Il caldo estremo negli USA uccide più degli uragani. Il 2023 aggrava i numeri
Il caldo estremo sta attanagliando diverse parti del mondo con conseguenze tragiche. Un’ondata di calore lunghissima ed intensa ha interessato gli Stati Uniti con molti ricoveri dovuti alle temperature torride e purtroppo anche diverse vittime. Gli esperti ipotizzano che il 2023 potrebbe rivelarsi uno degli anni con il maggior numero di decessi legati al caldo estremo. Secondo stime recenti, negli USA muoiono circa diecimila persone all’anno a causa degli effetti legati alle alte temperature, quest’anno il numero potrebbe aumentare.
Il caldo estremo negli Stati Uniti uccide più degli uragani
Gli effetti del caldo estremo – con temperature ben oltre i 40 gradi per diversi giorni consecutivi nonché notti tropicali che non danno un attimo di tregua -, sono ancora sottovalutati e sottostimati. Per questo gli esperti parlano di “killer silenzioso“. Eppure negli Stati Uniti è proprio il caldo estremo la principale causa di mortalità legata alle condizioni meteorologiche. Ciò vuol dire che le alte temperature uccidono più degli uragani, con un fattore di otto a uno.
Alcuni degli stati che hanno sperimentato una delle ondate di calore più drastiche di sempre, stanno già facendo registrare un’impennata di ricoveri ospedalieri, secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Nella settimana terminata il 22 luglio, un gruppo di stati occidentali, tra cui Arizona, California e Nevada, ha registrato un tasso di ricoveri legati al caldo del 51% superiore alla media osservata dal 2018, mentre gli stati meridionali, tra cui Texas e Louisiana, hanno registrato un picco del 37%.
Caldo estremo e ricoveri ospedalieri: ecco chi sono i soggetti particolarmente a rischio
L’ondata di caldo che ha attanagliato gli Stati Uniti ha stracciato diversi record. Per esempio, la città di Phoenix (Arizona) nel mese di luglio ha registrato un record di 27 giorni consecutivi sopra i 43°C. E infatti sono stati ben 25 i decessi legati al caldo estremo. Nell’Arizona Burn Center ogni letto è stato riempito e un terzo dei pazienti ha subito ustioni cadendo sull’asfalto bollente. È stata purtroppo un’estate letale anche per molti dei visitatori dei parchi naturali statunitensi: un ragazzo di 14 anni è deceduto nel parco nazionale di Big Bend in Texas ad una temperatura di 48°C. Una donna di 57 anni è morta facendo un’escursione al Grand Canyon mentre due uomini anziani sono morti, separatamente, nel caldo soffocante del parco nazionale della Valle della Morte, dove la temperatura ha raggiunto quasi il record di 53,3°C.
I soggetti più a rischio sono gli anziani, le persone con patologie preesistenti, quelle senza alloggio, i lavoratori all’aperto e quelli privi di aria condizionata: si ritiene che circa la metà delle morti per calore sia dovuta ad attacchi di cuore accelerati dalle alte temperature. Anche le persone che vivono in città dominate dal cemento e privi di copertura arborea sono ad alto rischio, soprattutto nei quartieri poveri. Si stima infatti che in città come New York, Los Angeles, Chicago e Houston l’effetto isola di calore urbana aggiunga ben 8 gradi alle temperature percepite. In alcuni casi anche i parchi giochi per i bambini si sono rivelati pericolosi con scivoli bollenti.
Quando l’aria condizionata non basta: i legislatori riflettono su altre soluzioni
L’aria condizionata è molto più diffusa negli Stati Uniti che in Europa ma ancora troppe zone in America non sono attrezzate a tal punto da poter affrontare un caldo sovralimentato come quello che sta caratterizzando l’estate 2023. Joe Biden ha annunciato nuove misure volte ad aiutare le persone esposte al caldo estremo. Le nuove disposizioni proteggeranno i lavoratori dalle alte temperature, miglioreranno le previsioni meteorologiche, rafforzeranno l’accesso all’acqua potabile e miglioreranno la resistenza al calore. Alcuni legislatori democratici hanno inoltre proposto un nuovo disegno di legge per fornire a tutti i lavoratori statunitensi in ambienti ad alto calore pause obbligatorie retribuite e all’ombra e fornitura di acqua.
Leggi anche:
Overshoot Day 2023, abbiamo esaurito la biocapacità del Pianeta Venezia rischia la lista nera del Patrimonio UNESCO: c’è una sola via d’uscita |
© Iconameteo.it - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Iconameteo.it) e il link al contenuto originale