Stato del Clima 2021, il rapporto preliminare della WMO apre i negoziati della Cop26
Il nostro Pianeta, spinto da concentrazioni di gas serra mai così elevate, sta entrando in una fase climatica senza precedenti e che avrà ripercussioni sulle generazioni di oggi e di domani. Questo il monito dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) nel giorno di inizio della Cop26 in un rapporto preliminare sullo Stato del Clima, gli eventi estremi e gli impatti avuti nel 2021. Il rapporto costituisce un punto di riferimento fondamentale per i negoziati che prendono il via oggi a Glasgow con la Cop26.
Il 2021 potrebbe entrare nella Top5 degli anni più caldi: la Cop26 «deve essere un punto di svolta»
Le concentrazioni di CO2 hanno raggiunto un nuovo record assoluto nel 2020, raggiungendo le 412,2 parti per milione nel 2020, il 149% oltre i livelli preindustriali. E i livelli continuano ad aumentare anche nel 2021. Stiamo vivendo il periodo più caldo della storia recente del Pianeta Terra. Gli ultimi 7 anni sono stati i più caldi di sempre e il 2021, secondo i dati rilevati nei primi 9 mesi dell’anno, è in lizza per diventare il quinto anno più caldo della serie storica. Il livello dei mari e degli oceani è aumentato più velocemente dal 2013 ad oggi, con crescente acidificazione e costante riscaldamento delle acque.
Il rapporto pubblicato dalla WMO unisce i dati provenienti dalle agenzie delle Nazioni Unite, dai servizi meteorologici nazionali e da esperti. «Il rapporto preliminare della WMO sullo Stato del Clima 2021, partendo dalle evidenze scientifiche, dimostra come e quanto il clima stia cambiando il Pianeta di fronte ai nostri occhi – commenta in un video il segretario generale della Nazioni Unite, António Guterres -. Dalle profondità degli oceani fino alle vette delle montagne, dai ghiacciai in sofferenza alla implacabile frequenza di eventi meteo estremi: la devastazione sta colpendo gli ecosistemi e le comunità di tutto il Mondo. La Cop26 deve essere un punto di svolta per le persone e per il Pianeta».
Il 2021 è stato un altro anno di eccessi climatici. Come dimenticare la prima pioggia caduta, al posto della neve, nella vetta del ghiacciaio della Groenlandia, o i 54,4°C raggiunti nella Death Valley in California, o i quasi 50°C raggiunti nella Columbia Britannica in Canada, o il record europeo di caldo raggiunto quest’estate a Siracusa, o le alluvioni che hanno colpito duramente Germania e Belgio.
Sono in corso studi sulle cause di questi eventi estremi. Secondo uno studio le ondate di calore estremo di cui abbiamo avuto esperienza quest’anno nel Nord America sarebbero state “impossibili senza il cambiamento climatico“. Secondo un altro studio le alluvioni nel centro Europa sono state causate da piogge abbondanti, rese “più frequenti dal cambiamento climatico”.
«Gli eventi estremi stanno diventando la nuova normalità» spiega il segretario generare della WMO Petteri Taalas. «C’è sempre più evidenza scientifica del fatto che alla base c’è l’impronta di un cambiamento climatico indotto dall’uomo». «Se le concentrazioni di gas serra continueranno ad aumentare a questi ritmi, entro la fine del secolo le temperature potrebbero superare di gran lunga gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. La Cop26 è quindi un momento cruciale per rimetterci nella giusta carreggiata».
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