Exxon sapeva che i combustibili fossili avrebbero provocato il riscaldamento globale già negli anni ’70
Una delle principali compagnie petrolifere statunitensi di importanza mondiale, la Exxon, sapeva benissimo quali sarebbero state le conseguenze del suo operato sui cambiamenti climatici, eppure ha deciso di mentire al pubblico e agli azionisti per inseguire il dio denaro.
Secondo quanto emerso negli ultimi giorni da una recente indagine, la Exxon Mobil Corporation già alla fine degli anni ’70 era perfettamente a conoscenza del cambiamento climatico che si sarebbe verificato nei decenni successivi. Sapeva bene che i combustibili fossili avrebbero causato un deciso aumento delle temperature globali. Exxon sapeva, e ha taciuto. Exxon sapeva, e ha mentito.
Exxon sapeva: il nesso tra combustibili fossili e riscaldamento globale era molto chiaro
Oggi tutti noi sappiamo cosa sta succedendo al clima globale, ma qualche decennio fa era una tendenza ancora poco conosciuta al grande pubblico: pensate che il problema della crisi climatica divenne di dominio pubblico alla fine degli anni ’80. Ma Exxon ne era già a conoscenza 11 anni prima, nel 1977.
Sapeva e ha tenuto nascosto i dati, manipolando le informazioni a suo favore. L’azienda avrebbe infatti rifiutato di riconoscere pubblicamente il problema del cambiamento climatico per decenni e, anzi, avrebbe addirittura promosso campagne di disinformazione legate al clima.
Alcuni soggetti dell’industria dei combustibili fossili per decenni hanno cercato di convincere il pubblico del fatto che non si poteva stabilire un nesso causale tra l’uso di combustibili fossili e il riscaldamento climatico giocando sull’incertezza dei modelli di previsione.
Le proiezioni elaborate dagli scienziati di Exxon sono paurosamente precise
Alcuni giornalisti investigativi avevano scoperto, già nel 2015, che la Exxon Mobil Corporation era a conoscenza del fatto che che i suoi prodotti a base di combustibili fossili potevano portare al riscaldamento globale con “drammatici effetti ambientali prima del 2050”.
Negli anni successivi sono emersi nuovi documenti che inchiodavano la più grande associazione di categoria dell’industria petrolifera e del gas degli Stati Uniti, a cui il nesso era noto già a fine degli anni ’50, ma anche l’industria del carbone, le società elettriche, la compagnia petrolifera Total e le società automobilistiche GM e Ford. Insomma Exxon sapeva, Shell sapeva, Total sapeva: tutti sapevano.
Una recente ricerca pubblicata su Science ha smascherato la Exxon Mobil. Addirittura la società di combustibili fossili aveva realizzato delle proiezioni attraverso modelli interni all’azienda che hanno previsto curve di riscaldamento globale coerenti con quelle realizzate dai modelli accademici e governativi indipendenti e paurosamente fedeli a quanto poi successo e osservato.
Nonostante quindi fosse chiaro il nesso tra combustibili fossili, emissioni e riscaldamento globale, ciò che traspariva dalla comunicazione pubblica era molto diverso da quanto in realtà l’azienda teneva nascosto.
Nel corso degli ultimi anni sono stati analizzati diversi studi pubblicati dagli scienziati di Exxon e ExxonMobil, in cui veniva riconosciuto in modo schiacciante che il cambiamento climatico è reale e che è causato dall’uomo. Nonostante le ricerche effettuate al suo interno, però, l’azienda non ha mai rivelato i risultati, diffondendo nell’opinione pubblica dubbi sull’effettivo gradi di certezza di tali proiezioni.
I risultati dello studio pubblicato su Science hanno dimostrato che quanto teorizzato da Exxon Mobil tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 era drammaticamente corretto e preciso. Oggi sappiamo, come rivela lo studio, che le proiezioni degli scienziati di Exxon Mobil erano corrette con una percentuale compresa tra il 63 e l’83%. Loro avevano previsto un riscaldamento di 0,20° ±0,04°C per decennio: praticamente nei limiti di quanto riconosciuto da studi e ricerche accademiche effettuate tra il 1970 e il 2007.
Exxon ed ExxonMobil Corp hanno anche correttamente respinto la prospettiva di un’era glaciale in arrivo, prevedendo accuratamente quando il riscaldamento globale causato dall’uomo sarebbe stato rilevato per la prima volta e stimando ragionevolmente il “bilancio di CO2“ per mantenere il riscaldamento al di sotto dei 2°C. Molti dei documenti dell’azienda includono proiezioni esplicite della quantità di riscaldamento che ci si potrebbe aspettare nel tempo in risposta all’aumento delle concentrazioni atmosferiche di gas serra.
I dati dimostrano che Exxon ha operato in malafede
Gli scienziati di ExxonMobil ci avevano visto bene. Gli studi emersi mostrano quanto sapessero e quanto hanno deciso di nascondere con l’ottica di continuare a guadagnare per decenni sulle spalle delle persone e sulle spalle del futuro del Pianeta. Le dichiarazioni pubbliche dell’azienda sulla scienza del clima contraddicevano infatti i suoi stessi dati scientifici: hanno deliberatamente manipolato l’opinione pubblica e ora devono assumersene la responsabilità.
Tantissime organizzazioni ora si stanno unendo per chiedere ad Exxon e ExxonMobil (e non solo) responsabilità sulle proprie azioni. Negli ultimi 46 anni queste compagnie hanno di fatto guadagnato sulla nostra pelle, accelerando il riscaldamento globale che oggi corre ancora più veloce e che, se non fermato, potrebbe condurre ad una catastrofe climatica nell’arco di appena qualche generazione.
“Le nostre scoperte dimostrano che ExxonMobil non solo sapeva ‘qualcosa’ sul riscaldamento globale già decenni fa, ma sapeva quello che sapevano gli scienziati accademici e governativi – ha dichiarato Geoffrey Supran dell’Università di Miami, autore principale dello studio. Ora disponiamo di prove incontestabili che Exxon ha predetto con precisione il riscaldamento globale anni prima che si voltasse e attaccasse pubblicamente la scienza e gli scienziati del clima”, ha affermato via mail l’autore principale Geoffrey Supran dell’Università di Miami. Ora Supran sta avviando il Climate Accountability Lab presso l’Università di Miami che “indagherà sulla disinformazione climatica e sulla propaganda da parte degli interessi sui combustibili fossili”.
Da parte sua, Exxon ha respinto le accuse e in una dichiarazione ad Axios il portavoce ha dichiarato che “questo problema è emerso diverse volte negli ultimi anni e, in ogni caso, la nostra risposta è la stessa: chi dice ‘Exxon sapeva’ si sbaglia”. “Alcuni hanno cercato di travisare i fatti e la posizione di Exxon sulla scienza del clima e il suo sostegno a soluzioni politiche efficaci, riformulando i dibattiti politici interni come un tentativo di campagna di disinformazione aziendale. La comprensione della scienza del clima da parte di Exxon si è sviluppata insieme a quella della più ampia comunità scientifica”.
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