automobili e ai tetti ma per fortuna nessun ferito grave.

Crazy hail storm tonight in Duncan, SC. Those are golf ball to some baseball size hail. Lots of roof and car damage. Thanks to Chad Bowen for the video and send him some prayers for the car and roof. #scwx @NWSGSP pic.twitter.com/tnV5YRtvA1

— Brad Panovich (@wxbrad) May 5, 2020

Hailstones from cell that crossed into Richburg SC @NWSGSP @NWSColumbia #scwx pic.twitter.com/Qjlk13z7QI

— Perry Clanton (@paclanton) May 5, 2020

Il tempo sta già migliorando in queste ore, ma per il prossimo fine settimana nel Nord America è attesa la discesa di un fronte freddo accompagnato da una massa d’aria di origine artica: su diversi Stati centro-occidentali degli Usa e in Canada si verificherà un crollo termico con rischio di gelate all’alba e anche di nevicate a quote molto basse. Le temperature risulteranno anche di 15°C sotto le medie del periodo e si potrebbero verificare grossi problemi alle colture nel pieno della fioritura primaverile. Una fase di caldo anomalo potrebbe al contrario interessare la California, con notevolmente temperature sopra le medie anche in Alaska.

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Torna il rischio di forte maltempo negli Usa con forti temporali, possibili tornado e violente raffiche di vento. Un’area di bassa pressione si sposterà lungo le pianure del Midwest e gli Stati del Sud in progressione verso est.
Rovesci e temporali si svilupperanno in queste zone, soprattutto su Oklahoma e Kansas, ma anche in Missouri, nord dell’Arkansas, Tennessee e Kentucky. Sono attesi forti temporali accompagnati da grandine anche di grosse dimensioni e possibili tornado. Il sistema perturbato si avvicinerà poi alla Florida entro la giornata di mercoledì.

Al seguito di questa perturbazione arriverà anche aria piuttosto fredda che determinerà un crollo delle temperature con valori anche leggermente al di sotto delle medie stagionali. Si interromperà dunque la fase di caldo intenso che ha interessato le Plains meridionali e anche in Florida, dopo i valori record delle scorse settimane, il termometro calerà di quasi 10 gradi con una diminuzione anche dei tassi di umidità.

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Negli Usa il maltempo torna a preoccupare. Nei prossimi giorni ci sarà il rischio di forti temporali in particolare in alcuni settori degli Stati del Sud e del Midwest.
Entro la giornata di martedì una vasta area di bassa pressione si spingerà verso Stati Uniti centrali, dove verrà caricata di energia ed umidità dall’aria calda e umida che scorre verso nord dalla zona del Golfo del Messico.
Seguendo questa direttrice, piogge e temporali tenderanno così a diventare più diffusi e intensi tra le valli del Mississippi e le pianure meridionali.

La zona a maggior rischio di forti temporali, con grandinate, violente raffiche di vento e anche possibili tornado, coinvolgerà settori del Missouri, il sud-est del Kansas, l’Oklahoma orientale, il Texas settentrionale e orientale, l’Arkansas e la Louisiana settentrionale. Mercoledì l’area instabile si sposterà verso est portando ancora maltempo in vaste zone del Midwest per poi causare rovesci e temporali principalmente in Florida.
Sono previste precipitazioni localmente forti dopo la fase di violenti temporali (con annessi tornado) che ha colpito le stesse zone nelle scorse settimane. Il terreno nelle aree colpite dal maltempo è ormai saturo, soprattutto sull’Oklahoma orientale, in Georgia e in Carolina del Sud: ciò potrebbe provocare flash flood (alluvioni lampo) su queste regioni.

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La siccità in atto nel sud-ovest degli Usa potrebbe essere la peggiore degli ultimi 1200 anni. Ad affermarlo è uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Science. Un clima così arido non si sarebbe registrato dal IX secolo. Parliamo di un vero e proprio megadroughts, ossia di un periodo di siccità che si prolunga per più di vent’anni. La causa, secondo i ricercatori, è rappresentata dall’emergenza climatica. In particolare, il riscaldamento globale rappresenterebbe, da solo, oltre il 50% del problema. Il caldo anomalo, d’altra parte, è un problema che attanaglia tutto il Pianeta. Proprio in questi giorni si registrano temperature record nei Balcani.

La ricerca ha esaminato gli anelli degli alberi su migliaia di ettari di territorio

Lo studio si è basato sull’analisi di centinaia di migliaia di ettari di territorio. A firmarlo, un gruppo di ricercatori della Columbia University. Una superficie che si estende attraverso nove Stati, dall’Oregon e dal Montana fino a California, Arizona, New Mexico e parte del Messico settentrionale. In particolare, i ricercatori hanno studiato gli anelli degli alberi. Questo perchè gli anelli degli alberi consentono di misurare la quantità di umidità presente nel suolo di secoli fa. Hanno poi fatto osservazioni meteorologiche sulla situazione in atto, confrontandola con i modelli climatici a disposizione. A dirlo è CBS News.

Secondo gli studiosi, il sud-ovest degli Usa sta vivendo la peggior siccità degli ultimi 1200 anni

Il team di ricercatori ha evidenziato che la parte sud-occidentale degli Usa, negli ultimi 1200 anni, ha vissuto già quattro megadroughts. La prima alla fine dell’800, la seconda a metà 1100, la terza nel 1200, la quarta alla fine del 1500. La siccità attuale sarebbe proprio paragonabile a quella di fine 1500. Per la precisione, parliamo degli anni collocati tra il 1575 e il 1603, come riporta CBS News. Entrambi i periodi siccitosi, quello attuale e quello della fine del XVI secolo, sono i peggiori degli ultimi 1200 anni.

La peggior siccità degli ultimi 1200 anni negli Usa è la causa di gravissimi incendi

Durante questi lunghi periodi siccitosi, l’aria estremamente calda ha prosciugato i terreni dalla loro umidità, rendendoli così estremamente aridi. “Questo sembra essere solo l’inizio di un inaridimento estremo del terreno. E intanto il riscaldamento globale continua“, affermano gli autori dello studio. E, intanto, la siccità causa gravissimi incendi. I roghi in California ne sono un esempio. Oltre a rappresentare una seria minaccia per l’approvvigionamento idrico della popolazione e la possibilità di irrigare i campi.

Il riscaldamento globale è all’origine dei periodi siccitosi

“Sappiamo che questa siccità è stata favorita dal riscaldamento globale”, sottolinea l’autore principale dello studio, A. Park Williams. Bioclimatologo del Lamont-Doherty Earth Observatory presso la Columbia University, Williams dice al New York Times: “Man mano che passa il tempo, sarà sempre più difficile risolvere questo grave problema (…). Stiamo vivendo la siccità peggiore dell’epoca moderna. Una siccità paragonabile soltanto alle più gravi megadroughts del periodo preistorico”.

La situazione è destinata ad aggravarsi sempre più

Se non vengono attuati rimedi, la situazione andrà aggravandosi sempre più. E la siccità negli Usa non sarà più la peggiore degli ultimi 1200 anni. “Il riscaldamento globale causato dall’uomo e le sue ripercussioni sono probabilmente ancora all’inizio”. Lo riferiscono i ricercatori alla CNN. “L’entità delle prossime siccità nel Nord America e in altre zone del pianeta dipenderà per buona parte dalla quantità di gas serra emesso in atmosfera”. Un monito a porre sempre maggior attenzione all’emergenza climatica. Anche negli Usa, dove questa sensibilità pare essere ancora assopita e diluita in mezzo a tanti altri problemi.

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Cresce negli Usa la paura per il rischio tornado. Pochi giorni fa, tra il sabato e la domenica di Pasqua, si svilupparono oltre 125 tornado, tra cui due EF4 nel Mississippi, che causarono più di 30 morti e la distruzione di centinaia di abitazioni. Proprio nel Mississippi un enorme tornado, largo oltre 5 chilometri, rase al suolo la cittadina di Bassfield, nella Contea di Jefferson Davis.

Si ripropone in queste ore la classica configurazione potenzialmente esplosiva con le tiepide correnti del Golfo del Messico in risalita verso Nord e aria instabile associata a un fronte freddo in discesa verso Sud : nelle prossime ore ci sarà dunque il rischio dello sviluppo di nuovi, intensi temporali che potrebbero generare forti tornado  nelle stesse zone già martoriate nei giorni di Pasqua.

Le aree a rischio tornado

I primi temporali si svilupperanno in alcune zone del Mississippi, ma anche in Alabama e Georgia. Massima attenzione anche al Texas e poi la linea temporalesca potrebbe diffondersi anche in Louisiana, nel South Carolina ed entro lunedì mattina anche nel nord della Florida.La zona a maggior rischio tornado, secondo lo Storm Prediction Center della NOAA, comprende la Louisiana settentrionale, Il Mississippi centrale, l’Alabama centrale  e meridionale, il sud della Georgia e il South Carolina.

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Gli Stati Uniti sud-orientali stanno per vivere una nuova ondata di forte maltempo a meno di una settimana dai tornado che a Pasqua hanno devastato Texas, Arkansas, Louisiana, Mississippi, Alabama, Georgia, South Carolina e Tennessee. Si stima che siano stati più di 100 i tornado che hanno toccato terra tra la domenica di Pasqua e lunedì 13 aprile nel sud degli Usa. Il bilancio delle vittime è pesantissimo: in tutto sono morte 36 persone. Degli oltre 100 tornado, ben 2 sono stati classificati come tornado EF4 sulla scala Enhanced Fujita e 9 come tornado EF3. Questo evento è stato particolarmente eccezionale e devastante.

Updated storm survey results from the April 12-13 tornado outbreak. A total of 105 tornadoes have been confirmed (2 EF4s, 9 EF3s, 19 EF2s, 52 EF1's, 23 EF0s). By state..AL-21, GA-20, SC-16, LA-15, MS-12, NC-12, TX-6, MD-2, TN-1, FL-1. Combined total length of paths..771.86 miles! pic.twitter.com/vp85DrlA6w

— NWS Eastern Region (@NWSEastern) April 16, 2020

L’alta pressione negli ultimi giorni ha regalato giornate soleggiate e senza pioggia, ma le cose stanno per cambiare. Un fronte freddo raggiungerà il sud degli Usa entro la notte di venerdì, portando temporali anche molto intensi su Texas, Mississippi, Tennessee e sulle coste settentrionali affacciate sul Golfo del Messico. Il rischio di forte maltempo proseguirà anche nel corso del prossimo weekend nelle zone sud-orientali degli Usa.

L’attenzione ora è concentrata sulle pianure del sud-est degli Stati Uniti dove la condizione geografica e climatica è particolarmente favorevole allo sviluppo di temporali organizzati e molto intensi. Il Servizio Meteorologico Nazionale al momento non ha ancora diramato alcuna allerta meteo o allerta tornado. Vi terremo aggiornati.

Get this week's NWS weather briefing for southeast LA and southern MS here. We look back at this past Easter Sunday tornado outbreak, look ahead to this upcoming Sunday's severe weather potential, and assess the drought situation. #lawx #mswxhttps://t.co/KeHEFvUBEp pic.twitter.com/2xI2qzzpiL

— NWS New Orleans (@NWSNewOrleans) April 16, 2020

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Una impressionante serie di violenti tornado ha interessato nel weekend di Pasqua doversi settori degli stati meridionali degli Usa. Tra domenica e lunedì forti temporali hanno colpito una vasta area del paese generando anche i fenomeni meteo più pericolosi. Si contano almeno 32 vittime con centinaia di case distrutte e danni incalcolabili. Sono stati segnalati più di 60 tornado al seguito di una poderosa ondata di maltempo che ha colpito inizialmente il Texas e l’Arkansas, attraversando poi la Louisiana, il Mississippi, l’Alabama e la Georgia, la South Carolina e il Tennessee.

This tornado was found to have 264 MPH winds. I’m speechless. The town of Soso has taken a direct hit… pic.twitter.com/6SFbwSCyU5

— Nathan The Nerd (@NTN_Weather) April 12, 2020

Più di 1 milione utenze sono rimaste senza energia elettrica, con le interruzioni più significative nella Carolina del Nord e del Sud, dove i forti venti sono stati responsabili di interruzioni in molte aree non colpite da tornado.

In Mississippi un enorme tornado: 5 km di largezza

In Mississippi si è verificato il tornado più violento e dalle dimensioni eccezionali: nelle prime ore di domenica si è formato nei pressi di Bassfield, nella Contea di Jefferson Davis, un tornado largo addirittura più di 5 chilometri che ha avanzato verso est distruggendo tutto ciò che trovava con venti a 330 km/h: centinaia di case sono state rase al suolo, così come alberi e pali della luce. Dai video dall’alto ripresi con i droni si può notare in modo ancora più evidente la vastità dell’area devastata dalla violenza del tornado.

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Condizioni meteo estreme stanno interessando alcuni settori degli Stati Uniti con forti temporali e tornado. Le previsioni per il fine settimana di Pasqua negli Usa destano preoccupazione per il possibile innesco di sistemi temporaleschi organizzati, in grado di formare tornado. Questa fase di maltempo potrebbe determinare, soprattutto negli stati del Sud, forti piogge, grandinate, flash floods e tornado. Aprile è notoriamente un mese molto instabile e foriero di condizioni ideali per la formazione di fenomeni meteo violenti in questi settori degli States.
Un’area di bassa pressione in lento spostamento ha portato piogge in California per gran parte della settimana, e si muoverà verso gli stati del Sud nel corso del weekend pasquale.

Aria sempre più calda e umida riuscirà ad affluire verso Nord anche a causa delle acque del Golfo del Messico molto più calde del normale. Questa situazione, insieme ad un aumento del wind shear e all’arrivo di un nucleo di aria gelida da Nord, fornirà un mix potenzialmente esplosivo per la formazione di violenti temporali.

1:03am CDT #SPC Day2 Outlook Enhanced Risk: from southwest into central tx https://t.co/rEAejNpVr0 pic.twitter.com/nWWgYN2d2Z

— NWS SPC (@NWSSPC) April 10, 2020

Tra i primi Stati ad essere colpiti dal forte maltempo ci sarà il Texas con rischio di violenti temporali soprattutto dalla sera, in estensione verso Louisiana, Mississippi e Alabama.
Nel giorno di Pasqua la linea temporalesca, con rischio di grossi tornado, potrebbe interessare di nuovo il Mississippi, alcuni settori della Georgia, ma anche il settore settentrionale della Florida e il South Carolina.

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Gli Stati Uniti stanno vivendo una intensa fase di maltempo provocata dal passaggio di un fronte freddo molto esteso che ha dato origine a temporali, venti molto forti e tornado. Ieri la linea di temporali ha raggiunto una lunghezza pari alla distanza tra Napoli e Londra, dal Golfo del Messico ai Grandi Laghi. Sono 11 le vittime del maltempo e 350 mila persone sono rimaste senza elettricità in 10 stati.

Undici le vittime finora: quattro in Texas, tre in Louisiana, tre e Alabama e uno in Oklahoma. In Alabama, Tennessee e Georgia è ancora elevato il rischio di tornado. Sono 6 i tornado segnalati nella sola giornata di ieri insieme a 380 episodi di vento forte in una zona che va dalla Louisiana alla Virginia grande più di 650.000 chilometri quadrati, più di 2 volte l’Italia.

Sul Lago Michigan il vento, con raffiche fino a sfiorare i 90 km/h, ha alzato onde che hanno addirittura raggiunto i 6 metri di altezza nell’area di Chicago. A causa del maltempo più di 1.200 voli sono stati cancellati dagli aeroporti della città di Chicago.

High winds, waves whipping South Shore https://t.co/5hxKs0IDa1 via @davenewbart pic.twitter.com/qBgTv4T5Ds

— Mitchell Armentrout (@mitchtrout) January 11, 2020

L’inverno è arrivato e ha portato neve anche su zone del Texas, Kansas e Iowa, mentre a est del fiume Mississippi, nelle zone ancora non raggiunte dal fronte freddo, il clima è eccezionalmente caldo.

Record high temperatures have been set for today's date at Central Park, LaGuardia, and Newark, NJ. The temperatures reached as of 12:40 pm for these respective locations are 67, 66, and 69. This breaks the records that were previously set back in 1975!

— NWS New York NY (@NWSNewYorkNY) January 11, 2020

A New York, ad esempio, il termometro ha raggiunto massime i 19-20 gradi: valori che hanno battuto il record del 1975. A Boston si sono raggiunti 21 gradi: è la terza volta in assoluto che viene raggiunta una temperatura così alta a gennaio dal 1872. Ma sono almeno una cinquantina i record di caldo registrati nelle ultime ore negli stati orientali degli Usa. Temperature primaverili, in alcune zone anche 10-15 gradi oltre la norma, che però dureranno poco. Il passaggio del fronte farà abbassare le temperature anche di 10 gradi.

Quite a bit of snow in Decatur, TX! @TxStormChasers pic.twitter.com/MCSiO88vOd

— Bernadette Garcia White (@BGarcia586) January 11, 2020

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E’ impressionante il bilancio dell’ondata di maltempo che ha colpito il profondo Sud degli Stati Uniti, dove sono stati segnalati in un solo giorno ben 20-25 tornado. Gli stati più colpiti sono stati Louisiana, Mississippi e Alabama dove purtroppo si contano anche tre vittime e decine di feriti.

Alcuni tornado sono stati filmati e il video è stato pubblicato online: in questo video siamo a Beauregard, cittadina a circa 100 chilometri da Montgomery, capitale dell’Alabama.

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