Depressione Egeo
Conoscere la circolazione atmosferica sull'Italia. La rubrica a cura di Laura Bertolani e Giovanni Dipierro
Proseguiamo con la descrizione dei dodici Tipi di Circolazione atmosferica (TC) classificati sull’Europa Centro-meridionale da una SOM (Self Organizing Maps), o Mappa di Kohonen, una tipologia di rete neurale artificiale ad apprendimento non supervisionato.
Analizziamo il secondo TC della lista creata da SOM: lo abbiamo chiamato “Depressione Egeo”. In un anno, è presente mediamente nel 7,0% dei giorni (vedi istogramma). E’ relativamente frequente nella tarda primavera e durante l’estate, associato allo scorrimento sull’Europa centrale di perturbazioni in arrivo dal Nordatlantico che, lambendo l’Italia, provocano spesso lo sviluppo di fenomeni temporaleschi anche intensi, soprattutto al Nordest e sulle regioni del Medio Adriatico.
La presenza di TC2 – Depressione Egeo negli ultimi sedici anni mostra un leggero decremento nel tempo, tranne nella stagione autunnale, durante la quale si può apprezzare invece un lieve aumento (vedi grafico delle tendenze stagionali).
Le configurazioni dei campi termodinamici di questo tipo di circolazione mostrano caratteristiche sinottiche similari a quelle di TC1 – Maestrale. Verranno quindi di seguito evidenziati solo gli elementi che le distinguono.
Circolazione al livello del mare: pressione s.l.m.
Il centro dell’area di bassa pressione ha una posizione mediamente più orientale con minimo principale tra la Grecia e l’Egeo; il promontorio di alta pressione mostra una minore estensione verso le Isole Britanniche e il Mare del Nord; il gradiente di pressione è meno pronunciato (minore variazione orizzontale) nel settore delle Alpi orientali.
Circolazione in quota: geopotenziale a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.) e 500 hPa (circa 5500 metri s.l.m.)
Intorno all’asse della saccatura di bassa pressione, sempre con direttrice nordest-sudovest che attraversa l’Italia, le correnti mostrano una curvatura meno pronunciata, sono “più lisce”; le correnti che seguono l’asse hanno una maggiore componente occidentale ossia sono di provenienza meno settentrionale. Il loro andamento è ancora favorevole al verificarsi di venti discendenti sotto vento ai Pirenei, al Massiccio Centrale e alle Alpi occidentali (Foehn al Nordovest) mentre diminuisce l’angolo di incidenza rispetto al comparto centro-orientale delle Alpi. Ne conseguono condizioni mediamente meno favorevoli all’innesco della Bora sull’alto Adriatico con episodi meno frequenti o meno intensi. Concordemente anche il cosiddetto “naso del Foehn” a 700 hPa tende a smussarsi sulle Alpi orientali.
Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri s.l.m.)
Il nucleo principale dell’aria fredda che viene sospinta verso latitudini più basse ha una posizione più occidentale tra il nord della Germania e l’Olanda.
Umidità specifica a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.)
Si nota una configurazione leggermente più umida al Nordest, probabilmente collegata alla minor frequenza dei venti di caduta e del loro effetto asciugante, e leggermente più asciutta sul medio Adriatico, probabilmente ascrivibile a una minore frequenza e insistenza di correnti umide da nord-nordest che addossino nubi al versante adriatico dell’Appennino centrale.
Distribuzione delle precipitazioni sull’Italia
In coincidenza di questo tipo di circolazione possibili fasi di maltempo con precipitazioni possono riguardare:
- Il settore alpino: principalmente quello centro-orientale e di confine. Coinvolgimento estivo delle Alpi occidentali e tra primavera ed estate delle Prealpi orientali per effetti di tipo convettivo.
- Il settore adriatico: principalmente l’alto Adriatico e con maggiore frequenza e intensità in primavera e in estate, specie sul Triveneto per innesco di fenomeni convettivi; fenomenologia meno frequente sul medio Adriatico (primavera-estate) e sul basso Adriatico (autunno).
- L’Appennino: soprattutto tra primavera ed estate quello centro-settentrionale, in primavera e autunno quello meridionale.
- Il resto del Sud peninsulare: principalmente tra l’autunno e la primavera.
- In forma più episodica il Nordovest (convezione estiva e di inizio autunno), il medio Tirreno (primavera, estate) e la Sicilia (autunno)
Le figure che seguono mostrano la distribuzione delle precipitazioni dall’estate 2017 alla primavera 2018 (dati CPC Unified Gauge-based Analysis of Global Daily Precipitation) e l’immagine del satellite Meteosat di una giornata con TC2 – Depressione Egeo (6 luglio 2018).
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