Depressione Ionio
Conoscere la circolazione atmosferica sull'Italia. La rubrica a cura di Laura Bertolani e Giovanni Dipierro
Proseguiamo con la descrizione dei dodici Tipi di Circolazione atmosferica (TC) classificati sull’Europa Centro-meridionale da una SOM (Self Organizing Maps), o Mappa di Kohonen, una tipologia di rete neurale artificiale ad apprendimento non supervisionato.
Analizziamo il quinto TC della lista creata da SOM: lo abbiamo chiamato “Depressione Ionio”. Si tratta del secondo TC più raro, infatti in un anno è presente mediamente solo nel 5,4% dei giorni (vedi istogramma). E’ omogeneamente distribuito nelle stagioni, e spesso precede lo sviluppo di TC6 – Anticiclone delle Azzorre o TC9 – Anticiclone di blocco, risultando come questi ultimi un TC associato a tempo stabile sulla maggior parte del nostro Paese.
TC5 – Depressione Ionio sta diventando leggermente più frequente durante l’estate (vedi grafico delle tendenze stagionali), come nel caso di TC6 – Anticiclone delle Azzorre, al quale, come abbiamo detto, è spesso associato.
Le configurazioni dei campi termodinamici di questo tipo di circolazione mostrano caratteristiche sinottiche in parte similari a quelle di TC1 – Maestrale e TC2 – Depressione Egeo. Per una loro descrizione si rimanda quindi alle schede specifiche. Verranno qui di seguito evidenziati solo gli elementi che le distinguono.
Circolazione al livello del mare: pressione s.l.m.
Il centro dell’area di bassa pressione ha una posizione mediamente più meridionale con minimo principale tra lo Ionio e il Peloponneso; il promontorio di alta pressione mostra una maggiore estensione verso il settore settentrionale della penisola balcanica; il gradiente di pressione tra le due figure bariche, seppure ancora presente lungo la linea tra l’arco alpino, il Massiccio Centrale e i Pirenei, è ovunque meno pronunciato (minore variazione orizzontale).
Circolazione in quota: geopotenziale a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.) e 500 hPa (circa 5500 metri s.l.m.)
L’asse della saccatura di bassa pressione, sempre con direttrice nordest-sudovest, ha una posizione più orientale e inclinata e attraversa l’Italia all’altezza delle regioni meridionali. Le correnti che seguono l’asse gradualmente acquisiscono una curvatura anticiclonica, evidente già all’altezza dell’Italia settentrionale e della Francia meridionale. Il corrispondente promontorio di alta pressione ha il suo asse con direttrice nordest-sudovest posizionato tra Benelux, nord della Francia e Golfo di Biscaglia. Il flusso anche in questo caso impatta le barriere orografiche, dalle Alpi ai Pirenei, con componente per lo più perpendicolare, un andamento ancora favorevole al verificarsi di venti discendenti. Il gradiente barico meno pronunciato è però sintomo di episodi meno intensi sia in termini di intensità del vento prodotto che di estensione lontano dai monti nel versante sottovento (Foehn ad esempio meno impetuoso e maggiormente concentrato nelle valli alpine e nelle vicine fasce pedemontane).
Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri s.l.m.)
Il nucleo principale dell’aria fredda ha una posizione più orientale tra la Polonia e l’Ucraina con un conseguente afflusso più pronunciato verso la Penisola balcanica e il vicino Adriatico. Più a ovest, lo sbarramento offerto dalle Alpi è più efficace e gli affondi dell’aria fredda verso il Golfo del Leone meno pronunciati (episodi di Mistral meno intensi).
Umidità specifica a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.)
L’area più umida rimane sempre posizionata sulla penisola balcanica ma con un massimo meno pronunciato e con livelli di umidità meno evidenti anche sull’Italia, sintomo di passaggi nuvolosi meno consistenti e maggiormente concentrati intorno alle Alpi orientali e sul Meridione.
Distribuzione delle precipitazioni sull’Italia
In coincidenza di questo tipo di circolazione possibili fasi di maltempo con precipitazioni possono riguardare:
- Le Alpi orientali di confine, principalmente in Alto Adige, con coinvolgimento estivo delle corrispondenti Prealpi per effetti di tipo convettivo.
- Il settore adriatico: quasi eclusivamente il medio e basso Adriatico nel periodo primaverile ed estivo.
- L’Appennino: quasi esclusivamente il settore centro-meridionale, con maggiore intensità in primavera e per effetti convettivi tra l’estate e l’autunno.
- Il resto del Sud peninsulare: principalmente in primavera, in forma minore per effetti convettivi in estate.
- In forma più episodica: in inverno il nordovest della Sardegna e il basso versante tirrenico tra la Calabria e il nord della Sicilia; il Lazio (primavera-estate)
Le figure che seguono mostrano la distribuzione delle precipitazioni dall’estate 2017 alla primavera 2018 (dati CPC Unified Gauge-based Analysis of Global Daily Precipitation) e l’immagine del satellite Meteosat di una giornata con TC5 – Depressione Ionio (19 luglio 2020).
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