Anticiclone di blocco
Conoscere la circolazione atmosferica sull'Italia. La rubrica a cura di Laura Bertolani e Giovanni Dipierro
Proseguiamo con la descrizione dettagliata dei dodici Tipi di Circolazione atmosferica (TC) classificati sull’Europa Centro-meridionale da una SOM (Self Organizing Map), o Mappa di Kohonen, una tipologia di rete neurale artificiale ad apprendimento non supervisionato.
Analizziamo il nono TC della lista creata da SOM: lo abbiamo chiamato “Anticiclone di blocco”, e presto capirete il motivo. E’ il TC più frequente (presente nel 14,2 % dei giorni dal 2005 al 2020, vedi istogramma) ed è tipico soprattutto dei mesi più freschi, dalla seconda parte dell’autunno alla prima metà della primavera. E’ anche il TC più persistente, capace cioè di una presenza costante per diversi giorni consecutivi, addirittura dodici tra il 7 e il 18 febbraio 2008. E’ il principale responsabile delle situazioni invernali di tempo stabile e cielo limpido al Nord, venti intensi orientali, spesso di Bora, gelo e nevicate fino a quote basse sulle regioni del Medio Adriatico e al Sud.
TC9 – Anticiclone di blocco negli ultimi anni sta gradualmente migrando in stagioni non tipicamente “sue” (vedi grafico con le tendenze stagionali), come la tarda primavera e l’estate, portando piogge “fuori stagione” al Sud. Ne sono vistosi esempi l’estate 2018, con una presenza di TC9 mai riscontrata dal 2005, e la primavera 2020, con ben ventisette giorni di presenza: due settimane in più della media (in quasi un ventennio è capitato solo un’altra volta, nel 2011).
Approfondiamo ora le caratteristiche termo dinamiche di questo importante tipo di circolazione.
Circolazione al livello del mare: pressione s.l.m.
La distribuzione della pressione al livello del mare vede la presenza di un forte e vasto anticiclone che ha il suo massimo sull’Europa centrale, tra la Germania e la Repubblica Ceca, ma che si estende anche sul nord della penisola balcanica e dell’Italia e fino a comprendere tutta la Francia e la penisola iberica. Una bassa pressione interessa invece le basse latitudini con centro in Grecia, tra il Peloponneso e Creta, ma con coinvolgimento significativo anche delle nostre regioni meridionali (formazione di depressioni chiuse sul Tirreno) e di quelle centrali adriatiche. Tra le due figure bariche si nota un marcato gradiente di pressione (variazione orizzontale della pressione) nelle zone interne dei Balcani, in particolare lungo le Alpi Dinariche.
Circolazione in quota: geopotenziale a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.) e 500 hPa (circa 5500 metri s.l.m.)
Nelle configurazioni del geopotenziale a 500 e 700 hPa è ben evidente un promontorio di alta pressione con asse molto inclinato che dall’Africa nord-occidentale si protende verso la penisola iberica per poi arcuarsi ed estendersi in direzione dell’Europa centrale. Ad esso si contrappone una onda ciclonica anch’essa pronunciata che dal suo centro sui Balcani ingloba anche le nostre regioni meridionali; il suo asse è quasi disposto lungo i paralleli in una linea che attraversa proprio il nostro Meridione. Questa configurazione, che vede un promontorio anticiclonico isolare dal flusso occidentale una depressione alle basse latitudini, si configura in una cosiddetta “situazione di blocco” che tende a persistere per più giorni; non è quindi sorprendente che TC9 risulti il tipo di circolazione con la persistenza più alta che in un’occasione si è protratta fino a 12 giorni consecutivi. L’andamento settentrionale, da nord-nordest, delle correnti sui Balcani, associato al suddetto gradiente barico al suolo, indica condizioni mediamente favorevoli al verificarsi di venti discendenti (catabatici) sotto vento alle Alpi Dinariche. La ventilazione conseguente potrà quindi essere intensa soprattutto tra il basso Adriatico e l’alto Ionio ma con venti in generale sostenuti anche nel resto del Sud e sul medio Adriatico.
Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri s.l.m.)
La distribuzione della temperatura a 850 hPa mostra un’area di aria più fredda centrata sulla Polonia orientale che le correnti a direttrice settentrionale tendono a propagare verso sud con maggiore estensione verso la penisola balcanica, più marginalmente anche sul settore adriatico e meridionale dell’Italia. Le isoterme mostrano chiaramente anche l’azione di sbarramento delle Alpi Dinariche. A ovest invece una massa d’aria più calda di origine subtropicale occupa la penisola iberica e la Francia meridionale fino a lambire le Alpi occidentali; in questo settore si registrano temperature oltre la norma.
Umidità specifica a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.)
La distribuzione dell’umidità specifica a 700 hPa, un indicatore approssimato della collocazione dei sistemi nuvolosi più importanti, ci mostra un’Europa centrale, compresi gran parte del nostro Centronord e la Sardegna, piuttosto asciutti, sintomo di una prevalenza di situazioni soleggiate. Masse d’aria più umide interessano la penisola iberica, l’Algeria e il sud dei Balcani con interessamento anche della Sicilia e delle nostre regioni meridionali, più marginalmente di quelle centrali adriatiche.
Distribuzione delle precipitazioni sull’Italia
In coincidenza di questo tipo di circolazione possibili fasi di maltempo con precipitazioni possono riguardare:
- Il Sud e la Sicilia: soprattutto in autunno con possibili precipitazioni abbondanti, in forma meno diffusa e intensa in primavera ed estate. In inverno soprattutto la Calabria tirrenica.
- Il medio Adriatico: principalmente in primavera e autunno
- In forma più episodica: il basso Lazio (tra l’estate e l’inverno), Le Alpi e Prealpi (in estate per occasionali episodi di instabilità convettiva tra pomeriggio e sera), la Sardegna (tra estate e autunno)
Le figure che seguono mostrano la distribuzione delle precipitazioni dall’estate 2017 alla primavera 2018 (dati CPC Unified Gauge-based Analysis of Global Daily Precipitation) e l’immagine del satellite Meteosat di una giornata con TC9-Anticiclone di blocco (17 settembre 2020, si noti la presenza di un TLC – Tropical Like Cyclone centrato sul Mar Ionio).
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