I Paesi Bassi hanno stanziato 28 miliardi per ridurre le emissioni e contrastare la crisi climatica
Il governo dei Paesi Bassi ha dichiarato che nei prossimi anni spenderà 28 miliardi di euro per garantire il raggiungimento dei suoi obiettivi per il clima entro il 2030.
La decisione è arrivata dopo una storica azione legale portata avanti dall’ong olandese Urgenda, che ha fatto causa al governo del Paese accusandolo di inazione climatica. Dopo le sentenza favorevoli di tribunali minori, nel 2019 la Corte suprema dei Paesi Bassi ha confermato che il governo aveva l’obbligo di fare di più, riducendo le emissioni «urgentemente e in modo significativo», in linea con gli impegni assunti per il clima ma anche in materia di diritti umani.
«I Paesi Bassi hanno mancato per anni i loro obiettivi climatici», ha commentato il ministro del Clima Rob Jetten: «ora è il momento di fare un grande balzo in avanti».
È stato proprio Jetten a presentare il nuovo pacchetto di misure per il clima, che dovrebbero traghettare il Paesi Bassi verso una riduzione del 55-60 per cento delle emissioni, entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.
Per raggiungere l’obiettivo, il governo olandese stanzierà 28 miliardi di euro di investimenti destinati a oltre 120 diverse misure volte alla riduzione dei gas serra: tra queste, sussidi per l’installazione di pannelli solari, per l’isolamento termico delle case delle famiglie a basso reddito, per l’acquisto di auto elettriche di seconda mano.
L’anno scorso, le emissioni climalteranti dei Paesi Bassi sono state di circa il 30% inferiori ai livelli del 1990.
«Stiamo lavorando per un’economia completamente neutra dal punto di vista climatico entro il 2050», ha spiegato Rob Jetten durante la conferenza stampa in cui ha presentato il nuovo pacchetto. «Per questo – ha avvertito – dobbiamo davvero svezzarci dai combustibili fossili e ridurre le nostre emissioni di gas serra».
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