Deforestazione in Italia, dall’inizio dell’anno persa un’area molto più grande della provincia di Milano
In occasione dell’accordo internazionale raggiunto durante la COP26 di Glasgow per fermare la deforestazione entro il 2030 (segnale positivo da prendere però con cautela), la Coldiretti ha pubblicato un’analisi della situazione italiana basata sui dati dell’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea.
Quello che emerge è preoccupante: la deforestazione colpisce duramente anche il nostro Paese, dove solo dall’inizio dell’anno abbiamo perso quasi 170 mila ettari di bosco. Se nei Paesi maggiormente colpiti dalla deforestazione le cause sono da ricercare principalmente nella raccolta di legname e nell’abbattimento delle piante volto a far spazio per colture e allevamenti, a fare strage di alberi in Italia è la crisi climatica.
Clima sempre più caldo e siccità hanno infatti favorito gli incendi e l’azione dei piromani, mandando in fumo un’area che supera di gran lunga l’intera provincia di Milano, che misura 157.567 ettari (dati Istat).
«L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto, che si manifestano – sottolinea la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità che mette a rischio soprattutto i boschi creando le condizioni per il divampare di roghi. Un costo drammatico che l’Italia è costretta ad affrontare perché – continua la Coldiretti – è mancata l’opera di prevenzione nei boschi che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili».
«Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – conclude la Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli».
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