Sul Monviso a fine giugno è stata registrata una nuova frana, che segue la prima registrata lo scorso dicembre quando 200 mila metri cubi di pietra si staccarono dalla montagna. Questo nuovo episodio ha messo subito in allarme gli esperti, tanto che l’Arpa Piemonte è già al lavoro per la stima delle proporzioni di questa nuova frana, avvenuta a circa 3300 metri sulla parete nord.

Le condizioni di salute del “Re di Pietra” preoccupano e non poco. Il cambiamento climatico sta infatti colpendo con particolare forza proprio le Alpi e i ghiacciai, che si stanno ritirando di anno in anno. Secondo l’ultimo bollettino sullo stato di saluto dei ghiacciai italiani, realizzato dal Comitato Glaciologico Italiano, la salute dei ghiacciai alpini resta preoccupante. In Piemonte, in particolare, «il trend spiccatamente negativo dei ghiacciai si conferma […]» e nonostante capitino inverni ricchi di precipitazioni, queste vengono vanificate dalle intense ondate di calore estive. Dei ghiacciai monitorati in Piemonte, l’87% dei ghiacciai è in ritiro, il 13% è stazionario.

Il caldo in quota, infatti, mette in serio pericolo la stabilità della montagna: la fusione del permafrost infatti, ossia lo strato di roccia e ghiaccio perennemente gelato situato di solito in alta quota, rende più instabili le pareti. Negli ultimi decenni, infatti, come evidenziava Arpa Piemonte ormai un anno fa, “è stato osservato un aumento dell’intensità e della frequenza di frane e di colate detritiche lungo l’arco alpino”. Una anomalia che, secondo gli esperti, potrebbe essere collegata all’aumento delle temperature.

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