Incendi in Italia, roghi da Nord a Sud: situazione critica soprattutto nel Carso e in Toscana, centinaia di sfollati
Mentre questa fase di caldo estremo deve ancora raggiungere l’apice, l’Italia è già alle prese con incendi divampati in molte regioni e in alcuni casi la situazione è davvero critica. Al momento è preoccupante soprattutto lo scenario che si è delineato nel Friuli Venezia Giulia e in Toscana, le regioni dell’Italia in cui attualmente stanno infuriando gli incendi più grandi e dannosi.
In particolare, in Toscana è divampato un enorme rogo lunedì 18 luglio e le operazioni per spegnerlo sono ancora in corso. La zona colpita è quella delle colline tra Massarosa e Camaiore, in Versilia, dove secondo gli ultimi aggiornamenti sono salite a 500 le persone sfollate e circa dieci case sono state interessate dalle fiamme. I vigili del fuoco hanno fatto sapere che l’incendio ha raggiunto i paesi di Pieve a Elici, Montigiano e Gualdo, gli ultimi due dei quali sono stati evacuati completamente.
A complicare la situazione il vento, che ostacola le operazioni di spegnimento e alimenta le fiamme: mercoledì le ha fatte avanzare prevalentemente in direzione nord-nordest, e per precauzione è stato evacuato anche il paese di Valpromaro. Si stima che finora in Versilia sia bruciata una superficie di 560 ettari.
Ancora più complessa la situazione in cui versa il Friuli Venezia Giulia, e soprattutto la zona del Carso. Le fiamme non danno tregua da lunedì, e si stanno propagando sui Paesi del confine, in particolare verso la Slovenia. Trieste è quasi del tutto isolata, si può raggiungere praticamente solo via mare; l’aria è irrespirabile nelle principali città della zona e molte case sono state evacuate. Nella zona carsica gli incendi hanno provocato anche l’esplosione di alcuni ordigni risalenti alla prima guerra mondiale.
La Regione ha deciso di estendere lo stato di massima allerta per gli incendi a tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, dove nel frattempo stanno divampando nuovi roghi.
Per il secondo giorno di fila lo stabilimento della Fincantieri a Monfalcone (Gorizia) resterà chiuso. Il Gruppo ha precisato che la misura è stata adottata a tutela della salute dei lavoratori – per cui scatta la Cassa integrazione ordinaria – a causa del fumo. Sospesa anche l’attività allo scalo marittimo di Portorosega.
Gravi i danni alla rete elettrica, con blackout che hanno interessato tutta Trieste fino a Muggia dopo che le fiamme hanno coinvolto la rete nazionale di distribuzione dell’energia. Si è corsi ai ripari con forniture straordinarie provenienti dalla Slovenia.
#incendiboschivi sul #Carso, 60 #vigilidelfuoco con 20 automezzi al lavoro tutta la notte tra Doberdò (GO) e Aurisina (TS), dall’alba in volo 2 #canadair. Nella clip una squadra #NBCR mette in sicurezza un serbatoio di GPL coinvolto dalle fiamme a Jamiano (GO) [#21luglio 8:30] pic.twitter.com/g985GmX58Q
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 21, 2022
Nelle scorse ore si sono sviluppati incendi anche in Sicilia, in Sardegna e in Campania. Anche nel Milanese è scoppiato un incendio, nei campi agricoli della zona di Trezzo sull’Adda, in cui è morto un uomo. Stando alle prime ricostruzioni si tratterebbe di un agricoltore a cui il proprietario del fondo aveva permesso di lavorare per curare un orto vicino agli appezzamenti destinati alla coltura di cereali.
Tra le regioni che finora sono state più colpite dagli incendi c’è anche il Lazio, e soprattutto la zona di Roma. Solo nella giornata di mercoledì sono stati circa 50 gli interventi dei Vigili del Fuoco effettuati tra la Capitale e la sua provincia. Nel comune di Cave le fiamme hanno distrutto il tetto di un’abitazione: per fortuna nessuna persona è rimasta coinvolta.
Se nella maggior parte dei casi gli incendi che si stanno sviluppando in Italia hanno un’origine umana – spesso dolosa -, a favorirne l’esplosione e la diffusione sono le condizioni estreme in cui versa il nostro territorio, soffocato da una siccità che non ha precedenti e tormentato da temperature eccezionalmente alte.
La Coldiretti stima che ogni rogo costi agli italiani più di 10 mila euro all’ettaro, «fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate».
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