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Riscaldamento globale, nuovo allarme: «Oltre 1,5°C già nel 2024»

Il riscaldamento globale potrebbe superare la soglia degli 1,5°C rispetto al periodo pre-industriale già nel corso di questo 2024 da poco iniziato. A lanciare l’allarme è una delle più autorevoli personalità in materia di clima, ovvero James Hansen, ex scienziato della NASA, noto per aver allertato il mondo sui pericoli del cambiamento climatico sin dagli anni ’80.

Il 2023 è stato l’anno più caldo: siamo a un soffio dalla soglia di 1.5°C

Riscaldamento globale oltre gli 1,5°C entro maggio: le affermazioni dello scienziato

Hansen ha dunque affermato che il riscaldamento globale causato dalla combustione di combustibili fossili e amplificato dall’evento climatico El Niño che si ripete naturalmente, entro maggio 2024 spingerà le temperature a livelli più alti, probabilmente fino a 1,7°C sopra i livelli pre-industriali.

Questa temperatura molto elevata non infrange di per sé l’impegno dei governi, stipulato nel 2015 nell’ormai noto Accordo di Parigi, di limitare il riscaldamento globale entro la soglia degli 1,5°C. Gli scienziati infatti ritengono che per considerare superata quella soglia serve quantomeno una serie di anni con una temperatura media globale oltre gli 1,5°C. Questo momento è considerato altamente probabile nel 2030.

Hansen ha affermato che anche dopo il declino di El Niño, che tipicamente fa aumentare il calore medio globale, l’arco degli anni successivi, nel loro insieme, sarà ancora in media al limite di 1,5°C. Il riscaldamento del mondo dovuto alle emissioni di gas serra è rafforzato da impatti a catena, ha detto Hansen, come lo scioglimento del ghiaccio del pianeta che sta rendendo la superficie più scura e che quindi assorbe ancora più luce solare. Secondo Hansen, la soglia degli 1,5°C entro maggio 2024 verrà superata “per tutti gli scopi pratici”.

“Non ci stiamo muovendo verso un mondo a 1,5°C, lo attraverseremo brevemente nel 2024″, afferma Hansen. “Vivremo un mondo a 2°C nel 2030, a meno che non intraprendiamo azioni mirate a influenzare l’equilibrio energetico del pianeta”.

Dopo la COP28 di Dubai i governi hanno riconfermato l’impegno preso a Parigi, ma gli scienziati continuano a lanciare allarmi

Alla COP28 tenutasi a Dubai i governi hanno riconfermato il precedente impegno preso a Parigi di limitare il riscaldamento globale entro la soglia degli 1,5°C anche se gli scienziati continuano a ribadire che sarà molto complicato portare a termine l’obiettivo dato che le emissioni di gas serra sono sempre più elevate, con un nuovo record nel 2023, così come le trivellazioni di petrolio e gas. I ricercatori affermano che, qualora la temperatura media globale dovesse superare gli 1,5°C, si avrà un peggioramento degli impatti in termini di ondate di caldo, siccità, inondazioni e altre calamità. Per i paesi in via di sviluppo e i piccoli stati insulari minacciati dall’innalzamento del mare si tratta letteralmente di un obiettivo per rimanere in vita.

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