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Crisi idrica, nei prossimi 25 anni a rischio più di metà della produzione alimentare globale

Secondo il rapporto della Global Commission on the Economics of Water, entro la fine del decennio la domanda globale di acqua dolce supererà l'offerta del 40%

Il mondo sta affrontando una crisi idrica senza precedenti, con il ciclo idrologico – il processo naturale che regola il flusso dell’acqua sulla Terra – fuori equilibrio per la prima volta nella storia umana. Questa instabilità ha conseguenze devastanti per l’umanità e per gli ecosistemi di tutto il pianeta. La scarsità d’acqua si aggrava e gli ecosistemi d’acqua dolce continuano a deteriorarsi, minacciando la sicurezza alimentare, l’economia globale e il raggiungimento di tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).

Più della metà della produzione alimentare mondiale sarà a rischio nei prossimi 25 anni se non si interviene con urgenza per conservare le risorse idriche e fermare la distruzione degli ecosistemi da cui dipende l’acqua dolce. Attualmente, oltre metà della popolazione mondiale vive in condizioni di scarsità d’acqua, e questo numero è destinato a salire con l’aggravarsi della crisi climatica.

Secondo il rapporto della Global Commission on the Economics of Water, entro la fine del decennio la domanda globale di acqua dolce supererà l’offerta del 40%. Questo squilibrio è dovuto al fatto che i sistemi idrici globali sono sottoposti a uno stress senza precedenti, aggravato dai cambiamenti climatici, dalla cattiva gestione delle risorse idriche e dalla distruzione degli ecosistemi naturali.

Uno degli errori più gravi commessi finora è stato sottovalutare la quantità di acqua necessaria per garantire a ogni individuo una vita dignitosa. Mentre per la salute e l’igiene sono necessari dai 50 ai 100 litri di acqua al giorno per persona, il fabbisogno reale è di circa 4.000 litri al giorno, considerando anche l’acqua necessaria per l’alimentazione e altri bisogni primari.

La crisi idrica ha un impatto sproporzionato sulle comunità più vulnerabili. Secondo le stime, ogni giorno più di 1.000 bambini sotto i cinque anni muoiono per motivazioni legate alla mancanza di acqua potabile e servizi igienici adeguati.
Tra le persone più colpite ci sono poi le donne e le ragazze, che ogni giorno trascorrono collettivamente 200 milioni di ore per raccogliere e trasportare acqua. Inoltre, in molte aree rurali, la ricerca di acqua mette a rischio la sicurezza delle donne, esponendole a pericoli e abusi.

La connessione tra crisi idrica e crisi climatica

La crisi idrica è strettamente collegata ai cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature globali influenza il ciclo idrologico causando siccità, inondazioni e ondate di calore sempre più frequenti e gravi.
La distruzione degli ecosistemi naturali, come le foreste e le zone umide, interrompe il ciclo dell’acqua e, a sua volta, accelera ulteriormente la crisi climatica.

Cosa possiamo fare

Per affrontare questa crisi, è necessario un approccio radicale e globale. Gli esperti sottolineano l’urgenza di conservare le risorse idriche, migliorare l’efficienza nell’uso dell’acqua e garantire un accesso equo all’acqua per tutte le comunità. È anche fondamentale ripensare le politiche agricole e industriali, eliminando i sussidi dannosi che incoraggiano pratiche idriche insostenibili.

L’acqua deve essere riconosciuta come un bene comune globale, e i governi devono collaborare per proteggerne le fonti e creare un’economia circolare dell’acqua, in cui il riutilizzo e la pulizia delle acque inquinate diventino pratiche standard. Inoltre, i paesi in via di sviluppo devono avere accesso ai finanziamenti necessari per riformare i propri sistemi idrici e fermare la distruzione degli ecosistemi naturali che sono parte integrante del ciclo idrologico.

Il rapporto della Global Commission on the Economics of Water può essere consultato, in inglese, a questo link.

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