La guerra in Ucraina sta provocando danni ambientali incalcolabili
A un anno dall’inizio della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, al bilancio drammatico delle vite umane distrutte si aggiunge quello di danni ambientali spaventosi. Lo ha ribadito di recente anche il ministro ucraino per la protezione ambientale: «abbiamo perso per sempre alcune parti della nostra natura», ha detto Ruslan Strilets in un’intervista, annunciando che l’Ucraina intende portare in tribunale la Russia anche per i «crimini ecologici» provocati con la guerra. I danni sono enormi anche dal punto di vista economico: sebbene al momento risulti estremamente difficile fare stime realistiche, probabilmente stanno andando in fumo decine di miliardi di dollari.
Gravissimo l’impatto della guerra sulla flora e la fauna dell’Ucraina, con conseguenze estremamente serie anche per il resto dell’Europa: nonostante il Paese occupi solo il 6 per cento del territorio del continente, infatti, ospita circa un terzo della sua biodiversità. Tra le specie più colpite dal conflitto ci sono uccelli, orsi e cetacei: si stima che siano morti oltre 50.000 delfini, per lo più a causa dei sonar e dei forti rumori generati da bombardamenti e navi militari, che li disorientano.
Ettari ed ettari di foreste sono andate di strutte, a causa di incendi e bombardamenti ma soprattutto per la corsa alla legna scatenata dalla frequente mancanza di corrente elettrica. Tra gli aspetti più preoccupanti anche la contaminazione del suolo e delle falde acquifere, provocata dalle munizioni che contengono pericolosi metalli pesanti.
Dall’inizio della guerra, l’area dell’Ucraina ha registrato anche un’impennata dell’inquinamento atmosferico, con diverse sostanze nocive che si stanno accumulando nell’aria, e delle emissioni climalteranti.
La mappa dei danni ambientali della guerra in Ucraina
A pochi giorni dall’anniversario del conflitto in Ucraina, Greenpeace e la ONG ucraina Ecoaction hanno pubblicato una mappa che mostra i danni ambientali causati dalla guerra, con lo scopo di aiutare a quantificarli e di denunciare l’impatto gravissimo sugli ecosistemi. Le organizzazioni hanno inoltre chiesto al governo di Kyiv e alla Commissione Europea di istituire un fondo per il ripristino dell’ambiente.
I dati sono stati raccolti sul posto da Ecoaction, e confermati dalle immagini satellitari. Greenpeace CEE (Central and Eastern Europe) ha provveduto a realizzare la mappa, che al momento mostra solo i 30 eventi più gravi tra i 900 che sono stati documentati in tutto. In base alle informazioni ufficiali, dall’inizio delle ostilità sono stati danneggiati circa il 20 per cento delle aree naturali protette del Paese e 3 milioni di ettari di foresta, mentre altri 450 mila ettari si trovano in zone attualmente occupate o interessate dai combattimenti.
«Mappare i danni causati dalla guerra in Ucraina è complicato dal fatto che gran parte del territorio liberato potrebbe essere disseminato di mine e altri ordigni esplosivi, mentre le forze russe occupano ancora parti del Paese, rendendo difficile la raccolta dei dati», dichiara Denys Tsutsaiev di Greenpeace CEE a Kyiv. «È però necessario evidenziare questi danni, perché il ripristino ambientale deve avere un posto centrale nel dibattito sul futuro dell’Ucraina. I fondi devono essere stanziati adesso, non quando la guerra sarà finita».
«L’intera regione è a rischio di catastrofe e presenta gravi pericoli per la salute della popolazione». avverte Greenpeace.
È possibile consultare la mappa a questo link.
© Iconameteo.it - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Iconameteo.it) e il link al contenuto originale