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Ondata di caldo storica di luglio 2023, impossibile senza cambiamento climatico

Molti negazionisti del cambiamento climatico ancora non ci credono, e persino nel mezzo di una ondata di caldo storica non solo per l’Italia ma anche per la Grecia e per lo stesso Mediterraneo, si ostinano a ripetere quanto sia normale sentire caldo d’estate. Ma di normale, non c’è niente.

A smentire, se ancora ce ne fosse bisogno, ogni dubbio sul nesso tra questa ondata di calore eccezionale e il riscaldamento globale ci pensa il World Weather Attribution, con uno studio di attribuzione preliminare dell’evento che sta ancora interessando l’Europa sud-orientale.

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Anomalia delle temperature mercoledì 19 a 850hPa

Secondo gli scienziati infatti, al di là dell’impatto effettivo del caldo, in termini di decessi (si tratta di dati che conosceremo tra qualche mese probabilmente), ondate di caldo simili sarebbero estremamente rare senza il riscaldamento globale causato dall’uomo. Oggi, invece, ondate di caldo come quella che sta interessando l’Europa, il Nord America e la Cina, sono molto più frequenti purtroppo.

Stando ai dati riportati dallo studio, eventi simili si ripetono una volta ogni 15 anni tra Stati Uniti e Messico, una volta ogni 10 anni nel Sud Europa, e una volta ogni 5 anni in Cina. Senza, invece, l’effetto del riscaldamento globale causato dalle emissioni delle attività umane eventi simili sarebbero quasi impossibili nel Sud Europa e nel Nord America, mentre in Cina si sarebbero potuti verificare una volta ogni 250 anni.

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Temperatura dell’aria europea sulla terraferma: le anomalie estive tra gli anni 1950–2022, rispetto alla media del periodo di riferimento 1991–2020. Fonte dati: ERA5, E-OBS. Credito: C3S/ECMWF/KNMI.

Inoltre, senza il cambiamento climatico ondate di calore intense non avrebbero raggiunto questi valori. Secondo l’analisi fatta dal WWA, che rispecchia tra l’altro i risultati di altri studi fatti in precedenza, oggi le ondate di calore sono 2,5 gradi più calde nel Sud Europa e 2 gradi più calde nel Nord America, mentre in Cina sono 1 grado più calde.

Italia terza in Europa per vittime e danni causati da alluvioni ed eventi meteo estremi

L’Italia è il Paese del Mediterraneo più colpito dalla grandine

E mentre il Centro-Sud raggiunge temperature record, diurne e notturne, con valori che di notte non scendono sotto i 35-38 gradi, e di giorno superano i 45 gradi, il Nord ha vissuto giornate temporalesche senza precedenti, con grandine e violenti downburst con raffiche oltre i 100 km/h e perfino tornado.

Eventi meteo estremi tali diventeranno sempre più frequenti e intensi senza un’azione climatica immediata. Le ondate di caldo diventeranno sempre più intense e durature, con termometri che anche nel nostro Paese si avvicineranno sempre più alla soglia dei 50 gradi, considerata impossibile da raggiungere solo fino a qualche decennio fa. In un mondo 2°C più caldo rispetto al clima del periodo preindustriale, ondate di calore di questo tipo diventeranno la normalità e potrebbero verificarsi ogni 2-5 anni.

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Percentuale di giorni estivi in cui il Sud Europa è esposto a temperature molto elevate (tra 38 e 46 gradi)

Oltre a piani climatici per ridurre le emissioni servono anche interventi urbanistici per rendere le nostre città più vivibili anche nei periodi più roventi, così da ridurre l’impatto che il caldo estremo ha sulla salute e la mortalità della popolazione. Aumentare il numero alberi al 30%, ad esempio, distribuendoli per le vie delle città di Roma permetterebbe di abbassare la temperatura dell’isola di calore urbana di circa mezzo grado, e quindi consentirebbe di evitare 2644 morti premature. Mitigazione, dunque, ma anche adattamento: la crisi climatica va affrontata a 360 gradi.

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