2022 anno record per l’Italia: potrebbe diventare il più caldo e siccitoso degli ultimi 64 anni
Mese dopo mese, il 2022 sembra destinato a diventare l’anno più caldo e siccitoso degli ultimi 64 anni per l’Italia. Ad un mese dalla fine infatti, i dati raccolti da Meteo Expert non lasciano spazio a dubbi e confermano i sospetti avanzati i mesi scorsi. In attesa infatti dell’andamento meteo del mese di dicembre, che segna il primo mese dell’inverno meteorologico, il trimestre statisticamente più freddo per il nostro Paese, salvo stravolgimenti, possiamo già affermare che il 2022 sarà l’anno più caldo, e probabilmente essere anche il più siccitoso, dalla fine degli anni ’50.
Il 2022 è l’anno più caldo degli ultimi 64 anni
“Come ci si poteva aspettare, nonostante la discesa delle temperature degli ultimi giorni di novembre, al di sotto della media in molte regioni, il mese si chiude con scarti ben oltre la norma un po’ ovunque. L’anomalia termica mensile pari a +1.7°C si pone al 6° posto fra le più elevate e contribuisce a far salire in cima al podio la stagione autunnale che, con +1.6°C di scarto, risulta la più calda della serie storica sorpassando di 0.1°C i precedenti record del 2014, 2018 e 2019“, spiega Simone Abelli, meteorologo di Meteo Expert. “Con questi risultati, non può che consolidarsi il primato da inizio anno: il 2022 infatti si conferma il più caldo e sarebbe necessario un dicembre ben al di sotto della media per modificare la classifica“.
Il periodo tra gennaio e la fine dell’autunno è il più siccitoso a livello nazionale, ma con grandi differenze tra Nord e Sud
L’anno 2022 è stato segnato, specie in alcune aree da una forte siccità, che si è trascinata anche nei mesi autunnali. Il mese di novembre è risultato essere complessivamente piovoso (per fortuna), ma il bilancio dell’autunno 2022 vede l’Italia spaccata in due.
“Per quanto riguarda le precipitazioni di novembre – spiega – le numerose perturbazioni transitate sull’Italia, alcune molto intense, hanno determinato un mese complessivamente piovoso (+24% a livello nazionale) con le anomalie più apie sulle regioni meridionali. Ancora una volta, in controtendenza rispetto al resto del Paese, spicca il Nord-Ovest dove si è registrato un deficit, sebbene non pesante“.
L’autunno si è chiuso con grandi differenze tra Nord (specie Nord-Ovest) e Sud Italia. “A livello stagionale, la combinazione di due mesi piovosi (settembre e novembre) con un mese molto siccitoso (ottobre)ha determinato un’anomalia poco pronunciata di segno negativo, pari a -5%, ma con una distribuzione spaziale che vede ancora le regioni nord-occidentali in pesante deficit (-43%), il Sud con accumuli decisamente sopra la media (+31%) e le altre macro aree con valori vicini alla norma”.
“Come già osservato con le temperature, anche le precipitazioni annuali, nonostante il recupero di novembre, continuano a mantenersi ai minimi livelli con la più ampia anomalia negativa della serie storica, pari a -25%. Quindi, in attesa dei risultati di dicembre, il 2022 oltre ad essere il più caldo, al momento è anche l’anno più siccitoso“, conclude Abelli.
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