© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Ciclone tropicale Ilsa sempre più intenso verso l’Australia: attese raffiche fino a 300 km/h e piogge alluvionali)

Continua il gran caldo in Australia. Con una temperatura elevata di 50,7°C la stazione di Onslow, nella parte occidentale dello stato, ha eguagliato il record di tutti i tempi stabilito a Oodnadatta nel gennaio del 1960. Altre due stazioni, sempre nel settore occidentale del Paese, hanno superato la soglia dei 50°C: l’aeroporto di Roebourne e Mardie hanno infatti raggiunto la temperatura di 50,5°C. A Mardie era successo solo in un’altra occasione, il 19 febbraio 1998. 

https://twitter.com/ThierryGooseBC/status/1481518408172650496

Australia, temperature estreme e da record al termine di un’eccezionale ondata di caldo torrido nel nord-ovest: in parte ha contribuito anche al ciclone Tiffany

Le temperature estreme sono arrivate verso la fine di un’ondata di caldo torrido nel nord-ovest australiano. I venti incredibilmente caldi provenienti dall’Australia centrale si sono accumulati in parte a causa del movimento del ciclone tropicale Tiffany attraverso i settori settentrionali del Paese. L’ormai ex ciclone ha scaricato enormi quantità di pioggia sul Queensland settentrionale e sul Territorio del Nord. Anche altre stazioni hanno fatto registrare record di caldo, come per esempio Karratha, sempre sulla costa nord-occidentale dell’Australia, che ha raggiunto i 48,4°C superando il precedente massimo di 48,2°C.

The scenario (currently favoured by most models) where ex-Tropical Cyclone Tiffany recurves over the Kimberley later this week results in vast quantities of atmospheric moisture building over central and eastern Australia. Worth watching. pic.twitter.com/3ow9AT1ofB

— Andrew Miskelly (@andrewmiskelly) January 12, 2022

Le temperature erano intorno ai 40 gradi anche in alcune parti delle regioni di Goldfields e Gascoyne mentre Perth ha goduto di una giornata mite con 26°C. Il caldo torrido dovrebbe attenuarsi venerdì a Roebourne e Karratha mentre a Onslow si profila ancora qualche giornata torrida con valori fino a sfiorare i 50°C. Nel frattempo è stato emesso un’allerta maltempo in alcune parti della regione dell’estremo nord del Kimberley, dove a partire da oggi si prevedono dannose raffiche di vento fino a 100 km/h.

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (L’AUSTRALIA eguaglia il suo RECORD STORICO di caldo: +50.7°C a Onslow)

Il ciclone tropicale Tiffany ha fatto landfall sull’Australia del nord: il primo dei due impatti previsti è avvenuto nella giornata di oggi, sulla Penisola di Capo York, nello Stato del Queensland. Tiffany ha raggiunto categoria 1, ma nel suo tragitto sulla terraferma dovrebbe indebolirsi.

In Australia le categorie dei cicloni non seguono quelle degli uragani o dei tifoni: un ciclone di categoria 1 scatena venti tra i 63 e gli 88 km/h; categoria 2 riguarda i cicloni con venti tra gli 89 e i 117 km/h; categoria 3 tra 119 e 157 km/h; categoria 4 tra 158 e 198 km/h; categoria 5 oltre i 199 km/h.

Tiffany attraverserà la penisola da est verso ovest per poi raggiungere di nuovo il mare. Non appena raggiungerà le acque del Golfo di Carpentaria, Tiffany dovrebbe intensificarsi nuovamente: secondo le previsioni del Servizio Meteorologico Australiano (BOM) Tiffany dovrebbe tornare di nuovo di categoria 1, e probabilmente raggiungere categoria 2 poco prima del secondo impatto con la terraferma, previsto in prossimità della cittadina di Numbulwar.

https://twitter.com/BOM_Qld/status/1480384291867709441?s=20

Per l’arrivo di Tiffany sono state diramate allerte meteo per rischio di venti forti che raggiungeranno velocità superiori agli 80-100 km/h, con raffiche fino a 130 km/h, piogge forti, temporali e allagamenti tra Queensland e i Territori del Nord.

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Ciclone TIFFANY, oggi il primo impatto sull’AUSTRALIA: la situazione)

Sulle coste orientali dell’Australia e non solo sono giornate di forte maltempo per l’arrivo dell’ex ciclone tropicale Seth. L’arrivo di Seth sulle coste del Queensland e del Nuovo Galles del Sud ha provocato, un vittima e molti disagi e danni a causa dei forti venti e delle mareggiate, che hanno allagati diversi settori.

https://twitter.com/zoom_earth/status/1478869740454096897?s=20

Le onde hanno raggiunto i 9 metri di altezza a largo di Brisbane, capitale del Queensland. La concomitanza delle mareggiate con il picco di marea astronomica ha provocato condizioni pericolose in molte spiagge e zone del lungo mare. Una donna di 40 anni ha perso la vita tra le onde nel Nuovo Galles del Sud.

https://twitter.com/melkettle/status/1477786269736312835?s=20

Il ciclone Seth, con il suo carico di aria umida, nel suo arrivo sull’Australia ha dato vita anche ad una intensa linea temporalesca nei settori più interni, che il 6 gennaio scatenava 2500 fulmini al minuto. Violenti temporali hanno colpito anche lo stato di Victoria, dove hanno dato vita a forti venti che hanno raggiunto raffiche fino a 150 km/h.

Ex Tropical Cyclone Seth feeding tropical moisture into a trough over eastern Australia. The result is an extensive band of thunderstorms, currently producing 2,500 lightning pulses per minute. pic.twitter.com/9qkUPhcBBk

— Andrew Miskelly (@andrewmiskelly) January 6, 2022

https://twitter.com/AbyssChronicles/status/1477890949338517506?s=20

High tide at Byron Bay today. Not as wild as last couple of days but not much beach to be seen #cycloneseth pic.twitter.com/Gkt61izEai

— Shaunn (@InsatiableEater) January 5, 2022

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Le acque al largo di Sydney si stanno scaldando, in quella che si prospetta essere una ondata di caldo marina eccezionale per il mese di gennaio. La superficie dell’oceano che raggiunge le coste sud-occidentali dell’Australia è già 3 gradi più calda del normale.

Secondo le ultime rilevazioni satellitari la superficie ha raggiunto diffusamente i 25 gradi, e nei prossimi giorni potrebbe localmente raggiungere i 26-27 gradi. L’acqua calda sta scivolando lungo la costa dal Mar dei Coralli, spinta da correnti settentrionali che viaggiano a quasi 1,5 metri al secondo.

La situazione è monitorata dalla Moninya Roughan, professoressa di Oceanografia presso l’Università del New South Wales in Australia, che ha rilevato che la superficie marina più calda copre una superficie di 200 chilometri quadrati.

Roughan, intervistata dal Guardian, ha detto che «potrebbe raggiungere livelli record, e potrebbe diventare il gennaio più caldo mai registrato: l’ondata di caldo in atto è estrema».

Alla base di questa situazione eccezionale ci sono tre fattori scatenanti: da un lato il riscaldamento globale sta aumentando la temperatura degli oceani, dall’altro il fenomeno della Nina contribuisce a spingere verso sud le acque più calde e infine il contributo delle condizioni atmosferiche. «Le ondate di caldo marine stanno avendo pesanti conseguenze sugli ecosistemi – spiega Roughan -. Possono uccidere gli habitat».

«La temperatura dell’acqua di fronte a Sydney da un mese è costantemente sopra i 21 gradi» ha aggiunto il professore di biologia marina dell’Università Macquarie di Sydney Rob Harcourt.

Con temperature così elevate alcune specie marine potrebbero spingersi in territori prima d’ora inesplorati. Secondo gli esperti, non si esclude l’arrivo di squali tigre e toro, e di altre specie, a discapito delle specie che abitano in ambienti più freddi, il cui habitat si sta restringendo a vista d’occhio.

Leggi anche: Il clima del 2021: per l’Italia un anno caldo e meno piovoso, ma con grandi differenze tra Nord e Sud Nel 2021 triplicati i fulmini attorno al Polo Nord: lo studio AUSTRALIA nella morsa del caldo: temperature fino a sfiorare i 50 GRADI

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Per la prima volta in Australia l’energia solare ha superato quella proveniente dal carbone. E’ successo nella giornata di domenica 22 agosto, complice una bella giornata di sole e una bassa richiesta di elettricità a livello nazionale. L’energia solare ha superato ogni altra fonte di elettricità alle 12.35, coprendo il 41.2% della domanda con 9.427 MW, contro il 41.1% e i 9.315MW del carbone. Considerando le altre fonti secondo Dylan McConnell ricercatore dell’Università di Melbourne, per un breve momento della giornata il 57% del totale di energia prodotta a livello nazionale proveniva dalle rinnovabili (il 13,2% della domanda dall’eolico e 2,2% dall’energia idroelettrica).

Per un breve lasso di tempo (dalle 8.30 del mattino alle 17.00, i prezzi dell’energia sono diventati negativi. Ciò significa che i produttori sono stati pagati per consumare energia, o per non chiudere l’impianto. Diversamente dalle centrali solari o eoliche, nelle centrali elettriche a carbone costa di più spegnere e riaccendere l’impianto, piuttosto che pagare per mantenerlo attivo.

Secondo NEMlog l’energia solare e eolica ha coperto il 100% della domanda in Australia Meridionale, mentre nello stato di Victoria avrebbe coperto il 102% della domanda di energia.

Un ottimo risultato, mala strada è ancora lunga. Secondo le proiezioni realizzate dal gruppo Rennie Partners, l’Australia avrebbe bisogno di 51GW provenienti da fonti rinnovabili entro il 2042 per essere in linea con le promesse fatte firmando l’Accordo di Parigi. Ad oggi però sono stati intrapresi progetti per aumentare di soli 3GW l’energia solare o eolica, con un ammanco di 48GW.

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In Australia è arrivato l’inverno, con la prima ondata di gelo e neve che ha colpito in particolare il sud-est del Paese. Il Nuovo Galles del Sud ha sperimentato temperature fino a 10 gradi inferiori alla media del periodo mentre Sydney giovedì ha vissuto addirittura il giorno più freddo degli ultimi 37 anni con una temperatura massima di 10.3°C.

While #Sydney didn't get to experience the #snow that's spread far & wide around the region, it hasn't missed out on the #cold! After a pretty miserable day, the city (Observatory Hill) only managed to climb to 10.3 degrees, the lowest maximum since 1984. https://t.co/S4dyP1u5bA pic.twitter.com/1TvLKg1fM3

— Bureau of Meteorology, New South Wales (@BOM_NSW) June 10, 2021

Ondata di gelo in Australia: neve fino a quote basse a giugno, evento insolito

Per gran parte dell’Australia quella di giovedì 10 giugno è stata la giornata più fredda da decenni, con record di temperatura minima in molti luoghi per il periodo. I meteorologi del Bureau of Meteorology hanno definito la neve in tutto il Nuovo Galles del Sud e in parte del Victoria un «evento significativo e insolito» che non si verificava da 16 anni.

Did not expect to wake up to this! pic.twitter.com/59GkgSGCex

— Hugh Hogan (@Hughiehogan) June 9, 2021

Plenty of the white stuff falling in towns across Southern New South Wales. Orange receiving a dusting earlier this morning, while there are reports parts of Canberra is currently experiencing SNOW!

We'll go LIVE to our reporters on the ground #9NewsLocal 5.30pm pic.twitter.com/XB1gEFnR1o

— Natassia Soper (@N_Soper9) June 9, 2021

Sydney non è stata raggiunta dalla neve, ma dal freddo sì: con una temperatura massima di 10.3°C, quello di giovedì è stato il giorno più freddo dal 1984.

https://twitter.com/EKMeteo/status/1403059184715939841

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L’Australia è stata travolta da un’ondata di maltempo estremo, con piogge e inondazioni definite tra le peggiori degli ultimi sessanta anni. La regione colpita è quella del New South Wales, nel sud-est del Paese, dove già diciotto aree sono state dichiarate disastrate. I residenti a ovest di Sydney sono stati evacuati perché la diga di Warragamba, principale serbatoio idrico della città, ha iniziato a traboccare provocando l’innalzamento dei fiumi Nepean e Hawkesbury.

Today. Water over the drum gate at #WarragambaDam. pic.twitter.com/b7GOii3QRx

— Benjamin Ansell (@averagejourno) March 22, 2021

Nepean river view from new walking bridge #nepean pic.twitter.com/DsNEq31jsx

— Adriana Glackin (@Adriana_G) March 21, 2021

Il premier del New South Wales, Gladys Berejiklian, ha affermato che la regione sta vivendo un «evento che capita una volta ogni 100 anni», dichiarato un disastro nazionale. Ha inoltre aggiunto che alcune località nella parte occidentale di Sydney hanno registrato più di 300 mm di pioggia da venerdì mattina, battendo diversi record. Al momento non si segnalano vittime, ma tantissime abitazioni hanno subito danni incalcolabili. Impressionanti le immagini di un cottage spazzato via delle inondazioni lungo il fiume Manning.

Incredible, but devastating footage of a house floating down the Manning River at Taree.Tanya Cross #NSWfloods pic.twitter.com/KTggPpvlWO

— Claudia Jambor (@claudiajambor) March 20, 2021

Sabato sono stati emessi ordini di evacuazione per Port Macquarie, Kempsey, Taree e Macksville. Sono stati allestiti finora tredici centri di accoglienza per le persone costrette a lasciare le loro abitazioni.

Major flooding impacting Mount Tamborine on the Gold Coast Paul Austin | @10NewsFirst @10NewsFirstQLD pic.twitter.com/hx7O4L7Cyx

— Johnpaul Gonzo (@JohnpaulGonzo) March 21, 2021

The view from my mothers balcony at the Coopernook Hotel. The red corolla is her car, parked on the “high ground”. #NSWFloods pic.twitter.com/tCvL8xH5lP

— Rob (@Rob19033512) March 20, 2021

Parramatta river weir just outside the river cat terminal, getting higher by the minute. #NSWFloods #ParramattaRiver #NSWstorm pic.twitter.com/5x3c5JBiBM

— Paul Hart (@pauLFChart) March 19, 2021

White’s Creek, Annandale. Normally a trickle. Now nearly bursting its banks. #sydneyweather #NSWFloods pic.twitter.com/8iYld0tyDa

— Michael Slezak (@MikeySlezak) March 20, 2021

Australia, maltempo estremo fino a metà settimana: attese altre piogge

Intanto il Bureau of Meteorology avverte che il maltempo andrà avanti fino a metà settimana. Attese dunque altre piogge e potenziali inondazioni per la costa centro-settentrionale del New South Wales, con il rischio concreto di ulteriori evacuazioni. Nella notte le piogge estreme hanno provocato il caos e molte persone sono fuggite dalle loro abitazioni, si legge sul Guardian.

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Non è ancora estate e in Australia il caldo è già estremo, con temperature che, nella giornata di ieri hanno superato addirittura i 47 gradi. Le stazioni meteo del Bureau di Meteorologia australiano hanno registrato picchi di 47,5 gradi a Marree e di 47,4 gradi a Roxby Downs, località nell’Australia Meridionale. Ma valori estremi sono stati registrati anche nel Queensland con un picco di 46,4 gradi, nel Nuovo Galles del Sud con 46,2 gradi e nello stato di Victoria con 45,7 gradi. Il caldo è elevato anche nelle ore notturne, con temperature che a Sydney non sono destinate a scendere sotto i 25 gradi.

L’ondata di caldo che sta investendo ampie zone dell’Australia durerà almeno fino a giovedì prossimo, ma con la possibilità di un nuovo aumento delle temperature già nel weekend successivo. E con il grande caldo aumenta il rischio di incendi.

Bright orange colours on the infrared #satellite image show just how hot it was across #Australia on Saturday afternoon

47.5°C Marree, SA
47.4°C Roxby Downs, SA
46.4°C Birdsville, Qld
46.2°C Fowlers Gap, NSW
45.7°C Mildura, Vic
45.5°C Hay, NSW
43.0°C Sydney Airport, NSW pic.twitter.com/D3Boledt3X

— Bureau of Meteorology, Australia (@BOM_au) November 28, 2020

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (CALDO ESTREMO in AUSTRALIA: superati i 47 GRADI)

L’Australia nord-orientale è stata raggiunta ieri da una grandine eccezionale. L’area maggiormente colpita è stata quella del Queensland, precisamente la zona sud-orientale di Brisbane. Qui i chicchi hanno raggiunto le dimensioni di una palla da tennis. Intense grandinate si sono verificate anche nella zona di Sidney.

That was terrifying #bnestorm pic.twitter.com/ejlcSco2NY

— Maddy⁷ (@Maddeh96) October 31, 2020

Today’s tennis sized hail #hailstorm #bnestorm #bneweather #springfieldlakes #queenslandweather #SEQld pic.twitter.com/drZx6WbqmK

— Shanon Hovi (@ShanonHovi) October 31, 2020

Secondo il Guardian, nel Queensland la grandine ha causato danni per 50 milioni di dollari, dei quali il 60% riguarda le automobili. Anche tetti, lucernari e pannelli solari hanno riportato ingenti danni.

the hailstorm that hit us in Springfield lakes, at 3:30pm last night#hailstorm #brisban #queensland #QLD #Australia pic.twitter.com/ef0TN6ysyz

— Amelia Violet-Eileen (@AmeliaViolet_) November 1, 2020

Hailstorm happening right now #hailstorm #goldcoast #rain #queensland pic.twitter.com/a1Vx5Kxcrj

— Sandra Parfait (@SandraParfait) October 31, 2020

I hope everyone is keeping their car safe #bnestorm pic.twitter.com/BrxjSQCCNH

— Artur Macedo (@arturmacedo) October 31, 2020

Molti residenti a sud di Brisbane hanno parlato di una tempesta eccezionale che ha visto la grandine passare attraverso il soffitto, costringendoli a ripararsi nelle loro stesse abitazioni.

Just calm down before my bday dinner tonight k #bnestorm #QldStorm pic.twitter.com/Df3qPLGliS

— m y t h r i (@Mythri89) October 31, 2020

A Logan, a sud di Brisbane, sono stati segnalati chicchi giganti fino a 14 centimetri di diametro.

It’s an early Summer in Brisbane. 5cm+ hail #BneStorm #Weather pic.twitter.com/Ky8izZejDe

— My Artificial Pancreas (@T1Bionic) October 31, 2020

I got hail photos from dad! #bnestorm pic.twitter.com/WykEfKxe7C

— Kelly (@kellyyyllek) October 31, 2020

We'll that was a Queensland hail storm pic.twitter.com/50sTWSS5fC

— Sonya (@AussieSonya23) October 31, 2020

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (VIDEO e FOTO – GRANDINE GIGANTE e DISTRUTTIVA in AUSTRALIA)

Nell’inverno dell’Australia occidentale sono giornate di caldo record. Nel nord-est dell’Australia Occidentale i valori hanno addirittura superato i 40 gradi: secondo il Bureau of Meteorology, i 41,2 gradi registrati a West Roebuck se confermati potrebbero rappresentare il nuovo record assoluto per il mese di agosto per l’Australia. Il record precedente risale al 27 agosto del 1970, quando a Kalumburu vennero registrati 40 gradi.

The heat rolls on in northern WA! Plenty of August temperature records have been broken. The 41.2°C recorded at West Roebuck will be an Australian record for August once it's confirmed, beating the 40.0°C at Kalumburu on 27 August 1970. More records are likely to fall this week. pic.twitter.com/AwyOkPCutS

— Bureau of Meteorology, Western Australia (@BOM_WA) August 23, 2020

Nei prossimi giorni il caldo risulterà ancora più intenso, con valori addirittura di 10-12 gradi più elevate del normale. Nonostante siano i settori più settentrionali, e quindi oltre il tropico del Capricorno, i valori sono davvero eccezionalmente elevati. Ad agosto, infatti, nei settori più settentrionali del continente australiano le temperature massime raggiungono in media i 30 gradi.

L’area di alta pressione si sposterà verso est, sull’Australia centrale, portando una fase di caldo anomalo con venti secchi e caldi orientali sui settori tra Darwin e Adelaide River, nel Territorio del Nord dell’Australia. Queste particolari condizioni meteo rendono elevato il rischio incendi in questi settori.

While the southeast shivers, western and central Australia is experiencing unusually warm conditions with maximum temperature 4 – 12 °C above average. This #heat will extend east through the week. How much will it warm up at your place? Find out at https://t.co/A6tB28XI0F. pic.twitter.com/ozduHqQviS

— Bureau of Meteorology, Australia (@BOM_au) August 22, 2020

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Caldo RECORD nell’INVERNO australiano: superati i 40 gradi)

Dopo un’estate d’inferno per gli incendi, originati da una siccità senza precedenti, l’autunno ha portato sull’Australia meno piogge di quanto si potesse sperare.

Secondo il bollettino emesso dal Bureau of Meteorology del Paese, infatti, l’Australia entra oggi nella stagione invernale lasciandosi alle spalle un autunno più caldo e secco della norma.

Temperature più elevate della media

A livello nazionale i mesi dell’autunno sono stati più caldi del normale, con una temperatura media di 0,56°C sopra la media. Nello specifico, la temperatura massima media nazionale è stata di 0,61°C più calda della norma, la minima oltre la media stagionale di 0,51°C.

Le temperature sono state più elevate del normale soprattutto sui settori occidentali del Paese, dove l’autunno 2020 è stato tra i dieci più caldi dall’inizio delle registrazioni. Non sono mancate fasi più fredde e perturbate: in particolare, la settimana scorsa la stagione si è chiusa con un’ondata di forte maltempo che ha colpito l’Australia orientale. Tra il 20 e il 26 maggio numerose stazioni del Queensland hanno registrato il giorno più freddo di tutto l’autunno. Nello stesso periodo un’intensa perturbazione ha investito il sud del Paese, provocando violenti temporali e venti intensi; è stato segnalato almeno un tornado, che ha danneggiato più di cento case.

Per l’Australia un autunno più secco del solito

Le notizie peggiori sono probabilmente quelle che riguardano le piogge, che dopo un’estate destinata a passare alla storia per la gravissima siccità e la tragedia degli incendi non hanno dato all’Australia il sollievo sperato. Sull’insieme del Paese è infatti arrivata meno pioggia del normale (il 19% in meno rispetto a quella tipica dell’autunno).

Come per le temperature, anche le anomalie relative alle piogge sono state più rilevanti in alcune zone del Paese, mentre localmente le precipitazioni sono state più abbondanti del solito. In particolare – segnala il Bureau of Meteorology – ha piovuto più della media nella fascia che attraversa l’Australia da nord-ovest a sud-est.

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (AUSTRALIA: dopo un’estate record per SICCITÀ e INCENDI, pessime notizie anche sull’AUTUNNO)

Il ciclone Mangga, che si è formato sull’oceano pochi giorni fa, ha perso intensità diventando una tempesta tropicale, ma è ancora abbastanza forte da suscitare grande preoccupazione in Australia.

An impressive sight on satellite this afternoon, a significant weather system is on the doorstep on western #WA plus early signs of a low pressure system forming well off the Lower West coast. The low will deepen overnight & bring dangerous wind gusts to the #southwest. pic.twitter.com/i8AKV1GvVu

— Bureau of Meteorology, Western Australia (@BOM_WA) May 24, 2020

L’impatto con la tempesta è già in corso e farà sentire i suoi effetti fino a domani. Sulle coste occidentali dell’Australia la popolazione «dovrebbe prepararsi a un evento meteorologico insolitamente diffuso», ha avvertito il Bureau of Meteorology.

Ci si aspettano piogge molto intense e venti violentissimi, con raffiche che nelle zone più esposte potrebbero far segnare i 130 km orari. Attualmente sono già state registrate raffiche oltre i 110 km/h: 117 Gooseberry Hill (Perth), 113 all’aeroporto di di Geraldton.
I forti venti stanno anche alzando grandi quantità di sabbia, e in qualche caso hanno dato origine a scenari piuttosto inquietanti:

Eerie scenes in #Northampton, north of #Geraldton, as strong winds are whipping up large amounts of dust, blanketing large areas of the #CentralWest. Keep up to date with the latest Severe Weather Warning: https://t.co/WKZ9NekCiB
Video courtesy: Amery Drage. pic.twitter.com/DfZJA8xATq

— Bureau of Meteorology, Western Australia (@BOM_WA) May 24, 2020

A far paura è anche il mare: gli esperti hanno segnalato il rischio di «onde pericolose di oltre 8 metri e maree anomale». Il maltempo sarà particolarmente intenso tra stasera e la prossima notte, avvertono i meteorologi.

Per questa giornata di maltempo è stata diramata l’allerta su una vasta area dell’Australia occidentale:

Dal dipartimento dei Vigili del Fuoco e dei servizi di emergenza è stato diffuso un vademecum dei comportamenti da adottare per ridurre i rischi:

* Se all’esterno, trovare un riparo sicuro lontano da alberi, linee elettriche, scarichi di acque piovane e corsi d’acqua.
* Chiudere tende e persiane e restare dentro, lontano dalle finestre.
* Scollegare gli apparecchi elettrici e non utilizzare telefoni di rete fissa in caso di fulmini.
* Se si è in barca, si sta nuotando o facendo surf bisogna allontanarsi subito dall’acqua.
* Prestare attenzione ai pericoli sulla strada, come alberi abbattuti, edifici danneggiati e detriti.
* Tenersi lontani da scarichi, fiumi, corsi d’acqua.
* Prestare attenzione a alberi caduti, edifici danneggiati e detriti.

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L’Australia è attualmente minacciata da due diversi cicloni tropicali. Uno si sta formando nell’Oceano Indiano e l’altro si trova nel Mar dei Coralli, al largo della costa del Queensland. Secondo le ultime informazioni del servizio meteorologico australiano, quest’ultimo dovrebbe svilupparsi in ciclone tropicale stasera. Secondo l’ultimo bollettino, attualmente il sistema si muove con venti sostenuti a 55 km/h e raffiche fino a 85 km/h.

Nella giornata di lunedì è previsto l’impatto sull’Isola di Norfolk con un’intensità equivalente a un ciclone di categoria 2. I principali pericoli sull’Isola sono legati a venti danneggianti con raffiche superiori a 90 km/h, che si svilupperanno probabilmente nelle prime ore di lunedì. Venti distruttivi, con raffiche superiori a 125 km/h, sono possibili sull’isola durante la giornata di lunedì. Possibili anche onde superiori a 5 metri.

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Australia minacciata da due diversi cicloni tropicali: gli aggiornamenti)

Il ciclone Ferdinand imperversa al largo della costa dell’Australia nord-occidentale. Attualmente si tratta di un ciclone tropicale di categoria 3 e si sposterà lentamente verso sud-ovest nei prossimi giorni, rimanendo abbondantemente a nord della terraferma.

Ferdinand si sposta attualmente con venti sostenuti di 120 km/h e raffiche di vento fino a 165 km/h. Secondo l’Australian Bureau of Meteorology si prevede che il ciclone nella mattinata di domani continuerà a spostarsi con intensità di categoria 4 per poi indebolirsi nell’ultima parte di giornata.

Ferdinand dovrebbe indebolirsi ulteriormente, fino a diventare tempesta tropicale, tra giovedì e venerdì. Attualmente non sono previsti impatti significativi con la terraferma.

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Il Ciclone Uesi ha sfiorato ieri la Nuova Caledonia, portando piogge torrenziali e venti molto forti. Il ciclone si è avvicinato all’arcipelago quando aveva una intensità pari ad un uragano di categoria 3. Molti gli allagamenti causati dalle mareggiate con onde di 8 metri e dalle piogge torrenziali, che hanno scaricato al suolo fino a 300 mm in meno di 48 ore. Tanti i danni provocati anche dal vento: le raffiche hanno infatti raggiunto punte di 200 km/h.

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Il ciclone Damien che ha lambito l’Australia occidentale si indebolisce rapidamente. Ieri i venti distruttivi e le forti piogge hanno interessato in particolare la costa di Dampier.

L’ormai ex ciclone tropicale, che nelle giornata di ieri si spostava con un’intensità di categoria 3, oggi è regredito e continua a spostarsi verso sud con venti sostenuti fino a 65 km/h e raffiche di tempesta fino a 95 km/h. Ora è vicino al confine Pilbara-Gascoyne dove sta producendo forti venti e piogge.

Nei prossimi giorni è probabile che si verifichino inondazioni nella zona centrale di Pilbara e Gascoyne, a causa delle precipitazioni abbondanti. Potrebbero esserci ancora delle burrasche a sud-ovest dell’ex ciclone tropicale Damien, ma si prevede un indebolimento nelle prossime ore. L’attenzione principale è rivolta al livello dei fiumi, in particolare i fiumi costieri di Pilbara: Fortescue e Ashburton.

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Il ciclone tropicale Damien avanza nell’Australia occidentale con intensità di categoria 3 e raffiche di vento fino a 250 km/h. Damien ha attraversato la costa vicino a Dampier e Karratha con venti molto distruttivi. Questi venti inizieranno ad allentarsi quando il ciclone si sposterà verso l’interno.

Le zone in allerta vanno da Port Hedland a Onslow, inclusi Karratha, Dampier, Pannawonica e Barrow Island, ma non compreso Port Hedland. L’allarme si estende anche a parte di Pilbara e Gascoyne, tra cui Tom Price, Paraburdoo e il Monte Augustus, ma non include Newman.

I residenti tra Dampier e Whim Creek, tra cui Dampier e Karratha, sono stati avvisati della possibilità di una marea tempestosa altamente pericolosa mentre il centro del ciclone attraversa la costa.

È probabile che le maree aumentino significativamente al di sopra del normale segno di alta marea con onde pericolose. Le forti piogge potrebbero causare inondazioni anche a Pilbara e Gascoyne. Il ciclone Damien dovrebbe indebolirsi in serata, spostandosi verso l’interno.

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In Australia i Vigili del Fuoco hanno accolto le piogge torrenziali come una benedizione. Le precipitazioni infatti in un solo giorno hanno ridotto di quasi un terzo i roghi attivi nella regione del Nuovo Galles del Sud, come annuncia il servizio antincendio della regione.

Si sono dunque estinti 20 dei 62 incendi attivi da mercoledì notte. Alcune zone della regione hanno ricevuto fino a 100/150 mm di pioggia come non succedeva da oltre un anno.

Se la pioggia da un lato è stato provvidenziale per gli incendi, dall’altra ha portato a stati di allerta in alcune zone della regione. In particolare, lungo la costa centrale e settentrionale del Nuovo Galles del Sud, è allerta meteo per piogge pesanti, venti danneggianti (oltre 90 km/h) e maree con onde molto alte.

Le località che potrebbero essere interessate includono Byron Bay, Coffs Harbour, Port Macquarie, Taree, Newcastle, Gosford, Sydney, Katoomba, Lithgow, Wollongong, Nowra, Ulladulla, Eden e Moruya Heads.

Nelle ultime 48 ore sono stati registrati oltre 300 mm di pioggia nelle stazioni circostanti Byron Bay. Da 150 a 250 mm nelle stazioni circostanti la Central Coast (Hunter), in particolare nella giornata di venerdì. E per finire, circa 100 mm nelle stazioni circostanti il ​​Metropolitan di Sydney.

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Questa rovente estate non ha intenzione di mollare la presa sull’Australia, provata da caldo estremo, lunghi mesi di siccità, incendi ed eventi meteo estremi. Molte zone del Paese stanno vivendo gli effetti di un’ennesima ondata di caldo molto intensa.

La massa d’aria rovente si sposterà, tra la giornata di oggi e i prossimi giorni, dai settori più occidentali a quelli sud-orientali dell’Australia. Il termometro raggiungerà ancora picchi di 44-45 gradi giovedì nei settori meridionali e tra venerdì e sabato nella punta sud-orientale del Continente.

L’ondata di caldo e l’intensificazione dei venti, inoltre saranno responsabili dell’aumento del rischio di propagazione degli incendi.

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Trasportato dalle correnti, il fumo degli incendi eccezionali che hanno colpito l’Australia sta facendo il giro del Mondo. Lo hanno “visto” attraverso i sensori satellitari degli aerosol, gli scienziati della NASA. Il fumo ha raggiunto velocemente la troposfera, fino agli strati più bassi della stratosfera. Qui le forti correnti lo hanno trasportato lontano, fino a fare il giro del Mondo. Nell’animazione della NASA si possono vedere tutti gli aerosol presenti in atmosfera: in arancione la sabbia, in blu il sale marino, in rosa i nitrati e in rosso gli aerosol carbonacei.

Il viaggio del Fumo degli incendi australiani. Ecco il video:

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Dopo i devastanti incendi e le piogge alluvionali che hanno colpito il New South Wales è stata la volta di tempeste di sabbia apocalittiche, ma ora è il turno della grandine.

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Non sembra avere fine la serie di eventi estremi che sta colpendo l’Australia. Dopo i devastanti incendi e le piogge alluvionali che hanno colpito il New South Wales è stata la volta di tempeste di sabbia apocalittiche. Ora è il turno della grandine. Chicchi grandi come palle da golf hanno devastatola zona di Camberra, provocando danni a colture e automobili. La pioggia torrenziale è stata accompagnata da enormi chicchi di grandine e da venti che soffiavano con raffiche che hanno sfiorato i 120 km/h. Due giovani turisti sono finiti in ospedale dopo essere rimasti colpiti da un fulmine e sono miracolosamente in condizioni stabili.

A strong cold front will move across southern Australia tomorrow. Increased Fire Danger Ratings of Severe and Extreme for SA, Vic, NSW and Qld, with raised dust likely. On Thur (23 Jan), NSW and ACT will see increased fire risk and strong, gusty winds. https://t.co/l9uu2slh2b pic.twitter.com/midE4rKsxN

— Bureau of Meteorology, Australia (@BOM_au) January 21, 2020

Due grossi temporali a supercella hanno causato questo ennesimo evento estremo con grandine e forti piogge lungo la costa sud-orientale e interessando anche la periferia di Sydney con chicchi grandi 5 centimetri e forti venti che hanno abbattuto alberi sulle auto nell’area di Sutherland.

Nel sud-est del Queensland 20.000 abitazioni e attività commerciali sono rimaste prive di energia elettrica e due linee ferroviarie sono state costrette a interrompere il servizio durante l’ora di punta.

Le immagini e i video della tempesta di grandine

Lucky I rode my bike today pic.twitter.com/nV9BaeWoS7

— Hilary (@hil_clix_pix) January 20, 2020

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È arrivata la pioggia in Australia, nelle zone colpite dagli incendi, vale a dire New South Wales e Victoria. L’allerta principale riguarda il New South Wales, dove si prevedono gravi temporali e probabili inondazioni. Per lo stato di Victoria, invece, l’allerta principale riguarda i forti venti marini almeno fino a domani.

New South Wales: deboli le aree colpite dagli incendi 

La situazione più allarmante riguarda appunto il New South Wales, dove c’è il rischio di piogge pesanti, venti dannosi e improvvise inondazioni. Le località che potrebbero essere interessate includono Port Macquarie, Taree, Newcastle, Gosford, Sydney, Wollongong, Nowra, Batemans Bay, Armidale, Orange, Canberra, Goulburn, Tamworth, Moree, Dubbo e Cobar.

Il Bureau of Meteorology australiano avverte che il deflusso delle precipitazioni nelle aree colpite dagli incendi potrebbe avvenire in modo diverso ed essere più rapido. Gli alberi che sono stati danneggiati dal fuoco, per esempio, sono probabilmente più instabili e hanno maggiori probabilità di cadere.

Temporali a Sidney: allerta rossa nelle Blue Mountains

Allerta gialla anche nella città di Sidney, dove tuttavia l’allarme per gravi temporali sembra essere rientrato. L’allerta rossa riguarda ora parte delle Blue Mountains e Hawkesbury, dove c’è il rischio di venti dannosi e forti piogge che potrebbero provocare improvvise inondazioni. Sono già stati registrati 42,6 mm di pioggia in un’ora a Picton Lakesland Road.

Pioggia anche a Canberra 

Pioggia anche nella città di Canberra, dove l’allerta rossa per gravi temporali si è attenuata ma persiste tuttavia la possibilità di forti precipitazioni. Interessata anche la città di Queanbeyan.

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In Australia, nelle zone colpite dai violenti incendi, arriva la pioggia. New South Wales e Victoria si preparano dunque alla pioggia dopo giorni di siccità.

Secondo il Bureau of Meteorology australiano, nel New South Wales i forti temporali produrranno probabilmente forti piogge che potrebbero portare a inondazioni improvvise nelle prossime ore in alcune parti del distretto settentrionale di Tablelands. Insieme alle piogge, arriveranno anche forti venti. Il pericolo è quello di inondazioni improvvise, in particolare nella regione della Riverina e in parti dei distretti del Lower Western e Upper Western.

Piogge a Victoria: rischio di forti temporali a Melbourne

Anche lo stato di Victoria si prepara a pioggia e forti venti marini, in particolare nella zona sudorientale, vale a dire l’area del Gippsaland. In queste zone esiste il pericolo di inondazioni nelle prossime ore. Raffiche di vento fino a 110 km/h si sono già registrate alla Eildon Fire Tower e all’aeroporto di Avalon, dove sono inoltre caduti 44 mm di pioggia in 30 minuti.

Anche Melbourne è in stato di allerta: il pericolo di gravi temporali si è leggermente attenuato, ma rimane comunque alta la probabilità di forti temporali. Intanto una raffica di vento di 96 km/h è stata osservata al faro di Fawkner, sulla baia di Port Phillip e all’aeroporto di Melbourne.

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L’Australia, oltre ai tremendi incendi che stanno devastando la parte sud-orientale, si trova a dover fare i conti con un nuovo sistema tropicale che ha preso forma nella parte settentrionale. Ancora attivo, nell’Australia occidentale, l’ormai ex ciclone tropicale Blake.

Quest’ultimo, che ora è una tempesta tropicale, si trova a est di Port Hedland e in serata dovrebbe spostarsi nelle vicinanze di Marble Bar; entro le prime ore di giovedì, Blake si avvicinerà a Nullagine spostandosi verso sud. Blake porta con sé un vento in media da 50-60 km/h, con raffiche fino a 100 km/h e il rischio di danni a case e proprietà. Le piogge potrebbero produrre precipitazioni giornaliere da 100 a 150 mm, con il rischio di inondazioni.

Nuova depressione tropicale in arrivo

Contemporaneamente, nell’Australia settentrionale, si è formata una nuova depressione tropicale che potrebbe diventare ciclone domani. Il sistema si sta muovendo lentamente verso ovest acquistando intensità. Le aree interessate vanno da Cape Don a Elcho Island, tra cui Croker Island, Goulburn Island, Maningrida e Milingimbi.

La depressione tropicale, denominata ciclone Claudia, potrebbe raggiungere terra con l’intensità di un ciclone di categoria 2 tra la fine di giovedì e le prime ore di venerdì, quando secondo le previsioni dovrebbe colpire la zona di Darwin o le Isole Tiwi, perdendo via via di intensità. Attualmente il sistema si muove con venti sostenuti a 55 km/h e raffiche fino a 85 km/h.

Quali sono i rischi 

Venti distruttivi con raffiche superiori a 130 km/h potrebbero svilupparsi tra Maningrida e Goulburn Island al più tardi giovedì, se il ciclone continua a intensificarsi. Rischio di piogge pesanti e inondazioni localizzate, tra venerdì e sabato, lungo la costa nord che si estende verso le isole Tiwi.

Mentre il sistema ciclonico si avvicina alla costa giovedì, è previsto mare in tempesta tra Elcho Island e Goulburn; il sistema potrebbe estendersi ulteriormente alla zona di Croker Island venerdì. È probabile che le maree aumentino in modo significativo al di sopra della normale alta marea, con onde e inondazioni pericolose tra giovedì e venerdì.

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Gli incendi boschivi stanno devastando l’Australia sud-orientale, da giorni nella morsa delle fiamme. Solo nel Nuovo Galles del Sud sono stati bruciati oltre 4 milioni di ettari e purtroppo il bilancio è destinato a peggiorare. Nelle Blue Mountains le fiamme hanno distrutto il 50% delle riserve naturali e non è andata meglio all’Isola dei Canguri.

Drammatico anche il bilancio delle vittime dei roghi, salito a 24 mentre più di 100mila persone sono state evacuate da tre Stati. Le fiamme stanno sterminando anche gli animali, con il WWF che ha lanciato un grave allarme: secondo le stime, circa 480 milioni di mammiferi, uccelli, rettili e altre specie sono morti a causa delle fiamme.

Impressionanti i numeri riguardanti i Koala: il 30% dell’intera specie è stato sterminato nella costa nord del Nuovo Galles del Sud mentre 8000 sono dispersi nelle fiamme. La fitta coltre di fumo dei devastanti incendi ha già percorso circa 5.500 chilometri e ora si dirige verso il Sud America.

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Il ciclone tropicale Blake minaccia l’Australia occidentale con venti e piogge. Blake attualmente si presenta come un sistema di categoria 1 e viaggia con venti sostenuti di 75 km/h e raffiche fino a 100 km/h. Il ciclone tropicale, che al momento si trova a 65 chilometri a nord-ovest di Bidyadanga e 125 chilometri a sud-ovest di Broome, si sposta verso sud-ovest a una velocità di 12 km/h.

È possibile che Blake oggi segua vicino alla costa occidentale di Kimberley, con il rischio che possa intensificarsi leggermente qualora dovesse rimanere abbastanza lontano dalla costa. Il ciclone tropicale dovrebbe attraversare la costa lungo Eighty Mile Beach, vicino a Wallal Downs, entro mercoledì mattina.

Quali sono i rischi

Il ciclone potrebbe abbattersi lungo le zone costiere nelle vicinanze di Bidyadanga, estendendosi a Sandfire e Wallal Downs a partire dal pomeriggio di martedì o al più tardi la sera. Tra la notte di martedì e la mattina di mercoledì, vi è un leggero rischio che Blake si estenda ulteriormente lungo la costa di Pilbara fino a De Gray e nelle zone interne della Pilbara orientale, come Marble Bar.

Forti piogge sono attese nella parte orientale di Pilbara e nell’estremo sud-ovest di Kimberley tra oggi e domani. Si prevede che i temporali e le piogge possano persistere anche oggi nel nord-ovest di Kimberley a una notevole intensità. Per finire, è stata emessa un’allerta gialla per i residenti tra Bidyadanga a Wallal e un’allerta blu per quelli da Wallal a De Grey.

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Un ciclone tropicale si è formato oggi al largo della costa nord-occidentale dell’Australia, sempre più dilaniata dai terribili incendi. Il ciclone tropicale Blake è attualmente un sistema di categoria 1, ma si prevede che possa diventare di categoria 2 entro domani pomeriggio. Blake si è sviluppato a nord di Broome, dove si sono già verificate raffiche di vento fino a 93 km/h.

Blake nella giornata di lunedì porterà dunque con sé venti intensi e piogge abbondanti, che colpiranno in particolare la regione di Kimberley. Il ciclone potrebbe anche portare un po’ di pioggia in alcune delle aree colpite dai terribili incendi.

Il ciclone tropicale probabilmente inizierà a spostarsi a sud, vicino alla penisola di Dampier, tra lunedì pomeriggio o sera. Martedì invece dovrebbe spostarsi verso sud-ovest e potrebbe attraversare la costa vicino a Wallal Downs, lungo Eighty Mile Beach, a fine martedì o all’inizio di mercoledì.

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