Caldo e salute: le categorie più a rischio e i consigli degli esperti
Il caldo può avere effetti molto seri sulla salute, soprattutto per alcune categorie più a rischio
Il Ministero della Salute ha emesso i primi bollini arancioni della stagione 2020 per l’ondata di caldo che sta prendendo avvio sull’Italia. In particolare, per la giornata di domenica 28 giugno è stato emesso il bollino arancione su tre città, e le previsioni per la prossima settimana lasciano presagire che anche nei prossimi giorni sarà necessario prestare attenzione agli effetti che il caldo può avere sulla nostra salute.
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Gli esperti del Ministero della Salute sottolineano che il caldo estremo rappresenta un rischio, soprattutto tra le persone che hanno «limitata capacità di termoregolazione fisiologica o ridotta possibilità di mettere in atto comportamenti protettivi». Tra le categorie più a rischio il Ministero evidenzia gli anziani, i neonati e i bambini, le donne in gravidanza, le persone con malattie croniche, disturbi psichici e/o ridotta mobilità, le persone non autosufficienti, le persone che assumono regolarmente farmaci o che fanno uso di alcol e droghe, le persone che fanno esercizio fisico o un lavoro intenso all’aria aperta e le persone con condizioni socio-economiche disagiate.
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Le persone anziane sono tra quelle in assoluto più a rischio, soprattutto se soffrono di malattie croniche: sono più sensibili al calore, hanno uno stimolo della sete ridotto e meccanismi di termoregolazione meno efficienti. Potrebbero quindi avere una minore capacità di difendersi dal caldo, avvertono gli esperti, soprattutto se si trovano in uno stato di ridotta mobilità. Tra le categorie più a rischio anche neonati e bambini: hanno una minore capacità di termoregolazione e, soprattutto quando sono molto piccoli, non riescono a esprimere eventuali disagi legati alle condizioni ambientali. Sono dunque maggiormente esposti al rischio di disidratazione e a quello di un aumento eccessivo della temperatura e le conseguenze, sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico, possono essere serie.
Anche le donne in gravidanza devono prestare particolare attenzione agli effetti che il caldo può avere sulla salute: le elevate temperature possono infatti provocare la disidratazione e, di conseguenza, la perdita di liquidi e sali minerali preziosi per l’equilibrio materno-fetale. Le donne che soffrono di malattie croniche o quelle che hanno patologie della gravidanza, come la pressione alta o il diabete in gravidanza, possono essere più a rischio di parto prematuro.
Il caldo è un pericolo più serio anche per chi soffre di malattie croniche, come le persone ipertese, cardiopatiche, diabetiche, le persone con insufficienza renale e/o dializzate. Particolarmente vulnerabili anche le persone affette da disturbi psichici: «a causa del loro minore grado di consapevolezza del rischio possono assumere comportamenti inadeguati», sottolinea il Ministero.
Alcuni farmaci possono favorire disturbi causati dal caldo, aggiungono gli esperti, interferendo con i meccanismi della termoregolazione o con lo stato di idratazione di chi li assume. Lo stesso discorso vale per alcol e droghe, che possono aumentare la sudorazione e favorire la disidratazione.
Da non sottovalutare, poi, le condizioni socio-economiche: «la povertà e la solitudine possono ridurre la consapevolezza dei rischi e limitano l’accesso alle soluzioni di emergenza», sottolineano gli esperti.
Tutti i dettagli sulle persone più a rischio e i consigli per affrontare le ondate di caldo sul sito del Ministero della Salute.
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