Lista articoli su siccità - Icona Meteo IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Fri, 14 Apr 2023 08:11:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Lista articoli su siccità - Icona Meteo 32 32 Inizio del 2023 caldo per l’Italia e avaro di pioggia al Nord-Ovest: caduta metà della pioggia normale https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inizio-del-2023-caldo-per-litalia-e-avaro-di-pioggia-al-nord-ovest-caduta-meta-della-pioggia-normale/ Fri, 14 Apr 2023 08:04:00 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inizio-del-2023-caldo-per-litalia-e-avaro-di-pioggia-al-nord-ovest-caduta-meta-della-pioggia-normale/ In questo primo trimestre del 2023 l’Italia continua ad essere divisa in due: al Nord-Ovest è arrivata solo la metà della pioggia normale, peggioramento la già grave siccità, mentre al Sud le precipitazioni sono state più abbondanti e frequenti. Questa situazione si è verificata anche nel mese di marzo, quando sono mancate all’appello quasi due …

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In questo primo trimestre del 2023 l’Italia continua ad essere divisa in due: al Nord-Ovest è arrivata solo la metà della pioggia normale, peggioramento la già grave siccità, mentre al Sud le precipitazioni sono state più abbondanti e frequenti. Questa situazione si è verificata anche nel mese di marzo, quando sono mancate all’appello quasi due terzi delle precipitazioni sul Nord-Ovest.

Sul fronte delle temperature, da inizio anno l’anomalia si aggira intorno ai +1°C per il nostro Paese, un valore eccezionale per i primi tre mesi dell’anno che rende l’inizio 2023 uno dei più caldi della serie storica italiana.

Tra siccità e caldo anomalo: inizio del 2023 mite in l’Italia e avaro di pioggia al Nord-Ovest. L’analisi di marzo e del primo trimestre dell’anno

Marzo è stato un mese più caldo della norma e nel complesso meno piovoso della media. L’anomalia termica di +1.1°C rispetto al valore di riferimento del trentennio 1991-2020, pone il mese al 8° posto fra i più caldi dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso, dato abbastanza significativo, ma sicuramente molto meno rilevante del record di +2.3°C del 2001.

Le previsioni meteo realizzate dai meteorologi di Meteo Expert

L’andamento termico nel corso del mese mostra alcuni notevoli sbalzi fra periodi molto miti e fasi più fredde. In particolare, nel contesto di correnti temperate occidentali, rafforzate talvolta da intrusioni di strutture anticicloniche con componente subtropicale che hanno contribuito a mantenere le temperature sopra la media per periodi relativamente lunghi, si sono verificate alcune irruzioni di aria polare o artica che hanno dato origine, invece, a brevi intervalli, all’inizio, a metà e quasi alla fine del mese, con temperature anche sotto la media.

Durante queste fasi le temperature minime sono tornate vicine o addirittura leggermente sotto lo zero (all’inizio del mese le fredde correnti orientali hanno dato origine a nevicate a tratti in pianura in Emilia Romagna). Tuttavia, il risultato finale sancisce una prevalenza delle fasi calde che hanno portato ad anomalie pari o superiori a 1°C in gran parte d’Italia, eccetto sulle regioni meridionali dove lo scarto è stato un po’ più contenuto.

Evidentemente il mese di marzo non ha visto sull’Europa centro-meridionale grosse conseguenze derivanti dall’evento di stratwarming avvenuto nell’ultima parte di febbraio, in termini di importanti blocchi circolatori con annesse incisive invasioni di aria proveniente dalla calotta polare (situazione che, invece, sembra molto più tangibile nella prima metà di aprile).

L’anomalia termica complessiva da inizio anno resta molto elevata e pari a +1°C, valore che per il momento mantiene questo inizio del 2023 fra i più caldi della serie storica.

Italia divisa in due nel primo trimestre del 2023: continua la siccità al Nord, mentre il Sud riceve più pioggia

Nel corso del mese di marzo si sono avvicendate 12 perturbazioni, ma solo poche fra esse hanno dato luogo a fenomeni rilevanti come ad esempio le intense precipitazioni legate al sistema frontale residuo del TLC che dalle Baleari si è spostato verso il Tirreno all’inizio del mese, oppure i forti temporali fra il 26 e il 27 con segnalazione di grandine a Roma.

Anche i venti forti hanno caratterizzato a tratti questo marzo, con diversi episodi di Föhn al Nord; fra le varie fasi ventose spicca l’evento del giorno 27 che ha visto raffiche oltre i 150 km/h sulle creste alpine centrali e intorno ai 100 km/h sull’Appennino.

siccità italia 2023
Foto archivio Getty Images via Canva Pro

Per quel che riguarda le precipitazioni, le elaborazioni statistiche mettono in risalto un sostanziale deficit a livello nazionale, pari a -18% rispetto alla media, valore non particolarmente di spicco nell’ambito della serie storica, ma che contribuisce a portare leggermente sotto la norma il dato da inizio anno (-5%). Le regioni maggiormente colpite dalla carenza di precipitazioni sono state ancora una volta quelle nord-occidentali con uno scarto di -64% che mantiene il deficit calcolato da inizio anno su livelli preoccupanti (-49%, ossia circa metà precipitazioni da gennaio) in questo settore già reduce dalla forte crisi idrica dell’anno scorso.

Notevole anche l’anomalia negativa mensile sull’arco alpino orientale, fino a oltre la metà del quantitativo normale mancante. Più di un terzo di precipitazioni sono mancate sulle nostre isole maggiori (-39% in Sardegna e -37% in Sicilia), ma con deficit fino a due terzi sui settori sud-orientali data la predominanza delle correnti da ovest o nord-ovest. Accumuli sotto la media, benché con scarti complessivamente meno rilevanti, anche sulle regioni nord-orientali (-13%) e su quelle centrali (-8%), dove in effetti alcune zone hanno mostrato una piovosità superiore alla norma. Al Sud, invece, hanno prevalso le aree con quantitativi più abbondanti della media che hanno generato un’anomalia positiva pari a +18%.

Infine, un accenno anche alla situazione a livello globale che vede un marzo molto vicino alla cima della classifica dei più caldi, più esattamente al 2° posto insieme a quelli del 2017, 2019 e 2020, con uno scarto di +0.51°C sopra la media del trentennio 1991-2020, come evidenziato dalle elaborazioni del Copernicus Climate Change Service, solo 0.11°C al di sotto del record del 2016.

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La siccità è solo l’inizio: entro il 2030 la domanda di acqua dolce supererà del 40% la disponibilità https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-siccita-e-solo-linizio-entro-il-2030-la-domanda-di-acqua-dolce-superera-del-40-la-disponibilita/ Fri, 17 Mar 2023 12:02:48 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-siccita-e-solo-linizio-entro-il-2030-la-domanda-di-acqua-dolce-superera-del-40-la-disponibilita/ siccità acquaAlpi senza neve, fiumi senz’acqua, laghi ai minimi: quello che molte regioni d’Italia stanno vivendo è una siccità estrema, una condizione però che potrebbe essere solo l’antipasto di ciò che gli esperti temono si trasformi in vera e propria crisi idrica globale. Questa è la condizione in cui celebreremo, il 22 marzo, la Giornata Mondiale …

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Alpi senza neve, fiumi senz’acqua, laghi ai minimi: quello che molte regioni d’Italia stanno vivendo è una siccità estrema, una condizione però che potrebbe essere solo l’antipasto di ciò che gli esperti temono si trasformi in vera e propria crisi idrica globale. Questa è la condizione in cui celebreremo, il 22 marzo, la Giornata Mondiale dell’Acqua, il cui tema quest’anno sarà “Accelerare il cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria”, giorno in cui si terrà anche la prima Conferenza sull’Acqua delle Nazioni Unite. 

Secondo gli esperti, senza un intervento urgente, entro la fine di questo decennio potremo trovarci in grave difficoltà: andiamo infatti incontro ad una profonda crisi idrica che ci porterà tra appena qualche anno ad avere una domanda di acqua dolce del 40% più alta rispetto alla disponibilità dell’oro blu.

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Siccità: la condizione delle acque sotterranee a livello delle radici in Europa. Fonte Global Drought Information System NASA/DLR

Oltre la siccità: l’acqua dolce presto potrebbe non bastare più. Senza un intervento dovremo affrontare una crisi idrica senza precedenti

Il problema della disponibilità di acqua dolce, secondo gli esperti è di primaria importanza nell’azione di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici. Si tratta di una crisi, quella dell’acqua, che non possiamo più ignorare. “Falliremo sul fronte della lotta al cambiamento climatico se non riusciamo a risolvere il problema acqua. E se così fosse, falliremo anche per ogni Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG)“. Così si legge nel rapporto Turning the Tide – A Call to Collective Action. “Nessuno di noi, nessun luogo, nessuna economia o ecosistema verrà risparmiato“.

Arriviamo da decenni e decenni di mala gestione della risorsa idrica. Nel frattempo però la popolazione è aumentata e l’economia è cresciuta. La scienza ora ci sta mostrando qual è la gravità della situazione, e non possiamo più rimandare il problema: adesso ci troviamo di fronte ad una crisi sistemica, locale e globale.

“Le nostre azioni – si legge nel report – hanno spinto il ciclo globale dell’acqua fuori dal suo naturale equilibrio per la prima volta nella storia dell’uomo, causando danni crescenti alle comunità di tutto il mondo. Inoltre, i paesi sono interconnessi non solo attraverso fiumi o corsi d’acqua sotterranei, ma anche attraverso flussi atmosferici di vapore acqueo. E pericolosamente, affrontiamo la connessione sempre più profonda dell’acqua con il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, con l’una che rafforza l’altra. Possiamo risolverlo solo collettivamente. E solo se ci muoviamo con urgenza“.

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L’indice di stress evaporativo (ESI) in Europa, colpita dalla siccità. Descrive le anomalie temporali nell’evapotraspirazione, evidenziando le aree con tassi di utilizzo dell’acqua insolitamente alti o bassi sulla superficie terrestre. Fonte Global Drought Information System NASA

Dopo la siccità arriverà la crisi idrica, bisogna agire ora per evitare il collasso: ogni goccia d’acqua conta

Secondo quanto evidenziato dagli esperti, i governi devono smettere di sovvenzionare l’estrazione e l’uso eccessivo dell’acqua attraverso sussidi agricoli mal indirizzati e le industrie, dall’estrazione mineraria alla produzione.

Bisogna gestire l’acqua come un “bene comune“, un bene di tutti, di ogni Paese e comunità: per la risorsa acqua, la maggior parte dei Paesi dipende in qualche modo dai propri vicini, dal modo in cui prelevano questa risorsa, da quanta ne prelevano, da cosa immettono nelle falde.

Dobbiamo garantire l’accesso all’acqua come diritto, dobbiamo garantire l’accesso a fonti di acqua sicure, dobbiamo fare di tutto per stabilizzare il ciclo dell’acqua globale. Dobbiamo assicurarci che gli effetti positivi di un progresso in questa direzione, siano equamente disponibili.

acqua dolce crisi idrica siccità

Dobbiamo smettere di sottovalutare l’acqua: attribuire un prezzo adeguato all’acqua ci permetterebbe di dare un maggiore sostegno ai poveri e di usare l’acqua in modo più efficiente in ogni settore, in modo più equo per ogni popolo, e in modo più sostenibile sia a livello locale che globale. Ma il suo valore non può e non deve essere solo economico: bisogna proteggere la natura, la base della vita sulla Terra.

Dobbiamo eliminare i circa 700 miliardi di dollari l’anno di sussidi all’agricoltura e all’acqua, che tendono a generare un consumo eccessivo di acqua e altre pratiche dannose per l’ambiente. Dobbiamo ridurre drasticamente le perdite nei sistemi idrici: ci costano miliardi all’anno.

Dovremmo istituire una “Just Water Partnership” (JWP) per sbloccare investimenti nell’accesso all’acqua, nella resilienza e nella sostenibilità nei paesi a basso e medio reddito, utilizzando approcci che contribuiscano sia agli obiettivi di sviluppo nazionale che al bene comune globale. Il ritorno economico di questi investimenti supererà di gran lunga i costi.

Dobbiamo accelerare in questo decennio: dobbiamo fortificare i sistemi di stoccaggio di acqua, e soprattutto quelli naturali, come le paludi e la acque sotterranee. Dobbiamo sviluppare maggiormente l’economia circolare dell’acqua, specie attraverso il riciclo delle acque di scarico provenienti da impianti industriali e città. Dobbiamo prediligere l’irrigazione di precisione in agricoltura, le coltivazioni che richiedono meno acqua e una agricoltura più resistente a periodi siccitosi.

Dobbiamo infine rimodellare la governance multilaterale dell’acqua, attualmente frammentata e non adatta allo scopo. La politica deve essere utilizzata come strumento per un uso più sostenibile dell’acqua, incorporando gli standard di conservazione dell’acqua negli accordi commerciali, evidenziando gli sprechi di sussidi per l’acqua e garantendo che le politiche commerciali non aggravino la scarsità d’acqua nelle regioni a rischio idrico.

Per approfondire, guarda anche la nostra intervista a Marirosa Iannelli, Water Grabbing Observatory:

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Siamo a 430 giorni di siccità al Nord-Ovest: non c’è più spazio per la politica di emergenza https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siamo-a-430-giorni-di-siccita-al-nord-ovest-non-ce-piu-spazio-per-la-politica-di-emergenza/ Tue, 14 Feb 2023 15:02:32 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siamo-a-430-giorni-di-siccita-al-nord-ovest-non-ce-piu-spazio-per-la-politica-di-emergenza/ Siccità: lo stress idrico della vegetazione al Nord-Ovest ad inizio febbraio 2023. Fonte Sentinel-2Sono ormai trascorsi 430 giorni di grave siccità per il Nord-Ovest: da inizio dicembre 2021 ad oggi le piogge hanno spesso saltato le regioni nord-occidentali, lasciandole a bocca asciutta. Gli effetti sono visibili: la vegetazione appare secca, e fiumi e laghi tutti al di sotto dei livelli normali. La poca neve caduta sulle Alpi, inoltre, …

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Sono ormai trascorsi 430 giorni di grave siccità per il Nord-Ovest: da inizio dicembre 2021 ad oggi le piogge hanno spesso saltato le regioni nord-occidentali, lasciandole a bocca asciutta. Gli effetti sono visibili: la vegetazione appare secca, e fiumi e laghi tutti al di sotto dei livelli normali. La poca neve caduta sulle Alpi, inoltre, non ci permette di restare tranquilli.

Siamo alle prese con un episodio eccezionale? No. Questa è la “nuova normalità”, il “nuovo clima” a cui dobbiamo adattarci. La politica dell’emergenza può mettere la toppa una o due volte. Quando il problema diventa sistematico bisogna agire alla radice, con largo anticipo, e arrivare all’estate con un piano d’attacco strategico per non arrivare sempre con l’acqua alla gola.

Superati i 430 giorni di siccità al Nord-Ovest: la situazione

Nonostante il bilancio appena positivo delle piogge di gennaio nel Nord-Ovest, ci sono grandi differenze tra zona e zona: i settori più a ovest infatti chiudono il mese abbondantemente in negativo. Parliamo innanzitutto di Torino, che ha ricevuto il 65% della pioggia in meno rispetto al normale, o della zona di Milano Malpensa che ne ha ricevuta il 52% in meno, o di Genova che chiude il mese con un -11% sui valori normali. Più a est la situazione è stata decisamente diversa: Brescia ha ricevuto il +130% della pioggia normale, Bergamo il +38% e Milano Linate il +51%.

La mancanza di precipitazioni si traduce in un livello di fiumi e laghi davvero ridotto. Il Lago di Garda ha uno riempimento del 35% ed è a 13 centimetri dal record minimo del periodo (che risale al 1989). L’Isola dei Conigli (Isola di San Biagio), di solito raggiungibile solo a nuoto o in barca, è ora accessibile a piedi, percorrendo una sottile lingua di terra lunga 200 metri che la collega alla terraferma. Il Lago di Como ha una percentuale di riempimento pari al 20% e un livello di -5,8 cm: sebbene lontano dal record minimo è un valore di circa 20 cm al di sotto dei livelli normali. Il Lago Maggiore è cresciuto rispetto ad inizio anno, ma il livello è comunque sotto la norma, con uno riempimento del 38%.

Il Fiume Po a Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate. La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione.

Nonostante quindi le piogge arrivate, il bilancio complessivo per l’ultimo periodo è negativo per il Nord-Ovest. Inoltre le scarse precipitazioni nevose sulle Alpi aggiungono una ulteriore preoccupazione per la disponibilità d’acqua in vista della prossima stagione calda.

Sul fronte delle previsioni, inoltre, ancora nessuna pioggia in vista: l’ennesima fase calda e secca che si è aperta in questi giorni sta infatti ulteriormente aggravando la situazione.

Il Nord-Ovest dal satellite NASA
Il Nord-Ovest dal satellite NASA

Siccità, una sfida costante per il Nord-Ovest: riusciremo a fare meglio del 2022?

L’anno scorso abbiamo sperato a lungo nelle piogge primaverili, che – come sappiamo – non sono mai arrivate. Con oltre 400 giorni di siccità sulle spalle, le amministrazioni locali e il governo dovrebbero iniziare già ora ad attuare strategie di risparmio, riutilizzo e accumulo efficaci per poterci garantire acqua quando più ne avremo bisogno, durante l’estate.

Sappiamo benissimo quali rischi corriamo: durante la stagione estiva, specie in corrispondenza di ondate di caldo intense, aumenterà la domanda irrigua e allo stesso tempo vedremo una riduzione della disponibilità idrica. Esattamente come l’anno scorso, potremmo ritrovarci ad assistere all’intrusione del cuneo salino causato dall’effetto combinato della minore disponibilità idrica e innalzamento del livello del mare. Potremo ancora trovarci alle prese con un aumento della competizione tra vari utilizzi idrici, o tra regioni.

Serve un intervento urgente: non possiamo andare avanti facendo la danza della pioggia. Dobbiamo adeguare le infrastrutture a questo nuovo clima, fatto di lunghi periodi di siccità e alluvioni lampo, di ghiacciai in ritirata e nevicate sempre più rare.

Lago di Garda dal satellite NASA
Lago di Garda dal satellite NASA

Lo stato di emergenza per siccità, durato fino al 31 dicembre 2022 per le regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto, era volto a fronteggiare la situazione, con mezzi e poteri straordinari, quindi con interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche.

Ma non possiamo basarci ancora sulla politica dell’emergenza. Le perdite del nostro sistema idrico corrispondono ancora al 36,2% (Istat 2020). In alcuni capoluoghi la perdita è addirittura superiore, con punte che sfiorano il 70%. Inaccettabile. Serve una strategia chiara e un intervento urgente per evitare di trovarci ogni anno al punto di partenza. Oltre al rinnovamento della rete, serve un aumento della capacità di stoccaggio, ammodernando gli invasi esistenti e realizzandone nuove a livello territoriale e aziendale. Servono dissalatori. Serve una nuova consapevolezza d’uso, non solo per i singoli cittadini, ma anche per il settore agricolo e industriale.

L’area del Mediterraneo è una delle più fragili rispetto al cambiamento climatico. Gli scienziati hanno lanciato l’allarme tempo fa. Quello che sta succedendo non è eccezionale: è la nuova normalità. Nel nostro prossimo futuro rientreranno con frequenza e intensità sempre maggiore periodi di siccità come questi, così come eventi estremi, nubifragi, ondate di caldo intense e una progressiva riduzione della disponibilità idrica. Questo è il nuovo clima. Servono strategie di adattamento adeguate.

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Siccità e caldo estremo, Lago di Como sceso di oltre 1 metro in 50 giorni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-e-caldo-estremo-lago-di-como-sceso-di-oltre-1-metro-in-50-giorni/ Mon, 18 Jul 2022 17:33:48 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-e-caldo-estremo-lago-di-como-sceso-di-oltre-1-metro-in-50-giorni/ siccità lago di comoLe cicatrici della estrema siccità che stanno vivendo le regioni di Nord-Ovest sono visibili dal satellite Sentinel-2, transitato il 15 luglio sopra il Nord Italia. Tra Torino, Vercelli, Alessandria, Milano e Piacenza si nota (nell’immagine sotto) l’estrema secchezza del territorio e dei campi coltivati, insieme ai letti dei fiumi, dove ormai il grandioso scorrere delle acque …

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Le cicatrici della estrema siccità che stanno vivendo le regioni di Nord-Ovest sono visibili dal satellite Sentinel-2, transitato il 15 luglio sopra il Nord Italia. Tra Torino, Vercelli, Alessandria, Milano e Piacenza si nota (nell’immagine sotto) l’estrema secchezza del territorio e dei campi coltivati, insieme ai letti dei fiumi, dove ormai il grandioso scorrere delle acque ha lasciato spazio alla desolazione.

siccità caldo nord ovest
Mappa Sentinel-2, edited by IconaClima.it

L’estrema ondata di caldo sta dando il colpo di grazia. Dopo mesi e mesi di siccità, dopo mesi di caldo anomalo, questa seconda metà di luglio ha preso il via nel peggiore dei modi. L’aria rovente sta attraversando gran parte dell’Europa occidentale, obbligando il Regno Unito a diramare l’allerta rossa per la prima volta nella loro storia. In Italia abbiamo già sfiorato i 40 gradi nella giornata di venerdì 15 luglio specie tra basso Piemonte e bassa Lombardia.

Lo zero termico, ossia l’altitudine in atmosfera in cui la temperatura raggiunge la soglia degli zero gradi, si assesta ben oltre i 4500 m in corrispondenza dell’arco delle Alpi, con effetti notevoli sui nostri ghiacciai già malconci. Al Pian Rosa ( 3480 m ) si sono registrati 12 gradi, alla Paganella ( 2125m ) 20 gradi.

E l’apice di questa ondata di calore deve ancora arrivare.

Fiumi e laghi ai minimi storici: in 50 giorni il Lago di Como è sceso di oltre 1 metro

Tutto questo si riflette sullo stato di salute dei fiumi e dei grandi laghi del Nord. Il livello del Lago Maggiore è di -10,3 cm, con un riempimento del 21%; il livello del Lago di Como è a -38 cm con un riempimento dell’1,2%; il livello del Lago d’Iseo è di -21 cm con uno riempimento del 4,3%; il livello del Lago di Garda è di 51,7 cm con uno riempimento del 40,7%.

Nei giorni scorsi il Lago di Como ha raggiunto minimi storici per il periodo: dal 7 al 14 luglio il livello del lago ha raggiunto nuovi record negativi scendendo di oltre 5 centimetri in 7 giorni. Dal 27 maggio il livello del lago è sceso in modo costante, perdendo in tutto 108 centimetri in 50 giorni. Dal 9 al 26 giugno anche i livelli del Lago Maggiore sono scesi ai minimi storici del periodo.

E i grandi laghi alpini sono i serbatoi che alimentano i fiumi, piccoli e grandi che attraversano la Pianura Padana, primo fra tutti il Fiume Po. Secondo l’ultimo bollettino dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po “nonostante i contributi temporaleschi, la situazione in tutte le sezioni di Po rimane di “severità estrema”. La sezione di chiusura del bacino a Pontelagoscuro misura oggi una portata di 219 m3/s, in lieve aumento rispetto la settimana precedente, ma ancora al di sotto dei minimi storici e ridotta anche rispetto la media del periodo, analoga situazione si riscontra anche nelle altre sezioni”.

“In questo delicato equilibrio, destinato purtroppo a non mutare repentinamente a causa delle alte temperature e alla mancanza di precipitazioni a breve termine – ha spiegato l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po – rimangono dunque le incognite legate all’avanzata del cuneo salino nell’area del Delta del Po e la potenziale minaccia, non ancora scongiurata, della possibile intrusione delle acque salmastre, non solo pericolo costante di danno irreversibile all’habitat e alla biodiversità in quelle zone o causa di improduttività colturale, ma anche minaccia costante al comparto idropotabile, vista la presenza operativa, a pochi chilometri, dell’impianto che serve tutt’ora oltre 750 mila persone nelle due province di Ferrara e Rovigo”. Ad oggi si stima una risalita del cuneo salino con valori massimi di intrusione stimati fino a 30 km dalla foce con fenomeni di
alta marea.

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Siccità, la magra invernale del Fiume Po è la più grave degli ultimi 30 anni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-la-magra-invernale-del-fiume-po-e-la-piu-grave-degli-ultimi-30-anni/ Wed, 16 Feb 2022 09:59:52 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-la-magra-invernale-del-fiume-po-e-la-piu-grave-degli-ultimi-30-anni/ La siccità al Nord sta battendo ogni record negativo dopo un periodo di 60 giorni senza piogge e nevicate. La perturbazione atlantica giunta a San Valentino sull’Italia ha riportato qualche precipitazione e nevicata consistente sulle regioni settentrionali, ma non sufficiente a colmare il grave deficit idrico accumulatosi. L’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, nel …

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La siccità al Nord sta battendo ogni record negativo dopo un periodo di 60 giorni senza piogge e nevicate. La perturbazione atlantica giunta a San Valentino sull’Italia ha riportato qualche precipitazione e nevicata consistente sulle regioni settentrionali, ma non sufficiente a colmare il grave deficit idrico accumulatosi. L’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, nel suo ultimo bollettino sullo stato idrologico, afferma chiaramente che per la «magra invernale più grave degli ultimi 30 anni non può bastare».

La siccità sta battendo tutti i record negativi al Nord: gli ultimi dati

Siccità, bollettino sullo stato idrologico del Fiume Po: la portata ha toccato punte di -40% in alcune sezioni

La perturbazione atlantica che ha raggiunto l’Italia lunedì 14 febbraio ha contribuito a mitigare parzialmente l’inverno con la minor quantità di neve degli ultimi 20 anni, ma non a colmare il grave deficit idrico che si è accumulato negli ultimi 60 giorni sulle regioni del Nord. Secondo l’ultimo bollettino dell’Autorità distrettuale del Fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica (AdbPo-Mite), la portata del Fiume è slittata in pochi giorni a -34% – ora destinata a risalire leggermente -, toccando picchi di -40% in alcune sezioni.

La situazione generale del Fiume Po – sottolinea AdbPo-Mite -, è destinata a migliorare ma la grave crisi idrica e l’aridità dei suoli, uniti a temperature decisamente al di sopra della media e all’assenza di precipitazioni su Alpi e Appennini, hanno generato gravi criticità che rischiano di ripercuotersi nel lungo periodo andando a destabilizzare l’habitat e l’agricoltura. “Le anomalie sono decisamente marcate per molti indici – ha commentato il Segretario Generale di ADBPo-MiTE, Meuccio Berselli – , ora finalmente è arrivata una perturbazione, ma sono 60 i giorni senza pioggia significativa in molte aree del distretto, le temperature massime sono state costantemente superiori alla media di 2-3°C ed i venti che hanno sferzato la pianura hanno ulteriormente asciugato i terreni e incidono nel medio lungo periodo”. Dopo la perturbazione “la situazione si ridimensiona parzialmente, ma sicuramente è di allerta e non di allarme, ha aggiunto.

Gennaio 2022 è il sesto più caldo a livello globale: il report Copernicus

Situazione del Po aggiornata al 14 febbraio 2022: persiste la condizione di pesante magra invernale

La portata del Fiume Po evidenzia ancora una condizione di pesante magra invernale, la più grave degli ultimi 30 anni. I dati aggiornati al 14 febbraio evidenziano una diminuzione del -34% sulle portate mensili di gennaio/inizio febbraio. Anche i livelli idrometrici, rispetto a due settimane fa, si sono abbassati di circa 30cm. “Questa condizione di “siccità idrologica invernale” è la più grave degli ultimi 30 anni, non solo sul fiume Po, ma anche sui tributari con scarti di portata ridotta anche del 50%”, si legge.

Per quanto riguarda le precipitazioni, prendendo in considerazione l’intero periodo dal 1° ottobre 2021 ad oggi, i valori cumulati medi risultano sempre inferiori alle attese climatiche, con uno scostamento di 100 mm corrispondenti in percentuale a un -25% rispetto al clima 2001-2020, risultando dunque mediamente il quarto anno più secco dal 1961. Le precipitazioni, si legge sul bollettino, sono più simili a quelle dei mesi estivi. L’anomalia di pioggia è marcata in diversi settori, in particolare nel tratto piemontese con picchi di -80%.

L’anomalia riguarda anche la temperature mensili che risultano quasi due gradi sopra la norma, con uno scarto di +1,8° che fa del mese di gennaio il quinto più caldo degli ultimi trent’anni. Addirittura, prendendo in considerazione solo i valori massimi – che presentano uno scarto di ben +2,4°C rispetto alla norma -, risulta tra i più caldi in assoluto.

Soffrono anche i grandi laghi: la situazione del lago di Como e del lago Maggiore

Sul lago di Como l’idrometro segna un -17cm sullo zero idrometrico ed anche il Lago Maggiore ha un livello di pochi centimetri superiore allo zero idrometrico. Non va meglio nei bacini montani dove la riserva da inizio anno è in diminuzione in media del -35% a causa dell’assenza di neve e pioggia. Per quanto riguarda l’entità del manto nevoso, l’anomalia più marcata è quella dell’arco alpino, vicina ai minimi storici con picchi di -80% rispetto alla media, mentre sull’Appennino resiste una scarsa quantità di neve. In Val d’Aosta ed in Piemonte l’entità del manto nevoso è la più bassa degli ultimi 20 anni.

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SICCITÀ: pioggia assente al Nord ancora per molto, colpa dell’ANTICICLONE di BLOCCO https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-pioggia-assente-al-nord-ancora-per-molto-colpa-dellanticiclone-di-blocco/ Mon, 17 Jan 2022 07:05:09 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/siccita-pioggia-assente-al-nord-ancora-per-molto-colpa-dellanticiclone-di-blocco/ siccitàContinua a mancare la pioggia soprattutto sulle regioni del Nord: la siccità si sta facendo sentire soprattutto al Nord-Ovest, dove nel mese di dicembre appena trascorso ha visto arrivare circa la metà delle precipitazioni tipiche del periodo. Clima Italia: dicembre 2021 tra neve, siccità e caldo record. L’analisi del meteorologo E sulle regioni settentrionali ci …

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Continua a mancare la pioggia soprattutto sulle regioni del Nord: la siccità si sta facendo sentire soprattutto al Nord-Ovest, dove nel mese di dicembre appena trascorso ha visto arrivare circa la metà delle precipitazioni tipiche del periodo.

Clima Italia: dicembre 2021 tra neve, siccità e caldo record. L’analisi del meteorologo

E sulle regioni settentrionali ci attende ancora un lungo periodo caratterizzato da sostanziale assenza di precipitazioni. Dopo la breve fase piovosa intorno al giorno 5 per il passaggio della prima perturbazione dell’anno, e i fenomeni più localizzati e deboli fra il 9 e il 10 sull’Emilia Romagna (con neve anche in pianura) per il veloce transito di un’altra perturbazione, sembra che il Nord Italia non verrà interessato da passaggi perturbati per almeno 10 giorni.

Anticiclone di blocco: per la pioggia le regioni del Nord dovranno attendere fino all’ultima settimana di gennaio

Le proiezioni dei principali modelli atmosferici non danno spazio a molti dubbi: la tendenza più probabile è per una persistenza fino almeno all’inizio dell’ultima settimana di gennaio di una circolazione atmosferica cosiddetta di “blocco”.

Questo tipo di circolazione, abbastanza frequente nella stagione invernale, consiste nell’espansione, per un periodo di tempo più o meno prolungato, di una robusta area di alta pressione verso le alte latitudini con conseguente interruzione del normale flusso di correnti occidentali che normalmente caratterizzano le medie latitudini.

Vi sono diversi tipi di configurazione di blocco a seconda del posizionamento del centro anticiclonico e dell’orientazione del suo asse. In questo caso l’alta pressione si troverà posizionata mediamente fra il Nord Atlantico e l’Europa centro-occidentale, costituendo un vero e proprio muro invalicabile nei confronti dei sistemi nuvolosi atlantici diretti verso il nostro continente e il Mediterraneo. In queste condizioni il tempo sull’Italia (e su gran parte dell’Europa occidentale) resterà prevalentemente stabile, mentre sull’Europa orientale prenderanno vita correnti settentrionali molto fredde e a tratti anche perturbate.

Di tanto in tanto, a seconda dell’entità dei temporanei spostamenti verso ovest dell’asse dell’anticiclone, queste correnti fredde andranno a interessare anche le nostre regioni, ma gli eventuali impulsi perturbati, a causa della presenza della barriera alpina, non potranno fare altro che saltare il Nord Italia finendo per interessare il Centro, specie il lato adriatico e le regioni meridionali. Così, a meno che la situazione non cambi radicalmente negli ultimi giorni del mese, questo gennaio rischia di chiudersi con un grosso deficit pluviometrico al settentrione, specialmente al Nord-Ovest, maggiormente protetto dalle cime più elevate dell’arco alpino.

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SICCITÀ al Nord, quanto durerà? https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-al-nord-quanto-durera/ Sun, 16 Jan 2022 12:00:48 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-al-nord-quanto-durera/ In questo inverno meteorologico (per definizione i mesi di dicembre, gennaio e febbraio) per le regioni settentrionali la protagonista assoluta è finora la siccità. L’inverno meteorologico costituisce di regola la stagione più asciutta per il Nord Italia e la regione alpina, dunque una lunga siccità in questo periodo non rappresenta un evento particolarmente inusuale (come …

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In questo inverno meteorologico (per definizione i mesi di dicembre, gennaio e febbraio) per le regioni settentrionali la protagonista assoluta è finora la siccità.

L’inverno meteorologico costituisce di regola la stagione più asciutta per il Nord Italia e la regione alpina, dunque una lunga siccità in questo periodo non rappresenta un evento particolarmente inusuale (come spiega questa analisi di Meteosvizzera relativa al versante svizzero sud alpino).
Tuttavia la stagione in corso sta facendo registrare dati significativi: non piove e non nevica soprattutto sul Nord-Ovest, che nel mese di dicembre appena trascorso ha visto arrivare circa la metà delle precipitazioni tipiche del periodo (si legga questo approfondimento a cura di Simone Abelli).

Dopo un dicembre poco perturbato il nuovo anno ha esordito con cieli sereni e temperature eccezionalmente elevate in montagna (sono infatti caduti diversi record) e nelle prime due settimane in gran parte del Nord, specie a ridosso delle Alpi, non si sono verificate piogge o nevicate significative.

Fatte queste premesse, la domanda che molte persone certamente si stanno ponendo è: quanto durerà questa situazione di siccità? Possiamo aspettarci entro il medio termine delle precipitazioni abbondanti (pioggia, ma anche neve) per ricostruire le riserve idriche a basse quote e il manto nevoso in montagna?

Per rispondere occorre consultare i modelli meteorologici e in particolare le simulazioni che vanno sotto il nome di “previsioni di ensemble”, di cui avevamo già parlato in questo articolo.

siccità al nord
Figura 1. La media ensemble dell’altezza della superficie isobarica a 500 hPa prevista per la notte del 25 gennaio dal modello europeo ECMWF

La figura 1 descrive la media dell’altezza del geopotenziale sulla superficie di 500 hPa prevista dal modello europeo di ensemble dopo 240 ore (10 giorni). La mappa mostra la media dei valori prodotti dei diversi membri che costituiscono l’ensemble, e almeno per quanto riguarda l’Italia settentrionale, è di facile interpretazione: il campo anticiclonico sull’Europa occidentale (con massimi su Francia e Spagna) ricopre anche le regioni settentrionali italiane.

Chi ha un minimo di familiarità con queste mappe inoltre noterà che le correnti sull’Italia sono settentrionali e noi sappiamo che con questo tipo di circolazione le Alpi tendono proteggere il versante meridionale da ogni eventuale “perturbazione”. Per la cronaca aggiungiamo che invece tra il mar Nero ed il mar Libico è presente una circolazione ciclonica (saccatura) che coinvolge ancora marginalmente il sud della nostra penisola, la quale a sua volta è il residuo di una circolazione di aria fredda che molto probabilmente coinvolgerà l’Italia (il Sud in particolare) verso la fine della prossima settimana.

Il succo di questa breve analisi, come certamente avrete intuito, è che per almeno una decina di giorni è altamente improbabile che al Nord si possa assistere a piogge o nevicate di rilievo.

siccità al nord
Figura 2. Alcuni scenari a cluster prodotti dal modello europeo ECMWF EPS (Ensemble Prediction System) relativi agli ultimi giorni di gennaio.

Volendo spingersi un poco più avanti nel tempo è possibile esplorare di nuovo le notevoli risorse del sito dell’ECMWF e scegliere, tra le tante mappe disponibili, quella mostrata nella figura 2. I vari membri prodotti dal sistema di ensemble in questo caso vengono raggruppati in “clusters”, entro i quali le simulazioni si assomigliano fra loro.
I clusters più popolati rappresentano l’evoluzione in linea di principio più probabile, mentre quelli con meno rappresentanti sono soluzioni meno probabili, benché possibili. Come si può verificare nella maggior parte delle soluzioni il Nord Italia, e particolarmente il Nord-Ovest, resta in un modo o nell’altro sotto l’influsso di un’anomalia anticiclonica fino alla fine del mese in corso, anche se per il giorno 30 alcuni membri (l’ultima mappa in fondo a destra della figura 2) propongono uno scenario più dinamico e una saccatura sopra l’Italia.

siccità al nord
Figura 3: Frequenza dei diversi regimi circolatori previsti dal modello ECMWF EPS nelle prossime settimane.

Con riferimento alle figura 3 e 4, qui di seguito, mostriamo infine uno sguardo a lunga gittata (in questo caso arrivando fin quasi alla fine di febbraio), sempre con l’aiuto delle elaborazioni del centro europeo.
Pure con tutte le cautele del caso, (parliamo di previsioni a oltre un mese) sembra possibile affermare che anche febbraio, almeno secondo i modelli ECMWF, non sia intenzionato a proporre modalità di circolazione particolarmente favorevoli a precipitazioni rilevanti sul nostro Paese, e in particolare al Nord.

Le barre blu indicano che da Febbraio lo schema circolatorio più probabile sarà del tipo NAO+ (fase positiva della North Atlantic Oscillation, si veda la figura 4 per maggiori dettagli), un “pattern” che sull’Italia si traduce in clima asciutto e mite. La seconda modalità più probabile (barre rosse) è denominata “Scandinavian Blocking”, un pattern che difficilmente può condurre a piogge di rilievo sul nord del Paese.

previsioni
Figura 4: La definizione dei principali regimi circolatori in Europa secondo ECMWF: BLO sta per “Blocking”,

A conclusione di questo breve articolo, ci troviamo purtroppo a dover deludere le aspettative di chi si aspetta, almeno nel breve, abbondanti nevicate in montagna sulle Alpi, o di chi è giustamente preoccupato per le scarse risorse idriche o per una primavera troppo precoce con conseguenti fioriture anticipate (in particolare agricoltori e produttori di energia idroelettrica).
Queste previsioni, naturalmente, potranno rivelarsi corrette solo in parte, ma paiono coerenti con lo stato attuale della stratosfera (vortice stratosferico polare molto intenso e compatto) che in inverno può condizionare la troposfera sottostante.

Non conosciamo ancora di preciso quale possa essere il ruolo esercitato dal cambiamento climatico nella fase di siccità in corso, o meglio: sappiamo ormai con certezza che il riscaldamento globale rende le stagioni più calde (pensiamo ai record di caldo registrati a capodanno), mentre è assai più arduo attribuire al cambiamento climatico un trend significativo nella frequenza dei diversi regimi circolatori, e questo a causa della grande variabilità interna che caratterizza l’atmosfera anche su scale temporali decennali.

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SICCITÀ, la provincia di Ferrara entra nella zona rossa per forte criticità idrica https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-la-provincia-di-ferrara-entra-nella-zona-rossa-per-forte-criticita-idrica/ Thu, 16 Sep 2021 13:12:06 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/siccita-la-provincia-di-ferrara-entra-nella-zona-rossa-per-forte-criticita-idrica/ Nel 2021 la siccità rischia di sfiorare i livelli record delle stagioni passate. La provincia di Ferrara è l’ultima ad essere entrata nella zona rossa delle zone maggiormente colpite dalla siccità, prologo all’emergenza desertificazione. Lo rivela l’ANBI, Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue. A nord del fiume Reno, dopo …

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Nel 2021 la siccità rischia di sfiorare i livelli record delle stagioni passate. La provincia di Ferrara è l’ultima ad essere entrata nella zona rossa delle zone maggiormente colpite dalla siccità, prologo all’emergenza desertificazione. Lo rivela l’ANBI, Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue. A nord del fiume Reno, dopo il Po il più lungo fiume dell’Emilia-Romagna, sono caduti poco più di 407 millimetri di pioggia dal 1 ottobre 2020, mentre a sud in quasi 12 mesi ne sono caduti circa 460. L’area centro-orientale dell’Emilia Romagna è ormai caratterizzata da forte criticità idrica: il fiume Taro, il Trebbia e l’Enza rimangono sotto i minimi storici.

La siccità soffoca anche il Monviso: chiude in anticipo il Rifugio Quintino Sella. “Siamo senz’acqua”

La pioggia è tornata solo ora, dopo settimane e mesi difficili. L’estate meteorologica è stata particolarmente siccitosa: dai dati analizzati dal nostro meteorologo Simone Abelli, la stagione estiva si è chiusa con un ammanco del 32% della pioggia a livello nazionale. «La carenza di pioggia ha interessato gran parte del territorio, ad eccezione di locali esuberi sulle Alpi, l’alta pianura padana e poche aree del Centro-Sud fra cui spiccano la zona del Golfo di Taranto e i settori tirrenici di Calabria e Sicilia. Ancora più significativo è il dato rilevato sulle regioni nord-orientali: con -38% di anomalia l’estate appena conclusa rappresenta per il Nord-Est la più siccitosa della serie storica soprattutto a causa degli scarsi accumuli in Emilia Romagna e sulla bassa pianura veneta». Da inizio anno manca all’appello l’8% della pioggia, con picchi più elevati al Nord-Est (-11%), al Centro (-17%) e in Sardegna (-15%).

«La mancanza di precipitazioni significative da oltre tre mesi – precisa Francesco Vincenzi, imprenditore agricolo locale, nonché Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue  – sta impedendo i secondi raccolti, pregiudicando le lavorazioni in campagna». «Solo l’efficienza irrigua ha finora garantito i raccolti in una stagione siccitosa e che si sta ancora caratterizzando per temperature particolarmente alte – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Proprio l’Emilia Romagna vanta nella ricerca per l’irrigazione, un centro di eccellenza internazionale come Acqua Campus del Consorzio Canale Emiliano Romagnolo».

Il rapporto settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, segnala una diffusa diminuzione di disponibilità d’acqua dal Nord al Sud della Penisola. La portata del Po, specie nei settori più vicini alla foce, è praticamente dimezzata rispetto alla media. Diminuite le portate anche dei fiumi Adda, Adige, Livenza e Brenta, e i livelli dei grandi laghi del Nord (ad esclusione del solo Lago di Garda). I fiumi toscani restano tutti sotto la media mensile ma, a differenza dell’Ombrone, che permane al limite del Minimo Deflusso Vitale, il Serchio torna a rivedere un po’ d’acqua in alveo, mentre l’Arno ha portate in calo. Nelle Marche, una leggerissima ripresa di portata per i fiumi Tronto, Esino e Sentino (comunque ancora al minimo storico) fa sperare in un’inversione di tendenza idrica, seppur gli  invasi restino assai  lontani dai livelli del recente passato. In Campania, i fiumi Sele, Volturno e Garigliano sono in calo, mentre valori in aumento si registrano per l’ Alento. Diminuiscono i volumi idrici nel lago di Conza, mentre gli invasi del Cilento sono in lieve ripresa. Nel Lazio, in un mese, il lago di Bracciano si è abbassato di 14 centimetri, mentre i bacini di Basilicata e Puglia, in una settimana, hanno ceduto 7 milioni di metri cubi d’ acqua ad uso irriguo.

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SICCITÀ: chiude in anticipo il Rifugio Quintino Sella. “Siamo senz’acqua” https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/la-siccita-soffoca-anche-il-monviso-chiude-in-anticipo-il-rifugio-quintino-sella-siamo-senzacqua/ Sun, 12 Sep 2021 16:28:57 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/la-siccita-soffoca-anche-il-monviso-chiude-in-anticipo-il-rifugio-quintino-sella-siamo-senzacqua/ «Siamo senz’acqua», annuncia la gestione del Rifugio Quintino Sella, che per la prima volta nella sua storia si trova costretta a chiudere in anticipo a causa della siccità. Proprio la scarsità d’acqua è stata protagonista climatica di quest’ultima estate italiana, accompagnata da temperature decisamente al di sopra della norma: la stagione 2021 si colloca nella …

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«Siamo senz’acqua», annuncia la gestione del Rifugio Quintino Sella, che per la prima volta nella sua storia si trova costretta a chiudere in anticipo a causa della siccità.

Proprio la scarsità d’acqua è stata protagonista climatica di quest’ultima estate italiana, accompagnata da temperature decisamente al di sopra della norma: la stagione 2021 si colloca nella top ten delle estati sia per il caldo anomalo che per la siccità, e nel trimestre di giugno, luglio e agosto al Belpaese è mancato all’appello il 32 per cento delle precipitazioni tipiche.

Qui tutti i dati sul clima dell’estate 2021

«Di solito la tiriamo per le lunghe», ha scritto la gestione del Rifugio in un comunicato condiviso anche sui social: «non ce ne vogliamo andare».

Di chiusure anticipate se n’erano già viste al Rifugio Quintino Sella, ma erano state provocate dalla neve arrivata a sorpresa. Con il clima che cambia il problema adesso è esattamente l’opposto, la siccità: «quest’anno chiudiamo perché siamo senz’acqua», annunciano: «le risorse invernali si sono esaurite ben presto» e dopo aver combattuto per settimane con l’insufficienza di acqua, «ingegnandoci per trovare soluzioni e garantire i servizi base», non c’è più scelta. «È con rammarico che chiudiamo la stagione».

Le porte del Rifugio si chiuderanno ufficialmente lunedì 13 settembre:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Rifugio “Quintino SELLA” (@rifugiosella)

«In 40 anni al rifugio molto è cambiato – ha dichiarato il titolare Alessandro Tranchero a Repubblica. – e negli ultimi 25 abbiamo iniziato a porre attenzione all’acqua come bene limitato e scarso. Così non era mai successo, sicuramente un occhio va al cambiamento climatico».

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SICCITÀ: a secco tutto il settore adriatico dall’Emilia-Romagna alla Puglia. La situazione https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-a-secco-tutto-il-settore-adriatico-dallemilia-romagna-alla-puglia-la-situazione/ Fri, 06 Aug 2021 07:17:43 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-a-secco-tutto-il-settore-adriatico-dallemilia-romagna-alla-puglia-la-situazione/ La siccità si sta aggravando sul nostro Paese, dopo un mese di luglio estremamente caldo e secco. I dati del bollettino mensile a cura del Drought Observatory del CNR parlano chiaro: l’indice SPI preliminare calcolato sul breve periodo conferma nel periodo maggio-luglio 2021 un deficit molto intenso su buona parte dell’Italia. Le situazioni più gravi …

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La siccità si sta aggravando sul nostro Paese, dopo un mese di luglio estremamente caldo e secco. I dati del bollettino mensile a cura del Drought Observatory del CNR parlano chiaro:
l’indice SPI preliminare calcolato sul breve periodo conferma nel periodo maggio-luglio 2021 un deficit molto intenso su buona parte dell’Italia. Le situazioni più gravi riguardano il settore adriatico, dall’Emilia Romagna alla Puglia.

Crediti Osservatorio siccità Cnr

Il grafico elaborato dal Cnr mostra in rosso le zone che stanno soffrendo maggiormente la mancanza temporanea di acqua. Emergono anche situazioni particolari: il Piemonte ad esempio è spaccato in due con il settore settentrionale della regione nella norma e la parte meridionale in siccità da moderata a severa. Siccità da moderata a severa anche su buona parte della Lombardia e del Trentino.

Sul medio periodo la siccità insiste su diverse regioni del Nord, ma soprattutto su Emilia Romagna, Marche e Toscana con valori estremi. I valori sul lungo periodo indicano delle aree di siccità moderata in Piemonte, fra Emilia-Romagna e Aretino, Basilicata e Sicilia, mentre il settore alpino centro-orientale fa segnare un surplus anche intenso.

Come spiegano gli esperti del Cnr la siccità è “una caratteristica normale e ricorrente del clima e può verificarsi quindi in tutte le regioni climatiche. È legata al concetto di deficit idrico temporaneo.
Gli impatti della siccità possono variare in base alle sue caratteristiche ed alla richiesta idrica per i diversi usi.
Redmond (2002), infatti, definisce la siccità come una “condizione di insufficienza idrica per soddisfare i bisogni”. La Siccità differisce concettualmente dall’Aridità essendo quest’ultima una caratteristica permanente del clima che quindi si verifica in quelle aree in cui c’è un deficit idrico permanente dovuto alla scarsità di pioggia ed elevata evapotraspirazione”.

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Usa: l’ondata di caldo estremo sta aggravando la siccità https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/usa-londata-di-caldo-estremo-sta-aggravando-la-siccita/ Tue, 22 Jun 2021 08:02:39 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/usa-londata-di-caldo-estremo-sta-aggravando-la-siccita/ Un’ondata di caldo estremo è in atto diverse zone degli Stati Uniti. A Phoenix in Arizona per 5 giorni di fila si sono toccati i 42 gradi. Il caldo estremamente intenso sta colpendo anche la California e il Messico dove ieri si sono toccati addirittura 51.4 gradi. Questo caldo così estremo e prolungato sta esarcebando …

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Un’ondata di caldo estremo è in atto diverse zone degli Stati Uniti. A Phoenix in Arizona per 5 giorni di fila si sono toccati i 42 gradi. Il caldo estremamente intenso sta colpendo anche la California e il Messico dove ieri si sono toccati addirittura 51.4 gradi. Questo caldo così estremo e prolungato sta esarcebando la gravissima siccità in corso su buona parte dei settori occidentali degli Usa.

Il cambiamento climatico sta giocando un ruolo chiave in questa crisi: la siccità e il caldo estremo stanno alimentando gli incendi. La riduzione del manto nevoso e la mancanza di precipitazioni degne di nota stanno facendo aumentare la domanda di acqua per milioni di persone.

Crediti Us Drought Monitor

Oltre alle restrizioni idriche obbligatorie già in vigore, in alcuni Stati si profilano tagli ancora più severi a causa della siccità, mentre i livelli dell’acqua del fiume Colorado sono crollati.
Secondo il Drought Monitor statunitense, più del 25% del territorio degli Stati occidentali si trova  in una situazione di siccità eccezionale, la categoria più grave utilizzata dagli esperti in merito alla carenza di acqua.
Purtroppo siccità e caldo intenso si alimentano a vicenda. Le ondate di calore a causa dei cambiamenti climatici stanno diventando sempre più precoci, intense e durature.

Nell’ultimo anno questa vasta porzione degli Stati Uniti ha registrato piogge e nevicate estremamente scarse, aggravate da temperature molto elevate.
Con l’accelerazione del cambiamento climatico e l’aumento delle temperature invernali, le nevicate diminuiranno. Il manto nevoso d’alta quota funge da riserva naturale che allevia la siccità, immagazzinando acqua durante i mesi invernali e rilasciandola lentamente durante la stagione primaverile di scioglimento.

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La SICCITÀ è sul punto di diventare la «prossima pandemia»: l’allarme ONU https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-siccita-e-sul-punto-di-diventare-la-prossima-pandemia-lallarme-onu/ Fri, 18 Jun 2021 07:20:48 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-siccita-e-sul-punto-di-diventare-la-prossima-pandemia-lallarme-onu/ siccitàLa siccità colpisce più persone di qualsiasi altro disastro a lenta insorgenza e nei prossimi anni determinerà il corso dello sviluppo umano man mano che l’emergenza climatica peggiora. A lanciare l’allarme è l’agenzia delle Nazioni Unite responsabile della gestione globale del rischio di catastrofi nel “Rapporto speciale GAR sulla siccità 2021”, pubblicato ieri in occasione della Giornata …

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Giornata contro la desertificazione e la siccità, ONU: «Ripristinare i terreni degradati»

«La siccità è sul punto di diventare la prossima pandemia e non esiste un vaccino per curarla»

Va dritto al punto Mami Mizutori, rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi, affermando che «la siccità è sul punto di diventare la prossima pandemia». «La siccità ha colpito direttamente 1,5 miliardi di persone finora in questo secolo e questo numero crescerà drammaticamente, a meno che il mondo non migliori nella gestione di questo rischio e ne comprenda le cause alla radice e agisca per fermarle», ha aggiunto.

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La siccità ha sempre fatto parte dell’esperienza umana, ma i danni e i costi che ne derivano sono decisamente sottovalutati. Questo accade perché molti impatti diffusi e a cascata non vengono esplicitamente attribuiti agli effetti a catena della siccità. Oltre ad aggravare le disuguaglianze sociali, colpendo i più deboli, la siccità è responsabile di ingenti perdite economiche. Come sottolinea il Rapporto dell’ONU, le stime dei costi derivanti dagli impatti della siccità dal 1998 al 2017 mostrano come abbia colpito almeno 1,5 miliardi di persone portando a perdite economiche di almeno 124 miliardi di dollari in tutto il mondo. Nello specifico, oltre 6 miliardi di dollari all’anno in impatti diretti negli Stati Uniti e circa 9 miliardi di euro nell’UE.

Non solo cambiamenti climatici: dalla cattiva gestione delle risorse idriche al degrado dei terreni

Il fattore chiave della siccità è ovviamente il cambiamento dei modelli delle precipitazioni a causa della crisi climatica, ma ci sono anche tanti altri fattori che incidono. Secondo il rapporto, anche l’uso inefficiente delle risorse idriche, il degrado della terra a causa dell’agricoltura intensiva e le cattive pratiche agricole giocano un ruolo fondamentale. E ancora: la deforestazione, l’uso eccessivo di fertilizzanti e pesticidi, il pascolo eccessivo e la massiccia estrazione di acqua per l’agricoltura.

Buone pratiche per il clima in agricoltura

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Il rapporto chiude con una serie di raccomandazioni, tra le quali la più importante indica la necessità di una cooperazione nazionale e locale affinché si possa lottare contro la siccità. In un mondo in via di riscaldamento, in cui le precipitazioni diventeranno sempre più imprevedibili, saranno necessarie soluzioni pratiche per affrontare tutto ciò che ne potrebbe conseguire.

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Clima, MARZO 2021 tra siccità ed esubero di piogge in Sicilia: l’analisi dell’esperto https://www.iconameteo.it/news/approfondimenti/clima-marzo-2021-tra-siccita-ed-esubero-di-piogge-in-sicilia-lanalisi-dellesperto/ Tue, 20 Apr 2021 08:14:14 +0000 https://www.iconameteo.it/news/approfondimenti/clima-marzo-2021-tra-siccita-ed-esubero-di-piogge-in-sicilia-lanalisi-dellesperto/ Il clima di marzo 2021 è stato caratterizzato da una notevole irruzione fredda sull’Italia e sull’Europa verso la metà del mese. Questa colata artica, durata circa dieci giorni – spiega il meteorologo di Meteo Expert, Simone Abelli -, ha riportato condizioni pienamente invernali su molte zone del continente, con temperature rigide, gelate e nevicate fino …

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Il clima di marzo 2021 è stato caratterizzato da una notevole irruzione fredda sull’Italia e sull’Europa verso la metà del mese. Questa colata artica, durata circa dieci giorni – spiega il meteorologo di Meteo Expert, Simone Abelli -, ha riportato condizioni pienamente invernali su molte zone del continente, con temperature rigide, gelate e nevicate fino a quote relativamente basse proprio nel periodo intorno all’equinozio primaverile.

A fine mese – prosegue l’esperto -, la situazione si è completamente ribaltata. Nell’arco di una decina di giorni, infatti, si è passati da un clima invernale a un clima estivo determinato da un’espansione del promontorio anticiclonico nord africano che ha trascinato con sé una massa d’aria subtropicale, con conseguente impennata delle temperature.

Il contrasto più marcato si è verificato sulle regioni centro-settentrionali: a Firenze e Pisa, dove pochi giorni prima i termometri segnavano minime di 0°C e -1°C, nell’ultimo giorno del mese hanno ritoccato i record storici di temperatura massima di marzo con 28.2°C e 24.5°C rispettivamente.

FREDDO in aumento, SOTTOZERO diverse città

Nel calcolo della media mensile – spiega il meteorologo -, queste ampie oscillazioni termiche si sono pressoché annullate a vicenda con una leggera prevalenza dei periodi freddi. Ne scaturisce infatti un’anomalia termica mensile pari a -0.2°C a livello nazionale per via soprattutto delle temperature minime (anomalia di -0.8°C), in quanto le massime sono state mediamente più elevate (anomalia di +0.5°C).

Scendendo più in dettaglio, si riscontrano anomalie negative leggermente più ampie al Sud e in Sicilia (-0.5°C e -0.6°C rispettivamente), valori in linea con il dato nazionale al Nord-Est e al Centro (-0.2°C) e valori, invece, leggermente positivi al Nord-Ovest e in Sardegna (+0.4°C e +0.1°C). Il dato di marzo ha decretato una flessione dell’anomalia termica da inizio anno la quale, conseguentemente, scende a +0.8°C che resta comunque un valore per il momento decisamente ampio.

Anomalia della circolazione atmosferica – dal 15 al 25 MARZO 2021
Anomalia della circolazione atmosferica – dal 26 al 31 MARZO 2021

Piogge, il mese di marzo è stato piuttosto siccitoso: i dati

Il mese di marzo, per quanto riguarda le piogge, è risultato piuttosto siccitoso con un -31% sull’Italia intera per via delle scarse precipitazioni soprattutto al Centro-Nord e in Sardegna (-89% al Nord-Ovest, -78% al Nord-est, -25% al Centro, -44% in Sardegna). Al Sud, invece, il dato mensile non si scosta sensibilmente dalla media (+1%), mentre in Sicilia si è avuto un notevole esubero di pioggia (+129%). Effettivamente – sottolinea l’esperto – le undici perturbazioni transitate nel mese di marzo, seppur per buona parte deboli o marginali, sono risultate più efficaci sulle regioni meridionali e quelle limitrofe del Centro.

Grafico TEMPERATURA MEDIA e PIOGGE in Italia – MARZO 2021

Siccità, il mese di marzo al Nord al 2° posto tra i meno piovosi dalla fine degli anni ’50

La siccità nel mese di marzo è stata particolarmente pesante al Nord e sulla Toscana. Sulle regioni settentrionali, infatti, le ultime piogge significative risalivano al 10 febbraio dopodiché si è aperta una lunga fase sostanzialmente siccitosa che ha fatto precipitare il bilancio pluviometrico dopo quello che fino a quel momento era stato uno degli inverni più piovosi con più del doppio delle precipitazioni normali. Con un’anomalia media pari a -83%, il mese di marzo al Nord si pone al secondo posto fra i meno piovosi dalla fine degli  anni ’50, a breve distanza dal record del marzo del 2003 (con -86%).

Siccità, al Nord a marzo mai così poca pioggia da oltre 60 anni

A fronte di un numero di giorni piovosi, vale a dire giorni in cui nell’arco delle 24 ore si accumula almeno 1 mm di pioggia, che a seconda della località può variare in media da 6 a 8, nel marzo di quest’anno si è rimasti quasi ovunque al di sotto dei 3-4 giorni. In diverse località si è visto un solo giorno di pioggia, per esempio a Milano, Brescia, Rimini e Verona. In altri casi, invece, neanche un giorno di pioggia, come a Torino e Bergamo. In Toscana le ultime precipitazioni rilevanti erano state osservate a metà febbraio e in città come Firenze, Pisa e Grosseto non si è verificato più di un giorno di pioggia, con un deficit complessivo della regione di poco superiore a -90%.

Clima, marzo si piazza all’ottavo posto fra i più caldi a livello globale

Per quanto riguarda la situazione a livello globale, il mese di marzo si pone all’ottavo posto fra i più caldi, con uno scarto di +1.6°C rispetto alla media del XX secolo, secondo i dati NOAA. Nonché valore più basso degli ultimi sette anni.

Serie delle anomalie della temperatura media globale di MARZO
(fonte NOAA)

Particolarmente evidenti – conclude l’esperto -, le anomalie positive su parte del Nord America e fra il Medio Oriente e l’Asia centro-meridionale, mentre spiccano la Siberia settentrionale e l’Alaska per gli scarti negativi, e con queste anche una larga parte del Pacifico orientale equatoriale dove sono proseguite, sebbene in attenuazione, le condizioni di Niña.

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Siccità, al Nord a marzo mai così poca pioggia da oltre 60 anni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-al-nord-a-marzo-mai-cosi-poca-pioggia-da-oltre-60-anni/ Wed, 31 Mar 2021 06:03:46 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/siccita-al-nord-a-marzo-mai-cosi-poca-pioggia-da-oltre-60-anni/ La siccità al Nord e in Toscana, per il mese di marzo che si sta per concludere, è la peggiore da oltre 60 anni.  Sulle regioni settentrionali, infatti, le ultime piogge significative risalgono al 10 febbraio, dopodiché – secondo l’analisi del meteorologo Simone Abelli – si è aperta una lunga fase sostanzialmente siccitosa che si è …

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La siccità al Nord e in Toscana, per il mese di marzo che si sta per concludere, è la peggiore da oltre 60 anni.  Sulle regioni settentrionali, infatti, le ultime piogge significative risalgono al 10 febbraio, dopodiché – secondo l’analisi del meteorologo Simone Abelli – si è aperta una lunga fase sostanzialmente siccitosa che si è prolungata per tutto il mese di marzo. Il bilancio pluviometrico è piombato così ai minimi storici dopo quello che fino a quel momento era stato uno degli inverni più piovosi con più del doppio delle precipitazioni normali.

Siccità: al Nord deficit di marzo a -83%

A conti fatti il deficit di pioggia misurato sulle regioni settentrionali nel mese di marzo ammonta a -83%. Si tratta del 2° valore più basso dalla fine degli anni ’50, a breve distanza dal record del marzo del 2003 (-86%). In effetti, a fronte di un numero di giorni piovosi (giorni in cui nell’arco delle 24 ore si accumula almeno 1 mm di pioggia) che a seconda della località può variare in media da 6 a 8, nel marzo di quest’anno si è rimasti quasi ovunque al di sotto dei 3-4 giorni. In diversi casi abbiamo visto un solo giorno di pioggia (come a Milano, Brescia, Rimini e Verona) e alcuni con neppure un giorno piovoso (come a Torino e Bergamo).

A secco anche la Toscana

Anche la Toscana condivide con il Nord questo preoccupante primato. Infatti, in questa regione le ultime precipitazioni rilevanti sono state osservate a metà febbraio e in città come Firenze, Pisa e Grosseto non si è verificato più di un giorno di pioggia. Il deficit complessivo della regione di poco superiore a -90%. La carenza di acqua in queste aree del Paese è ben evidente dallo stato del terreno che in molte zone si presenta secco e polveroso.

In aggiunta, la quantità più scarsa di umidità nel suolo, che possa assorbire almeno una parte dell’energia sottoforma di calore latente, si ripercuote sicuramente sulle temperature. In giornate con presenza di una massa d’aria calda e con un prolungato periodo di irraggiamento solare, le temperature possono raggiungere valori mediamente più elevati rispetto a un’analoga situazione meteorologica associata a un suolo più umido. Di fatto, è ciò che sta accadendo in questi ultimi giorni di marzo caratterizzati dall’espansione del promontorio anticiclonico nord-africano. L’alta pressione, oltre a infliggere ulteriore stress idrico, ha anche favorito il nuovo record di temperatura massima di marzo a Firenze con 28°C.

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La SICCITÀ minaccia la CALIFORNIA: c’è il rischio di un’altra stagione degli incendi devastante https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-siccita-minaccia-la-california-ce-il-rischio-di-unaltra-stagione-degli-incendi-devastante/ Mon, 08 Mar 2021 08:58:39 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-siccita-minaccia-la-california-ce-il-rischio-di-unaltra-stagione-degli-incendi-devastante/ Mentre porta ancora i segni della scorsa, devastante, stagione degli incendi, la California trema in vista della prossima. Anche quest’anno lo stato sta infatti registrando precipitazioni scarse rispetto alla norma, e perfino l’ondata di maltempo estremo che ha scaricato sulla California piogge abbondanti e nevicate record non basta a pareggiare i conti. E all’orizzonte, purtroppo, …

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Mentre porta ancora i segni della scorsa, devastante, stagione degli incendi, la California trema in vista della prossima. Anche quest’anno lo stato sta infatti registrando precipitazioni scarse rispetto alla norma, e perfino l’ondata di maltempo estremo che ha scaricato sulla California piogge abbondanti e nevicate record non basta a pareggiare i conti. E all’orizzonte, purtroppo, non si profilano altre tempeste significative.

I funzionari statali della California hanno avvertito i cittadini che anche quest’anno sembra destinato a rivelarsi «molto secco», con i residenti che dovranno adattarsi rapidamente per far fronte alla siccità e a un clima più caldo e secco che contribuisce ad alimentare gli incendi.
Secondo i dati resi noti dal dipartimento delle risorse idriche, all’inizio di marzo complessivamente l’acqua che deriva dalla neve era inferiore alla media del 39%, e i principali serbatoi idrici dello stato immagazzinavano tra il 38 e il 68% della loro normale capacità.

Come riporta il Los Angeles Times, il capo del dipartimento dello Snow Surveys and Water Supply Forecasting, Sean de Guzman, ha detto che sebbene i californiani abbiano compiuto importanti progressi nell’adottare abitudini più sagge in materia di risorse idriche, «il futuro dell’acqua nel nostro stato rimane incerto a causa della variabilità delle precipitazioni e del cambiamento climatico».
«È più importante che mai che i californiani adottino uno stile di vita sostenibile, adottino nuovi approcci e tecnologie emergenti, e lavorino insieme per risparmiare acqua per un futuro sicuro», ha aggiunto.

incendi in california
Incendi in California. Foto: Instagram –
pleasantgrovefiredepartment

La direttrice del Dipartimento delle Risorse Idriche Karla Nemeth ha detto che in assenza di forti tempeste tra marzo e aprile «finiremo con un anno estremamente secco, sulla scia delle condizioni di siccità che hanno già segnato l’anno scorso».
Anche lei ha sottolineato l’importanza di mettere in atto strategie di adattamento per far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che ormai non possono più essere evitati. «L’efficienza idrica e la preparazione alla siccità – ha detto – sono più importanti che mai per le nostre comunità, per l’agricoltura e per l’ambiente».

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Tra il 2021 e il 2016 la California aveva già sperimentato una lunghissima siccità, che secondo le stime riportate dal Guardian ha provocato danni per circa 2,7 miliardi di dollari all’industria agricola e la perdita di oltre 18mila posti di lavoro, contribuendo anche alla morte di circa 102 milioni di alberi nelle foreste.
Tra gli effetti della siccità ci sono anche stagioni degli incendi sempre più devastanti, come quella che nel 2020 ha messo in ginocchio la California: tra i 6 incendi più grandi che siano mai stati registrati nello stato, 5 si sono sviluppati l’anno scorso.

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AUSTRALIA: dopo un’estate record per SICCITÀ e INCENDI, pessime notizie anche sull’AUTUNNO https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/australia-dati-autunno/ Mon, 01 Jun 2020 08:11:02 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=48246 Australia siccitàDopo un’estate d’inferno per gli incendi, originati da una siccità senza precedenti, l’autunno ha portato sull’Australia meno piogge di quanto si potesse sperare. Secondo il bollettino emesso dal Bureau of Meteorology del Paese, infatti, l’Australia entra oggi nella stagione invernale lasciandosi alle spalle un autunno più caldo e secco della norma. Temperature più elevate della media …

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Dopo un’estate d’inferno per gli incendi, originati da una siccità senza precedenti, l’autunno ha portato sull’Australia meno piogge di quanto si potesse sperare.

Secondo il bollettino emesso dal Bureau of Meteorology del Paese, infatti, l’Australia entra oggi nella stagione invernale lasciandosi alle spalle un autunno più caldo e secco della norma.

Temperature più elevate della media

A livello nazionale i mesi dell’autunno sono stati più caldi del normale, con una temperatura media di 0,56°C sopra la media. Nello specifico, la temperatura massima media nazionale è stata di 0,61°C più calda della norma, la minima oltre la media stagionale di 0,51°C.

australia anomalia temperatura autunno
Crediti: Bureau of Meteorology/ Australian Government

Le temperature sono state più elevate del normale soprattutto sui settori occidentali del Paese, dove l’autunno 2020 è stato tra i dieci più caldi dall’inizio delle registrazioni. Non sono mancate fasi più fredde e perturbate: in particolare, la settimana scorsa la stagione si è chiusa con un’ondata di forte maltempo che ha colpito l’Australia orientale. Tra il 20 e il 26 maggio numerose stazioni del Queensland hanno registrato il giorno più freddo di tutto l’autunno. Nello stesso periodo un’intensa perturbazione ha investito il sud del Paese, provocando violenti temporali e venti intensi; è stato segnalato almeno un tornado, che ha danneggiato più di cento case.

Per l’Australia un autunno più secco del solito

Le notizie peggiori sono probabilmente quelle che riguardano le piogge, che dopo un’estate destinata a passare alla storia per la gravissima siccità e la tragedia degli incendi non hanno dato all’Australia il sollievo sperato. Sull’insieme del Paese è infatti arrivata meno pioggia del normale (il 19% in meno rispetto a quella tipica dell’autunno).

Come per le temperature, anche le anomalie relative alle piogge sono state più rilevanti in alcune zone del Paese, mentre localmente le precipitazioni sono state più abbondanti del solito. In particolare – segnala il Bureau of Meteorology – ha piovuto più della media nella fascia che attraversa l’Australia da nord-ovest a sud-est.

australia anomalia pioggia autunno
Crediti: Bureau of Meteorology/ Australian Government
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Stati Uniti, il sud-ovest preda di una mega siccità lunga 20 anni: i dettagli https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/stati-uniti-il-sud-ovest-preda-di-una-mega-siccita-lunga-20-anni-i-dettagli/ Fri, 29 May 2020 11:19:08 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=48142 Il sud-ovest degli Stati Uniti è in preda ad una mega siccità che spiega anche i terribili incendi degli ultimi anni. A rivelarlo è un recente studio pubblicato su Scienze, ripreso anche dal Guardian. Ken Pimlott, ex capo del dipartimento forestale e antincendio della California, prova a rendere l’idea: «Abbiamo avuto incendi periodici negli anni …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Stati Uniti, il sud-ovest preda di una mega siccità lunga 20 anni: i dettagli)

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Il sud-ovest degli Stati Uniti è in preda ad una mega siccità che spiega anche i terribili incendi degli ultimi anni. A rivelarlo è un recente studio pubblicato su Scienze, ripreso anche dal Guardian.

Ken Pimlott, ex capo del dipartimento forestale e antincendio della California, prova a rendere l’idea: «Abbiamo avuto incendi periodici negli anni ’80 – afferma ai microfoni del Guardian -, ma ci sono state delle interruzioni. Questo non succede più. Non puoi nemmeno battere ciglio tra un fuoco e l’altro. Stiamo vedendo incendi che non abbiamo mai visto prima».

Mega siccità negli Stati Uniti sud-occidentali: 20 anni di aridità con conseguenze disastrose

Lo studio in questione analizza un periodo di aridità lungo 20 anni, che sta alimentando gli incendi, esaurendo i bacini idrici e mettendo a dura prova le riserve d’acqua degli stati americani del sud-ovest.

I ricercatori hanno messo a confronto la siccità del periodo 2000-2019 con altri eventi verificatisi negli ultimi 1200 anni. L’attuale periodo è risultato tra i peggiori mai registrati. Inoltre, a differenza delle mega siccità del passato – causate dalle fluttuazioni naturali del clima terreste -, questa risulta pesantemente influenzata dai cambiamenti climatici causati dall’uomo.

«Stimiamo che il 30-50% sia attribuito ai cambiamenti climatici», afferma Benjamin Cook del Lamont Doherty Earth Observatory della Columbia University, co-autore dello studio. I cambiamenti climatici, se non controllati, influenzeranno particolarmente il sud-ovest americano.

Approvvigionamento idrico e crescita della popolazione: due fenomeni in contrasto

In condizioni normali la crescita della popolazione è sempre una buona notizia, ma nel caso degli stati sud-occidentali crea qualche preoccupazione. Tra gli Stati che crescono in maniera più rapida, infatti, ci sono proprio quelli del sud-ovest.

Negli ultimi due decenni la siccità dei fiumi e l’esplosiva crescita della popolazione, hanno prodotto forti cali in due dei più grandi bacini idrici della nazione: il Lago Mead e il Lago Powell, da cui dipendono decine di milioni di persone. In questo 2020, per la prima volta, anche l’acqua del fiume Colorado verrà razionata.

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I laghi di Fusine in Friuli sono praticamente a secco: così li hanno fotografati degli operatori arrivati in zona per girare un documentario. I laghi di Fusine sono considerati fra i più begli esempi di lago alpino, inseriti in una conca dalla dorsale del Picco di Mezzodì del Monte Mangart, nelle Alpi Giulie settentrionali. Questi laghi di origine glaciale, facenti parte del territorio del comune di Tarvisio, oggi sono praticamente senz’acqua.

Secondo i dati rilevati dalla stazione meteo di Cave del Predil (UD) a circa 9 chilometri in linea d’aria dai Laghi di Fusine, a gennaio sono caduti solo 15 mm di pioggia (il più secco dal 2007), a febbraio 22 mm e a marzo 161 mm. Si tratta di quantitativi che per i primi due mesi dell’anno sono decisamente inferiori alla media 2007-2020 (rispettivamente 117 e 126 mm). Secondo le statistiche delle precipitazione cumulate del primo trimestre dell’anno di questa singola stazione meteo, si tratta del secondo valore più basso degli ultimi 13 anni. 

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Pubblicato da Meteoweekend by SP su Giovedì 23 aprile 2020

 

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SICCITÀ negli USA: la peggiore degli ultimi 1200 anni https://www.iconameteo.it/news/siccita-negli-usa-la-peggiore-degli-ultimi-1200-anni/ Tue, 21 Apr 2020 15:41:34 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=46371 Siccità negli Usa: la peggiore degli ultimi 1200 anniLa siccità in atto nel sud-ovest degli Usa potrebbe essere la peggiore degli ultimi 1200 anni. Ad affermarlo è uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Science. Un clima così arido non si sarebbe registrato dal IX secolo. Parliamo di un vero e proprio megadroughts, ossia di un periodo di siccità che si prolunga per …

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La siccità in atto nel sud-ovest degli Usa potrebbe essere la peggiore degli ultimi 1200 anni. Ad affermarlo è uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Science. Un clima così arido non si sarebbe registrato dal IX secolo. Parliamo di un vero e proprio megadroughts, ossia di un periodo di siccità che si prolunga per più di vent’anni. La causa, secondo i ricercatori, è rappresentata dall’emergenza climatica. In particolare, il riscaldamento globale rappresenterebbe, da solo, oltre il 50% del problema. Il caldo anomalo, d’altra parte, è un problema che attanaglia tutto il Pianeta. Proprio in questi giorni si registrano temperature record nei Balcani.

La ricerca ha esaminato gli anelli degli alberi su migliaia di ettari di territorio

Lo studio si è basato sull’analisi di centinaia di migliaia di ettari di territorio. A firmarlo, un gruppo di ricercatori della Columbia University. Una superficie che si estende attraverso nove Stati, dall’Oregon e dal Montana fino a California, Arizona, New Mexico e parte del Messico settentrionale. In particolare, i ricercatori hanno studiato gli anelli degli alberi. Questo perchè gli anelli degli alberi consentono di misurare la quantità di umidità presente nel suolo di secoli fa. Hanno poi fatto osservazioni meteorologiche sulla situazione in atto, confrontandola con i modelli climatici a disposizione. A dirlo è CBS News.

Secondo gli studiosi, il sud-ovest degli Usa sta vivendo la peggior siccità degli ultimi 1200 anni

Il team di ricercatori ha evidenziato che la parte sud-occidentale degli Usa, negli ultimi 1200 anni, ha vissuto già quattro megadroughts. La prima alla fine dell’800, la seconda a metà 1100, la terza nel 1200, la quarta alla fine del 1500. La siccità attuale sarebbe proprio paragonabile a quella di fine 1500. Per la precisione, parliamo degli anni collocati tra il 1575 e il 1603, come riporta CBS News. Entrambi i periodi siccitosi, quello attuale e quello della fine del XVI secolo, sono i peggiori degli ultimi 1200 anni.

La peggior siccità degli ultimi 1200 anni negli Usa è la causa di gravissimi incendi

Durante questi lunghi periodi siccitosi, l’aria estremamente calda ha prosciugato i terreni dalla loro umidità, rendendoli così estremamente aridi. “Questo sembra essere solo l’inizio di un inaridimento estremo del terreno. E intanto il riscaldamento globale continua“, affermano gli autori dello studio. E, intanto, la siccità causa gravissimi incendi. I roghi in California ne sono un esempio. Oltre a rappresentare una seria minaccia per l’approvvigionamento idrico della popolazione e la possibilità di irrigare i campi.

Il riscaldamento globale è all’origine dei periodi siccitosi

Sappiamo che questa siccità è stata favorita dal riscaldamento globale”, sottolinea l’autore principale dello studio, A. Park Williams. Bioclimatologo del Lamont-Doherty Earth Observatory presso la Columbia University, Williams dice al New York Times: “Man mano che passa il tempo, sarà sempre più difficile risolvere questo grave problema (…). Stiamo vivendo la siccità peggiore dell’epoca moderna. Una siccità paragonabile soltanto alle più gravi megadroughts del periodo preistorico”.

La situazione è destinata ad aggravarsi sempre più

Se non vengono attuati rimedi, la situazione andrà aggravandosi sempre più. E la siccità negli Usa non sarà più la peggiore degli ultimi 1200 anni. “Il riscaldamento globale causato dall’uomo e le sue ripercussioni sono probabilmente ancora all’inizio”. Lo riferiscono i ricercatori alla CNN. “L’entità delle prossime siccità nel Nord America e in altre zone del pianeta dipenderà per buona parte dalla quantità di gas serra emesso in atmosfera”. Un monito a porre sempre maggior attenzione all’emergenza climatica. Anche negli Usa, dove questa sensibilità pare essere ancora assopita e diluita in mezzo a tanti altri problemi.

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Il Cile sta vivendo il peggior periodo di siccità della sua storia: i dettagli https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/il-cile-sta-vivendo-il-peggior-periodo-di-siccita-della-sua-storia-i-dettagli/ Sat, 18 Apr 2020 11:15:39 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=46256 cile siccitàUna grave emergenza siccità attanaglia il Cile centrale da circa dieci anni. Qualche anno di siccità è normale in Paesi con un clima mediterraneo, ma la situazione che l’Osservatorio della Terra della NASA ha fotografato dal satellite è qualcosa di ben diverso. Dal 2010 – spiega la NASA – le precipitazioni nelle zone centrali del …

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Una grave emergenza siccità attanaglia il Cile centrale da circa dieci anni. Qualche anno di siccità è normale in Paesi con un clima mediterraneo, ma la situazione che l’Osservatorio della Terra della NASA ha fotografato dal satellite è qualcosa di ben diverso.

Dal 2010 – spiega la NASA – le precipitazioni nelle zone centrali del Cile sono dal 20 al 45% in meno rispetto alla media storica. A Santiago, capitale e principale centro urbano del Cile, l’emergenza siccità è particolarmente estrema con solo il 10-20% di pioggia negli ultimi anni. Nella moderna documentazione meteorologica del Cile (1915) – afferma la NASA -, non si rileva mai un periodo di siccità così lungo. René D. Garreaud, vicedirettore del Center for Research on Climate and Resilience e accademico all’Università del Cile, sostiene che una «megasiccità di queste dimensioni si sia probabilmente verificata in questa regione più di 1000 anni fa».

Le immagini del satellite NASA: bacini idrici sempre più asciutti

Per testimoniare la grave siccità che sta attraversando il Cile, l’Osservatorio della Terra della NASA ha fotografato El Yeso, vale a dire uno dei principali bacini idrici di Santiago. Le immagini in questione mettono a confronto il bacino di El Yeso nel marzo 2016 e nel marzo 2019.

Nel 2016 El Yeso conteneva circa 219 milioni di metri cubi di acqua. A marzo 2020, invece, il volume è sceso a 99 milioni di metri cubi, vale a dire circa il 40% della sua capacità.

NASA – El Yeso nel marzo 2016
NASA – El Yeso nel marzo 2020

Siccità e conseguenze su agricoltura e bestiame

Una siccità così grave e prolungata ha ovviamente conseguenze di varia portata, soprattutto per quanto riguarda il settore agricolo. Nel 2019 il Ministero dell’Agricoltura del Cile ha dichiarato lo stato di emergenza agricola per oltre cinquanta comuni. Tantissimi animali da allevamento stanno morendo e tanti altri sono a rischio. I sistemi di approvvigionamento idrico sono carenti e i serbatoi asciutti. Tanto è vero che molte persone nelle aree rurali, per ottenere acqua potabile, devono ricorrere alle consegne di camion cisterna. Questa straordinaria siccità non è esclusiva del Cile, ma colpisce anche le Ande e l’Argentina occidentale, come la regione di Cuyo.

Le cause di questa grave siccità

Gli studiosi che analizzano le cause di questa mega siccità attribuiscono circa il 25% della sua gravità al riscaldamento globale, il resto ai cicli naturali della circolazione atmosferica, delle temperature degli oceani e dei modelli di pioggia, come quelli associati all’Oscillazione del Decadale nel Pacifico.

Spiega ancora Garreaud alla BBC: «Tradizionalmente, la mancanza di precipitazioni è associata ai cicli El Niño e La Niña, che sono fenomeni che si verificano nel Pacifico tropicale e controllano il clima in quasi tutto il mondo e in particolare nel Cile centrale. Tuttavia, questa straordinaria siccità per la sua durata si verifica in una condizione di neutralità nel Pacifico. Non è che ci siano stati 10 anni di La Niña in modo ricorrente. Quindi, si inizia a sospettare che il fattore dietro la crisi sia il cambiamento climatico».

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Siccità, stiamo vivendo la Primavera più secca degli ultimi 60 anni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-stiamo-vivendo-la-primavera-piu-secca-degli-ultimi-60-anni/ Thu, 16 Apr 2020 10:11:34 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=46213 siccità primaveraStiamo vivendo la primavera più secca degli ultimi 60 anni. L’assenza di piogge di queste ultime settimane sta inasprendo il problema della siccità che si trascina ormai da inizio anno: da gennaio ad oggi, infatti, il nostro Paese ha ricevuto poco più della metà della pioggia che dovrebbe cadere normalmente, con forti ripercussioni anche sulla …

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Stiamo vivendo la primavera più secca degli ultimi 60 anni. L’assenza di piogge di queste ultime settimane sta inasprendo il problema della siccità che si trascina ormai da inizio anno: da gennaio ad oggi, infatti, il nostro Paese ha ricevuto poco più della metà della pioggia che dovrebbe cadere normalmente, con forti ripercussioni anche sulla portata di laghi e fiumi.

La prima metà della primavera meteorologica, ossia il periodo compreso tra l’inizio marzo e la metà di aprile, è stata decisamente avara di pioggia. A livello nazionale manca all’appello il 60% della pioggia. «Per ora si tratta della più elevata anomalia negativa primaverile degli ultimi 60 anni», spiega il nostro meteorologo Simone Abelli. «Le regioni del Nord Italia sono le più provate, con una anomalia del -70%, ma sono in sofferenza anche le regioni del Centro e quelle del Sud, dove il deficit di pioggia è rispettivamente del 59% e 41%».

Da inizio anno il volume delle piogge mancate è pari a quello del Lago di Como

«Le anomalie pluviometriche di questa prima parte del 2020 sono ripartite in maniera abbastanza uniforme da Nord a Sud», spiega Abelli. «A livello nazionale l’anomalia è del -44%, poco più della metà rispetto alla norma. In pratica da inizio anno sono mancati all’appello 23,4 miliardi di metri cubi di acqua, pari al volume del Lago di Como».

A soffrire di più sono ancora una volta le regioni del Nord dove l’anomalia è del -47%, per un totale di 8.9 miliardi di metri cubi di acqua in meno rispetto alla media. «La zona più critica sembra essere il Piemonte – spiega Abelli-. A Torino da inizio anno sono caduti solo 24 mm, tutti nel mese di marzo, pari a un deficit di -85% nei primi tre mesi e mezzo del 2020».
La situazione non migliora molto al Centro e al Sud (-43%) dove, sono mancati all’appello rispettivamente 6.4 e 8.1 miliardi di metri cubi di acqua rispetto alla media.

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Fase incisiva di MALTEMPO in arrivo: stop alla SICCITÀ? La tendenza https://www.iconameteo.it/news/previsioni/fase-incisiva-di-maltempo-in-arrivo-stop-alla-siccita-la-tendenza/ Thu, 27 Feb 2020 18:00:23 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=44943 pioggia forte meteo maltempoUna fase di maltempo molto più incisiva potrebbe investire il Paese la prossima settimana, con l’arrivo di marzo. La lunga fase di siccità, che attanaglia l’Italia da oltre due mesi, potrebbe dunque interrompersi. Questa intensa perturbazione in arrivo (numero 1 di marzo) riporterà dunque precipitazioni significative su tutte le regioni. Meteo domenica: ancora piogge sparse …

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Una fase di maltempo molto più incisiva potrebbe investire il Paese la prossima settimana, con l’arrivo di marzo. La lunga fase di siccità, che attanaglia l’Italia da oltre due mesi, potrebbe dunque interrompersi. Questa intensa perturbazione in arrivo (numero 1 di marzo) riporterà dunque precipitazioni significative su tutte le regioni.

Meteo domenica: ancora piogge sparse

Nel corso della giornata di domenica si avrà un tempo soleggiato nelle regioni di Nord-Ovest e all’estremo Sud, tra Sicilia e Calabria. Nel resto del Paese il cielo sarà parzialmente nuvoloso. Nell’estremo Nord-Est si avranno piogge sparse ad inizio giornata con fenomeni più diffusi e intensi in Friuli Venezia Giulia; nevicate sui rilievi intorno ai 1000 metri. Piogge sparse coinvolgeranno anche il Levante ligure, la Toscana, l’Umbria, il Lazio e la Campania.

Rapido miglioramento nel Nord-Est a partire dal pomeriggio, con tendenza ad ampie schiarite. Sulle regioni tirreniche e in Sardegna insisteranno un po’ di piogge, più che altro nelle zone interne. In Campania a fine giornata non sono esclusi locali temporali. Temperature massime in aumento al Nord-Ovest, in modo più sensibile sulle regioni centrali adriatiche, al Sud e in Sicilia con punte che localmente potranno sfiorare i 20 gradi. Venti moderati o tesi di Libeccio al Centro-Sud. Mari per lo più mossi o molto mossi.

Maltempo in arrivo: si interrompe la siccità

Una fase di maltempo molto più incisiva ed organizzata sembra profilarsi per l’inizio della prossima settimana. Un’intensa perturbazione, la numero 1 di marzo, genererà un profondo vortice di bassa pressione che al momento sembrerebbe allontanarsi dal nostro Paese solo entro giovedì. Questa fase di maltempo riporterà dunque precipitazioni significative un po’ su tutta l’Italia, interrompendo la lunga fase siccitosa che va avanti ormai dal oltre due mesi, in particolare sulle regioni nord-occidentali.

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Siccità, rischio emergenza per fiume Po e grandi laghi: i dati nel dettaglio https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-rischio-emergenza-per-fiume-po-e-grandi-laghi-i-dati-nel-dettaglio/ Tue, 25 Feb 2020 08:28:07 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=44880 SiccitàLa siccità continua a rappresentare un problema in Italia, dove ormai non piove in maniera significativa da diverse settimane. Nel mese di febbraio si è raggiunto un record di siccità, ma un po’ tutta la stagione invernale appare destinata a passare alla storia come una delle più secche. L’Italia a febbraio è stata raggiunta solo …

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La siccità continua a rappresentare un problema in Italia, dove ormai non piove in maniera significativa da diverse settimane. Nel mese di febbraio si è raggiunto un record di siccità, ma un po’ tutta la stagione invernale appare destinata a passare alla storia come una delle più secche.

L’Italia a febbraio è stata raggiunta solo dal 25% della pioggia tipica di questo mese. Con un’anomalia del -75%, il mese di febbraio 2020 si candida a entrare nella storia come il più secco almeno degli ultimi 60 anni, vale a dire da quando hanno avuto inizio le rilevazioni.

Fiume Po, situazione critica

La siccità è ovviamente un grave problema anche riguardo al livello idrometrico dei fiumi. Il livello del Po è basso come in piena estate, tanto da spingere l’Autorità distrettuale di bacino a convocare per il 6 marzo l’Osservatorio sulle crisi idriche per ottimizzare la gestione delle risorse e valutare le azioni da intraprendere.

Il livello del fiume Po al Ponte della Becca è di -2,5 metri. Nelle prossime settimane non sono previste precipitazioni se non di scarsa rilevanza, dunque non tali da influenzare in maniera positiva i livelli idrometrici. La conseguenza potrebbe essere quella di un’ulteriore diminuzione dei livelli idrometrici, finora stimata del 20% secondo l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.

La situazione dei grandi laghi 

La siccità è un problema anche per i grandi laghi, soprattutto il lago di Como e il lago d’Iseo che si trovano al di sotto dei valori stagionali. I due laghi attualmente presentano rispettivamente una percentuale di riempimento del 20.6% e 23.6%. Regge invece il Lago Maggiore con un percentuale di riempimento del 77.0%, meglio ancora il Lago di Garda con il 94.3%. Il livello idrometrico del Lago di Como e di quello d’Iseo risulta sotto media a partire da inizio febbraio.

Weekend con PERTURBAZIONE in transito. PIOGGE a inizio marzo?

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NUVOLOSITÀ in aumento, ma è ancora allarme SICCITÀ: le previsioni https://www.iconameteo.it/news/previsioni/nuvolosita-in-aumento-ma-e-ancora-allarme-siccita-le-previsioni/ Tue, 25 Feb 2020 05:00:39 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=44866 Oggi sarà una giornata all’insegna della nuvolosità, in particolare su Nord e regioni tirreniche, come conseguenza dell’indebolimento dell’alta pressione. Tuttavia è ancora da segnalare la carenza di piogge, che andrà ad aggravare il problema siccità che si protrae ormai da due mesi. Nuvolosità in aumento, ma è ancora allarme siccità Nel corso della giornata di …

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Oggi sarà una giornata all’insegna della nuvolosità, in particolare su Nord e regioni tirreniche, come conseguenza dell’indebolimento dell’alta pressione. Tuttavia è ancora da segnalare la carenza di piogge, che andrà ad aggravare il problema siccità che si protrae ormai da due mesi.

Nuvolosità in aumento, ma è ancora allarme siccità

Nel corso della giornata di martedì avremo dunque un indebolimento dell’alta pressione che come conseguenza porterà un aumento della nuvolosità soprattutto al Nord e sulle regioni tirreniche. Tuttavia le precipitazioni saranno ancora carenti, con qualche locale pioggia o pioviggine possibile sul Levante Ligure, Lombardia occidentale e Friuli.

Il clima sarà ancora mite, con venti meridionali in graduale intensificazione. Temperature in calo nei valori massimi soprattutto al Nord ma in generale ancora al di sopra delle medie stagionali. Venti di Libeccio in graduale intensificazione.

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Weekend con PERTURBAZIONE in transito. PIOGGE a inizio marzo? https://www.iconameteo.it/news/previsioni/weekend-con-perturbazione-in-transito-piogge-a-inizio-marzo/ Mon, 24 Feb 2020 18:00:40 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=44872 weekend maltempoNel weekend una nuova e veloce perturbazione, dopo quella che investirà il nostro Paese tra mercoledì e giovedì, sfiorerà le regioni del Nord con una nuova intensificazione dei venti meridionali. Il problema siccità troverà soluzione a inizio marzo? Tendenza per il weekend: nuova e veloce perturbazione  Nel weekend un’altra rapida perturbazione in transito sull’Europa centrale …

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Nel weekend una nuova e veloce perturbazione, dopo quella che investirà il nostro Paese tra mercoledì e giovedì, sfiorerà le regioni del Nord con una nuova intensificazione dei venti meridionali. Il problema siccità troverà soluzione a inizio marzo?

Tendenza per il weekend: nuova e veloce perturbazione 

Nel weekend un’altra rapida perturbazione in transito sull’Europa centrale sfiorerà le regioni settentrionali, accompagnata da un nuovo deciso rinforzo dei venti meridionali. Nemmeno questa nuova perturbazione porterà piogge significanti sulle pianure del Nord.

Il problema siccità, che va avanti ormai da diverse settimane, potrebbe trovare soluzione nei primi giorni di marzo (indicativamente dal 2-3). Perturbazioni più intense dall’Atlantico, infatti, potrebbero portare delle precipitazioni significative soprattutto sulle regioni del Nord. Si tratta di una tendenza ancora da confermare.

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VENTO forte sull’Italia, si aggrava la siccità: le previsioni aggiornate https://www.iconameteo.it/news/previsioni/vento-forte-sull-italia-si-aggrava-la-siccita-le-previsioni-aggiornate/ Thu, 20 Feb 2020 05:00:34 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=44750 meteo ventoIl vento sarà protagonista oggi sull’Italia, dove tornerà il sole in seguito al passaggio di una rapida perturbazione (numero 5 del mese). La situazione dunque migliorerà nettamente, ma i venti settentrionali continueranno a soffiare in modo intenso su alcune zone. Giovedì soleggiato e ventoso Oggi la situazione meteo tenderà a un netto miglioramento rispetto alla …

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Il vento sarà protagonista oggi sull’Italia, dove tornerà il sole in seguito al passaggio di una rapida perturbazione (numero 5 del mese). La situazione dunque migliorerà nettamente, ma i venti settentrionali continueranno a soffiare in modo intenso su alcune zone.

Giovedì soleggiato e ventoso

Oggi la situazione meteo tenderà a un netto miglioramento rispetto alla giornata di ieri. Al mattino da segnalare ancora un po’ di nuvolosità residua sulle regioni del Centro-Sud: Abruzzo, Molise, Sardegna occidentale, nord della Sicilia e Puglia, dove avranno luogo gli ultimi piovaschi, per lo più nel Salento. Nel resto del Paese il tempo sarà soleggiato e a partire dal pomeriggio le schiarite si estenderanno anche alle regioni meridionali.

Temperature in calo nelle minime al Centro-Nord, con la possibilità di qualche debole e locale gelata anche in pianura al Nord; massime in calo su medio e basso versante adriatico e nelle vicine aree appenniniche, senza grandi variazioni nel resto d’Italia. Sarà una giornata ancora molto ventosa per effetto dei venti settentrionali che soffieranno ancora intensi sul medio Adriatico e al Sud.

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