Ghiacciai delle Alpi, perso il 10% del volume in soli 2 anni
I ghiacciai delle Alpi stanno soccombendo velocemente, aggrediti dal caldo eccezionale che sempre più spesso caratterizza le nostre estati e i nostri inverni, e malnutriti dalle scarse nevicate stagionali. Secondo gli scienziati dell’Accademia di Scienze Svizzera i ghiacciai alpini quest’anno hanno perso il 4% del loro volume, che unito alla perdita record del 2022, porta ad un agghiacciante -10% del volume medio in appena due anni.
Si tratta di una perdita di volume incredibile in un arco di tempo molto breve, paragonabile a quella avvenuta nel trentennio che va dal 1960 al 1990. Trent’anni. Oggi due.
Ghiacciai delle Alpi, perdita record di volume: 2022 e 2023 anni neri
L’estate 2022 resta, per fortuna, il record storico mai osservato con una perdita del 6% del volume, ma il 2023 si piazza al secondo posto degli anni peggiori per la fusione dei ghiacciai alpini. Gli esperti hanno addirittura smesso di monitorare alcuni ghiacciai per la sostanziale assenza di ghiaccio o permafrost. Glamos, il Servizio di Monitoraggio dei ghiacciai svizzeri – che si occupa dello studio e analisi di 176 ghiacciai – ha difatti smesso di prendere nota della situazione al ghiacciaio St Annafirn, ormai praticamente inesistente.
Il bilancio dei ghiacciai risente ovviamente della crisi climatica e dell’estremizzazione degli eventi meteorologici. Secondo gli esperti se continua così è molto probabile assistere a nuovi anni record, con perdite di volume dei ghiacciai ancora molto elevate.
L’estate 2023 è stata segnata da tre ondate d caldo molto intense per l’Europa, con nuovi record anche per lo zero termico, ovvero la quota in atmosfera in cui la temperatura raggiunge lo zero: ad agosto lo zero termico è salito fino a 5.289 metri in Svizzera, superando di 100 metri il record appartenente all’estate 2022.
Le emissioni di gas serra dovranno essere fermate, per impedire la perdita totale della criosfera terrestre, che comprende ghiacciai e ghiacci marini, a loro volta in grave deficit quest’anno. Restare sotto la soglia degli 1,5 gradi, secondo gli scienziati, è fondamentale per poter “salvare” almeno un terzo dei ghiacciai alpini svizzeri, quelli più grandi.
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