A Taiwan la peggior siccità degli ultimi 60 anni: acqua razionata
Taiwan sta vivendo la peggiore fase di siccità degli ultimi 56 anni. La carenza di piogge ha costretto le autorità a sottoporre popolazione e imprese al razionamento dell’acqua. Le restrizioni comprendono anche lo stop agli autolavaggi e ai trattamenti con shampoo dai parrucchieri. Secondo i dati forniti dall’Agenzie per le risorse idriche nella città di Tainan il livello dell’acqua nel più grande bacino idrico dell’isola, il Tsengwen, è inferiore al 12%, mentre il bacino artificiale di Baihe è completamente a secco. Nel 2020 nessun tifone ha colpito Taiwan ed è la prima volta che accade dal 1964.
La sécheresse est telle dans le centre et le sud de Taiwan que le lac du Soleil et de la Lune est à sec https://t.co/o5w6fJVq1F pic.twitter.com/4AkMeZEncD
— Taiwan Mag (@taiwanmag) April 9, 2021
Risale al 2015 l’ultimo episodio di razionamento di acqua, ma poi un tifone riuscì a portare piogge abbondanti in pochi giorni con un’attenuazione della gravissima siccità. La carenza di acqua ha un impatto molto negativo anche sul settore agricolo e sulle industrie, in particolare quelle che producono microchip che costituiscono e alimentano moltissimi oggetti di uso comune, dalle automobili, agli smartphone, ai computer.
Diverse società che producono microchip, tra cui TSMC e United Microelectronics, hanno dichiarato che dovranno iniziare a utilizzare i camion per i rifornimenti di acqua: ne servono circa 156.000 tonnellate al giorno, anche se ne viene riutilizzata più dell’85%. I produttori di microchip utilizzano molta acqua per pulire le cialde, sottili lastre di silicio che formano la base dei chip.
Le forniture di semiconduttori in tutto il mondo sono già messe a dura prova dalla crescente domanda di elettronica dovuta in larga parte anche alla pandemia in corso.
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