INVERNO protagonista nella settimana dell’EQUINOZIO! FREDDO intenso e NEVE a bassa quota
Paradossalmente, la settimana dell’equinozio di primavera si preannuncia segnata da condizioni meteo dal sapore pienamente invernale. L’Italia è infatti nel mirino di correnti fredde di origine polare, che già da oggi faranno irruzione sul Paese determinando un aumento del freddo e venti eccezionalmente intensi. I loro effetti si faranno sentire anche tra lunedì e martedì, quando in diverse zone del Paese osserveremo violente raffiche di burrasca, condizioni meteo instabili e temperature in calo.
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In particolare, martedì saremo raggiunti dalla perturbazione numero 6 di marzo. Il cielo sarà in prevalenza sereno o poco nuvoloso al Nord, su Toscana, Umbria e, al mattino, anche nel Lazio; addensamenti nel nord dell’Alto Adige, associati a deboli nevicate fin verso 500-700 metri. Nuvolosità variabile nelle restanti regioni italiane e tempo instabile, con alcune precipitazioni: sin dal mattino tra Abruzzo, Molise, Puglia garganica e tra Calabria meridionale, nord e ovest della Sicilia; da metà giornata anche nel resto del Sud, su basso Lazio e sud-est della Sardegna. Non si escludono fenomeni convettivi, sotto forma di rovesci o isolati temporali. Quota neve tra 1000 e 1200 metri sul versante adriatico dell’Appennino centrale, oltre 1200-1400 metri sull’Appennino meridionale. In serata i fenomeni si localizzano lungo le coste tra Abruzzo e Puglia e tra bassa Calabria e nord della Sicilia.
Le temperature minime caleranno al Sud e le massime saranno in ulteriore diminuzione nelle Alpi, sul medio Adriatico, su Calabria e Sicilia settentrionale; stazionarie altrove. Soffieranno venti settentrionali, in prevalenza moderati: forti raffiche di Tramontana nelle Alpi, sulla Lombardia occidentale e in Liguria, di Maestrale sulla Sardegna occidentale, fino a burrascose nei Canali delle Isole. Saranno agitati il Mare di Sardegna e i canali di Sicilia e di Sardegna; molto mossi i restati bacini di ponente e lo Ionio meridionale; poco mossi o localmente mossi i restanti mari.
Ma l’ondata di freddo raggiungerà l’apice solo dalla metà della settimana, quando a sferzare l’Italia saranno correnti ancora più gelide, provenienti dall’Artico. La tendenza meteo a partire da mercoledì mostra un grado di incertezza ancora molto elevato: come ci spiega il meteorologo Rino Cutuli, «a complicare l’evoluzione a medio e lungo termine è l’irruzione di aria molto fredda attesa per la parte centrale della settimana, che dall’Artico si spingerà verso il cuore dell’Europa, ma che si riverserà in parte anche sul bacino del Mediterraneo, dove il contrasto con le acque più tiepide dei nostri mari potrà favorire la formazione di intense perturbazioni».
Un primo veloce impulso freddo è atteso nella giornata di mercoledì, diretto verso la Corsica e in successivo scivolamento verso sud-est: secondo lo scenario che attualmente appare come più probabile in termini di precipitazioni osserveremo effetti dapprima sulla Sardegna, poi sulle regioni meridionali nella giornata di giovedì.
Un secondo impulso più intenso e associato ad aria molto fredda a tutte le quote potrebbe irrompere fin sul Mediterraneo occidentale da venerdì, dopo aver attraversato l’Europa centrale e attraversato il sud della Francia. «Questo nuovo impulso freddo determinerà probabilmente lo sviluppo di un intenso vortice ciclonico sui mari a ovest della Penisola – avverte il meteorologo -. Tra venerdì e sabato, proprio in corrispondenza dell’Equinozio di Primavera, assisteremo a un marcato peggioramento delle condizioni meteo sull’Italia: sarà necessario attendere i prossimi aggiornamenti per confermare questa evoluzione, ma potrebbe esserci il rischio di episodi di maltempo intenso».
Nel periodo dell’equinozio il freddo raggiungerà l’apice: la colonnina di mercurio precipiterà su valori decisamente al di sotto della media stagionale soprattutto al Centro-Nord. Potremo registrare anche 10 gradi in meno di quelli che normalmente caratterizzano questo periodo dell’anno, con temperature che localmente potranno essere addirittura più basse di quelle tipiche del pieno inverno. Anche se la tendenza è ancora da confermare, potremo assistere anche al ritorno della neve fino a quote molto basse nelle regioni settentrionali.
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