Il buco dell’ozono, che ogni anno si forma sopra il Polo Sud, è ora più grande dell’Antartide. Ne hanno dato notizia gli scienziati del servizio di monitoraggio dell’atmosfera Copernicus (CAMS) dell’Unione Europea. Quest’anno il buco dell’ozono ha iniziato a formarsi, come di consueto, intorno alla metà del mese di agosto. Nelle settimane successive è diventato sempre più grande, come successo l’anno scorso, quando è diventato uno dei più estesi e duraturi mai osservati.
«Secondo le nostre previsioni – spiega Vincent-Henri Peuch, direttore del Copernicus Atmosphere Monitoring Service – il buco dell’ozono di quest’anno è diventato piuttosto largo rispetto al solito. Il vortice è abbastanza stabile e le temperature nella stratosfera sono addirittura più basse rispetto all’anno scorso, quindi potrebbe diventare addirittura più grande nel corso delle prossime due o tre settimane».
L’assottigliamento dello strato dell’ozono inizia ad agosto e prosegue fino ad ottobre, per poi iniziare a chiudersi a fine anno. Tra metà settembre e metà ottobre raggiunge la sua massima estensione. Ad oggi il buco dell’ozono si estende per oltre 20 milioni di chilometri quadrati, ben più dei quasi 15 dell’Antartide. In questa fase e periodo dell’anno il buco dell’ozono attuale risulta essere del 75% più grande di quelli misurati dal 1979 a questa parte.
Il
buco dell’ozono del 2019 era stato anomalo, perché molto piccolo e meno duraturo a causa condizioni meteorologiche eccezionali. Quest’anno invece assomiglia a quello del 2020, anno in cui un
vortice polare molto stabile e intenso è stato capace di mantenere costantemente temperature molto basse nell’ozonosfera sull’Antartide.
Temperature molto basse (inferiori ai -78°C) favoriscono la formazione di
nuvole stratosferiche che, sotto l’effetto della radiazione solare, favoriscono l’efficienza delle reazioni delle
sostanze chimiche presenti nella stratosfera, come il cloro e il bromo, capaci di “mangiare” lo strato di ozono.
Da quando è stato introdotto il divieto degli alocarburi, gas serra tra cui i più conosciuti sono i clorofluorocarburi (
CFC),
il buco dell’ozono sta gradualmente diminuendo. Nell’ultimo
rapporto della WMO sull’impoverimento dell’ozono si stima un ritorno a condizioni normali (intorno ai livelli precedenti al 1980) sopra l’Antartide entro il 2060.
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