Depressione Iberica
Conoscere la circolazione atmosferica sull'Italia. La rubrica a cura di Laura Bertolani e Giovanni Dipierro
Proseguiamo con la descrizione dei dodici Tipi di Circolazione atmosferica (TC) classificati sull’Europa Centro-meridionale da una SOM (Self Organizing Maps), o Mappa di Kohonen, una tipologia di rete neurale artificiale ad apprendimento non supervisionato.
Analizziamo ora l’ultimo TC della lista creata da SOM, il dodicesimo: lo abbiamo chiamato “Depressione Iberica”. E’ presente mediamente nel 9,4 % dei giorni (vedi istogramma) ed è particolarmente frequente durante la stagione autunnale. Costituisce spesso, specie tra l’autunno e l’inverno, la fase iniziale di una evoluzione della circolazione atmosferica che con questo TC porta maltempo solo al Nordovest, e successivamente, con TC8 – Scirocco e TC4 – Depressione Ligure, anche sul resto del Nord e sulle regioni centrali.
Il grafico delle tendenze stagionali degli ultimi sedici anni evidenzia una leggera diminuzione della presenza di TC12 – Depressione Iberica proprio nella “sua” stagione, l’autunno.
Approfondiamo ora le caratteristiche termo dinamiche di questo tipo di circolazione.
Circolazione al livello del mare: pressione s.l.m.
La distribuzione della pressione al livello del mare vede la presenza di un’area di bassa pressione che dal suo centro principale posizionato sulle Isole Britanniche si allunga verso le basse latitudini in direzione della penisola iberica e del Mediterraneo occidentale, dove tende a formarsi un minimo secondario. Un’area anticilonica è invece ben evidente più a est, con il suo massimo principale centrato sulla penisola balcanica ma esteso fino all’Adriatico, alle nostre regioni peninsulari e alla Sicilia. Il gradiente di pressione (variazione orizzontale della pressione) presente lungo le Alpi e lungo la direzione est-ovest nel Mediterraneo occidentale è favorevole all’innesco di una ventilazione sud-orientale richiamata verso il versante italiano delle Alpi, specie al Nordovest, e sui nostri mari di Ponente (frequente Scirocco su Sardegna e Mar Ligure).
Circolazione in quota: geopotenziale a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.) e 500 hPa (circa 5500 metri s.l.m.)
Nelle configurazioni del geopotenziale a 700 e 500 hPa si individua sull’Europa occidentale una pronunciata saccatura di bassa pressione che si approfondisce fino alle basse latitudini della penisola iberica. Il flusso in questo settore è sud-occidentale. Muovendosi verso est la sua curvatura gradualmente da ciclonica diventa anticlonica con andamento orario intorno a un promontorio di alta pressione anch’esso ben pronunciato. Il suo asse ha una direttrice leggermente inclinata sudovest-nordest tra il Mar Libico e la Polonia e attraversa l’Italia in coincidenza della Sicilia e delle regioni meridionali.
Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri s.l.m.)
La direttrice sud-occidentale delle correnti in quota favorisce afflussi di aria di matrice subtropicale indirizzati verso il Mediterraneo centrale. La presenza di aria più calda proveniente dal Nord Africa è evidente nella distribuzione della temperatura a 850 hPa con valori mediamente più alti sulle nostre regioni meridionali e nelle Isole Maggiori, dove vi sono le condizioni per registrare temperature oltre le medie stagionali, specie nell’ovest della Sardegna dove può sommarsi anche l’effetto dello Scirocco. Una lingua di aria più fresca è presente sulle pianure del Nordovest e nelle Venezie e si contrappone a valori leggermente più elevati sui versanti esteri delle Alpi a cui contribuisce probabilmente anche un effetto favonico (ventilazione da sud-sudest proveniente dall’Italia).
Umidità specifica a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.)
La distribuzione dell’umidità specifica a 700 hPa, un indicatore approssimato della collocazione dei sistemi nuvolosi più importanti, ci mostra un’area più umida tra la penisola iberica, il Mediterraneo occidentale, la Francia, i Paesi alpini fino a comprendere anche la nostre regioni settentrionali (con massimo su Alpi e Nordovest) e, più marginalmente, quelle centrali e la Sardegna. L’umidità poi diminuisce in direzione dei Balcani e del Meridione dove vi sono condizioni mediamente più favorevoli a un tempo soleggiato.
Distribuzione delle precipitazioni sull’Italia
In coincidenza di questo tipo di circolazione possibili fasi di maltempo con precipitazioni possono riguardare:
- In estate: Nordovest, Alpi orientali, zone interne delle Venezie e dell’Emilia, alta Toscana e zone interne appenniniche del Centro. Principalmente i rilievi, anche per effetti convettivi ma con coinvolgimento frequente anche del settore ligure e delle pianure del Nordovest.
- In autunno: le stesse aree con un coinvolgimento marginale ma più significativo anche dell’alto Adriatico, della fascia costiera tra bassa Toscana, Lazio e nord della Campania e della Sardegna orientale; possibili fasi di precipitazioni abbondanti tra Liguria centro-occidentale, Piemonte e nordovest della Lombardia.
- In inverno: quasi esclusivamente il Nordovest, occasionalmente la Sardegna. In media quantitativi significativamente inferiori rispetto ai massimi autunnali
- In primavera: poche precipitazioni su estremo Nordovest e Sardegna
Le figure che seguono mostrano la distribuzione delle precipitazioni dall’estate 2017 alla primavera 2018 (dati CPC Unified Gauge-based Analysis of Global Daily Precipitation) e l’immagine del satellite Meteosat di una giornata con TC12 – Depressione Iberica (22 ottobre 2020).
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