Colombia, stop alle nuove esplorazioni di petrolio e gas

Il nuovo governo della Colombia ha annunciato che non approverà più nessun nuovo progetto di esplorazione di petrolio e gas, spiegando che cercherà di allontanarsi dai combustibili fossili e fare passi avanti verso una nuova economia sostenibile.

L’annuncio è arrivato pochi giorni fa a Davos, in Svizzera, durante il World Economic Forum: ai leader mondiali la ministra delle miniere e dell’energia Irene Vélez-Torres ha detto che per la Colombia è giunto il momento di mettere fine alla dipendenza da petrolio e gas e iniziare un nuovo capitolo, più verde, della storia del Paese. La decisione di non aggiudicare nuovi contratti di esplorazione «è assolutamente urgente – ha detto Vélez – e necessita di un’azione immediata».

Per la Colombia si tratta di una scommessa coraggiosa: il Paese è già in grado di soddisfare circa l’80 per cento del proprio fabbisogno con energia rinnovabile, ma la produzione e l’esportazione dei combustibili fossili rappresenta una fetta molto importante della sua economia. Secondo i dati dell’Observatory of Economic Complexity, nel 2020 il petrolio greggio era il prodotto più esportato dal Paese, che l’ha venduto principalmente a Stati Uniti e Cina, a Panama e, in misura molto minore, all’India e all’isola caraibica di Santa Lucia.

«Siamo convinti che un forte investimento nel turismo, data la bellezza del Paese, e la capacità e il potenziale che il Paese ha di generare energia pulita, possa, nel breve periodo, colmare perfettamente il vuoto lasciato dai combustibili fossili», ha detto il presidente della Colombia Gustavo Petro, parlando con i giornalisti a Davos.