L’aumento delle temperature influenza anche gli arcobaleni: cosa cambierà
Il clima è in grado di influenzare anche gli arcobaleni. In particolare, a risentire dell’aumento della temperatura media globale è la loro frequenza, destinata a diminuire in alcune zone e ad aumentare in altre aree del pianeta.
La conferma arriva da un recente studio portato avanti dall’Università delle Hawaii di Mānoa. Secondo gli esperti, entro il 2100 la popolazione globale sperimenterà in media un aumento di circa il 5 per cento dei giorni con arcobaleni rispetto all’inizio del secolo.
Qual è il legame tra clima e arcobaleni?
La luce solare e la pioggia sono ingredienti essenziali per gli arcobaleni, che si formano quando le gocce d’acqua rifrangono la luce solare. Tra i fattori alterati dalla crisi climatica – provocata dalle attività umane che emettono nell’atmosfera enormi quantità di gas serra – troviamo anche la copertura nuvolosa e le precipitazioni, in particolare la loro quantità, la frequenza e la distribuzione geografica.
In particolare, con il cambiare del clima la presenza di arcobaleni aumenterà soprattutto alle latitudini settentrionali e alle altitudini più elevate. La ragione? In queste aree la neve, in media molto frequente, diventerà sempre più rara, sostituita dalla pioggia. Secondo gli scienziati persino nell’Artico la pioggia potrebbe addirittura diventare più frequente della neve, con conseguenze disastrose (ne avevamo parlato qui).
Nelle aree in cui il surriscaldamento globale è accompagnato da una diminuzione delle precipitazioni, invece, lo spettacolo dell’arcobaleno sarà sempre più raro. Tra queste c’è anche la regione del Mediterraneo, un vero e proprio hotspot della crisi climatica dove l’aumento delle temperature è accompagnato, tra le altre cose, da precipitazioni più scarse e da un alto rischio di desertificazione.
«I cambiamenti climatici genereranno cambiamenti pervasivi in tutti gli aspetti dell’esperienza umana sulla Terra», ha affermato l’autrice principale dello studio, Kimberly Carlson. «I cambiamenti negli aspetti intangibili del nostro ambiente, come il suono e la luce, fanno parte di questi cambiamenti e meritano maggiore attenzione da parte dei ricercatori».
Lo studio, disponibile in lingua inglese, può essere consultato a questo link.
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