Meteo estremo: da inizio 2024 in Italia circa duemila eventi. E l’ex uragano Kirk punta l’Europa
La regione più colpita risulta essere l'Emilia Romagna, con tre alluvioni nell'arco di un anno e mezzo
Gli eventi meteo estremi sono purtroppo sempre più all’ordine del giorno a livello globale. Il potente uragano Helene che ha colpito la Florida a fine settembre, causando danni catastrofici e oltre 200 vittime, è soltanto l’ultimo grande evento climatico estremo ma all’orizzonte se ne intravede un altro.
Si tratta di Milton, un potente uragano di categoria 5 che sta puntando ancora una volta la Florida: l’approdo è previsto mercoledì notte sulla cosa occidentale dello stato americano, dove andrà a colpire l’area densamente popolata di Tampa Bay. Considerando la sua forza, l’impatto potrebbe rivelarsi particolarmente catastrofico.
Milton in avvicinamento: l’uragano da record pronto a colpire la Florida |
Eventi meteo estremi: a quanto ammontano finora in Italia?
I fenomeni climatici estremi in Italia da inizio 2024 ammontano a circa duemila, come stabilito dall’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche. Come sono suddivisi? Gli eventi estremi, da gennaio 2024 a metà settembre, lungo la nostra Penisola ammontano per la precisione a 1.899.
Di questi, 212 tornado (52 nella prima metà di settembre, il 71% sulle coste tirreniche), 1.023 nubifragi (157 nella prima metà di settembre, il 91% sulle regioni del Centro-Nord), 664 grandinate con chicchi di grandi dimensioni (37 nella prima metà di settembre, record in Versilia con chicchi di diametro fra 7 e 9 cm).
La regione colpita con maggior violenza è stata l’Emilia Romagna che nell’arco di un anno e mezzo ha fatto registrare tre alluvioni, di cui l’ultima risalente proprio al mese di settembre da poco trascorso e innescata dalla tempesta Boris, che ha devastato diverse zone d’Europa. Tra il 1970 e il 2021 i fenomeni climatici estremi hanno causato più di 2 milioni di morti e perdite economiche che sfiorano i 4mila miliardi di euro.
Anche la siccità sta mettendo a dura prova diverse zone del mondo: tra i casi più drammatici c’è quello della regione amazzonica brasiliana, dove il porto fluviale della città di Manaus, importante arteria commerciale della regione, è sceso ai livelli di acqua più bassi degli ultimi 122 anni. Non va meglio in altre zone del Sudamerica: il fiume Paraguay, che nasce in Brasile e scorre attraverso Paraguay e Argentina, è sceso al suo minimo storico. Carenza idrica e temperature elevate contribuiscono a innescare incendi record, con la Bolivia che sta sperimentando i roghi peggiori degli ultimi 10 anni. In estrema sofferenza i fiumi di tutto il mondo, per i quali il 2023 è stato l’anno più secco degli ultimi tre decenni.
Una nuova minaccia all’orizzonte: l’ex uragano Kirk si prepara a colpire l’Europa. Quali conseguenze per l’Italia?
L’uragano Kirk, formatosi lunedì scorso come l’undicesima tempesta tropicale della stagione atlantica, si sta dirigendo verso l’Europa, sollevando preoccupazioni per le possibili conseguenze meteorologiche anche sul nostro Paese. L’ex uragano ha iniziato la sua corsa come tempesta tropicale per poi rafforzarsi rapidamente in uragano di categoria 4 lo scorso fine settimana. Tuttavia domenica ha mostrato segni di indebolimento, un trend che proseguirà nel suo percorso verso l’Europa.
Secondo le previsioni della NOAA, Kirk dopo essere passato a nord delle Azzorre già trasformato in un ciclone extratropicale, si dirigerà verso la Spagna, interagendo con un vortice tra Francia e Inghilterra. Questa combinazione potrebbe generare condizioni di maltempo intenso su gran parte dell’Europa occidentale entro metà settimana. E l’Italia?
Le regioni potenzialmente interessate dall’ex uragano Kirk
Nonostante Kirk stia puntando l’Europa occidentale, l’Italia dovrebbe essere coinvolta soltanto in maniera marginale. In ogni caso la perturbazione che ne deriva potrebbe dar vita a piogge e temporali in alcune regioni, principalmente settentrionali e centrali.
In base alle previsioni, le zone più colpite a metà settimana dovrebbero essere la Liguria, il Piemonte, la Toscana e l’Emilia-Romagna, con forti rovesci temporaleschi e un rinforzo dei venti. Anche le aree appenniniche sono a rischio di temporali intensi, con la possibilità di locali nubifragi, mentre il resto della penisola potrebbe assistere a un calo delle temperature e a un aumento della nuvolosità. Al Sud l’impatto sarà ancora più marginale, ma in ogni caso le coste tirreniche e adriatiche potrebbero sperimentare alcune piogge e un rinforzo della ventilazione.
© Iconameteo.it - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Iconameteo.it) e il link al contenuto originale