Lista articoli su fulmini - Icona Meteo IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Tue, 04 Jan 2022 11:31:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Lista articoli su fulmini - Icona Meteo 32 32 Nel 2021 triplicati i FULMINI attorno al POLO NORD: lo studio https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/fulmini-2021-polo-nord-stati-uniti-italia/ Tue, 04 Jan 2022 10:30:18 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/nel-2021-caduto-il-doppio-dei-fulmini-attorno-al-polo-nord/ fulmini 2021 polo nordNel 2021 i fulmini hanno raggiunto ancora più spesso le zone attorno al Polo Nord, più precisamente a nord dell’85° parallelo: rispetto al 2020 i fulmini sono triplicati, e si tratta di un numero quasi due volte più alto rispetto al totale di quelli caduti nell’arco dei 9 anni precedenti. Tra i Paesi del Mondo …

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Nel 2021 i fulmini hanno raggiunto ancora più spesso le zone attorno al Polo Nord, più precisamente a nord dell’85° parallelo: rispetto al 2020 i fulmini sono triplicati, e si tratta di un numero quasi due volte più alto rispetto al totale di quelli caduti nell’arco dei 9 anni precedenti. Tra i Paesi del Mondo a ricevere più fulmini in assoluto ci sono Brasile e Stati Uniti, mentre l’Italia è tra i Paesi europei a ricevere in media più fulmini per chilometro quadrato.

Questi i dati più salienti dello studio sulle fulminazioni registrate nel 2021, pubblicato dal U.S. National Lightning Detection Network di Vaisala, che dal 1983 registra le fulminazioni negli USA e dal 2009 in tutto il Mondo.

Triplicati nel 2021 i fulmini a nord dell’80° parallelo

fulmine record polo nord
Il fulmine più a nord mai rilevato è caduto a soli 52 chilometri dal Polo Nord il 13 agosto 2019

Secondo il rapporto nel 2021 oltre l’85° parallelo nord sono stati rilevati quasi il doppio dei fulmini rispetto a quelli caduti nei 9 anni precedenti. In particolare, negli ultimi 3 anni il numero di fulmini rilevati è stato particolarmente elevato con oltre 100 fulminazioni rilevate nel 2019, quasi 200 nel 2020 e ben 634 nel 2021.

Oltre il circolo polare artico nel 2021 sono caduti in tutto 1,8 milioni di fulmini. Si tratta del maggior numero di fulmini registrati dal 2012 a questa parte.

Si tratta di un dato che testimonia quanto il clima stia cambiando nella regione artica. Ad agosto del 2021 per la prima volta da quando sono iniziate le osservazioni è caduta pioggia invece che neve ad oltre 3000 metri sul ghiacciaio in Groenlandia.

Resta invariato però il Guinnes World Record: nel 2019 è stato rilevato il fulmine più vicino al Polo Nord mai registrato. Il fulmine è caduto a soli 52 chilometri dal Polo Nord.

Più pioggia che neve nell’Artico: secondo uno studio potrebbe avvenire 30 anni prima del previsto

Brasile al primo posto per numero di fulmini nel 2021

A livello globale è il Brasile ad aver ricevuto più fulmini, con ben 225 milioni di fulminazioni. Al secondo posto ci sono gli Stati Uniti (194 milioni) seguiti dalla Repubblica Democratica del Congo (180 milioni). Giù dal podio l’Australia (146 milioni), Cina (86), Indonesia (81), India (51), Messico (50), Argentina (44) e Colombia (36).

Singapore è il primo Paese per densità di fulmini, con ben 163 fulmini per chilometro quadrato, seguito da Macao (135), Brunei (105), e Repubblica Democratica del Congo (77).

Il Lago di Maracaibo (Venezuela), il più grande del Sud America resta il luogo che riceve più fulmini durante tutto l’anno con una media di quasi 300 giorni l’anno in cui cade almeno un fulmine.

L‘Italia è uno degli stati europei che ha ricevuto più fulmini nel 2021: si sono contati 2,7 milioni di fulmini lo scorso anno. In media in Italia cadono quasi 12 fulmini per chilometro quadrato. Solo nei Balcani la media è superiore, con un massimo di 14,4 fulmini per chilometro quadrato nel Montenegro.

Oltre 194 milioni di fulmini negli Stati Uniti

Nel 2021 sono caduti 24 milioni di fulmini in più sugli Stati Uniti rispetto al 2020. In tutto si sono contati 194 milioni di fulmini sugli USA nel 2021, di cui quasi 42 solo nello stato del Texas, che resta lo stato che riceve più fulmini di tutti gli Stati Uniti, seguito dalla Florida. La Florida è il primo stato degli USA per densità dei fulmini (quasi 86 per chilometro quadrato), seguita da Louisiana (81) e Texas (60).

L’eccezionale fronte temporalesco di metà dicembre responsabile della devastante ondata di maltempo, con grandine, venti forti e numerosi tornado ha scatenato oltre 100 mila fulmini.

Tra i grattacieli americani a ricevere più fulmini è stata la Willis Tower e il John Hancock Center di Chicago. I grattacieli di New York City hanno ricevuto meno fulmini: in particolare il One World Trade Center ne ha ricevuti 109, la Trump Tower 103 e l’Empire State Building 25.

fulmini e grattacieli

Fulminazioni, incendi: un fulmine responsabile del Bootleg Fire

Negli Stati Uniti i fulmini sono responsabili del 14% degli incendi. Nonostante si tratti di una percentuale nettamente inferiore rispetto agli incendi innescati dall’uomo, i roghi derivanti sono responsabili del 58% della superficie bruciata ogni anno. Nel 2021 un fulmine ha dato vita al terribile Bootleg Fire, il terzo più vasto incendio della storia dell’Oregon, che bruciò oltre 400 mila acri.

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Perché non sfruttiamo l’energia dei FULMINI? https://www.iconameteo.it/news/approfondimenti/perche-non-sfruttiamo-lenergia-dei-fulmini/ Fri, 24 Sep 2021 07:17:20 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/perche-non-sfruttiamo-lenergia-dei-fulmini/ Dopo la tromba d’aria, il temporale è senza dubbio il fenomeno meteorologico più violento sulla nostra penisola. In ogni istante sul nostro pianeta sono simultaneamente in atto 2000-3000 temporali e il loro numero, in un anno, è di 16 milioni circa. Facendo qualche conto si scopre che in atmosfera si verificano circa 100 fulmini al …

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Dopo la tromba d’aria, il temporale è senza dubbio il fenomeno meteorologico più violento sulla nostra penisola. In ogni istante sul nostro pianeta sono simultaneamente in atto 2000-3000 temporali e il loro numero, in un anno, è di 16 milioni circa. Facendo qualche conto si scopre che in atmosfera si verificano circa 100 fulmini al secondo, ma di questi solo pochi raggiungono direttamente il suolo. Si stima così che ogni 3 secondi un fulmine si abbatte su qualche punto della superficie terrestre.

Clima e transizione energetica, +8 milioni di posti di lavoro entro il 2050

Un fulmine è molto potente, quando si scarica al suolo, può causare danni ingenti. Ce lo ricorda, ogni volta, il fragore assordante del tuono. La potenza media di un fulmine può raggiungere i 10 GW (ossia 10 miliardi di Watt). Si tratta di un valore enorme, superiore, a titolo di esempio, a quello di una moderna centrale nucleare la cui potenza varia tra 0,6 e 1,6 GW.

Nella mappa tutti i fulmini caduti in Italia dal 1º Maggio al 31 Agosto 2021. Fonte Meteonetwork

In piena crisi climatica, in un mondo alla ricerca di energie alternative, pulite e rinnovabili, è lecito chiedersi: i fulmini possono rappresentare una soluzione alla sostenibilità energetica?

La risposta purtroppo è no. Il problema è la durata del fulmine stesso, in media appena 20-30 milionesimi di secondo. Per questo motivo, nonostante la sua gigantesca potenza, un fulmine sarebbe in realtà in grado di generare una quantità di energia appena sufficiente a mantenere accesa una lampadina da 100 watt per un paio di giorni. Quindi di per sé catturare un singolo fulmine servirebbe davvero a poco. Inoltre, bisognerebbe trovare un modo per immagazzinare questa energia elettrica, perché non sarebbe possibile introdurla direttamente nella rete di distribuzione.

In Italia, ogni anno, cadono in media circa 1,2 milioni di fulmini. Nella migliore delle ipotesi, quella in cui fossimo in grado di catturare tutti i fulmini prodotti sul nostro territorio, l’energia complessiva sarebbe stimata attorno ai 600-700 GWh (Gigawattora). Ma si tratterebbe solo dello 0.2 per cento del consumo attuale di elettricità nel nostro paese. Il contributo dei fulmini al bilancio energetico nazionale sarebbe ancora più basso in uno scenario più realistico, in cui solo una piccola parte di essi verrebbe effettivamente catturata.
Insomma non ci resta che puntare sulle attuali fonti rinnovabili solo in parte sfruttate, su una migliore efficienza energetica e sulla riduzione dei nostri consumi.

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Dalla Turchia alla Finlandia: una catena di TEMPORALI lunga 2 MILA chilometri https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/dalla-turchia-alla-finlandia-una-singolare-catena-di-temporali-lunga-2-mila-chilometri/ Thu, 24 Jun 2021 07:59:24 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/dalla-turchia-alla-finlandia-una-singolare-catena-di-temporali-lunga-2-mila-chilometri/ In questo periodo sul nostro Paese le giornate si ripetono quasi come una fotocopia l’una dell’altra: al Sud si boccheggia sotto una delle più intense ondate di caldo mai osservate in giugno, mentre il clima è accettabile solo sull’estremo Nordovest, dove qualche temporale pomeridiano di tanto in tanto si incarica di alleviare un po’ l’afa. …

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In questo periodo sul nostro Paese le giornate si ripetono quasi come una fotocopia l’una dell’altra: al Sud si boccheggia sotto una delle più intense ondate di caldo mai osservate in giugno, mentre il clima è accettabile solo sull’estremo Nordovest, dove qualche temporale pomeridiano di tanto in tanto si incarica di alleviare un po’ l’afa.

Ma se allarghiamo lo sguardo al di fuori dell’Italia oggi pomeriggio i fulminometri (gli strumenti in grado di identificare e localizzare le scariche elettriche prodotte dai temporali) ci hanno restituito un’immagine inconsueta: una catena quasi ininterrotta di temporali che si snoda dal nordovest della Turchia fino alla Finlandia meridionale.

Figura 1: scariche elettriche alle ore 16 del 23 giugno 2021. I colori rappresentano orari diversi (le scariche più recenti sono gialle, le rosse sono più vecchie di circa un’ora). Fonte: www.blitzortung.org

Come è possibile? E’ forse attiva sull’Europa orientale una “perturbazione” che si allunga per più di 2000 Km?

Diciamo subito che no, una perturbazione del genere non esiste, ma che questa situazione singolare non è del tutto frutto di una coincidenza, poiché è almeno in parte collegata alla vasta massa di aria straordinariamente calda che dal Mediterraneo si è spinta fino a ricoprire la Russia europea.

Figura 2. Temperature alla quota di 850 hPa (circa 1500 m) sopra l’Europa nel primo pomeriggio del 23 giugno 2021. Si notino i valori eccezionalmente alti (20°C) anche a nord di Mosca.

I temporali osservati si sviluppano per lo più all’interno dell’aria calda al confine con quella più fresca presente sul settore centro occidentale del continente e questo è vero principalmente per la linea convettiva che si estende dalla Polonia orientale fino alla Finlandia attraversando le Repubbliche Baltiche. In parti di questo settore la circolazione dei venti a basse quote è così blanda che è abbastanza difficile individuare la posizione precisa del sistema frontale. Con riferimento all’analisi effettuata dal Met Office britannico (figura 3) è evidente che i temporali si formano nel settore pre-frontale, quindi entro l’aria calda, a levante di un debole fronte freddo in lento spostamento verso est dal mar Baltico. La dinamica è un poco più vivace sulla Finlandia meridionale, dove, coerentemente, si è osservata anche la formazione di una debole circolazione di bassa pressione. Possiamo osservare che, a dispetto di un quadro sinottico che appare caratterizzato, almeno nei bassi strati, da gradienti (contrasti termici) poco marcati, i temporali si sviluppano in file sorprendentemente ordinate!

Figura 3 Distribuzione della pressione al suolo e analisi dei fronti a cura del Met Office www.metoffice.gov.uk

I temporali che si sono formati più a sud (in Romania e in Turchia) non possono essere messi in relazione con quelli dell’Europa nordorientale. L’attività convettiva sulla caldissima Romania è stata favorita dall’orografia: la forma della linea temporalesca che divide in due questa nazione è perfettamente sovrapponibile alla dorsale montuosa dei Carpazi. I temporali osservati sull’area del Bosforo invece sono stati innescati da una debole circolazione di aria meno calda presente sul mar Nero in lento spostamento verso la Turchia.

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Gran Bretagna: dopo il CALDO ANOMALO una tempesta di FULMINI https://www.iconameteo.it/news/video/gran-bretagna-dopo-il-caldo-anomalo-una-tempesta-di-fulmini/ Fri, 14 Aug 2020 10:27:25 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=52106 fulminiDopo il caldo anomalo è la volta del forte maltempo per la Gran Bretagna. Diversi nuclei temporaleschi stanno interessando molte zone del Regno Unito, dopo che alcune aree hanno sperimentato il periodo più caldo dagli anni ’60. Nella zona di Londra si sono toccati nei giorni scorsi picchi di oltre 37°C, come sperimentato nella caldissima …

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Dopo il caldo anomalo è la volta del forte maltempo per la Gran Bretagna. Diversi nuclei temporaleschi stanno interessando molte zone del Regno Unito, dopo che alcune aree hanno sperimentato il periodo più caldo dagli anni ’60. Nella zona di Londra si sono toccati nei giorni scorsi picchi di oltre 37°C, come sperimentato nella caldissima estate record del 2003.
Dopo il caldo intenso si sono fatti strada impulsi perturbati atlantici e a causa dei forti contrasti termici tra aria calda al suolo e nuclei più freschi in arrivo, il maltempo ha determinato situazioni critiche.
Giovedì si sono verificate inondazioni improvvise nell’Inghilterra meridionale, causando grossi disagi nei trasporti.

Il Met Office ha emesso un’allerta gialla per temporali valida per i prossimi cinque giorni in gran parte dell’Inghilterra e del Galles, con rischio di inondazioni, fulmini e grandine.
Il maltempo con piogge torrenziali e fulmini aveva sferzato nei giorni precedenti anche la Scozia.
Un tratto dell’autostrada M25 nel Surrey è stata chiusa a causa delle inondazioni, mentre nel Kent 19 persone sono state evacuate da un treno rimasto bloccato a seguito di una frana.

Secondo BBC Weather circa 12.000 fulmini sono stati rilevati in alcune parti della Gran Bretagna nel giro di 12 ore. A causa della caduta di fulmini un edificio in legno ha preso fuoco nel villaggio di Barton Stacey nell’Hampshire.

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