Ondata di caldo estremo nelle Ande: 37 gradi in pieno inverno
Questi picchi di caldo sono stati causati da una combinazione tra riscaldamento globale e gli effetti di El Niño
Un’eccezionale ondata di caldo invernale sta colpendo il Sud America, in particolare il Cile e le Ande. Nei giorni scorsi sono stati raggiunti addirittura 37°C nella stazione di Vicuña Los Pimientos, nella regione di Coquimbo. Decine di stazioni di monitoraggio meteorologico a più di 1.000 metri di altitudine hanno registrato temperature superiori ai 35°C in inverno.
#Temperatura Histórica |🌡☀
Hoy la Estación Vicuña Los Pimientos (DMC-DGAC) en la región de Coquimbo registró 37°C, la segunda temperatura máxima histórica a nivel nacional para los meses de invierno. En agosto de 1951 se registró una T° máx de 37,3 °C en Copiapó. pic.twitter.com/oUSY7xw0Xu
— MeteoChile (@meteochile_dmc) August 1, 2023
A livello globale, luglio è già stato il mese più caldo mai registrato e i primi giorni di agosto sono stati segnati da questa fase di caldo anomalo nel Cile settentrionale e centrale.
L’ondata di calore nelle Ande centrali cilene sta fondendo la neve al di sotto dei 3.000 metri, con effetti a catena per le persone che vivono nelle valli e che dipendono dall’acqua di fusione durante la primavera e l’estate.
En medio de intensa #OlaDeCalor en el ConoSur, centro-norte de Chile🇨🇱comenzó Agosto con la jornada de invierno más cálida🔥en 72 años👇
En pleno invierno austral, en Vicuña se registraron 37°C🥵, la temperatura más alta para un mes de invierno desde 1951.https://t.co/h1Z7yuY3t4 pic.twitter.com/rzEfOo8lJr
— Antarctica.cl (@Antarcticacl) August 2, 2023
Il 1 agosto è stato probabilmente il giorno più caldo dell’inverno nel nord del Cile da 72 anni a questa parte e secondo Raul Cordero, climatologo dell’Università di Groningen, interpellato dall’agenzia Reuters, questi picchi di caldo estremi sono stati causati da una combinazione di riscaldamento globale, El Niño e raffiche da est, note agli abitanti del luogo come venti di Terral, che determinano un clima caldo e secco (così come accade con l’effetto Foehn sulle nostre Alpi e sulle vicine pianure). Registrare temperature di 37 gradi in pieno inverno australe è straordinario: si tratta di un’anomalia di temperatura di quasi 15 gradi rispetto ai valori tipici e purtroppo, sottolinea Cordero, non è un problema locale, ma globale.
“In un certo senso questa è una finestra sul futuro: stiamo assistendo a condizioni che si normalizzeranno“, ha dichiarato all’agenzia di stampa Martin Jacques, climatologo e professore all’Università cilena di Concepcion. “Ciò che ora sembra molto estremo potrebbe gradualmente diventare sempre più normale nel giro di pochi anni”.
Il Sud America ha subito uno dei periodi più caldi da gennaio a luglio mai registrati. Il Cile è stato uno dei Paesi più colpiti, con incendi all’inizio dell’anno e siccità prolungata. Cordero ha dichiarato che Santiago è stata investita dalla nona ondata di calore da gennaio e si prevede che supererà il record annuale di 10 ondate di calore, stabilito nel 2020.
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