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La siccità prosciuga la regione amazzonica: il porto di Manaus raggiunge il livello più basso degli ultimi 122 anni

La siccità sta flagellando il Brasile, in particolare lo stato di Amazonas, situato a nord del Paese. La grave carenza idrica impatta naturalmente anche sui mezzi di sostentamento delle principali città interessate, sull’esportazione di grano e sui beni essenziali.

Siccità, il porto fluviale di Manaus ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 122 anni

Venerdì scorso infatti, il porto fluviale della città di Manaus, la più grande della foresta pluviale amazzonica, ha raggiunto il livello più basso dal 1902, poiché la siccità prosciuga i corsi d’acqua ostacolando il trasporto delle esportazioni di grano e di beni di prima necessità, che rappresentano l’arteria vitale della regione.

Le precipitazioni inferiori alla media, anche durante la stagione delle piogge, stanno flagellando l’Amazzonia e altre parti del Sudamerica dall’anno scorso, alimentando anche gli incendi boschivi che sia in Brasile che in Bolivia sono stati annoverati come tra i peggiori degli ultimi 10 anni. Secondo esperti e scienziati, la causa principale va ricercata nel cambiamento climatico.

Le previsioni non sorridono: secondo gli scienziati la regione amazzonica potrebbe recuperare i livelli di umidità non prima del 2026

Secondo gli esperti dunque la carenza idrica potrebbe mettere a dura prova la regione amazzonica fino ai prossimi due anni. L’anno scorso la siccità ha innescato una crisi umanitaria poiché migliaia di persone sono rimaste bloccate senza cibo, acqua e medicinali. Quest’anno le autorità hanno già emanato lo stato di allerta in oltre 60 municipalità dello stato di Amazonas, dove oltre mezzo milione di persone risultato in emergenza a causa dell’assenza di acqua.

Si teme infatti che la regione, non essendosi completamente ripresa dalla precedente siccità, possa raggiungere nuovi estremi. Per quanto riguarda il Porto di Manaus, infatti, le autorità parlano della peggiore carenza idrica degli ultimi 120 anni. Secondo i dati riportati dal comune di Manaus, venerdì il livello del fiume Rio Negro è stato di 12,66 metri, superando il precedente minimo storico registrato l’anno scorso e continuando a scendere rapidamente.

Il Rio Negro è un importante affluente del Rio delle Amazzoni, il fiume più grande del mondo per volume. Il porto di Manaus si trova nel punto in cui le acque del Rio Negro incontrano quelle del Solimoes, che hanno anch’esse toccato un minimo storico. Anche il fiume Madeira, un altro affluente del Rio delle Amazzoni, sta risentendo della siccità, tanto da portare all’interruzione delle esportazioni di grano a causa dei bassi livelli del fiume.

Secondo l’agenzia nazionale di monitoraggio delle catastrofi, la siccità è il peggiore evento del genere in Brasile almeno dagli anni ’50

La grave siccità ha mandato in estrema difficoltà anche le centrali idroelettriche, principale fonte di elettricità del Brasile. Le autorità energetiche hanno infatti approvato il ritorno dell’ora legale per cercare di risparmiare elettricità, sebbene la misura richieda ancora l’approvazione presidenziale.

La grave carenza idrica e il clima estremo stanno mettendo a dura prova anche altre zone del Sudamerica. Per esempio, il livello del fiume Paraguay ha fatto registrare un minimo storico: il fiume nasce in Brasile e scorre attraverso Paraguay e Argentina fino all’Atlantico. Siccità e caldo estremo stanno contribuendo anche agli incendi in Amazzonia e nel vicino Pantanal, le più grande zone umide del mondo. Anche la Bolivia è sulla buona strada per battere il record del maggior numero di incendi mai registrati.

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