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Incendio in Alto Adige: 100 ettari di bosco distrutti a Prato allo Stelvio

Un enorme incendio ha colpito la zona di Prato allo Stelvio, in Val Venosta, Alto Adige, distruggendo oltre 100 ettari di bosco. Il rogo è divampato il 10 aprile 2025 verso le 13:15, ed è uno dei più gravi degli ultimi anni nella regione. La zona colpita è un’area boschiva in direzione di Montechiaro, Agumes-Montani, nel Comune di Prato allo Stelvio. Sul luogo dell’incendio, da dove si è sviluppata una notevole colonna di fumo, sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco che, dopo più di 24 ore di lavoro incessante, sono riusciti a circoscrivere il perimetro del rogo.

Il grande incendio e i suoi effetti

La vasta colonna di fumo sollevata dalle fiamme ha avuto un impatto anche sulle zone limitrofe, estendendosi verso il Trentino, in particolare dalla valle di Peio fino al Passo del Tonale. A causa di questo fenomeno, si sono registrati forti odori di fumo e la possibile caduta di cenere, con effetti anche su località turistiche come Madonna di Campiglio. Le autorità locali, tra cui il Dipartimento di Protezione Civile e i vigili del fuoco, stanno monitorando la situazione con grande attenzione, mentre nelle aree coinvolte sono stati chiusi i sentieri escursionistici per garantire la sicurezza dei cittadini.

Come ricorda l’unione provinciale dei corpi dei Vigili del Fuoco volontari dell’Alto Adige, «gli incendi boschivi sono una seria minaccia per le nostre foreste, la fauna selvatica e le comunità umane»:

Interventi sul campo

Nel corso della notte, i soccorsi non si sono fermati. È stato istituito un servizio di sorveglianza per monitorare l’incendio, e alle prime luci dell’alba del 11 aprile sono riprese le operazioni di spegnimento, compreso l’impiego di elicotteri antincendio. La situazione è stata in parte contenuta, ma il rischio di nuovi focolai permane.

In aggiunta agli interventi sul campo, il nucleo di protezione civile della Croce Bianca ha attivato un punto di rifornimento presso il centro visite del Parco Nazionale Aquaprad per sostenere le forze di intervento. Fortunatamente, al momento non si segnalano feriti tra i soccorritori e la popolazione.

USP/Vigili del fuoco volontari Val Venosta

I sospetti di un incendio doloso

Le cause dell’incendio sono ancora sconosciute, ma la regione è da tempo teatro di episodi di incendi dolosi. Sebbene non ci siano conferme ufficiali, tra la popolazione locale circolano sospetti che l’incendio possa essere stato provocato intenzionalmente. Le indagini sono in corso per fare luce sulle circostanze dell’accaduto.

Il rogo evidenzia comunque l’importanza della prevenzione contro gli incendi, specie nelle regioni più a rischio. Gli esperti avvertono da anni che la combinazione di fattori come il caldo, la siccità e la presenza di vegetazione secca può facilitare la propagazione delle fiamme. Inoltre, un incendio di grandi proporzioni come questo ha anche un impatto negativo sul delicato ecosistema della zona, con danni alle risorse naturali e agli habitat locali.

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