Un’enorme tartaruga di 9 metri è comparsa su una spiaggia in India. Vuole fare riflettere sul problema della plastica
Il crescente utilizzo della plastica e il riciclaggio limitato hanno portato a un aumento esponenziale della quantità di rifiuti. A livello globale dall’inizio degli anni ’50 sono stati prodotti oltre 8,3 miliardi di tonnellate di plastica e circa il 60% di questi è finito in discarica o nell’ambiente. In India nonostante l’utilizzo di plastica pro-capite sia piuttosto basso, con una popolazione di oltre 1,35 miliardi di persone vengono generati quasi 9,5 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, di cui il 40% non viene raccolto.
Si stima che 550000 tonnellate di rifiuti di plastica raggiungano l’oceano ogni anno: i fiumi Gange e Brahmaputra che scorrono per centinaia di chilometri a valle dalle loro sorgenti sulle montagne himalayane, ne trasportano enormi quantità verso i delta nel golfo del Bengala. Il solo Gange che fornisce acqua potabile a 400 milioni di persone, trasporta circa 110000 tonnellate di plastica all’anno verso la sua foce ed è secondo solo al fiume Yangtze in Cina nella top 20 dei fiumi che scaricano più immondizia in mare.
Per sensibilizzare le persone sull’argomento, nell’ambito dell’Unplastic India Challenge del Times of India, in collaborazione con l’artista Gowtham, sulla spiaggia di Edward Elliot, nel distretto di Besant Nagar a Chennai, è comparsa un’immensa tartaruga di 9 metri di lunghezza, 7 di larghezza e 6 di altezza, realizzata interamente con 600 kg di plastica e 700 kg di rottami di ferro. Una struttura del genere non è passata inosservata. Gli attivisti hanno voluto attirare così l’attenzione per dissuadere le persone dall’uso della plastica monouso e per far arrivare ancora meglio il messaggio, la tartaruga ha esposto anche manifesti per informare sul corretto utilizzo della plastica.
Si punta a mettere tutti in guardia nel modo più chiaro possibile dai 30 milioni di tonnellate di plastica scaricati negli oceani che costano la vita a più di 100000 specie marine. Le persone hanno potuto osservare da vicino la tartaruga, camminarci all’interno e di notte l’intera struttura è stata illuminata. Gli organizzatori di questo insolito evento hanno spiegato come il fenomeno della produzione di rifiuti in plastica abbia raggiunto un livello allarmante in India. Il numero è infatti raddoppiato negli ultimi anni, con circa la metà che rimane inutilizzato.
“Abbiamo preso 600 kg di rifiuti di plastica da strade, spiagge e laghi per creare questa installazione, simbolo di sostenibilità in quanto è un progetto upcycled completo. Probabilmente è la più grande struttura del suo genere. La gente l’ha apprezzata non solo per le sue dimensioni ma soprattutto per la causa su cui stavamo lavorando. Abbiamo ottenuto più di 400 sostenitori per #walkforplastic e più di 1000 impegni per evitare l’uso di plastica monouso e adottare uno stile di vita sostenibile. Abbiamo lasciato la tartaruga per 10 giorni a Besant Nagar; sono stati i giorni più belli della mia vita. Ringrazio il mio team che ha creduto completamente in me durante l’intero processo. La plastica che abbiamo utilizzato per il lavoro è stata riciclata e il denaro ricavato verrà utilizzato per educare i bambini della filiera della gestione dei rifiuti. Dal 2020 abbiamo adottato 9 bambini per sostenere la loro educazione per tutta la vita grazie a #walkforplastic” queste le parole dell’artista Gowtham di Art Kingdom, ideatore del progetto.
Di qui la volontà di dar vita a “Unplastic India”, un movimento per ridurre al minimo la plastica monouso e invitare a riciclare di più. Oltre all’installazione di questa tartaruga di plastica, la campagna ha puntato anche su immagini ben più forti, mostrando la mano di un uomo che attanagliava varie specie dalle foche alle tartarughe fino ai polpi e ai pinguini.
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