Siccità: riserve ai minimi storici al Nord, non migliora la situazione dopo le recenti piogge
Dopo i recenti temporali intensi che hanno colpito il Nord – con grandinate e locali nubifragi – sul fronte della siccità la situazione resta sostanzialmente immutata. Anche gli ultimi dati delineano uno scenario che definire preoccupante, a questo punto, va ben oltre l’eufemismo.
L’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ha stabilito il livello di severità idrica più elevato per tutto il distretto padano.
Cresce l’allarme anche per la risalita del cuneo salino nei rami del delta, con l’acqua salata del mare che per la scarsa portata del fiume riesce a penetrarne il corso, spingendosi fino a zone in cui normalmente c’è solo acqua dolce. La risalita è in aumento, avverte l’Autorità Distrettuale, con i rami del Po di Tolle, Maistra e Gnocca totalmente interessati dall’intrusione. Per il Po di Goro e per il Po di Pila la lunghezza di intrusione in condizioni di alta marea è rispettivamente pari a circa 39 km e 36 km dalla costa.
In un focus sulla situazione estremamente critica della Lombardia, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente ha evidenziato che nella regione – dove la scarsità di precipitazioni si protrae ormai dallo scorso dicembre – il totale della riserva idrica è al di sotto dei minimi osservati negli ultimi 15 anni.
La quantità di riserva idrica su scala regionale registrata il 17 luglio si attesta addirittura al 64% sotto la media del periodo 2008-2020, con l’equivalente idrico della neve esaurito da oltre un mese e con i laghi e gli invasi ai minimi del periodo di riferimento.
«Le precipitazioni a carattere di rovescio e temporalesco che hanno interessato i settori alpini e prealpini nel corso delle ore pomeridiane e la pianura nelle ore serali di lunedì 25 luglio non hanno modificato sensibilmente il quadro generale delle riserve idriche in Lombardia, che rimane immutato», fa sapere il SNPA. Anche le forti piogge che localmente stanno colpendo la regione nelle ultime ore non determineranno un sollievo significativo nell’ambito dell’emergenza siccità in cui versa la Lombardia. Al contrario, proprio la siccità ha reso il territorio più fragile e il terreno impermeabile, contribuendo in modo significativo a rendere ancora più dannosi e pericolosi i fenomeni più violenti.
Anche in Emilia-Romagna permane lo stato di grave siccità. I dati registrati indicano che a luglio è piovuto molto meno delle attese climatiche. «Si sono verificati solo locali fenomeni temporaleschi – fa sapere il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente – che hanno portato quantitativi inferiori a10 mm medi regionali rispetto ai circa 27 mm attesi»
Preoccupazioni confermate anche considerando i dati sul lungo periodo: dal 1° ottobre 2021 al 19 luglio 2022 (anno idrologico), le piogge cumulate risultano molto inferiori alle attese climatiche, tra quelle più basse della serie dal 1962 ad oggi, con uno scostamento negativo superiore a 230 mm rispetto alle medie del clima recente (1991-2020), pari ad un’anomalia negativa in percentuale di oltre il 31%.
In gran parte della regione si assiste a un deficit idrico gravissimo, avvertono gli esperti.
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