Mediterraneo caldo, mare bollente attorno all’Italia: raggiunti addirittura i 30 gradi
Il Mare Mediterraneo è estremamente caldo: l’ondata di calore che da settimane ormai insiste sull’Europa Meridionale sta facendo impennare le temperature anche della superficie del mare che circonda l’Italia. In molte zone, specie tra Liguria, Toscana, Corsica, Sardegna e la Costa Azzurra, le temperature superficiali del mare risultano addirittura 5+ gradi superiori alla norma del periodo. Si tratta di valori esageratamente elevati per l’acqua del mare. Al largo della costa francese le anomalie superano persino i 6 gradi.
Nelle ore centrali del giorno le temperature superano addirittura i 30 gradi, specie nel tratto di mare tra nord della Sicilia, e coste di Calabria e Campania, attorno alla Sardegna, e tra Corsica e Toscana. La temperatura è intorno ai 28-29 gradi altrove, con pochissime eccezioni. Ricordiamo che dal punto di vista stagionale, il Mediterraneo raggiunge l’apice della sua temperatura annuale nel mese di agosto.
Le ondate di caldo che avvengono in atmosfera, hanno effetti anche sui mari, riscaldandone la superficie. Si tratta di uno dei tanti impatti della crisi climatica in atto, che ha conseguenze dirette sullo stato di salute degli ecosistemi influenzandone gli equilibri, forzando un cambiamento del metabolismo, della distribuzione e della fenologia della flora e della fauna. Acqua e atmosfera sono strettamente correlati: dalla loro interazione dipendono infatti le condizioni meteo-climatiche non solo a livello regionale, ma anche su scala globale.
Il Mare Mediterraneo sta diventando sempre più caldo: quali conseguenze?
Tralasciando la particolarità del caso, e quindi gli effetti temporanei della ondata di caldo in atto sull’area del Mediterraneo, sappiamo che il mare che ci circonda si sta scaldando sempre più. Lo rivelano i dati storici.
Tra il 1981 e il 2018 la temperatura superficiale dei 5 mari d’Europa è aumentata di 0,2-0,5 gradi ogni 10 anni. Il Mediterraneo si è scaldato di oltre 0,5 gradi ogni decennio tra il 2000 e il 2019. Potrebbe sembrare poco, ma in realtà non è così: ogni mezzo grado di differenza può alterare gli ecosistemi, con un rischio di perdita di risorse ittiche e quindi di stabilità economica delle popolazioni che dipendono dal mare.
Nell’ultimo secolo, insieme ad un aumento costante della temperatura, si sono verificate ondate di calore marine sempre più intense e frequenti sia a livello globale che su scala europea. Ondate di caldo marine hanno impatti ecologici notevoli: con temperature più elevate, ad esempio, fioriscono alghe pericolose per l’uomo.
Inoltre, con temperature marine più alte, le ondate di caldo a livello dell’atmosfera tendono a diventare più intense e le perturbazioni più violente. Avere mari più caldi significa infatti un maggiore presenza di umidità nell’aria, fattore che influenza fortemente le condizioni atmosferiche. Le perturbazioni in transito sopra acque più calde vengono infatti alimentate dall’umidità presente nell’atmosfera e per questo diventano più intense. Lo possiamo vedere più chiaramente spostandoci oltreoceano: gli uragani o tempeste che transitano sopra acque più calde diventano molto più intensi molto più velocemente, con un impatto ancora più devastante una volta raggiunta la terraferma.
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