Notizie Italia - Icona Meteo https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Sun, 19 Jan 2025 13:34:36 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Notizie Italia - Icona Meteo https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ 32 32 Meteo, nessuna ondata di freddo intenso in arrivo: le previsioni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteo-nessuna-ondata-di-freddo-intenso-in-arrivo-le-previsioni/ Sun, 19 Jan 2025 13:34:36 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79377 meteo freddoDopo diversi giorni con una situazione meteo bloccata a livello europeo, si profila un cambiamento nei prossimi giorni con il ripristino del flusso atlantico foriero di perturbazioni ma non di ondate di freddo intenso. Nuovi sistemi perturbati, dunque, torneranno a transitare soprattutto sui settori a nord delle Alpi, ma in parte anche sul nostro Paese. …

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Dopo diversi giorni con una situazione meteo bloccata a livello europeo, si profila un cambiamento nei prossimi giorni con il ripristino del flusso atlantico foriero di perturbazioni ma non di ondate di freddo intenso.
Nuovi sistemi perturbati, dunque, torneranno a transitare soprattutto sui settori a nord delle Alpi, ma in parte anche sul nostro Paese.

Una nuova perturbazione investirà le regioni del Nord tra mercoledì e venerdì, con alcune precipitazioni in arrivo anche sulla Toscana e sulle Alpi tornerà un po’ di neve a quote superiori ai 1000-1500 metri. Venerdì avremo gli ultimi effetti della perturbazione tra l’estremo Nord-Est e il Centro Italia e in seguito si sposterà verso i Balcani, favorendo così un miglioramento.

Nella parte finale della settimana, un’altra perturbazione potrebbe interessare le regioni del Nord-Ovest soprattutto nel corso di domenica, preceduta un richiamo di aria sub-tropicale verso le regioni centro-meridionali.
Le temperature, dunque, subiranno un aumento dei valori, che torneranno sensibilmente oltre la norma al Centro-Sud, mentre al Nord l’anomalia dovrebbe risultare meno marcata.

In queste zone nei prossimi giorni mancheranno le gelate a bassa quota e, in generale, l’ultima decade di gennaio non sembra favorire irruzioni fredde tipiche di questa stagione. Insomma, l’inverno è ancora lontano dall’Italia.

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Allerta rossa, nubifragi e burrasca di Scirocco: quando finirà? https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/allerta-rossa-nubifragi-e-burrasca-di-scirocco-quando-finira/ Sat, 18 Jan 2025 10:52:07 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79370 allerta rossaÈ ancora allerta rossa. La Sardegna, specie il versante orientale, sta vivendo ore difficili per gli effetti della tempesta Gabri, nominata così dall’Aeronautica Militare, che ieri ha colpito con molte criticità la Sicilia. Ora l’attenzione si sposta dunque sulla Sardegna, dove oggi vige un’allerta rossa meteo-idro. Allerta arancione in Calabria e parte di Sardegna, gialla …

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È ancora allerta rossa. La Sardegna, specie il versante orientale, sta vivendo ore difficili per gli effetti della tempesta Gabri, nominata così dall’Aeronautica Militare, che ieri ha colpito con molte criticità la Sicilia.

Ora l’attenzione si sposta dunque sulla Sardegna, dove oggi vige un’allerta rossa meteo-idro. Allerta arancione in Calabria e parte di Sardegna, gialla in 7 regioni.

Ieri sulla Sicilia si sono verificati diffusi valori pluviometrici di elevata entità. Il settore ionico è stato quello maggiormente coinvolto, specie quello etneo dove ci sono valori oltre i 200mm o litri su metro quadro di pioggia. Punte oltre i 100 litri su metro quadro di pioggia si sono registrati anche nell’ennese mentre punte fino a circa 60/70 litri su metro quadro ed oltre si sono avute un po’ in tutte le province restanti, salvo locali zone rimaste più in ombra. Venti intensi con raffiche superiori ai 100km/h (con punte di 125-130km/h nel Messinese e diversi tornado nella zona del siracusano.

Intense mareggiate hanno coinvolto un po’ tutti i settori esposti al mare. A causa dello zero termico elevato e delle piogge cadute anche in alta quota, la neve presente al suolo su Nebrodi, Madonie ed Etna (al di sotto dei 2000 metri), ha subìto un’importante riduzione. La stazione meteo di Piano Provenzana (Etna Nord, a 1800 m.s.l.m.) registrava ieri una temperatura di +4°C.

A San Giovanni Li Cuti, a Catania, una violenta mareggiata ha provocato il crollo di una sezione del molo. La parte danneggiata è quella in cemento calpestabile, visibile dalla terraferma. In seguito all’incidente, l’area è stata transennata per garantire la sicurezza.

Il maltempo si attenuerà nella giornata di domani per poi esaurirsi all’inizio della prossima settimana.

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Inizio settimana gelido: valori sottozero e maltempo al Sud https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inizio-settimana-gelido-valori-sottozero-e-maltempo-al-sud/ Mon, 13 Jan 2025 13:44:29 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79329 clima gelidoIn questo inizio di settimana le condizioni meteo saranno piuttosto movimentate, specie la Centro-sud in un contesto molto freddo e con gelate diffuse anche in zone di pianura. Le piogge potrebbero essere intense e sui rilievi appenninici la neve cadrà fino a un’altitudine di 200-300 metri. In seguito, si dovrebbe verificare un graduale miglioramento delle …

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In questo inizio di settimana le condizioni meteo saranno piuttosto movimentate, specie la Centro-sud in un contesto molto freddo e con gelate diffuse anche in zone di pianura. Le piogge potrebbero essere intense e sui rilievi appenninici la neve cadrà fino a un’altitudine di 200-300 metri. In seguito, si dovrebbe verificare un graduale miglioramento delle condizioni meteo a partire da metà settimana, ma con ancora il rischio di instabilità tra la Calabria e le Isole Maggiori.

Martedì 14 gennaio avremo tempo soleggiato al Nord e sulle regioni centrali tirreniche. Maggiore nuvolosità invece al Sud, sulla Sicilia e sul settore del medio-adriatico. Piogge sparse e rovesci sulle regioni meridionali e sulla Sicilia, più insistenti sulle zone ioniche, con neve anche sotto i 1000 metri di quota.
Clima gelido al mattino al Nord, con valori sottozero anche in pianura.

Previsti a Milano, Bologna, Verona, Trento3°C. A Venezia -2 e a Torino -6°C.

Freddo anche a Firenze con 2°C e a Roma con 3°C. Temperature massime stazionare. Venti intensi da nord/nord-est con mari localmente molto mossi.

Mercoledì il tempo sarà stabile e in gran parte soleggiato al Centro-nord mentre avremo dell’instabilità residua al Sud con piogge più diffuse e probabili sulla Sicilia. Venti in attenuazione e clima ancora molto freddo con minime in calo al Centro e in Sardegna e in lieve aumento al Nord. Elevato rischio di gelate anche in pianura.

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Meteo Epifania, nuova perturbazione, altalena termica e venti forti: le previsioni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteo-epifania-nuova-perturbazione-altalena-termica-e-venti-forti-le-previsioni/ Thu, 02 Jan 2025 13:15:23 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79284 meteo EpifaniaLe previsioni meteo per i prossimi giorni, in particolare per il primo weekend del 2025 e per l’Epifania, indicano una situazione movimentata sull’Italia per il passaggio di alcuni impulsi perturbati. Sabato 4 gennaio prevarranno le nuvole sul nostro Paese con rischio precipitazioni piuttosto basso. Domenica 5 gennaio la pioggia dovrebbe interessare Liguria, Toscana e Friuli …

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Le previsioni meteo per i prossimi giorni, in particolare per il primo weekend del 2025 e per l’Epifania, indicano una situazione movimentata sull’Italia per il passaggio di alcuni impulsi perturbati.

Sabato 4 gennaio prevarranno le nuvole sul nostro Paese con rischio precipitazioni piuttosto basso. Domenica 5 gennaio la pioggia dovrebbe interessare Liguria, Toscana e Friuli Venezia-Giulia. Nuvole nel resto del Paese e tempo invece più soleggiato su Puglia, settori ionici e Sicilia. A fine giornata qualche precipitazione anche la Lombardia.

Lunedì 6 gennaio, giorno dell’Epifania, le piogge riguarderanno in modo più diffuso il Nordovest e le Alpi con quota neve intorno ai 1000 metri. Scirocco in rinforzo al Centro-Sud con conseguente rialzo delle temperature. Valori senza variazioni significative al Nord.

Martedì 7 gennaio le precipitazioni riguarderanno Nordest e il Centro-sud, mentre il tempo andrà migliorando negli altri settori.
Secondo le proiezioni, infine, nel wekeend successivo, potrebbe formarsi un vortice di bassa pressione a ridosso della nostra Penisola capace di convogliare aria molto fredda in direzione dell’Italia con un netto calo termico e un clima da pieno inverno. Si tratta però di una tendenza che andrà verificata nei prossimi giorni.

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Aria più fredda e calo termico: la tendenza fino all’Epifania https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/aria-piu-fredda-e-calo-termico-la-tendenza-fino-allepifania/ Tue, 31 Dec 2024 13:05:15 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79278 meteo EpifaniaLa tendenza meteo post-Capodanno indica un cambiamento significativo, con la dissoluzione dell’alta pressione e l’arrivo di correnti nord-occidentali. Questo porterà alla prima perturbazione dell’anno, un fronte freddo che, a partire da giovedì sera, interesserà le Alpi, per poi muoversi verso il resto d’Italia tra venerdì e sabato. Le temperature diminuiranno, riportando un clima invernale più …

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La tendenza meteo post-Capodanno indica un cambiamento significativo, con la dissoluzione dell’alta pressione e l’arrivo di correnti nord-occidentali. Questo porterà alla prima perturbazione dell’anno, un fronte freddo che, a partire da giovedì sera, interesserà le Alpi, per poi muoversi verso il resto d’Italia tra venerdì e sabato. Le temperature diminuiranno, riportando un clima invernale più adeguato alla stagione.

Nel dettaglio venerdì 3 gennaio la perturbazione lascerà il Nord, portando piogge solo sull’Emilia orientale e Romagna, mentre altrove ci saranno ampie schiarite. Verso la sera, le piogge si sposteranno verso il Centro e sul basso versante tirrenico. Temperature in rialzo nelle minime al Centro-sud e in calo nelle massime in quota. Venti in intensificazione, con il Libeccio che verrà sostituito da venti settentrionali.

Tra la notte e la giornata di sabato il fronte si sposterà verso Sud, portando piogge sparse al Sud peninsulare mentre la Sicilia avrà possibilità di piogge isolate. Le temperature caleranno, riportando gelate notturne.

Domenica tempo soleggiato all’estremo Sud, mentre il resto dell’Italia riceverà nuvole a causa di un fronte caldo poco attivo. Venti meridionali e poche piogge isolate, più verosimili in Liguria, Toscana e Lazio.
Per il Giorno dell’Epifania, secondo le attuali proiezioni, si prevedono precipitazioni al Nord con neve sulle Alpi.

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Fase meteo stabile fino a Capodanno? Gli ultimi aggiornamenti https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/fase-meteo-stabile-fino-a-capodanno-gli-ultimi-aggiornamenti/ Thu, 26 Dec 2024 13:34:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79246 meteo natale sole freddoL’alta pressione torna protagonista in questo ultimo scampolo del 2024. Da venerdì 27 e nel prossimo fine settimana si profila una fase meteo in generale stabile e prevalentemente soleggiata sull’Italia. Dopo giorni di maltempo invernale al Centro-sud, le temperature tenderanno ad aumentare e si porteranno su valori per lo più al di sopra della norma. …

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L’alta pressione torna protagonista in questo ultimo scampolo del 2024. Da venerdì 27 e nel prossimo fine settimana si profila una fase meteo in generale stabile e prevalentemente soleggiata sull’Italia. Dopo giorni di maltempo invernale al Centro-sud, le temperature tenderanno ad aumentare e si porteranno su valori per lo più al di sopra della norma.

L’anomalia più evidente si risconterà sulle regioni centro-settentrionali e sulla Sardegna. Lo zero termico si attesterà sui 3000 metri sulle Alpi con un caldo anomalo il montagna.

Nel dettaglio, domenica 29 dicembre il cielo risulterà sereno o poco nuvoloso in quasi tutte le regioni. Qualche nuvola in più potrà interessare la Calabria meridionale e la Sicilia settentrionale. Venti deboli o al più localmente moderati settentrionali sul mar Ionio. Temperature in lieve aumento al Sud, mentre nel senza grandi variazioni altrove. La situazione dovrebbe rimanere pressocchè invariata anche negli ultimi due giorni dell’anno e dunque con tempo stabile e assenza di piogge o nevicate a causa della presenza dell’alta pressione.

L’alta pressione sembra destinata a essere protagonista meteo anche fino ai primi giorni del 2025, con una fase mite e senza precipitazioni, Seguiteci nei prossimi aggiornamenti per avere conferme su questa evoluzione e per conoscere maggiori dettagli.

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Freddo e neve anche per Santo Stefano? La tendenza meteo https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/freddo-e-neve-anche-per-santo-stefano-la-tendenza-meteo/ Sun, 22 Dec 2024 16:30:10 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79225 Santo Stefano meteoDopo una Vigilia e un Natale con maltempo invernale in diverse regioni del Centro-sud, si profila una giornata di Santo Stefano con un miglioramento delle condizioni meteo rispetto ai giorni precedenti. Il vortice depressionario e il flusso freddo settentrionale perderanno intensità, portando a un lieve rialzo delle temperature e a un’attenuazione dei venti dopo le …

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Dopo una Vigilia e un Natale con maltempo invernale in diverse regioni del Centro-sud, si profila una giornata di Santo Stefano con un miglioramento delle condizioni meteo rispetto ai giorni precedenti. Il vortice depressionario e il flusso freddo settentrionale perderanno intensità, portando a un lieve rialzo delle temperature e a un’attenuazione dei venti dopo le raffiche burrascose di inizio settimana (che potrebbero toccare i 90-100 km/h di velocità).

La circolazione di bassa pressione responsabile della fase meteo di maltempo, infatti, tenderanno a spostarsi verso i Balcani in modo graduale. Nel dettaglio avremo ancora della nuvolosità irregolare in particolare sul medio Adriatico e al Sud, ma i fenomeni associati saranno limitati e più concentrati nel nordest della Calabria e nel nord della Sicilia.

In particolare, tra il Nordest e il versante tirrenico del Centro, per la giornata di Santo Stefano è atteso il passaggio di nuvolosità, ma senza precipitazioni degne di rilievo o significative. Al Nordovest, così come per i giorni natalizi, si continuerà a godere di cieli sereni o poco nuvolosi. In giornata sarà basso anche il rischio di nebbia in Val Padana.

Verso la fine della settimana, le fredde correnti dovrebbero esaurirsi, con un aumento della pressione atmosferica che favorirà una stabilità più generalizzata al Centro-Nord, ma potrebbe portare a nebbie notturne in Val Padana. All’estremo Sud, potrebbero verificarsi annuvolamenti e occasionali piogge isolate. La tendenza per gli ultimi giorni del 2024 è ancora piuttosto incerta e dunque per aggiornamenti più dettagliati, è consigliabile seguire gli aggiornamenti meteo nei prossimi giorni.

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Meteo Natale: freddo, vento e neve. Le zone a rischio maltempo https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteo-natale-con-freddo-vento-e-neve-le-zone-a-rischio-maltempo/ Sun, 22 Dec 2024 10:40:34 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79217 Natale meteoCi avviamo verso una settimana di Natale che, dopo diversi anni di alta pressione e caldo anomalo, sarà più “normale” dal punto di vista meteo ossia fredda e caratterizzata anche da nevicate. Il tutto a causa di un vortice di bassa pressione in arrivo in queste ore che condizionerà il tempo per diversi giorni in …

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Ci avviamo verso una settimana di Natale che, dopo diversi anni di alta pressione e caldo anomalo, sarà più “normale” dal punto di vista meteo ossia fredda e caratterizzata anche da nevicate. Il tutto a causa di un vortice di bassa pressione in arrivo in queste ore che condizionerà il tempo per diversi giorni in particolare al Centro-sud.

Per la Vigilia di Natale prevarrà il sole al Nord con venti di Foehn nelle vallate alpine. Cieli grigi invece sulle regioni del versante adriatico e sulla Sicilia settentrionale con precipitazioni sparse e anche nevicate intorno a 500-600 metri sull’Appennino centro-meridionale. Sui rilievi della Sicilia settentrionale neve fino ai 1000 metri circa. Attenzione al vento che soffierà in modo molto intenso da Nord su gran parte del Centro-sud e sulle Isole per venti settentrionali. Temperature sotto la norma sul versante adriatico e al Sud.

Mercoledì 25 dicembre, giornata di Natale, vedrà ancora gli effetti del vortice concentrati sempre sul medio Adriatico e al Sud. In queste zone il cielo sarà coperto dalle Marche alla Puglia con precipitazioni a tratti intense in Abruzzo e Molise e neve fino a 400 metri ma a quote anche inferiori tra la notte del 24 e il mattino del 25. Precipitazioni meno intense e diffuse nel resto del settore.

Nuvoloso anche nel nord della Sicilia con piogge o rovesci in costa e neve fino agli 800 metri nell’interno. Nel resto del Sud, nel Lazio e sulla Sardegna orientale annuvolamenti variabili alternati alle schiarite, sole diffuso nel resto del Centronord. Clima freddo anche per effetto effetto dei venti di Tramontana che soffieranno in modo intenso. Mari molto mossi o agitati con rischio di mareggiate lungo le coste esposte a nord.

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Il Ghiacciaio del Lys sul Monte Rosa ha perso il 33 per cento della superficie dal 1860 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ghiacciaio-del-lys-sul-monte-rosa-ha-perso-il-33-per-cento-della-superficie-dal-1860/ Fri, 20 Dec 2024 08:42:27 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79211 Il Ghiacciaio del Lys sul Monte Rosa, uno dei più significativi della Valle d’Aosta, ha perso il 33% della sua superficie dal 1860, arretrando di ben 3,4 chilometri. Questo è quanto svela un nuovo rapporto realizzato dal Comitato Glaciologico Italiano (CGI) in collaborazione con Greenpeace Italia, frutto di una recente spedizione sul massiccio del Monte …

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Il Ghiacciaio del Lys sul Monte Rosa, uno dei più significativi della Valle d’Aosta, ha perso il 33% della sua superficie dal 1860, arretrando di ben 3,4 chilometri.
Questo è quanto svela un nuovo rapporto realizzato dal Comitato Glaciologico Italiano (CGI) in collaborazione con Greenpeace Italia, frutto di una recente spedizione sul massiccio del Monte Rosa per documentare gli effetti devastanti del cambiamento climatico e delle attività umane. L’iniziativa fa parte del progetto “Fino all’ultima goccia”, promosso da Greenpeace per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza climatica.

Un quadro allarmante

I dati registrati in oltre 200 anni di osservazioni, hanno permesso di tracciare in modo dettagliato l’evoluzione del Ghiacciaio del Lys, fornendo un quadro preoccupante: tra il 1925 e il 2008 è completamente scomparsa la parte meridionale della lingua glaciale, che un tempo raggiungeva uno spessore di 90 metri. Nel complesso, si stima che siano stati persi 145 milioni di metri cubi di ghiaccio, equivalenti a circa 130 miliardi di litri d’acqua – oltre il doppio dell’acqua utilizzata annualmente nelle reti idriche di Piemonte e Valle d’Aosta.

monte rosa
Foto: Greenpeace Italia

L’analisi ha permesso di documentare l’estrema riduzione delle due lingue glaciali, ormai separate, e il dissesto di alcune aree rocciose causato dal continuo abbassamento della superficie glaciale. Inoltre, il rapporto segnala una costante riduzione della copertura nevosa, che aggrava ulteriormente la situazione.

«Il Ghiacciaio del Lys è un caso studio emblematico che offre un’immagine concreta degli effetti disastrosi del riscaldamento globale», dichiara Simona Savini di Greenpeace Italia.
«Governi e aziende, in particolare quelle responsabili delle maggiori emissioni di gas serra, come le industrie dei combustibili fossili, non possono rimanere inerti di fronte al rischio di perdere ecosistemi preziosi e risorse idriche fondamentali: sono necessari un ripensamento del nostro modello produttivo e una drastica riduzione delle emissioni climalteranti e dell’inquinamento. Proteggendo i ghiacciai, proteggiamo anche la nostra acqua e con essa il nostro futuro».

Ricerca e prossimi passi

Durante la spedizione sono stati prelevati campioni per analizzare la presenza di PFAS (sostanze per- e poli-fluoroalchiliche) e fitofarmaci, con l’obiettivo di valutare l’impatto dell’inquinamento e dell’agricoltura intensiva anche in alta quota. I risultati di queste analisi saranno pubblicati nei prossimi mesi.

Nel frattempo, il progetto “Fino all’ultima goccia” proseguirà con ulteriori monitoraggi e collaborazioni scientifiche per portare avanti l’impegno di Greenpeace nella difesa del clima e delle risorse idriche su un pianeta sempre più caldo.

Il report del Comitato Glaciologico Italiano per Greenpeace è disponibile a questo link.

Leggi anche:

Clima, le anomalie in Italia nel 2024: la fotografia dei dati Copernicus

Un secolo di cambiamenti climatici: le Alpi perdono un terzo della neve

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Clima, le anomalie in Italia nel 2024: la fotografia dei dati Copernicus https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/clima-le-anomalie-in-italia-nel-2024-la-fotografia-dei-dati-copernicus/ Wed, 18 Dec 2024 09:14:57 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79205 L’anno meteorologico 2024 (1 dicembre 2023 – 30 novembre 2024) è stato nel complesso più piovoso della norma su gran parte del Nord, con oltre il 30% di pioggia in più rispetto alla media del trentennio 1991-2020 su ampie porzioni della Pianura Padana, soprattutto tra Lombardia, Veneto ed Emilia. Al contrario, il Sud e le …

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L’anno meteorologico 2024 (1 dicembre 2023 – 30 novembre 2024) è stato nel complesso più piovoso della norma su gran parte del Nord, con oltre il 30% di pioggia in più rispetto alla media del trentennio 1991-2020 su ampie porzioni della Pianura Padana, soprattutto tra Lombardia, Veneto ed Emilia. Al contrario, il Sud e le Isole Maggiori hanno visto accumuli di pioggia inferiori alla norma, con un difetto rispetto alla media climatica anche superiore al 30%.

La temperatura media annua è stata più elevata della media climatica in tutto il Paese, specie al Centro – sud e sui settori occidentale e orientale delle Alpi, dove l’anomalia è risultata superiore a + 1.5 °C.

È quanto emerge dall’elaborazione dei dati ERA5-Land prodotti dall’ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) nell’ambito del Copernicus Climate Change Service (C3S) della Commissione Europea.

Anomalie delle temperature (°C)  dell’anno meteorologico 2024 (1 dicembre 2023 – 30 novembre 2024) rispetto alla media del trentennio 1991-2020. Dati ECMWF/C3S (ERA5-Land). Elaborazioni Meteo Expert.
Anomalie delle precipitazioni (%) dell’anno meteorologico 2024 (1 dicembre 2023 – 30 novembre 2024) rispetto alla media del trentennio 1991-2020. Dati ECMWF/C3S (ERA5-Land). Elaborazioni Meteo Expert.

ERA5-Land  è un set di dati distribuiti su griglie uniformi nello spazio e nel tempo, globalmente completo e coerente con la realtà, ottenuto combinando le osservazioni provenienti da tutto il mondo con i dati di un modello che simula le dinamiche dell’atmosfera. Con una risoluzione relativamente elevata (0.1° lat/lon), fornisce una descrizione accurata dell’evoluzione della temperatura, delle precipitazioni e di tante altre variabili terrestri dal 1950 ad oggi.  Il suo impiego ci consente quindi di scattare una fotografia del clima dell’Italia nel trentennio 1991-2020, e di calcolare le anomalie della temperatura e delle precipitazioni sull’intero territorio.

Come è andata nell’anno meteorologico 2024 secondo i dati ECMWF/C3S? Vediamo i dettagli su base mensile e stagionale.

Anomalie delle precipitazioni, l’Italia divisa in due

Malgrado il mese di novembre particolarmente secco, l’autunno meteorologico 2024 (1 settembre – 30 novembre) si è chiuso con un’anomalia delle precipitazioni positiva sulle regioni settentrionali, la Toscana, l’Umbria e le Marche, grazie al contributo dei piovosi mesi di settembre e ottobre, durante i quali su ampie zone è caduta più del doppio della pioggia rispetto alla media del trentennio di riferimento.

Anomalie delle precipitazioni mensili (%) rispetto alla media del trentennio 1991-2020. Dati ECMWF/C3S (ERA5-Land). Elaborazioni Meteo Expert.

Situazione, quella autunnale, meno anomala di quella primaverile (1 marzo  – 31 maggio), che ha visto grandi accumuli sulle regioni settentrionali per il notevole contributo di maggio e, soprattutto, di marzo, quest’ultimo con oltre il 200% di piogge in più rispetto alla media climatica su Piemonte e Lombardia occidentale.  Con gli eccessi anche di febbraio e giugno, quasi tutto il Nord Italia può contare ben 6 mesi con piogge più abbondanti della norma da dicembre 2023 a novembre 2024.

L’inverno 2023/24 è stato invece estremamente avaro di precipitazioni in quasi tutto il Paese, soprattutto al Centro – sud, e in  particolare nelle regioni meridionali e nelle Isole Maggiori, dove nel mese di dicembre è caduto oltre il 75% di pioggia in meno rispetto alla norma.

 

Anomalie delle precipitazioni mensili (%) rispetto alla media del trentennio 1991-2020. Dati ECMWF/C3S (ERA5-Land). Elaborazioni Meteo Expert.

La pesante siccità che ha colpito precocemente molte zone del Sud e delle Isole nei mesi invernali si è protratta indisturbata fino ad aprile, per ripresentarsi, di nuovo in modo importante, in giugno e luglio e, ancora, a fine autunno. Secondo i dati ERA5-Land,  l’anno meteorologico si è così chiuso con un’anomalia negativa superiore al 40% in Puglia, sul settore ionico della Calabria, sulla Sicilia orientale e sulla Sardegna meridionale, aree in cui è cioè caduta poco più della metà della pioggia attesa.

Anomalie della temperatura media, l’Italia oltre +1 °C

Il 2024 sarà l’anno più caldo a livello globale dal 1950, non stupiscono quindi le mappe delle anomalie termiche mensili riportate di seguito. Se escludiamo le regioni settentrionali e la Toscana, dove in maggio, giugno, settembre e novembre la temperatura si è mantenuta quasi ovunque prossima alla media 1991-2020, o leggermente al di sotto, nel resto del Paese le anomalie sono risultate diffusamente positive nel corso dell’intero anno meteorologico, soprattutto durante l’inverno e l’estate.

Anomalie delle temperature medie mensili (°C) rispetto alla media del trentennio 1991-2020. Dati ECMWF/C3S (ERA5-Land). Elaborazioni Meteo Expert.

Tra tutti i mesi dell’anno meteorologico 2024, febbraio è stato il più anomalo, con temperature ovunque di 2 gradi oltre la norma,  fino a  4 gradi sulle zone interne del Centro e in buona parte del Nord, oltre 6 gradi sulle Alpi occidentali, particolarmente esposte, insieme alle Dolomiti, a temperature molto elevate durante tutto l’inverno. Roventi anche i mesi di giugno al Sud e in Sicilia, luglio al Centro – sud, agosto in tutta l’Italia peninsulare, con anomalie diffusamente superiori a +2.5 gradi.

In conclusione, secondo i dati ECMWF/C3S, se escludiamo parte della Pianura Padana e delle Alpi Centrali, in tutta l’Italia la temperatura media annua dell’anno meteorologico 2024 ha superato almeno di un grado la media annua del trentennio 1991-2020.

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Bolletta del gas, il prossimo inverno sarà il più caro di sempre. L’analisi di ECCO https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/bolletta-del-gas-il-prossimo-inverno-sara-il-piu-caro-di-sempre-lanalisi-di-ecco/ Tue, 17 Dec 2024 11:41:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79188 Sul fronte della bolletta del gas, l’inverno 2024-2025 si prospetta come il più costoso di sempre per le famiglie italiane. Secondo un’analisi presentata di recente da ECCO, il think tank italiano per il clima, i costi saranno significativamente superiori rispetto al picco registrato durante la crisi energetica del 2022-2023 e oltre il doppio rispetto al …

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Sul fronte della bolletta del gas, l’inverno 2024-2025 si prospetta come il più costoso di sempre per le famiglie italiane. Secondo un’analisi presentata di recente da ECCO, il think tank italiano per il clima, i costi saranno significativamente superiori rispetto al picco registrato durante la crisi energetica del 2022-2023 e oltre il doppio rispetto al periodo pre-pandemia.

L’analisi di ECCO ha stimato i costi in tre città rappresentative: Milano, Roma e Palermo. A Milano, per una casa di 70 mq in classe energetica G, la bolletta del gas raggiungerà i 1403 euro (+20% rispetto al 2022-2023, +68% rispetto al 2019-2020). Incrementi simili si registrano anche a Roma, dove per lo stesso tipo di abitazione l’aumento sarà di 430 euro rispetto all’anno scorso, e a Palermo, con rincari più contenuti ma comunque significativi.

Bolletta del gas, le cause del rincaro

L’analisi di ECCO segnala che tra i principali responsabili dell’aumento della bolletta c’è il prezzo del gas: a causa dell’instabilità geopolitica nei Paesi fornitori il costo è arrivato a 48 €/MWh, nonostante gli stoccaggi pieni e l’utilizzo parziale delle infrastrutture di importazione. A gravare ulteriormente è la scarsa efficienza energetica delle abitazioni italiane, in gran parte ancora dipendenti da fonti fossili.

bolletta gas

Dipendenza dal gas e scarsa efficienza energetica

L’aumento del prezzo del gas pesa così tanto in bolletta anche a causa della scarsa efficienza degli edifici e della dipendenza dell’Italia da un combustibile fossile che avremmo urgentemente bisogno di abbandonare anche contrastare l’inquinamento e l’aggravarsi della crisi climatica.
Lo conferma Matteo Leonardi, Cofondatore e Direttore Esecutivo di ECCO: «Abitazioni poco efficienti e una continua dipendenza dal gas costringono oggi le famiglie italiane a pagare i costi dei ritardi della transizione». E la politica continua a non muoversi con l’urgenza necessaria: «con un prezzo del gas tre volte più alto di settembre 2019 e una previsione di costo per le famiglie maggiore del periodo di crisi, non si vedono azioni legislative e nemmeno informative per mettere in sicurezza le famiglie».

Nonostante i prezzi elevati, a novembre i consumi di gas nel settore civile hanno avuto un incremento del 9% rispetto al 2023, complice la poca sensibilizzazione dei consumatori.

Secondo Leonardi, «l’efficienza energetica si conferma l’unico strumento in grado di garantire sicurezza e risparmi per le famiglie italiane. Ma, nonostante questo, nella Legge di bilancio attualmente in discussione in Parlamento, viene smantellato il sistema di detrazioni fiscali per l’efficienza energetica negli edifici. Per promuovere l’efficienza riducendo la spesa complessiva per la collettività e accompagnare le famiglie nella transizione serve, con urgenza, una visione d’insieme che armonizzi incentivi, fiscalità energetica, tassazione dei prodotti energetici, ponendo al centro la sicurezza energetica delle abitazioni, gli obiettivi climatici e la sostenibilità finanziaria a lungo termine. Cancellare le politiche per l’efficienza senza offrire alternative espone le famiglie a costi energetici insostenibili, senza possibilità di attuare investimenti che assicurino l’uscita dal problema».

Quanto costerà la bolletta del gas a Milano, Roma e Palermo

Il think tank ECCO ha stimato il costo della bolletta gas nel prossimo inverno per tre abitazioni tipo di 38, 70 e 110 mq in tre città italiane: Milano, Roma e Palermo. L’analisi prende a riferimento il prezzo del gas dei prossimi mesi e stima il costo della bolletta a fine inverno, comparandolo con l’anno della crisi 2022-2023 e con il periodo pre-crisi.

A Milano per riscaldare, cucinare e produrre acqua calda in classe energetica G, nel periodo novembre-marzo (2024-25):

  • in un’abitazione di 70 mq si spenderanno circa 1403 €
    +20% rispetto all’anno della crisi 2022-2023 (1171 €);
    +68% rispetto al periodo pre-crisi 2019-2020 (832 €).
  • Se la casa è di 110 mq si pagheranno 2143 €
    L’aumento sarà di 382 € rispetto all’inverno 2022-2023;
    e di circa 1000 € rispetto al periodo pre-crisi 2019-2020.
  • Se la casa è di 38 mq si pagheranno 788 €
    L’aumento sarà di 108 € rispetto all’inverno 2022-2023;
    e di circa 300 € rispetto al periodo pre-crisi 2022-2023.

Cifre simili interesseranno anche il Centro e il Sud Italia.
A Roma l’aumento arriva quasi a 430 € per una casa di 70 mq rispetto all’inverno 2022-2023. Sono 635 € in più rispetto al periodo pre-crisi.
A Palermo l’incremento sarà più lieve e varierà tra 50 e 210 € rispetto all’inverno della crisi 2022-2023. Si alzerà fino a 420 € nel caso di abitazione di 110 mq rispetto al periodo pre-crisi.

Ben diverso il caso di chi ha una casa in fascia di efficienza più alta. Infatti, una casa in Classe A pagherà una bolletta del 60-65% inferiore a una Classe G. Nei diversi casi elaborati questo si traduce in un risparmio fino ai 1400 €/anno.

«Superare l’esperienza del Superbonus è necessario per il bilancio dello Stato ma deve essere fatto in modo ragionato, mantenendo un differenziale tra le ristrutturazioni generiche e quelle per l’efficienza energetica», avverte Francesca Andreolli, Ricercatrice Senior Energia ed Efficienza di ECCO. «Riportare il bonus casa al 36% e mantenere l’ecobonus al 65% avrebbe lo stesso impatto in termini di spesa pubblica, e manterrebbe un importante sostegno all’efficienza».

Secondo Andreolli, «impiegare risorse pubbliche per aiutare le famiglie a rendere efficiente la propria abitazione produce benefici significativi nel tempo, in primis per occupazione e crescita economica: tra il 2021 e il 2022 il valore della produzione delle ristrutturazioni profonde è cresciuto del 19,6% e l’occupazione del 3,8%».
«L’efficienza va a vantaggio di famiglie e imprese, favorisce l’uscita dal gas e lotta al cambiamento climatico e permette una riduzione dell’inquinamento urbano – sottolinea la ricercatrice -. Inazione significa maggiori costi sociali nel futuro per mitigazione e adattamento, mancata competitività dei settori industriali nei mercati globali, costi dell’energia più alti per famiglie e imprese e progressivamente insostenibilità della finanza pubblica».

L’analisi di ECCO può essere consultata a questo link.

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In Italia il consumo di suolo divora anche l’effetto “spugna”: costi enormi per ambiente ed economia https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/in-italia-il-consumo-di-suolo-divora-anche-leffetto-spugna-costi-enormi-per-ambiente-ed-economia/ Mon, 09 Dec 2024 07:00:23 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79126 Il consumo di suolo in Italia continua a destare preoccupazioni sia per i suoi impatti ambientali che per i costi economici. Nel 2023, la perdita della capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua, nota come “effetto spugna”, è costata al Paese oltre 400 milioni di euro. Questa cifra si aggiunge ai costi legati alla …

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Il consumo di suolo in Italia continua a destare preoccupazioni sia per i suoi impatti ambientali che per i costi economici. Nel 2023, la perdita della capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua, nota come “effetto spugna”, è costata al Paese oltre 400 milioni di euro. Questa cifra si aggiunge ai costi legati alla perdita di servizi ecosistemici, come la diminuzione della qualità dell’habitat, la riduzione della produzione agricola e la capacità di stoccaggio di carbonio.

A descrivere l’andamento nazionale del fenomeno è il rapporto SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, che nell’ultima edizione ha pubblicato le stime per tutte le regioni, le province e i comuni italiani relative al 2023.

Nonostante un lieve rallentamento rispetto al passato, il consumo di suolo continua a rappresentare un problema significativo, in un Paese che ogni giorno perde una media di 20 ettari per un totale di 72,5 km² nell’anno: parliamo di una superficie estesa come tutti gli edifici di Torino, Bologna e Firenze messi insieme. La crescita risulta inferiore rispetto al dato dello scorso anno, ma sempre al di sopra della media decennale di 68,7 km2 (2012-2022) e solo in piccola parte compensata dal ripristino di aree naturali (poco più di 8 km2, dovuti in gran parte al recupero di aree di cantiere). La logistica, l’industria e l’e-commerce sono tra i settori maggiormente responsabili dell’espansione delle superfici impermeabili, specialmente nel Nord Italia.

Consumo di suolo, sempre più aree impermeabilizzate

Il cemento intanto continua a espandersi: nel 2023 risultano cementificati più di 21.500 km2, dei quali l’88% su suolo utile. In aumento la cancellazione del suolo ormai irreversibile con nuove impermeabilizzazioni permanenti pari a 26 km2 in più rispetto all’anno precedente. Il 70% del nuovo consumo di suolo avviene nei comuni classificati come urbani secondo il recente regolamento europeo sul ripristino della natura (Nature Restoration Law).
Nelle aree dove il nuovo regolamento europeo prevede di azzerare la perdita netta di superfici naturali e di copertura arborea a partire dal 2024, si trovano nuovi cantieri (+663 ettari), edifici (+146 ettari) e piazzali asfaltati (+97ettari).

Continuiamo a costruire anche in aree a rischio

Stiamo continuando a trasformare anche le aree a rischio idrogeologico. In quelle a pericolosità idraulica media la superficie artificiale è avanzata di oltre 1.100 ettari, mentre si sfiorano i 530 ettari nelle zone a pericolosità da frana, dei quali quasi 38 si trovano in aree a pericolosità molto elevata.

Qualche buona notizia arriva da alcuni comuni virtuosi che hanno limitato il consumo di suolo. Trieste, Bareggio (MI) e Massa Fermana (FM) si sono distinti come “Risparmia suolo” nel 2024, dimostrando che strategie locali possono fare la differenza.
Tuttavia, resta urgente agire a livello nazionale: dal 2006 al 2023, i costi cumulativi del consumo di suolo in Italia sono stimati tra i 7 e i 9 miliardi di euro annui, con una perdita complessiva di capitale naturale valutata tra 19 e 25 miliardi di euro.

Secondo il rapporto SNPA, le aree verdi accessibili sono sempre più rare, con meno di un terzo della popolazione urbana che vive a meno di 300 metri da uno spazio verde pubblico. Il report, accompagnato dall’EcoAtlante, sottolinea la necessità di interventi strutturali e di una pianificazione sostenibile per invertire la tendenza e tutelare il capitale naturale del Paese.

Il report può essere consultato a questo link.

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Nel weekend dell’Immacolata forti venti e neve anche a bassa quota! I dettagli https://www.iconameteo.it/primo-piano/nel-weekend-dellimmacolata-venti-tempestosi-e-neve-anche-a-bassa-quota-i-dettagli/ Thu, 05 Dec 2024 11:30:30 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79133 Immacolata maltempoNel fine settimana dell’Immacolata un’intensa fase di maltempo invernale investirà l’Italia a iniziare dalle regioni del Nord, dove sabato 7 dicembre si conferma l’arrivo della perturbazione nord-atlantica n.3 del mese. Quest’ultima insisterà anche domenica 8 dicembre e sarà accompagnata da un vortice di bassa pressione centrato sul Tirreno settentrionale. Si avranno forti venti con raffiche …

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Nel fine settimana dell’Immacolata un’intensa fase di maltempo invernale investirà l’Italia a iniziare dalle regioni del Nord, dove sabato 7 dicembre si conferma l’arrivo della perturbazione nord-atlantica n.3 del mese. Quest’ultima insisterà anche domenica 8 dicembre e sarà accompagnata da un vortice di bassa pressione centrato sul Tirreno settentrionale. Si avranno forti venti con raffiche fino a 100 km/h, piogge e nevicate anche al di sotto dei 1000 metri.

Maltempo dell’Immacolata: piogge e venti intensi già da sabato 7 dicembre. Le zone colpite

Il peggioramento avrà inizio già da sabato con precipitazioni diffuse, ma più probabili su Lombardia, Liguria, Nord-Est, regioni tirreniche e Isole. I venti, già sostenuti nella giornata di sabato, tenderanno a intensificarsi ulteriormente, raggiungendo raffiche tempestose (intorno ai 100 km/h) di Maestrale intorno alla Sardegna.

Il nucleo più freddo della massa d’aria in discesa dalle latitudini artiche resterà confinato a nord delle Alpi, mentre sull’Italia il freddo si manifesterà in maniera più attenuata con temperature nella media o leggermente sotto. Le nevicate interesseranno solo le zone montuose scendendo di quota sotto i 1000 metri nelle Alpi e sull’Appennino settentrionale.

La perturbazione insisterà fino all’inizio della prossima settimana

Stando agli ultimi aggiornamenti, questa intensa perturbazione con il suo vortice depressionario dovrebbe insistere fino all’inizio della prossima settimana, determinando condizioni di tempo instabile con precipitazioni sparse e intermittenti soprattutto al Centro-Sud e nelle aree limitrofe del Nord, in un contesto di clima invernale. Nell’ultima parte di settimana si profila attualmente un generale rialzo termico. Per maggiori dettagli sull’evoluzione a lungo termine appena descritta, vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti di IconaMeteo.it.

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Vortice gelido in arrivo: inverno meteo 2024 al via con freddo, vento e pioggia https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/vortice-gelido-in-arrivo-inverno-2024-al-via-con-freddo-vento-e-pioggia/ Tue, 26 Nov 2024 11:08:35 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79078 inverno 2024L’inverno meteorologico 2024, al via il 1 dicembre, prenderà il via in Italia con un vortice di bassa pressione che porterà maltempo, venti di burrasca e freddo. Il vortice in questione, arrivato sul Mare del Nord, nei prossimi giorni scenderà di latitudine, raggiungendo i Balcani. Raggiungerà l’Italia a partire da venerdì 29 novembre, e condizionerà …

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L’inverno meteorologico 2024, al via il 1 dicembre, prenderà il via in Italia con un vortice di bassa pressione che porterà maltempo, venti di burrasca e freddo. Il vortice in questione, arrivato sul Mare del Nord, nei prossimi giorni scenderà di latitudine, raggiungendo i Balcani. Raggiungerà l’Italia a partire da venerdì 29 novembre, e condizionerà il tempo sulle nostre regioni fino a domenica 1 dicembre.

Vortice freddo dà inizio all’inverno meteo: le previsioni per venerdì 29 e il weekend

Il fronte freddo raggiungerà le regioni del Centro-Sud, portando maltempo e piogge diffuse anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni risulteranno più diffusi venerdì, mentre tra sabato e domenica saranno a carattere sparso. Le regioni maggiormente interessate dal peggioramento saranno quelle Adriatiche del Centro-Sud.

inverno 2024

L’aria gelida trascinata sull’Italia dal vortice, provocherà un sensibile calo delle temperature a partire da venerdì sera. Questo comporterà un calo della quota neve, che sull’Appennino centrale potrebbe scendere fino a 1500 metri venerdì, e fino ai 1000 metri nel weekend. Le nevicate risulteranno più abbondanti sul versante adriatico, ossia quello direttamente investito dal fronte freddo.

Protagonista sarà anche il vento. Tra venerdì e domenica i venti subiranno una intensificazione, con raffiche che potranno raggiungere i 70-90 km/h (intensità di burrasca).

L’inizio dell’inverno meteorologico proseguirà con condizioni meteo probabilmente ancora dinamiche. Non è previsto infatti l’arrivo dell’alta pressione, né di fasi di forte maltempo. La prima settimana di dicembre, stando alle attuali previsioni meteo, potrebbe restare quindi a tratti perturbata, con temperature in continua altalena.

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Allerta meteo oggi (22 novembre): forti venti e mareggiate. Le zone a rischio https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/allerta-meteo-oggi-22-novembre-forti-venti-e-mareggiate-le-zone-a-rischio/ Fri, 22 Nov 2024 09:25:20 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79058 allerta meteo ventiAllerta meteo oggi, 22 novembre, su parte dell’Italia dove è ancora in azione l’intensa perturbazione n.6 del mese, nominata ufficialmente Tempesta Caetano, che sta attraversando il Centro-Sud del Paese dopo aver colpito il Nord nella giornata di ieri. La neve ha raggiunto Alpi e Prealpi con fiocchi anche a bassa quota, per esempio Torino e …

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Allerta meteo oggi, 22 novembre, su parte dell’Italia dove è ancora in azione l’intensa perturbazione n.6 del mese, nominata ufficialmente Tempesta Caetano, che sta attraversando il Centro-Sud del Paese dopo aver colpito il Nord nella giornata di ieri. La neve ha raggiunto Alpi e Prealpi con fiocchi anche a bassa quota, per esempio Torino e Milano hanno visto una leggera spruzzata. Neve abbondante invece ad Aosta.

https://twitter.com/MagnificaLounge/status/1859876979610452380

Allerta meteo, la tempesta Caetano attraversa il Centro-Sud: rischio mareggiate

La Protezione Civile per la giornata odierna (22 novembre) ha diramato un’allerta meteo principalmente legata al vento e al rischio di mareggiate. L’avviso prevede venti da forti a burrasca dai quadranti occidentali, con raffiche fino a burrasca forte, su Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, specie sui settori costieri ed appenninici, con possibili mareggiate lungo le coste esposte. Le onde potrebbero raggiungere anche i 5 metri, in particolare sull’alto Tirreno.

Le raffiche più intense, vale a dire oltre i 100 km/h, riguardano perlopiù i mari di Ponente e l’Appennino. Sulla base dei fenomeni previsti, dunque, la Protezione Civile ha diramato l’allerta gialla meteo-idro su settori di Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Puglia, Calabria e sull’intero territorio di Molise e Campania.

L’evoluzione per le prossime ore e per il weekend

Al Nord, in Toscana e Lazio le condizioni meteo sono già migliorate, con ampi rasserenamenti fin dal mattino. Dal pomeriggio nubi e precipitazioni insistono sulle regioni centrali adriatiche, con quota neve intorno a 1300 metri. Piogge al Sud e in Sicilia mentre altrove migliora. Nel weekend di sabato 23 e domenica 24 novembre la situazione cambia completamente con il ritorno dell’alta pressione che assicurerà un tempo più stabile e un clima via via più mite, soprattutto al Centro-Sud. Anche i venti si attenueranno, con residui rinforzi nella prima parte di sabato all’estremo Sud.

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Irruzione artica: gelo e neve in Europa

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Meteo, neve e gelo sull’Europa: coinvolta anche l’Italia? https://www.iconameteo.it/primo-piano/meteo-neve-e-gelo-sulleuropa-coinvolta-anche-litalia/ Tue, 19 Nov 2024 10:39:55 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79037 Temperature in picchiata, vento forte e piogge intense, con l’arrivo anche della neve fino a basse quote: diverse zone dell’Europa vanno incontro al primo vero assaggio d’inverno di questa stagione. Gli effetti si faranno sentire anche in Italia, ci anticipa Rino Cutuli, meteorologo di Meteo Expert. La responsabile è una vasta area di bassa pressione che si sta già …

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Temperature in picchiata, vento forte e piogge intense, con l’arrivo anche della neve fino a basse quote: diverse zone dell’Europa vanno incontro al primo vero assaggio d’inverno di questa stagione.
Gli effetti si faranno sentire anche in Italia, ci anticipa Rino Cutuli, meteorologo di Meteo Expert.

La responsabile è una vasta area di bassa pressione che si sta già rafforzando in queste ore sull’Europa settentrionale e nei prossimi giorni spingerà verso il continente una massa d’aria fredda di origine artica capace di spingersi fino alle nostre latitudini. Ci sarà il rischio di situazioni critiche, avvertono gli esperti, come strade ghiacciate e violente raffiche di vento che possono rappresentare rischi per la sicurezza.

Già tra oggi e domani i fenomeni saranno evidenti in diverse parti del Regno Unito e dell’Irlanda, dove per molte regioni è stata diramata un’allerta meteo per ghiaccio e neve.
I Paesi dove sono attese le nevicate più importanti, però, sono quelli più a nord: tra mercoledì e giovedì vere e proprie tempeste invernali colpiranno soprattutto la Svezia e la Finlandia, che potranno dover fare i conti anche con tormente di neve.

Giovedì il centro del sistema di bassa pressione tenderà a spostarsi verso est, mentre inizierà a indebolirsi. Raggiungendo i Paesi baltici, comunque, riuscirà ancora a portare un clima molto freddo e diffuse nevicate. Nel frattempo la neve continuerà ad arrivare, probabilmente abbondante, anche più a nord.

Entro venerdì il clima si farà decisamente più invernale anche in molti settori dell’Europa centro-meridionale, fin verso la Penisola balcanica e parte dell’Italia, dove l’aumento del freddo sarà accompagnato dall’arrivo della neve. Il crollo termico sarà sensibile già nelle prossime ore a partire dalle Alpi: secondo le previsioni, tra martedì e mercoledì le temperature minime potranno precipitare anche di 10 gradi.

La differenza prevista dal modello Meteo Expert tra le temperature minime di domani e quelle di oggi

Meteo, neve anche in Italia? Gli aggiornamenti dal meteorologo Rino Cutuli

«In Italia, saranno soprattutto le regioni settentrionali a sperimentare un primo assaggio di inverno – avverte il meteorologo -, maggiormente coinvolte dagli effetti della massa d’aria artico-marittima che investirà più direttamente l’Europa continentale e le regioni alpine».
Ecco le previsioni nei dettagli a cura di Rino Cutuli:

La notizia positiva, innanzitutto, è l’arrivo di copiose nevicate su tutto le nostre Alpi fino ai fondovalle: gli accumuli maggiori sono attesi nel settore occidentale (dunque valdostano e piemontese) dove, entro la fine di venerdì, si potranno accumulare fino a 70-80 cm di neve fresca in quota oltre i 1500 metri e fino a 50 cm intorno ai 1000 metri.

Stando alle attuali proiezioni meteo, tra il pomeriggio di giovedì e le prime ore di venerdì la neve potrebbe anche raggiungere quote di bassa collina del Piemonte e della Lombardia (all’incirca fin verso i 300 metri), ma senza accumuli significativi al suolo. A livello di città, si potrebbe vedere fioccare a Torino, Biella, Varese, Bergamo, ma soprattutto ad Aosta.
La particolare circolazione atmosferica che si verrà a creare è quella favorevole a nevicate consistenti per il fondovalle valdostano, con il capoluogo che potrebbe vedere accumulare al suolo fino a 20-30 cm in poco meno di 24 ore a partire dalla tarda mattinata di giovedì.

Al Centro-Sud, per contro, uno dei fenomeni più rilevanti tra mercoledì e sabato sarà il vento, che potrà raggiungere raffiche tempestose, dunque superiori ai 90-100 Km/h e con i mari che di conseguenza diverranno agitati o molto agitati (onde fino a 4-5 metri di altezza su quelli di ponente) e probabili mareggiate lungo le coste tirreniche.

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Smog, particolato fine oltre la soglia limite a Milano e Torino https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/smog-particolato-fine-oltre-la-soglia-limite-a-milano-e-torino/ Wed, 06 Nov 2024 09:46:17 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78964 smog-nebbia-pianuraLa persistenza di un vaso campo di alta pressione sta facendo aumentare i livelli di smog in diverse città, specie della Pianura Padana. La stabilità meteo favorisce infatti l’accumulo nella bassa atmosfera degli inquinanti, soprattutto nel bacino padano, in cui si respira l’aria più inquinata d’Italia e una delle peggiori d’Europa. Elevati livelli di smog …

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La persistenza di un vaso campo di alta pressione sta facendo aumentare i livelli di smog in diverse città, specie della Pianura Padana. La stabilità meteo favorisce infatti l’accumulo nella bassa atmosfera degli inquinanti, soprattutto nel bacino padano, in cui si respira l’aria più inquinata d’Italia e una delle peggiori d’Europa.

Elevati livelli di smog in Pianura Padana: il PM2.5 supera la soglia a Milano e Torino

La presenza prolungata dell’anticiclone nei mesi più freddi, in Pianura Padana si traduce spesso in nebbia e elevate concentrazioni di smog. In molte zone si stanno superando i livelli di concentrazione massimi definiti dalla nuova normativa europea per la salvaguardia della salute umana.

A Milano, ad esempio, il particolato fine PM2.5 – il più pericoloso – raggiunge da giorni concentrazioni più elevate della soglia media giornaliera massima di 25 µg/m³. Secondo la normativa europea tale soglia non dovrebbe essere superata per più di 18 giorni l’anno. A Milano tale soglia è stata superata già 6 volte negli ultimi 10 giorni.

Considerando il PM10, invece, a Milano le concentrazioni restano prossime al livello limite di 50, superato quest’anno già 34 volte (contro le 35 massime stabilite dalla normativa).

smog
Concentrazioni medie giornaliere di PM2.5 a Milano (viale Marche). Crediti Arpa Lombardia

Anche a Torino i livelli di particolato fine stanno aumentando, con concentrazioni di PM2.5 superiori alla soglia già da 3 giorni consecutivi. Anche a Torino risultano più contenuti, rispetto ai limiti di legge, i livelli di PM10, con concentrazioni tra i 37 e 44 µg/m³.

Non solo Milano e Torino. Le concentrazioni di PM2.5 superano i livelli massimi anche in altri settori della Pianura Padana, tra cui nelle città di Monza, Brescia, Saronno, Cremona, Asti, Alessandria, Modena, Rovigo e Padova.

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Novembre anomalo, caldo record sulla vetta del Monte Rosa https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/novembre-anomalo-caldo-record-sulla-vetta-del-monte-rosa/ Tue, 05 Nov 2024 11:06:41 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78956 monte rosaNovembre ha preso il via sotto un “caldo” anomalo: in tutta Italia le temperature sono ben superiori alla norma del periodo, ma è in montagna che raggiungono valori eccezionali, con un nuovo record registrato sulla vetta del Monte Rosa. Inizio di novembre mite: caldo record sul Monte Rosa Sole, tempo stabile e temperature miti. Dopo …

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Novembre ha preso il via sotto un “caldo” anomalo: in tutta Italia le temperature sono ben superiori alla norma del periodo, ma è in montagna che raggiungono valori eccezionali, con un nuovo record registrato sulla vetta del Monte Rosa.

Inizio di novembre mite: caldo record sul Monte Rosa

Sole, tempo stabile e temperature miti. Dopo un ottobre particolarmente piovoso, le condizioni meteo sull’Italia sono tornate stabili e tranquille grazie alla persistenza di un vasto anticiclone. La massa d’aria mite, insieme ai venti da sud, stanno condizionando il clima da Nord a Sud, con temperature che nella giornata di lunedì 4 hanno raggiunto punte di 25 gradi tra il Centro-Sud e Isole, e di 20 gradi al Nord.

A fare scalpore però è la temperatura anomala registrata sul Monte Rosa. Nella giornata del 3 novembre è infatti stato registrata una temperatura massima di +1,4°C alla Capanna Margherita a 4.560 metri sul Monte Rosa, la stazione meteo più alta d’Europa. Si tratta di un valore record per il mese di novembre: che batte gli +1 gradi registrati il 10 novembre del 2015. 

Temperature massime previste per martedì 5 novembre. Crediti Meteo Expert
Temperature massime previste per martedì 5 novembre. Crediti Meteo Expert

In quest giorni lo zero termico si è difatti portato a quota 4000-4300 metri sulle Alpi, e difatti anche a quote più basse le temperature sono state particolarmente elevate. A 1300 metri si sono registrati 18,4 gradi a Rovina Bassa di Cancia (BL) e 17,2 gradi al Passo Mendola, in provincia di Trento. Paradossalmente – per il fenomeno dell’inversione termica – sono più contenute le temperature solo nei settori del Nord rimasti nella nebbia: a Milano Linate, difatti, si sono raggiunti “solo” 12,5 gradi, a Novara i 13.6 gradi.

Alluvione a Valencia: le cause del disastro

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Anticiclone di blocco: Zero termico a 4000 metri e Smog in aumento https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/anticiclone-di-blocco-zero-termico-a-4000-metri-e-smog-in-aumento/ Sat, 02 Nov 2024 11:27:48 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78941 meteo smogNovembre prende il via con una fase meteo finalmente stabile e soleggiata grazie alla presenza, sull’Italia e su gran parte dell’Europa, di un vasto campo di alta pressione il quale tuttavia porterà nebbia e un graduale accumulo di smog. Dopo un mese di ottobre particolarmente piovoso, l’anticiclone farà da blocco per le perturbazioni atlantiche, proteggendo …

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Novembre prende il via con una fase meteo finalmente stabile e soleggiata grazie alla presenza, sull’Italia e su gran parte dell’Europa, di un vasto campo di alta pressione il quale tuttavia porterà nebbia e un graduale accumulo di smog. Dopo un mese di ottobre particolarmente piovoso, l’anticiclone farà da blocco per le perturbazioni atlantiche, proteggendo il Mediterraneo centrale dall’arrivo di nuove piogge.

Domenica 3 novembre il tempo sarà in generale soleggiato, tranne che in Pianura Padana, dove sarà una giornata piuttosto grigia per le nebbie. Il cielo presenterà qualche nuvola sui settori alpini centrali, Appennini, Calabria e Sicilia settentrionale.

Le temperature resteranno ben oltre la media del periodo al Sud e sulle regioni centrali adriatiche, mentre al Nord e sui restanti settori del Centro Italia subiranno dei lievi cali nei valori pomeridiani.

Alta pressione protagonista: la stabilità favorirà la formazione della nebbia e l’accumulo di smog

La prossima settimana resterà influenzata dal vasto campo di alta pressione. Ci attendono dunque giornate stabili, soleggiate, ma con il crescente fastidio della nebbia nelle pianure e valli del Centro-Nord.

L’alta pressione favorirà inoltre l’accumulo di smog nei bassi strati. I valori sono già prossimi alla soglia limite per la salute umana. Tra il 31 ottobre e l’1 di novembre, in diverse città della Pianura Padana, la zona più inquinata d’Italia e d’Europa, i valori di PM10 sfioravano o localmente superavano il limite di 50 μg/m3 (microgrammi al metro cubo). In particolare segnaliamo Venezia con una media giornaliera di 46 μg/m3Mantova con 46 μg/m3Reggio Emilia con 50 μg/m3Rimini con 52 μg/m3 e Milano con 53 μg/m3.

Buco dell’ozono sull’Antartide: quest’anno il settimo più piccolo dal 1992

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Un giorno su 2 di pioggia ad ottobre al Centro-Nord https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/un-giorno-su-2-di-pioggia-ad-ottobre-al-centro-nord/ Fri, 01 Nov 2024 10:46:29 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78935 pioggia ottobreDopo un mese di ottobre caratterizzato dalla pioggia, stiamo vivendo una fase meteo più stabile grazie all’arrivo dell’alta pressione. Il mese appena concluso è stato molto piovoso, specie per il Centro-Nord, dove ha piovuto una volta ogni due giorni. Le zone in cui ha piovuto più spesso – secondo i dati di Meteo Expert – …

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Dopo un mese di ottobre caratterizzato dalla pioggia, stiamo vivendo una fase meteo più stabile grazie all’arrivo dell’alta pressione. Il mese appena concluso è stato molto piovoso, specie per il Centro-Nord, dove ha piovuto una volta ogni due giorni.

Le zone in cui ha piovuto più spesso – secondo i dati di Meteo Expert – sono Toscana, Umbria, nord della Marche, Emilia Romagna e tutto il Nord del Paese, dove si contati più di 14 giorni di pioggia durante l’intero mese. Tra Liguria, Lombardia nord-occidentale, Alpi occidentali e localmente tra Toscana, Emilia Romagna e Marche, si è arrivati a 18 giorni di pioggia su 31, con un picco massimo tra Liguria, alta Toscana e Emilia, dove si sono contati fino a 22-24 giorni piovosi.

Sulle regioni del Sud e in parte del Centro i giorni di pioggia di ottobre si sono contati, invece, sulle dita di due mani, ad eccezione della Campania, della Sardegna e del nord della Basilicata, dove se ne sono contati 12.

Dati: MeteoNetwork e stime satelliti NASA GPM IMERG. Risoluzione spaziale: 4 km. Elaborazioni: Meteo Expert

Pioggia protagonista ad ottobre 2024: accumuli fino a 500 litri per metro quadrato

Le precipitazioni si sono concentrate, per quantità, nello stesso settore, con accumuli mensili che nel Levante Ligure, in Emilia e nelle Prealpi del Veneto, hanno raggiunto localmente la soglia dei 450-500 litri per metro quadrato. Il Sud Italia ha ricevuto decisamente meno pioggia, con accumuli che complessivamente sono rimasti tra i 10 e gli 80 litri per metro quadrato, con valori superiori sul versante Tirrenico di Campania e Lazio, dove gli accumuli hanno raggiunto i 140-180 litri per metro quadrato.

pioggia ottobre
Dati: MeteoNetwork e stime satelliti NASA GPM IMERG. Risoluzione spaziale: 4 km. Elaborazioni: Meteo Expert

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Stop al maltempo: torna l’Anticiclone fino al Ponte di Ognissanti https://www.iconameteo.it/primo-piano/stop-al-maltempo-torna-lanticiclone-fino-al-ponte-di-ognissanti/ Tue, 29 Oct 2024 16:28:56 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78901 OgnissantiLa lunga fase di maltempo sull’Italia sta vivendo una tregua che potrebbe proseguire anche nel Ponte di Ognissanti. L’alta pressione, infatti, sta interessando il nostro Paese portando tempo stabile e un clima molto mite per il periodo con valori oltre i 25 gradi al Centro-sud, in particolare su Sicilia e Sardegna. Lo zero termico sulle …

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La lunga fase di maltempo sull’Italia sta vivendo una tregua che potrebbe proseguire anche nel Ponte di Ognissanti. L’alta pressione, infatti, sta interessando il nostro Paese portando tempo stabile e un clima molto mite per il periodo con valori oltre i 25 gradi al Centro-sud, in particolare su Sicilia e Sardegna. Lo zero termico sulle nostre Alpi si attesterà nei prossimi giorni a oltre 3000 metri di quota, sfiorando i 4000 nella parte finale della settimana. Non si profila, al momento, l’irruzione di aria più fredda sul nostro Paese.

Le giornate tra mercoledì e il Ponte di Ognissanti saranno molto simili, con tempo stabile e in gran parte soleggiato. Da segnalare della nuvolosità più densa nei settori meridionali della Sardegna e localmente sulla Sicilia ma senza piogge. In questi settori si faranno sentire miti e umidi venti di Scirocco.

Attenzione alle nebbie che potrebbero limitare la visibilità sulla Val Padana, lungo le coste dell’Alto Adriatico e anche nelle Valli del Centro. In queste zone le temperature si attesteranno su valori inferiori rispetto a quelle soleggiate. L’anomali termica maggiore si verificherà al Centro-nord dove le temperature potrebbero essere di 5-6 gradi sopra le norma del periodo.

Probabilmente anche nella giornata di domenica dovrebbe prevalere la stabilità atmosferica ma per i dettagli in merito è meglio attendere gli aggiornamenti meteo successivi.

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Cambio orario 2024: torna l’ora solare! Ecco quando e come funziona https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/cambio-ora-2024-torna-lora-solare-ecco-quando-e-come-funziona/ Sat, 26 Oct 2024 06:29:28 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78814 cambio oraL’ora solare sta per fare il suo ritorno: lancette indietro di un’ora, dunque più luce al mattino ma la sera farà buio prima. Insomma, ha inizio la lunga stagione invernale. L’ora legale farà il suo ritorno a marzo 2025. Vediamo di seguito quando scatta il cambio dell’ora. Ora solare 2024, ci siamo quasi: ecco quando …

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L’ora solare sta per fare il suo ritorno: lancette indietro di un’ora, dunque più luce al mattino ma la sera farà buio prima. Insomma, ha inizio la lunga stagione invernale. L’ora legale farà il suo ritorno a marzo 2025. Vediamo di seguito quando scatta il cambio dell’ora.

Ora solare 2024, ci siamo quasi: ecco quando bisognerà spostare le lancette

L’ora solare 2024 farà il suo esordio, come di consueto, nell’ultimo fine settimana di ottobre: dunque tra la notte di sabato 26 e domenica 27 ottobre, quando bisognerà riposizionare le lancette dell’orologio indietro di un’ora, dalle tre alle due. Inevitabilmente avremo un’ora di luce in più al mattino ma la sera farà buio prima. La buona notizia è che dormiremo un’ora in più.

Quanto rimarrà in vigore l’ora solare?

L’ora solare rimarrà in vigore fino all’ultimo weekend di marzo 2025, quando ritornerà appunto l’ora legale e gli orologi andranno posizionati un’ora avanti.

Perché il cambio dell’ora avviene due volte all’anno? La proposta di abolizione è caduta nel vuoto

Il cambio dell’ora avviene appunto due volte all’anno, ma qual è il motivo? Ovviamente la possibilità di risparmiare energia e dunque costi in bolletta. Come sappiamo, la proposta presentata in sede Ue di abolire il cambio dell’ora è caduta nel vuoto, per cui si andrà avanti così. L’ora legale, in Italia in vigore dal 1966, è stata introdotta proprio per risparmiare energia.

Ma qual è stato l’effettivo risparmio energetico nel 2024?

Il calcolo in Italia viene abitualmente preso in carico da Terna, la società che controlla la rete ad alta tensione. Da oltre due decenni Terna stima i kWh risparmiati che, mediamente, corrispondono a circa lo 0,2% del fabbisogno totale. La società ha dunque stimato che nei sette mesi che vanno dal 31 marzo al 27 ottobre 2024, l’Italia risparmierà 90 milioni di euro grazie all’ora legale.

Oltre al risparmio economico, l’ora legale permette anche di ridurre le emissioni di CO2. Sempre secondo il rapporto di Terna, da marzo a ottobre 2024 grazie al cambio dell’ora sono state emesse 170.000 tonnellate di CO2 in meno. Questo ovviamente grazie alla maggior disponibilità di luce naturale nelle ore serali e dunque al minor bisogno di ricorrere all’elettricità.

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Meteo, verso un weekend di maltempo: le previsioni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteo-verso-un-weekend-di-maltempo-le-previsioni/ Thu, 24 Oct 2024 15:27:13 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78880 meteoLe previsioni meteo per i prossimi giorni indicano ancora fasi di maltempo. Venerdì 25 ottobre nuvole e cieli grigi al Centro-nord e tempo più stabile e soleggiato al Sud e sulla Sicilia, protetti dall’alta pressione. Si profila poi per sabato l’arrivo di un nuovo vortice di bassa pressione che potrebbe determinare una fase instabile e …

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Le previsioni meteo per i prossimi giorni indicano ancora fasi di maltempo. Venerdì 25 ottobre nuvole e cieli grigi al Centro-nord e tempo più stabile e soleggiato al Sud e sulla Sicilia, protetti dall’alta pressione. Si profila poi per sabato l’arrivo di un nuovo vortice di bassa pressione che potrebbe determinare una fase instabile e piovosa sui settori più occidentali della Penisola almeno fino alla giornata di lunedì portando anche il rischio di forte maltempo. In seguito, da martedì, si potrebbe rinforzare l’alta pressione portando una fase più stabile.

Secondo i meteorologi Meteo Expert, inoltre, non è prevista l’irruzione di aria fredda per diversi giorni e le temperature reteranno sopra le medie stagionali fino alla fine del mese di ottobre e probabilmente anche nei primi giorni di novembre.

Venerdì 25 ottobre avremo nel dettaglio il rischio di piogge intense con temporali su Toscana ed estremo levante ligure. Piogge intense anche in Emilia-Romagna. Piogge più deboli, isolate e intermittenti nel resto del Nord, in Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo. Tempo soleggiato all’estremo Sud e in Sicilia. Temperature massime in lieve calo in Toscana, stazionarie o in lieve aumento nel resto d’Italia. I valori saranno sopra la norma con punte di 24-26 gradi su regioni meridionali e Isole maggiori. Forte Scirocco su Canale di Sicilia, Sardegna, Mar Ligure, Tirreno occidentale e settentrionale.

Sabato ancora maltempo al Nord-Ovest: piogge diffuse e a tratti intense su Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e Sardegna; più deboli e intermittenti in Lombardia. Piogge più deboli su Nord-Est e Toscana. Sole al Sud con picchi fino a 24-25 gradi sulla Sicilia. Venti forti di Scirocco con mari mossi o molto mossi su Canale di Sicilia, Sardegna, Tirreno (eccetto il settore di sudest) e Liguria.

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La piena del Po raggiunge il mare, ma arriva nuovo Maltempo https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/la-piena-del-po-raggiunge-il-mare-ma-arriva-nuovo-maltempo/ Thu, 24 Oct 2024 07:33:25 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78870 Piena del PoDopo l’ultima fase di maltempo, il picco della piena del Po è transitata nelle ultime ore fino a raggiungere il mare Adriatico, ma i livelli di allerta restano moderati per le condizioni dei fiumi, del terreno ormai saturo e per l’arrivo di nuove piogge. La piena del Po ha raggiunto il mare ma l’allerta resta …

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Dopo l’ultima fase di maltempo, il picco della piena del Po è transitata nelle ultime ore fino a raggiungere il mare Adriatico, ma i livelli di allerta restano moderati per le condizioni dei fiumi, del terreno ormai saturo e per l’arrivo di nuove piogge.

La piena del Po ha raggiunto il mare ma l’allerta resta alta per il rischio di nuovo maltempo

I livelli idrometrici lungo il corso del fiume Po sono in calo, ma si teme l’effetto delle nuove piogge in arrivo. L’AIPO avvisa che “in queste ore i livelli sono in graduale calo ma si manterranno ancora sopra la soglia 2 di criticità (moderata, colore arancione) tra Borgoforte e il mare Adriatico nell’arco delle prossime 24 ore. La piena continua ad interessare diverse aree golenali nei tratti mediani e terminali di Po”.

piena del Po maltempo

Per le pianure di Reggio Emilia, Modena e Ferrara permane l’allerta arancione per le piene dei fiumi anche nella giornata di giovedì 24. La Protezione Civile ha diramato una allerta meteo fino ad arancione per rischio idraulico in Emilia Romagna (Pianura modenese, Costa ferrarese, Pianura ferrarese), Lombardia ( Bassa pianura orientale), Toscana (Etruria, Valdelsa-Valdera, Etruria-Costa Nord, Etruria-Costa Sud, Fiora e Albegna-Costa e Giglio) e Veneto (Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige).

L’allerta arancione per rischio idro-geologico invece interessa solo la Toscana (Ombrone Gr-Medio, Etruria, Valdelsa-Valdera, Ombrone Gr-Costa, Etruria-Costa Nord, Etruria-Costa Sud, Fiora e Albegna, Isole, Fiora e Albegna-Costa e Giglio).

“La criticità idraulica nella pianura centro-occidentale è riferita al lento esaurimento della piena del fiume Panaro e per i nuovi innalzamenti dei livelli idrometrici del fiume Secchia – ha precisato l’Arpa regionale nel bollettino di allerta. La criticità idraulica sulle pianure centro-orientali rivierasche di Po è riferita al transito della piena con livelli superiori alla soglia 1 sull’asta centrale e superiori alla soglia 2 sull’asta orientale fino ai rami deltizi”.

Nuovo maltempo in arrivo: le previsioni meteo

Oltre al transito della piena, preoccupa anche l’arrivo di nuove piogge. Le condizioni meteo restano infatti perturbate giovedì per il passaggio della perturbazione n.8, e da venerdì 25 è previsto l’arrivo da ovest di una nuova intensa perturbazione.

Da venerdì una intensa perturbazione entrerà nel Mediterraneo occidentale, dando vita ad un vortice di maltempo, che coinvolgerà soprattutto i settori occidentali del Centro-Nord. I suoi effetti saranno localmente intensi, a causa di piogge persistenti. Il vortice stazionerà tra Italia e Spagna fino a domenica mattina.

Sull’Emilia Romagna tornerà a piovere dunque nei prossimi giorni, sebbene le piogge più intense interesseranno la Toscana, la Liguria e il Piemonte settentrionale. Qui, solo nella giornata di sabato, gli accumuli di pioggia potranno superare i 50-60 mm, con punte fino a 70-100 mm.

 

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Meteo Weekend: vortice di maltempo da venerdì sull’Italia https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteo-weekend-vortice-maltempo-26-27-ottobre/ Thu, 24 Oct 2024 07:01:57 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78867 meteo weekendMaltempo di nuovo protagonista nel weekend del 26 e 27 ottobre: le condizioni meteo torneranno a peggiorare per l’arrivo di una nuova piuttosto intensa perturbazione. Il peggioramento meteo legato a questo nuovo impulso perturbato, avrà effetto già venerdì 25 con le prime piogge, per poi insistere anche nel fine settimana del 26 e 27. La …

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Maltempo di nuovo protagonista nel weekend del 26 e 27 ottobre: le condizioni meteo torneranno a peggiorare per l’arrivo di una nuova piuttosto intensa perturbazione. Il peggioramento meteo legato a questo nuovo impulso perturbato, avrà effetto già venerdì 25 con le prime piogge, per poi insistere anche nel fine settimana del 26 e 27. La perturbazione in arrivo potrebbe infatti dare vita ad un vortice ciclonico, che stazionerà nei pressi dell’Italia probabilmente fino a domenica 27.

meteo weekend

Vortice ciclonico porta un nuovo peggioramento meteo nel weekend del 26 e 27 ottobre

La perturbazione in arrivo da ovest raggiungerà l’Italia già venerdì 25, quando la pioggia tornerà ad interessare le regioni di Nord-Ovest, la Sardegna, la Toscana, il Lazio e anche settori dell’Emilia Romagna. 

Una volta raggiunto il Mediterraneo, però, la perturbazione darà vita ad un vortice di bassa pressione tra l’Italia e la Spagna. A causa dello stazionamento del vortice, sono previste piogge intense e persistenti sulle regioni occidentali, con parziale interessamento del resto del Centro-Nord. Il vortice potrebbe stazionare sul Mediterraneo fino a domenica 27, quando dovrebbe procedere in moto retrogrado, di nuovo verso la Spagna.

Al momento il maltempo potrebbe interessare con maggiore intensità le regioni di Nord-Ovest e la Toscana. Qui i fenomeni potranno risultare intensi e soprattutto insistenti.

meteo weekend
Gli accumuli di pioggia previsti dal modello Meteo Expert per venerdì 25 ottobre

Venerdì 25, nello specifico, sono attese piogge intense tra Liguria di Levante e Alta Toscana, dove localmente gli accumuli potrebbero superare i 50 mm, ma soprattutto nella bassa Toscana, nella provincia di Grosseto, dove gli accumuli diffusamente potrebbero superare i 60-70 mm con locali punte intorno ai 100 mm.

Nella giornata di sabato 26 la perturbazione porterà piogge diffuse, intense soprattutto sulle regioni di Nord-Ovest. I fenomeni più intensi potrebbero interessare la Liguria e il Piemonte, con rischio di rovesci e temporali, associati a nubifragi. Piogge più deboli, invece, interesseranno il Nord-Est, l’Emilia, la Toscana centro-settentrionale e la Sardegna. Altrove il tempo risulterà nuvoloso, con spazio per qualche schiarita.

Domenica 27 il vortice di bassa pressione dovrebbe spostarsi verso ovest, quindi verso la Spagna. Il suo lento allontanamento sarà causa di nuove piogge al mattino sulle regioni di Nord-Ovest e sulla Sardegna. Stando però alle attuali proiezioni, dal pomeriggio le condizioni meteo tenderanno a migliorare anche su queste regioni, con il ritorno del sole.

Ottobre potrebbe concludersi con un tempo più stabile e soleggiato. L’alta pressione infatti potrebbe tornare protagonista a fine mese, garantendo giornate soleggiate ma via-via con il rischio della formazione di nebbie e nubi basse nelle valli del Centro-Nord, e un graduale peggioramento della qualità dell’aria.

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Piena del Po e nuove piogge preoccupano l’Emilia Romagna https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/piena-del-po-e-nuove-piogge-preoccupano-emilia-romagna/ Wed, 23 Oct 2024 10:59:41 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78864 emilia romagna alluvioneDopo l’alluvione è la piena del Po a preoccupare l’Emilia Romagna: il passaggio della piena sta avvenendo in queste ore, e secondo l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, dovrebbe raggiungere il mare nel corso della prossima notte. Piena del Po in transito in Emilia Romagna, ma nel frattempo arriva altra pioggia La piena del Fiume …

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Dopo l’alluvione è la piena del Po a preoccupare l’Emilia Romagna: il passaggio della piena sta avvenendo in queste ore, e secondo l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, dovrebbe raggiungere il mare nel corso della prossima notte.

Piena del Po in transito in Emilia Romagna, ma nel frattempo arriva altra pioggia

La piena del Fiume Po ha raggiunto la Romagna, dove ha raggiunto il livello rosso, superando il livello di guardia, a Boretto e Pontelagoscuro, nel ferrarese, dove il fiume Po ha raggiunto i 2,56 metri di altezza sullo zero idrometrico. Il livello del Po di Goro ha superato la soglia di guardia anche ad Ariano, con 3,28 metri sul livello idrometrico.

emilia romagna fiume po piena

L’ARPA dell’Emilia Romagna ha diramato un’allerta arancione, valida dalle 12 del 23 ottobre, fino alle 00 del 25 ottobre, per il passaggio della piena nelle province di Parma, Piacenza e Ferrara, e per il rischio di frane e piene anche lungo i corsi d’acqua minori nelle province di Piacenza, Parma, Bologna e Ravenna.

Il rischio è che in giornata le piogge previste possano di nuovo ingrossare i fiumi.

Mercoledì 23 sono infatti previste piogge diffuse e localmente intense, con rischio di rovesci e temporali. “Le precipitazioni previste – avverte l’Arpa regionale – potranno generare nuovi incrementi nei bacini del settore centro-occidentale già interessati dalle piene precedenti. Nei corsi d’acqua della pianura piacentino-parmense si prevedono rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua, con possibili superamenti della soglia 2″.

piena del po allerta emilia romagna

Allerta arancione anche giovedì

L’allerta arancione per le piene dei fiumi riguarderà giovedì 24 le pianure delle province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara. Nella giornata di giovedì sono infatti previste nuove piogge, che potranno risultare localmente intense, anche a carattere di rovescio.

“La criticità idraulica nella pianura centro-occidentale è riferita – spiega l’Arpa nel bollettino di allerta – al lento esaurimento della piena del fiume Panaro e per i nuovi innalzamenti dei livelli idrometrici del fiume Secchia. La criticità idraulica sulle pianure centro-orientali rivierasche di Po è riferita al transito della piena con livelli superiori alla soglia 1 sull’asta centrale e superiori alla soglia 2 sull’asta orientale fino ai rami deltizi”.

Sui settori collinari e montani non si possono escludere frane o locali episodi di ruscellamento, mentre nell’area collinare di Bolognaprosegue la particolare vulnerabilità delle aree urbanizzate e della rete stradale ancora interessate da presenza di materiale detritico”.

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Emilia Romagna in allerta rossa: preoccupa il transito della piena del Po. Ecco dove https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/emilia-romagna-in-allerta-rossa-preoccupa-il-transito-della-piena-del-po-ecco-dove/ Tue, 22 Oct 2024 07:14:03 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78845 L’Emilia Romagna è nuovamente in allerta rossa per le piene dei fiumi. La Protezione Civile per la giornata odierna (martedì 22 ottobre) ha infatti emesso una nuova allerta rossa per la costa e la pianura ferrarese, a causa del transito della piena del Po. Allerta arancione, invece, per criticità idraulica, per la pianura bolognese, modenese e reggiana verso il Po, …

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L’Emilia Romagna è nuovamente in allerta rossa per le piene dei fiumi. La Protezione Civile per la giornata odierna (martedì 22 ottobre) ha infatti emesso una nuova allerta rossa per la costa e la pianura ferrarese, a causa del transito della piena del Po. Allerta arancione, invece, per criticità idraulica, per la pianura bolognese, modenese e reggiana verso il Po, ma anche per la costa Romagnola. La tendenza è la stazionarietà dei fenomeni nelle successive 48 ore.

allerta rossa Emilia Romagna
Foto: allerta rossa – Regione Emilia Romagna

Emilia Romagna, allerta rossa nel ferrarese: sotto osservazione la piena del Reno

Nel Ferrarese, e precisamente in località Gallo, nel territorio comunale di Poggio Renatico, è sotto osservazione la piena del Reno, attualmente in transito nel tratto arginato di valle, con livelli al colmo che superano soglia 2. È in funzione un sistema artificiale – avvisa la Regione Emilia Romagna -, che permette il passaggio delle acque del Reno da un canale a un altro, prima di immettersi nel Po (già vicino a soglia 3). L’altra area “attenzionata” è il Modenese per via delle piene del Secchia e del Panaro, che stanno defluendo, lentamente, con livelli superiori alla soglia 2 alla confluenza nel Po.

Nel Bolognese la situazione rimane delicata: gli ultimi aggiornamenti

Secondo gli ultimi aggiornamenti della Regione Emilia Romagna, l’area dove la situazione rimane complessa è quella del Bolognese, ovvero la zona che ha subito i maggiori disagi a causa dell’alluvione innescata dalla perturbazione n.8 del mese.

Nuova alluvione in Emilia-Romagna: Bologna allagata

A San Giacomo del Martignone (Anzola) – si legge nella nota diramata ieri -, è operativo da ieri il cantiere per riparare la rotta in sinistra idraulica del torrente Ghironda, causata dalla tracimazione delle acque. Per l’abbassamento dei livelli, non esce invece più acqua dalla rottura parziale dell’argine in sinistra idraulica del Lavino tra la ferrovia e la Strada Provinciale 568 Persicetana.

Per quanto riguarda Botteghino di Zocca e Farneto, lungo lo Zena, era operativo il cantiere di somma urgenza post alluvione del 19 settembre con 3 squadre che avevano ormai ultimato la pulizia del corso d’acqua dalla vegetazione caduta e le opere di disostruzione. Purtroppo, le precipitazioni dello scorso weekend sono state violente a tal punto da non riuscire a impedire danni ed esondazioni nonostante i lavori precedentemente svolti.

La situazione nel Cesenatico e negli altri settori in allerta

Per quanto riguarda gli altri settori, nel Ravennate nonostante le piene del Senio, Santerno e Lamone, non si sono verificate grandi criticità e gli interventi recenti hanno retto bene. Nella provincia di Forlì-Cesena le principali criticità si sono verificate lungo la costa e in particolare nel Cesenatico, con numerosi allagamenti causati dall’intasamento del reticolo cittadino. Risulta esserci ancora molta acqua nelle strade, ma in generale la situazione si è stabilizzata.

Nel Reggiano, dove si sono verificate diverse rotte lungo canali e torrenti (Crostolo in particolare), il comune più colpito è Cadelbosco di Sotto. Ieri sono iniziati i lavori di ripristino. Per finire, a Parma si sono verificate diverse criticità, vale a dire allagamenti in città e a Colorno. La situazione è in corso di gestione con uffici tecnici, volontariato e forze dell’ordine.

A fine giornata ritorna la pioggia in Emilia Romagna: le previsioni meteo aggiornate

Per quanto riguarda le previsioni per le prossime ore, a a fine giornata si profila una nuova fase di precipitazioni in Emilia Romagna, ma fortunatamente non di grossa entità a fini dell’allertamento. Si prevedono dunque locali rovesci in veloce transito da sud verso nord, più intensi nella sera-notte sul settore centro-orientale della regione ma con quantitativi non ingenti.

La perturbazione n.8 del mese, con il suo vortice di bassa pressione, si è spostata all’estremo Sud colpendo con violenza la Calabria e la Sicilia, ma nelle prossime 24/36 ore risalirà lungo la Penisola determinando appunto un nuovo peggioramento del tempo prima al Centro e in Sardegna e a fine giornata in Emilia Romagna. Poi, nella giornata di domani (mercoledì 23 ottobre) le precipitazioni si estenderanno al resto del Nord.

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Maltempo, violenti nubifragi in Calabria: disagi nel Lametino, un comune isolato https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/maltempo-violenti-nubifragi-in-calabria-disagi-nel-lametino-un-comune-isolato/ Mon, 21 Oct 2024 09:11:38 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78842 maltempo lunedìMaltempo e inondazioni hanno colpito non solo l’Emilia Romagna (con la quarta alluvione in un anno e mezzo) e la Sicilia, ma anche la Calabria, in particolare i settori ionici. Critica la situazione nel Lametino dove è ceduto l’asfalto in prossimità dello svincolo di Lamezia Terme Sud, sulla SS 280, e un’automobile è caduta all’interno …

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Maltempo e inondazioni hanno colpito non solo l’Emilia Romagna (con la quarta alluvione in un anno e mezzo) e la Sicilia, ma anche la Calabria, in particolare i settori ionici. Critica la situazione nel Lametino dove è ceduto l’asfalto in prossimità dello svincolo di Lamezia Terme Sud, sulla SS 280, e un’automobile è caduta all’interno della voragine. Fortunatamente i passeggeri sono in salvo. Il comune di Maida, nel Catanzarese, risulta isolato a causa dell’esondazione di un torrente.

Maltempo e inondazioni in Calabria: disagi anche nel Reggino

Il maltempo, innescato dall’intensa perturbazione n.8 di ottobre, ha colpito duramente i settori ionici della Calabria, compreso il comune di Locri, nel Reggino. Qui una donna è stata tratta in salvo da Vigili del Fuoco nella giornata di ieri (domenica 20 ottobre) insieme ai suoi cani. La trentunenne infatti è stata trascinata con la sua auto per circa duecento metri dalla piena della fiumara Gerace. Gli accumuli più ingenti, come detto, si sono verificati nel Catanzarese, come si può evincere dalla mappa di Meteo Expert.

Accumuli pioggia 19-20 ottobre
Accumuli pioggia 19-20 ottobre – Mappa: Meteo Expert

Allerta meteo, anche oggi (lunedì 21 ottobre) forti piogge nella Calabria ionica e nella Sicilia orientale

La perturbazione n.8 si sta allontanando dal nostro Paese, con il suo vortice di bassa pressione diretto verso il Nord Africa. Mentre al Centro-Nord la situazione sta migliorando, con un tempo più asciutto anche in Emilia Romagna, all’estremo Sud e nell’est della Sicilia insisteranno piogge intense e violenti temporali, in particolare nella Calabria meridionale e nella Sicilia orientale. Rimane quindi elevato il rischio di locali nubifragi e conseguenti criticità.

Le previsioni meteo sempre aggiornate su IconaMeteo.it

La Protezione Civile, per la giornata odierna, ha emesso un’allerta meteo fino ad arancione in ampi settori dell’Emilia Romagna, nella Lombardia meridionale e nei settori centrali e meridionali del Veneto. Allerta gialla su Sicilia orientale, Calabria, settori ionici di Basilicata e Puglia, oltre che su restanti settori di Emilia-Romagna, bacini sud occidentali della Lombardia e alcuni settori del Veneto.

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Nuova alluvione in Emilia-Romagna: Bologna allagata https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/nuova-alluvione-in-emilia-romagna-bologna-allagata/ Sun, 20 Oct 2024 07:45:04 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78834 Quarta alluvione in Emilia-Romagna in un anno e mezzo. Anche Bologna sott’acqua, con il torrente Ravone che ha esondato nella zona sud della città: è la porzione della regione che ha visto gli accumuli maggiori. Gli accumuli hanno toccato punte di 160-180 millimetri, la media mensile sarebbe attorno ai 70-90 mm. Il Comune di Bologna …

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Quarta alluvione in Emilia-Romagna in un anno e mezzo. Anche Bologna sott’acqua, con il torrente Ravone che ha esondato nella zona sud della città: è la porzione della regione che ha visto gli accumuli maggiori.

Gli accumuli hanno toccato punte di 160-180 millimetri, la media mensile sarebbe attorno ai 70-90 mm. Il Comune di Bologna ha emesso ieri un’ordinanza di evacuazione dei piani terra, seminterrati e interrati in aree critiche vicine al fiume Reno ed ai torrenti Savena e Ravone. Il sindaco Matteo Lepore sui social ha invitato tutti i cittadini di via Saffi e zona Ravone di salire immediatamente ai piani alti e restare a casa col telefono.


Nel bolognese e modenese sono molte le aree ancora allagate e le strade chiuse, numerosi gli smottamenti sui rilievi, anche tra reggiano e parmense. Il fiume Idice ha esondato a Budrio (Bologna).

A Cesenatico in poche ore sono caduti 70 millimetri di pioggia che hanno messo in crisi parte della rete fognaria e i sottopassi; la circolazione ferroviaria è stata sospesa. Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha firmato il decreto che dispone, a supporto della Regione Emilia-Romagna, lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile.

Situazione fiumi:
SILLARO: Soglia rossa a Sesto Imolese, 75 cm oltre la soglia, in aumento.
SAVENA: Soglia rossa a Pianoro, in calo, a S.Riffillo, stabile,
IDICE: Soglia rossa a Castenaso con un livello altissimo, oltre soglia di 2.60 metri! Soglia rossa anche a Pizzocalvo.
SAVENA ABBANDONATO: Soglia rossa del Savena Abbandonato a Casoni, in aumento.
SAMOGGIA: Soglia rossa a Bazzano e Calcare, in calo.
TIEPIDO: Soglia rossa per il Tiepido a Fossalta, in aumento.
SECCHIA: Soglia rossa del Secchia alle casse a Rubiera.
CROSTOLO: Soglia rossa superata dal Crostolo a Cadelbosco.
ENZA: soglia rossa superata dall’Enza a S.Ilario, in aumento.
ROVACCHIA: Soglia rossa per il Rovacchia a Toccalmatto.

Grave la situazione anche in Sicilia: ieri a Licata, nell’Agrigentino, il fiume Salso è esondato in più punti, gli abitanti di alcune abitazioni hanno abbandonato le case per precauzione e alcuni, per mettersi in salvo, sono saliti sui tetti delle auto. Strade allagate a Catania.
Frane e disagi anche in Liguria. Forti piogge anche nelle Marche con allagamenti e disagi soprattutto nella zona costiera tra Senigallia e Ancona.

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Maltempo in Liguria e nel resto d’Italia, gli aggiornamenti https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/maltempo-liguria-italia-gli-aggiornamenti/ Thu, 17 Oct 2024 10:58:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78826 Italia nel mirino di una pesante ondata di maltempo, che nelle ultime ore ha colpito duramente soprattutto la Liguria: intensi rovesci e temporali hanno interessato principalmente il tratto tra Savonese e Genovese, con particolare attenzione al promontorio di Portofino e al capoluogo ligure. Nelle ultime 24 ore, la regione ha registrato accumuli pluviometrici significativi, superando …

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Italia nel mirino di una pesante ondata di maltempo, che nelle ultime ore ha colpito duramente soprattutto la Liguria: intensi rovesci e temporali hanno interessato principalmente il tratto tra Savonese e Genovese, con particolare attenzione al promontorio di Portofino e al capoluogo ligure.
Nelle ultime 24 ore, la regione ha registrato accumuli pluviometrici significativi, superando i 200 mm in alcune aree, portando a numerose criticità. Sono stati segnalati allagamenti, esondazioni dei fiumi, in particolare il Bormida, e frane che hanno messo a rischio la sicurezza dei cittadini. Diverse scuole sono rimaste chiuse e alcune strade sono state interrotte a causa del maltempo.

La situazione non si limita alla Liguria, e il maltempo si sta estendendo anche alle Alpi Occidentali, dove piogge diffuse interessano il versante piemontese. Qui, si sono registrati accumuli superiori ai 20 mm nel giro di poche ore, con fenomeni particolarmente intensi nelle Alpi Marittime e Cozie. Anche le regioni del medio-alto Tirreno, tra cui la Sardegna, stanno subendo le conseguenze di questo fronte instabile, mentre sul resto d’Italia le condizioni meteorologiche rimangono più stabili e miti.

Maltempo protagonista anche tra domani e sabato

Gli aggiornamenti meteo confermano che l’ondata di maltempo in corso insisterà anche nei prossimi giorni, andando a coinvolgere anche le regioni centro meridionali.

In particolare, domani la pioggia interesserà tutte le regioni italiane, anche se in alcune zone le precipitazioni risulteranno più deboli e intervallate a pause più significative. Sabato, poi, vedremo i primi segnali di miglioramento dal Nord-Ovest e la Sardegna mentre le piogge, anche moderate, insisteranno sul Nord-Est, in gran parte del Centro-Sud e in Sicilia. Attenzione al rischio di fenomeni intensi, elevato anche nei prossimi giorni.

Controlla le previsioni nei dettagli su IconaMeteo

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La Superluna di ottobre 2024 sarà visibile a breve (meteo permettendo) https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/la-superluna-di-ottobre-sara-visibile-a-breve-meteo-permettendo/ Wed, 16 Oct 2024 11:22:43 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78821 superluna oggiLa Superluna più grande dell’anno, la terza del 2024, sta per arrivare e non sarà la sola a dare spettacolo nel cielo poiché la ‘cometa del secolo”, C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, sarà ancora visibile. Ma quando si potrà osservare questo doppio evento? La data da segnare è quella di domani, giovedì 17 ottobre. La ‘cometa del …

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La Superluna più grande dell’anno, la terza del 2024, sta per arrivare e non sarà la sola a dare spettacolo nel cielo poiché la ‘cometa del secolo”, C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, sarà ancora visibile. Ma quando si potrà osservare questo doppio evento? La data da segnare è quella di domani, giovedì 17 ottobre.

La ‘cometa del secolo’ dà spettacolo! Ecco fino a quando sarà visibile

La Superluna più grande dell’anno potrà essere osservata giovedì 17 ottobre (meteo permettendo)

Alle 13 e 28 del 17 ottobre la Luna sarà piena, circa 11 ore dopo il suo passaggio al perigeo, cioè la minima distanza dalla Terra, a 357.172 km da noi, contro una distanza media di poco più di 384.000 km. Il termine Superluna vuole proprio indicare questa sorta di sovrapposizione tra Luna piena e passaggio al perigeo (il punto di minima distanza dalla Terra). Cosa vuol dire tutto ciò? Che la Luna sarà un pochino più vicina, più luminosa e più grande del solito.

La terza Superluna del 2024 sarà visibile a tutti? Le condizioni meteo saranno decisive poiché stando alle attuali previsioni nella giornata di domani (17 ottobre) sulle regioni del Nord e del Centro Italia agirà una delle tante perturbazioni che coinvolgeranno il nostro Paese almeno fino a sabato. In particolare, tra pomeriggio e sera di giovedì 17 ottobre le precipitazioni si faranno più diffuse al Nord-Ovest, in Emilia Romagna e Veneto con qualche pioggia isolata anche sulle regioni centro-meridionali e in Sardegna. La visibilità della Superluna, in queste zone in particolare, potrebbe risultare complicata.

Le previsioni per i prossimi giorni su IconaMeteo.it

La ‘cometa del secolo’ in contemporanea: come osservare sia l’uno che l’altro evento

Nel momento di massima luminosità della Luna sarà possibile osservare contemporaneamente anche la cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, visibile a occhio nudo in moltissime zone, Italia compresa, ormai dallo scorso 12 ottobre, vale a dire il momento in cui ha raggiunto la massima vicinanza alla Terra.

https://twitter.com/viaggiarepuglia/status/1846235588820947424

Mentre la Superluna illuminerà il cielo nella serata del 17 ottobre ad ovest sarà possibile osservare la ‘cometa del secolo’, che giungerà al culmine della sua apparizione. Non rimane che attendere e sperare di avere le condizioni ideali per poter beneficiare di uno spettacolo unico.

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Aurora boreale, che spettacolo nei cieli del Nord Italia! E occhio al possibile bis https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/aurora-boreale-che-spettacolo-nei-cieli-del-nord-italia-e-occhio-al-possibile-bis/ Fri, 11 Oct 2024 08:30:25 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78787 Aurora boreale su TorinoL’aurora boreale, fenomeno di luci spettacolare tipico dei cieli del Nord Europa, ha raggiunto nuovamente l’Italia nella serata di ieri (giovedì 10 ottobre). Lo spettacolo, raro a queste latitudini, è stato ben visibile soprattutto al Nord, come testimoniano i tantissimi e bellissimi scatti condivisi sui social. https://twitter.com/lluciamancuso/status/1844534323912814728 ECCOLA! Aurora boreale dall'Alpe di Siusi, Italia. Che …

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L’aurora boreale, fenomeno di luci spettacolare tipico dei cieli del Nord Europa, ha raggiunto nuovamente l’Italia nella serata di ieri (giovedì 10 ottobre). Lo spettacolo, raro a queste latitudini, è stato ben visibile soprattutto al Nord, come testimoniano i tantissimi e bellissimi scatti condivisi sui social.

https://twitter.com/lluciamancuso/status/1844534323912814728

Aurora boreale nei cieli dell’Italia: tutto merito di una tempesta geomagnetica G4

Come previsto dagli esperti nei giorni precedenti, si è verificata una grave tempesta geomagnetica (G4) che ha raggiunto la Terra. Cos’è una grave tempesta geomagnetica? Si tratta di una grave perturbazione del campo magnetico terrestre, spesso con intensità variabile tra livelli più bassi e condizioni di forte tempesta nel corso dell’intero evento.

L’espulsione di massa coronale (Coronal Mass Ejection/CME) prevista è arrivata sulla Terra a circa 1,5 milioni di miglia orarie. In cosa consiste l’espulsione di massa coronale? Altro non è che un’eruzione di materiale solare e campi magnetici che quando raggiunge la Terra innesca appunto una tempesta geomagnetica. 

La tempesta geomagnetica può interferire con le operazione di soccorso degli uragani Helene e Milton: ecco come

Come sottolineato dalla NOAA, la tempesta geomagnetica potrebbe avere un impatto critico sugli sforzi di recupero in corso negli Stati Uniti in seguito agli uragani Helene e Milton in diversi modi: comunicazioni, poiché i sistemi che dipendono da satelliti in orbita terrestre bassa o da comunicazioni ad alta frequenza potrebbero subire interruzioni; reti elettriche, poiché la tempesta potrebbe mettere a dura prova le reti elettriche già indebolite dagli uragani; servizi GPS, poiché i sistemi di navigazione, in particolare quelli utilizzati nei soccorsi in caso di calamità, potrebbero risultare degradati.

Uragano Milton: la “tempesta del secolo” tocca terra in Florida

L’aurora boreale concede un bis? Gli ultimi aggiornamenti

In base agli ultimi aggiornamenti del centro di previsione meteorologica spaziale della NOAA, nella giornata odierna l’aurora boreale potrebbe concedere un secondo spettacolo. Le condizioni sono infatti ancora favorevoli per una seconda tempesta geomagnetica di livello G4 (grave). Dunque occhi rivolti al cielo anche stasera perché lo spettacolo luminoso dell’aurora boreale potrebbe nuovamente deliziarci.

L’aurora boreale conquista i social: immagini poetiche ed emozionanti

Come detto in precedenza, l’aurora boreale nella serata di ieri è stata ben visibile nei cieli del Nord Italia: dal Piemonte alla Lombardia passando per la Liguria. La miglior visuale si è avuta sulle Alpi.

https://twitter.com/Gewitterjaeger/status/1844531794034467246

L’aurora ha illuminato anche i cieli della Spagna.

https://twitter.com/balearicsmeteo/status/1844481888947404899

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Esonda il Lambro: a Milano in 10 giorni caduti 160 litri di pioggia per metro quadro https://www.iconameteo.it/news/esonda-il-lambro-a-milano-in-10-giorni-caduti-160-litri-di-pioggia-per-metro-quadro/ Thu, 10 Oct 2024 09:59:36 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78781 milano lambro maltempoL’ennesimo peggioramento meteo innescato dalla coda dell’ormai ex uragano Kirk ha dato vita ad una rapida ma intensa fase di maltempo sul Nord Italia, che ha provocato notevoli disagi e allagamenti, nonché l’esondazione del Lambro a Milano.  Da inizio ottobre sono caduti 160 litri di pioggia per metro quadro a Milano: si tratta, secondo i …

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L’ennesimo peggioramento meteo innescato dalla coda dell’ormai ex uragano Kirk ha dato vita ad una rapida ma intensa fase di maltempo sul Nord Italia, che ha provocato notevoli disagi e allagamenti, nonché l’esondazione del Lambro a Milano. 

Da inizio ottobre sono caduti 160 litri di pioggia per metro quadro a Milano: si tratta, secondo i dati statistici di Meteo Expert, del doppio della pioggia che in media cade nell’arco dell’intero mese di ottobre.

Fiume Lambro esonda a Milano: è la quarta volta da inizio 2024

Il fiume Lambro è esondato questa mattina a Milano a causa delle forti piogge cadute. A comunicarlo è stato l’assessore alla protezione civile Marco Granelli, che precisa come l’allagamento sia iniziato in via Rilke, nel quartiere Ponte Lambro, e alle 8:40 del mattino anche il Parco Lambro stava iniziando ad allagarsi. Per fortuna tutte le zone a rischio erano state evacuate in tempo, e la situazione era sotto osservazione. La Polizia invita tutti alla “prudenza nei sottopassi e lungo le strade a scorrimento veloce”.

Il maltempo ha interessato il Nord Italia e, nello specifico, la Lombardia tra la notte e il primo mattino, con piogge anche intense. “Questa fase perturbata arriva dopo le abbondanti piogge di martedì 8, che hanno saturato terreni e fatto rapidamente alzare il livello dei fiumi. Dopo la breve tregua di mercoledì, l’arrivo di nuove piogge abbondanti ha subito avuto impatti sui livelli della rete fluviale”, spiega Flavio Galbiati, meteorologo di Meteo Expert Icona Meteo.

Tra la scorsa notte e le prime ore di oggi sono caduti accumuli importanti, che nell’area di Milano si assestano tra i 30 e 50 mm, mentre nelle Prealpi gli accumuli arrivano fino a 70 mm.

lambro milano maltempo

A causa della delicata situazione meteorologica, per la giornata di giovedì 10 la Protezione Civile ha diramato un’allerta rossa per rischio idro-geologico in Valchiavenna, Media-bassa Valtellina, Valcamonica, Lario e Prealpi occidentali, Orobie bergamasche, mentre nell’Nodo Idraulico di Milano è in vigore l’allerta arancione.

Il livello dei fiumi continuerà ad essere sotto osservazione poichè “le precipitazioni cadute sulle Prealpi – spiega Galbiati – nelle prossime ore continueranno a defluire nei corsi d’acqua a valle”.

Il Seveso è esondato questa mattina, sbendo un rapido innalzamento del livello idrometrico, e poco dopo le 8 del mattino è stata attivata la vasca anti-esondazione, in modo da contenere le acque ed evitare esondazioni in zona Niguarda. Questa, ha fatto sapere l’assessore alla sicurezza del comune di Milano, è la sesta volta che la vasca anti esondazione entra in funzione nel 2024.

lambro esonda milano

La situazione meteo per fortuna però tende a migliorare. “Adesso è in atto un rapido miglioramento delle condizioni meteo, grazie allo spostamento verso est della perturbazione. Già nelle prossime ore sulla Lombardia avremo un passaggio a tempo più soleggiato sulla Lombardia e tra venerdì e il weekend, il tempo tornerà sereno”, aggiunge Galbiati.

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Il Settembre delle piogge: L’Italia segnata da fenomeni eccezionali. https://www.iconameteo.it/primo-piano/il-settembre-delle-piogge-litalia-segnata-da-fenomeni-eccezionali/ Wed, 09 Oct 2024 14:25:26 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78752 maltempo pioggia allertaIl dato più rilevante che scaturisce dalle elaborazioni di settembre è, senz’altro, la quantità di precipitazioni che si sono accumulate nel corso del mese, che hanno dato origine a un’anomalia di +77% a livello nazionale (confronto con le medie del trentennio 1991-2020), il valore più elevato della serie storica che parte dal 1959. Dunque, un …

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Il dato più rilevante che scaturisce dalle elaborazioni di settembre è, senz’altro, la quantità di precipitazioni che si sono accumulate nel corso del mese, che hanno dato origine a un’anomalia di +77% a livello nazionale (confronto con le medie del trentennio 1991-2020), il valore più elevato della serie storica che parte dal 1959.

Dunque, un settembre eccezionale per le piogge, il cui maggior contributo è stato determinato dai valori circa doppi rispetto alla norma osservati al Centro-Nord (+107% al Nord-Ovest, +104% al Nord-Est, +94% al Centro). Fra i vari eventi di pioggia estrema verificatisi nel mese, spicca quello che ha colpito l’Emilia Romagna e le Marche fra il 17 e il 19, dove gli accumuli hanno superato i 200 mm, fino a punte intorno ai 300 mm in soli tre giorni, con conseguenti esondazioni dei fiumi, criticità varie ed evacuazioni di abitanti, in particolare in Romagna.

Piogge record in Italia

Oltre a questo, ci sono da segnalare altre due giornate notevoli dal punto di vista del maltempo, ossia i giorni 5 e 8: si tratta dei giorni più piovosi dell’anno (per il momento) al Nord; in aggiunta, l’8 rappresenta il giorno più piovoso dell’anno anche al Centro e in generale nell’Italia intera. Nell’ambito della rete nazionale di stazioni meteo dell’Aeronautica Militare/Enav, sono stati osservati alcuni accumuli mensili record, in particolare a Rimini con 221 mm, a Treviso Istrana con 228 mm e ad Ancona Falconara con 309 mm. I primi due valori sono i più elevati almeno degli ultimi 45 anni, mentre quello di Ancona è il più elevato degli ultimi 65 anni.

Non tutto il territorio italiano ha sperimentato precipitazioni sopra la media. In Sicilia e alcuni settori di Calabria, Puglia e Sardegna gli accumuli sono rimasti inferiori alla norma, ma con il dato più vistoso in Sicilia (-22%) che presenta anche il deficit più ampio dall’inizio dell’anno (-14%) rispetto alle altre regioni meridionali dove il dato da gennaio è solo leggermente negativo. Anomalie decisamente positive, invece, negli ultimi nove mesi al Centro-Nord (+85% al Nord-Ovest, +41% al Nord-Est, +13% al Centro), in virtù delle quali ci troviamo con un surplus nazionale di +32% da gennaio, equivalente a circa 43 miliardi di metri cubi di acqua in più rispetto alla norma.

Accumulazioni piovose in Italia

Le temperature hanno subito alcuni sbalzi che hanno portato i valori dai livelli estivi della prima decade ai livelli inferiori alla norma della seconda decade, per poi risalire temporaneamente sopra la media durante la terza decade del mese. I primi giorni del mese non sono stati altro che la fase conclusiva dell’ultima ondata di calore ereditata da agosto, che ha fatto in tempo a dare origine a nuovi record di temperatura massima di settembre esattamente il 1° del mese. Le stazioni della rete Aeron.Mil./Enav che hanno ritoccato i record sono quasi tutte al Nord e solo una al Centro e, per la precisione, si tratta di: Torino con 32.7°C, Milano L. e Bergamo con 34°C, Brescia con 34.2°C, Verona con 34.8°C, Treviso I. con 35.2°C, Treviso S.A. con 34.7°C, Venezia con 32.8°C, Udine R. con 35°C e Monte Argentario con 34.1°C.

Il tracollo della seconda decade è stato causato dall’irruzione di una massa di aria da latitudini artiche, che ci ha fatti piombare improvvisamente nell’autunno e che ha contribuito a generare un vortice ciclonico dapprima in movimento verso i Balcani, successivamente, complice il blocco anticiclonico sul Nord Europa, di ritorno verso ovest con un lento movimento retrogrado fino a investire nuovamente l’Italia dove ha causato le criticità fra Emilia Romagna e Marche, dopo aver dato luogo a grossi problemi anche in alcuni paesi balcanici. Una volta ristabilita la circolazione zonale (quella normale da ovest), nell’ultima parte del mese il clima si è fatto più mite con anche un picco di caldo dovuto alla temporanea risalita di aria subtropicale.

Nel complesso, la temperatura media ha risentito di queste ampie variazioni, ma con una preponderanza dei periodi sopra la media: infatti, il risultato finale è stato uno scarto non particolarmente vistoso, ma positivo e pari a +0.7°C che fa scendere leggermente l’abnorme anomalia da inizio anno a +1.5°C, valore che resta comunque saldamente al 1° posto a mezzo grado oltre il record annuale, ad appena tre mesi dalla fine dell’anno.

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Trasporti green in europa: Roma si classifica al 13° posto ma la sfida sostenibile è solo all’inizio https://www.iconameteo.it/primo-piano/trasporti-green-in-europa-roma-si-classifica-al-13-posto-ma-la-sfida-sostenibile-e-solo-allinizio/ Wed, 09 Oct 2024 14:23:36 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78758 RomaI trasporti, sia per persone che per merci, sono una delle principali fonti di inquinamento, responsabili di circa il 72% delle emissioni di CO2 in Europa. Tra questi, il settore automobilistico incide per il 60%, secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Ridurre drasticamente queste emissioni è essenziale per centrare l’obiettivo del “net zero” entro …

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I trasporti, sia per persone che per merci, sono una delle principali fonti di inquinamento, responsabili di circa il 72% delle emissioni di CO2 in Europa. Tra questi, il settore automobilistico incide per il 60%, secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Ridurre drasticamente queste emissioni è essenziale per centrare l’obiettivo del “net zero” entro il 2050, con un taglio del 90%. Ma già entro il 2030, l’Unione Europea impone una riduzione del 55% delle emissioni delle auto. Non tutti i Paesi europei, però, viaggiano alla stessa velocità.

La lotta all’inquinamento nelle città europee

Un recente studio, realizzato in vista dello Smart City Expo World Congress di Barcellona (5-7 novembre 2024), ha analizzato i trasporti eco-sostenibili nelle principali città europee, stilando una classifica delle migliori. Sono stati considerati parametri come il numero di veicoli elettrici, stazioni di ricarica, bus elettrici e la presenza di piste ciclabili. Anche l’inquinamento ambientale è stato un fattore determinante. Roma, pur rimanendo fuori dalla top 10, si posiziona al 13° posto, preceduta da città come Madrid e Dublino.

Roma: vicina alla top 10, ma penalizzata dall’inquinamento

Roma si piazza al 13° posto nella classifica, con 10.000 auto elettriche, 842 stazioni di ricarica e 400 autobus elettrici. La capitale italiana dispone di una rete ciclabile di 300 km, ma l’elevato indice di inquinamento la esclude dalle prime posizioni.

Ecco la top ten delle città più green in Europa

  1. Londra: Oltre 80.000 veicoli elettrici e 11.000 stazioni di ricarica. La città vanta 1.397 autobus elettrici e l’obiettivo di una flotta a zero emissioni entro il 2034.
  2. Amsterdam: Con più biciclette che auto (15.000 elettriche), Amsterdam dispone di 13.000 colonnine di ricarica e 800 km di piste ciclabili.
  3. Vienna: 18.000 veicoli elettrici e una rete di trasporti pubblici composta da tram, metropolitane e 150 autobus elettrici. La città ha anche 1.300 km di piste ciclabili.
  4. Berlino: 30.000 auto elettriche e 3.800 stazioni di ricarica, con 230 autobus elettrici e 1.000 km di piste ciclabili.
  5. Helsinki: Il più alto numero di piste ciclabili pro capite in Europa, con 25.000 veicoli elettrici e 450 autobus elettrici.
  6. Parigi: Offre 500 autobus elettrici e oltre 20.000 auto elettriche, con un sistema di noleggio bici ben sviluppato.
  7. Oslo: Eccelle con 95.466 auto elettriche, superando quelle a combustione. Ha 150 autobus elettrici e mira a zero emissioni.
  8. Andorra: Con 100 auto elettriche e 10 autobus elettrici, si distingue per i suoi bassi livelli di inquinamento.
  9. Bruxelles: Conta 14.000 veicoli elettrici e 75 autobus elettrici, sostenuti da 650 km di piste ciclabili.
  10. Lussemburgo: Piccola ma efficiente, ha 10.000 veicoli elettrici e 500 km di rete ciclabile, con solo 30 autobus elettrici.

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L’uragano Kirk punta verso l’Europa: coinvolta anche l’Italia? Le previsioni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/uragano-kirk-punta-verso-leuropa-coinvolta-anche-litalia-le-previsioni/ Mon, 07 Oct 2024 10:52:33 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78686 uragano kirkL’uragano Kirk è nato lunedì scorso come l’undicesima tempesta tropicale atlantica della stagione, nonché la quarta della settimana iniziata con Helene, l’uragano che ha portato morte e distruzione dalla Florida alla Carolina del Nord. In breve tempo Kirk ha scalato la classifica, passando rapidamente dalla prima categoria alla terza categoria nella giornata di venerdì. Nel …

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L’uragano Kirk è nato lunedì scorso come l’undicesima tempesta tropicale atlantica della stagione, nonché la quarta della settimana iniziata con Helene, l’uragano che ha portato morte e distruzione dalla Florida alla Carolina del Nord. In breve tempo Kirk ha scalato la classifica, passando rapidamente dalla prima categoria alla terza categoria nella giornata di venerdì. Nel fine settimana nel mezzo dell’Atlantico centrale c’era un potente uragano di categoria 4, domenica con iniziali segni di cedimento.

Immagine Meteosat del 6 ottobre alle 12:00 UTC – L’uragano Kirk (margine sinistro) in avvicinamento all’Europa.

L’uragano Kirk punta verso l’Europa: ecco cosa succederà e dove andrà a colpire

Secondo il National Hurricane Center della NOAA, il ciclone tropicale nelle prossime ore si dirigerà verso nordest, lungo una traiettoria che in breve tempo lo porterà ad interagire direttamente con i sistemi extratropicali che regolano il tempo sull’Europa. Durante il viaggio verso latitudini sempre più alte continuerà a perdere potenza a causa della diminuzione della temperatura della superficie del mare e della disponibilità di vapore acqueo nell’aria.

Traiettoria del centro dell’uragano Kirk prevista dal National Hurricane Center (NHC) della NOAA. Il cerchio che indica la posizione prevista del centro è nero se si prevede che il ciclone sarà tropicale, bianco con un contorno nero se si prevede che il ciclone sarà extratropicale. La lettera all’interno del cerchio indica l’intensità del vento prevista dall’NHC in quel momento: D = Tropical Depression – wind speed less than 39 MPH; S = Tropical Storm – wind speed between 39 MPH and 73 MPH; H = Hurricane – wind speed between 74 MPH and 110 MPH; M = Major Hurricane – wind speed greater than 110 MPH.

Kirk perderà così le caratteristiche proprie di un uragano e, tra lunedì notte a martedì mattina, transiterà a nord delle Azzorre già come ciclone extratropicale. Raggiungerà poi la Spagna e, a metà settimana, dopo aver “inglobato” un vortice già presente tra Francia e Inghilterra, raggiungerà anche il resto dell’Europa occidentale, comportandosi come le “normali” tempeste atlantiche che conosciamo. Anche l’Italia sarà interessata dal passaggio dell’ex-Kirk sull’Europa, ma solo marginalmente.

Pressione al suolo e soggetti sinottici previsti dall’Aeronautica Militare per martedì 8 ottobre alle 12:00 UTC (https://www.meteoam.it/it/suolo)
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Meteo, forte Maltempo in arrivo al Centro-Nord: accumuli ingenti, ecco dove https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteo-forte-maltempo-in-arrivo-al-centro-nord-accumuli-ingenti-ecco-dove/ Mon, 07 Oct 2024 09:26:36 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteo-forte-maltempo-in-arrivo-al-centro-nord-accumuli-ingenti-ecco-dove/ Una nuova perturbazione sta per dare il via ad una fase di intenso maltempo sulle regioni del Centro-Nord, dove si attendono piogge diffuse e ingenti. La fase di maltempo sarà intensa: il modello previsionale di Meteo Expert prevede accumuli di pioggia ingenti, specie su Alpi e Prealpi, in Liguria e alta Toscana. Maltempo intenso: le …

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Una nuova perturbazione sta per dare il via ad una fase di intenso maltempo sulle regioni del Centro-Nord, dove si attendono piogge diffuse e ingenti. La fase di maltempo sarà intensa: il modello previsionale di Meteo Expert prevede accumuli di pioggia ingenti, specie su Alpi e Prealpi, in Liguria e alta Toscana.

Maltempo intenso: le previsioni meteo per martedì 8

Il sistema perturbato darà vita a un peggioramento diffuso nella giornata di martedì 8. Coinvolgerà tutte le regioni del Centro-Nord e la Sardegna, e parzialmente la Campania. Nel resto del Sud il tempo resterà più stabile al mattino, mentre tenderà a peggiorare tra pomeriggio e sera.

Altrove le piogge saranno diffuse e anche abbondanti. I settori che riceveranno gli accumuli più ingenti sono le Prealpi e Alpi, specie nei settori centro-orientali, la Liguria e l’alta Toscana. In queste zone potrebbero cadere, nell’arco di 24 ore, accumuli intorno ai 100 litri per metro quadro (100 mm) o addirittura superiori.

maltempo martedì 8 ottobre
Forte maltempo. Le precipitazioni previste per la giornata di martedì 8. Crediti Meteo Expert

Data l’intensità del maltempo, non possiamo escludere locali criticità. I fenomeni potrebbero risultare intensi, a carattere di rovescio o temporale, con rischio di nubifragi.

Sulle regioni centrali Adriatiche il maltempo sarà invece meno intenso, con piogge più deboli e isolate.

In rinforzo anche il vento. La perturbazione attiverà venti meridionali, che potranno essere fino a forti sui mari del Centro-Nord, in Liguria e nell’alto Adriatico.

In questo contesto le temperature aumenteranno sulle regioni del Sud, in Sicilia e lungo il versante Adriatico, con valori massimi fino a sfiorare i 30 gradi.

maltempo 8 ottobre

Tregua a metà settimana, poi sull’Italia arriva ciò che resta dell’Uragano Kirk

Nella giornata di mercoledì 9 le condizioni meteo tenderanno a migliorare sull’Italia, ma la tregua sarà breve perché ciò che resta dell’uragano Kirk potrebbe portare una nuova fase di maltempo. L’uragano Kirk si trova ora in pieno Atlantico, ma secondo le attuali proiezioni, punta verso l’Europa nord-occidentale.

Nella notte tra lunedì e martedì Kirk transiterà a nord delle Azzorre, declassato a ciclone extratropicale, poi è previsto il suo impatto sull’Europa a metà settimana.

Siccità in Italia e crisi idrica in Sicilia: la politica deve assumersi la responsabilità di scelte urgenti

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Meteorologia e Oceanografia fisica: due Università offrono una importante occasione formativa. Tutti i dettagli https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteorologia-e-oceanografia-fisica-due-universita-offrono-una-importante-occasione-formativa-tutti-i-dettagli/ Wed, 02 Oct 2024 08:26:34 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteorologia-e-oceanografia-fisica-due-universita-offrono-una-importante-occasione-formativa-tutti-i-dettagli/ La meteorologia offre un’importante occasione di formazione, promossa dall’Università del Salento (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali) in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” (Dipartimento di Scienze e Tecnologie). Si tratta di un Master di II livello in Meteorologia e Oceanografia fisica (MOF) che mira a formare esperti nel settore, preparandoli per opportunità …

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La meteorologia offre un’importante occasione di formazione, promossa dall’Università del Salento (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali) in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” (Dipartimento di Scienze e Tecnologie). Si tratta di un Master di II livello in Meteorologia e Oceanografia fisica (MOF) che mira a formare esperti nel settore, preparandoli per opportunità di lavoro presso agenzie ambientali, enti governativi, centri previsionali, istituti di ricerca, compagnie assicurative, oltre che in ambito aeroportuale e marittimo. Ma offrendo anche una preparazione adeguata alla carriera accademica, per chi volesse intraprenderla.

Meteorologia e oceanografia, quali sono le competenze che è possibile acquisire attraverso il Master di II livello

Il Master di II livello in Meteorologia e Oceanografia fisica offre un percorso attraverso il quale sarà possibile acquisire competenze sia sperimentali che teoriche, consentendo di gestire campagne osservative di varia natura, prevedere l’evoluzione meteorologica, delle correnti marine e del clima, gestire e comprendere dati meteorologici e oceanografici e svolgere attività di ricerca.

Gli studenti che completeranno il Master saranno dunque in grado di gestire autonomamente studi di alto profilo in materia di Meteorologia e Oceanografia ma anche svolgere attività previsionali e di consulenza. Gli insegnamenti, infatti, porteranno alla comprensione dei processi che determinano il comportamento di atmosfera e oceani, del funzionamento e dell’utilizzo della strumentazione per osservazioni meteorologiche e oceanografiche, della natura delle osservazioni in meteorologia e oceanografia, loro errori e incertezze, della struttura e della numerica dei modelli previsionali in climatologia e meteorologia. Al termine del percorso e del superamento dell’esame finale, i partecipanti riceveranno il certificato di master con valutazione in centodecimi e l’attestato di meteorologo riconosciuto dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM/WMO).

Programma e composizione del Consiglio scientifico: presente anche Meteo Expert

Il Consiglio scientifico è composto dai Prof. Riccardo Buccolieri (Università del Salento) – Direttore del Master, Prof. Giorgio Budillon (Università di Napoli “Parthenope”), Prof. Piero Lionello (Università del Salento), Prof. Antonio Serra (Università del Salento), Prof. Enrico Zambianchi (Università di Napoli “Parthenope”). Il Master è sostenuto da AISAM (Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia), ARPA-Campania, ARPA-Puglia, CMCC (Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), CNR-ISAC (Istituto di Scienze Dell’Atmosfera e del Clima), Datameteo, Meteo Expert, Radarmeteo e 3Bmeteo.

Il programma avrà la durata di un anno accademico e sarà suddiviso in due semestri, per un totale di 1500 ore, equivalenti a 60 CFU. Il corso prevede: 392 ore di didattica frontale, tenute da docenti e professionisti del settore; 100 ore di stage presso enti e aziende leader nel campo della meteorologia e oceanografia, offrendo ai partecipanti la possibilità di mettere in pratica le competenze acquisite; 175 ore dedicate alla prova finale, che consisterà nell’elaborazione di uno studio su un tema specifico, con la stesura di una relazione dettagliata; 833 ore di studio individuale per consolidare le competenze teoriche e pratiche.

Le lezioni si terranno online sulla piattaforma Microsoft TEAMS, sia in modalità simultanea che non, per permettere la partecipazione agli studenti lavoratori. Tra i principali temi che verranno affrontanti figurano: i processi che regolano l’evoluzione dell’atmosfera e degli oceani, l’uso di strumentazioni avanzate per le osservazioni meteorologiche e oceanografiche, la comprensione degli errori e delle incertezze nelle osservazioni, la struttura e il funzionamento dei modelli previsionali in meteorologia e climatologia.

Requisiti di ammissione e modalità di iscrizione

Il Master è rivolto ai laureati in discipline scientifiche come fisica, matematica, ingegneria, scienze ambientali e affini. Il numero massimo di studenti previsto è 25, con un minimo di 8 per l’attivazione del corso. Inoltre, è possibile iscriversi anche a singoli insegnamenti o partecipare in qualità di uditori. Il contributo di iscrizione è di €2.250 per l’intero Master, con agevolazioni per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, per i quali la quota è ridotta a €1.500. Le domande di iscrizione devono essere presentate entro il 31 ottobre 2024. Il bando e la nota di progetto sono disponibili sul sito dell’Università del Salento.

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Siccità in Italia e crisi idrica in Sicilia: la politica deve assumersi la responsabilità di scelte urgenti https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-in-italia-e-crisi-idrica-in-sicilia-la-politica-deve-assumersi-la-responsabilita-di-scelte-urgenti/ Wed, 02 Oct 2024 07:26:28 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-in-italia-e-crisi-idrica-in-sicilia-la-politica-deve-assumersi-la-responsabilita-di-scelte-urgenti/ Il cambiamento climatico sta ridisegnando gli equilibri idrici del pianeta in modo drammatico, ponendo l’umanità di fronte a sfide senza precedenti. La siccità è diventata un fenomeno sempre più frequente e devastante, colpendo con intensità crescente diverse aree del globo, dall’Africa subsahariana fino all’Europa meridionale. In particolare, l’Italia sta sperimentando una crisi idrica che minaccia …

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Il cambiamento climatico sta ridisegnando gli equilibri idrici del pianeta in modo drammatico, ponendo l’umanità di fronte a sfide senza precedenti. La siccità è diventata un fenomeno sempre più frequente e devastante, colpendo con intensità crescente diverse aree del globo, dall’Africa subsahariana fino all’Europa meridionale. In particolare, l’Italia sta sperimentando una crisi idrica che minaccia non solo l’agricoltura e l’industria, ma la stabilità sociale stessa. Questo fenomeno, innescato da temperature sempre più elevate e una gestione delle risorse spesso inadeguata, rappresenta un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare. Serve un cambio di paradigma immediato, che miri non solo a mitigare gli effetti della siccità, ma anche a prevenire futuri disastri climatici. La politica deve prendersi la responsabilità di fare scelte importanti per la salvaguardia delle molte regioni che puntualmente soffrono di emergenza idrica nei periodi estivi.

L’allarme lanciato in Sicilia: il vertice sulla siccità

Il 30 settembre 2024, durante un vertice straordinario convocato dal presidente della Regione Siciliana, è emerso un quadro preoccupante riguardante l’approvvigionamento idrico della regione. I dati rivelano una riduzione drammatica nella disponibilità di acqua: dai 300 milioni di metri cubi del 2023, si è passati agli attuali 60 milioni, una perdita che non può più essere ignorata. Leonardo La Piana, segretario generale della Cisl Sicilia, insieme ad Adolfo Scotti e Stefano Trimboli, segretari generali rispettivamente della Fai Cisl Sicilia e della Femca Cisl Sicilia, hanno sottolineato la necessità di agire con urgenza per evitare il collasso del settore agricolo e idrico nei prossimi mesi.

Gli interventi proposti includono investimenti immediati per migliorare le infrastrutture acquedottistiche, fognarie e depurative, e incentivare il risparmio idrico attraverso il riciclo delle acque reflue depurate. Inoltre, si richiede una riforma definitiva dei consorzi di bonifica, la cui inefficienza ha contribuito a peggiorare la situazione. Questi interventi, però, devono essere parte di una strategia più ampia e coordinata, che coinvolga tutti gli attori sociali e produttivi, in una collaborazione tra le istituzioni locali, regionali e nazionali.

Un Sud Italia a secco: dati allarmanti e conseguenze agricole

Il rapporto “Sud a secco”, pubblicato da Greenpeace in collaborazione con il Cnr-Ibe il 24 settembre 2024, fotografa una situazione di siccità severa in ampie zone del Meridione. Le regioni più colpite sono Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Sardegna, dove il 29% del territorio soffre di siccità estrema. In Sicilia, questa percentuale sale al 69%, mentre in Calabria al 47%. La mancanza di precipitazioni, combinata con temperature superiori alla media, ha ridotto drasticamente il flusso di corsi d’acqua e il riempimento degli invasi, aggravando una crisi già critica.

L’estate del 2024 è stata una delle più calde registrate negli ultimi 224 anni, con temperature che hanno superato di quasi 2°C la media storica in molte aree del Sud Italia. Questa anomalia climatica ha avuto un impatto devastante sull’agricoltura: il 66% delle colture non irrigue in Sicilia e il 42% in Calabria sono state colpite da siccità severa. Il rapporto CREA prevede che la produzione di grano duro nel 2024 potrebbe diminuire dell’8%, con punte di riduzione del 10-15% in alcune aree rispetto al decennio precedente. L’agricoltura, pilastro economico del Meridione, è dunque a rischio di un tracollo senza precedenti.

La crisi degli invasi e la cattiva gestione delle risorse

Il problema non risiede solo nella ridotta quantità di piogge, ma anche nella gestione inadeguata delle risorse idriche. Gli invasi regionali, secondo i dati di Utilitalia, sono stati svuotati al punto che il livello di riempimento al 31 agosto 2024 si attestava al 20% in Basilicata, al 9% in Puglia e al 20% in Sicilia. In alcune aree, come la Puglia, questa percentuale rappresenta meno della metà rispetto agli anni precedenti.

Gli esperti sostengono che è fondamentale ripristinare il volume degli invasi esistenti, ridurre le perdite lungo le reti idriche e incrementare l’uso di acque depurate per usi non potabili. La gestione sostenibile dell’acqua richiede investimenti significativi e una pianificazione a lungo termine, che purtroppo è stata spesso assente in molte regioni italiane.

Considerazioni finali: il futuro della gestione idrica

La crisi idrica che stiamo vivendo è solo l’inizio di una serie di eventi estremi che potrebbero diventare sempre più frequenti se non agiamo tempestivamente. La siccità, aggravata dal cambiamento climatico, è un fenomeno che richiede un approccio scientifico e multidisciplinare, in grado di combinare interventi tecnologici, politici ed economici. L’adattamento a un clima in evoluzione richiede sforzi coordinati a livello globale, ma soprattutto una volontà politica concreta a livello nazionale. L’Italia, e il Sud in particolare, devono essere al centro di queste azioni, con investimenti urgenti nelle infrastrutture e una pianificazione idrica intelligente che garantisca l’acqua come diritto fondamentale per tutti.

Se non agiremo con rapidità, la siccità potrebbe diventare una delle principali cause di crisi sociale ed economica del prossimo futuro, con effetti devastanti sulla produzione alimentare e sull’equilibrio ecologico del nostro Paese. Il tempo per intervenire è adesso ma la politica, purtroppo, è in forte ritardo nell’affrontare una crisi idrica che non è più solo una minaccia futura, ma una realtà che sta già devastando il settore agricolo, mettendo in difficoltà l’industria, compromettendo il turismo e incidendo profondamente sulla quotidianità dei cittadini. La sottovalutazione del problema è evidente, nonostante gli allarmi ripetuti da scienziati, associazioni e attori sociali. Le istituzioni, tutte, devono assumersi la responsabilità di interventi immediati e strutturali, prima che l’emergenza diventi irreversibile.
Il tempo delle parole è scaduto: ora servono azioni concrete, decise e coraggiose per salvaguardare il futuro economico e sociale del nostro Paese.

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Il Contratto Climatico di Milano e il percorso verso la neutralità climatica https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/il-contratto-climatico-di-milano-e-il-percorso-verso-la-neutralita-climatica/ Sat, 28 Sep 2024 08:22:32 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78631 Durante la Green Week, Milano ha presentato per la prima volta alla città il proprio Climate City Contract, un accordo ambizioso che coinvolge oltre 25 enti e aziende interessate, tra cui il Comune stesso, aziende partecipate, università, cooperative edilizie e diverse organizzazioni della società civile e fondazioni filantropiche. Milano non è sola in questo percorso, …

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Durante la Green Week, Milano ha presentato per la prima volta alla città il proprio Climate City Contract, un accordo ambizioso che coinvolge oltre 25 enti e aziende interessate, tra cui il Comune stesso, aziende partecipate, università, cooperative edilizie e diverse organizzazioni della società civile e fondazioni filantropiche. Milano non è sola in questo percorso, ma parte di un gruppo di altre otto città italiane che aderiscono alla “Missione 100 Città”, tra cui Bergamo, Bologna, Firenze, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. Il fine comune è accelerare il processo di transizione verso la neutralità climatica entro il 2030, con un piano di azioni condivise che mira a ridurre drasticamente le emissioni di CO2 nelle aree urbane.

Il sindaco Giuseppe Sala ha sottolineato come il nuovo obiettivo di Milano, rispetto al precedente fissato dal Piano Aria Clima che guardava al 2050, abbia portato a una maggiore urgenza nell’azione: “Con il Climate City Contract, abbiamo alzato ulteriormente l’asticella e ci impegniamo a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Questo è un traguardo molto impegnativo, ma è reso possibile grazie alla collaborazione tra le istituzioni, le imprese e le organizzazioni del terzo settore che hanno firmato questo patto con noi.” Sala ha inoltre spiegato che il riconoscimento da parte della Commissione Europea, attraverso il “label di missione”, sarà fondamentale per ottenere i fondi necessari a sostenere le ulteriori azioni necessarie, garantendo al contempo la serietà delle politiche climatiche intraprese dalla città.

Clima, cosa prevede il Contratto Climatico di Milano

All’interno del Contratto Climatico di Milano sono state delineate più di 150 azioni concrete, da realizzare entro il 2030. Questi interventi includono progetti di efficientamento delle reti energetiche, sviluppo di Comunità Energetiche Solidali, rigenerazione urbana a zero emissioni, forestazione urbana, espansione delle infrastrutture per la mobilità sostenibile e pedonale, e promozione dell’economia circolare. Ad esempio, vi sono iniziative per recuperare il calore dai data center e ampliare le aree verdi della città, riducendo così le emissioni e migliorando la qualità della vita dei cittadini.

Il Comune di Milano è direttamente coinvolto in circa 50 di questi progetti, molti dei quali già finanziati anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tra le azioni previste vi sono la riqualificazione energetica di circa 60 edifici pubblici, tra cui scuole e alloggi di edilizia popolare, l’espansione della rete metropolitana e tramviaria per promuovere una mobilità urbana più sostenibile, e il potenziamento del verde cittadino attraverso nuove piantumazioni e la valorizzazione delle risorse idriche.

Il valore complessivo degli interventi presentati ammonta a circa 6 miliardi di euro, di cui 2,6 miliardi sono a carico del Comune di Milano e i restanti 3,3 miliardi verranno coperti dagli altri firmatari del contratto. Questo sforzo finanziario collettivo riflette la serietà dell’impegno preso da tutti i soggetti coinvolti.

Un ulteriore passo importante avverrà entro il mese di ottobre, quando Milano riceverà ufficialmente il “Label di Missione” dalla Commissione Europea. Questo riconoscimento rappresenterà una fiducia formale nel piano delineato nel Climate City Contract e sarà un segno tangibile del valore e della qualità delle azioni climatiche proposte. Il Contratto Climatico di Milano prevede, inoltre, un monitoraggio costante delle azioni intraprese fino al 2030, per verificare e misurare l’impatto delle singole iniziative e permettere l’adesione di nuovi attori che potranno contribuire con ulteriori progetti.

Tra i firmatari del Climate City Contract si annoverano alcune delle principali realtà del territorio, tra cui A2A, ATM, Fondazione Cariplo, Politecnico di Milano, Legambiente Lombardia e molte altre, dimostrando una forte coesione tra pubblico e privato, tra accademia e società civile, nella lotta ai cambiamenti climatici.

Milano, dunque, si pone all’avanguardia nella sfida climatica, promuovendo un approccio integrato e condiviso, che potrebbe diventare un modello per altre città italiane ed europee. L’impegno verso la neutralità climatica entro il 2030 rappresenta non solo una sfida tecnica ed economica, ma anche un cambiamento culturale che coinvolgerà tutti i settori della società.

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Siccità in Sicilia: via al razionamento dell’acqua a Palermo dal 7 ottobre https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-in-sicilia-via-al-razionamento-dellacqua-a-palermo-dal-7-ottobre/ Mon, 23 Sep 2024 08:28:52 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-in-sicilia-via-al-razionamento-dellacqua-a-palermo-dal-7-ottobre/ La siccità in Sicilia continua a creare enormi disagi, anche a Palermo e dintorni. Se finora il capoluogo siculo non aveva subito razionamenti dell’acqua, dal 7 ottobre si cambia registro, purtroppo. La cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, infatti, ha deciso ufficialmente che da quella data alcuni quartieri di Palermo subiranno una turnazione dell’acqua. …

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La siccità in Sicilia continua a creare enormi disagi, anche a Palermo e dintorni. Se finora il capoluogo siculo non aveva subito razionamenti dell’acqua, dal 7 ottobre si cambia registro, purtroppo. La cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, infatti, ha deciso ufficialmente che da quella data alcuni quartieri di Palermo subiranno una turnazione dell’acqua. Il drastico cambio di rotta si è reso necessario a causa dei livelli drammatici degli invasi palermitani.

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La siccità si aggrava in Sicilia: pur avendo fatto qualche pioggia la situazione delle dighe non risulta essere migliorata. Da qui la decisione di prendere provvedimenti immediati per evitare scenari ancor più apocalittici. Il razionamento dell’acqua, come detto, riguarderà alcuni quartieri periferici della città di Palermo (dunque non il centro storico), pari al 25% del tessuto urbano. Questi quartieri subiranno un giorno di stop del servizio idrico a settimana. La preoccupazione riguarda soprattutto i residenti dei piani alti e delle zone collinari.

Quali sono gli invasi che preoccupano maggiormente?

La situazione degli invasi siciliani è attualmente drammatica. La diga Rosamarina, che rifornisce Palermo, è ridotta al 6% della sua capacità, con appena 5 milioni di metri cubi d’acqua disponibili. Analogamente, la diga Poma di Partinico si attesta al 18%, con 13 milioni di metri cubi.

Dopo il prosciugamento completo della diga Fanaco, adesso preoccupa moltissimo l’Ancipa, la diga sui Nebrodi che serve le zone interne della Sicilia. E infatti, dal 14 settembre, comuni come Nicosia, TroinaGagliano, Valguarnera ed Enna hanno subito un aggravio del razionamento. Complessivamente gli invasi della Sicilia contengono poco più dell’8% della loro capacità: un dato allarmante e senza precedenti.

Nelle zone interne della Sicilia dopo l’estate l’emergenza idrica si è aggravata

Le zone interne della Sicilia, non avendo avuto particolari disagi in precedenza, si trovano adesso ad affrontare un’emergenza enorme senza un equipaggiamento adatto a un razionamento così massiccio e prolungato. Inoltre nelle stesse zone sono stati trovati pochi pozzi, che durante l’estate hanno rappresentato una soluzione di emergenza nelle situazioni più complicate. Proprio per questo, la Protezione Civile ha chiesto ai comuni di andare alla ricerca di nuove risorse idriche sui propri territori e in molti casi la ricerca ha funzionato.

A Trapani per esempio sono stati riattivati i vecchi pozzi, così come a Messina dove 6 nuovi pozzi adesso servono la città e il Comune ha potuto chiudere il centro operativo attivato per fronteggiare la siccità. Per il prossimo maggio invece si attendono i dissalatori di Porto EmpedocleGela e Trapani, già finanziati dalla Regione. Il problema dei tre dissalatori è che riguardano soltanto il 5% dell’isola e non le zone interne dove l’acqua dal mare dovrebbe essere non solo dissalata ma anche pompata in altezza. Nelle zone più impervie sono stati trovati anche pochi pozzi, situazione che ha appunto generato l’aggravio del razionamento.

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L’equinozio d’autunno si verifica oggi (22 settembre): tutto quello che c’è da sapere https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/lequinozio-dautunno-si-verifica-oggi-22-settembre-tutto-quello-che-ce-da-sapere/ Sun, 22 Sep 2024 10:28:31 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/lequinozio-dautunno-si-verifica-oggi-22-settembre-tutto-quello-che-ce-da-sapere/ Il termine “equinozio” significa uguale notte, ossia la notte uguale al giorno o, più precisamente, uguale numero di ore di luce e di buio. L’equinozio, quindi, è quel punto preciso dell’orbita della Terra intorno al Sole in cui la linea che separa la parte illuminata da quella in ombra nel nostro pianeta passa esattamente dai …

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Il termine “equinozio” significa uguale notte, ossia la notte uguale al giorno o, più precisamente, uguale numero di ore di luce e di buio. L’equinozio, quindi, è quel punto preciso dell’orbita della Terra intorno al Sole in cui la linea che separa la parte illuminata da quella in ombra nel nostro pianeta passa esattamente dai due Poli. Pertanto, in questa posizione, in tutti i luoghi della Terra il giorno e la notte hanno la stessa durata di 12 ore.

Questa particolare condizione si verifica in due punti dell’orbita, uno all’inizio della primavera (equinozio di primavera), l’altro all’inizio dell’autunno (equinozio d’autunno). Oggi, domenica 22 settembre 2024, ci troviamo nel punto dell’orbita corrispondente all’equinozio d’autunno, ed esattamente alle ore 14:44 si avrà il momento preciso in cui si verificherà la suddetta condizione.

L’equinozio d’autunno segna il passaggio dal semestre caldo a quello freddo nell’emisfero settentrionale

Di fatto, questo giorno segna il passaggio ufficiale, dal punto di vista astronomico, dalla stagione estiva a quella autunnale, o in altri termini, dal semestre caldo a quello freddo nell’emisfero settentrionale dove le ore di buio prevalgono sulle ore di luce. Proprio in tale circostanza, il Sole torna a farsi vedere al Polo Sud dopo sei mesi di buio e rimarrà visibile per sei mesi consecutivi. Al Polo Nord, invece, cominciano i sei mesi di notte polare. Non è una cosa strana che l’equinozio d’autunno cada oggi 22 di settembre, anzi, rientra nella normalità. Infatti, gli equinozi autunnali si verificano sempre o il 22 o il 23 di settembre.

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Trasporto pubblico in Europa: quanto sono soddisfatti i residenti? Roma piange

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Trasporto pubblico in Europa: quanto sono soddisfatti i residenti? Roma piange https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/trasporto-pubblico-in-europa-quanto-sono-soddisfatti-i-residenti-roma-piange/ Fri, 20 Sep 2024 09:28:09 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/trasporto-pubblico-in-europa-quanto-sono-soddisfatti-i-residenti-roma-piange/ Il trasporto pubblico in Europa presenta livelli di soddisfazione decisamente diversi tra le città e le capitali dell’Europa settentrionale e occidentale rispetto a quelle dell’Europa meridionale e orientale. A svelarlo è un’indagine della Commissione Europea che ha analizzato diversi parametri, vale a dire convenienza (economica), sicurezza, facilità di accesso, frequenza (ovvero se circolano spesso) e …

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Il trasporto pubblico in Europa presenta livelli di soddisfazione decisamente diversi tra le città e le capitali dell’Europa settentrionale e occidentale rispetto a quelle dell’Europa meridionale e orientale. A svelarlo è un’indagine della Commissione Europea che ha analizzato diversi parametri, vale a dire convenienza (economica), sicurezza, facilità di accesso, frequenza (ovvero se circolano spesso) e affidabilità. Se a Vienna il livello di soddisfazione dei residenti è il più elevato, a Roma è invece il più basso.

Trasporto pubblico in Europa: quanto sono soddisfatti i residenti delle città e capitali europee? Roma fanalino di coda

Secondo quanto rivelato dall’indagine della Commissione Europea, il grado di soddisfazione del trasporto pubblico aumenta sensibilmente nell’Europa settentrionale e occidentale mentre si abbassa vertiginosamente nell’Europa meridionale e orientale, in particolare in alcune zone dei Balcani. Come detto, Roma è il fanalino di coda: nella Capitale d’Italia, infatti, soltanto il 29% dei residenti si dichiara soddisfatto del trasporto pubblico (stessa percentuale di Tirana, in Albania).

La percentuale più elevata è stata registrata a Vienna (Austria) dove il 91% dei residenti si dichiara soddisfatto del trasporto pubblico. Segue Helsinki (Finlandia) con l’89%. Livelli di gradimento superiori all’80% sono stai registrati in altre dieci città: Oslo, Praga, Lussemburgo, Stoccolma, Varsavia, Londra, Amsterdam, Tallin, Berlino e Copenaghen.

Nel 2023 circa sette residenti su dieci delle 83 città europee analizzate si sono detti soddisfatti

L’indagine, che ha raccolto le risposte di oltre 71mila persone in 83 città europee, ha rilevato che nel 2023 circa sette residenti su dieci erano generalmente soddisfatti del trasporto pubblico nella loro città. Più della metà dei residenti di sei capitali si è dichiarata insoddisfatta dei servizi di trasporto pubblico. Queste città includono Roma, Tirana, Podgorica, Belgrado, Nicosia e Skopje.

Quali sono i fattori che incidono maggiormente sui livelli di gradimento? A sorpresa non è l’economicità

La soddisfazione dei residenti riguardo al trasporto pubblico delle città in cui vivono può essere influenzata da diversi fattori. L’indagine della Commissione UE ha preso in considerazione la convenienza economica, la sicurezza, la frequenza con la quale i trasporti pubblici circolano, l’affidabilità degli stessi e la facilità di accesso.

La percentuale dei residenti che hanno valutato positivamente l’economicità dei trasporti pubblici varia significativamente tra le capitali: si va dal 48% di Riga (Lettonia) al 93% di Tallinn. I punteggi non si basano su un confronto effettivo delle tariffe ma riflettono piuttosto le percezioni dei residenti nelle loro città.

I tassi di percezione dell’economicità sono stati relativamente bassi nelle città nordiche come Oslo, Helsinki e Stoccolma, nonostante queste capitali abbiano alti livelli di soddisfazione generale per il trasporto pubblico. Anche la percezione dell’accessibilità economica varia tra le cinque principali economie europee: dal 62% di Londra all’81% di Berlino. Quasi due terzi dei parigini (ossia il 66%) ritengono che il trasporto pubblico sia conveniente.

I dati raccolti suggeriscono dunque che l’accessibilità economica non è un forte indicatore della soddisfazione complessiva per il trasporto pubblico. All’aumentare della percezione che il trasporto pubblico sia “sicuro”, “facile da raggiungere”, “affidabile” e “frequente”, invece, la soddisfazione complessiva aumenta in modo significativo.

A Roma i trasporti pubblici non vengono considerati sicuri: la capitale italiana si differenzia dalle altre capitali europee

Tendenzialmente i residenti delle capitali europee hanno una percezione più elevata del livello di sicurezza dei trasporti pubblici. A differenziarsi, in negativo, è Roma dove meno della metà della popolazione (45 per cento) ritiene che i trasporti pubblici siano sicuri. Roma ha registrato i punteggi più bassi in quattro indicatori chiave: sicurezza, facilità di accesso, frequenza e affidabilità. In generale, i livelli di soddisfazione del trasporto pubblico (dunque considerando tutti gli indicatori chiave) è più elevato nelle città non capitali (73%) rispetto appunto alle capitali europee (69%).

Secondo il “Rapporto sulla qualità della vita nelle città europee 2023”, nove delle dieci città con i livelli di soddisfazione dei trasporti pubblici più basse si trovano negli Stati membri meridionali e nei Balcani, dove i livelli di soddisfazione sono stati rispettivamente del 59% e del 39%. Anche la Turchia ha riportato un punteggio basso (59%).

Il livello di soddisfazione varia molto anche all’interno dello stesso Paese: per esempio in Francia il 67% dei residenti di Parigi e Marsiglia si è dichiarato soddisfatto del trasporto pubblico, mentre la percentuale è stata dell’84% a Lille e dell’87% a Strasburgo. Il divario è più evidente a Cluj-Napoca in Romania (83%) e a Bucarest (54%).

L’incoraggiamento della Commissione Europea: affidarsi di più al trasporto pubblico

La Commissione UE incoraggia i residenti a cambiare atteggiamento nei confronti della mobilità attiva, del trasporto pubblico e di altre soluzioni di trasporto green e intelligenti. L’obiettivo naturalmente è rendere il trasporto pubblico più attraente ed efficiente all’interno della Comunità Europea.

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Alluvione in Emilia-Romagna: allerta rossa anche venerdì 20 settembre

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Alluvione in Emilia-Romagna: allerta rossa anche venerdì 20 settembre https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/alluvione-in-emilia-romagna-allerta-rossa-anche-venerdi-20-settembre/ Thu, 19 Sep 2024 14:28:05 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/alluvione-in-emilia-romagna-allerta-rossa-anche-venerdi-20-settembre/ Confermata anche per domani, venerdì 20 settembre, l’allerta rossa per criticità idraulica e idrogeologica nelle province di Bologna, Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena, a causa delle precipitazioni cadute nelle ultime 48 ore e di quelle previste (in attenuazione). Allerta arancione in provincia di Modena. Le acque dei fiumi Marzeno e Lamone sono tracimate a monte di …

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Confermata anche per domani, venerdì 20 settembre, l’allerta rossa per criticità idraulica e idrogeologica nelle province di Bologna, Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena, a causa delle precipitazioni cadute nelle ultime 48 ore e di quelle previste (in attenuazione). Allerta arancione in provincia di Modena. Le acque dei fiumi Marzeno e Lamone sono tracimate a monte di Faenza. Sono in atto salvataggi in gommone ed elicottero. Purtroppo risultano due dispersi a Bagnacavallo per il crollo di un tetto dove si erano rifugiati. Nella città era stato dato l’ordine di evacuazione in seguito all’alluvione.

Oltre 350 i millimetri di pioggia caduti in Emilia-Romagna, con picchi massimi nella zona tra Ravenna e Brisighella, quattro i bacini interessati, nei territori tra Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, con tracimazioni, e oltre un migliaio le persone evacuate, di cui 800 solo nel ravennate.

L’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, in stretto raccordo con Arpae E-R, seguirà l’evoluzione della situazione. Sono già state predisposte tutte le azioni di presidio del territorio e allertate le sale operative dell’Agenzia.

Si raccomanda di consultare l’Allerta e gli scenari di riferimento su questa piattaforma web

Nella regione le situazioni più critiche dovute all’alluvione sono nei bacini del Senio e del Lamone, nel Ravennate”. Lo ha detto la presidente facente funzione dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo. Per quanto riguarda il Senio, a Cotignola c’è “un allagamento che si sta propagando in campagna e che potrebbe raggiungere le porte di Lugo”. Il Lamone “ha raggiunto soglie e picchi di piena superiori a maggio del 2023. Stiamo avendo delle tracimazioni che interesseranno in sinistra Bagnacavallo e in destra vanno verso Ravenna”. Tuttavia “parliamo di tracimazioni e non di rottura arginale”.

Per quanto riguarda il Bolognese “abbiamo avuto un interessamento del bacino dell’Idice, dove avevamo appositamente aperto una finestra per evitare una rottura strutturale”. Lì l’acqua sta tracimando e la ‘finestra’ si è allargata. Inoltre si sono registrati problemi sul Quaderna e sul Sillaro, dove “stiamo intervenendo rapidamente”. Nella notte “abbiamo avuto una situazione di criticità a Botteghino di Zocca, sono intervenuti i Vigili del fuoco, in via di risoluzione, qui dovremo intervenire per comprendere come far tornare la popolazione alla normalità”.

La situazione è difficile anche nelle Marche, in particolare a Castelferretti e Falconara Marittima (AN) dove sono in azione i soccorsi per aiutare le persone in difficoltà a causa di frane ed esondazioni.

L’impatto della tempesta Boris in tutta Europa sta diventando storico.

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Inquinamento: il 99% della popolazione mondiale respira aria non sana. Com’è messa l’Italia? https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inquinamento-il-99-della-popolazione-mondiale-respira-aria-non-sana-come-messa-litalia/ Tue, 17 Sep 2024 09:27:22 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inquinamento-il-99-della-popolazione-mondiale-respira-aria-non-sana-come-messa-litalia/ L’inquinamento è sempre più un’emergenza sanitaria pubblica globale. In vista di Urban Nature, la Festa della Natura in città che si terrà nei giorni 28 e 29 settembre, il WWF ha pubblicato il report “Non c’è salute in un ambiente malato: inquinamento e inquinanti. Aria” che fotografa appunto il livello di inquinamento dell’aria che respiriamo …

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L’inquinamento è sempre più un’emergenza sanitaria pubblica globale. In vista di Urban Nature, la Festa della Natura in città che si terrà nei giorni 28 e 29 settembre, il WWF ha pubblicato il report “Non c’è salute in un ambiente malato: inquinamento e inquinanti. Aria” che fotografa appunto il livello di inquinamento dell’aria che respiriamo e le dirette conseguenze di un’aria malsana.

Inquinamento: il 99% della popolazione mondiale respira aria non sana

L’inquinamento è oggi la causa principale di morti premature al mondo con oltre 7 milioni di decessi l’anno e con il 99% della popolazione mondiale che respira aria non sicura. I bambini sono i soggetti più colpiti: sono oltre 700.000 i decessi sotto i 5 anni, ovvero il 15% di tutte le morti in questa fascia d’età.

Il 70% dei cittadini europei vive in aree urbane, vale a dire quelle aree dove l’elevata densità di popolazione e le numerose attività commerciali incrementano l’inquinamento dell’aria. Gli inquinanti che oggi rappresentano il maggiore problema per la salute pubblica includono il particolato fine (PM), il monossido di carbonio (CO), l’ozono (O3), il biossido di azoto (NO2) e il biossido di zolfo (SO2). In Europa, l’esposizione al PM2,5 ha causato 253.000 morti premature, 52.000 sono le morti correlate all’esposizione a NO2 e 22.000 quelle O3, per un totale di quasi 330.000 decessi.

Ma qual è la situazione in Italia? Nella Pianura Padana l’emergenza è più elevata

Gli stessi inquinanti citati in precedenza in Italia causano 63.000 morti, con il PM2,5 che da solo contribuisce a 47.000 decessi: il nostro è infatti il secondo Paese in Europa per numero di morti premature a causa di questo inquinante. Solo nella Pianura Padana, che presenta in Europa tra i livelli più elevati di inquinamento da PM, sono stati stimati 39mila decessi.

La regione più inquinata dal PM2,5 è la Lombardia, che presenta 121 morti premature ogni 100.000 abitanti a causa del particolato. Subito dopo troviamo Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, tutte e tre al di sopra del dato medio nazionale di 79 morti ogni 100.000 abitanti. Fra le città, il maggior numero di morti premature in termini assoluti si è registrato nelle città metropolitane di Milano, Roma e Torino.

L’importanza della biodiversità: il WWF avanza qualche proposta

L’Unione Europa sta adottando misure specifiche per migliorare la qualità dell’aria, al fine innanzitutto di tutelare la salute dei cittadini ma anche di ridurre i costi legati all’inquinamento atmosferico. Ma tutto ciò, come sottolinea il WWF, non è ancora sufficiente: serve infatti una maggior tutela del diritto all’aria pulita.

Secondo l’associazione ambientalista, tutti devono e possono fare la loro parte. Le istituzioni devono sforzarsi di più per allinearsi alle nuove soglie fissate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), anche finanziando progetti che mirino appunto a rendere più pulita l’aria che respiriamo.

Le aziende a loro volta devono adottare le migliori tecnologie disponibili (BAT, Best available technologies) con particolare attenzione agli impatti sulla salute, agli ecosistemi e alle catene del valore di produzione-consumo. Infine anche i cittadini possono fare la loro parte, per esempio scegliendo i mezzi di trasporto a minor impatto ambientale e curando il verde dell’area in cui vivono, poiché la biodiversità è uno dei nostri più preziosi alleati.

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La scienza al centro dell’innovativo parco giochi inaugurato in Brianza, precisamente a Cesano Maderno. Un progetto che mette al centro le giovani generazioni e il loro rapporto con meteorologia, energia solare e astronomia. Il parco è stato inaugurato la scorsa settimana in via San Marco alla presenza dell’Amministrazione Comunale. Accoglierà le scuole con strumenti divulgativi moderni ed efficienti.

La scienza al centro del nuovo parco giochi di Cesano Maderno: un laboratorio didattico a cielo aperto

L’idea di trasformare il parco di via San Marco a Cesano Maderno in un laboratorio didattico a cielo aperto, dove le scuole potranno svolgere lezioni di Scienze e giornate didattico-formative, è stata sviluppata dai tecnici dell’Ufficio Ambiente del Comune con il supporto specialistico di Alessandro Ceppi del Politecnico di Milano.

Il parco, come detto sopra, sarà naturalmente dotato di strumenti per poter svolgere al meglio le lezioni. Gli studenti e gli insegnanti potranno usufruire all’interno dell’area verde di una meridiana analemmatica umana, una stazione meteo-climatica per la misura delle principali variabili atmosferiche, un gioco didattico a tema energia solare secondo la legge fisica Stefan-Boltzmann, un tavolo con la rosa dei venti e una stazione di ricarica wireless con porte USB che utilizza l’energia solare per ricaricare i dispositivi elettronici. Inoltre, all’interno del parco è presente un rain garden per favorire il deflusso delle acque piovane ed evitare dunque il ristagno all’interno dell’area verde e un percorso con le sagome dei pianeti.

Pannelli informativi e QR code: ecco come i ragazzi potranno approfondire gli argomenti

Tutte le attrattive presenti nel parco tematico sono accompagnate da pannelli informativi e descrittivi, sia in italiano che in inglese, dotati di QRcode per permettere a chiunque di collegarsi a portali dedicati nonché ad approfondire gli argomenti in maniera semplice e rapida. Al funzionamento della meridiana e del rain garden, situazioni proprio nel cuore del parco, è invece dedicato un totem dove viene messa in risalto l’importanza sia educativa che ecosistemica della strumentazione.

In poche parole, le scuole potranno cogliere l’occasione di divulgare argomenti scientifici e ambientali unendo tecnologia, divertimento e innovazione. Una modalità di apprendimento leggera ma che allo stesso tempo permette di veicolare l’importanza delle tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità che trovano sempre maggior spazio all’interno della didattica.

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Arriva l’Autunno: la Tempesta Boris porta forte maltempo, freddo e neve https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/arriva-lautunno-la-tempesta-boris-porta-forte-maltempo-freddo-e-neve/ Thu, 12 Sep 2024 08:26:42 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/arriva-lautunno-la-tempesta-boris-porta-forte-maltempo-freddo-e-neve/ L’autunno arriva in anticipo quest’anno a causa dell’arrivo della tempesta Boris, la seconda della stagione dopo Atena, che provocherà ore di forte maltempo e un brusco crollo delle temperature. La perturbazione sarà infatti seguita da aria polare marittima che, una volta raggiunto il Mediterraneo, darà vita ad un vortice ciclonico che porterà piogge a tratti …

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L’autunno arriva in anticipo quest’anno a causa dell’arrivo della tempesta Boris, la seconda della stagione dopo Atena, che provocherà ore di forte maltempo e un brusco crollo delle temperature. La perturbazione sarà infatti seguita da aria polare marittima che, una volta raggiunto il Mediterraneo, darà vita ad un vortice ciclonico che porterà piogge a tratti intense.

Il peggioramento interesserà giovedì 12 le regioni del Nord, quelle del Centro e la Sardegna. Entro sera-notte il maltempo riguarderà anche il Sud. Venerdì 13 il tempo risulterà ancora molto instabile, specie al Nord-Est e al Centro-Sud. La perturbazione porterà piogge a tratti intense, con rischio di temporali e nubifragi.

Non si possono escludere infatti locali criticità. Per la giornata di giovedì 12 la Protezione Civile ha diramato allerta fino ad arancione in Lombardia, gialla in 15 regioni. Oltre alle piogge aumenterà anche il vento, con raffiche burrascose che potranno raggiungere gli 80 km/h.

Come anticipato, la perturbazione sarà seguita da aria fredda che darà vita ad un crollo delle temperature. Da valori leggermente sopra la norma, infatti, si passerà ad un clima pienamente autunnale. Sulle Alpi orientali potrebbe perfino vedersi un po’ di neve sotto i 2000 metri di quota.

autunno tempesta boris freddo
Anomalia della temperatura delle masse d’aria. Fonte Tropical TidBits

Il fronte si sta spostando verso sud sull’Europa, portando forti venti, un forte calo delle temperature e nevicate precoci sulle Alpi. Il freddo potrebbe far registrare alcuni record, principalmente nei valori minimi pe ril mese di settembre.

Con l’avanzare dell’intensa perturbazione è probabile che forti piogge cadano sull’Europa centrale: Austria, Repubblica Ceca e Polonia, stando alle previsioni, potrebbero ricevere accumuli di pioggia addirittura di 350 mm.

Accumuli totali previsti per giovedì 12 settembre. Fonte Tropical TidBits

Tempesta Boris porta l’Autunno sull’Italia: giovedì 12 maltempo, vento e aria fredda

La giornata di giovedì 12 sarà caratterizzata da condizioni meteo instabili o perturbate su gran parte del Centro-Nord e della Sardegna. Sin dal mattino avremo precipitazioni diffuse, inclusi rovesci e temporali, interesseranno la Lombardia orientale, le regioni del Nord-Est, il Levante ligure, le regioni centrali tirreniche, l’Umbria e la Sardegna. Il Nord-Ovest godrà invece di condizioni prevalentemente asciutte, con alcune schiarite.

Nel pomeriggio i fenomeni si estenderanno parzialmente alle Marche e all’Abruzzo occidentale, per poi raggiungere la Campania in serata. Sulle Alpi orientali, la neve cadrà a quote comprese tra 1700 e 1900 metri.

Sono attesi fenomeni localmente intensi, con possibili nubifragi e grandinate. I venti saranno in notevole rinforzo, con raffiche di burrasca fino a 60-70 Km/h: settentrionali su Alpi e Valpadana, con Föhn al Nord-Ovest, e di Libeccio altrove. I mari di ponente saranno molto mossi.

Le temperature massime subiranno un sensibile calo al Nord-Est, nelle regioni centrali tirreniche e in Sardegna, mentre si manterranno intorno o poco sopra i 30 gradi sul medio Adriatico e al Sud.

Venerdì 13 condizioni meteo instabili al Centro-Sud, temperature in calo e venti forti

La situazione meteorologica venerdì 13 si presenta variegata sul territorio nazionale. Il Nord-Ovest, l’Emilia occidentale e la Sardegna godranno di condizioni prevalentemente soleggiate. Anche la Sicilia vedrà ampie schiarite, particolarmente evidenti dal pomeriggio.

Nel resto del Paese, invece, prevarrà un’instabilità diffusa, con cieli nuvolosi e precipitazioni sparse, principalmente sotto forma di rovesci o temporali. Queste manifestazioni saranno più probabili nelle aree del Nord-Est, del Centro, in Campania, sulla costa tirrenica della Calabria, in Basilicata e nel nord della Puglia, con la possibilità di fenomeni localmente intensi.

Sulle Alpi orientali e in Alto Adige, la neve continuerà a cadere fino a quote intorno ai 1600 metri. Con l’arrivo della sera, i fenomeni tenderanno a concentrarsi nelle regioni del medio Adriatico.

Le temperature subiranno un generale calo, sia nei valori minimi che in quelli massimi. I venti soffieranno con intensità fino a burrasca, di provenienza occidentale o di Maestrale al Sud e sulle Isole, mentre nelle vallate alpine e nel Nord-Ovest si farà sentire l’effetto del Foehn. I mari si presenteranno molto mossi o agitati.

Le previsioni dettagliate su IconaMeteo.it

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Il ghiacciaio della Marmolada è ‘in coma irreversibile’: destinato a sparire entro il 2040 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/il-ghiacciaio-della-marmolada-e-in-coma-irreversibile-destinato-a-sparire-entro-il-2040/ Tue, 10 Sep 2024 08:26:34 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/il-ghiacciaio-della-marmolada-e-in-coma-irreversibile-destinato-a-sparire-entro-il-2040/ Il ghiacciaio della Marmolada è destinato a sparire entro il 2040. È quanto emerge dal bilancio di ‘Carovana dei Flipboard 2024’, la campagna di Legambiente in collaborazione con Cipra Italia (un’organizzazione indipendente che dal 1952 si impegna nella protezione e nello sviluppo sostenibile delle Alpi) dedicata al monitoraggio dei giganti bianchi delle Alpi che ha …

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Il ghiacciaio della Marmolada è destinato a sparire entro il 2040. È quanto emerge dal bilancio di ‘Carovana dei Flipboard 2024’, la campagna di Legambiente in collaborazione con Cipra Italia (un’organizzazione indipendente che dal 1952 si impegna nella protezione e nello sviluppo sostenibile delle Alpi) dedicata al monitoraggio dei giganti bianchi delle Alpi che ha concluso con la sesta e ultima tappa proprio sulla Marmolada.

Il ghiacciaio della Marmolada è “in coma irreversibile”: Legambiente fotografa una situazione avvilente

Il più grande ghiacciaio delle Dolomiti perde 7 centimetri al giorno. Secondo Legambiente la Marmolada è “in coma irreversibile” e “a questo ritmo entro il 2040 non esisterà più“. A causa della crisi climatica, dal 1888 il ghiacciaio della Marmolada è arretrato di 1200 metri.
Quella che emerge è una situazione di forte sofferenza: se 136 anni fa il ghiaccio si estendeva per circa 500 ettari, ed era grande come 700 campi da calcio, dal 1888 ha registrato una perdita areale superiore al 80% e una perdita volumetrica superiore al 94%. Nel 2024 lo spessore massimo è di 34 metri. La fusione del ghiaccio, sempre più rapida e inesorabile, sta lasciando il posto alla nuda roccia bianca, levigata da quello che un tempo era un grande gigante bianco. E, di conseguenza, stanno prendendo vita nuovi ecosistemi.

Non solo il declino della Marmolada: preoccupa la situazione di altri due ghiacciai alpini

Il report sulla situazione dei ghiacciai evidenza altre due situazioni allarmanti. Preoccupa infatti la perdita di spessore anche dei due ghiacciai più grandi delle Alpi: l’Adamello e quello dei Forni. Sul primo “le misurazioni a lungo termine rilevano che la perdita di spessore permette di camminare oggi sul ghiaccio derivato dalle nevicate degli anni ’80”, si legge. Sul ghiacciaio dei Forni “i picchi di perdita arrivano invece a 10 centimetri di spessore al giorno”.

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Nuova fase di maltempo in vista: rischio nubifragi e calo termico https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/nuova-fase-di-maltempo-in-vista-rischio-nubifragi-e-calo-termico/ Fri, 06 Sep 2024 10:26:29 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/nuova-fase-di-maltempo-in-vista-rischio-nubifragi-e-calo-termico/ Una nuova fase di maltempo si avvicina per l’Italia. Una intensa perturbazione, infatti, arriverà nel corso di domenica 8 settembre e sarà preceduta da un netto rinforzo dei venti di Scirocco al Centro-sud. Attenzione perché ci sarà il rischio di fenomeni localmente intensi, con possibili nubifragi, grandinate e violente raffiche di vento. Le piogge più …

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Una nuova fase di maltempo si avvicina per l’Italia. Una intensa perturbazione, infatti, arriverà nel corso di domenica 8 settembre e sarà preceduta da un netto rinforzo dei venti di Scirocco al Centro-sud.

Attenzione perché ci sarà il rischio di fenomeni localmente intensi, con possibili nubifragi, grandinate e violente raffiche di vento. Le piogge più intense riguarderanno il Levante ligure e la Toscana, per poi estendersi nella seconda parte della giornata anche alla Sardegna, a gran parte del Nord Italia e al Lazio.
Al Sud e in Sicilia il tempo resterà probabilmente per lo più soleggiato. Complici i caldi venti di Scirocco, sulle Isole e al Centro-Sud si farà sentire un caldo ancora estivo e temperature al di sopra della norma.

Lunedì 9 settembre la perturbazione si sposterà verso il Sud con elevato rischio di forti fenomeni come nubifragi, grandinate e forti raffiche di vento. Al mattino avremo ancora il rischio di piogge e rovesci sul Nordest e sul Centro ma con una tendenza al miglioramento nel corso delle ore. Temperature in calo soprattutto al Sud e sulla Sicilia dove terminerà questa lunghissima fase di caldo anomalo.

In seguito la settimana vedrà temperature anche sotto le medie stagionali per l’arrivo di fresche correnti occidentali che convoglieranno aria temperata atlantica. Si potrebbero profilare nuove fasi di maltempo perchè l’atmosfera resterà piuttosto instabile sull’Italia.

Martedì ancora qualche temporale o rovescio al mattino all’estremo Nordest e sull’Adriatico ma in generale sarà una giornata soleggiata con un intenso Maestrale  al Sud e sulle Isole maggiori.

 

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Forte maltempo sull’Italia: nubifragi e allagamenti. Esonda il Seveso a Milano https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/forte-maltempo-sullitalia-nubifragi-e-allagamenti-esonda-il-seveso-a-milano/ Thu, 05 Sep 2024 13:26:28 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/forte-maltempo-sullitalia-nubifragi-e-allagamenti-esonda-il-seveso-a-milano/ L’intensa perturbazione giunta sull’Italia sta determinando numerose criticità. Le piogge più abbondanti sono cadute in Piemonte, Liguria e Lombardia dove in alcune zone si sono accumulati tra i 100 e i 200 mm in poche ore. . I vigili del fuoco hanno effettuato numerosi interventi a Torino, in Val di Susa e in Val Chisone. …

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L’intensa perturbazione giunta sull’Italia sta determinando numerose criticità. Le piogge più abbondanti sono cadute in Piemonte, Liguria e Lombardia dove in alcune zone si sono accumulati tra i 100 e i 200 mm in poche ore. . I vigili del fuoco hanno effettuato numerosi interventi a Torino, in Val di Susa e in Val Chisone. A Feletto, nel Torinese, si registra un disperso, un uomo di 58 anni travolto dalla piena del torrente Orco mentre stava lavorando col trattore. In Val di Susa il Rio Gerardo è esondato provocando l’isolamento di almeno 50 persone in diverse borgate. Nel Savonese per l’esondazione di alcuni corsi d’acqua mentre nell’Imperiese una frana ha provocato disagi sulla A10 e sul tratto ferroviario che porta al confine con la Francia, ma in rapido miglioramento.

A Milano dopo ore di pioggia battente e di temporali è esondato il Seveso intorno alle 14 e 30: anche la vasca di laminazione non è riuscita a contenere l’acqua. Il Lambro ha superato quota 2.60 a via Feltre: abbiamo evacuato le comunità CEAS e Exodus; allagato il quartiere Ponte Lambro perchè il Lambro è salito oltre 2.40 e quindi è entrato in fognatura rigurgitando nel quartiere, e nel cortile delle case popolari. Anche il Lambro meridionale che raccoglie l’Olona e lo scolmatore del Seveso, è cresciuto molto in zona conca fallata dove sottopassa il naviglio, con rischi di rigurgito nel quartiere Gratosoglio.

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Siccità e produzione di olio: drastico calo in Sicilia. Dati allarmanti https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-e-produzione-di-olio-drastico-calo-in-sicilia-dati-allarmanti/ Thu, 05 Sep 2024 07:26:24 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-e-produzione-di-olio-drastico-calo-in-sicilia-dati-allarmanti/ Siccità sempre più da bollino rosso in Sicilia, dove scatta l’allarme anche per quanto riguarda la produzione di olio. Dopo oltre un anno senza piogge di rilievo e con diverse e persistenti ondate di calore, il ciclo produttivo agroalimentare dell’Isola ne risente drasticamente. La produzione di olio, infatti, è calata del 50-60% rispetto alla stagione …

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Siccità sempre più da bollino rosso in Sicilia, dove scatta l’allarme anche per quanto riguarda la produzione di olio. Dopo oltre un anno senza piogge di rilievo e con diverse e persistenti ondate di calore, il ciclo produttivo agroalimentare dell’Isola ne risente drasticamente. La produzione di olio, infatti, è calata del 50-60% rispetto alla stagione precedente, già di per sé insufficiente. A lanciare l’allarme è la Confederazione Italiana agricoltori della Sicilia orientale.

Siccità: il cambiamento climatico ha reso quella di Sicilia e Sardegna il 50% più probabile

Siccità gravissima e produzione di olio insufficiente in Sicilia: ecco quali sono le zone che ne risentono di più

La siccità in Sicilia sta dunque influenzando la produzione di olio: ma in quale misura? La provincia che ne sta risentendo di più è Catania, dove la produzione di olio ha fatto registrare un calo dell’80%. Le aree alle falde dell’Etna, fino a un’altitudine che sfiora i 1000 metri, mostrano una produzione leggermente inferiore al 50%, mentre nelle aree del Siracusano e del Ragusano la perdita è del 60%, con punte di meno 40-50% nelle zone di alta collina e di montagna. In linea generale, la produzione di olio in Sicilia quest’anno potrebbe attestarsi sulle 16-18mila tonnellate mentre la scorsa stagione sono state 35mila.

Elevato stress idrico per gli olivi a causa delle elevate temperature e dell’assenza di piogge

La Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia orientale (CIA) spiega che gli olivi, nonostante siano considerate piante che resistono e crescono anche in zone aride, stanno mostrando un essiccamento delle chiome dovuto alla mancanza della pur semplice umidità fino a oltre un metro di profondità. La situazione è ovviamente aggravata dall’assenza di acqua negli invasi con condotte vecchie che disperdono fino al 50% delle riserve idriche. Nemmeno l’irrigazione d’emergenza, con riserve aziendali già terminate, ha migliorato la situazione. Le elevate temperature, spiega la CIA, hanno determinato una precoce maturazione dei frutticini fino ad essiccarli, rendendoli in gran parte inutili per la raccolta.

La siccità e l’assenza di risorsa idrica spiana la strada allo sciacallaggio delle autocisterne

Nella zona di Caltanissetta parte della popolazione è rimasta a secco di acqua corrente per due mesi, essendo così costretta ad affidarsi ai venditori di acqua privati non autorizzati. La necessità di acqua in Sicilia è arrivata davvero a un punto estremo, tanto che milioni di residenti hanno deciso di affidarsi a individui o gruppi che distribuiscono l’acqua da autocisterne ma ovviamente a prezzi gonfiatissimi.

Dopo 4 anni di precipitazioni ben al di sotto della media, il governo italiano a maggio 2024 ha deciso di dichiarare lo stato d’emergenza cercando di razionare e gestire le risorse nel miglior modo possibile fino alla stagione delle piogge autunnali. Da allora però la situazione è soltanto peggiorata: l’acqua è razionata in decine di città della Sicilia centrale, con milioni di cittadini che hanno fatto affidamento sulle forniture provenienti da autocisterne che possono costare a famiglie e imprese in media 300 euro al mese. La siccità in Sicilia non è assolutamente una novità essendo un problema cronico. Molti siciliani sono infatti dotati di serbatoi di stoccaggio sui tetti o nel sottosuolo per affrontare i periodi di magra, ma la situazione è grave a tal punto che nemmeno questi bastano più.

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Siccità: il cambiamento climatico ha reso quella di Sicilia e Sardegna il 50% più probabile https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-il-cambiamento-climatico-ha-reso-quella-di-sicilia-e-sardegna-il-50-piu-probabile/ Wed, 04 Sep 2024 08:26:15 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-il-cambiamento-climatico-ha-reso-quella-di-sicilia-e-sardegna-il-50-piu-probabile/ Il cambiamento climatico ha reso la siccità in Sicilia e in Sardegna molto più grave e il 50% più probabile. È la conclusione di un nuovo studio di attribuzione condotto da World Weather Attribution, che sempre in riferimento al cambiamento climatico parla di “fattore chiave”. Al momento in Sicilia c’è solo una diga che ha …

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Il cambiamento climatico ha reso la siccità in Sicilia e in Sardegna molto più grave e il 50% più probabile. È la conclusione di un nuovo studio di attribuzione condotto da World Weather Attribution, che sempre in riferimento al cambiamento climatico parla di “fattore chiave”.

Al momento in Sicilia c’è solo una diga che ha ancora il 50% della sua capacità quella di Lentini nel siracusano, tra i più grandi invasi siciliani, è stata praticamente inutilizzata fino a qualche settimana fa. Nel report della Regione sempre più invasi hanno meno di un milione di metri cubi d’acqua.

Le due Isole hanno sofferto di precipitazioni eccezionalmente scarse e temperature molto elevate negli ultimi 12 mesi, culminate poi in condizioni di estrema siccità a partire da maggio 2024 quando in Sicilia le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza.

La situazione resta gravissima e a nulla sono valsi i razionamenti: i bacini idrici sono a secco e le conseguenze per l’agricoltura e l’allevamento sono enormi.
La siccità è ancora in corso e, con l’avvicinarsi della fine dell’estate, i bacini idrici delle due isole sono quasi vuoti, nonostante il razionamento dell’acqua sia in vigore da febbraio. Con il grave razionamento, l’acqua non è stata disponibile per l’irrigazione in molte aree significative, con gravi conseguenze per l’agricoltura e l’allevamento.

Siccità in Sicilia e Sardegna: il cambiamento climatico ha influito in questa situazione?

Numerosi scienziati hanno condotto uno studio di attribuzione per verificare se e in che modo questo evento sia “un’impronta digitale” della crisi climatica in atto che vede l’area del Mediterraneo come una degli hot-spot di questa emergenza.
Esistono diversi modi per caratterizzare una siccità: quella meteorologica è definita solo dalle scarse precipitazioni, mentre quella agricola combina le stime delle precipitazioni con l’evapotraspirazione o misura direttamente il contenuto di umidità del suolo. Poiché l’aumento dell’evapotraspirazione dovuto al riscaldamento regionale può giocare un ruolo importante nell’esacerbare gli impatti della siccità, in questo studio è stata valutata la siccità agricola attraverso l’indice di evapotraspirazione standardizzata delle precipitazioni (SPEI), che calcola la differenza tra le precipitazioni e l’evapotraspirazione potenziale per stimare l’acqua disponibile. Più i valori dello SPEI sono negativi, più la siccità è classificata come grave.

Crediti WWA

In base al sistema di classificazione del drought monitor degli Stati Uniti, la siccità (1 su 10 anni) sulla Sardegna, che oggi è  “estrema” (D3), sarebbe classificata come una “grave” (D2) senza gli effetti del cambiamento climatico, e con un ulteriore riscaldamento sarebbe una siccità “estrema” (D3) più grave. La rara siccità di 1 anno su 100 sulla Sicilia, che è  “estrema” (D3), sarebbe “grave” (D2) senza il cambiamento climatico e con un ulteriore riscaldamento di 0,7°C diventerebbe “eccezionale” (D4). Per entrambe le isole, la probabilità di una  grave siccità dall’agosto 2023 al luglio 2024 è aumentata di circa il 50% a causa del cambiamento climatico indotto dall’uomo.

“Entro il 2030, un terzo del territorio siciliano diventerà un deserto, paragonabile alle terre della Tunisia e della Libia”, ha dichiarato al Guardian Christian Mulder, professore di ecologia ed emergenza climatica presso l’Università di Catania, sull’isola. “L’intera fascia che si affaccia sul Canale di Sicilia è destinata alla desertificazione. Gli antichi arabi che abitavano l’isola avevano escogitato con successo dei metodi per gestire l’acqua. Tuttavia, questi vecchi acquedotti non sono stati mantenuti o aggiornati. La Sicilia sta ora affrontando le conseguenze concrete di decenni di cattiva gestione delle risorse idriche”.

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Ghiacciaio Fellaria: quasi dimezzato rispetto al 1850 il terzo ghiacciaio della Lombardia https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ghiacciaio-fellaria-quasi-dimezzato-rispetto-al-1850-il-terzo-ghiacciaio-della-lombardia/ Mon, 02 Sep 2024 22:34:47 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ghiacciaio-fellaria-quasi-dimezzato-rispetto-al-1850-il-terzo-ghiacciaio-della-lombardia/ Il ghiacciaio Fellaria, il terzo per estensione in Lombardia, risulta quasi dimezzato per estensione rispetto al 1850. Il monitoraggio dello stato di salute del ghiacciaio, effettuato dalla Carovana dei Ghiacciai, la campagna nazionale di Legambiente in collaborazione con CIPRA Italia e con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI), ha evidenziato come il Fellaria, …

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Il ghiacciaio Fellaria, il terzo per estensione in Lombardia, risulta quasi dimezzato per estensione rispetto al 1850. Il monitoraggio dello stato di salute del ghiacciaio, effettuato dalla Carovana dei Ghiacciai, la campagna nazionale di Legambiente in collaborazione con CIPRA Italia e con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI), ha evidenziato come il Fellaria, in Valmalenco, nel gruppo del Bernina, abbia perso il 46% della sua superficie rispetto al 1850, ovvero il culmine della Piccola Età Glaciale, passando da circa 28 km² a 13 km² includendo anche il versante svizzero (Vedretta Palù). 

Il dato è preoccupante, considerando tra l’altro che arriviamo da un periodo più nevoso del normale: il bilancio primaverile si è chiuso con un +74% in Lombardia rispetto agli ultimi 20 anni. Nonostante le nevicate molto abbondanti della primavera, il bilancio di massa del Ghiacciaio Fellaria sarà difficilmente positivo – ha dichiarato Valter Maggi, presidente del Comitato Glaciologico ItalianoQuesta tendenza risulta essere in linea con quelli di molti altri ghiacciai dell’arco alpino”. 

Dai rilevamenti effettuati risulta che la porzione più bassa di quota del Fellaria tra il 2022 e il 2023 ha registrato una perdita annuale tra i 5 e gli 8 metri di spessore. Il suo lago proglaciale, formatosi dopo il 2023 e peculiarità di questo ghiacciaio, per effetto delle elevate temperature si è ampliato fino a raggiungere nel 2024 un’estensione di 222.000 metri quadri, pari a 30 campi da calcio.

Nel rapporto, Legambiente e il CGI hanno acceso i riflettori anche sul tema dell’overtourism, un problema sempre più diffuso anche per gli ambienti di alta quota. “Attorno a questo ghiacciaio, estremamente dinamico e di conseguenza piuttosto pericoloso, in questi ultimi anni si stanno concentrando tante e forse troppe persone – ha spiegato Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di CIPRA Italia. Si tratta di un’area estremamente fragile, ancorché pericolosa, dove addirittura le tracce le geomorfologiche arrivano a confondersi con le tracce antropiche. Sempre più spesso in montagna si pone il problema di un rapporto corretto con la natura che da un lato necessita di nuove forme di governance e dall’altro ci interroga su aspetti socio-antropologici meritevoli di attenzione”.

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Settembre ha inizio sotto un caldo eccezionale: temperature record a Milano, Torino e Venezia https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/settembre-ha-inizio-sotto-un-caldo-eccezionale-temperature-record-a-milano-torino-e-venezia/ Mon, 02 Sep 2024 22:34:41 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/settembre-ha-inizio-sotto-un-caldo-eccezionale-temperature-record-a-milano-torino-e-venezia/ L’ondata di caldo che ha segnato la fine di agosto ha caratterizzato – per ora – anche il primo giorno di settembre, quando molte città hanno raggiunto nuovi record di temperatura massima mensile. L’alta pressione africana continua infatti a soffocare l’Italia, con un caldo e un’afa eccezionali. Al Centro-Sud e in Sardegna le temperature hanno …

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L’ondata di caldo che ha segnato la fine di agosto ha caratterizzato – per ora – anche il primo giorno di settembre, quando molte città hanno raggiunto nuovi record di temperatura massima mensile. L’alta pressione africana continua infatti a soffocare l’Italia, con un caldo e un’afa eccezionali. Al Centro-Sud e in Sardegna le temperature hanno raggiunto valori oltre i 35 gradi, con punte di 37-38 gradi.

caldo record settembre

Nella giornata di domenica 1 settembre le temperature hanno raggiunto nuovi record mensili. Parliamo di Torino (Caselle) con 32.7°C, Milano (Linate) con 34°C, Udine R. con 35°C, Brescia G. con 34.2°C, Verona V. con 34.8°C, Treviso I. con 35.2°C, Treviso S.A. con 34.7°C, Venezia T. con 32.8°C e Argentario con 34.9°C.

Si tratta di temperature mai raggiunte prima nel mese di settembre. Nella prima decade di settembre, stando alle medie del periodo 1991-2020, le temperature dovrebbero restare intorno ai 27 gradi a Milano, Udine e Treviso, intorno ai 25-26 gradi a Torino e Venezia. Parliamo quindi di valori 6-8 gradi superiori ali valori normali del periodo.

Il caldo, nonostante non si siano raggiunti nuovi record, è stato intenso anche al Centro-Sud. Domenica 1 settembre Firenze è stata la città più calda in assoluto con 37,8 gradi.

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Luglio molto caldo e poco piovoso: il 2024 sarà l’anno dei record https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/luglio-molto-caldo-e-poco-piovoso-il-2024-sara-lanno-dei-record/ Tue, 27 Aug 2024 07:26:33 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/luglio-molto-caldo-e-poco-piovoso-il-2024-sara-lanno-dei-record/ Il mese di luglio è stato molto caldo e, complessivamente, poco piovoso. Ha visto la frequente presenza del promontorio anticiclonico nord-africano fra l’Europa meridionale e orientale, e di anticicloni di blocco fra il nord-est europeo e la Russia, con conseguente confinamento dei principali flussi perturbati sui Paesi atlantici e, al limite, degli affondi sull’Europa centrale …

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Il mese di luglio è stato molto caldo e, complessivamente, poco piovoso. Ha visto la frequente presenza del promontorio anticiclonico nord-africano fra l’Europa meridionale e orientale, e di anticicloni di blocco fra il nord-est europeo e la Russia, con conseguente confinamento dei principali flussi perturbati sui Paesi atlantici e, al limite, degli affondi sull’Europa centrale e nell’area del Baltico.

In questo scenario, naturalmente, la parte dell’Italia più esposta a questi flussi perturbati è stata quella più settentrionale del Paese; infatti, al netto dei consueti episodi più o meno significativi di instabilità estiva, il grosso delle precipitazioni è stato osservato sulle Alpi centro- orientali e lungo le fasce pedemontane dal Piemonte al Friuli, con locali accumuli di notevole entità, come gli oltre 300 mm nel Varesotto, la metà dei quali dovuta agli intensi rovesci del giorno 7. In generale le precipitazioni sono state più scarse della media con -24% di anomalia nazionale, valore non particolarmente di spicco nell’ambito della serie storica, determinato dalla combinazione fra alcune aree più piovose della media al Nord e sulle regioni meridionali e vaste aree decisamente siccitose distribuite in gran parte del territorio.

Luglio 2024 molto caldo: anomalia di +2°C

Il mese ha chiuso con un’anomalia termica di +2°C rispetto alla media climatica del trentennio 1991-2020, valore che pone il luglio di quest’anno fra i più caldi, più esattamente al 3° posto dopo quelli del 2015 (+2.4°C) e 2022 (+2.2°C) e questo principalmente a causa della lunga e ostinata ondata di caldo cominciata al termine della prima settimana e proseguita, fra apici e parziali attenuazioni, per tutto il resto del mese (e oltre). Le maggiori anomalie sono state osservate al Centro (+2.4°C) e al Sud (+2.5°C), zone particolarmente bersagliate dalle masse d’aria di origine subtropicale che hanno interessato in maniera quasi continua l’area mediterranea nel corso del mese. Di fatto, per le sole regioni centro-meridionali si è trattato del 2° luglio più caldo della serie storica, con alcune località che si sono distinte per le ragguardevoli anomalie mensili; ad esempio, pur non avendo fatto registrare nuovi picchi record di temperatura massima, per Roma e Napoli è stato il luglio più caldo almeno dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso, con +3.1°C di scarto dalla media mensile per quel che riguarda la Capitale e +2.6°C di scarto dalla media mensile per quanto riguarda il capoluogo campano.

L’unico possibile nuovo record di temperatura massima nell’ambito della rete Enav/Aeronautica Militare, potrebbe essere il notevole valore di 15°C osservato il giorno 30 a Plateau Rosa; si tratterebbe oltretutto di record assoluto per questa stazione, ma dovrà necessariamente essere validato in un contesto di misurazioni piuttosto discontinue. Il primo bimestre estivo consolida il suo posizionamento fra i più caldi con uno scarto di +1.4°C sopra la media (4° valore più elevato) che vede le anomalie più ampie al Sud (+2.2°C); per quel che riguarda le precipitazioni, nel periodo giugno-luglio hanno pesato i deficit al Centro-Sud (da un terzo a più di metà in meno del normale) che, combinati agli esuberi al Nord-Ovest e al dato complessivamente nella media al Nord-Est, hanno prodotto un’anomalia pari a -10%.

Notevole è il valore della temperatura da inizio anno che si porta a +1.5°C sopra la media a livello nazionale e che rappresenta il più elevato della serie storica: di fatto, per il momento, in Italia (e anche globalmente) stiamo vivendo l’anno più caldo non solo degli ultimi decenni, ma anche in un panorama secolare. Le precipitazioni da gennaio restano sopra la media (+28%) ma con una marcata differenza fra il piovoso Nord (fino al doppio delle piogge cumulate al Nord-Ovest) e il siccitoso Sud insieme alle Isole.

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Mediterraneo mai così caldo: nuovo record di temperatura superficiale ad agosto 2024 https://www.iconameteo.it/primo-piano/mediterraneo-mai-cosi-caldo-nuovo-record-di-temperatura-superficiale-ad-agosto-2024/ Sat, 17 Aug 2024 10:41:47 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/mediterraneo-mai-cosi-caldo-nuovo-record-di-temperatura-superficiale-ad-agosto-2024/ Mediterraneo caldo recordIl Mar Mediterraneo ha stabilito un nuovo e preoccupante record di temperatura superficiale: nel pieno dell’intensa e duratura ondata di caldo che ha interessato l’Italia e il sud Europa, la temperatura ha raggiunto una media di 28,9°C. Si tratta del valore più alto mai registrato dal 1982, ovvero dall’inizio delle rilevazioni, ma potrebbe anche essere …

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Il Mar Mediterraneo ha stabilito un nuovo e preoccupante record di temperatura superficiale: nel pieno dell’intensa e duratura ondata di caldo che ha interessato l’Italia e il sud Europa, la temperatura ha raggiunto una media di 28,9°C.

Si tratta del valore più alto mai registrato dal 1982, ovvero dall’inizio delle rilevazioni, ma potrebbe anche essere il valore più elevato su una scala temporale molto più ampia. Il record precedente appartiene a fine luglio 2023 con 28,7 gradi, e ancora prima all’estate del 2003 quando il Mediterraneo aveva raggiunto i 28,25 gradi.

caldo record mare mediterraneo

Normalmente il Mediterraneo raggiunge la temperatura media più elevata dell’anno durante il mese di agosto, intorno a metà mese. Mediamente, prendendo come riferimento il periodo 1982-2011, la superficie del Mediterraneo dovrebbe raggiungere i 26 gradi circa.

Eppure nell’ultimo periodo la superficie del Mediterraneo è risultata particolarmente elevata soprattutto nell’Alto Adriatico e nel Mar Ligure, dove le temperature sono più di 5 gradi più alte del normale, e superano i 29-30 gradi. Temperature praticamente tropicali che hanno avuto conseguenze importanti sullo stato delle acque e degli organismi, favorendo la fioritura di alghe e mucillagine nell’Alto Adriatico, e che potranno amplificare l’intensità delle perturbazioni in arrivo.

In alcuni settori marini, la temperatura dell’acqua dall’inizio di agosto ha superato i 30 gradi, in particolare di fronte all’Egitto dove ha raggiunto i 31,96 °C, nel tratto di mare di fronte a Monaco, alla Corsica e nei pressi della città spagnola di Valencia.

La situazione corrente è sintomo di un trend allarmante: ben diciotto dei venti giorni più caldi mai registrati per la superficie del Mediterraneo si sono verificati negli ultimi 13 mesi. Questa concentrazione di temperature estreme in un periodo così ristretto sottolinea la rapidità e l’intensità del riscaldamento in corso.

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Luglio 2024 per l’Italia è stato il terzo più caldo di sempre: +2°C rispetto alla media https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/luglio-2024-per-litalia-e-stato-il-terzo-piu-caldo-di-sempre-2c-rispetto-alla-media/ Fri, 09 Aug 2024 12:26:20 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/luglio-2024-per-litalia-e-stato-il-terzo-piu-caldo-di-sempre-2c-rispetto-alla-media/ Il mese di luglio 2024 è stato molto caldo e, complessivamente, poco piovoso. Ha chiuso con un’anomalia termica di +2°C rispetto alla media climatica del trentennio 1991-2020. Questo valore lo pone al 3° posto fra i più caldi, dopo quelli del 2015 (+2.4°C) e 2022 (+2.2°C). Le maggiori anomalie sono state osservate al Centro (+2.4°C) …

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Il mese di luglio 2024 è stato molto caldo e, complessivamente, poco piovoso. Ha chiuso con un’anomalia termica di +2°C rispetto alla media climatica del trentennio 1991-2020. Questo valore lo pone al 3° posto fra i più caldi, dopo quelli del 2015 (+2.4°C) e 2022 (+2.2°C). Le maggiori anomalie sono state osservate al Centro (+2.4°C) e al Sud (+2.5°C), zone particolarmente bersagliate dalle masse d’aria di origine subtropicale che hanno interessato in maniera quasi continua l’area mediterranea nel corso del mese.

Le precipitazioni sono state più scarse della media con -24% di anomalia nazionale, valore non particolarmente di spicco nell’ambito della serie storica, ma determinato dalla combinazione di alcune aree più piovose della media al Nord e sulle regioni meridionali e vaste aree decisamente siccitose. Al momento la stagione procede con uno scarto di +1.4°C sopra la media (4° valore più elevato) per quel che riguarda la temperatura, con le anomalie più ampie al Sud; per le precipitazioni hanno pesato i deficit al Centro-Sud che, combinati agli esuberi al Nord-Ovest e il dato complessivamente nella media al Nord-Est, hanno prodotto per il momento un’anomalia pari a -10%.

Notevole è il valore della temperatura da inizio anno che si porta a +1.5°C sopra la media a livello nazionale e che rappresenta il più elevato della serie storica: di fatto, per il momento, in Italia (e anche globalmente) stiamo vivendo l’anno più caldo. Le precipitazioni restano sopra la media (+28%) ma con una marcata differenza fra il piovoso Nord (fino al doppio delle precipitazioni al Nord-Ovest) e il siccitoso Sud insieme alle Isole.

Dati a cura del meteorologo Simone Abelli

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Ondata di caldo africano: temperature roventi nella settimana di Ferragosto https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ondata-di-caldo-africano-temperature-roventi-nella-settimana-di-ferragosto/ Wed, 07 Aug 2024 14:26:12 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ondata-di-caldo-africano-temperature-roventi-nella-settimana-di-ferragosto/ L’infinita ondata di caldo che sta interessando il nostro Paese vedrà un nuovo picco. Nel prossimo weekend, infatti, l’alta pressione tenderà a rinforzarsi ulteriormente. Sabato 10 e domenica 11 agosto saranno due giornate stabili, soleggiate e particolarmente calde. La nuvolosità pomeridiana attorno ai rilievi non dovrebbe dare luogo a episodi di instabilità. Tra il weekend …

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L’infinita ondata di caldo che sta interessando il nostro Paese vedrà un nuovo picco. Nel prossimo weekend, infatti, l’alta pressione tenderà a rinforzarsi ulteriormente. Sabato 10 e domenica 11 agosto saranno due giornate stabili, soleggiate e particolarmente calde. La nuvolosità pomeridiana attorno ai rilievi non dovrebbe dare luogo a episodi di instabilità.

Tra il weekend e i primi giorni della settimana di Ferragosto le temperature si porteranno oltre le medie stagionali anche di 6-8 gradi, con le anomalie più evidenti sulle regioni del Centronord.

Insieme al caldo aumenterà anche la sensazione di afa a causa degli elevati tassi di umidità.
La ventilazione sarà leggermente più vivace tra il basso Adriatico e l’alto Ionio mentre altrove l’effetto mitigatore del vento sulla calura sarà possibile solo in prossimità delle coste per l’azione delle brezze.

Il caldo intenso dovrebbe proseguire anche nel corso della prossima settimana, specie al Centro-sud. Al Nord invece si potrebbe profilare un indebolimento dell’Anticiclone verso mercoledì 14 ma si tratta di una tendenza ancora affetta da molta incertezza che andrà verificata negli aggiornamenti dei prossimi giorni.

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Incendi: 600 roghi nei primi 7 mesi del 2024 in Italia https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/incendi-600-roghi-nei-primi-7-mesi-del-2024-in-italia/ Tue, 06 Aug 2024 10:25:43 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/incendi-600-roghi-nei-primi-7-mesi-del-2024-in-italia/ Stiamo vivendo un’estate caratterizzata da temperature quasi costantemente sopra le media in molti settori europei e anche da numerosi incendi. Particolarmente colpiti in queste settimane sono i Paesi dei Balcani: i roghi sono alimentati dalle alte temperature, dai venti e da una siccità che dura da settimane. Tra la fine di luglio e l’inizio del …

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Stiamo vivendo un’estate caratterizzata da temperature quasi costantemente sopra le media in molti settori europei e anche da numerosi incendi. Particolarmente colpiti in queste settimane sono i Paesi dei Balcani: i roghi sono alimentati dalle alte temperature, dai venti e da una siccità che dura da settimane. Tra la fine di luglio e l’inizio del mese di agosto la Croazia ha vissuto situazioni critiche, e la situazione è grave anche nella zona di confine della Bulgaria con la Grecia. Un altro incendio è divampato sul monte Maleshevska, al confine con la Macedonia settentrionale. I vigili del fuoco hanno dichiarato che sono stati colpiti decine di migliaia di acri di foreste e terreni agricoli.

In Albania, centinaia di vigili del fuoco, personale militare e volontari sono riusciti a tenere sotto controllo un grave incendio nella città costiera di Shengjin, dopo che questo aveva bruciato il tetto di una casa e due bar sulla spiaggia. Aerei forniti dal Meccanismo di protezione civile dell’UE si sono uniti agli sforzi antincendio sia in Bulgaria che in Albania.

E in Italia? Solo nel 2023 sono andati in fumo ben 110 mila ettari di boschi. Secondo il WWF, nei primi 7 mesi del 2024, dati EFFIS, ci sono già stati oltre 600 incendi boschivi in Italia, per un totale di circa 220 km2 andati in fumo (quanto tutta la provincia di Trieste). Il record (negativo) per il più alto numero di roghi finora spetta, anche quest’anno, alla Sicilia con quasi la metà del totale. E non è una coincidenza, infatti, se è proprio la Sicilia la Regione che più di tutte sta soffrendo la siccità. Già in stato di emergenza da maggio scorso, per la Sicilia il 2024 è stato già dichiarato l’anno peggiore per le precipitazioni negli ultimi 20 anni.

Anche le Oasi WWF hanno subito l’attacco del fuoco in questo caldissimo luglio: Astroni a Napoli, Le Cesine in Puglia e, ultima, Persano in Campania (con i roghi delle vicine ecoballe) hanno fatto i conti con gli incendi che hanno divorato ettari di macchia o bosco, sempre per colpa dell’uomo. Gli incendi boschivi sono un fenomeno ecologicamente e socialmente complesso che va affrontato con un approccio olistico e “dal basso” ovvero responsabilizzando e coinvolgendo nella prevenzione tutti coloro che vivono il territorio, nonché migliorando sinergia e dialogo fra tutti gli enti, settori e attori coinvolti nel problema a scala locale e nazionale.

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Ondata di caldo eccezionale: elevato inquinamento da ozono in Pianura Padana https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ondata-di-caldo-eccezionale-elevato-inquinamento-da-ozono-in-pianura-padana/ Wed, 31 Jul 2024 08:25:30 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/ondata-di-caldo-eccezionale-elevato-inquinamento-da-ozono-in-pianura-padana/ Le elevate temperature che stiamo raggiungendo in Italia e in Europa, coinvolti dall’ondata di caldo intenso portato dall’anticiclone africano, stanno facendo aumentare le concentrazioni di ozono nella bassa atmosfera. Di solito si parla di inquinamento atmosferico principalmente nei mesi freddi, ma l’inquinamento è un problema anche estivo. L’ozono è un inquinante fotochimico che si forma …

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Le elevate temperature che stiamo raggiungendo in Italia e in Europa, coinvolti dall’ondata di caldo intenso portato dall’anticiclone africano, stanno facendo aumentare le concentrazioni di ozono nella bassa atmosfera.

inquinamento ozono caldo pianura padana

Di solito si parla di inquinamento atmosferico principalmente nei mesi freddi, ma l’inquinamento è un problema anche estivo. L’ozono è un inquinante fotochimico che si forma quando la radiazione solare reagisce con inquinanti già presenti nell’aria. Nei periodi tardo-primaverili ed estivi, il forte irraggiamento solare e il caldo favoriscono le reazioni fotochimiche che generano l’ozono. I livelli aumentano, infatti, durante le ore più calde della giornata.

Elevate concentrazioni di questo inquinante possono favorire l’insorgenza di disturbi sanitari, specie per i soggetti più sensibili: l’ozono è un gas con capacità irritanti per gli occhi, per le vie respiratorie e per le mucose in genere. Oltre agli effetti negativi sulla salute umana, le concentrazioni di ozono superficiale hanno anche impatti dannosi sulla vegetazione e sugli ecosistemi e possono anche compromettere gravemente la resa dei raccolti ed essere responsabili della perdita di biodiversità.

Inquinamento da ozono, concentrazioni in aumento in Pianura Padana

Dall’inizio dell’estate, il Servizio di Monitoraggio Atmosferico di Copernicus CAMS ha monitorato diversi periodi favorevoli all’aumento delle concentrazioni di ozono superficiale. A causa dell’attuale ondata di caldo intenso, tra il 29 luglio e il 4 agosto è previsto un nuovo episodio di elevate concentrazioni di ozono superficiale e superamenti dei valori limite fissati dalla legislazione europea sulla qualità dell’aria in diverse aree dell’Europa occidentale e meridionale.

In particolare, sono previste concentrazioni di ozono superficiale con valori di picco per la regione parigina, il Benelux e la Germania. Si prevede che in questi giorni anche la Pianura Padana registrerà concentrazioni di ozono superficiale molto elevate.

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Secondo la Direttiva Europea sulla qualità dell’aria ambiente, la media massima giornaliera su otto ore dei livelli di ozono deve essere inferiore a 120 µg/m3, con un superamento consentito di 25 giorni all’anno (18 giorni nella direttiva riveduta sulla qualità dell’aria ambiente adottata dal Parlamento Europeo nell’aprile 2024).

In Pianura Padana, secondo le previsioni del CAMS, le concentrazioni potrebbero superare i 120-140 µg/m3 ad inizio agosto. A Milano la media di 8 ore supera già i 170 µg/m3, a Varese raggiunge i 176 µg/m³, con picco giornaliero di 207 µg/m³, a Novara raggiuti ieri i 155 μg/m³, ad Alessandria i 138 μg/m³, a Modena raggiunge i 133 μg/m³, a Reggio Emilia 139 μg/m³, a Piacenza 159 μg/m³.

Inquinamento, come si forma l’ozono nella bassa atmosfera?

L’ozono è un gas composto da molecole instabili con un odore pungente e dotato di grande reattività. Viene prodotto in atmosfera dalla reazione tra ossidi di azoto, composti organici volatili e raggi solari.

In genere, la quota proveniente dall’esterno rappresenta la maggior parte dell’ozono presente in un ambiente confinato, tuttavia, nelle abitazioni può essere emesso in maniera significativa da strumenti elettrici ad alto voltaggio, quali motori elettrici, stampanti laser e fax, da apparecchi che producono raggi ultravioletti, da filtri elettronici per pulire l’aria, non correttamente installati e senza una adeguata manutenzione.

In ambiente esterno, le principali sorgenti di particolato sono due: di origine naturale (suolo, sospensioni marine, emissioni vulcaniche, spore, ecc.), per le quali si riscontra una maggiore frazione di particelle grossolane; e di origine antropica (motori a combustione, impianti industriali, impianti per riscaldamento, ecc.), per le quali si riscontra una maggiore frazione di particelle fini.

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