Rinnovabili, in Europa crescita record: dall’inizio della guerra ci hanno fatto risparmiare 11 miliardi. Ma dobbiamo fare molto di più
Dall’inizio della guerra scatenata dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina, in Europa l’energia prodotta dall’eolico e dal solare ha registrato una crescita record.
I benefici sono stati notevoli per il clima e l’ambiente, perché abbiamo potuto fare a meno di utilizzare 8 miliardi di metri cubi di gas fossile. E sono stati estremamente importanti anche per i nostri conti in banca, che oggi ne hanno più che mai bisogno: un nuovo studio realizzato dai think tank E3G ed Ember rivela che lo sviluppo senza precedenti di energia eolica e solare ha permesso all’Europa di risparmiare 11 miliardi di euro sui costi del gas, dall’inizio del conflitto. L’utilizzo del gas fossile resta tuttavia elevato, troppo: nel periodo della guerra si stima che l’Unione Europea abbia speso 82 miliardi di euro per ottenere il 20 per cento della sua elettricità dal gas.
«Eolico e solare stanno già aiutando i cittadini europei», commenta il dottor Chris Rosslowe, senior analyst di Ember, «ma il loro potenziale futuro è ancora maggiore».
In particolare, da marzo a settembre 2022 eolico e solare hanno fornito all’Unione Europa quasi un quarto della sua energia (il 24%): nello stesso periodo dell’anno scorso avevano generato il 21 per cento dell’elettricità usata dall’Europa. A livello nazionale, sono stati 19 gli stati membri che hanno registrato dei record nella produzione di energia tramite sole e vento: tra queste la Francia (14%), la Polonia (17%) e la Spagna (35%).
Nuovo primato anche per l’Italia, che ha raggiunto il 20% tra eolico e solare, anche se continua a dipendere fortemente dal gas:
La dipendenza dai combustibili fossili ha alimentato l’inflazione europea
«I combustibili fossili sono stati responsabili dei maggiori shock inflazionistici in Europa dalla seconda guerra mondiale», evidenziano gli esperti. Quando Mosca ha iniziato a limitare la sua fornitura di gas l’Unione Europea ne era fortemente dipendente (il 41 per cento delle importazioni arrivava dalla Russia). Le conseguenze per i costi dell’energia sono state gravi per tutto il continente: a settembre 2022 il prezzo era superiore del 40.8% rispetto a un solo anno prima.
L’energia pulita ci ha risparmiato conseguenze ancora peggiori, ma dobbiamo accelerare
«Le scelte politiche del passato hanno accresciuto la dipendenza dell’UE dal gas e frenato l’ambizione in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica», denunciano gli esperti di Ember, e oggi, affermano, queste scelte «sono le cause principali dell’inflazione record che sta colpendo l’Europa». Tuttavia la capacità eolica e solare già esistente ci ha permesso di evitare l’importazione di una considerevole quantità di gas a prezzi elevati, impedendo così «un’inflazione ancora più elevata e una crisi più profonda».
Nella loro analisi, E3G ed Ember concludono che l’ambizione del piano RePowerEU della Commissione europea ha il potenziale per ridurre l’esposizione dell’Europa alle costose importazioni di gas in modo significativo e rapido, rafforzando la sicurezza energetica. Per questo, avvertono, è necessario che sia sostenuto dagli Stati membri dell’UE e dal Parlamento europeo e recepito nella legislazione, attualmente oggetto di negoziati. «I governi devono sostenere l’ambizione di RePowerEU per l’energia pulita rendendolo un elemento centrale della risposta alla crisi dei prezzi dell’energia», spiega Artur Patuleia, Senior Associate focalizzato sulle transizioni del sistema energetico presso E3G.
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