Groenlandia, caldo record ad inizio primavera: si teme per la prossima estate
Una intensa e anomala ondata di caldo record ha interessato la Groenlandia in questo inizio di marzo: le temperature sono aumentate fino ad essere addirittura 20-28 gradi superiori alla norma di questo periodo dell’anno. Secondo gli esperti questa ondata di calore precoce dell’inizio della primavera potrebbe rendere i ghiacciai ancora più sensibili al caldo della prossima estate, aumentando così il rischio di fusioni estese.
La regione artica è quella che si sta riscaldando più velocemente rispetto a tutto il resto del Pianeta. Negli ultimi anni, durante le stagioni estive, la Groenlandia ha perso molto ghiaccio in estesi eventi di fusione superficiale.
La fusione dei ghiacciai della Groenlandia preoccupa molto la comunità scientifica: a differenza dei ghiacci marini che ricoprono il Polo Nord, infatti, la perdita di massa dei ghiacciai della Groenlandia – così come degli altri ghiacciai del Mondo – si riflette direttamente in un aumento netto del livello dei mari. Dato che però l’Artico si sta scaldando molto più in fretta, il contributo dei ghiacciai della Groenlandia è ancora più preoccupante rispetto agli altri ghiacciai del Pianeta, alpini o antartici.
Caldo record in Groenlandia: primavera meteorologica al via con temperature eccezionalmente elevate
Le temperature hanno raggiunto valori record non solo per il mese di marzo, ma addirittura anche per il mese di aprile: sabato 4 marzo, in particolare, la stazione meteo della capitale Nuuk ha segnato 15,2 gradi, la più alta mai registrata non solo per il mese di marzo, ma anche per quello di aprile. Secondo i dati ufficiali dell’Istituto Meteorologico Danese la temperatura ha superato i precedenti record di marzo (13,2 gradi del 2016) e di aprile (14,6 gradi del 2019). A marzo normalmente la temperatura media massima a Nuuk è di -5 gradi.
Insomma, temperature simili non si erano mai viste in Groenlandia così presto sul calendario, all’inizio della primavera meteorologica. Le regioni più calde, secondo le analisi dei modelli, hanno raggiunto temperature di 17-28 gradi superiori alla norma dell’inizio di marzo.
A causare questa anomalia è una alta pressione di blocco che persiste sulla zona e schiaccia la colonna d’aria che, in questo modo, si scalda in modo anomalo. Questa condizione potrebbe essersi verificata in seguito ad un rapido riscaldamento della stratosfera a febbraio che ha distrutto il vortice polare, allontanando la massa di aria gelida che normalmente sarebbe “intrappolata” nelle alte latitudini.
Questa dinamica favorisce gli eventi di fusione: si tratta di un fenomeno già visto, ad esempio, nel 2012, 2018 e 2019. Eppure, viste le temperature record, non era mai successo così presto. La Groenlandia ha subito diversi eventi di fusione anomali negli ultimi anni: l’ultimo risale allo scorso settembre, quando è stato registrato un evento tardivo davvero eccezionale.
Attualmente non è possibile sapere, dai dati pubblicati dal National Snow and Ice Data Center, se questa ondata di caldo anomala abbia provocato una fusione estesa o meno: normalmente si inizia ad osservare la fusione ad aprile fino alla fine di ottobre, i mesi statisticamente più caldi in cui è normale osservare la fusione del ghiaccio in Groenlandia.
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