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Il Papa in Belgio: “L’indifferenza spietata dei potenti verso il clima per il denaro”

Il Papa durante la sua visita in Belgio si è recato anche all’Université Catholique de Louvain. L’università si trova a Ottignies-Louvain-la-Neuve, poco fuori  Bruxelles e si tratta di una Università belga francofona. Qui ha incontrato gli studenti universitari che gli hanno posto domande e riflessioni su molte questioni tra le quali anche l’angoscia per il futuro e la preoccupazione per la salute del Pianeta.

Per rispondere a tutti i temi proposti il Papa ha pronunciato un lungo discorso agli studenti, discorso del quale vi proponiamo il passaggio dedicato all’Ecologia:

“Il nostro compito nel mondo è custodire la sua bellezza e promuoverla per il bene comune, soprattutto pensando a chi verrà dopo di noi, alle prossime generazioni. Questo è il cuore del ‘programma ecologico’ della Chiesa. Tuttavia, nessun piano di sviluppo avrà successo finché nelle nostre coscienze prevarranno arroganza, violenza e rivalità. Bisogna affrontare il problema alla radice, che risiede nel cuore umano. È da lì che emerge l’urgente necessità di affrontare la crisi ambientale: nasce dall’indifferenza arrogante di coloro che detengono il potere, mettendo costantemente al primo posto il profitto economico. Il denaro. Come diceva sempre mia nonna: ‘Fai attenzione, perché il diavolo si insinua nelle tasche.’ Finché sarà così, ogni appello sarà ignorato o accolto solo nella misura in cui serve agli interessi del mercato. E finché il mercato sarà la priorità assoluta, la nostra casa comune continuerà a subire ingiustizie. La bellezza del creato ci richiede responsabilità: siamo ospiti su questa Terra, non tiranni. Su questo punto, cari studenti, vi invito a vedere la cultura come un modo di coltivare il mondo, non solo le idee”. Così ha parlato il Papa.

**Il Papa e l’urgenza del cambiamento climatico: un appello alla coscienza globale**

Negli ultimi anni, Papa Francesco si è affermato come una delle voci più influenti a livello mondiale nella lotta contro il cambiamento climatico. Con i suoi interventi e discorsi, il Pontefice ha sottolineato l’importanza di prendersi cura della nostra casa comune, il pianeta Terra, e ha lanciato ripetuti appelli alla comunità internazionale affinché agisca per fermare il degrado ambientale.

**”Laudato Si’”: un’enciclica per il pianeta**

Nel 2015, con la pubblicazione dell’enciclica *Laudato Si’*, Papa Francesco ha lanciato un accorato appello per una conversione ecologica, invitando tutti, credenti e non, a un radicale cambiamento nei nostri stili di vita e nei modelli di sviluppo. Il documento si pone come un invito a “custodire la casa comune”, sottolineando come la crisi ambientale sia profondamente collegata a questioni di giustizia sociale e disuguaglianza.

Papa Francesco ha affermato che “tutto è interconnesso” e che l’impatto delle attività umane sulla natura non può essere ignorato, poiché le conseguenze dei cambiamenti climatici colpiscono in particolare i più poveri e vulnerabili del mondo. Il Pontefice ha chiesto un ripensamento globale del rapporto dell’umanità con il creato, condannando l’avidità e l’indifferenza che guidano lo sfruttamento delle risorse naturali.

**”Non possiamo restare indifferenti”**

In numerosi discorsi successivi, il Papa ha continuato a denunciare il comportamento irresponsabile di molti leader politici ed economici che, secondo lui, continuano a mettere al primo posto i profitti e il potere, ignorando l’urgenza della crisi climatica. “Non possiamo restare indifferenti davanti ai segnali che la Terra ci manda”, ha detto Papa Francesco durante una visita in Madagascar nel 2019. “Il futuro dell’umanità è nelle nostre mani. Abbiamo il dovere di consegnare alle nuove generazioni un mondo vivibile, non devastato dall’egoismo umano.”

**Il grido della Terra e dei poveri**

Il Pontefice ha più volte sottolineato come “il grido della Terra” sia inseparabile dal “grido dei poveri”. Questo concetto si riflette in tutte le sue dichiarazioni riguardanti l’ambiente. Nel suo discorso al vertice sul clima COP26, tenutosi a Glasgow nel 2021, ha esortato i leader mondiali ad assumersi una maggiore responsabilità per affrontare la crisi climatica, rimarcando che “le promesse vuote e le mezze misure non sono più sufficienti”. Ha insistito sul fatto che sono necessarie azioni rapide e concrete per proteggere il pianeta e garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

**Il tempo sta per scadere**

In diverse occasioni, Papa Francesco ha avvertito che il tempo per agire sta rapidamente esaurendosi. Durante il 2023, in un intervento a margine della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, ha dichiarato: “Il tempo stringe e la responsabilità è collettiva. Non possiamo continuare a ignorare i danni che stiamo causando. Dobbiamo prendere coscienza che stiamo mettendo a rischio la sopravvivenza stessa della nostra specie”.

Ha insistito sull’urgenza di passare a energie rinnovabili e sostenibili, e ha criticato le economie basate sui combustibili fossili che stanno accelerando il riscaldamento globale. “Il cambiamento climatico non è una fantasia o un mito”, ha ribadito, “ma una realtà devastante con cui siamo già costretti a fare i conti”.

**Una responsabilità spirituale e morale**

Per Papa Francesco, la cura del pianeta non è solo una questione scientifica o politica, ma anche spirituale. Ha spesso ricordato che l’essere umano è un amministratore del creato, non il suo proprietario. In quest’ottica, ha fatto appello a tutte le fedi affinché si uniscano in un’azione comune per la tutela della Terra.

“La Terra è un dono di Dio, e come tale va trattata con rispetto e gratitudine”, ha dichiarato il Papa in un discorso del 2022. “Siamo chiamati a prenderci cura del creato, non a dominarlo con arroganza. La nostra relazione con la natura deve essere basata sull’amore e sulla custodia, non sull’avidità e sulla distruzione.”

**Un invito all’azione**

Le parole di Papa Francesco continuano a risuonare in un contesto globale che sembra ancora riluttante ad adottare cambiamenti profondi e radicali. Tuttavia, il suo appello è chiaro: “Non c’è più tempo per l’indifferenza”. Mentre i leader mondiali continuano a discutere e dibattere, il Papa invita ogni individuo a fare la propria parte. “Ognuno di noi ha una responsabilità. Possiamo fare la differenza, iniziando dalle nostre azioni quotidiane.”

In un mondo dove la crisi climatica sembra spesso relegata a una questione tecnica o politica, Papa Francesco ci ricorda che la vera soluzione deve partire dal cuore dell’uomo. Solo attraverso una trasformazione interiore e collettiva possiamo sperare di consegnare un pianeta sano e vivibile alle generazioni future.

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