Strumentazione elettronica finalizzata alla determinazione della quantità e del tipo di precipitazione (liquida o solida), molto utile nelle previsioni di nowcasting. Mediante segnali radio emessi da un’antenna trasmittente viene misurata la percentuale di segnale riflesso da pioggia, neve o grandine che interagiscono con i segnali radio. Il segnale riflesso viene captato da un’antenna ricevente, consentendo la ricostruzione di un’immagine tridimensionale sulla distribuzione delle precipitazioni
Porzione della radiazione proveniente dal sole. Tali raggi rappresentano appena l’1% dell’energia in arrivo dal Sole ma sono i più dannosi per gli esseri viventi, dato che hanno la capacità di attraversare l’epidermide fino a penetrare anche in profondità nei tessuti. Vengono di solito suddivisi in 3 classi, a seconda della lunghezza d’onda, espressa in millesimi di mm: UVA (0,32-0,4), UVB (0,29-0,32) e UVC (0,2-0,29).
E la rappresentazione schematica dei punti cardinali e delle direzioni da queste determinate, a cui sono state associate i nomi dei principali venti che interessano il Mediterraneo nel corso dell’anno. Nelle prime rappresentazioni cartografiche la Rosa veniva raffigurata al centro del Mar Ionio oppure vicino all’Isola di Zante. Esistono rose dei venti a 4, 8 e 16 punte; quella più semplice è la prima, mentre la più utilizzata in meteorologia è quella a 8 e a 16 punte.
Precipitazione con intensità superiore ai 10 millimetri all’ora. è solitamente un fenomeno di breve durata. Quando l’intensità supera i 30 millimetri all’ora si parla anche di nubifragio.