Aurora boreale, la magia del Nord illumina i cieli d’Italia: come è arrivata fin qui?
Nella serata di domenica 5 novembre 2023 i cieli italiani si sono colorati di rosso grazie a una straordinaria Aurora Boreale. Un fenomeno mozzafiato, oltre che rarissimo: l’aurora è infatti più tipica di latitudini ben più alte delle nostre, vicino ai Poli.
Un video con gli scatti più significativi dell’aurora boreale vista dal Rifugio Faloria sopra Cortina d’Ampezzo (BL)
46° 32′ N
05/11/2023#auroraborealis #Dolomitihttps://t.co/r3V4KzYlIr pic.twitter.com/t5tX8AOdKl— Daniele Vasilevski (@Daniele_V94) November 5, 2023
Come si forma l’aurora boreale?
«L’aurora boreale si forma quando l’attività solare è molto intensa», ci spiega Simone Abelli, fisico dell’atmosfera e meteorologo di Meteo Expert e IconaMeteo. «Quando questo succede, gli esperti lo notano già dalla presenza di molte macchie solari».
«L’intensa attività solare fa sì che dal sole vengano espulse molte più particelle del solito. Si tratta di particelle ad alta energia, che in parte viaggiano anche verso la Terra: è quello che identifichiamo come vento solare. Solo una parte di queste particelle entra poi nel nostro campo magnetico terrestre, la maggior parte scivola via».
È a quel punto che si crea la magia? «È quando le particelle raggiungono la ionosfera, la regione dell’alta atmosfera dove la densità di elettroni e ioni liberi è particolarmente elevata. Qui, le particelle arrivate dal sole eccitano quelle della ionosfera aumentandone l’energia in modo significativo, e sono queste ultime che, disperdendo l’energia in eccesso, emettono onde elettromagnetiche visibili».
«È a questo punto che anche dalla Terra possiamo osservare lo sviluppo nel cielo di una particolare luminosità, fatta a bande verticali. Di solito, queste bande si sviluppano in forma circolare attorno ai Poli perché, seguendo il campo magnetico del nostro Pianeta, le particelle solare vengono veicolate soprattutto verso i Poli della Terra».
Perché stavolta l’aurora boreale è stata visibile in Italia?
«Perché l’attività solare è stata molto forte», osserva Abelli. «In casi simili la Terra viene raggiunta da quantità molto elevate di particelle, e a quel punto può succedere che l’aurora boreale sia visibili anche a latitudini più basse di quelle polari».
Capita di frequente? «Tutt’altro: in generale, è raro che nel nostro emisfero questo fenomeno sia visibile sotto il 50esimo parallelo Nord, quindi è difficile osservarlo in Italia. In particolare, è rarissimo che compaia al Sud come è invece successo in quest’occasione».
L’ultima tempesta solare è stata in effetti molto intensa – di categoria G3 su una scala che arriva fino a G5 -, tanto che nel Circolo Polare Artico l’aurora boreale è stata visibile anche durante il giorno, nonostante ci fosse la luce del sole.
Questo video mostra le previsioni realizzate dalla NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration statunitense, riguardo alle probabilità di vedere l’aurora boreale nella giornata di ieri:
Here is an animation of the last 24 hours of #NorthernLights forecasts for North America.
Images from NOAA Space Weather Prediction Center#Space #Aurora #SWPC #NOAA pic.twitter.com/0SH8cshnjk— Grand Forks, ND Sky Color (@gfndskycolor) November 5, 2023
Pur restando un fenomeno raro, negli ultimi mesi l’aurora boreale si è manifestata a latitudini relativamente basse con una frequenza maggiore del solito: finora, nel 2023 è già apparsa in molte aree del Regno Unito, della Germania e della Polonia. Solo poche settimane fa si era fatta vedere anche nei settori più a nord dell’Italia, nella notte tra il 25 e il 26 settembre.
Come spiegato da Abelli, la ragione sta proprio nello stato del Sole, che si sta avvicinando alla sua fase di
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