Glossario Meteo – S
- Satelliti geostazionariSatelliti che mantengono una posizione fissa rispetto alla terra perché ruotano sul piano equatoriale con la stessa velocità angolare di rotazione del nostro pianeta. Il compito di questi satelliti è quello di osservare una porzione di terra che va dai 60° nord ai 60° sud e un sistema di 5 satelliti equispaziati consente di coprire tutta la fascia compresa tra le suddette latitudini.
- Satelliti meteorologiciI satelliti meteorologici sono dotati degli strumenti per acquisire immagini nel campo del visibile (come in una foto), dell’infrarosso e del vapore acqueo. Con esse si deducono in modo diretto o indiretto molti dati relativi ai sistemi nuvolosi e al loro moto, a stime del vento in quota, alla temperatura dei mari e delle terre, all’estensione delle nevi e dei ghiacciai….ecc. Una sola immagine da satellite fornisce più dati di qualsiasi rete di osservazione a terra.
- Satelliti polariSatelliti polari che, a differenza di quelli geostazionari, si muovono rispetto ad un osservatore sulla terra, che li vede spostarsi con una traiettoria simile ad un otto. Il loro moto si ripete esattamente ogni 24 ore per cui ogni giorno alla stessa ora il satellite “sorvolerà” una particolare porzione della terra a una quota intorno ai 900-1000 km. Il loro compito, complementare a quello dei satelliti geostazionari, è quello di osservare le alte latitudini, quelle oltre i 60° gradi.
- SaturazioneAlberi divelti dal terreno, piantagioni danneggiate, due vittime: uno scenario che ricorda da vicino il passaggio di un tornado. Ma il 9 Agosto 2008 a Grado, sulla costa friulana, l’immensa energia del vento non ha costruito trombe d’aria né tornado ma l’altrettanto terribile downburst: la cascata di una massa d’aria densa e fredda che si scarica dalla nube temporalesca verso terra a velocità impressionante, capace di travolgere e sconvolgere tutto ciò che incontra. Un vento da paura.
- Scala Saffir-SimpsonScala con cui vengono classificati i cicloni tropicali in base all’intensità massima dei venti associati, valore che si ottiene mediando le misurazioni o stime successive su intervalli di un minuto. Le categorie sono 5 con soglia minima del vento pari a rispettivamente 119, 154, 178, 210 e 249 km/h. I cicloni tropicali di categoria 3, 4 e 5 vengono anche indicati come “uragani intensi” o “uragani maggiori” (major hurricanes).
- SciroccoVento mediterraneo che proviene da sud-est, il cui nome deriva dalla regione geografica da cui trae origine, ovvero la Siria. E’ un vento caldo e umido, che colpisce prevalentemente le regioni meridionali italiane e del medio Adriatico e che spesso precede l’arrivo di perturbazioni atlantiche sul Mediterraneo, con il conseguente arrivo di precipitazioni. In altri casi può essere associato a promontori nord africani in risalita verso l’Europa meridionale, con tempo stabile, ma molto caldo.
- SIGMETIl SIGMET è un avviso di sicurezza (o warnings)) simile all’AIRMET ma con una valenza più generale in quanto è valido anche per voli subsonici o supersonici.
- SNOWTAMè un messaggio non meteorologico che fornisce un’informazione sullo stato delle piste di atterraggio di un aeroporto nel caso in cui siano presenti dei depositi significativi di fango, ghiaccio, neve o acqua stagnate. Non si tratta di uno specifico messaggio ma di una stringa alfanumerica che in caso di bisogno segue un messaggio METAR.
- SodarSigla equivalente all’inglese “Sound Detecting And Ranging”. E’ l’apparato impiegato per l’osservazione dettagliata del vento e della struttura termica verticale nei primi 500-1000 metri di atmosfera. Sfrutta le onde sonore emesse dallo strumento e riflesse dall’aria.
- Squall lineSquall line, detta anche comunemente nella lingua italiana “linea dei groppo” è un fenomeno che di eccezionale non ha assolutamente nulla, che si può presentare spesso durante la stagione primaverile e quella estiva, soprattutto sulle pianure del Nord Italia, più raramente in quelle autunnali e invernali, nel caso il fronte freddo in transito risulti particolarmente intenso. Ma di cosa si tratta precisamente?
Si tratta di una linea immaginaria, ma ben visibile dalle immagini satellitari, lungo la quale più celle temporalesche si allineano tra loro secondo la direzione del vento dominante in quota in quel momento e che tendono ad accrescersi per effetto di una convezione complessa.
Essa si sviluppa lungo la linea di separazione tra l’aria calda e umida presente al suolo e l’aria più fredda, secca e pesante che segue il fronte freddo. L’aria fredda e secca solleva l’aria calda ed umida, andando a sviluppare una serie di cumulonembi allineati e disposti parallelamente rispetto al fronte freddo avanzante.
Tutto ciò accade quando il “cuneo” di aria fredda che si “infila” sotto l’aria calda è ben definito e relativamente giovane, mentre nel caso in cui il fronte freddo sia in frontolisi (ovvero in dissolvimento), la disposizione dei cumulonembi assume una linearità molto meno marcata.
Al passaggio di una linea di groppo si hanno dapprima venti intensi che precedono la parte più attiva del sistema, formato da rovesci di pioggia, attività elettrica e grandine, seguiti da una vasta area di nubi stratiformi dalla quale può cadere una leggera pioggia. Una linea di groppo, infatti, può provocare precipitazioni grandinigene con chicchi di medie o grandi dimensioni, deboli tornado ed eventuali alluvioni lampo nel caso in cui le celle temporalesche che la compongono siano molto lente o addirittura stazionarie.
La lunghezza di una squall line è molto variabile, ma sempre nell’ordine delle centinaia di chilometri e si sviluppa in un “canale” prefrontale parallelo (di solito secondo una asse nord-sud) al fronte freddo avanzante e precedendone l’arrivo ad una distanza compresa tra i 100 e i 300 Km.
Il suo passaggio è sempre seguito da un repentino aumento della pressione atmosferica, da un considerevole aumento della visibilità orizzontale e da un consistente calo delle temperature al suolo. - Stabilità atmosfericaUn’atmosfera di dice stabile quando tende a sopprimere qualunque moto verticale che si genera spontaneamente al suo interno. La stabilità o l’instabilità dell’atmosfera, ossia la sua attitudine nell’impedire o nel favorire i movimenti verticali dell’aria, dipende essenzialmente dal suo gradiente termico verticale. In particolare l’atmosfera è stabile quando si trova in uno stato subadiabatico o di inversione termica.
- StauIl complesso di fenomeni che avvengono all’interno di una massa d’aria sul lato sopravvento ad una catena montuosa. Qui il progressivo raffreddamento da espansione determina la condensazione del vapore acqueo sotto forma di abbondanti precipitazioni. Nel discendere poi sul lato sottovento la massa d’aria, ormai secca, si riscalda per compressione, dando luogo ad un vento caldo e secco denominato FÖhn.
- StratiNubi basse, della Regione inferiore (tra 0 e 2 Km), simili a nebbia sospesa in quota, con una notevole estensione orizzontale e a volte tanto bassi da nascondere la sommità di collinette, conferiscono al cielo un aspetto caliginoso, uniforme. Le correnti ascendenti che li generano sono di solito associate all’arrivo di un sistema frontale o a un vento debole che incontra una catena montuosa. Sono in grado di generare pioviggine, deboli piogge, leggere nevicate e riduzioni della visibilità.
- Stratiformi (nubi)Sono nubi sviluppate per lo più orizzontalmente, nella forma di sottili veli ad alta quota o di bassi e densi cuscini estesi per centinaia di chilometri. Si formano in seguito alla condensazione del vapore per effetto di correnti ascendenti deboli o del tutto assenti), per raffreddamento isobarico di uno strato d’aria al di sotto del punto di saturazione (nebbie) o per avvezione di aria calda al di sopra di uno strato d’aria fredda (fronte caldo).
- StratocumuliNubi basse, della Regione inferiore (tra 0 e 2 Km), si presentano in banchi grigi o biancastri e costituiscono un buon indice dell’umidità presente nei bassi strati. Hanno una sommità frastagliata e una base molto netta, appiattita. Il loro aspetto cumuliforme è dato dalla presenza di un’atmosfera leggermente instabile. Sono legate al passaggio di un sistema frontale o all’interazione della massa d’aria con un ostacolo montuoso, ma i fenomeni associati sono in genere molto deboli o assenti.
- StratosferaRegione dell’atmosfera compresa tra 15 e 60 km circa, caratterizzata da un aumento della temperatura con la quota. La grande inversione termica della regione impedisce il rimescolamento con l’aria della sottostante Troposfera cosicché le impurità che raggiungono la Stratosfera, come quelle proiettate fin qui dalle eruzioni vulcaniche, tendono a restarvi per molti anni, dando luogo a temporanei mutamenti del clima della terra.
- SubsidenzaMovimento discendente all’interno di una massa d’aria. E’ un fenomeno che si riscontra nelle alte pressioni e che provoca un riscaldamento per compressione della massa d’aria. La subsidenza in inverno può favorire la formazione delle nebbia, creando un’inversione termica in quota; è anche responsabile dell’aumento della concentrazione degli inquinanti atmosferici, impedendo il rimescolamento degli strati vicini al suolo.
- SYNOP/SHIPIl SYNOP è un messaggio sinottico che riporta le osservazioni meteorologiche di superficie effettuate da stazioni terrestri mentre lo SHIP è un messaggio sinottico che riporta le osservazioni meteorologiche di superficie effettuate da una stazione marittima.
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