Biodiversità, il fondamento su cui costruire un futuro sostenibile per tutte le forme di vita
Il 22 maggio si celebra la Giornata Internazionale per la biodiversità, un appuntamento sempre più importante in un momento storico in cui siamo chiamati a ripensare al nostro rapporto con la natura. Nonostante tutti i progressi che abbiamo raggiunto grazie alla tecnologia, l’uomo è strettamente dipendente dalla natura, ed è per questo che – specie considerando gli anni di pandemia e l’impennata delle temperature globali, dobbiamo salvaguardare lo stato di salute dell’ambiente che ci circonda: è da qui che arriva il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, i vestiti che indossiamo e l’energia, ad esempio.
Il tema della Giornata della Biodiversità 2022 è “Costruire un futuro comune per tutte le forme di vita“. La biodiversità è, a tutti gli effetti, la base da cui dobbiamo ripartire per rinnovare lo status quo. Oggi siamo sicuri che il modello di vita che abbiamo adottato finora non è più sostenibile. E oggi dobbiamo reagire, mettere in moto una nuova umanità, che ci permetta di preservare e migliorare le condizioni dell’ambiente, degli animali adattando il nostro stile di vita. Questo, in sintesi, è il messaggio principale della Convenzione della Diversità Biologica (CBD), lo strumento chiave a livello internazionale per lo sviluppo sostenibile.
Oltre a frenare le nostre emissioni, siamo chiamati anche a ripristinare lo stato di salute degli oceani, della acque dolci, a proteggere almeno il 30% delle aree terrestri e marine del nostro Pianeta e a ridurre lo stress che il nostro vive provoca sull’ambiente: parliamo di inquinamento atmosferico, luminoso, acustico e non solo. La conservazione della biodiversità dovrebbe essere integrata nelle politiche nazionali e internazionali: è uno degli elementi chiave di molte attività economiche secondo l’Agenda 2030, ed è un tema fondamentale all’interno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).
Salvaguardia della biodiversità: Italia prima in Europa per finanziamenti
L’Italia è prima in Europa per gli investimenti dedicati alla salvaguardia della biodiversità. Nel nostro Paese sono stati stanziati 1,7 miliardi di euro a favore di 970 progetti per la protezione della natura, di cui circa 850 milioni arrivano dalla Commissione europea a titolo di cofinanziamento. Questo dato è emerso da un rapporto annuale di Legambiente.
L’Italia in effetti ha costruito un sistema nazionale che rappresenta oggi una delle esperienze di tutela della natura di maggiore successo in Europa: mentre la media dei territori protetti in Europa è del 5%, noi abbiamo raggiunto l’11%. Secondo l’UE la metà del prodotto interno lordo (PIL) mondiale, 40.000 miliardi di euro, dipende dalla natura.
L’Italia ospita oltre 67.000 specie di piante e animali (circa il 43% di quelle presenti in Europa). Dal 1992 ad oggi, secondo Legambiente, grazie alla Direttiva Habitat, nata 30 anni fa, al programma Life e alla rete Natura 2000, sono stati cofinanziati in Europa oltre 5.000 progetti che hanno mobilitato 12 miliardi di euro di investimenti di cui 5,6 miliardi stanziati dalla Commissione europea a titolo di cofinanziamento. Tra le specie al centro dei progetti Life che hanno avuto successo in Italia troviamo il grillaio, il tritone crestato, la falena dell’edera, le orchidee spontanee, i fiori appenninici e la tartaruga Caretta caretta.
Ma come ricorda anche Legambiente, nonostante le lodevoli iniziative, c’è ancora molto da fare per proteggere l’ambiente che ci ospita. Per accelerare la tutela della biodiversità in Italia, ad esempio, servirebbe “colmare i ritardi costati all’Italia anche una procedura di infrazione, aperta lo scorso giugno dalla Commissione europea”, prevedere una maggiore tutela per la biodiversità marina, incrementare al 2030 le aree protette e le zone di tutela integrale, promuovere la gestione integrata della costa e rafforzare la tutela degli ecosistemi marini.
«La crisi climatica e quella legata alla perdita di biodiversità – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – sono strettamente collegate, così come lo sono anche le soluzioni. Così come la Commissione Europea promuove e incentiva l’adozione di soluzioni basate sulla natura – NBS – nature based solutions – per dare attuazione alle priorità̀ politiche dell’UE, in particolare il Green Deal europeo, la Strategia per la biodiversità̀ al 2030 e la Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, anche la nostra Agenda politica deve essere orientata su questa strada. Per raggiungere i target strategici nazionali ed europei su clima e biodiversità, servono azioni più̀ incisive, integrate ed efficaci affrontando le varie sfide a livello globale attraverso le soluzioni basate sulla natura come raccomanda l’Unione Europea».
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