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Alexis, Bettina, Ciro e gli altri: come vengono assegnati i nomi delle tempeste che colpiscono l’Europa? Il progetto “Storm naming”

Chi decide e come vengono assegnati i nomi delle tempeste in Europa? Con l’arrivo di “Apollo” sulla Sicilia, il 28 ottobre 2021 il nostro Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare ha iniziato a nominare le tempeste che colpiscono l’Italia, in linea con i criteri rigorosi stabiliti nell’ambito del progetto europeo “Storm naming”.

Istituito dalla Rete dei Servizi Meteorologici Europei (EUMETNET, Network of European Meteorological Servi­ces), Storm naming ha preso vita nel 2013 in risposta al crescente utilizzo da parte dei media europei di nomi colloquiali per identificare qualsiasi depressione responsabile di forte maltempo.

L’obiettivo  del  progetto era dunque quello di armonizzare la denominazione delle tempeste, creando uno schema unificato – in analogia con il sistema adottato per le tempeste tropicali nell’Atlantico e nel Pacifico –  gestito da tutti i servizi nazionali di meteorologia europei e utilizzato dai media e da tutte le altre agenzie, inclusa la Protezione Civile.

Perseguire questo obiettivo ha richiesto, tra le numerose azioni necessarie, il coordinamento con i programmi già esistenti gestiti da alcuni servizi nazionali di meteorologia, il coordinamento con il progetto della Libera Università di Berlino, che da decenni assegna i nomi a cicloni e anticicloni su tutta Europa, e l’approvazione da parte del WMO.

Tempeste sull’Europa: come avviene la scelta dei nomi?

Ai fini del progetto, l’Europa è stata divisa in sei gruppi di Paesi aventi caratteristiche meteorologiche e climatiche simili, i cui servizi meteorologici nazionali si devono fra loro coordinare per la scelta dei nomi e non solo. L’Italia, con il Centro Nazionale di Meteorolo­gia e Climatologia Aeronautica  (CNMCA) di Pratica di Mare, appartiene al “Gruppo del Mediterraneo centrale”, insieme a Slovenia, Croazia, Mace­donia del Nord,  Montenegro e Malta.

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Suddivisione dell’Europa in sei gruppi per il progetto Storm naming di EUMETNET (Network of European Meteorological Services). Fonte: www.meteoam.it/it/storm-naming

Il primo settembre di ogni anno, ciascun gruppo pubblica la lista dei 20 nomi che assegnerà alle tempeste che lo colpiranno per primo fino al 31 agosto dell’anno successivo. I nomi sono elencati in ordine alfabetico, alternando il genere, e vengono scelti secondo criteri precisi: favorire il ricordo delle origini e della cultura dei Paesi del gruppo, avere una buona diffusione in quei  territori, essere brevi e per tutti facilmente pronunciabili.

La figura che segue riporta la lista appena pubblicata dei nomi che a partire da oggi saranno assegnati alle tempeste che colpiranno per prima l’Italia o uno dei Paesi del gruppo del “Mediterraneo Centrale”.

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Lista dei 20 nomi scelti dal gruppo del Mediterraneo Centrale, di cui fa parte anche l’Italia con il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, valida per il periodo 1 settembre 2023 – 31 agosto 2024. Fonte: www.meteoam.it/it/storm-naming

Il “battesimo” di una tempesta

La tempesta è un evento meteo­rologico estremo, caratterizzato da un profondo vortice di bassa pressione, un ciclone, associato a venti molto intesi, nubifragi, alluvioni e mareggiate.

Per poter essere classificata come tale, la tempesta deve avere dei requisiti minimi, come la presenza di un’area ciclonica con diametro da qualche centinaio a qualche migliaio di chilometri e venti con velocità superiore o uguale a 76 km/h  (almeno forza 9 della Scala Beaufort: burrasca forte) per almeno 6 ore.

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28 agosto 2023: il ciclone Rea previsto con 24 ore di anticipo dal prodotto d’ensembe MIX di Meteo Expert. Mappa della pressione s.l.m. e dei venti a 10 metri. La freccia di riferimento sotto la mappa mostra la lunghezza della freccia con vento di 20 m/s (72 km/h). Crediti Meteo Expert

Attribuire un nome ad una tempesta in arrivo non è semplice come potrebbe sembrare: è necessario non solo il coordinamento fra nazioni appartenenti ad uno stesso gruppo, ma anche il coordinamento fra tutti i  gruppi.

Affinché una tempesta conservi lo stesso nome per tutto il suo ciclo di vita, è infatti necessario che una volta “battezzata” dal servizio meteorologico nazionale del primo Paese colpito, il suo nome venga mantenuto anche quando transiterà sul territorio di tutte le altre nazioni che attraverserà.

Chi prima è colpito, prima nomina: questa è la regola generale, e per questo motivo i nomi più frequentemente utilizzati in tutta Europa sono quelli assegnati dai Paesi appartenenti ai gruppi occidentali, investiti per primi dalle frequenti tempeste provenienti dall’Atlantico.

Tuttavia, come ben sappiamo, anche l’area mediterranea può essere la culla di perturbazioni cicloniche molto intense, soprattutto in autunno e durante l’inverno. Tra esse rientrano anche i MEDICANE (MEDIterranean hurriCANE), i potenti cicloni simil-tropicali (anche chiamati TLC) come “Apollo”, che nel 2021 colpì l’Italia come prima nazione, e quindi venne battezzato dalla nostra Aeronautica Militare.

Nell’ultimo anno (1 settembre 2022 – 31 agosto 2023), l’Italia è stata raggiunta da diciannove tempeste;  di queste, undici sono state  nominate dall’Aeronautica Militare in quanto il nostro Paese è risultato il primo ad essere colpito, come nel caso del ciclone Rea, la tempesta di fine estate che ha chiuso il sipario sull’intera stagione 2022/23.

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Le diciannove tempeste che hanno colpito l’Italia dal 1 settembre 2022 al 31 agosto 2023. Fonte: www.meteoam.it/it/storm-naming

Come si chiamerà la prossima tempesta che raggiungerà l’Italia? Alexis, se sarà colpito per primo il nostro territorio o quello di un altro Paese del gruppo del Mediterraneo centrale.

 

Fonte Storm Naming, Aeronautica Militare

Per approfondire: Rivista di Meteorologia Aeronautica N.4 OTT/DIC 2021: approfondimento ”Storm naming, denominazione delle tempeste”, di Alessio Canessa

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