Lista articoli su inquinamento - Icona Meteo IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Sat, 28 Sep 2024 10:08:14 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Lista articoli su inquinamento - Icona Meteo 32 32 La California cita in giudizio ExxonMobil https://www.iconameteo.it/primo-piano/la-california-cita-in-giudizio-exxonmobil/ Sat, 28 Sep 2024 10:08:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78638 La California ha intentato una causa senza precedenti contro la ExxonMobil, accusando la compagnia petrolifera di aver ingannato il pubblico per oltre cinquant’anni riguardo l’efficacia del riciclaggio della plastica. Il procuratore generale dello Stato, Rob Bonta, sostiene che la ExxonMobil abbia utilizzato campagne pubblicitarie ingannevoli per far credere che il riciclaggio fosse una soluzione concreta …

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La California ha intentato una causa senza precedenti contro la ExxonMobil, accusando la compagnia petrolifera di aver ingannato il pubblico per oltre cinquant’anni riguardo l’efficacia del riciclaggio della plastica. Il procuratore generale dello Stato, Rob Bonta, sostiene che la ExxonMobil abbia utilizzato campagne pubblicitarie ingannevoli per far credere che il riciclaggio fosse una soluzione concreta per la gestione dei rifiuti plastici. Tuttavia, la realtà è che solo una piccola percentuale di plastica viene effettivamente riciclata mentre la maggior parte finisce in discariche, inceneritori o direttamente dispersa nell’ambiente.

Secondo la causa, presentata presso la Corte Superiore della Contea di San Francisco, la ExxonMobil avrebbe promosso falsamente il riciclaggio come soluzione alla crisi dei rifiuti plastici, pur sapendo che, tecnicamente ed economicamente, la maggior parte della plastica non può essere riciclata. Il riciclaggio avanzato, un processo promosso dall’industria, si è dimostrato inefficace, con impianti chiusi, obiettivi mancati e incidenti, tra cui incendi e fuoriuscite di sostanze chimiche.

La causa legale, nata dopo oltre due anni di indagini da parte del Dipartimento di Giustizia della California, mira a costringere la ExxonMobil a interrompere le sue pratiche ingannevoli e a pagare sanzioni civili per i danni causati dall’inquinamento da plastica nello Stato. La ExxonMobil è uno dei maggiori produttori mondiali di polimeri, componenti chiave della plastica monouso, che includono utensili, bottiglie e imballaggi.

Le accuse avanzate dalla California rappresentano un nuovo fronte nella battaglia legale contro le grandi aziende petrolifere, già sotto accusa per il loro ruolo nel cambiamento climatico e nell’inquinamento atmosferico. Tuttavia, questo è il primo caso che affronta direttamente il modo in cui un’azienda ha promosso il riciclaggio della plastica come una soluzione fattibile alla crisi dei rifiuti, nonostante fosse noto che il riciclaggio non avrebbe mai potuto risolvere il problema in modo significativo.

Secondo il comunicato del procuratore generale Bonta, l’inquinamento da plastica è ormai onnipresente: si trova nelle profondità degli oceani, sulle cime delle montagne e persino nei nostri corpi. Gli effetti dannosi della plastica sull’ambiente e sulla salute umana sono profondi e, in molti casi, irreversibili. Solo il 9% della plastica mondiale viene effettivamente riciclato, addirittura negli Stati Uniti la percentuale scende ulteriormente al 5-6%. La produzione di plastica, alimentata dai combustibili fossili, è raddoppiata negli ultimi vent’anni, e il suo impatto sulla crisi climatica è sempre più evidente.

La ExxonMobil ha risposto sostenendo che le autorità californiane conoscono da anni i problemi legati al riciclaggio, ma non sono riuscite a intervenire in modo efficace. L’azienda afferma che la tecnologia del riciclaggio chimico, ancora in fase di sviluppo, potrebbe rappresentare una vera soluzione per affrontare il problema dei rifiuti plastici che non possono essere riciclati con i metodi tradizionali.

Nonostante queste affermazioni, gli ambientalisti americani ritengono che l’industria della plastica abbia deliberatamente ingannato il pubblico per massimizzare i propri profitti, contribuendo a una crisi globale che mette a rischio sia l’ecosistema che la salute umana. Judith Enck, ex funzionaria dell’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti e ora presidente del progetto Beyond Plastics, ha definito questa causa “la più importante mai presentata contro l’industria della plastica per le sue continue menzogne sul riciclaggio.”

Questa causa potrebbe avere un impatto significativo non solo per la California, ma per l’intero movimento globale contro l’inquinamento da plastica e la lotta per un futuro più sostenibile.

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THAILANDIA, 50 mila litri di PETROLIO in mare: è disastro ambientale https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/perdite-da-un-oleodotto-in-thailandia-50-mila-litri-di-petrolio-in-mare-e-disastro-ambientale/ Sun, 30 Jan 2022 07:54:55 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/perdite-da-un-oleodotto-in-thailandia-50-mila-litri-di-petrolio-in-mare-e-disastro-ambientale/ A pochi giorni dal gravissimo sversamento di petrolio registrato in Perù dopo lo tsunami provocato dall’eruzione di Tonga, anche dalla Thailandia arrivano le immagini di un disastro ambientale. Secondo quanto hanno riferito le fonti locali, il petrolio sarebbe fuoriuscito per delle perdite in un oleodotto sottomarino nel Golfo della Thailandia che si sono verificate tra …

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A pochi giorni dal gravissimo sversamento di petrolio registrato in Perù dopo lo tsunami provocato dall’eruzione di Tonga, anche dalla Thailandia arrivano le immagini di un disastro ambientale.

Secondo quanto hanno riferito le fonti locali, il petrolio sarebbe fuoriuscito per delle perdite in un oleodotto sottomarino nel Golfo della Thailandia che si sono verificate tra martedì 25 e mercoledì 26 gennaio. Sabato, la spiaggia di Mae Ram Phueng, nella provincia di Rayong – nell’est del Paese – è stata dichiarata zona disastrata.

La perdita di petrolio si è verificata a circa 20 km dalla costa orientale del Paese nell’oleodotto di proprietà della Star Petroleum Refining Public Company Limited (SPRC), con sede in Thailandia, ed è stata messa sotto controllo solo dopo diverse ore, quando secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters nell’oceano erano già stati riversati circa 50 mila litri di greggio.
Si stima che il petrolio si sia sparso per circa 74 km quadri nel mare del golfo e una parte ha raggiunto la costa sulla spiaggia di Mae Ram Phueng.

Il personale della SPRC sta lavorando insieme alla Marina per contenere la diffusione del petrolio che si trova ancora al largo e per ripulire quello che è già arrivato in spiaggia.

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SMOG in aumento al Nord: peggiora la qualità dell’aria in città. Ecco dove https://www.iconameteo.it/primo-piano/smog-in-aumento-al-nord-peggiora-la-qualita-dellaria-in-citta-ecco-dove/ Sat, 15 Jan 2022 08:40:20 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/smog-in-aumento-al-nord-peggiora-la-qualita-dellaria-in-citta-ecco-dove/ Lo smog si prepara a un nuovo picco nei principali centri urbani del Nord Italia. Il robusto anticiclone che sta influenzando la scena meteo sulla nostra Penisola, dando vita a una diffusa stabilità atmosferica, contribuisce anche all’aumento delle nebbie sulla Pianura Padana e dunque a un accumulo di sostanze inquinanti nei bassi strati. Le previsioni …

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Lo smog si prepara a un nuovo picco nei principali centri urbani del Nord Italia. Il robusto anticiclone che sta influenzando la scena meteo sulla nostra Penisola, dando vita a una diffusa stabilità atmosferica, contribuisce anche all’aumento delle nebbie sulla Pianura Padana e dunque a un accumulo di sostanze inquinanti nei bassi strati.

Le previsioni meteo per le prossime ore

Smog, PM10 in aumento sulla Pianura Padana: valori ben oltre la soglia limite

L’inquinamento è già in aumento su gran parte della Pianura Padana dove, soprattutto nei prossimi giorni, torneranno nebbie e foschie dense. In Lombardia i valori di PM10 superano la soglia limite (50 ug/m3) in diverse stazioni: in quella di Rezzato la media giornaliera del PM10, relativa a ieri, è di 146 ug/m3. Valori oltre la soglia anche a Pavia (85 ug/m3), Mantova (61 ug/m3), Cremona (69 ug/m3) e Monza (76 ug/m3). Ancora nei limiti invece a Milano e Bergamo.

Peggiora la qualità dell’aria in Piemonte, dove la soglia limite del PM10 è stata superata nell’area di Torino con 98 ug/m3 nella stazione di Torino Rebaudengo. In Veneto la qualità dell’aria è nettamente peggiorata a Padova (98 ug/m3 nella stazione di Arcella), Treviso (103 ug/m3 Via Lancieri) e Venezia (91 ug/m3 a Bissuola). Anche su gran parte dell’Emilia Romagna i valori superano la soglia limite, in particolare a Reggio Emilia e Modena (74 ug/m3 a Timavo e 72 ug/m3 nella stazione di Giardini).

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2022 al via nel segno dello SMOG in diverse città: i dati https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/2022-al-via-nel-segno-dellinquinamento-in-diverse-citta-i-dati/ Mon, 03 Jan 2022 07:49:49 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/2022-al-via-nel-segno-dellinquinamento-in-diverse-citta-i-dati/ Il 2022 si apre con smog oltre il limite in molte zone: i picchi più impressionanti sono stati registrati proprio a Capodanno, quando come si temeva i botti hanno liberato nell’atmosfera quantità spaventose di polveri sottili e sostanze inquinanti. Nel primo giorno dell’anno il PM10 ha più che doppiato la soglia di 50 µg/m³ imposta …

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Il 2022 si apre con smog oltre il limite in molte zone: i picchi più impressionanti sono stati registrati proprio a Capodanno, quando come si temeva i botti hanno liberato nell’atmosfera quantità spaventose di polveri sottili e sostanze inquinanti.

Nel primo giorno dell’anno il PM10 ha più che doppiato la soglia di 50 µg/m³ imposta come limite per la salute umana in diverse città da Nord a Sud: il primo gennaio le stazioni Arpa di Napoli hanno registrato una concentrazione media giornaliera fino a 168 µg/m³, fino a 135 µg/m³ sono stati registrati a Milano.

La concentrazione di PM10 registrata a Milano nella stazione ARPA di viale Marche

Tra i dati più impressionanti ci sono quelli che arrivano da Aversa, in provincia di Caserta, dove l’1 gennaio il PM10 ha raggiunto i 240 µg/m³, quasi 5 volte oltre il limite.

La stabilità atmosferica che ha dominato la scena meteo per tutto il fine settimana ha contribuito allo stagnamento delle sostanze inquinanti anche nella giornata di domenica 2 gennaio, in particolare in Pianura Padana dove le polveri sottili sono rimaste al di sopra del limite in diverse città come Milano, dove ieri sono stati registrati fino a 78 µg/m³ di PM10, e Torino, dove il PM10 ha raggiunto i 90 µg/m³ sabato e i 74 µg/m³ domenica.

Anche per la giornata di oggi le condizioni meteo rimarranno stabili in gran parte del Paese, ma c’è una decisa svolta in vista:

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L’INVERSIONE TERMICA influisce anche su NEBBIA e INQUINAMENTO: cos’è e perché è importante https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/linversione-termica-influisce-anche-sulla-qualita-dellaria-ecco-di-cosa-si-tratta-e-perche-e-cosi-importante/ Fri, 31 Dec 2021 07:30:43 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/linversione-termica-influisce-anche-sulla-qualita-dellaria-ecco-di-cosa-si-tratta-e-perche-e-cosi-importante/ Sentiamo parlare spesso di inversione termica in riferimento a una determinata condizione dello strato atmosferico vicino al suolo o talvolta anche in quota. Dato che il nome stesso evoca qualcosa di opposto rispetto a una situazione abituale, andiamo innanzitutto a vedere qual è questa condizione normale. Intanto, come suggerisce il suo nome, questo fenomeno si …

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Sentiamo parlare spesso di inversione termica in riferimento a una determinata condizione dello strato atmosferico vicino al suolo o talvolta anche in quota. Dato che il nome stesso evoca qualcosa di opposto rispetto a una situazione abituale, andiamo innanzitutto a vedere qual è questa condizione normale.

Intanto, come suggerisce il suo nome, questo fenomeno si riferisce all’andamento della temperatura con la quota. Normalmente più saliamo di quota, più l’aria diventa fredda; lo sperimentiamo ad esempio quando andiamo in montagna dove generalmente fa più freddo che in pianura, e questa è la condizione abituale.

Eccoci allora al punto in questione: quando è presente un’inversione termica, la temperatura aumenta con la quota invece che diminuire.

inversione termica
Unsplash/Kirsten Mills

Le cause di questa deviazione dalla normalità sono diverse, così come sono diversi i tipi di inversione (al suolo, in quota, nelle pianure, nelle valli). L’inversione termica negli strati bassi in pianura è causata dal raffreddamento del suolo, in particolare nelle ore notturne e in maniera più accentuata nel semestre freddo. Durante le notti, in condizioni di cielo sereno e ventilazione debole o assente, il suolo perde calore per irraggiamento verso lo spazio e, di conseguenza, lo strato atmosferico più basso viene raffreddato dalla superficie terrestre. Questo raffreddamento è tanto più intenso quanto più lunghe, tranquille e serene sono le notti. Ed eccoci, dunque, di fronte alla situazione in questione, con aria più fredda vicino al suolo e aria più calda in quota.

È un fenomeno tipico delle situazioni connotate dalla presenza di un’area di alta pressione che ne accentua ancor di più le caratteristiche quando è accompagnata da uno strato di aria particolarmente mite in quota. Dato che in presenza di un’inversione termica l’atmosfera risulta stabile, ossia non soggetta a rimescolamenti d’aria verticali, negli strati bassi tendono a ristagnare umidità e inquinanti con conseguente peggioramento della qualità dell’aria e formazione di nebbia nella stagione fredda. Questi effetti sono tanto più significativi quanto maggiore è lo spessore dell’inversione termica che, in molte giornate invernali, non riesce a dissolversi neppure nelle ore diurne.

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SMOG oltre il limite in molte zone, rischio di una IMPENNATA nei prossimi giorni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/smog-oltre-il-limite-in-molte-zone-preoccupano-i-prossimi-giorni-rischio-di-unimpennata/ Tue, 28 Dec 2021 10:19:39 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/smog-oltre-il-limite-in-molte-zone-preoccupano-i-prossimi-giorni-rischio-di-unimpennata/ Lo smog sta aumentando nelle pianure del Nord, complici le condizioni meteo per lo più stabili: in molte zone la concentrazione di PM10 ha superato la soglia limite, fissata a tutela della salute umana a 50 microgrammi al metro cubo. Tra le regioni in cui lo smog ha raggiunto i livelli più elevati c’è la …

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Lo smog sta aumentando nelle pianure del Nord, complici le condizioni meteo per lo più stabili: in molte zone la concentrazione di PM10 ha superato la soglia limite, fissata a tutela della salute umana a 50 microgrammi al metro cubo.

Tra le regioni in cui lo smog ha raggiunto i livelli più elevati c’è la Lombardia, dove nella giornata di lunedì 27 dicembre il PM10 era oltre la soglia in gran parte delle zone di pianura. Tutte le stazioni Arpa di Milano e provincia hanno registrato valori oltre il limite, elevati soprattutto in Viale Marche (64 µg/m3) e a Limito di Pioltello (67 µg/m3). Smog oltre la soglia anche in Brianza, nel Bresciano, nel Mantovano, a Como e, soprattutto, nella bassa Lombardia, dove localmente si superano i 70 µg/m3.

Preoccupano anche i dati che arrivano dal Piemonte, con Torino stabile oltre il limite da giorni. Valori leggermente oltre la soglia anche nelle zone di Asti e Novara.

Va meglio in Veneto e in Emilia Romagna, dove tuttavia il PM10 ha superato il limite di 50 µg/m3 in diverse zone: fino a 65 µg/m3 a Modena, 59 nel piacentino, 53 a Parma,  52 µg/m3 a Rovigo.

A fare paura, adesso, sono le previsioni per i prossimi giorni. Nella seconda parte della settimana un poderoso anticiclone si consoliderà con decisione sull’Europa sud-occidentale, abbracciando anche l’Italia. Ne conseguirà una fase di tempo stabile segnata anche da un clima eccezionalmente caldo per una massa d’aria di origine sub tropicale che farà schizzare i termometri su valori decisamente straordinari per il periodo: nel periodo di Capodanno alcune zone potranno addirittura registrare temperature tipiche della stagione estiva e sarà possibile registrare dei nuovi record. Qui le previsioni nei dettagli

La qualità dell’aria risentirà della situazione a causa di un fenomeno noto come inversione termica, che ha conseguenze sulle temperature registrate in pianura, sulla nebbia e, purtroppo, anche sullo smog. La stabilità atmosferica favorirà infatti l’accumulo di sostanze inquinanti e si teme che nei prossimi giorni la concentrazione di polveri sottili faccia registrare valori preoccupanti per la nostra salute.

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Pakistan, allarme SMOG come in India: Lahore città più inquinata https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/pakistan-allarme-smog-come-in-india-lahore-citta-piu-inquinata/ Thu, 25 Nov 2021 09:26:53 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/pakistan-allarme-smog-come-in-india-lahore-citta-piu-inquinata/ Allarme smog in Pakistan, dove lunedì prossimo rimarranno chiusi uffici privati e scuole. La città più inquinata è Lahore, secondo centro più grande del Pakistan. L’indice di qualità dell’aria nella città che conta circa 12 milioni di persone è stato classificato a 348, molto al di sopra del livello pericoloso di 300, secondo IQAir, la …

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Allarme smog in Pakistan, dove lunedì prossimo rimarranno chiusi uffici privati e scuole. La città più inquinata è Lahore, secondo centro più grande del Pakistan. L’indice di qualità dell’aria nella città che conta circa 12 milioni di persone è stato classificato a 348, molto al di sopra del livello pericoloso di 300, secondo IQAir, la società tecnologica svizzera che gestisce la piattaforma di monitoraggio AirVisual. Da allora, Lahore è stata superata da Delhi, in India, con un indice di qualità dell’aria che si è classificato a 422.

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Il Pakistan testimone del peggior inquinamento atmosferico degli ultimi anni: i residenti perdono in media due anni di vita

Il Pakistan negli ultimi anni è stato testimone del peggior inquinamento atmosferico, da Karachi a Lahore, poiché una miscela di fumi diesel di bassa qualità, provenienti dalle colture stagionali bruciate, si fondono in nuvole stagnanti di smog a temperature invernali più fredde. I residenti lamentano sempre di più carenze respiratorie, problemi ai polmoni, alla gola e irritazione agli occhi, tutti sintomi riconducibili all’inalazione di sostanze tossiche. È stato stimato che in media i pakistani perdono 2 anni di vita a causa dell’elevato inquinamento atmosferico. Nella città di Lahore il residente medio perde 5,3 anni della propria vita, secondo i dati dell’Energy Policy Institute dell’Università di Chicago.

COP26, nonostante i passi in avanti siamo ancora lontani da un futuro ad emissioni zero

Proprio nella città di Lahore le autorità hanno disposto la chiusura di uffici privati e scuole, nella speranza che tre giorni di semi chiusura aiutino a ridurre in maniera significativa i livelli di smog. La direttiva, emessa dal commissario per i soccorsi del Punjab Babar Hayat Tarar, mira ad agire “come rimedio preventivo e rapido” durante la stagione invernale dello smog e durerà fino al 15 gennaio. Intanto i cittadini della seconda città più grande del Pakistan continuano a presentare petizioni ai tribunali contro il governo, affinché possa agire contro lo smog.

Il governo pakistano chiede collaborazione all’India: «Senza unire le forze non possiamo affrontare il problema»

Malik Amin Aslam, consigliere per il cambiamento climatico del primo ministro, Imran Khan, ha affermato che il governo sta lavorando alle raccomandazioni del comitato per l’azione contro lo smog: “Stiamo facendo tutto il possibile”, ha detto. Aslam ha inoltre affermato che senza sforzi regionali tra India e Pakistan il problema dello smog non può essere affrontato, poiché i raccolti vengono bruciati dall’altra parte del confine. “Abbiamo presentato questa richiesta di dialogo tra i paesi regionali durante la Cop26. Speriamo che si realizzi”, ha concluso.

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NEBBIA e rischio SMOG: così l’inversione termica minaccia la qualità dell’aria nei prossimi giorni https://www.iconameteo.it/primo-piano/nebbia-e-rischio-smog-cosi-linversione-termica-minaccia-la-qualita-dellaria-nei-prossimi-giorni/ Thu, 18 Nov 2021 14:01:12 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/nebbia-e-rischio-smog-cosi-linversione-termica-minaccia-la-qualita-dellaria-nei-prossimi-giorni/ Dopo diverse giornate segnate dal maltempo, soprattutto al Centro-Sud, la situazione è in graduale miglioramento e l’alta pressione si sta estendendo verso l’Italia: tra venerdì e sabato garantirà tempo stabile praticamente ovunque e temperature in aumento. Il rovescio della medaglia si chiama “inversione termica”: farà sentire i suoi effetti soprattutto nelle zone di pianura del …

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Dopo diverse giornate segnate dal maltempo, soprattutto al Centro-Sud, la situazione è in graduale miglioramento e l’alta pressione si sta estendendo verso l’Italia: tra venerdì e sabato garantirà tempo stabile praticamente ovunque e temperature in aumento.

Il rovescio della medaglia si chiama “inversione termica”: farà sentire i suoi effetti soprattutto nelle zone di pianura del Nord, dove provocherà banchi di nebbia anche fitti e persistenti e un maggiore rischio di inquinamento.

Cos’è l’inversione termica?

Come suggerisce il suo nome – ci spiega il meteorologo Simone Abelli, questo fenomeno si riferisce all’andamento della temperatura con la quota. Normalmente più saliamo di quota, più l’aria diventa fredda; lo sperimentiamo ad esempio quando andiamo in montagna dove generalmente fa più freddo che in pianura, e questa è la condizione abituale.

Eccoci allora al punto in questione: quando è presente un’inversione termica, la temperatura aumenta con la quota invece che diminuire.

inversione termica nebbia
Unsplash/Kirsten Mills

Quali sono le cause?

È un fenomeno tipico delle situazioni connotate dalla presenza di un’area di alta pressione che ne accentua ancor di più le caratteristiche quando è accompagnata da uno strato di aria particolarmente mite in quota.

Le cause di questa deviazione dalla normalità sono diverse, così come sono diversi i tipi di inversione (al suolo, in quota, nelle pianure, nelle valli). L’inversione termica negli strati bassi in pianura è causata dal raffreddamento del suolo, in particolare nelle ore notturne e in maniera più accentuata nel semestre freddo. Durante le notti, in condizioni di cielo sereno e ventilazione debole o assente, il suolo perde calore per irraggiamento verso lo spazio e, di conseguenza, lo strato atmosferico più basso viene raffreddato dalla superficie terrestre. Questo raffreddamento è tanto più intenso quanto più lunghe, tranquille e serene sono le notti. Ed eccoci, dunque, di fronte alla situazione in questione, con aria più fredda vicino al suolo e aria più calda in quota.

Le conseguenze si fanno sentire anche sulla qualità dell’aria

Purtroppo sì – conferma Abelli -: in presenza di un’inversione termica l’atmosfera risulta stabile, ossia non soggetta a rimescolamenti d’aria verticali. Di conseguenza negli strati bassi tendono a ristagnare umidità e inquinanti con conseguente peggioramento della qualità dell’aria e formazione di nebbia nella stagione fredda.
Questi effetti sono tanto più significativi quanto maggiore è lo spessore dell’inversione termica che, in molte giornate invernali, non riesce a dissolversi neppure nelle ore diurne.

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California, enorme DISASATRO AMBIENTALE: oltre 500mila litri di petrolio in mare https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/california-oltre-500mila-litri-di-petrolio-in-mare-fauna-selvatica-sterminata/ Tue, 05 Oct 2021 08:14:57 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/california-oltre-500mila-litri-di-petrolio-in-mare-fauna-selvatica-sterminata/ La California è alle prese con un enorme sversamento di petrolio in mare che ha colpito la costa meridionale, precisamente Huntington Beach, nella contea di Orange. Oltre 500mila litri di petrolio sono andati a finire nell’Oceano Pacifico, uccidendo pesci e uccelli. La marea nera ha avuto origine da un oleodotto rotto collegato a una piattaforma …

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La California è alle prese con un enorme sversamento di petrolio in mare che ha colpito la costa meridionale, precisamente Huntington Beach, nella contea di Orange. Oltre 500mila litri di petrolio sono andati a finire nell’Oceano Pacifico, uccidendo pesci e uccelli. La marea nera ha avuto origine da un oleodotto rotto collegato a una piattaforma petrolifera offshore nota come Elly, ma la dinamica precisa è tutta da chiarire.

California, ennesimo disastro ambientale: una delle più grandi fuoriuscite di petrolio nella storia recente

L’ultima fuoriuscita di petrolio al largo della California meridionale è una delle più grandi nella storia recente. Almeno 572.807 litri di petrolio si sono riversati nelle acque al largo della contea di Orange, distruggendo una fauna selvatica ricca di specie rare. La spiaggia statale di Huntington ospita una serie di specie di uccelli, tra cui gabbiani, salici, rabdomante dal becco lungo, sterne eleganti e garzette rossastre, che sono una rarità sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Gli equipaggi, guidati dalla US Coast Guard hanno schierato barriere galleggianti per cercare di fermare ulteriori incursioni della marea nera nelle zone umide e nella riserva ecologica di Bolsa Chica.

La fuoriuscita arriva 30 anni dopo che una massiccia perdita di petrolio ha colpito lo stesso tratto di costa della contea di Orange. Il 7 febbraio 1990, la petroliera American Trader ha investito la sua ancora al largo di Huntington Beach, uccidendo pesci e circa 3.400 uccelli.

Un danno ambientale ma anche economico: spiagge chiuse e brusca frenata al turismo

Oltre all’enorme danno ambientale, l’ultima catastrofe ecologica rappresenta anche un danno economico per quelle che sono tra le spiagge più note della California meridionale. Con temperature in aumento e clima estivo, i tanti turisti si sarebbero riversati sulle spiagge che ora invece sono state chiuse per diversi chilometri. I funzionari hanno annullato anche l’ultimo giorno dell’annuale Pacific Air Show che in genere attira migliaia di spettatori ad Huntington Beach, una città di circa 199.000 residenti.

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PM10, a ROMA emissioni da usura dei FRENI raddoppiate rispetto al periodo del lockdown https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/pm10-a-roma-emissioni-da-usura-dei-freni-raddoppiate-rispetto-al-periodo-del-lockdown/ Sat, 25 Sep 2021 08:06:41 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/pm10-a-roma-emissioni-da-usura-dei-freni-raddoppiate-rispetto-al-periodo-del-lockdown/ inquinamento roma pm10Le emissioni metalliche automobilistiche, prevalentemente dovute all’abrasione dei freni delle auto, sono raddoppiate a Roma rispetto al periodo del lockdown del 2020. Nonostante, infatti, le concentrazioni di PM10 non abbiamo avuto alcuna impennata dopo il lockdown, sono aumentate molto le emissioni metalliche. Lo rivela uno studio condotto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dall’Agenzia …

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Le emissioni metalliche automobilistiche, prevalentemente dovute all’abrasione dei freni delle auto, sono raddoppiate a Roma rispetto al periodo del lockdown del 2020. Nonostante, infatti, le concentrazioni di PM10 non abbiamo avuto alcuna impennata dopo il lockdown, sono aumentate molto le emissioni metalliche. Lo rivela uno studio condotto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dall’Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio (ARPA Lazio) pubblicato su Environmental Pollution.

Nell’analisi sono stati prese in esame le concentrazioni di PM10 durante e dopo il lockdown. Rispetto al periodo di chiusura totale per il contenimento della pandemia da Covid 19, e lo studio rivela che le emissioni metalliche automobilistiche sono mediamente raddoppiate a Roma.

Le proprietà magnetiche contribuiscono in modo importante al totale delle emissioni derivanti dal traffico veicolare e alle concentrazioni del PM10 rilevate.  «Lo studio» – spiega Aldo Winkler, ricercatore dell’INGV e primo autore del lavoro – «è stato ispirato dall’ampio dibattito suscitato dalla modesta diminuzione dei livelli di PM10 a Roma durante il lockdown, nonostante la sostanziale riduzione del traffico veicolare, superiore al 50%, secondo i dati forniti da Comune di Roma, Apple, ANAS e società Teralytics per il quotidiano ‘La Repubblica’».

«Abbiamo comparato le proprietà magnetiche dei filtri di rilevazione della qualità dell’aria durante e dopo il lockdown», prosegue il ricercatore, «scoprendo che le emissioni metalliche automobilistiche, prevalentemente dovute all’abrasione dei freni, sono mediamente raddoppiate al termine delle misure di contenimento più restrittive, durate dal 9 marzo al 18 maggio 2020, quando il traffico è tornato in linea con i livelli pre-Covid 19».

Questa analisi ha permesso di distinguere, attraverso le analisi magnetiche, le sorgenti principali del PM10, tra naturali e antropiche. «Con questi metodi è stato dimostrato che l’impatto ambientale delle emissioni da usura dei freni sta ormai superando quello dei particolati dovuti ai carburanti».

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NEW YORK avvolta dal FUMO degli incendi che bruciano l’ovest degli USA https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/new-york-avvolta-dal-fumo-degli-incendi-che-bruciano-lovest-degli-usa/ Sun, 25 Jul 2021 08:22:19 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/new-york-avvolta-dal-fumo-degli-incendi-che-bruciano-lovest-degli-usa/ Negli scorsi giorni il fumo sprigionato dai tanti e grandi incendi che stanno bruciando nell’ovest degli Stati Uniti ha raggiunto la città di New York (e non solo), avvolgendola in una foschia davvero insolita. Tra il 20 e il 21 luglio si sono registrate concentrazioni di particolato fine molto elevate in tutto lo stato di …

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Negli scorsi giorni il fumo sprigionato dai tanti e grandi incendi che stanno bruciando nell’ovest degli Stati Uniti ha raggiunto la città di New York (e non solo), avvolgendola in una foschia davvero insolita.

Tra il 20 e il 21 luglio si sono registrate concentrazioni di particolato fine molto elevate in tutto lo stato di New York: l’indice di qualità dell’aria legato al PM2.5 indicava aria insalubre (codice rosso) in alcune stazioni dello stato di New York e della Pennsylvania, mentre in molte stazioni veniva rilevata qualità pessima, dannosa soprattutto per le persone più a rischio (arancione). Il fumo degli incendi rendeva New York una delle città più inquinate del mondo.

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Secondo il sito Berkeley Earth, il Pm2.5 ha raggiunto picchi orari di 79 μg/m3 nella giornata di mercoledì 21. Si tratta del valore più elevato raggiunto dalla centralina di Manhattan negli ultimi 8 anni. La media giornaliera di 44.4 μg/m3 è la seconda più elevata dal gennaio del 2004, dopo quella del 1 luglio del 2007 (47.7μg/m3).

In Oregon è scoppiato l’incendio più vasto degli Stati Uniti del 2021: il Bootleg Fire. Ad oggi il rogo ha bruciato oltre 160 mila ettari di territorio, buttando in atmosfera una gran quantità di sostanze, con colonne di fumo che hanno anche raggiunto i 9-12 chilometri di altezza. Ma non è l’unico: nell’ovest degli Stati Uniti sono circa 80 i grandi incendi attivi.

Il fumo ha raggiunto anche il Canada e gli stati centrali degli USA, fino ad arrivare alle città di Philadelphia e New York. Le densità del black carbon (fuliggine) presente nella massa d’aria, misurata dai satelliti NASA, ha raggiunto il fondo scala in molte zone dell’America settentrionale, con valori oltre i 10 milligrammi per metro quadrato concentrati soprattutto tra il suolo e i 2 chilometri di quota.

Nella città di New York l’indice di qualità dell’aria è aumentato fino al valore di 170, considerato dannoso anche per le persone in salute. «Si tratta di un quantitativo di particolato fine mai visto nella città di NY da oltre un decennio» ha confessato Ryan Stauffer, scienziato atmosferico della NASA.

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PLASTICA monouso, arriva lo STOP della UE: ecco per cosa scatta il divieto https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/stop-alla-plastica-monouso-il-divieto-delleuropa-entra-in-vigore-questestate-le-cose-da-sapere/ Wed, 02 Jun 2021 07:53:34 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/stop-alla-plastica-monouso-il-divieto-delleuropa-entra-in-vigore-questestate-le-cose-da-sapere/ Lunedì 31 maggio la Commissione Europea ha adottato le nuove linee guida sulle norme relative alla plastica monouso, con l’obiettivo di prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare quello marino, e sulla salute umana, nonché di promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e …

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Lunedì 31 maggio la Commissione Europea ha adottato le nuove linee guida sulle norme relative alla plastica monouso, con l’obiettivo di prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare quello marino, e sulla salute umana, nonché di promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.

Oltre l’80 per cento dei rifiuti marini è costituito da plastica, che si accumula nei mari, negli oceani e sulle spiagge dell’Europa e di tutto il mondo. Residui, pericolosi per la vita marina e per la biodiversità, vengono trovati in specie come tartarughe marine, foche, balene, uccelli, e anche nei pesci e nei molluschi che fanno parte della catena alimentare umana.

«La plastica è un materiale pratico, utile e prezioso», sottolinea la Commissione europea, «ma dobbiamo imparare a utilizzarla meglio». Quando diventa un rifiuto causa infatti gravi danni all’ambiente, con ripercussioni negative anche sulla nostra economia, sia in termini di perdita del valore economico del materiale che in termini di costi di pulizia e perdite per il turismo, la pesca e il trasporto marittimo.

plastica microplastiche oceano mare inquinamento
Foto di joelsaucedosaucedo da Pixabay

Secondo quanto riferisce la Commissione, con la direttiva l’UE si pone in prima linea nella lotta mondiale contro i rifiuti marini, dotandosi di un «elemento essenziale della strategia sulla plastica e del piano d’azione per l’economia circolare» grazie agli stimoli che favoriranno la produzione e l’utilizzo di alternative sostenibili. La nuova norma contribuisce anche al piano d’azione per l’inquinamento zero, che proprio in questi giorni è al centro della Green Week europea.

Gli Stati membri dovranno ora recepire la direttiva dell’UE nel diritto nazionale e applicarla a partire dal prossimo 3 luglio.

Stop alla plastica monouso: i prodotti messi al bando

Entro il 3 luglio 2021 gli Stati membri dovranno adottare misure per garantire che determinati prodotti di plastica monouso non possano più essere immessi sul mercato dell’UE.

Lo stop è limitato a prodotti specifici per i quali esistono già alternative, economicamente accessibili, sul mercato: bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini, ma anche tazze, contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso e tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile.

Per altri prodotti di plastica monouso, come gli attrezzi da pesca e le salviette umidificate, sono state decise altre misure, come obblighi di etichettatura, regimi di responsabilità estesa del produttore, campagne di sensibilizzazione e specifiche di progettazione, volte a limitarne l’uso, ridurne il consumo ed evitarne la dispersione nell’ambiente.

Gli Stati europei dovranno anche garantire che determinati prodotti di plastica monouso immessi sul mercato rechino sul prodotto o sul suo imballaggio una marcatura volta a informare i consumatori della presenza di plastica nel prodotto e del metodo appropriato di smaltimento dei rifiuti, evitando di disperderli nell’ambiente. Quest’obbligo si applica a prodotti come assorbenti e tamponi igienici e applicatori per tamponi; salviette umidificate per l’igiene personale e per uso domestico; prodotti del tabacco con filtri e filtri commercializzati in combinazione con i prodotti del tabacco; tazze per bevande.

Pexels/Laura James

Plastica e Covid-19

Durante l’emergenza della pandemia abbiamo assistito a un aumento esponenziale dell’utilizzo di prodotti di plastica monouso, che in molti casi hanno un ruolo pratico fondamentale soprattutto nel settore sanitario e in quello dei prodotti e dei servizi alimentari.

La direttiva UE non riguarda i dispositivi di protezione individuale come mascherine o guanti monouso, il cui uso è aumentato con conseguente aumento anche della loro dispersione nell’ambiente. «Ciononostante – sottolinea la Commissione Europea -, tali rifiuti rientrano nelle disposizioni più generali della legislazione dell’UE in materia di rifiuti (direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti), che impongono un’adeguata gestione dei rifiuti e ne vietano la dispersione nell’ambiente».

Il testo della direttiva è disponibile a questo link.

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DISASTRO AMBIENTALE in Sri Lanka: spiagge ricoperte di plastica e combustibili [FOTO e VIDEO] https://www.iconameteo.it/news/video/disastro-ambientale-in-sri-lanka-le-spiagge-paradisiache-ricoperte-di-plastica-e-combustibili-il-punto-della-situazione/ Tue, 01 Jun 2021 14:27:08 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/disastro-ambientale-in-sri-lanka-le-spiagge-paradisiache-ricoperte-di-plastica-e-combustibili-il-punto-della-situazione/ Lo Sri Lanka sta gestendo una delle più gravi crisi ambientali della sua storia da quando una nave portacontainer ha preso fuoco al largo delle sue coste occidentali: le meravigliose spiagge dell’isola sono state invase da tonnellate di detriti potenzialmente tossici. Sulla motonave X-Press Pearl, battente bandiera di Singapore, si è infatti sviluppato un incendio …

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Lo Sri Lanka sta gestendo una delle più gravi crisi ambientali della sua storia da quando una nave portacontainer ha preso fuoco al largo delle sue coste occidentali: le meravigliose spiagge dell’isola sono state invase da tonnellate di detriti potenzialmente tossici.

Sulla motonave X-Press Pearl, battente bandiera di Singapore, si è infatti sviluppato un incendio settimana scorsa e ci sono voluti molti giorni perché si riuscisse a domare l’incendio, che è stato spento solo nel weekend. Ma con l’estinzione delle fiamme l’emergenza è tutt’altro che risolta: combustibili fossili e detriti, specialmente di plastica, soffocano le coste paradisiache dell’isola riversandosi fino a 75 miglia a sud dalla zona dell’incendio.

Le autorità dello Sri Lanka sospettano che l’incendio sia stato causato da una perdita dai container della nave, che trasportavano 25 tonnellate di acido nitrico, una sostanza chimica che viene utilizzata nei fertilizzanti e negli esplosivi. La nave trasportava anche 78 tonnellate di nurdles, o plastic pellet, ovvero dei piccoli granuli di plastica, con forme e dimensioni simili a quelle delle lenticchie: si tratta della materia prima che viene poi trasformata negli oggetti di plastica che usiamo quotidianamente.

Le splendide spiagge sabbiose abitualmente sognate dai turisti di tutto il mondo si sono rapidamente ricoperte di minuscoli granuli di plastica. Sono impressionanti le immagini condivise dalla Marine Environment Protection Authority dello Sri Lanka:

La biologa marina Asha de Vos, dello Sri Lanka, ha confermato al Washington Post che ci troviamo di fronte a un disastro ambientale, e che c’è il rischio che le correnti trasportino i nurdles fino ai settori opposti dell’isola, mettendo gravemente a rischio la fauna selvatica e danneggiando ecosistemi estremamente sensibili.
La scienziata ha spiegato che nonostante il lavoro incessante delle autorità e dei volontari la plastica inquinerà le spiagge dello Sri Lanka per molto tempo, e mescolandosi alla sabbia potrebbe anche modificarne la temperatura nelle zone in cui le tartarughe marine depongono le uova, influendo sulle future nidiate.
Le conseguenze appaiono già gravi anche per l’economia: il governo ha vietato la pesca lungo circa 50 miglia di costa e sulle spiagge hanno iniziato ad apparire i cadaveri di numerosi pesci vittime del disastro. Le autorità hanno avvertito le persone di non toccare i detriti della nave perché potrebbero essere contaminati da sostanze chimiche dannose e si teme anche per le conseguenze che la catastrofe potrà avere per l’industria del turismo.

 

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SMOG, a Milano il biossido di azoto uccide 1500 persone all’anno: lo studio https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/smog-a-milano-il-biossido-di-azoto-uccide-1500-persone-allanno-lo-studio/ Fri, 21 May 2021 08:24:09 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/smog-a-milano-il-biossido-di-azoto-uccide-1500-persone-allanno-lo-studio/ Lo smog è letale. Il biossido di azoto (NO2) uccide ogni anno solo a Milano circa 1500 persone. L’esposizione a concentrazioni di NO2 oltre la soglia indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità di 20 microgrammi per metro cubo, è dunque letale e pericolosa. Sono numeri impressionanti quelli resi noti dal comitato “Cittadini per l’aria” che ha …

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Lo smog è letale. Il biossido di azoto (NO2) uccide ogni anno solo a Milano circa 1500 persone.
L’esposizione a concentrazioni di NO2 oltre la soglia indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità di 20 microgrammi per metro cubo, è dunque letale e pericolosa.

Sono numeri impressionanti quelli resi noti dal comitato “Cittadini per l’aria” che ha dato il via a una campagna di scienza partecipata. I dati sono stati elaborati dai ricercatori dell’Università degli studi di Milano e del Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario della Regione Lazio.

Come si è arrivati a questo dato così sconvolgete? L’impatto dell’inquinante sulla popolazione di Milano è stato quantificato incrociando i dati di una mappa ad alta risoluzione spaziale (50×50 metri) relativa alla diffusione dell’NO2, elaborata grazie ad un modello di machine learning (Land Use Random Forest) e sviluppata grazie a 277 campionatori posizionati dai cittadini – con gli open data di popolazione e decessi del Comune di Milano.

I campionatori sono stati posizionati tra l’8 febbraio e il 7 maggio 2020 in diversi punti della città e data l’eccezionalità del lockdown dovuto alla pandemia con il drastico calo del numero delle automobili, i ricercatori hanno aumentato le loro misurazioni del 12,5% utilizzando le stime dell’Agenzia Arianet per renderle in linea con gli anni precedenti.

Come risultato è stata ottenuta una mappa molto dettagliata che rappresenta l’impatto sanitario in un anno-tipo del biossido di azoto quartiere per quartiere. Le colorazioni blu-viola indicano valori di molto al di sopra della soglia limite e la presenza di aria velenosa. I ricercatori hanno elaborato anche dati relativi all’esposizione media della popolazione: essa è, mediamente, esposta a concentrazioni pari a 41,6 μg/m3, dunque più elevata del limite di legge (fissato a 40 μg/m3).

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Italia, nel 2020 CALO RECORD di consumi ed EMISSIONI: i dati https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/italia-nel-2020-calo-record-di-consumi-ed-emissioni-la-domanda-di-energia-non-era-mai-stata-cosi-bassa-dalla-seconda-guerra-mondiale/ Sat, 06 Mar 2021 07:29:16 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/italia-nel-2020-calo-record-di-consumi-ed-emissioni-la-domanda-di-energia-non-era-mai-stata-cosi-bassa-dalla-seconda-guerra-mondiale/ L’ultimo rapporto dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, evidenzia che in Italia il 2020 è stato segnato da un calo record dei consumi di energia e delle emissioni. Rispetto all’anno precedente, infatti, nel 2020 i consumi di energia sono crollati del 10 per cento in Italia, e le …

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L’ultimo rapporto dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, evidenzia che in Italia il 2020 è stato segnato da un calo record dei consumi di energia e delle emissioni.

Rispetto all’anno precedente, infatti, nel 2020 i consumi di energia sono crollati del 10 per cento in Italia, e le emissioni di CO2 hanno fatto registrare un calo del 12%: ora, sono inferiori del 40 per cento rispetto ai livelli del 2005.
Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi, ha sottolineato che un calo simile, nella domanda di energia, non si era mai registrato dai tempi della Seconda guerra mondiale (1943-1944): «per fare un paragone con dati più recenti – ha detto -, nell’ultima grande crisi economica, nel 2009, i consumi si sono ridotti ‘solo’ del 5,7%».
«Il 60% del calo dei consumi di energia primaria riguarda il petrolio – spiega Gracceva -, a causa della forte riduzione del traffico stradale e aereo; questo spiega perché il calo dei consumi di energia sia stato maggiore di quello del PIL (-8,9%), con conseguente riduzione dell’intensità energetica». E in Italia «le emissioni di CO2 – aggiunge -sono diminuite più dei consumi di energia (12% contro 10%), poiché il decremento ha riguardato soprattutto fonti fossili e, in particolare, quelle a maggiore intensità carbonica come petrolio e carbone».

Dall’Analisi emerge anche che solo il 30% della riduzione delle emissioni che abbiamo registrato in Italia è legato a fattori ‘virtuosi’ (come la riduzione dell’intensità energetica e il minor utilizzo di fonti fossili carbon intensive) e per il 70% è invece connesso alla contrazione del PIL.

emissioni italia
Crediti: ENEA

Dall’analisi emerge che c’è stato anche un forte aumento delle importazioni di tecnologie low carbon (+27%), per un valore di 2,2 miliardi di euro. Abbiamo importato soprattutto veicoli elettrici, ibridi e batterie, che sono arrivati a coprire il 56 per cento di questo segmento di import (nel 2019 era il 33 per cento).

Nell’insieme, il disavanzo commerciale per le tecnologie green (ovvero il valore con cui le importazioni di merci hanno superato quello delle esportazioni) è stato di 1,1 miliardi di euro, il 60% in più rispetto al 2019, a fronte di una riduzione del 14% dell’import totale di merci.
Nel fotovoltaico, invece, abbiamo raggiunto il pareggio commerciale; e anche le esportazioni di veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) hanno fatto registrare un lieve aumento.

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Unsplash/CHUTTERSNAP

Sono positivi gli aggiornamenti relativi all’indice ISPRED, elaborato dall’ENEA per misurare la transizione energetica sulla base dell’andamento di prezzi, sicurezza e decarbonizzazione: l’Analisi trimestrale del sistema energetico evidenzia infatti che nel 2020 c’è stato un aumento estremamente significativo, del + 38%. Il passo avanti è dovuto principalmente al forte miglioramento dei prezzi e alla decarbonizzazione, sottolinea l’Agenzia, mentre risulta in leggero peggioramento la sicurezza energetica, a causa delle difficoltà nel settore elettrico e nella raffinazione che ha sofferto margini negativi e un forte calo dell’utilizzo degli impianti.  «Il settore elettrico – sottolinea Gracceva – si è trovato a dover gestire il forte incremento della generazione rinnovabile non programmabile, che ha raggiunto nuovi massimi storici (20% su base mensile a maggio, oltre il 70% su base oraria), con costi crescenti per la gestione in sicurezza del sistema. Inoltre è a livelli critici il margine di capacità installata necessario a coprire la domanda».

La forte diminuzione di petrolio (e del carbone) ha spinto al minimo storico dal 1961 la quota di fossili nel mix energetico (72% contro il 74% del 2019), mentre il gas si rafforza come prima fonte energetica in Italia (37,4%), anche se con consumi in calo del 5,6% rispetto all’anno precedente. Stabili le rinnovabili (+1% quelle elettriche) e forte diminuzione delle importazioni nette di elettricità (-13%).

Il calo della richiesta di energia elettrica è stato più contenuto (5,3%), con una contrazione particolarmente marcata nel pieno del lockdown, quando tra marzo e aprile del 2020 la chiusura delle attività produttive resa necessaria dall’emergenza Covid ha ridotto i consumi elettrici industriali di circa il 30% su base annua.
«Con il progressivo allentamento delle misure la riduzione tendenziale si è progressivamente attenuata: dal -14% del II trimestre al -2,5% del III e al -0,4% del IV, con variazioni positive a novembre e dicembre», osserva Gracceva. Ne è conseguito un aumento dell’“elettrificazione” del sistema energetico, cioè della quota di consumi di energia coperti da elettricità, salita al 21%, nuovo massimo storico.

Sono calati i prezzi dell’energia elettrica, che sono diminuiti del 15 per cento per le imprese e di circa il 10 per cento per i consumatori domestici. Sul fronte gas, il prezzo per le imprese ha subito cali superiori al 20%, con valori vicini ai minimi decennali, soprattutto per le imprese più grandi. Tuttavia, a partire da fine estate si sono registrati aumenti che hanno comportato una rapida risalita del costo della bolletta nel IV trimestre 2020, sia per le utenze industriali che per quelle domestiche. «Elemento di rilievo dell’anno – sottolinea l’ENEA – è che si è ridotto il differenziale di prezzo di elettricità e gas che in Italia si paga in più rispetto al resto dell’Ue, sia all’ingrosso che nei consumi finali».

Grazie alla riduzione dei consumi energetici totali, la quota di rinnovabili (FER) sui consumi finali è pari al 20% circa (+2 punti percentuali rispetto al 2019), un dato che consente all’Italia di superare il target Ue del 17% al 2020. Si tratta di una notizia non del tutto positiva: «Se i consumi totali fossero rimasti sui livelli del 2019 – sottolinea Gracceva – la quota di FER si sarebbe fermata poco oltre il 18,1%, a conferma del fatto che la progressione verso il target stabilito nel PNIEC per il 2030 (30%) rimane lenta, e ancor più lontano risulta il nuovo target Ue». «Il 2020 ha infatti segnato un ulteriore rallentamento delle installazioni di nuova capacità elettrica rinnovabile – osserva il ricercatore -, ferme a circa un quarto di quanto sarebbe necessario per raggiungere gli obiettivi 2030».

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Lo SMOG non molla la presa, IMPRESSIONANTI le immagini dei SATELLITI https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/lo-smog-non-molla-la-presa-impressionanti-le-immagini-dei-satelliti/ Fri, 05 Mar 2021 07:38:36 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/lo-smog-non-molla-la-presa-impressionanti-le-immagini-dei-satelliti/ Nonostante il cambio di circolazione lo smog resta elevato, in particolare in Val Padana. Complice anche la particolare conformazione geografica della pianura che attraversa il Nord Italia, ormai da molti giorni gran parte della zona è soffocata da un’insistente cappa di smog. La situazione è stata particolarmente critica soprattutto tra la fine di febbraio e …

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Nonostante il cambio di circolazione lo smog resta elevato, in particolare in Val Padana. Complice anche la particolare conformazione geografica della pianura che attraversa il Nord Italia, ormai da molti giorni gran parte della zona è soffocata da un’insistente cappa di smog.

La situazione è stata particolarmente critica soprattutto tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, quando con l’Italia nella morsa dell’Anticiclone l’aria era praticamente immobile. Impressionanti le immagini che arrivano dai satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea, che mostrano una pianura padana praticamente tutta rossa: è la concentrazione del biossido di azoto che è stata registrata lunedì, il 1 marzo, su cui hanno influito l’alto tasso di smog ma anche l’arrivo di polveri sahariane.

Lo spiega il programma europeo Copernicus, che pubblicando l’immagine ha sottolineato come la sabbia sopraggiunta dal Sahara abbia contribuito a peggiorare la qualità dell’aria in diverse zone dell’Europa, con una situazione che appare particolarmente critica proprio nelle nostre regioni settentrionali. «A causa della sua orografia, con le Alpi che bloccano la circolazione atmosferica superficiale, la regione è stata particolarmente interessata da questo pericoloso inquinante (il biossido di azoto, ndr), che viene rilasciato durante la combustione del carburante», osservano gli esperti di Copernicus.

Negli ultimi giorni sono state messe in atto misure restrittive volte a contenere l’emissione di sostanze inquinanti e, come anticipato, la circolazione atmosferica è cambiata grazie all’indebolimento dell’alta pressione. Eppure, il biossido di azoto e soprattutto le polveri sottili sono ancora al di sopra della soglia limite in molte zone: tra le città che sforano i limiti anche Milano e Torino.
Non è solo la Pianura Padana a dover fare i conti con lo smog: in questi giorni il PM10 ha superato la soglia dei 50µg/m³ anche in altre zone d’Italia, come le Marche, il Lazio e soprattutto la Campania, dove si registrano le concentrazioni più elevate.

Dopo una lunga fase stabile e mite la situazione meteo sta cambiando, e la svolta sarà evidente soprattutto da oggi, venerdì 5 marzo: in molte zone del Paese il tempo è destinato a peggiorare, e da stasera faranno irruzione anche correnti fredde. Un cambio di rotta che ci darà una mano a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.
Gli aggiornamenti meteo nei dettagli su www.iconameteo.it

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SMOG a livelli SPAVENTOSI in Pianura Padana e non solo. I RISCHI per la salute https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/non-si-respira-livelli-di-smog-spaventosi-in-pianura-padana-e-non-solo-i-rischi-per-la-salute/ Sat, 27 Feb 2021 08:09:58 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/non-si-respira-livelli-di-smog-spaventosi-in-pianura-padana-e-non-solo-i-rischi-per-la-salute/ Favorito dalla stabilità atmosferica di questo periodo, lo smog continua ad accumularsi nell’aria che respiriamo, facendo registrare valori davvero preoccupanti. In molte zone la concentrazione di polveri sottili nell’aria è oltre al limite da giorni, e in diverse aree è addirittura a livelli più che doppi rispetto alla soglia dei 50 µg/m³, fissata dalla norma …

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Favorito dalla stabilità atmosferica di questo periodo, lo smog continua ad accumularsi nell’aria che respiriamo, facendo registrare valori davvero preoccupanti. In molte zone la concentrazione di polveri sottili nell’aria è oltre al limite da giorni, e in diverse aree è addirittura a livelli più che doppi rispetto alla soglia dei 50 µg/m³, fissata dalla norma come valore da non superare per salvaguardare la salute umana.

Smog, i rischi per la salute legati alle polveri sottili

Il particolato atmosferico (individuato come particular matter, PM10 e PM2.5) è tra i principali parametri di cui si tiene conto per valutare la qualità dell’aria e i livelli dello smog nell’atmosfera. Il PM10 indica la frazione di particelle con diametro uguale o inferiore a 10 micrometri, il PM2.5 è invece uguale o inferiore a 2.5 µm.
Le conseguenze del particolato atmosferico sono molte, e riguardano vari aspetti: hanno impatti sul clima, sulla visibilità, sulla contaminazione dell’acqua e del suolo, sugli edifici e anche sulla salute degli esseri viventi.
Come ha spiegato in un documento la Regione Lombardia, preoccupano soprattutto le particelle più piccole, che riescono a penetrare più a fondo nel nostro apparato respiratorio. I principali effetti sulla salute dovuti all’esposizione al particolato sono:

  • incremento di mortalità premature per malattie cardio respiratorie e tumore polmonare;
  • incremento dei ricoveri ospedalieri e delle visite urgenti legate a problematiche respiratorie;
  • bronchiti croniche e aggravamento dell’asma.

I rischi legati allo smog riguardano tutti, ma ci sono alcune categorie particolarmente a rischio. Secondo quando riporta la Regione Lombardia, tra queste ci sono i bambini e gli anziani, le persone che soffrono di asma e quelle affette da malattie cardiovascolari. Particolarmente a rischio anche quelle che la Regione definisce come «popolazioni “deprivate”, ovvero gruppi di soggetti in difficile stato socio-economico piuttosto che situati in contesti lavorativi critici o già fortemente compromessi». In questo caso lo smog può avere effetti sull’origine di malattie «attraverso una complessa rete causale che coinvolge sia le abitudini di vita, ad esempio fumo di sigaretta e dieta, che le esposizioni lavorative».

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La stabilità atmosferica di questi giorni sta creando le condizioni ideali per uno spaventoso accumulo degli inquinanti. La situazione è critica soprattutto in Pianura Padana, particolarmente sfavorita anche dalla propria conformazione geografica: in molte zone la concentrazione di PM10 è più che doppia rispetto al limite.

È il caso di numerose località lombarde, comprese Milano (130 µg/m³ nella stazione di viale Marche), Cremona (116 µg/m³), Lodi (105 µg/m³), Mantova (104 µg/m³), Bergamo (101 µg/m³) e numerosi centri di provincia.
Limite più che doppiato anche in Piemonte: PM10 fino a 110 µg/m³ a Torino e 114 µg/m³ ad Alessandria.
Situazione critica anche in Veneto, con Padova che ha raggiunto i 110 µg/m³, 104 µg/m³ a Rovigo.
La soglia dei 100 µg/m³ è stata superata perfino in Liguria, dove a Bergeggi (Savona) il PM10 ha raggiunto i 103 µg/m³.

Ma non è solo il Nord a soffocare: il PM10 è oltre il limite anche in molte altre regioni e anche al Centro-Sud si registrano localmente valori più che doppi rispetto alla soglia dei 50 µg/m³.
La situazione è critica soprattutto in Campania: ieri a San Vitaliano, nel Napoletano, sono stati raggiunti i 127 µg/m³; fino a 121 ad Avellino; 105 a Casoria (Napoli); 112 a Nocera Inferiore (Salerno).
Nel momento in cui scriviamo non sono ancora stati resi noti i dati riguardanti la qualità dell’aria aggiornati a venerdì per il Lazio, ma giovedì 25 febbraio la soglia limite era stata doppiata anche nella regione della Capitale.
La soglia dei 100 µg/m³ è stata sfiorata nel comune di Roma (99µg/m³ di PM10 rilevati nella stazione di Tiburtina) e superata a Ciampino (111 µg/m³) e Frosinone (104 µg/m³).

Da questo weekend l’Italia sarà raggiunta da correnti più fresche e assisteremo a un rinforzo dei venti: si tratta di una buona notizia per la qualità dell’aria, che potrebbe migliorare. Gli aggiornamenti meteo a questo link.

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Smog alle stelle, più che DOPPIATA LA SOGLIA LIMITE a MILANO e non solo: i dati https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/smog-alle-stelle-piu-che-doppiata-la-soglia-limite-a-milano-e-non-solo-i-dati/ Fri, 19 Feb 2021 07:28:16 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/smog-alle-stelle-piu-che-doppiata-la-soglia-limite-a-milano-e-non-solo-i-dati/ Lo smog torna ad aumentare vertiginosamente in Pianura Padana, complice la stabilità atmosferica di questo periodo che sembra destinata ad accompagnarci fino alla fine del mese e probabilmente rischia di favorire un ulteriore accumulo di inquinanti negli strati bassi. Copernicus, Atmosphere Monitoring Service Lo smog è alle stelle in Lombardia, dove in diverse località la …

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Lo smog torna ad aumentare vertiginosamente in Pianura Padana, complice la stabilità atmosferica di questo periodo che sembra destinata ad accompagnarci fino alla fine del mese e probabilmente rischia di favorire un ulteriore accumulo di inquinanti negli strati bassi.

Copernicus, Atmosphere Monitoring Service

Lo smog è alle stelle in Lombardia, dove in diverse località la concentrazione di PM10 nell’aria ha addirittura doppiato la soglia fissata come limite per la salute umana (pari a 50 µg/m³). Tra queste c’è anche Milano, dove secondo i dati Arpa la centralissima stazione di via Verziere, all’ombra della Madonnina, ha registrato la spaventosa concentrazione di PM10 nell’aria pari a 135 µg/m³. Limite doppiato anche a Brescia (102 µg/m³ nella stazione di via Tartaglia), a Rezzato (BS), con 107 µg/m³, e a Meda, in Brianza, con 109 µg/m³.
In tutte le zone di pianura della Lombardia la soglia dei 50 µg/m³ è stata superata: tra le principali città si sono registrati 71 µg/m³ di PM10 a Pavia, 85 a Lodi, 88 a Cremona, 99 a Mantova, 61 a Varese, 60 a Lecco, 90 a Monza, 97 a Bergamo.

Si respira male anche in Veneto: a Verona il PM10 ha sfiorato il doppio del limite con 95 µg/m³ e la soglia è stata superata in quasi tutte le principali città della regione: a Rovigo 84 µg/m³, a Padova 76, a Treviso 70, 77 µg/m³ a Venezia.

La soglia limite dei 50 µg/m³ è stata doppiata anche in Piemonte, con i 102 µg/m³ di Oleggio, in provincia di Novara. Smog elevato anche in molte altre zone della regione, come a Torino (63 µg/m³ di PM10), Alessandria (69), Novara (89), Vercelli (60). Anche in Emilia Romagna la concentrazione di PM10 nell’aria è, purtroppo, oltre i limiti, tuttavia nel momento in cui scriviamo non sono ancora disponibili i dati aggiornati a ieri: nella giornata di mercoledì 17 febbraio, tuttavia, i 50 µg/m³ erano stati superati in gran parte delle zone pianeggianti della regione, specialmente nei settori centro-orientali.

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Inquinamento, la Pianura Padana è tra le zone con la più alta mortalità in Europa https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inquinamento-la-pianura-padana-e-tra-le-zone-con-la-piu-alta-mortalita-in-europa-i-dati-e-i-fattori-in-gioco/ Thu, 21 Jan 2021 09:39:05 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/inquinamento-la-pianura-padana-e-tra-le-zone-con-la-piu-alta-mortalita-in-europa-i-dati-e-i-fattori-in-gioco/ Uno studio sulle morti premature dovute all’inquinamento ha evidenziato che tra le zone dell’Europa che piangono più vittime c’è la Pianura Padana. La ricerca è stata condotta dagli scienziati dell’Università di Utrecht, del Global health institute di Barcellona e del Tropical and public health institute svizzero. I risultati, pubblicati sulla rivista The Lancet Planetary Health, …

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Uno studio sulle morti premature dovute all’inquinamento ha evidenziato che tra le zone dell’Europa che piangono più vittime c’è la Pianura Padana. La ricerca è stata condotta dagli scienziati dell’Università di Utrecht, del Global health institute di Barcellona e del Tropical and public health institute svizzero.
I risultati, pubblicati sulla rivista The Lancet Planetary Health, sono allarmanti: Brescia e Bergamo dominano la classifica delle città europee con più morti provocate da polveri sottili (in particolare Pm 2,5) prevenibili, ovvero le vittime che avrebbero potuto essere evitate seguendo le linee guida dell’Oms. Secondo i dati resi noti dallo studio, Brescia potrebbe evitare 232 decessi all’anno, 137 Bergamo. Tra le prime dieci città ci sono anche Vicenza (al quarto posto) e Saronno (all’ottavo).

In Pianura Padana ci sono anche due delle città europee con la più elevata mortalità da biossido di azoto (NO2), ovvero Milano e Torino, che in questa triste classifica figurano rispettivamente al quinto e al terzo posto. In testa c’è Madrid.

inquinamento
Crediti: The Lancet

I comuni di Brescia e Bergamo hanno sottolineato che i dati analizzati dai ricercatori non sono aggiornati, ma l’inquinamento resta un problema vitale per la Pianura Padana

Il Comune di Bergamo ha rilasciato un comunicato stampa che sottolinea anche la «necessità di una strategia integrata per l’intero bacino padano».
Il Comune ha scritto che lo studio «si avvale di dati vecchi di diversi anni, almeno 6 anni, visto che si riferisce al database del 2015» e «non usa in apparenza dati sanitari, ma è di tipo modellistico», indica cioè «il numero teorico calcolato matematicamente di decessi evitabili se si adottassero limiti di legge sempre più bassi». L’amministrazione ammette che «la qualità dell’aria di Bergamo non è certamente esente da critiche», ma sottolinea che «i recenti monitoraggi sulla qualità dell’aria eseguiti dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente hanno evidenziato il miglioramento progressivo e costante». Nel comunicato, il Comune di Bergamo evidenzia anche la necessità di una «strategia integrata a 360 gradi, multisettoriale, che deve essere applicata alla scala territoriale del bacino padano intero, come l’accordo in essere tra le regioni ha definito». Ed per questo ritiene «fondamentale dare applicazione il prima possibile, compatibilmente con la gestione della pandemia, a tutte le forme di incentivi e disincentivi volte a favorire una transizione ambientale ampia: sostegno del trasporto pubblico, disincentivo all’uso di mezzi inquinanti, bonus 110, rinnovo caldaie, regolamentazione delle pratiche agricole».

Anche il Comune di Brescia ha sottolineato che i dati relativi alle vittime dell’inquinamento non sono recenti. Il sindaco Emilio Del Bono ha detto che negli ultimi anni la situazione ha subito un graduale e costante miglioramento: «Lo dicono i dati contenuti nel primo rapporto dell’Osservatorio Aria Bene Comune – ha sottolineato -, pubblicato lunedì 18 gennaio. È questo il documento più recente e completo sulla qualità dell’aria nella nostra città e sui suoi effetti sulla salute». Secondo il primo cittadino bresciano la ricerca dell’Università di Utrecht fotografa «una realtà non attuale, ed è uno studio modellistico, il cui obiettivo principale è quello di sottolineare l’importanza di adottare dei valori limite sempre più bassi per ridurre la mortalità generale e non di rilevare la mortalità reale nel territorio. Infatti, riporta il numero teorico calcolato matematicamente di decessi evitabili se si adottassero limiti di legge sempre più bassi».
«Il Comune di Brescia – ha concluso Del Bono – , pur rispettando il lavoro svolto dagli studiosi olandesi, ritiene di essere andato più avanti, sia negli studi, sia nelle politiche volte a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo».

La Pianura Padana è una delle zone più inquinate del mondo, sfavorita anche dalla sua conformazione

L’inquinamento in Pianura Padana è sicuramente determinato dalle elevate emissioni, che tuttavia in realtà sono paragonabili a quelle di altre aree sviluppate. Come ci spiega la meteorologa e climatologa Serena Giacomin, «i fattori orografici e meteorologici contribuiscono in modo significativo alle elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici che fanno della Pianura Padana una delle zone più inquinante d’Europa. Il catino padano è circondato dalla catena montuosa alpina che influenza il regime dei venti, la cui intensità risulta generalmente molto debole».

Anche le condizioni meteo sono un fattore importante, perché spesso prevale la stabilità atmosferica. Come spiega Giacomin, «queste condizioni, tipiche del semestre invernale in caso di alta pressione, hanno origine dal fenomeno meteorologico dell’inversione termica. Si modifica così la circolazione locale dell’aria, in particolare i moti verticali: l’aria più fredda degli strati bassi, più densa e pesante, non può sollevarsi verticalmente oltre la quota dell’inversione e resta intrappolata nei bassi strati. In questo modo si crea un vero e proprio tappo, che impedisce il ricambio d’aria e determina un accumulo degli inquinanti in prossimità del suolo».

Anche il ministro dell’Ambiente ha sottolineato l’importanza di «misure strutturali nel Bacino Padano»

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha annunciato che tra le priorità c’è quella di «incontrare gli assessori delle Regioni del Bacino Padano per affrontare insieme in modo strutturale il problema del miglioramento della qualità dell’aria, rispondendo così alla loro richiesta di vederci, anche alla luce del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

La lotta all’inquinamento atmosferico, sottolinea in una nota il Ministero, «si fa su più fronti e su questo dobbiamo lavorare, puntando su interventi a tutto tondo, dall’energia ai trasporti al sistema produttivo».

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Smog, SOFFOCA la CAMPANIA: PM10 più che TRIPLO rispetto al limite. Tutti i dati https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inquinamento-alle-stelle-soffoca-la-campania-pm10-piu-che-triplo-rispetto-al-limite-tutti-i-dati/ Mon, 21 Dec 2020 13:03:18 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inquinamento-alle-stelle-soffoca-la-campania-pm10-piu-che-triplo-rispetto-al-limite-tutti-i-dati/ Da giorni la situazione meteo è decisamente tranquilla, con l’Italia che non vede arrivare piogge significative e una massa d’aria umida e mite che resta ferma sul Belpaese, e questo purtroppo ha effetti micidiali sull’inquinamento. La qualità dell’aria desta infatti preoccupazione in molte zone d’Italia, con smog a livelli elevati non solo in Pianura Padana …

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Da giorni la situazione meteo è decisamente tranquilla, con l’Italia che non vede arrivare piogge significative e una massa d’aria umida e mite che resta ferma sul Belpaese, e questo purtroppo ha effetti micidiali sull’inquinamento. La qualità dell’aria desta infatti preoccupazione in molte zone d’Italia, con smog a livelli elevati non solo in Pianura Padana ma anche in diverse altre aree, specie lungo il versante tirrenico.

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La situazione è allarmante soprattutto in Campania, dove la concentrazione di PM10 nell’aria è arrivata addirittura a livelli tripli rispetto alla soglia fissata dalla norma come limite per la salute umana (pari a 50 µg/m³).

Secondo i dati resi noti dall’Arpa regionale, ieri il PM10 ha raggiunto livelli più che tripli rispetto al limite a San Vitaliano (Napoli), con 171 µg/m³. La soglia limite è stata doppiata a Napoli e in altre zone della provincia (112 µg/m³ nel capoluogo, fino a 127 ad Acerra), ma anche ad Avellino (101 µg/m³). In Campania l’inquinamento ha superato la soglia limite anche nelle province di Caserta, Benevento e Salerno.

Lo smog preoccupa anche il Lazio: domenica il PM 10 era oltre il limite a Roma (dove sono stati registrati fino a 61 µg/m³) e l’inquinamento era ancora più elevato a Frosinone (fino a 89 µg/m³). Respira piuttosto male anche parte della Toscana: 68 µg/m³ ad Arezzo, fino a 59 nella zona di Pistoia e a 63 in quella di Lucca.

I livelli di polveri sottili sono ancora elevati anche al Nord. Spiccano in particolare i dati del Veneto, dove il PM10 ha raggiunto gli 80 µg/m³ a Padova, 74 a Rovigo, 72 a Venezia e 58 µg/m³ a Treviso. In Emilia Romagna la maglia nera spetta a Modena (76 µg/m³), ma la soglia è stata diffusamente superata in buona parte del territorio di pianura. La parziale instabilità del weekend ha portato a una lieve attenuazione dell’inquinamento al Nord-Ovest, dove comunque la soglia limite è stata superata in diverse zone. In Lombardia è successo in particolare nel Mantovano, dove si è arrivati fino a 65 µg/m³. In Piemonte la qualità dell’aria è scarsa soprattutto nel Torinese, con 67 µg/m³ registrati proprio nel capoluogo.

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Inquinamento, PM10 oltre la soglia in molte regioni: i dati https://www.iconameteo.it/primo-piano/inquinamento-19-dicembre/ Sat, 19 Dec 2020 07:19:19 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/inquinamento-pm10-oltre-la-soglia-in-molte-regioni-i-dati/ Il debole campo di alta pressione che per un paio di giorni ha abbracciato l’Italia ha favorito l‘aumento dei livelli di inquinamento nei bassi strati dell’atmosfera. Molte stazioni Arpa hanno registrato livello di Pm10 superiori alla soglia limite per la salute umana tra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, ma anche in Campania. In Piemonte …

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Il debole campo di alta pressione che per un paio di giorni ha abbracciato l’Italia ha favorito l‘aumento dei livelli di inquinamento nei bassi strati dell’atmosfera. Molte stazioni Arpa hanno registrato livello di Pm10 superiori alla soglia limite per la salute umana tra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, ma anche in Campania.

In Piemonte spiccano i 78 µg/m3 di PM10 registrati a Vercelli, in Lombardia gli 86 µg/m3 di Milano Marche, i 72 µg/m3 di Bergamo, gli 85 µg/m3 di Rezzato (BS); in Veneto i 69 µg/m3 di Rovigo, i 61 µg/m3 di Padova e i 53 µg/m3 di Venezia.

In Campania i livelli di Pm10 sono risultati addirittura due o tre volte più elevati del limite massimo giornaliero fissato per la salute umana. In particolare spiccano i 145 µg/m3 di Aversa, i 135 µg/m3  di Casoria, i 131 µg/m3 di Avellino, i 122 µg/m3 di Acerra e i 107 µg/m3  di Napoli.

L’arrivo della pioggia, portata in questo weekend da due perturbazioni, contribuirà ad abbassare i livelli di inquinanti sospesi in atmosfera.

Concentrazioni di Pm10 previste per domenica 20 dicembre. Mappa Copernicus
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Smog, DATI SHOCK in CAMPANIA: PM10 quasi TRIPLO rispetto al limite https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inquinamento-17-dicembre/ Thu, 17 Dec 2020 09:48:18 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inquinamento-dati-spaventosi-in-campania-pm10-quasi-triplo-rispetto-al-limite-gli-aggiornamenti/ Dopo alcuni giorni privi di piogge significative l’inquinamento sta aumentando in diverse zone dell’Italia. La qualità dell’aria è scarsa in parte della Pianura Padana, ma i dati più preoccupanti arrivano dalla Campania. Secondo quanto segnala l’Arpa regionale, infatti, la concentrazione di PM10 nell’aria è arrivata localmente a sfiorare livelli tripli rispetto al limite per la …

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Dopo alcuni giorni privi di piogge significative l’inquinamento sta aumentando in diverse zone dell’Italia. La qualità dell’aria è scarsa in parte della Pianura Padana, ma i dati più preoccupanti arrivano dalla Campania. Secondo quanto segnala l’Arpa regionale, infatti, la concentrazione di PM10 nell’aria è arrivata localmente a sfiorare livelli tripli rispetto al limite per la salute umana, fissato dalla norma a 50 µg/m³. Come specifica la stessa agenzia i dati sono ancora grezzi e non si escludono modifiche in seguito alla validazione, ma sono decisamente allarmanti: ad Aversa, in provincia di Caserta, il PM10 ha raggiunto i 146 µg/m³.
Inquinamento alle stelle anche in diverse zone: la soglia limite è stata più che doppiata nel Napoletano (a San Vitaliano registrati 131 µg/m³ di PM10, 122 a Casoria fino a 109 ad Acerra) e ad Avellino, con 110 µg/m³. Valori elevati di smog sono stati registrati anche a Napoli, dove il PM10 ha raggiunto gli 84 µg/m³ e a Benevento, con 94 µg/m³.

L’inquinamento preoccupa anche il Lazio: a Frosinone la concentrazione di PM10 nell’aria ha raggiunto gli 86 µg/m³, 63 a Roma. Attualmente non sono stati resi noti i dati aggiornati a ieri relativi alla qualità dell’aria in Toscana, dove tuttavia la soglia limite era stata superata abbondantemente nella giornata di martedì, quando a Firenze si era registrata una concentrazione di PM10 pari a 72 µg/m³.

Lo smog resta elevato al Nord: in molte zone della Lombardia le stazioni dell’Arpa hanno registrato valori superiori al limite.
Nella centralissima via Senato di Milano il PM10 è arrivato a 59 µg/m³, registrati 64 µg/m³ a Monza, 59 a Bergamo, 73 µg/m³ a Brescia, 58 a Mantova, 52 a Cremona. PM10 oltre al limite anche in Piemonte, dove si sono raggiunti i 60 µg/m³ nel Torinese, a Leinì, i 55 a Vercelli e i 52 a Novara.
Respira male il Veneto, dove a Padova il PM10 ha raggiunto addirittura i 91 µg/m³. Valori elevati anche a Rovigo, con 71 µg/m³, Verona (73 µg/m³), Vicenza (60 µg/m³), Treviso e Venezia (entrambe 61 µg/m³).
In Emilia Romagna la maglia nera spetta a Ferrara e Rimini, dove il PM10 ha raggiunto i 67 µg/m³. Limite superato anche a Modena, con 54 µg/m³, e Ravenna, con 57 µg/m³.

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Smog in aumento in Pianura Padana, valori spaventosi in Campania: i dati https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inquinamento-16-12/ Wed, 16 Dec 2020 08:03:41 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inquinamento-la-qualita-dellaria-sta-peggiorando-i-dati/ Preoccupano i dati relativi all’inquinamento che, favorito dall’assenza di piogge significative, sta aumentando soprattutto in Pianura Padana. Gli aggiornamenti meteo PM10 in Europa. Mappa: Copernicus Anche nelle ultime ore la concentrazione di PM10 nell’aria è stata superiore al limite in buona parte della pianura lombarda, con valori oltre la norma in quasi tutte le province.  …

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Preoccupano i dati relativi all’inquinamento che, favorito dall’assenza di piogge significative, sta aumentando soprattutto in Pianura Padana.

Gli aggiornamenti meteo
inquinamento
PM10 in Europa. Mappa: Copernicus

Anche nelle ultime ore la concentrazione di PM10 nell’aria è stata superiore al limite in buona parte della pianura lombarda, con valori oltre la norma in quasi tutte le province.  La qualità dell’aria è scarsa a Milano, dove si sono registrati fino a 69 µg/m³ di PM10, e ancora peggiore a Monza, che arriva addirittura a 78 µg/m³. Valori superiori alla norma sono stati registrati anche nelle province di Pavia, Lodi, Mantova, Brescia e Bergamo.

Preoccupano anche i dati che arrivano dal Piemonte, e in particolare da Torino, dove ieri il PM10 ha raggiunto gli 84 µg/m³. Seppur con valori più contenuti, la soglia limite è stata superata anche ad Alessandria, Tortona e Vercelli.
Anche in Veneto l’inquinamento sta aumentando: a Verona la concentrazione di PM10 nell’aria ha raggiunto i 78 µg/m³; fino a 60 µg/m³ a Venezia, 65 a Treviso, 61 µg/m³ a Padova e 58 a Rovigo. Non va molto meglio in Emilia Romagna: a Rimini si è registrata una concentrazione di PM10 pari a 64 µg/m³, sono stati raggiunti i 68 µg/m³ a Reggio Emilia  e nel momento in cui scriviamo non sono ancora stati resi noti i dati relativi alle altre province.

Non è solo il Nord a soffocare: l’inquinamento sta raggiungendo valori estremamente elevati anche in Campania. Secondo i dati resi noti dall’Arpa a San Vitaliano, nel Napoletano, dove il PM10 ha raggiunto la soglia spaventosa dei 146 µg/m³. Limite doppiato anche a Casoria, con 101 µg/m³.
Sono stati sfiorati i 100 anche ad Acerra e ad Aversa, che hanno raggiunto rispettivamente i 98 e 99 µg/m³.
A Napoli la concentrazione di PM10 ha raggiunto i 60 µg/m³, 77 ad Avellino, 53 a Benevento.

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L’inquinamento torna ad aumentare: i dati https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/linquinamento-torna-ad-aumentare-i-dati/ Tue, 15 Dec 2020 07:33:22 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/linquinamento-torna-ad-aumentare-i-dati/ Dopo una tregua determinata dalle condizioni meteo più movimentate dei giorni scorsi, con il ritorno della stabilità atmosferica stiamo assistendo a un nuovo e rapido aumento dell’inquinamento. La concentrazione del PM10 nell’aria è tornata a superare la soglia limite dei 50 µg/m³ in molte località, in particolare in Pianura Padana. Gli aggiornamenti meteo: Oggi qualche …

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Dopo una tregua determinata dalle condizioni meteo più movimentate dei giorni scorsi, con il ritorno della stabilità atmosferica stiamo assistendo a un nuovo e rapido aumento dell’inquinamento.
La concentrazione del PM10 nell’aria è tornata a superare la soglia limite dei 50 µg/m³ in molte località, in particolare in Pianura Padana.

Gli aggiornamenti meteo:

Oggi qualche nube più insistente al Nord, piogge in arrivo: ecco quando

Maltempo in vista nel weekend pre-natalizio: gli aggiornamenti

La tendenza meteo per Natale

Tra le maggiori città, quella in cui la qualità dell’aria è peggiore è Torino, dove secondo i dati resi noti dall’Arpa ieri il PM10 ha raggiunto addirittura gli 82 µg/m³ (stazione di Rebaudengo). Inquinamento elevato anche a Milano, dove ieri si sono registrati 70 µg/m³ di PM10 nella zona nord, e fino a 60 nella centralissima stazione di Via Verziere. In Lombardia sono stati registrati valori piuttosto alti di polveri sottili in buona parte del territorio di pianura, soprattutto tra Monza (che ha sfiorato i 70 µg/m³), Milano, Crema e Cremona.

Smog in aumento anche in Veneto: a con 59 µg/m³ a Verona, fino a 56 a Venezia, 51 a Treviso. Anche nei principali centri dell’Emilia Romagna la qualità dell’aria è in peggioramento: secondo i dati resi noti al momento la soglia dei 50 µg/m³ è stata superata a Modena (65 µg/m³) e a Rimini (52). Mentre scriviamo mancano i dati relativi alle altre province della regione.

Fonte: Copernicus
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OZONO, aumenta l’inquinamento in Lombardia e Piemonte. Gli effetti https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ozono-lombardia-e-piemonte-i-dati/ Mon, 20 Jul 2020 08:33:25 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=50793 milano ozono inquinamentoL’inquinamento da ozono sta aumentando in diverse zone del Nord e può avere conseguenze serie sulla salute delle persone. In particolare, ieri sono state registrate concentrazioni elevate di ozono soprattutto in Lombardia, dove la media mobile giornaliera calcolata su otto ore è stata superiore al valore obiettivo, pari a 120 microgrammi/m3, in gran parte del …

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L’inquinamento da ozono sta aumentando in diverse zone del Nord e può avere conseguenze serie sulla salute delle persone.
In particolare, ieri sono state registrate concentrazioni elevate di ozono soprattutto in Lombardia, dove la media mobile giornaliera calcolata su otto ore è stata superiore al valore obiettivo, pari a 120 microgrammi/m3, in gran parte del territorio regionale. Le concentrazioni più elevate sono state registrate nella Bergamasca (142 μg/m3 a Calusco d’Adda) e nel Pavese (141 μg/m3 a Cornale). Meno preoccupanti i dati relativi alla media giornaliera, anche se la concentrazione di ozono nell’aria è stata comunque molto elevata, risultando molto vicina alla soglia in gran parte della Lombardia.

Valori elevati sono stati registrati anche in Piemonte: la media mobile giornaliera calcolata su otto ore è stata superiore ai 120 microgrammi al metro cubo in diverse zone. Tra i valori più elevati spiccano i 141 registrati in provincia di Novara.

L’ozono è una sostanza inquinante fotochimica: si forma quando la radiazione solare reagisce con inquinanti già presenti nell’aria. Il forte irraggiamento solare favorisce quindi le reazioni fotochimiche all’origne dell’ozono soprattutto durante il periodo estivo, e in particolare nelle ore più calde della giornata.

Gli effetti dell’ozono

Elevate concentrazioni di ozono nell’aria hanno conseguenze sulla salute delle persone e sull’ambiente. Come spiega l’Arpa Lombardia, essendo un forte ossidante l’ozono troposferico è in grado di attaccare i tessuti dell’apparato respiratorio, provocando irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare. La maggior parte di questi effetti sono a breve termine, afferma l’Arpa, e cessano una volta che gli individui non sono più esposti ad elevati livelli di ozono, ma possono sussistere anche danno derivati da ripetute esposizione di breve durata, come l’accelerazione del naturale processo di invecchiamento della funzione polmonare.
Tra le categorie di persone più sensibili a questo inquinanti ci sono i bambini, perché trascorrono gran parte del periodo estivo all’aperto e sono spesso impegnati in attività fisiche intense e hanno anche maggiori probabilità di sviluppare fenomeni asmatici o altre malattie respiratorie.
A rischio anche le persone sane che fanno attività fisica all’aperto, i soggetti con malattie respiratorie e persone particolarmente suscettibili all’ozono: la reazione a questo inquinante varia infatti da individuo a individuo, per cui anche persone in buona salute possono risultare più suscettibili di altre.
L’ozono danneggia anche la vegetazione, perché provoca una riduzione della crescita delle piante e, a elevate concentrazioni, clorosi e necrosi delle foglie.

I consigli per proteggersi dall’inquinamento da ozono

La gravità degli effetti dell’ozono dipende dalla durata dell’esposizione, quindi la regola principale – sottolinea l’Arpa – è quella di limitare le attività all’aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle ore 12.00 alle ore 16.00.

Importante anche l’alimentazione: gli esperti consigliano una dieta ricca di sostanze antiossidanti, che può aiutare ad abbassare la sensibilità di un individuo all’ozono ed è quindi consigliato, in questi periodi, privilegiare cibi che contengano tali sostanze. I cibi ricchi di antiossidanti sono principalmente frutta e verdura di stagione; per esempio la vitamina C è disponibile in pomodori, peperoni, patate, cavoli, broccoli, verdure a foglia verde, agrumi, fragole, meloni. Utile a tale scopo è anche la vitamina E (uova, asparagi, avocado, noci, mandorle, germe di grano, olio di oliva, olio di arachidi, olio di germe di grano, olio di fegato di merluzzo) e il selenio (pollo, fegato, tonno, molluschi, pomodori, broccoli, cavoli, cipolle, funghi, cereali integrali, lievito di birra, germe di grano).

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Dal nord dell’India si vede l’Himalaya per la prima volta in 30 anni https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/coronavirus-india-himalaya-prima-volta-in-30-anni/ Wed, 08 Apr 2020 13:52:49 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=45978 india himalaya coronavirusDai settori più settentrionali dell’India è possibile vedere l’Himalaya: è la prima volta che succede da circa 30 anni. Lo raccontano gli abitanti della zona con grande entusiasmo. In seguito al lockdown del Paese per il contenimento dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, la qualità dell’aria sembra essere notevolmente migliorata anche in una delle zone più …

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Dai settori più settentrionali dell’India è possibile vedere l’Himalaya: è la prima volta che succede da circa 30 anni. Lo raccontano gli abitanti della zona con grande entusiasmo. In seguito al lockdown del Paese per il contenimento dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, la qualità dell’aria sembra essere notevolmente migliorata anche in una delle zone più inquinate al mondo. Gli abitanti della zona di Punjab dicono di non aver mai visto prima d’ora le cime innevate dell’Himalaya così bene distanti più di 150 chilometri. Oltre alle montagne i residenti si stanno stupendo anche del fatto di riuscire finalmente a vedere le stelle.

Meno traffico in strada, meno attività industriali e meno inquinamento. E’ successo prima in Cina, poi in Italia ed è dunque probabile che stia succedendo anche in India. La visibilità dell’aria, però, può dipendere da diversi fattori, tra cui la presenza di pulviscolo sospeso, la presenza di nebbie o nubi basse, la situazione meteorologica e anche dell’inquinamento.

Quindi cosa dicono i dati? Secondo l’ultimo bollettino del Central Pollution Control Board del Ministero dell’Ambiente indiano, la qualità dell’aria risulta essere “buona” o “accettabile” in 76 delle 102 città in esame, mentre è “moderata” in 25 città e “pessima” in 1 (Guwahati). Un mese fa erano 35 le città con qualità dell’aria “moderata” e 3 “pessima”. Secondo aqicn.org l’indice di qualità dell’aria nel nord dell’India si attesta tra 21 e 81 con punte di 130-140. Controllando, invece, i valori puntuali a Nuova Dehli, ad esempio le concentrazioni di Pm10 arrivano a circa 110 ug/m3. Più a nord, alla Punjab Agricultural University, invece le concentrazioni di Pm10 sono scese sotto la soglia dei 50 ug/m3 da circa 18 giorni.

 

 

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Allarme smog, dall’inizio del 2020 solo pochissimi giorni di aria pulita: i dati https://www.iconameteo.it/news/copertina/allarme-smog-dallinizio-del-2020-solo-pochissimi-giorni-di-aria-pulita-i-dati/ Fri, 24 Jan 2020 09:43:06 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=44094 smog milano torinoE’ ancora allarme smog in Italia, in particolare nelle regioni settentrionali. Dall’inizio del 2020, le centraline Arpa di Milano e Torino hanno registrato solo tre giorni di aria non inquinata; quattro invece a Venezia. Anche oggi a Milano, Pavia e Monza il livello di PM10 è superiore alla soglia limite di 50 µg/m³. In Piemonte …

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E’ ancora allarme smog in Italia, in particolare nelle regioni settentrionali. Dall’inizio del 2020, le centraline Arpa di Milano e Torino hanno registrato solo tre giorni di aria non inquinata; quattro invece a Venezia.

Anche oggi a Milano, Pavia e Monza il livello di PM10 è superiore alla soglia limite di 50 µg/m³. In Piemonte la qualità dell’aria continua a essere pessima: sia ieri che oggi valori di PM10 superiori alla soglia limite in molte province. La situazione peggiore si ha a Torino e Vercelli, con valori rispettivamente di 81 e 86 µg/m³; per il resto, Alessandria 78, Asti 70 e Novara 71.

In Veneto PM10 oltre la soglia limite e Venezia, Treviso, Vicenza, Verona, Padova e Rovigo. A Venezia si registrano valori tra tra 50 e 60 ug/m3 così come a Padova, Rovigo e Verona. Valori leggermente più alti invece a Treviso e Vicenza: PM10 tra 60 e 70 ug/m3.

A questo link è possibile leggere l’ultimo rapporto di Legambiente

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Alta pressione protegge l’Italia, ma insistono nebbia e inquinamento https://www.iconameteo.it/news/previsioni/alta-pressione-protegge-l-italia-ma-insistono-nebbia-e-inquinamento/ Thu, 09 Jan 2020 10:15:43 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=43703 meteo nebbiaL’alta pressione continuerà a proteggere l’Italia da eventuali perturbazioni e aria fredda anche nella giornata di giovedì, con condizioni di tempo stabili e per lo più soleggiate. Da segnalare ancora la formazione di nebbia sulle pianure del Nord e dunque accumulo di sostanze inquinanti. Qualche nuvola su Sardegna e Puglia. Alta pressione e tempo stabile …

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L’alta pressione continuerà a proteggere l’Italia da eventuali perturbazioni e aria fredda anche nella giornata di giovedì, con condizioni di tempo stabili e per lo più soleggiate. Da segnalare ancora la formazione di nebbia sulle pianure del Nord e dunque accumulo di sostanze inquinanti. Qualche nuvola su Sardegna e Puglia.

Alta pressione e tempo stabile

Nella giornata di giovedì si avrà cielo irregolarmente nuvoloso nel sud della Sardegna, dove potrebbero verificarsi occasionali piovaschi; nuvole sparse anche sulla Puglia meridionale. Nel resto d’Italia, si avrà cielo sereno o poco nuvoloso con nebbie in Val Padana in lento sollevamento e diradamento. Durante la notte le nebbie dovrebbero concentrarsi per lo più tra est Lombardia, Emilia e basso Veneto.

Da segnalare, nella seconda parte della giornata, un aumento delle nuvole tra Levante ligure e alta Toscana, est del Piemonte e Lombardia occidentale.

Le temperature rimarranno stabili o in lieve rialzo, particolarmente miti per il periodo nelle aree più soleggiate. Venti fino a moderati di Scirocco nei Canali delle Isole e in rinforzo di Libeccio a fine giornata sul Ligure.

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Smog, è sempre allarme. Stop veicoli inquinanti e controversie: ecco dove https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/smog-e-sempre-allarme-stop-veicoli-inquinanti-e-controversie-ecco-dove/ Thu, 09 Jan 2020 08:44:02 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=43698 smog milanoLo smog continua a rappresentare un allarme in molte zone del Nord Italia. Le condizioni meteo stabili, senza vento e pioggia, hanno favorito l’accumulo degli inquinanti e dunque il livello delle polveri sottili è continuato ad aumentare. In generale è da inizio anno che la situazione smog preoccupa. Smog, Val Padana in ostaggio delle polveri …

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Lo smog continua a rappresentare un allarme in molte zone del Nord Italia. Le condizioni meteo stabili, senza vento e pioggia, hanno favorito l’accumulo degli inquinanti e dunque il livello delle polveri sottili è continuato ad aumentare. In generale è da inizio anno che la situazione smog preoccupa.

Smog, Val Padana in ostaggio delle polveri sottili: i dati

Anche oggi sarà una giornata all’insegna dell’inquinamento. In Lombardia i valori di Pm10 superano la soglia limite di 50µg/m³ a Milano, Lodi, Cremona, Brescia, Busto Arsizio, Pavia e Crema. Lo smog preoccupa anche in Piemonte, dove i livelli di polveri sottili nell’aria risultano oltre la soglia limite a Torino e Novara. Anche in Veneto i valori di Pm10 superano la soglia compresa tra 50 a 80 µg/m a Padova, Rovigo, Verona e Treviso.

Smog allarmante anche in molti comuni di Firenze, Pistoia e Lucca nonché in Emilia Romagna, in particolare nella zona di Ferrara, Piacenza, Parma e Ravenna.

Blocco della circolazione e controversie

L’inquinamento ha ovviamente portato diverse città a proclamare il blocco della circolazione dei veicoli inquinanti. Limitazioni al traffico si hanno in Toscana, dove sono in tutto diciotto le città, grandi e meno grandi, che hanno posto il blocco ai veicoli inquinanti. In Veneto blocco della circolazione in dieci centri. Stop veicoli inquinanti anche in Lombardia e anche a Roma.

La controversia più grande si ha a Torino, dove oggi i diesel Euro 4 e 5 e i benzina Euro 1 potranno tornare a circolare liberamente perché nel bel mezzo del picco di polveri sottili i mezzi pubblici si fermano. Le rappresentanze dei lavoratori, infatti, hanno atteso proprio questi giorni per proclamare due scioperi aziendali che coinvolgeranno Ca.Nova e Sadem e che potrebbero interessare anche le linee urbane, suburbane ed extraurbane. Una situazione che fa storcere il naso per la tempistica e la cattiva gestione dell’emergenza.

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