Stop ai voli per tratte brevi se c’è il treno: possibile anche in Italia?
Dopo 1 anno di negoziati è arrivato l’appoggio dell’UE alla richiesta promossa dalla Francia per vietare le tratte brevi dei voli se è presente un collegamento via treno inferiore alle 2 ore e mezza. La proposta appartiene al piano di legge francese “Climat et résilience“, entrato in vigore nell’agosto 2021, in cui sono state raccolte un parte delle oltre 140 proposte derivanti dalla Convenzione dei cittadini per il clima, esperienza democratica senza precedenti per la Francia, pensata per dare voce ai cittadini per accelerare la lotta contro il cambiamento climatico. Il suo mandato è quello di definire una serie di misure per raggiungere una riduzione di almeno il 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030 (rispetto al 1990) in uno spirito di giustizia sociale.
La misura inizialmente riguarderà le tratte Parigi Orly-Bordeaux, Parigi Orly-Nantes e Parigi Orly-Lione e dovrebbe portare ad un risparmio totale di 55mila tonnellate di emissioni di Co2. Ma potrebbe estendersi al resto d’Europa. La cancellazione del volo però, poter essere accolta, deve soddisfare alcune condizioni: innanzitutto deve esserci un treno ad alta velocità tra le due tratte, con un tempo di percorrenza incluso nelle 2 ore e mezza. Dovranno esserci più treni al giorno e senza cambi intermedi, con orari compatibili per spostamenti in giornata, quindi per andata e ritorno. Infine, tra orario di partenza e ritorno, il viaggiatore deve poter restare almeno otto ore nella città di arrivo.
Treno al posto dell’aereo: emissioni a confronto
Prendere il treno invece che l’aereo permette di risparmiare grandi emissioni di anidride carbonica, senza rinunciare agli spostamenti. La maggiore sostenibilità dei viaggi in treno sta migliorando con l’aumento dell’uso delle rinnovabili e permette di ridurre le emissioni derivanti dagli spostamenti di oltre il 90%.
Se prendiamo, ad esempio, la tratta Parigi-Londra, il viaggio in treno permette di risparmiare il 93% delle emissioni derivanti dalla relativa tratta in aereo. L’Eurostar (elettrico e alimentato da fonti rinnovabili) che collega Parigi e Londra ci mette 2 ore e 20 minuti circa, con emissioni di 4 Kg CO2e. La tratta aerea invece richiede 1 ora e 20 minuti (solo il volo) ma emette per 57.8 Kg CO2e1.
Oltre all’impatto dei viaggi aerei sulle emissioni, non dimentichiamoci dell’impatto sull’inquinamento dell’aria e sulla quantità di energia necessaria per il viaggio, tutti fattori che rendono l’impatto ambientale degli spostamenti via aereo molte più gravoso rispetto all’auto e – ancora di più – al treno.
Le emissioni dei jet privati
Se allarghiamo il confronto ai jet privati, ampiamente criticati negli ultimi mesi da ambientalisti e attivisti, le emissioni sono addirittura superiori. Secondo la Federazione Europea per i Trasporti e l’Ambiente, per un viaggio di 500 chilometri, un jet privato emette tra le 4,5 e le 14 volte più CO2 di un aereo di linea, e fino a 50 volte di più di un treno europeo. Un jet privato tra Parigi e Nizza, ad esempio, “costerebbe” 1,9 tonnellate di CO2: praticamente come scaldare una casa con elettricità per 11 mesi, o come l’uso di un’auto per circa 1 anno. Per questo motivo, l’1% della popolazione (l’1% ricco) è responsabile del 50% delle emissioni globali derivanti dal trasporto aereo.
Treno al posto dei voli su tratte brevi: l’iniziativa arriverà anche in Italia?
La proposta francese, proprio perché sostenuta da una buona rete ferroviaria ad alta velocità, ha senso. Il tempo di percorrenza infatti, inferiore alle 2 ore e mezza è compatibile e paragonabile al tempo in volo e al tempo necessario in aeroporto per tali spostamenti. Senza un ottimo collegamento ferroviario, ovviamente, non sarebbe fattibile.
Parlando di voli brevi, ricordiamoci di quando il jet di Berlusconi volò da Linate a Brescia
Per qualche arcana ragione impiegò 45 minuti. Ne avrebbe risparmiati 10 fosse andato in treno
Quel giorno l’Air Force Silvio emise 6,5 ton di CO2 (~i trasporti di una persona in 2 anni) pic.twitter.com/Hr8spakzwO
— Jet dei ricchi (@jetdeiricchi) December 9, 2022
Sicuramente la decisione presa dalla Francia, ora approvata dalla Commissione UE, è una grande novità che potrebbe fare da apripista per altre nazioni europee.
In Italia, ad esempio, il collegamento Roma – Firenze (collegamento aereo sperimentato quest’anno e poi sospeso per mancanza di passeggeri) non avrebbe senso di esistere. Quale differenza nelle emissioni? Per questa tratta il treno emette 10 KgCO2e, l’aereo 117 CO2e. Il tragitto Roma-Milano che potrebbe parimenti sposarsi con tale filosofia, oggi però impiega 3 ore e venti via treno, e quindi sarebbe escluso. Le emissioni derivanti dallo spostamento su questa tratta sono di 24 KgCO2e con il Frecciarossa, 85 KgCO2e con l’auto e 113 KgCO2e con l’aereo2.
Il governo Meloni potrebbe valutare l’iniziativa e muoversi sulla scia del governo francese, con l’obiettivo di ridurre le emissioni e l’impatto ambientale, un intervento che avvicinerebbe l’Italia agli obiettivi climatici.
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