Icona Meteo https://www.iconameteo.it/ IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Wed, 20 Nov 2024 11:33:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Icona Meteo https://www.iconameteo.it/ 32 32 Affondo artico, neve a quote basse al Nord: i dettagli https://www.iconameteo.it/news/affondo-artico-neve-a-quote-basse-al-nord-i-dettagli/ Wed, 20 Nov 2024 11:21:35 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79043 neveHa preso il via sull’Italia la prima irruzione di aria artica della stagione che porterà anche la neve a quote piuttosto basse al Nord. Le temperature caleranno in modo sensibile su tutto il nostro Paese con valori anche sotto le medie stagionali. Massima attenzione anche al vento che fino a venerdì si farà sentire su …

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Ha preso il via sull’Italia la prima irruzione di aria artica della stagione che porterà anche la neve a quote piuttosto basse al Nord.

Le temperature caleranno in modo sensibile su tutto il nostro Paese con valori anche sotto le medie stagionali. Massima attenzione anche al vento che fino a venerdì si farà sentire su molte regioni con rischio di forti raffiche e mareggiate sulle coste tirreniche. Le raffiche potrebbero addirittura superare i 100 km/h.

La fase di maltempo, come anticipato, porterà delle nevicate abbondanti sulle Alpi che potrebbero interessare anche alcune zone di bassa collina e di pianura.

Nel dettaglio nella giornata di giovedì 21 novembre avremo delle nevicate relativamente copiose fino al fondovalle sulle Alpi occidentali, inclusa Aosta città, nelle valli ossolane e soprattutto sul Canavese con accumuli discreti.

Nevicate deboli o molto deboli fino a fondovalle sul resto dell’arco alpino, Belluno compresa, e nelle aree prealpine del Nordovest.

A Torino debole neve probabile, specie sul nord della provincia. Sarà possibile un modesto accumulo anche in città. La previsione per Cuneo è ancora molto incerta e ad oggi sembra che sulla città potrebbe cadere qualche solo qualche fiocco di neve.

Sulla Lombardia prealpina: possibile spruzzata di neve fino a quote collinari (3-400 metri di quota) sulle province di Como, Varese e Bergamo.  A Milano cadrà la pioggia con una possibile breve fase di pioggia mista a neve in serata.

Dopo questa fase di maltempo invernale, per il weekend si profila un rapido e deciso miglioramento del tempo, con il ritorno del sole e un graduale rialzo termico. I valori però potrebbero restare sotto le medie soprattutto al Nord.
Tra sabato e domenica, infine, attenzione alle probabili diffuse gelate al Centro-Nord, con valori minimi all’alba sotto lo zero e vicini allo zero anche nelle aree interne del Sud peninsulare.

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Meteo, burrasca in arrivo sull’Italia: venti impetuosi a oltre 100 km/h https://www.iconameteo.it/news/previsioni/meteo-burrasca-in-arrivo-sullitalia-venti-impetuosi-a-oltre-100-km-h/ Wed, 20 Nov 2024 07:39:59 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79033 Si profila una seconda parte di settimana segnata da fasi di maltempo ma soprattutto da venti molto intensi con possibili criticità. La giornata di mercoledì sarà ovunque molto ventosa: oltre al forte Foehn al Nordovest, forti venti di Libeccio gradualmente sostituiti dal Maestrale soffieranno in tutto il Centrosud con picchi anche burrascosi; i mari di …

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Si profila una seconda parte di settimana segnata da fasi di maltempo ma soprattutto da venti molto intensi con possibili criticità.

La giornata di mercoledì sarà ovunque molto ventosa: oltre al forte Foehn al Nordovest, forti venti di Libeccio gradualmente sostituiti dal Maestrale soffieranno in tutto il Centrosud con picchi anche burrascosi; i mari di conseguenza diverranno da molto mossi a molto agitati e con mareggiate possibili lungo le coste esposte ad occidente. Al Nord le temperature saranno in sensibile calo nelle Alpi mentre temporanei rialzi favoriti dal Foehn saranno possibili in pianura; al Centrosud prima dell’avanzata del freddo Maestrale saranno possibili temporanei rialzi sul medio e basso Adriatico.

Sul settore tirrenico della Penisola le raffiche potrebbero toccare i 100 km/h con mareggiate violente lungo le coste ma anche possibili criticità nelle città con cadute di alberi. Il Foehn spazzerà il Nordovest con forti raffiche che si avvertiranno anche nelle grandi città come Torino e Milano. Forte vento di Tramontana in Liguria. Il vento soffierà in modo molto intenso anche nelle giornate di giovedì e venerdì quindi occorrerà seguire le indicazioni della Protezione Civile.

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Meteo, neve e gelo sull’Europa: coinvolta anche l’Italia? https://www.iconameteo.it/primo-piano/meteo-neve-e-gelo-sulleuropa-coinvolta-anche-litalia/ Tue, 19 Nov 2024 10:39:55 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79037 Temperature in picchiata, vento forte e piogge intense, con l’arrivo anche della neve fino a basse quote: diverse zone dell’Europa vanno incontro al primo vero assaggio d’inverno di questa stagione. Gli effetti si faranno sentire anche in Italia, ci anticipa Rino Cutuli, meteorologo di Meteo Expert. La responsabile è una vasta area di bassa pressione che si sta già …

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Temperature in picchiata, vento forte e piogge intense, con l’arrivo anche della neve fino a basse quote: diverse zone dell’Europa vanno incontro al primo vero assaggio d’inverno di questa stagione.
Gli effetti si faranno sentire anche in Italia, ci anticipa Rino Cutuli, meteorologo di Meteo Expert.

La responsabile è una vasta area di bassa pressione che si sta già rafforzando in queste ore sull’Europa settentrionale e nei prossimi giorni spingerà verso il continente una massa d’aria fredda di origine artica capace di spingersi fino alle nostre latitudini. Ci sarà il rischio di situazioni critiche, avvertono gli esperti, come strade ghiacciate e violente raffiche di vento che possono rappresentare rischi per la sicurezza.

Già tra oggi e domani i fenomeni saranno evidenti in diverse parti del Regno Unito e dell’Irlanda, dove per molte regioni è stata diramata un’allerta meteo per ghiaccio e neve.
I Paesi dove sono attese le nevicate più importanti, però, sono quelli più a nord: tra mercoledì e giovedì vere e proprie tempeste invernali colpiranno soprattutto la Svezia e la Finlandia, che potranno dover fare i conti anche con tormente di neve.

Giovedì il centro del sistema di bassa pressione tenderà a spostarsi verso est, mentre inizierà a indebolirsi. Raggiungendo i Paesi baltici, comunque, riuscirà ancora a portare un clima molto freddo e diffuse nevicate. Nel frattempo la neve continuerà ad arrivare, probabilmente abbondante, anche più a nord.

Entro venerdì il clima si farà decisamente più invernale anche in molti settori dell’Europa centro-meridionale, fin verso la Penisola balcanica e parte dell’Italia, dove l’aumento del freddo sarà accompagnato dall’arrivo della neve. Il crollo termico sarà sensibile già nelle prossime ore a partire dalle Alpi: secondo le previsioni, tra martedì e mercoledì le temperature minime potranno precipitare anche di 10 gradi.

La differenza prevista dal modello Meteo Expert tra le temperature minime di domani e quelle di oggi

Meteo, neve anche in Italia? Gli aggiornamenti dal meteorologo Rino Cutuli

«In Italia, saranno soprattutto le regioni settentrionali a sperimentare un primo assaggio di inverno – avverte il meteorologo -, maggiormente coinvolte dagli effetti della massa d’aria artico-marittima che investirà più direttamente l’Europa continentale e le regioni alpine».
Ecco le previsioni nei dettagli a cura di Rino Cutuli:

La notizia positiva, innanzitutto, è l’arrivo di copiose nevicate su tutto le nostre Alpi fino ai fondovalle: gli accumuli maggiori sono attesi nel settore occidentale (dunque valdostano e piemontese) dove, entro la fine di venerdì, si potranno accumulare fino a 70-80 cm di neve fresca in quota oltre i 1500 metri e fino a 50 cm intorno ai 1000 metri.

Stando alle attuali proiezioni meteo, tra il pomeriggio di giovedì e le prime ore di venerdì la neve potrebbe anche raggiungere quote di bassa collina del Piemonte e della Lombardia (all’incirca fin verso i 300 metri), ma senza accumuli significativi al suolo. A livello di città, si potrebbe vedere fioccare a Torino, Biella, Varese, Bergamo, ma soprattutto ad Aosta.
La particolare circolazione atmosferica che si verrà a creare è quella favorevole a nevicate consistenti per il fondovalle valdostano, con il capoluogo che potrebbe vedere accumulare al suolo fino a 20-30 cm in poco meno di 24 ore a partire dalla tarda mattinata di giovedì.

Al Centro-Sud, per contro, uno dei fenomeni più rilevanti tra mercoledì e sabato sarà il vento, che potrà raggiungere raffiche tempestose, dunque superiori ai 90-100 Km/h e con i mari che di conseguenza diverranno agitati o molto agitati (onde fino a 4-5 metri di altezza su quelli di ponente) e probabili mareggiate lungo le coste tirreniche.

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Un “ciclone bomba” sta prendendo forma nel Pacifico: Canada in allerta https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/un-ciclone-bomba-sta-prendendo-forma-nel-pacifico-canada-in-allerta/ Mon, 18 Nov 2024 10:29:29 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79029 Ciclone bomba CanadaUn “ciclone bomba” minaccia condizioni meteo pericolose tra Stati Uniti e Canada sud-occidentale nei prossimi giorni. Una formidabile tempesta prenderà infatti forma a ovest di Vancouver martedì sera. Questo sistema di bassa pressione sarà probabilmente qualificato come “ciclone bomba” o, per dirla in termini tecnici, “ciclogenesi esplosiva”. Di cosa si tratta? “Ciclone bomba”, come si …

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Un “ciclone bomba” minaccia condizioni meteo pericolose tra Stati Uniti e Canada sud-occidentale nei prossimi giorni. Una formidabile tempesta prenderà infatti forma a ovest di Vancouver martedì sera. Questo sistema di bassa pressione sarà probabilmente qualificato come “ciclone bomba” o, per dirla in termini tecnici, “ciclogenesi esplosiva”. Di cosa si tratta?

“Ciclone bomba”, come si verifica e di cosa si tratta

Il fenomeno della ciclogenesi esplosiva si verifica quando la pressione di una tempesta scende con particolare rapidità, ossia 24 hectopascal in meno nel giro di 24 ore. Il risultato di un calo di pressione così forte e rapido è una netta intensificazione del ciclone, che si fa più violento con un ulteriore rinforzo dei venti e delle precipitazioni.

I pericoli per il Canada: l’osservata speciale è la Columbia Britannica

La bassa pressione che darà il via alla prossima tempesta ha trascorso il weekend attraversando il Mare di Bering ed entro oggi (lunedì) si sposterà nel Golfo dell’Alaska. Quello che verrà classificato molto probabilmente come ciclone bomba colpirà direttamente la Columbia Britannica e quindi anche Vancouver tra martedì pomeriggio e mercoledì, con venti a oltre 100 km/h, 100 mm di pioggia e altrettanti centimetri di neve alle altitudini più elevate. Sono possibili interruzioni di corrente diffuse a causa dei forti venti con disagi per tutti coloro che dovranno viaggiare.

Per quanto riguarda le previsioni sul vento si profilano raffiche a Campbell River fino 70-80 km/h, Comox 80-90 km/h, Tofino 100 km/h, Nanaimo 70 km/h, centro di Victoria 90-100 km/h, Aeroporto Internazionale di Vancouver 60-70 km/h, Delta 70 km/h, Abbotsford 60-70 km/h. I totali delle precipitazioni fino a mercoledì potrebbero superare i 100 mm vicino a Tofino e nella parte occidentale dell’isola di Vancouver, con 30-50 mm di pioggia per la maggior parte delle altre regioni lungo la costa meridionale.

Attenzione anche alle mareggiate e alle conseguenti inondazioni

Anche le inondazioni causate dalle mareggiate potrebbero essere un problema per alcune località. Martedì e mercoledì le maree saranno elevate proprio quando la tempesta raggiungerà il picco: mercoledì mattina è possibile infatti che si verifichino delle inondazioni costiere attorno a comunità come Victoria e Campbell River.

Si temono effetti anche negli Stati Uniti, con potenziali inondazioni significative in alcune parti della California settentrionale e dell’Oregon la prossima settimana. Si potrebbe formare un fiume atmosferico intenso e di lunga durata, che potrebbe portare in totale fino a 600 mm di pioggia.

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Freddo e neve in arrivo: il “jet stream” porta un primo affondo invernale https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/freddo-neve-in-arrivo-jet-stream-primo-affondo-invernale/ Mon, 18 Nov 2024 09:39:21 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79019 jet stream freddo neve in arrivoPer l’Italia, così come per l’Europa centrale, si apre una fase meteo molto movimentata per l’arrivo di una serie di perturbazioni, aria fredda di origine artica, vento forte e possibile neve in arrivo fino a bassa quota. A guidare le perturbazioni e l’affondo di aria artica sarà anche la corrente a getto (jet stream), che …

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Per l’Italia, così come per l’Europa centrale, si apre una fase meteo molto movimentata per l’arrivo di una serie di perturbazioni, aria fredda di origine artica, vento forte e possibile neve in arrivo fino a bassa quota. A guidare le perturbazioni e l’affondo di aria artica sarà anche la corrente a getto (jet stream), che si sta rafforzando e scendendo di latitudini, fino a raggiungere l’Europa centrale.

Anomalia delle masse d’aria sull’Europa giovedì 21 novembre. Fonte TropicalTidbits

Jet stream porta un primo assaggio d’Inverno sull’Europa e l’Italia: freddo e neve in arrivo

Stando alle attuali previsioni meteo, sta per arrivare infatti un primo assaggio d’Inverno che coinvolgerà l’Italia nella seconda parte della settimana. Il nostro Paese sarà investito da forti correnti nord-occidentali, che spingeranno verso le nostre regioni diverse perturbazioni e aria fredda proveniente dall’artico.

A circa 10 chilometri di altezza nell’atmosfera si osserverà infatti una intensificazione del jet stream, una corrente d’aria veloce e stretta che scorre da ovest a est, che sull’Europa centrale e meridionale potrebbe raggiungere i 280 km/h in quota.

Il jet stream (corrente a getto) è sempre in movimento: si sposta verso nord o verso sud, serpeggiando come un fiume e attraversando diverse regioni, segnando i confini tra aria calda e fredda e raggiunge velocità comprese tra i 150 e 450 km/h.

Attorno alla Terra esistono diverse correnti a getto: il jet stream polare si trova tra il 50°-60° di latitudine sia nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale. Il getto subtropicale si trova intorno ai 30° di latitudine.

La sua discesa verso l’Europa e la sua intensificazione aumenterà il numero di perturbazioni in transito sulle nostre regioni, con conseguenti fasi di maltempo invernale. Sull’Europa è infatti previsto un primo vero assaggio d’inverno, con piogge, vento forte e neve fino a bassa quota in diverse zone, tra Germania, Francia, Svizzera e anche Italia.

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Freddo artico in arrivo con venti burrascosi: le previsioni https://www.iconameteo.it/news/freddo-artico-in-arrivo-con-venti-burrascosi-le-previsioni/ Sun, 17 Nov 2024 11:39:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79013 freddoIl freddo si sta per intensificare ma si profilano grandi sbalzi termici sull’Italia: a inizio settimana, tra lunedì 18 e martedì 19 novembre, le temperature si porteranno temporaneamente sopra la media stagionale con un contributo anche di venti di Scirocco e di Libeccio. Potremo superare i 20 gradi su alcune regioni del Sud e le …

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Il freddo si sta per intensificare ma si profilano grandi sbalzi termici sull’Italia: a inizio settimana, tra lunedì 18 e martedì 19 novembre, le temperature si porteranno temporaneamente sopra la media stagionale con un contributo anche di venti di Scirocco e di Libeccio. Potremo superare i 20 gradi su alcune regioni del Sud e le temperature tenderanno ad aumentare anche al Nord. Ma le cose sono destinate a cambiare radicalmente per l’arrivo di diverse perturbazioni.

Da mercoledì 20 novembre, infatti, fredde correnti artiche investiranno buona parte dell’Europa e anche l’Italia con un generale calo termico a partire dal Nord. Il freddo, dunque, diverrà pungente con valori all’alba intorno allo zero e gelate anche in pianura. Sono attese inoltre abbondanti nevicate sulle nostre Alpi, rimaste finora a secco di precipitazioni.

Attenzione ai venti soprattutto mercoledì quando le raffiche potrebbero superare i 100 km/h (in quota anche i 150km/h). Forti venti a carattere di Fohen al Nord (forti raffiche anche a Milano), forte Maestrale sulla Sardegna, forti venti di Libeccio sulle regioni centro-meridionali. Rischio di forti mareggiate sulle coste esposte, in particolare su quelle del versante tirrenico.

Il freddo investirà diverse zone nell’emisfero Nord: tra Canada e USA è atteso un forte raffreddamento per via di una massa d’aria artica. Le temperature più basse si registreranno sulle Grandi Pianure meridionali e nel nord del Texas. In alcune zone il termometro scenderà sotto lo 0°C, specialmente lungo il confine tra Oklahoma e Texas
In Europa clima invernale in molti settori, specie centro settentrionali, con neve in pianura come in Germania e Belgio. Clima gelido anche in Francia.

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Filippine nel mirino del tifone Usagi, sempre più intenso anche a causa del mare caldo https://www.iconameteo.it/primo-piano/filippine-nel-mirino-del-tifone-usagi-sempre-piu-intenso-anche-a-causa-del-mare-caldo/ Thu, 14 Nov 2024 09:46:38 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79003 Nelle ultime settimane, l’Oceano Pacifico occidentale è stato teatro di un numero eccezionalmente elevato di tifoni, che con i loro effetti devastanti hanno più volte colpito l’arcipelago delle Filippine. Dopo il recente passaggio del tifone Toraji, che ha causato gravi inondazioni e smottamenti, le isole si preparano ora a fronteggiare due nuove tempeste: il tifone …

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Nelle ultime settimane, l’Oceano Pacifico occidentale è stato teatro di un numero eccezionalmente elevato di tifoni, che con i loro effetti devastanti hanno più volte colpito l’arcipelago delle Filippine. Dopo il recente passaggio del tifone Toraji, che ha causato gravi inondazioni e smottamenti, le isole si preparano ora a fronteggiare due nuove tempeste: il tifone Usagi, appena intensificatosi a categoria 4, e la tempesta tropicale Man-yi, che segue da vicino il primo ed è ben visibile dal satellite!

Il tifone Usagi ha intensificato la sua forza in breve tempo, passando da categoria 1 a categoria 4 con venti sostenuti di 210 km/h. Secondo le previsioni, toccherà+ la costa nord-orientale dell’isola di Luzon a metà settimana, e mentre potrebbe restare in gran parte al largo, la città di Aparri, con una popolazione di circa 70.000 persone, rischia di subire venti distruttivi e piogge intense. La situazione è resa ancora più delicata dal terreno già saturo d’acqua a seguito dei tifoni precedenti, il che purtroppo può creare condizioni favorevoli a nuove frane e inondazioni.

Verso le Filippine anche la tempesta Man-yi

Man-yi si sta intensificando sull’oceano a est di Guam e, secondo le previsioni, dovrebbe raggiungere categoria 4 entro sabato, con venti fino a 215 km/h.
Le stime indicano che Man-yi colpirà la regione costiera a sud-est di Santiago, nella parte settentrionale dell’isola di Luzon, già nella giornata di domenica. Se la traiettoria prevista dovesse rivelarsi corretta, molte zone densamente popolate e frequentate per turismo potrebbero trovarsi esposte a gravi pericoli.

Le Filippine sono tra i paesi più vulnerabili agli impatti dei tifoni, e solo quest’anno sono state finora colpite da ben 13 cicloni tropicali solo quest’anno. Un’insolita configurazione di alta pressione tra le Hawaii e il Giappone sta favorendo la formazione di numerose tempeste nell’area, spiegano gli esperti, bloccando il passaggio verso nord e portando i sistemi ciclonici verso le Filippine. Ad alimentare questa serie di tifoni contribuiscono anche le temperature superficiali dell’oceano, che sono molto più calde della media, riscaldate dagli effetti combinati del cambiamento climatico e dell’ultimo episodio di El Niño.

Questa situazione potrebbe continuare nelle prossime settimane, ponendo ulteriori sfide a un paese già provato. Le autorità filippine stanno monitorando costantemente gli sviluppi e hanno avviato le evacuazioni preventive nelle zone più esposte.

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Spagna: piogge torrenziali per una nuova Dana https://www.iconameteo.it/primo-piano/spagna-piogge-torrenziali-per-una-nuova-dana/ Tue, 12 Nov 2024 14:05:05 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78998 SpagnaLa Spagna tra oggi e mercoledì è alle prese con una nuova fase di forte maltempo determinata dall’ennesima Dana o goccia fredda. Dopo l’alluvione del 29 ottobre scorso a Valencia cresce dunque la preoccupazione per nuove situazioni critiche. 🟠AVISOS NARANJAS | Peligro importante. Para la tarde/noche de este martes y a lo largo del miércoles …

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La Spagna tra oggi e mercoledì è alle prese con una nuova fase di forte maltempo determinata dall’ennesima Dana o goccia fredda. Dopo l’alluvione del 29 ottobre scorso a Valencia cresce dunque la preoccupazione per nuove situazioni critiche.

Le piogge si faranno sentire nel Mar Cantabrico, poi nel settore mediterraneo con rovesci e temporali che potrebbero essere intensi. Intorno alle Isole Baleari si formeranno temporali forti. Le precipitazioni cumulate potrebbero superare i 40 mm in poche ore a Ibiza e Maiorca, dove è attiva l’allerta arancione. Potrebbero raggiungere anche le zone costiere di Barcellona, Tarragona e della Comunità Valenciana, anche se con minore intensità. Le ultime ore di martedì e le prime ore di mercoledì vedranno un netto aumento dell’instabilità. Le precipitazioni saranno più intense nel Mar Cantabrico mentre nel sud e nell’est del Paese aumenteranno i temporali e i rovesci.

Le previsioni indicano accumuli significativi, superiori a 100 mm nelle zone di Malaga e dintorni, ma anche in diversi punti del Mediterraneo, con particolare attenzione alla Comunità Valenciana, una regione già fortemente scossa dalla Dana del 29 ottobre.

Nelle prossime ore le precipitazioni saranno particolarmente intense nelle Isole Baleari, a Murcia, Alicante e Valencia, dove sono previsti forti temporali e il rischio di ulteriori inondazioni.

Per oggi sulla Spagna sono già state attivate 57 allerta arancioni e gialle. Mercoledì saliranno a 70 in 14 province.

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Spagna e Francia in allerta meteo: rischio di una nuova DANA nella penisola Iberica https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/spagna-e-francia-in-allerta-meteo-rischio-di-una-nuova-dana-nella-penisola-iberica/ Sun, 10 Nov 2024 11:01:20 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78994 Spagna - Masse aria MeteocielIn Spagna e Francia nelle prossime ore potrebbero verificarsi condizioni meteo estreme. I due Paesi potrebbero infatti doversi trovare ad affrontare due eventi meteorologici distinti ma ugualmente intensi. Mentre la Francia si prepara a fronteggiare un brusco e rapido calo delle temperature, che potrebbe portare un gelo intenso in tutto il Paese, la Spagna è in allerta …

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In Spagna e Francia nelle prossime ore potrebbero verificarsi condizioni meteo estreme. I due Paesi potrebbero infatti doversi trovare ad affrontare due eventi meteorologici distinti ma ugualmente intensi. Mentre la Francia si prepara a fronteggiare un brusco e rapido calo delle temperature, che potrebbe portare un gelo intenso in tutto il Paese, la Spagna è in allerta per possibili piogge torrenziali, potenzialmente accompagnate da forti temporali e precipitazioni abbondanti. Le autorità locali francesi e spagnole stanno seguendo con attenzione l’evoluzione di queste condizioni, pronte ad attivare piani di emergenza per garantire la sicurezza dei cittadini.

Freddo intenso in Francia: rapido calo delle temperature e gelo intenso

In Francia, l’arrivo di una massa d’aria fredda proveniente dal nord Europa potrebbe portare, nei prossimi giorni, un crollo delle temperature in molte regioni. Il fenomeno potrebbe essere particolarmente marcato nelle zone settentrionali e centrali del paese, con possibili gelate notturne e un aumento delle nevicate nelle aree montane. Alcune previsioni suggeriscono che le temperature potrebbero scendere di circa 15 gradi rispetto alla media stagionale, soprattutto nelle regioni più esposte ai venti freddi.

Il cambiamento repentino sta già sollevando preoccupazioni tra le autorità e le organizzazioni agricole, che temono danni alle colture invernali, soprattutto laddove le temperature notturne potrebbero scendere sotto lo zero. Le preoccupazioni sono anche per i cittadini che, dopo un inizio d’autunno mite, si potrebbero trovare con temperature gelide da pieno inverno. Per questi motivi le raccomandazioni per la popolazione includono un’attenta preparazione contro il freddo, con un occhio particolare per le persone più vulnerabili, come gli anziani e chi vive in condizioni abitative precarie.

Piogge intense in arrivo in Spagna: una nuova DANA potrebbe causare inondazioni e frane

In Spagna, invece, la minaccia principale sembra provenire da un’altra ondata di maltempo. Una perturbazione atlantica potrebbe portare piogge abbondanti e persistenti, soprattutto sulle regioni nord-occidentali e lungo la costa mediterranea.

La preoccupazione maggiore è per una nuova DANA: difatti questa perturbazione, unita al calo delle temperature per il freddo dal Nord Europa con venti che potrebbero accompagnare il maltempo, sarebbe in grado di generare nuovamente il fenomeno che nei giorni scorsi ha causato il disastro di Valencia. Le precipitazioni, attese per metà settimana, potrebbero raggiungere livelli significativi in poche ore, causando allarme per possibili allagamenti e smottamenti.

Le aree montuose e i bacini fluviali sono sotto osservazione, in particolare nelle regioni di Valencia e Catalogna, dove le previsioni indicano accumuli di pioggia fino a 100-150 litri per metro quadrato in meno di 48 ore. Questa situazione potrebbe compromettere la stabilità dei terreni e causare alluvioni, l’allerta è soprattutto per i luoghi in cui ci sono già state esondazioni e smottamenti recenti.

Cos’è la DANA? Il fenomeno che ha distrutto Valencia

Preparativi e misure di prevenzione

Le autorità francesi e spagnole, unitamente ai meteorologi, stanno monitorando con attenzione i modelli fisico-matematici per valutare l’evoluzione della situazione e pianificare le risposte di emergenza. In Francia, sono state emesse raccomandazioni per evitare gli spostamenti non necessari, mentre in Spagna sono stati allertati i servizi di protezione civile e di pronto soccorso nelle aree a rischio alluvione.

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Freddo in arrivo a San Martino: brusco calo termico e neve! Le previsioni meteo

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Freddo in arrivo sull’Italia: crollano le temperature e ritorna la neve! https://www.iconameteo.it/primo-piano/freddo-in-arrivo-sullitalia-crollano-le-temperature-e-ritorna-la-neve/ Sat, 09 Nov 2024 09:06:49 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78989 freddo in arrivoFreddo in arrivo sulle nostre regioni dopo un lungo periodo si stabilità anticiclonica. Le ultime previsioni meteo, infatti, indicano un cambio di scenario importante a iniziare dal lunedì di San Martino (11 novembre): dopo giorni di temperature piuttosto miti, gran parte dell’Italia vivrà un primo vero assaggio di clima invernale. Si preannuncia infatti un brusco …

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Freddo in arrivo sulle nostre regioni dopo un lungo periodo si stabilità anticiclonica. Le ultime previsioni meteo, infatti, indicano un cambio di scenario importante a iniziare dal lunedì di San Martino (11 novembre): dopo giorni di temperature piuttosto miti, gran parte dell’Italia vivrà un primo vero assaggio di clima invernale. Si preannuncia infatti un brusco calo delle temperature con la ricomparsa della neve sulle Alpi. Vediamo nel dettaglio cosa accadrà da lunedì.

Il freddo ‘annulla’ l’estate di San Martino: l’Italia va verso un primo assaggio di clima invernale

L’arrivo del freddo sembra ormai un evento certo a partire da lunedì 11 novembre, giornata di San Martino. Leggenda vuole che in questo periodo si parli spesso di ‘estate di San Martino‘, vale a dire quel periodo autunnale in cui dopo i primi freddi si verificano condizioni di bel tempo e clima mite. Quest’anno sembra andare al contrario poiché dopo un lungo periodo di stabilità anticiclonica con temperature miti e oltre la norma, San Martino porta con sé il primo assaggio di clima invernale, soprattutto nelle regioni del Nord.

 

Sensibile calo termico in vista soprattutto al Nord con neve sulle Alpi: le previsioni meteo

Da lunedì si profila per le nostre regioni un periodo più dinamico, con l’arrivo di aria fredda. Questo raffreddamento sarà innescato da un fronte freddo di origine polare (perturbazione n.2 del mese) che in particolare da martedì 12 dovrebbe portare alcune precipitazioni sulle Alpi, al Nord-Ovest e in Sardegna. Il calo termico sarà piuttosto sensibile, in particolare al Nord (dove le temperature potrebbero portarsi al di sotto delle medie stagionali), in Toscana, Sardegna e progressivamente anche al Sud con il raffreddamento esaltato anche dall’intensificazione della ventilazione. Ritorna la neve sui settori alpini, anche sotto i 1500 metri.

Mercoledì 13 novembre dovrebbe essere una giornata diffusamente instabile e perturbata, con numerose precipitazioni che dovrebbero risparmiare solo il Nord-Est. Rovesci e temporali potrebbero coinvolgere il settore tirrenico e la neve su Alpi centro-occidentali e Appennino settentrionale potrebbe scendere fino a quote localmente prossime ai 1.000 metri.

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Uragano Rafael, a Cuba crolla la rete elettrica per i forti venti. Ora dove si dirige? https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/uragano-rafael-a-cuba-crolla-la-rete-elettrica-ora-dove-si-dirige/ Thu, 07 Nov 2024 09:54:55 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78985 uragano RafaelL’uragano Rafael, come previsto, ha colpito l’ovest di Cuba ieri pomeriggio (mercoledì 6 novembre) come uragano di categoria 3, innescando un crollo della rete elettrica. Mentre attraversava l’isola, Rafael si è indebolito e adesso si dirige verso il golfo del Messico sudorientale come uragano di categoria 2. Si tratta del quinto uragano di grande portata …

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L’uragano Rafael, come previsto, ha colpito l’ovest di Cuba ieri pomeriggio (mercoledì 6 novembre) come uragano di categoria 3, innescando un crollo della rete elettrica. Mentre attraversava l’isola, Rafael si è indebolito e adesso si dirige verso il golfo del Messico sudorientale come uragano di categoria 2. Si tratta del quinto uragano di grande portata dell’anno nell’Atlantico e il più forte a questo punto dell’anno dal 2020. Inoltre, è diventato il primo uragano di categoria 3 a colpire Cuba dopo Ian nel 2022.

L’uragano Rafael si allontana da Cuba e si dirige verso il Golfo del Messico: le previsioni per i prossimi giorni

Come detto, mentre l’uragano Rafael attraversava la parte occidentale di Cuba si è indebolito a uragano di categoria 2, con venti massimi sostenuti fino a 169 km/h. Anche Rafael, come altre tempeste quest’anno, si è intensificato rapidamente per via delle temperature sempre più calde delle acque oceaniche. Rafael è stata infatti la nona tempesta a intensificarsi rapidamente nel bacino atlantico quest’anno.

L’uragano Milton in 24 ore è diventato un ‘mostro’: Florida in allerta

Per quanto riguarda le previsioni per le prossime ore, secondo gli ultimi aggiornamenti del National Hurricane Center, Rafael si sta muovendo verso nordovest alla velocità di 19 km/h. Una svolta verso ovest e un avanzamento più lento è previsto nella giornata odierna (giovedì), con questo generale movimento che continuerà fino a sabato 9 novembre.

Sulla pista prevista, Rafael dovrebbe continuare ad allontanarsi da Cuba occidentale serpeggiando lungo il Golfo del Messico sud-orientale nel corso della mattinata. Nei prossimi giorni dunque si prevede che Rafael si sposterà sul Golfo del Messico meridionale. Il suo futuro percorso attraverso il Golfo del Messico rimane incerto: Rafael infatti potrebbe ancora diventare la sesta tempesta nominata a colpire gli Stati Uniti in questa stagione, ma le aree a rischio si stanno gradualmente restringendo. Entro il weekend le previsioni indicano che Rafael dovrebbe tornare allo status di tempesta tropicale.

Uragano Rafael
Uragano Rafael – Traiettoria: National Hurricane Center

L’impatto su Cuba: collassa ancora la rete elettrica e alcune località sono state evacuate

Rafael ha inferto un colpo violento alla parte occidentale di Cuba. Migliaia di persone nella provincia occidentale di Artemisa sono state evacuate dalle zone costiere, poiché Rafael è atterrato proprio a riva, appena a est di Playa Majana. Secondo quanto riferito da funzionari governativi, il sistema elettrico nazionale è crollato a causa dei forti venti mentre Rafael si avvicinava all’isola. Un massiccio blackout si era verificato non molto tempo fa a Cuba, vale a dire a fine ottobre quando l’isola è stata travolta dall’impatto dell’uragano Oscar che ha causato purtroppo anche sette vittime. Secondo i dati della NOAA, Rafael è l’uragano più forte ad aver colpito i Caraibi nordoccidentali a novembre dal 2009.

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Tifone Yinxing sfiora le Filippine: allerta a Luzon https://www.iconameteo.it/news/tifone-yinxing-sfiora-le-filippine-allerta-a-luzon/ Wed, 06 Nov 2024 11:06:34 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78971 tifone filippineIl Tifone Yinxing (nome locale: Marce) si sta intensificando nel suo tragitto verso ovest: mentre il suo centro sfiorerà l’isola di Luzon, la più grande delle Filippine, il tifone raggiungerà l’intensità di un uragano di categoria 3. Tifone Yinxing verso le Filippine L’occhio del tifone, secondo alle previsioni aggiornate, sfiorerà Luzon nella giornata di giovedì …

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Il Tifone Yinxing (nome locale: Marce) si sta intensificando nel suo tragitto verso ovest: mentre il suo centro sfiorerà l’isola di Luzon, la più grande delle Filippine, il tifone raggiungerà l’intensità di un uragano di categoria 3.

Tifone Yinxing verso le Filippine

L’occhio del tifone, secondo alle previsioni aggiornate, sfiorerà Luzon nella giornata di giovedì 7 novembre per poi continuare verso ovest entrando nel Mare Cinese Meridionale.

tifone Filippine

Nel momento di massima intensità, i venti medi raggiungeranno i 195 km/h con raffiche fino a 240 km/h. L’ufficio meteorologico filippino PAGASA ha messo in guardia gli abitanti del nord dell’isola di Luzon: si temono forti piogge, forti venti e mareggiate. Si attendono onde di tempesta 2 o 3 metri oltre i normali livelli di marea.

Non si esclude che il passaggio di Yinxing possa avere effetti anche sulle coste della Cina. Anche se non dovrebbe fare landfall direttamente sulla Cina continentale, ad Hong Kong potrebbero sentirsi gli effetti nel fine settimana. Hong Kong potrebbe infatti emettere un avviso T1 nel fine settimana, quando è previsto il transito del tifone a 800 chilometri dalla costa. 

Antartide, ghiaccio marino: ad ottobre 2024 la seconda estensione più bassa

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L’uragano Rafael minaccia Cuba: sempre più intenso a causa dell’oceano caldo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/uragano-rafael-cuba-oceano-caldo/ Wed, 06 Nov 2024 11:04:51 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78969 Un nuovo uragano, denominato Rafael, ha preso forma vicino ai Caraibi: in questo momento si trova nell’Oceano Atlantico, tra Cuba e la Giamaica, e si muove verso nord-ovest a una velocità di circa 23 km orari mentre la sua intensità continua ad aumentare. Si prevede che l’uragano Rafael raggiunga la zona occidentale di Cuba nelle …

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Un nuovo uragano, denominato Rafael, ha preso forma vicino ai Caraibi: in questo momento si trova nell’Oceano Atlantico, tra Cuba e la Giamaica, e si muove verso nord-ovest a una velocità di circa 23 km orari mentre la sua intensità continua ad aumentare.

Si prevede che l’uragano Rafael raggiunga la zona occidentale di Cuba nelle prossime ore, e probabilmente poi proseguirà il suo viaggio verso il sud degli Stati Uniti.

uragano rafael traiettoria
Fonte: National Hurricane Center

A causa dell’elevata temperatura superficiale dell’oceano su cui si muove la tempesta, e dell’aria molto umida, è alto il rischio che il ciclone si intensifichi in modo preoccupante prima di toccare terra a Cuba: qui sono attesi venti molto potenti, piogge abbondanti e pericolose mareggiate, con un alto rischio di allagamenti e frane. Condizioni di tempesta sono previste anche per le Florida Keys, l’arcipelago tropicale che si estende al largo della Florida meridionale. Nel frattempo, piogge torrenziali e venti da uragano hanno già coinvolto anche diverse aree dei Caraibi occidentali, e in particolare Giamaica e Isole Cayman.

uragano rafael vento
I venti dell’uragano Rafael. Fonte: ventusky.com

Secondo le previsioni rese note dal National Hurricane Center degli Stati Uniti, dopo aver colpito Cuba l’uragano Rafael si sposterà verso il Golfo del Messico, dove probabilmente perderà intensità grazie alle temperature più basse del mare e alla presenza di aria più secca. Il suo percorso, tuttavia, resta incerto. I modelli previsionali suggeriscono due possibili traiettorie: una verso la costa orientale del Golfo, l’altra potrebbe farlo deviare verso il Messico nord-orientale.

 

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Smog, particolato fine oltre la soglia limite a Milano e Torino https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/smog-particolato-fine-oltre-la-soglia-limite-a-milano-e-torino/ Wed, 06 Nov 2024 09:46:17 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78964 smog-nebbia-pianuraLa persistenza di un vaso campo di alta pressione sta facendo aumentare i livelli di smog in diverse città, specie della Pianura Padana. La stabilità meteo favorisce infatti l’accumulo nella bassa atmosfera degli inquinanti, soprattutto nel bacino padano, in cui si respira l’aria più inquinata d’Italia e una delle peggiori d’Europa. Elevati livelli di smog …

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La persistenza di un vaso campo di alta pressione sta facendo aumentare i livelli di smog in diverse città, specie della Pianura Padana. La stabilità meteo favorisce infatti l’accumulo nella bassa atmosfera degli inquinanti, soprattutto nel bacino padano, in cui si respira l’aria più inquinata d’Italia e una delle peggiori d’Europa.

Elevati livelli di smog in Pianura Padana: il PM2.5 supera la soglia a Milano e Torino

La presenza prolungata dell’anticiclone nei mesi più freddi, in Pianura Padana si traduce spesso in nebbia e elevate concentrazioni di smog. In molte zone si stanno superando i livelli di concentrazione massimi definiti dalla nuova normativa europea per la salvaguardia della salute umana.

A Milano, ad esempio, il particolato fine PM2.5 – il più pericoloso – raggiunge da giorni concentrazioni più elevate della soglia media giornaliera massima di 25 µg/m³. Secondo la normativa europea tale soglia non dovrebbe essere superata per più di 18 giorni l’anno. A Milano tale soglia è stata superata già 6 volte negli ultimi 10 giorni.

Considerando il PM10, invece, a Milano le concentrazioni restano prossime al livello limite di 50, superato quest’anno già 34 volte (contro le 35 massime stabilite dalla normativa).

smog
Concentrazioni medie giornaliere di PM2.5 a Milano (viale Marche). Crediti Arpa Lombardia

Anche a Torino i livelli di particolato fine stanno aumentando, con concentrazioni di PM2.5 superiori alla soglia già da 3 giorni consecutivi. Anche a Torino risultano più contenuti, rispetto ai limiti di legge, i livelli di PM10, con concentrazioni tra i 37 e 44 µg/m³.

Non solo Milano e Torino. Le concentrazioni di PM2.5 superano i livelli massimi anche in altri settori della Pianura Padana, tra cui nelle città di Monza, Brescia, Saronno, Cremona, Asti, Alessandria, Modena, Rovigo e Padova.

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Novembre anomalo, caldo record sulla vetta del Monte Rosa https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/novembre-anomalo-caldo-record-sulla-vetta-del-monte-rosa/ Tue, 05 Nov 2024 11:06:41 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78956 monte rosaNovembre ha preso il via sotto un “caldo” anomalo: in tutta Italia le temperature sono ben superiori alla norma del periodo, ma è in montagna che raggiungono valori eccezionali, con un nuovo record registrato sulla vetta del Monte Rosa. Inizio di novembre mite: caldo record sul Monte Rosa Sole, tempo stabile e temperature miti. Dopo …

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Novembre ha preso il via sotto un “caldo” anomalo: in tutta Italia le temperature sono ben superiori alla norma del periodo, ma è in montagna che raggiungono valori eccezionali, con un nuovo record registrato sulla vetta del Monte Rosa.

Inizio di novembre mite: caldo record sul Monte Rosa

Sole, tempo stabile e temperature miti. Dopo un ottobre particolarmente piovoso, le condizioni meteo sull’Italia sono tornate stabili e tranquille grazie alla persistenza di un vasto anticiclone. La massa d’aria mite, insieme ai venti da sud, stanno condizionando il clima da Nord a Sud, con temperature che nella giornata di lunedì 4 hanno raggiunto punte di 25 gradi tra il Centro-Sud e Isole, e di 20 gradi al Nord.

A fare scalpore però è la temperatura anomala registrata sul Monte Rosa. Nella giornata del 3 novembre è infatti stato registrata una temperatura massima di +1,4°C alla Capanna Margherita a 4.560 metri sul Monte Rosa, la stazione meteo più alta d’Europa. Si tratta di un valore record per il mese di novembre: che batte gli +1 gradi registrati il 10 novembre del 2015. 

Temperature massime previste per martedì 5 novembre. Crediti Meteo Expert
Temperature massime previste per martedì 5 novembre. Crediti Meteo Expert

In quest giorni lo zero termico si è difatti portato a quota 4000-4300 metri sulle Alpi, e difatti anche a quote più basse le temperature sono state particolarmente elevate. A 1300 metri si sono registrati 18,4 gradi a Rovina Bassa di Cancia (BL) e 17,2 gradi al Passo Mendola, in provincia di Trento. Paradossalmente – per il fenomeno dell’inversione termica – sono più contenute le temperature solo nei settori del Nord rimasti nella nebbia: a Milano Linate, difatti, si sono raggiunti “solo” 12,5 gradi, a Novara i 13.6 gradi.

Alluvione a Valencia: le cause del disastro

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Nessuna tregua in Spagna: allerta rossa a Barcellona per forte maltempo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/spagna-maltempo-allerta-rossa-a-barcellona/ Mon, 04 Nov 2024 11:04:27 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78949 barcellona maltempoAncora maltempo e piogge torrenziali sulla Spagna orientale. Dopo la devastante alluvione che ha colpito Valencia, e per cui sono ancora in atto le ricerche dei dispersi, nuove piogge hanno interessate la regione nelle scorse ore, con condizioni che si stanno rivelando critiche questa volta più a nord, in Catalogna, nella zona di Barcellona.  Nuovo …

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Ancora maltempo e piogge torrenziali sulla Spagna orientale. Dopo la devastante alluvione che ha colpito Valencia, e per cui sono ancora in atto le ricerche dei dispersi, nuove piogge hanno interessate la regione nelle scorse ore, con condizioni che si stanno rivelando critiche questa volta più a nord, in Catalogna, nella zona di Barcellona. 

Nuovo maltempo: dopo Valencia scatta l’allerta rossa a Barcellona

Il servizio meteo nazionale avverte sull’estremo pericolo di piogge torrenziali. In sole quattro ore all’aeroporto di El Prat sono già stati accumulati 150 l/m². In questo periodo i temporali si stanno spostando verso nord-est. L’allerta prevede accumuli di 180 l/m² nel Baix Llobregat nelle 24 ore. Molte strade sono state allagate a causa delle forti piogge, con conseguenti danni e pericoli per la popolazione.

Il servizio Aemet ha esortato la popolazione a fare molta attenzione e a mettersi in viaggio solo se strettamente necessario. Le condizioni più critiche interesseranno, secondo gli esperti meteo, soprattutto Baix Llobregat e le zone circostanti. L’allerta arancione riguarda, invece, la Tarragona dove sono attesi locali nubifragi con accumuli orari anche di 40 l/m².
Oltre alla pioggia forte si temono grandinate localmente intense, con chicchi di oltre due centimetri di diametro e raffiche di vento superiori a 25 km/h. L’allerta attivata per questo mercoledì in queste zone corrisponde al livello di pericolo più alto sulla scala di allerta meteorologica, per questo le autorità chiedono estreme precauzioni nelle prossime ore.

Grande la rabbia a Valencia per l’allerta ignorata e minimizzata dal governatore

A Valencia, intanto, continuano le operazioni per togliere il fango e recuperare i dispersi. Purtroppo il numero di dispersi è ancora elevato, e si teme che il bilancio delle vittime salga ulteriormente.
Il re Felipe e la regina Letizia, insieme al premier Pedro Sánchez, hanno visitato le zone alluvionate, dove il bilancio dei morti è salito a 217. Grande la rabbia della cittadinanza che li ha accolti a Paiporta, nella Comunità Valenciana. Sotto le critiche anche il governatore della regione Carlos Mazòn, che ore prima della tragedia minimizzò i rischi del maltempo e ignorò l’allerta meteo, che avrebbe forse salvato delle vite.
Altri 5 mila soldati si uniranno per aiutare la popolazione, diventando il “più grande dispiegamento di forze armate mai effettuato in Spagna in tempo di pace” con un totale di 7500 soldati.

Maltempo sulla Spagna: da ovest si avvicina la tempesta Patty

L’attuale fase di maltempo dovrebbe esaurirsi nella giornata di oggi. In seguito dovrebbe migliorare sui settori della Spagna affacciati sul Mediterraneo, mentre ad ovest si avvicina la tempesta Patty.

La tempesta sub tropicale Patty, nata nell’Atlantico, è in avvicinamento all’Europa occidentale: dovrebbe colpire le Azzorre nelle prossime ore e raggiungere il Portogallo domani, come depressione post tropicale.

Patty ha sviluppato una struttura subtropicale con venti sostenuti prossimi ai 100 km/h e un’organizzazione interna con caratteristiche subtropicali. Per fortuna dovrebbe perdere intensità velocemente, i resti di Patty raggiungeranno le coste del Portogallo o della Galizia, e poi verrà assorbita dalla circolazione generale dell’atmosfera.

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Anticiclone di blocco: Zero termico a 4000 metri e Smog in aumento https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/anticiclone-di-blocco-zero-termico-a-4000-metri-e-smog-in-aumento/ Sat, 02 Nov 2024 11:27:48 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78941 meteo smogNovembre prende il via con una fase meteo finalmente stabile e soleggiata grazie alla presenza, sull’Italia e su gran parte dell’Europa, di un vasto campo di alta pressione il quale tuttavia porterà nebbia e un graduale accumulo di smog. Dopo un mese di ottobre particolarmente piovoso, l’anticiclone farà da blocco per le perturbazioni atlantiche, proteggendo …

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Novembre prende il via con una fase meteo finalmente stabile e soleggiata grazie alla presenza, sull’Italia e su gran parte dell’Europa, di un vasto campo di alta pressione il quale tuttavia porterà nebbia e un graduale accumulo di smog. Dopo un mese di ottobre particolarmente piovoso, l’anticiclone farà da blocco per le perturbazioni atlantiche, proteggendo il Mediterraneo centrale dall’arrivo di nuove piogge.

Domenica 3 novembre il tempo sarà in generale soleggiato, tranne che in Pianura Padana, dove sarà una giornata piuttosto grigia per le nebbie. Il cielo presenterà qualche nuvola sui settori alpini centrali, Appennini, Calabria e Sicilia settentrionale.

Le temperature resteranno ben oltre la media del periodo al Sud e sulle regioni centrali adriatiche, mentre al Nord e sui restanti settori del Centro Italia subiranno dei lievi cali nei valori pomeridiani.

Alta pressione protagonista: la stabilità favorirà la formazione della nebbia e l’accumulo di smog

La prossima settimana resterà influenzata dal vasto campo di alta pressione. Ci attendono dunque giornate stabili, soleggiate, ma con il crescente fastidio della nebbia nelle pianure e valli del Centro-Nord.

L’alta pressione favorirà inoltre l’accumulo di smog nei bassi strati. I valori sono già prossimi alla soglia limite per la salute umana. Tra il 31 ottobre e l’1 di novembre, in diverse città della Pianura Padana, la zona più inquinata d’Italia e d’Europa, i valori di PM10 sfioravano o localmente superavano il limite di 50 μg/m3 (microgrammi al metro cubo). In particolare segnaliamo Venezia con una media giornaliera di 46 μg/m3Mantova con 46 μg/m3Reggio Emilia con 50 μg/m3Rimini con 52 μg/m3 e Milano con 53 μg/m3.

Buco dell’ozono sull’Antartide: quest’anno il settimo più piccolo dal 1992

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Un giorno su 2 di pioggia ad ottobre al Centro-Nord https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/un-giorno-su-2-di-pioggia-ad-ottobre-al-centro-nord/ Fri, 01 Nov 2024 10:46:29 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78935 pioggia ottobreDopo un mese di ottobre caratterizzato dalla pioggia, stiamo vivendo una fase meteo più stabile grazie all’arrivo dell’alta pressione. Il mese appena concluso è stato molto piovoso, specie per il Centro-Nord, dove ha piovuto una volta ogni due giorni. Le zone in cui ha piovuto più spesso – secondo i dati di Meteo Expert – …

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Dopo un mese di ottobre caratterizzato dalla pioggia, stiamo vivendo una fase meteo più stabile grazie all’arrivo dell’alta pressione. Il mese appena concluso è stato molto piovoso, specie per il Centro-Nord, dove ha piovuto una volta ogni due giorni.

Le zone in cui ha piovuto più spesso – secondo i dati di Meteo Expert – sono Toscana, Umbria, nord della Marche, Emilia Romagna e tutto il Nord del Paese, dove si contati più di 14 giorni di pioggia durante l’intero mese. Tra Liguria, Lombardia nord-occidentale, Alpi occidentali e localmente tra Toscana, Emilia Romagna e Marche, si è arrivati a 18 giorni di pioggia su 31, con un picco massimo tra Liguria, alta Toscana e Emilia, dove si sono contati fino a 22-24 giorni piovosi.

Sulle regioni del Sud e in parte del Centro i giorni di pioggia di ottobre si sono contati, invece, sulle dita di due mani, ad eccezione della Campania, della Sardegna e del nord della Basilicata, dove se ne sono contati 12.

Dati: MeteoNetwork e stime satelliti NASA GPM IMERG. Risoluzione spaziale: 4 km. Elaborazioni: Meteo Expert

Pioggia protagonista ad ottobre 2024: accumuli fino a 500 litri per metro quadrato

Le precipitazioni si sono concentrate, per quantità, nello stesso settore, con accumuli mensili che nel Levante Ligure, in Emilia e nelle Prealpi del Veneto, hanno raggiunto localmente la soglia dei 450-500 litri per metro quadrato. Il Sud Italia ha ricevuto decisamente meno pioggia, con accumuli che complessivamente sono rimasti tra i 10 e gli 80 litri per metro quadrato, con valori superiori sul versante Tirrenico di Campania e Lazio, dove gli accumuli hanno raggiunto i 140-180 litri per metro quadrato.

pioggia ottobre
Dati: MeteoNetwork e stime satelliti NASA GPM IMERG. Risoluzione spaziale: 4 km. Elaborazioni: Meteo Expert

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Meteo weekend e Ognissanti: le previsioni nei dettagli https://www.iconameteo.it/news/previsioni/meteo-weekend-e-ognissanti-le-previsioni-nei-dettagli/ Thu, 31 Oct 2024 10:16:13 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78927 meteo weekendGli aggiornamenti meteo per il primo weekend di novembre e il ponte di Ognissanti confermano che l’anticiclone manterrà il dominio sull’Italia, ma non mancheranno un po’ di nuvole e nebbie. Un parziale cambio di scenario si profila per domenica 3 novembre, quando vedremo arrivare qualche nuvola in più e venti freschi, che riporteranno la colonnina …

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Gli aggiornamenti meteo per il primo weekend di novembre e il ponte di Ognissanti confermano che l’anticiclone manterrà il dominio sull’Italia, ma non mancheranno un po’ di nuvole e nebbie. Un parziale cambio di scenario si profila per domenica 3 novembre, quando vedremo arrivare qualche nuvola in più e venti freschi, che riporteranno la colonnina di mercurio su valori più vicini alla media stagionale dopo giornate eccezionalmente calde.

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Le previsioni meteo per venerdì 1 novembre, giorno di Ognissanti

Nel giorno di Ognissanti, domani, le condizioni meteo saranno in generale stabili. Il sole avrà la meglio in gran parte del Paese, salvo qualche nube passeggera in Sardegna e velature sparse tra Calabria e Sicilia. Al Centro-Nord, nebbie e foschie dense si presenteranno nelle prime ore del mattino su pianure e vallate. Le temperature, ancora sopra la media, si manterranno stabili, con venti moderati di Scirocco sulla Sardegna e sui mari vicini, che resteranno mossi.

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Le previsioni meteo per il weekend del 2 e 3 novembre

La giornata di sabato sarà caratterizzata da tempo stabile e soleggiato in tutta Italia. Qualche addensamento nuvoloso persisterà nel sud della Sardegna, lambito da una circolazione di bassa pressione situata tra Spagna e Marocco. Nel resto del Paese, si attende un cielo prevalentemente sereno, con il rischio di locali nebbie nelle prime ore del giorno in Val Padana e nelle valli del Centro.
Le temperature si manterranno elevate, con massime che potranno raggiungere anche i 25 gradi in alcune località, e venti deboli, tranne qualche rinforzo di Scirocco nel Canale di Sardegna e di Maestrale sull’Adriatico centro-meridionale.

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Domenica potrebbe portare un accenno di cambiamento, con l’arrivo di aria più fresca dai Balcani e dal Mar Nero, che interesserà marginalmente l’Italia. Questa leggera frescura porterà un calo termico, specialmente sulla Val Padana e lungo le coste adriatiche, riducendo il rischio di nebbie notturne grazie a una leggera intensificazione dei venti. Si prevedono nubi basse nelle zone nordoccidentali, lungo le Prealpi e il versante orientale dell’Appennino centro-settentrionale.
Venti moderati soffieranno da nord-est sull’Adriatico, da nord sull’alto Ionio e in Liguria, e da est in Sardegna.

 

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La tragica alluvione di Valencia causata da una DANA: di cosa si tratta? https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-tragica-alluvione-di-valencia-causata-da-una-dana-di-cosa-si-tratta/ Wed, 30 Oct 2024 15:25:41 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78921 alluvione ValenciaL’alluvione che ha devastato Valencia, in Spagna, è stata causata da una DANA. Di cosa si tratta? L’acronimo sta per Depresion Aislada en Niveles Altos ed è un fenomeno meteorologico tipico della Spagna e del Mediterraneo occidentale. Si verifica quando una massa d’aria fredda in quota si isola, formando una depressione chiusa, chiamata in gergo …

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L’alluvione che ha devastato Valencia, in Spagna, è stata causata da una DANA. Di cosa si tratta? L’acronimo sta per Depresion Aislada en Niveles Altos ed è un fenomeno meteorologico tipico della Spagna e del Mediterraneo occidentale. Si verifica quando una massa d’aria fredda in quota si isola, formando una depressione chiusa, chiamata in gergo anche goccia fredda.

La sua posizione, la sua profondità e l’apporto di una grande quantità di acqua precipitabile hanno favorito un elevato potenziale di violente precipitazioni. Ricordiamo come il Mediterraneo sia un hot-spot della crisi climatica e le temperature superficiale delle acque negli ultimi mesi sono state estremamente elevate, favorendo un surplus di energia e dunque precipitazioni più violente.

Nel caso di Valencia, secondo i meteorologi spagnoli, l’instaurarsi di un flusso costante da est ha interessato le catene montuose vicino alla costa, fornendo energia costante per lo sviluppo di violenti temporali stazionari.
Questi temporali, organizzati anche a supercella, hanno causato precipitazioni intense molto persistenti e anche alcuni tornado. La tragica alluvione di Valencia al momento ha causato almeno 70 vittime e numerosi dispersi, oltre a danni enormi.

Le precipitazioni accumulate dalla DANA in molte zone di Valencia sono state eccezionali, con oltre 250-300 litri per metro quadro. I record più elevati, tuttavia, sono stati addirittura di quasi 500 mm. Non ha piovuto solo a Valencia: anche le aree di Albacete, Malaga e Granada hanno superato i 150 mm, così come quelle di Teruel, Guadalajara e Cuenca, con quasi 200 mm. Si tratta della più alta precipitazione accumulata in 24 ore nella Comunità Valenciana dal 1996, quando furono registrati 520 mm a Tavernes de la Vall.

Il maltempo in queste ore si sta concentrando su due aree della Spagna: il nord-est e il sud-ovest della penisola. Le piogge interesseranno Aragona, Catalogna, La Rioja, il sud della Navarra e anche a Castellón, dove saranno più persistenti.

Sia giovedì che venerdì avremo ancora precipitazioni localmente forti nel sud-ovest della penisola e ci saranno ancora temporali nelle zone della Catalogna, di Valencia e delle Isole Baleari, anche se saranno meno intensi rispetto alle ultime ore.

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Super tifone Kong-rey verso Taiwan con raffiche a quasi 300 km/h https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/super-tifone-taiwan-kong-rey/ Wed, 30 Oct 2024 09:40:34 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78915 Tifone Taiwan Kong-reyA Taiwan è scattata l’allerta per l’imminente arrivo del super tifone Kong-rey: il ciclone ha raggiunto l’intensità di un uragano di categoria 4 e giovedì potrebbe raggiungere l’isola portando piogge torrenziali, venti e un’onda di tempesta distruttivi. Tifone Kong-rey: giovedì 31 l’impatto su Taiwan Il tifone Kong-rey si sta dirigendo verso nord-ovest, diretto sull’isola di …

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A Taiwan è scattata l’allerta per l’imminente arrivo del super tifone Kong-rey: il ciclone ha raggiunto l’intensità di un uragano di categoria 4 e giovedì potrebbe raggiungere l’isola portando piogge torrenziali, venti e un’onda di tempesta distruttivi.

Tifone Kong-rey: giovedì 31 l’impatto su Taiwan

Il tifone Kong-rey si sta dirigendo verso nord-ovest, diretto sull’isola di Taiwan che dovrebbe raggiungere giovedì 31. Secondo le previsioni Kong-rey potrebbe intensificarsi ulteriormente prima di fare landfall, ovvero prima dell’impatto sulla terraferma.
L’intensa tempesta, nata sul Pacifico occidentale, dovrebbe approdare sulla contea di Taitung. Secondo le previsioni del Joint Typhoon Warning Center della Marina degli Stati Uniti, il tifone Kong-rey porterà venti incredibilmente forti, con raffiche a quasi 300 km/h sui settori più esposti della costa orientale dell’isola, per fortuna quella più scarsamente popolata. Il centro del Tifone transiterà però anche sul versante occidentale, avvicinandosi a Taipei, che dovrebbe “sfiorare” passando a 100 km più a sud-ovest.
Tifone Taiwan Kong-rey
Traiettoria prevista del Tifone Kong-rey
Secondo l’amministrazione, nelle zone montuose orientali di Taiwan si prevedono piogge con accumuli complessivi fino a 1,2 metrie venti distruttivi. Il presidente di Taiwan Lai Ching-te ha esortato la popolazione a stare lontana dalle montagne e dalla costa. Il ministero della Difesa ha intanto dislocato circa 36.000 soldati in tutta l’isola.
Il meteorologo della Central Weather Administration, Stan Chang, ha affermato a Reuters che è relativamente raro che un forte tifone colpisca direttamente Taiwan così tardi nella stagione. L’ambiente attuale è ancora favorevole alla formazione di tifoni intensi a causa della elevata temperatura del mare, e del passaggio di fronti freddi più tardivi del normale provenienti da nord.
Tifone Taiwan Kong-rey
Il tifone dovrebbe attraversare Taiwan e dovrebbe raggiungere lo Stretto di Taiwan entro la sera di giovedì 31. Kong-rey dovrebbe indebolirsi nel passaggio sulla terraferma, ma non si esclude il suo passaggio in prossimità della Cina continentale con intensità paragonabile ad un uragano di categoria 1.

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Alluvione a Valencia: un anno di pioggia in 1 giorno. Bilancio drammatico https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/alluvione-valencia-bilancio-drammatico/ Wed, 30 Oct 2024 06:30:04 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78911 spagna DANAL’intenso vortice di bassa pressione che ha colpito l’Italia negli scorsi giorni, si è spostato sulla Spagna dando vita a fenomeni intensi che hanno causato una grave alluvione a Valencia, Murcia e Malaga e altri settori del Paese.  Alcune zone della Spagna meridionale e orientale sono state colpite da gravi inondazioni improvvise: in alcune località …

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L’intenso vortice di bassa pressione che ha colpito l’Italia negli scorsi giorni, si è spostato sulla Spagna dando vita a fenomeni intensi che hanno causato una grave alluvione a Valencia, Murcia e Malaga e altri settori del Paese. 

Alcune zone della Spagna meridionale e orientale sono state colpite da gravi inondazioni improvvise: in alcune località sono caduti fino a 30 centimetri di pioggia in poche ore. Acqua e fango hanno invaso le strade della città, travolgendo qualsiasi cosa.

Il bilancio è drammatico, con diverse vittime e dispersi a Valencia. I danni materiali sono innumerevoli, con strade che si sono trasformate in fiumi in piena a causa delle piogge insistenti. Colpite anche Murcia e Malaga con oltre 100 mm di pioggia, e allagamenti diffusi.

A causare l’alluvione è stato un sistema temporalesco autorigenerante, che in breve tempo ha scaricato al suolo più di 300 mm di pioggia nell’area di Valencia. La Protezione Civile aveva diramato l’allerta rossa nella Comunità Valenciana: si prevedevano un massimo di 200 mm di pioggia in meno di 12 ore. A Chiva, che si trova a est di Valencia, sono caduti 491 mm di pioggia in 8 ore. Praticamente un anno di pioggia concentrato in meno di un giorno.

Quantitativi estremi per una zona che in media riceve 77 mm di pioggia nell’intero mese di ottobre.

Alluvione a Valencia: il vortice insiste portando maltempo diffuso

Martedì 29 è stato il giorno peggiore per l’ondata di maltempo che ha colpito la Spagna. Nella giornata di mercoledì 30 il vortice di bassa pressione si sposterà lentamente verso nord-ovest, rimanendo centrata attorno al sud-ovest della penisola. In questo contesto le zone con maggiore probabilità di precipitazioni localmente molto forti e persistenti potrebbero essere l’Andalusia occidentale e la zona dello Stretto, con fenomeni che – seppur meno intensi – interesseranno ancora la Comunità Valenciana e la Catalogna.

Giovedì 31 sono ancora previsti fenomeni, localmente forti e persistenti, nella zona dello Stretto e dell’Andalusia occidentale, nonché sui versanti meridionali delle catene montuose della penisola occidentale, in particolare del sistema Centrale. Secondo l’Agenzia meteorologica spagnola è molto probabile che il sistema si dissiperà tra il weekend e l’inizio della prossima settimana.

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Stop al maltempo: torna l’Anticiclone fino al Ponte di Ognissanti https://www.iconameteo.it/primo-piano/stop-al-maltempo-torna-lanticiclone-fino-al-ponte-di-ognissanti/ Tue, 29 Oct 2024 16:28:56 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78901 OgnissantiLa lunga fase di maltempo sull’Italia sta vivendo una tregua che potrebbe proseguire anche nel Ponte di Ognissanti. L’alta pressione, infatti, sta interessando il nostro Paese portando tempo stabile e un clima molto mite per il periodo con valori oltre i 25 gradi al Centro-sud, in particolare su Sicilia e Sardegna. Lo zero termico sulle …

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La lunga fase di maltempo sull’Italia sta vivendo una tregua che potrebbe proseguire anche nel Ponte di Ognissanti. L’alta pressione, infatti, sta interessando il nostro Paese portando tempo stabile e un clima molto mite per il periodo con valori oltre i 25 gradi al Centro-sud, in particolare su Sicilia e Sardegna. Lo zero termico sulle nostre Alpi si attesterà nei prossimi giorni a oltre 3000 metri di quota, sfiorando i 4000 nella parte finale della settimana. Non si profila, al momento, l’irruzione di aria più fredda sul nostro Paese.

Le giornate tra mercoledì e il Ponte di Ognissanti saranno molto simili, con tempo stabile e in gran parte soleggiato. Da segnalare della nuvolosità più densa nei settori meridionali della Sardegna e localmente sulla Sicilia ma senza piogge. In questi settori si faranno sentire miti e umidi venti di Scirocco.

Attenzione alle nebbie che potrebbero limitare la visibilità sulla Val Padana, lungo le coste dell’Alto Adriatico e anche nelle Valli del Centro. In queste zone le temperature si attesteranno su valori inferiori rispetto a quelle soleggiate. L’anomali termica maggiore si verificherà al Centro-nord dove le temperature potrebbero essere di 5-6 gradi sopra le norma del periodo.

Probabilmente anche nella giornata di domenica dovrebbe prevalere la stabilità atmosferica ma per i dettagli in merito è meglio attendere gli aggiornamenti meteo successivi.

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Dopo l’Italia, il Vortice colpisce la Spagna: maltempo e alluvioni https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/dopo-italia-il-vortice-colpisce-la-spagna-alluvione/ Tue, 29 Oct 2024 10:40:19 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78903 spagna maltempoIl vortice di bassa pressione responsabile dei recenti eventi alluvionali che hanno colpito alcune regioni del Nord Italia, si è spostato verso il Mediterraneo occidentale determinando forte maltempo su parte della Spagna. Nelle scorse ore Andalusia e Baleari sono state colpite da violenti nubifragi e grandinate. In particolare, a Minorca e Maiorca, intense piogge hanno causato …

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Il vortice di bassa pressione responsabile dei recenti eventi alluvionali che hanno colpito alcune regioni del Nord Italia, si è spostato verso il Mediterraneo occidentale determinando forte maltempo su parte della Spagna.

Nelle scorse ore Andalusia e Baleari sono state colpite da violenti nubifragi e grandinate. In particolare, a Minorca e Maiorca, intense piogge hanno causato gravi allagamenti, con strade allagate e auto trascinate via dalla forza delle correnti d’acqua e fango. E ora gravi allagamenti si stanno verificando nella comunità Velenciana, in Andalusia, nella Regione di Murcia, nell’est di Castilla-La Mancha.

Il servizio meteo nazionale ha diramato l’allerta meteo rossa per rischio di piogge intense fino alla sera di martedì 29, con accumuli fino a 90 mm in un’ora nella Comunità Valenciana.

La circolazione dei treni in diverse zone della provincia di Malaga rimane interrotta. Il Consiglio comunale di Guadix ha chiesto ai cittadini di non uscire il più possibile dalle proprie case. Il Consorzio Provinciale dei Vigili del Fuoco di Valencia ha ricevuto più di 50 chiamate di soccorso a causa delle abbondanti piogge cadute in tutta la provincia. Dieci comuni delle province di Alicante e Valencia hanno informato il Dipartimento dell’Istruzione della sospensione delle lezioni nelle scuole a causa delle forti piogge.

Vortice sulla Spagna: maltempo e alluvioni

Il vortice di bassa pressione produrrà piogge diffuse nella Penisola e nelle Isole Baleari, con maggiore intensità sul versante mediterraneo. Martedì 29 sarà il giorno peggiore, secondo le previsioni del servizio meteo spagnolo, con rischio di precipitazioni e temporali intensi nella zona dello Stretto, nell’Andalusia orientale, nella Murcia, nella Castiglia-La Mancia orientale e nella Comunità Valenciana.

A causa dell’intensità e della persistenza delle piogge, è probabile che in queste zone si possano superare i 120-150 mm nell’arco di 12-24 ore. In misura minore, ma anche localmente intensa, le precipitazioni si estenderanno a gran parte del resto della metà meridionale, zona centrale ed estremo nord-est della penisola.

In alcune zone gli accumuli registrati sono già ingenti, come i 200 mm caduti a Es Mercadal (Minorca), dove hanno provocato disagi e danni alle infrastrutture locali, oltre a difficoltà nei collegamenti aerei. Al momento la pioggia cade con particolare intensità a Granada: qui nelle ultime ore sono già caduti 138,6 mm di pioggia e a Guadix 84,8 mm.

Il vortice persisterà sulla Spagna fino ad inizio novembre

Mercoledì 30 il vortice tenderà a spostarsi lentamente verso nord-ovest, rimanendo centrata sul sud-ovest della penisola iberica. A registrare le piogge più intense saranno l’Andalusia occidentale, la zona dello Stretto, gran parte del sistema iberico, il nord della Comunità Valenciana e la Catalogna. Meno intensi e più dispersi, i rovesci si estenderanno ad altre zone dell’interno della penisola, lasciando l’estremo nord-ovest, l’estremo sud-est, la zona della Cantabria e le Isole Baleari.

Il maltempo potrebbe persistere anche nei giorni successivi: stando agli aggiornamenti meteo, infatti, il vortice potrebbe spostarsi lentamente verso nord-ovest, per poi scendere di nuovo, con conseguenti nuove piogge e temporali nell’area mediterranea.

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Maltempo 26 ottobre: piogge impressionanti e disagi. Quali zone ha colpito? https://www.iconameteo.it/primo-piano/maltempo-26-ottobre-piogge-impressionanti-e-disagi-quali-zone-ha-colpito/ Sun, 27 Oct 2024 10:17:08 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78897 maltempo 27 ottobreUna violenta ondata di maltempo ha colpito ieri (sabato 26 ottobre) il Nord-Ovest e la Sardegna, dove insisterà anche oggi (domenica 27 ottobre), prima di esaurirsi completamente entro fine giornata. Questo peggioramento dipende dalla perturbazione n.9 del mese, quasi stazionaria e associata a un vortice di bassa pressione posizionato sulla Spagna. Le principali criticità, nonché …

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Una violenta ondata di maltempo ha colpito ieri (sabato 26 ottobre) il Nord-Ovest e la Sardegna, dove insisterà anche oggi (domenica 27 ottobre), prima di esaurirsi completamente entro fine giornata. Questo peggioramento dipende dalla perturbazione n.9 del mese, quasi stazionaria e associata a un vortice di bassa pressione posizionato sulla Spagna. Le principali criticità, nonché le precipitazioni più ingenti a livello di accumuli, si segnalano tra Piemonte e Liguria.
Accumuli del 26 ottobre 2024 – Mappa Meteo Expert
Per la giornata odierna la Protezione Civile ha diramato l’allerta arancione su alcuni settori di Piemonte, Liguria e nell’area del delta del Po in Emilia-Romagna. Valutata, inoltre, allerta gialla su gran parte della Sardegna e su settori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana.

Maltempo in Liguria: il Bormida esondato in più punti, una persona risulta dispersa

Dopo il nubifragio di sabato pomeriggio nel ponente genovese, che ha provocato frane e allagamenti tra Varazze e Arenzano (qui una persona risulta dispersa), nella serata di ieri il maltempo ha colpito anche il Savonese, in particolare Quiliano e l’entroterra della Val Bormida, dove il torrente è esondato. Problemi in particolare nei Comuni di Cairo Montenotte, Dego e Altare, dove il Bormida è esondato in più punti.

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’ARPAL (arpa.piemonte.it), la struttura convettiva che ha interessato nella tarda serata di ieri la Val Bormida si è poi spostata verso Est/Nordest determinando piogge forti o localmente molto forti. La seconda linea temporalesca che si era sviluppata in mare è transitata rapidamente sul Centro-Levante con precipitazioni fino a molto forti sulle brevi durate (20 mm in 10 minuti a Levanto). Come si può notare dalla mappa sottostante, in alcuni punti nell’arco di 24 ore si sono verificati accumuli da 150 a 200 mm di pioggia.

Mappa accumuli 24 ore in Liguria – ARPAL

Maltempo in Piemonte: piogge molto abbondanti nell’Alessandrino ma anche nei settori settentrionali della regione

Il maltempo nella giornata di sabato ha colpito anche il Piemonte con precipitazioni molto abbondanti in particolare al confine con la Liguria e nei settori settentrionali della regione. Nell’Alessandrino e nel Cuneese si sono verificati repentini innalzamenti dei livelli idrometrici a causa dell’intensità delle precipitazioni. Nel dettaglio, nell’alessandrino si è verificato un repentino innalzamento dell’Orba e dei suoi affluenti di destra con valori prossimi o superiori al livello di guardia. Nel cuneese il torrente Ghiandone a Staffarda ha superato il livello di guardia nel pomeriggio e attualmente è in decrescita.

Arpa Piemonte informa che le precipitazioni previste per le prossime ore determineranno un ulteriore e generale innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua del reticolo principale e secondario. In particolare, gli incrementi maggiori sono attesi su Tanaro, Belbo e Bormida, e su biellese, novarese e vercellese. Il Po è previsto in generale incremento dalla sezione di Carignano (TO) a valle, mantenendosi con valori inferiori al livello di guardia. Come si evince dalla mappa elaborata da ARPA Piemonte, nelle ultime 24 e 48 ore i quantitativi di pioggia più ingenti si sono verificati nel nord della regione e nel sud-est, al confine con la Liguria.
Mappa accumuli 24 e 48 ore – ARPA Piemonte

Molti disagi anche in Toscana: inondazioni nel Pisano

Nella notte tra venerdì e sabato forti temporali hanno colpito anche la Toscana, in particolare tra Pisano e Livornese dove si sono verificati inondazioni e allagamenti. Disagi importanti si segnalano in particolare a Riparbella (Pisa) dove la piena del torrente Botra a Sorbugnano ha abbattuto un ponte. Nella zona si sono registrati molti allagamenti, che fortunatamente risultano in gran parte risolti.

Cosa succederà nelle prossime ore? Dettagli ed evoluzione

In base agli ultimi aggiornamenti, la prospettiva a breve termine vede un generale miglioramento, con un esaurimento dei fenomeni entro la fine della giornata odierna. Ad inizio settimana, e dunque a cavallo tra la fine di ottobre e l’inizio del mese di novembre, si profila una situazione più stabile anche su Nord-Ovest e Sardegna così come nel resto del Paese.

Da martedì 29 e fino presumibilmente a venerdì 1 novembre (Ognissanti), infatti, il rinforzo dell’Anticiclone favorirà condizioni meteo stabili, asciutte e soleggiate ma soprattutto temperature oltre la norma e anomalie più marcate nelle regioni del Nord. Si preannuncia dunque un Halloween caratterizzato da caldo anomalo, così come la giornata di Ognissanti.

Seppur con un certo margine di incertezza, l’evoluzione successiva non esclude un nuovo peggioramento del tempo nel prossimo weekend del 2-3 novembre, con un ridimensionamento delle temperature verso valori più in linea con il periodo. Potremmo dunque assistere da domenica 3 alla prima vera irruzione fredda della stagione, diretta in particolare verso il Sud e il lato Adriatico della Penisola.

Per conferme e ulteriori dettagli sull’evoluzione appena descritta si rimanda ai prossimi aggiornamenti nonché alle previsioni sempre aggiornate di IconaMeteo.it.

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Anticiclone ad Halloween e Ognissanti! Quando irromperà il freddo? https://www.iconameteo.it/primo-piano/anticiclone-ad-halloween-e-ognissanti-quando-irrompera-il-freddo/ Sat, 26 Oct 2024 10:34:07 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78893 La scena meteo in questo ultimo weekend di ottobre è segnata da un forte maltempo, a causa dalla perturbazione n.9 del mese associata a un vortice di bassa pressione che andrà a posizionarsi sulla Spagna orientale influenzando le condizioni del tempo in particolare sull’estremo Nord-Ovest e in Sardegna. Ma da lunedì 28 ottobre ci penserà …

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La scena meteo in questo ultimo weekend di ottobre è segnata da un forte maltempo, a causa dalla perturbazione n.9 del mese associata a un vortice di bassa pressione che andrà a posizionarsi sulla Spagna orientale influenzando le condizioni del tempo in particolare sull’estremo Nord-Ovest e in Sardegna. Ma da lunedì 28 ottobre ci penserà l’Anticiclone a migliorare la situazione. Il freddo rimane quindi lontano dal nostro Paese, ma fino a quando?

Maltempo nel weekend 26-27 ottobre: attenzione a Piemonte e Liguria

Meteo, quando migliora la situazione sul nostro Paese?

Stando alle attuali previsioni, dopo questa intensa fase di maltempo che colpirà in modo particolare l’estremo Nord-Ovest e la Sardegna, per gli ultimi giorni di ottobre si profila un rinforzo dell’Anticiclone che darà vita finalmente a un miglioramento del tempo su tutto il Paese. Da lunedì 28 ottobre, dunque, migliorano progressivamente le condizioni meteo al Centro-Nord e nei giorni successivi l’alta pressione dovrebbe garantire giornate stabili e soleggiate da Nord a Sud ma anche le prime nebbie e strati di nubi basse su pianure, coste e valli del Centro-Nord.

Nessuna irruzione di aria fredda in vista (per ora): la tendenza per Halloween e Ognissanti

Per chi sperava in un’ondata di freddo invernale ci sarà ancora da aspettare. Con l’Anticiclone, infatti, il clima si manterrà molto mite, in particolare da martedì 29 e fino almeno a venerdì 1° novembre. Sia Halloween (31 ottobre) che Ognissanti saranno dunque caratterizzati da temperature oltre la norma, con le anomalie più marcate nelle regioni settentrionali. Su medio Adriatico, Sud e Sicilia il clima è già molto tiepido e tale si manterrà anche nel corso di questo ultimo weekend del mese, complice l’insistenza dei venti di Scirocco che faranno salire i valori massimi anche fino a 25-26 gradi.

 

Quando irromperà dunque il freddo?

In base agli ultimi aggiornamenti, seppur con ampi margini di incertezza, nel prossimo fine settimana (2-3 novembre) potrebbe verificarsi un nuovo peggioramento del tempo e un calo delle temperature. In particolare, nella giornata di domenica 3 novembre non è escluso che si possa assistere alla prima irruzione di aria fredda. Per ulteriori dettagli e conferme sull’evoluzione appena descritta si rimanda ai prossimi aggiornamenti e alle previsioni sempre aggiornate su IconaMeteo.it.

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Ultimo fine settimana di ottobre con forte maltempo: le regioni a rischio criticità https://www.iconameteo.it/primo-piano/ultimo-fine-settimana-di-ottobre-con-forte-maltempo-le-regioni-a-rischio-criticita/ Sat, 26 Oct 2024 07:47:16 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78886 L’ultimo weekend di ottobre sarà segnato da una intensa fase maltempo su parte delle nostre regioni. Dopo la perturbazione n.8 del mese che ha innescato la quarta alluvione nel giro di un anno e mezzo in Emilia Romagna, un altro fronte perturbato (n.9 di ottobre), accompagnato da un vortice ciclonico, innescherà nuove precipitazioni intense e possibili criticità. …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Ultimo fine settimana di ottobre con forte maltempo: le regioni a rischio criticità)

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L’ultimo weekend di ottobre sarà segnato da una intensa fase maltempo su parte delle nostre regioni. Dopo la perturbazione n.8 del mese che ha innescato la quarta alluvione nel giro di un anno e mezzo in Emilia Romagna, un altro fronte perturbato (n.9 di ottobre), accompagnato da un vortice ciclonico, innescherà nuove precipitazioni intense e possibili criticità.

Meteo, ultimo weekend di ottobre a rischio pioggia: ecco dove

Maltempo nell’ultimo weekend di ottobre: previsioni e zone a rischio

Sarà dunque un fine settimana di forte maltempo quello del 26-27 ottobre, a causa dell’intenso vortice ciclonico, associato alla perturbazione n.9 del mese, che andrà a posizionarsi sulla Spagna orientale. Le condizioni di maggiore criticità riguardano i forti e insistenti temporali sulla Liguria e gli abbondanti quantitativi di pioggia che si andranno ad accumulare sul Piemonte settentrionale e occidentale. La Sardegna sarà interessata da un fronte temporalesco.

Nel resto del Centro-Nord le piogge saranno perlopiù deboli e intermittenti, con possibili rovesci e temporali isolati in Toscana. Tempo stabile e più soleggiato su medio Adriatico, Sud e Sicilia, con temperature ben oltre la media anche per l’insistenza dei venti di Scirocco.

 

Allerta meteo fino ad arancione su Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna

La Protezione Civile, sulla base delle attuali previsioni, ha diramato per la giornata odierna un bollettino di allerta meteo-idro arancione su settori di Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Allerta gialla in cinque regioni.

allerta meteo 26 ottobre 2024

Nel dettaglio, in gran parte dell’Emilia Romagna è stata diramata una nuova allerta arancione per rischio idraulico a causa della saturazione dei suoli su montagna e collina bolognese, pianura bolognese (Bo, Fe, Ra), costa ferrarese; montagna e collina emiliana centrale (Pr, Re, Mo), pianura modenese (Mo, Re), pianura reggiana e pianura reggiana di Po (Re, Pr); montagna, alta e bassa collina e pianura piacentino-parmense (Pc, Pr).

Codice arancione per rischio idrogeologico per la montagna bolognese, montagna emiliana centrale (Pr, Re, Mo), montagna e alta collina piacentino-parmense (Pc, Pr). Stesso codice colore per temporali su montagna e alta collina piacentino-parmense.

Nel bolognese sono in corso operazioni per salvaguardare lo scorrimento del torrente Sambro in località Ca’ di Sotto, a causa della riattivazione della frana a San Benedetto val di Sambro. Chiuse scuole, parchi e centri sportivi e rinviata anche la partita di Serie A Bologna-Milan, originariamente in programma oggi (26 ottobre) alle ore 18 allo stadio Dall’Ara.

Allerta maltempo in Piemonte: primi disagi nel Novarese

Per quanto riguarda il Piemonte, il bollettino di allerta emesso dall’Arpa specifica che sono attese precipitazioni sparse nel pomeriggio odierno, in intensificazione dalla serata a partire dal settore meridionale fino a coinvolgere l’intera regione tra oggi e domenica 27 ottobre, con valori moderati o forti diffusi, molto forti sul settore nordoccidentale e settentrionale e al confine con la Liguria, per lo sconfinamento di fenomeni temporaleschi.

Intanto si segnalano i primi disagi in provincia di Novara, dove nel comune di Ghemme la piena del fiume Sesia ha spazzato via un’ampia porzione di sponda nella zona di Cascina Colombarolo. Anche la zona dell’Alessandrino è in allerta e infatti, in via precauzionale, è stato comunicato che rimarrà chiuso il Complesso Monumentale Cittadella di Alessandria. La Prefettura di Torino invita a limitare gli spostamenti in auto ed a evitare attività in montagna e vicino ai corsi d’acqua.

Codice arancione anche su gran parte della Liguria: gli ultimi aggiornamenti

L’ARPAL ha comunicato nell’ultimo aggiornamento del bollettino meteo che, dopo una fase di pausa nelle precipitazioni nel corso della notte, nelle prime ore della mattinata odierna si è verificato un rinforzo dei venti da est/sudest sul Ligure orientale che ha provocato la formazione di una linea di convergenza coi venti da nord/nordovest presenti sul Ligure centro-occidentale, innescando un lungo sistema temporalesco organizzato e stazionario proteso dal mare verso il promontorio di Portofino associato a precipitazioni anche molto forti a largo, fino a moderate sul Tigullio.

Per quanto riguarda i livelli idrometrici, attualmente nelle sezioni strumentate del Magra, Vara ed Entella risultano in lenta discesa e al di sotto della soglia di guardia. Sul resto della rete idrometrica non si sono registrati innalzamenti significativi. Non si escludono locali criticità, legate all’insufficiente capacità di smaltimento dei reticoli fognari in ambito urbano e allagamenti localizzati nelle aree prossime agli argini dei piccoli rii.

Nuove esondazioni in Toscana: colpita nuovamente la zona del Pisano

Nella notte tra venerdì e sabato violenti nubifragi si sono abbattuti tra Pisa e Livorno, con nuove esondazioni. In particolare, una violenta precipitazione si è abbattuta nei comuni di Riparbella (dove si segnalano accumuli di oltre 100 mm), Castellini Marittima, Santa Luce, Montescudaio e Terricciola, nel Pisano.

Circa 15 persone sono state tratte in salvo dai Vigili del Fuoco mentre provavano a ripararsi dalla furia dell’acqua sui tetti delle case. I danni sono tanti ma fortunatamente non risultato per ora coinvolte persone. Alle Badie, frazione di Castellina Marittima (Pisa), è esondato un torrente che ha trasformato le strade in fiumi.

Disagi e allagamenti anche a Cecina (Livorno), travolta da un violento nubifragio sempre nella notte. Molte vie sono state allagate e l’acqua è riuscita a raggiungere diverse abitazioni e seminterrati. Nella Bassa Val di Cecina si stanno monitorando i corsi d’acqua: secondo l’ultimo aggiornamento della Protezione Civile locale, avvenuto intorno alle 2 di notte, il fiume Cecina ha raddoppiato la portata nel giro di un’ora.

Le previsioni meteo sempre aggiornate su IconaMeteo.it 

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Cambio orario 2024: torna l’ora solare! Ecco quando e come funziona https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/cambio-ora-2024-torna-lora-solare-ecco-quando-e-come-funziona/ Sat, 26 Oct 2024 06:29:28 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78814 cambio oraL’ora solare sta per fare il suo ritorno: lancette indietro di un’ora, dunque più luce al mattino ma la sera farà buio prima. Insomma, ha inizio la lunga stagione invernale. L’ora legale farà il suo ritorno a marzo 2025. Vediamo di seguito quando scatta il cambio dell’ora. Ora solare 2024, ci siamo quasi: ecco quando …

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L’ora solare sta per fare il suo ritorno: lancette indietro di un’ora, dunque più luce al mattino ma la sera farà buio prima. Insomma, ha inizio la lunga stagione invernale. L’ora legale farà il suo ritorno a marzo 2025. Vediamo di seguito quando scatta il cambio dell’ora.

Ora solare 2024, ci siamo quasi: ecco quando bisognerà spostare le lancette

L’ora solare 2024 farà il suo esordio, come di consueto, nell’ultimo fine settimana di ottobre: dunque tra la notte di sabato 26 e domenica 27 ottobre, quando bisognerà riposizionare le lancette dell’orologio indietro di un’ora, dalle tre alle due. Inevitabilmente avremo un’ora di luce in più al mattino ma la sera farà buio prima. La buona notizia è che dormiremo un’ora in più.

Quanto rimarrà in vigore l’ora solare?

L’ora solare rimarrà in vigore fino all’ultimo weekend di marzo 2025, quando ritornerà appunto l’ora legale e gli orologi andranno posizionati un’ora avanti.

Perché il cambio dell’ora avviene due volte all’anno? La proposta di abolizione è caduta nel vuoto

Il cambio dell’ora avviene appunto due volte all’anno, ma qual è il motivo? Ovviamente la possibilità di risparmiare energia e dunque costi in bolletta. Come sappiamo, la proposta presentata in sede Ue di abolire il cambio dell’ora è caduta nel vuoto, per cui si andrà avanti così. L’ora legale, in Italia in vigore dal 1966, è stata introdotta proprio per risparmiare energia.

Ma qual è stato l’effettivo risparmio energetico nel 2024?

Il calcolo in Italia viene abitualmente preso in carico da Terna, la società che controlla la rete ad alta tensione. Da oltre due decenni Terna stima i kWh risparmiati che, mediamente, corrispondono a circa lo 0,2% del fabbisogno totale. La società ha dunque stimato che nei sette mesi che vanno dal 31 marzo al 27 ottobre 2024, l’Italia risparmierà 90 milioni di euro grazie all’ora legale.

Oltre al risparmio economico, l’ora legale permette anche di ridurre le emissioni di CO2. Sempre secondo il rapporto di Terna, da marzo a ottobre 2024 grazie al cambio dell’ora sono state emesse 170.000 tonnellate di CO2 in meno. Questo ovviamente grazie alla maggior disponibilità di luce naturale nelle ore serali e dunque al minor bisogno di ricorrere all’elettricità.

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Meteo, verso un weekend di maltempo: le previsioni https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteo-verso-un-weekend-di-maltempo-le-previsioni/ Thu, 24 Oct 2024 15:27:13 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78880 meteoLe previsioni meteo per i prossimi giorni indicano ancora fasi di maltempo. Venerdì 25 ottobre nuvole e cieli grigi al Centro-nord e tempo più stabile e soleggiato al Sud e sulla Sicilia, protetti dall’alta pressione. Si profila poi per sabato l’arrivo di un nuovo vortice di bassa pressione che potrebbe determinare una fase instabile e …

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Le previsioni meteo per i prossimi giorni indicano ancora fasi di maltempo. Venerdì 25 ottobre nuvole e cieli grigi al Centro-nord e tempo più stabile e soleggiato al Sud e sulla Sicilia, protetti dall’alta pressione. Si profila poi per sabato l’arrivo di un nuovo vortice di bassa pressione che potrebbe determinare una fase instabile e piovosa sui settori più occidentali della Penisola almeno fino alla giornata di lunedì portando anche il rischio di forte maltempo. In seguito, da martedì, si potrebbe rinforzare l’alta pressione portando una fase più stabile.

Secondo i meteorologi Meteo Expert, inoltre, non è prevista l’irruzione di aria fredda per diversi giorni e le temperature reteranno sopra le medie stagionali fino alla fine del mese di ottobre e probabilmente anche nei primi giorni di novembre.

Venerdì 25 ottobre avremo nel dettaglio il rischio di piogge intense con temporali su Toscana ed estremo levante ligure. Piogge intense anche in Emilia-Romagna. Piogge più deboli, isolate e intermittenti nel resto del Nord, in Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo. Tempo soleggiato all’estremo Sud e in Sicilia. Temperature massime in lieve calo in Toscana, stazionarie o in lieve aumento nel resto d’Italia. I valori saranno sopra la norma con punte di 24-26 gradi su regioni meridionali e Isole maggiori. Forte Scirocco su Canale di Sicilia, Sardegna, Mar Ligure, Tirreno occidentale e settentrionale.

Sabato ancora maltempo al Nord-Ovest: piogge diffuse e a tratti intense su Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e Sardegna; più deboli e intermittenti in Lombardia. Piogge più deboli su Nord-Est e Toscana. Sole al Sud con picchi fino a 24-25 gradi sulla Sicilia. Venti forti di Scirocco con mari mossi o molto mossi su Canale di Sicilia, Sardegna, Tirreno (eccetto il settore di sudest) e Liguria.

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La piena del Po raggiunge il mare, ma arriva nuovo Maltempo https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/la-piena-del-po-raggiunge-il-mare-ma-arriva-nuovo-maltempo/ Thu, 24 Oct 2024 07:33:25 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78870 Piena del PoDopo l’ultima fase di maltempo, il picco della piena del Po è transitata nelle ultime ore fino a raggiungere il mare Adriatico, ma i livelli di allerta restano moderati per le condizioni dei fiumi, del terreno ormai saturo e per l’arrivo di nuove piogge. La piena del Po ha raggiunto il mare ma l’allerta resta …

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Dopo l’ultima fase di maltempo, il picco della piena del Po è transitata nelle ultime ore fino a raggiungere il mare Adriatico, ma i livelli di allerta restano moderati per le condizioni dei fiumi, del terreno ormai saturo e per l’arrivo di nuove piogge.

La piena del Po ha raggiunto il mare ma l’allerta resta alta per il rischio di nuovo maltempo

I livelli idrometrici lungo il corso del fiume Po sono in calo, ma si teme l’effetto delle nuove piogge in arrivo. L’AIPO avvisa che “in queste ore i livelli sono in graduale calo ma si manterranno ancora sopra la soglia 2 di criticità (moderata, colore arancione) tra Borgoforte e il mare Adriatico nell’arco delle prossime 24 ore. La piena continua ad interessare diverse aree golenali nei tratti mediani e terminali di Po”.

piena del Po maltempo

Per le pianure di Reggio Emilia, Modena e Ferrara permane l’allerta arancione per le piene dei fiumi anche nella giornata di giovedì 24. La Protezione Civile ha diramato una allerta meteo fino ad arancione per rischio idraulico in Emilia Romagna (Pianura modenese, Costa ferrarese, Pianura ferrarese), Lombardia ( Bassa pianura orientale), Toscana (Etruria, Valdelsa-Valdera, Etruria-Costa Nord, Etruria-Costa Sud, Fiora e Albegna-Costa e Giglio) e Veneto (Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige).

L’allerta arancione per rischio idro-geologico invece interessa solo la Toscana (Ombrone Gr-Medio, Etruria, Valdelsa-Valdera, Ombrone Gr-Costa, Etruria-Costa Nord, Etruria-Costa Sud, Fiora e Albegna, Isole, Fiora e Albegna-Costa e Giglio).

“La criticità idraulica nella pianura centro-occidentale è riferita al lento esaurimento della piena del fiume Panaro e per i nuovi innalzamenti dei livelli idrometrici del fiume Secchia – ha precisato l’Arpa regionale nel bollettino di allerta. La criticità idraulica sulle pianure centro-orientali rivierasche di Po è riferita al transito della piena con livelli superiori alla soglia 1 sull’asta centrale e superiori alla soglia 2 sull’asta orientale fino ai rami deltizi”.

Nuovo maltempo in arrivo: le previsioni meteo

Oltre al transito della piena, preoccupa anche l’arrivo di nuove piogge. Le condizioni meteo restano infatti perturbate giovedì per il passaggio della perturbazione n.8, e da venerdì 25 è previsto l’arrivo da ovest di una nuova intensa perturbazione.

Da venerdì una intensa perturbazione entrerà nel Mediterraneo occidentale, dando vita ad un vortice di maltempo, che coinvolgerà soprattutto i settori occidentali del Centro-Nord. I suoi effetti saranno localmente intensi, a causa di piogge persistenti. Il vortice stazionerà tra Italia e Spagna fino a domenica mattina.

Sull’Emilia Romagna tornerà a piovere dunque nei prossimi giorni, sebbene le piogge più intense interesseranno la Toscana, la Liguria e il Piemonte settentrionale. Qui, solo nella giornata di sabato, gli accumuli di pioggia potranno superare i 50-60 mm, con punte fino a 70-100 mm.

 

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La tempesta tropicale Trami devasta le Filippine, ci sono vittime https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-tempesta-tropicale-trami-devasta-le-filippine-ci-sono-vittime/ Thu, 24 Oct 2024 07:24:04 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78871 tempesta TramiNelle Filippine la forte tempesta tropicale Trami, chiamata localmente anche “KRISTINE”, ha portato piogge torrenziali martedì 22, con accumuli anche superiori ai 500 mm o litri su metro quadro  in 24 ore e sta attraversando il nord del paese con ulteriori piogge intense in altre regioni, tra cui Manila. Potrebbe restare una tempesta tropicale anche …

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Nelle Filippine la forte tempesta tropicale Trami, chiamata localmente anche “KRISTINE”, ha portato piogge torrenziali martedì 22, con accumuli anche superiori ai 500 mm o litri su metro quadro  in 24 ore e sta attraversando il nord del paese con ulteriori piogge intense in altre regioni, tra cui Manila.
Potrebbe restare una tempesta tropicale anche arrivata sul Mar Cinese Meridionale, dove dovrebbe proseguire nei prossimi giorni.

Si contano almeno 26 vittime e oltre 150.000 persone sfollati. La tempesta Trami avanza con venti massimi sostenuti di 95 km/h. La tempesta si sta muovendo verso ovest attraverso la regione montuosa della Cordigliera settentrionale in direzione del Mar Cinese Meridionale, ha dichiarato l’agenzia meteorologica statale nel suo bollettino meteo più recente. Il governo ha chiuso scuole e uffici, ad eccezione di quelli strettamente più necessari per il secondo giorno in tutta l’isola principale di Luzon, per tentare di proteggere milioni di persone dalla furia della tempesta.

Intanto il ciclone Dana toccherà terra in India, in Odisha, Bengala. L’impatto è previsto per la giornata di domani. Sono in corso evacuazione. Dana porterà forti piogge nella parte meridionale del Bengala Occidentale e sulla costa di Odisha, minacciando di colpire quasi metà della popolazione di quest’ultima dopo aver toccato terra. Porterà forti piogge ma anche venti intensi, con raffiche fino a 120 km/h, e un’onda di tempesta che potrà raggiungere i 2 metri.

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Meteo Weekend: vortice di maltempo da venerdì sull’Italia https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/meteo-weekend-vortice-maltempo-26-27-ottobre/ Thu, 24 Oct 2024 07:01:57 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78867 meteo weekendMaltempo di nuovo protagonista nel weekend del 26 e 27 ottobre: le condizioni meteo torneranno a peggiorare per l’arrivo di una nuova piuttosto intensa perturbazione. Il peggioramento meteo legato a questo nuovo impulso perturbato, avrà effetto già venerdì 25 con le prime piogge, per poi insistere anche nel fine settimana del 26 e 27. La …

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Maltempo di nuovo protagonista nel weekend del 26 e 27 ottobre: le condizioni meteo torneranno a peggiorare per l’arrivo di una nuova piuttosto intensa perturbazione. Il peggioramento meteo legato a questo nuovo impulso perturbato, avrà effetto già venerdì 25 con le prime piogge, per poi insistere anche nel fine settimana del 26 e 27. La perturbazione in arrivo potrebbe infatti dare vita ad un vortice ciclonico, che stazionerà nei pressi dell’Italia probabilmente fino a domenica 27.

meteo weekend

Vortice ciclonico porta un nuovo peggioramento meteo nel weekend del 26 e 27 ottobre

La perturbazione in arrivo da ovest raggiungerà l’Italia già venerdì 25, quando la pioggia tornerà ad interessare le regioni di Nord-Ovest, la Sardegna, la Toscana, il Lazio e anche settori dell’Emilia Romagna. 

Una volta raggiunto il Mediterraneo, però, la perturbazione darà vita ad un vortice di bassa pressione tra l’Italia e la Spagna. A causa dello stazionamento del vortice, sono previste piogge intense e persistenti sulle regioni occidentali, con parziale interessamento del resto del Centro-Nord. Il vortice potrebbe stazionare sul Mediterraneo fino a domenica 27, quando dovrebbe procedere in moto retrogrado, di nuovo verso la Spagna.

Al momento il maltempo potrebbe interessare con maggiore intensità le regioni di Nord-Ovest e la Toscana. Qui i fenomeni potranno risultare intensi e soprattutto insistenti.

meteo weekend
Gli accumuli di pioggia previsti dal modello Meteo Expert per venerdì 25 ottobre

Venerdì 25, nello specifico, sono attese piogge intense tra Liguria di Levante e Alta Toscana, dove localmente gli accumuli potrebbero superare i 50 mm, ma soprattutto nella bassa Toscana, nella provincia di Grosseto, dove gli accumuli diffusamente potrebbero superare i 60-70 mm con locali punte intorno ai 100 mm.

Nella giornata di sabato 26 la perturbazione porterà piogge diffuse, intense soprattutto sulle regioni di Nord-Ovest. I fenomeni più intensi potrebbero interessare la Liguria e il Piemonte, con rischio di rovesci e temporali, associati a nubifragi. Piogge più deboli, invece, interesseranno il Nord-Est, l’Emilia, la Toscana centro-settentrionale e la Sardegna. Altrove il tempo risulterà nuvoloso, con spazio per qualche schiarita.

Domenica 27 il vortice di bassa pressione dovrebbe spostarsi verso ovest, quindi verso la Spagna. Il suo lento allontanamento sarà causa di nuove piogge al mattino sulle regioni di Nord-Ovest e sulla Sardegna. Stando però alle attuali proiezioni, dal pomeriggio le condizioni meteo tenderanno a migliorare anche su queste regioni, con il ritorno del sole.

Ottobre potrebbe concludersi con un tempo più stabile e soleggiato. L’alta pressione infatti potrebbe tornare protagonista a fine mese, garantendo giornate soleggiate ma via-via con il rischio della formazione di nebbie e nubi basse nelle valli del Centro-Nord, e un graduale peggioramento della qualità dell’aria.

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Piena del Po e nuove piogge preoccupano l’Emilia Romagna https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/piena-del-po-e-nuove-piogge-preoccupano-emilia-romagna/ Wed, 23 Oct 2024 10:59:41 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78864 emilia romagna alluvioneDopo l’alluvione è la piena del Po a preoccupare l’Emilia Romagna: il passaggio della piena sta avvenendo in queste ore, e secondo l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, dovrebbe raggiungere il mare nel corso della prossima notte. Piena del Po in transito in Emilia Romagna, ma nel frattempo arriva altra pioggia La piena del Fiume …

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Dopo l’alluvione è la piena del Po a preoccupare l’Emilia Romagna: il passaggio della piena sta avvenendo in queste ore, e secondo l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, dovrebbe raggiungere il mare nel corso della prossima notte.

Piena del Po in transito in Emilia Romagna, ma nel frattempo arriva altra pioggia

La piena del Fiume Po ha raggiunto la Romagna, dove ha raggiunto il livello rosso, superando il livello di guardia, a Boretto e Pontelagoscuro, nel ferrarese, dove il fiume Po ha raggiunto i 2,56 metri di altezza sullo zero idrometrico. Il livello del Po di Goro ha superato la soglia di guardia anche ad Ariano, con 3,28 metri sul livello idrometrico.

emilia romagna fiume po piena

L’ARPA dell’Emilia Romagna ha diramato un’allerta arancione, valida dalle 12 del 23 ottobre, fino alle 00 del 25 ottobre, per il passaggio della piena nelle province di Parma, Piacenza e Ferrara, e per il rischio di frane e piene anche lungo i corsi d’acqua minori nelle province di Piacenza, Parma, Bologna e Ravenna.

Il rischio è che in giornata le piogge previste possano di nuovo ingrossare i fiumi.

Mercoledì 23 sono infatti previste piogge diffuse e localmente intense, con rischio di rovesci e temporali. “Le precipitazioni previste – avverte l’Arpa regionale – potranno generare nuovi incrementi nei bacini del settore centro-occidentale già interessati dalle piene precedenti. Nei corsi d’acqua della pianura piacentino-parmense si prevedono rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua, con possibili superamenti della soglia 2″.

piena del po allerta emilia romagna

Allerta arancione anche giovedì

L’allerta arancione per le piene dei fiumi riguarderà giovedì 24 le pianure delle province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara. Nella giornata di giovedì sono infatti previste nuove piogge, che potranno risultare localmente intense, anche a carattere di rovescio.

“La criticità idraulica nella pianura centro-occidentale è riferita – spiega l’Arpa nel bollettino di allerta – al lento esaurimento della piena del fiume Panaro e per i nuovi innalzamenti dei livelli idrometrici del fiume Secchia. La criticità idraulica sulle pianure centro-orientali rivierasche di Po è riferita al transito della piena con livelli superiori alla soglia 1 sull’asta centrale e superiori alla soglia 2 sull’asta orientale fino ai rami deltizi”.

Sui settori collinari e montani non si possono escludere frane o locali episodi di ruscellamento, mentre nell’area collinare di Bolognaprosegue la particolare vulnerabilità delle aree urbanizzate e della rete stradale ancora interessate da presenza di materiale detritico”.

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Uragani: oltre 7000 decessi possono verificarsi fino a 15 anni dopo l’impatto https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/uragani-oltre-7000-decessi-possono-verificarsi-fino-a-15-anni-dopo/ Wed, 23 Oct 2024 09:13:53 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78861 Uragano MiltonGli uragani Helene e Milton hanno colpito e devastato la Florida a breve distanza l’uno dall’altro. Il conteggio delle vittime e dei tanti e pesanti disagi subiti dal sud-est statunitense potrebbero però raccontare poco di ciò che significa subire un evento estremo del genere. Secondo una nuova ricerca, pubblicata su Nature, i danni insidiosi e …

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Gli uragani Helene e Milton hanno colpito e devastato la Florida a breve distanza l’uno dall’altro. Il conteggio delle vittime e dei tanti e pesanti disagi subiti dal sud-est statunitense potrebbero però raccontare poco di ciò che significa subire un evento estremo del genere. Secondo una nuova ricerca, pubblicata su Nature, i danni insidiosi e silenziosi di queste potenti tempeste sulla salute umana possono durare per settimane o anni.

Uragani e cambiamento climatico: l’alto costo dei danni di Helene e Milton

Uragani, i danni invisibili sulla salute umana possono rivelarsi anche a distanza di 15 anni

Quando uragani devastanti come i recenti Helene e Milton colpiscono una determinata area, nel loro caso la Florida, è facile osservare i danni materiali causati dai venti, dalle precipitazioni e dall’onda di tempesta. In seguito viene fatta una stima delle vittime e dei dispersi, che fornisce un dato numerico ufficiale che spesso però non dice tutto o dice solo parzialmente. Una nuova ricerca, effettuata da Rachel Young e Solomon Hsiang, analizza i danni a lungo termine sulla salute umana innescati da un dato evento meteo catastrofico. Più di 7.000 decessi possono essere collegati a un dato uragano di grandi dimensioni fino a 15 anni dopo dal suo impatto.

Quali sono i rischi immediati per la salute umana? Lesioni dirette e contaminazione

Dopo l’impatto di un potente uragano i rischi immediati per la salute umana possono essere naturalmente lesioni di vario genere. I forti venti e la furia dell’acqua possono infatti mobilitare detriti che possono causare qualsiasi cosa, da piccoli tagli a traumi gravi. Le inondazioni possono causare annegamento mentre le linee elettriche abbattute folgorazioni.

Meno visibili sono invece gli impatti delle acque che si mescolano con sostanze nocive: prodotti chimici industriali, combustibili fossili e liquami possono trasformare queste acque in un calderone tossico. Il contatto con acqua contaminata può causare lesioni e infezioni della pelle, in particolare in chiunque abbia una ferita aperta. L’esposizione ad acqua delle inondazioni contaminata da rifiuti umani o animali può anche aumentare il rischio di malattie gastrointestinali.

Impatto sulla salute a breve termine: ospedalizzazione e rischi per il sistema sanitario

Nei giorni e nelle settimane successive al passaggio di un uragano, spesso gli impatti sulla salute cambiano. L’acqua stagnata può diventare un terreno fertile per le zanzare che possono trasmettere la dengue, il virus del Nilo e altre infezioni veicolate dalle zanzare. Le case allagate portano anche a esplosioni di muffa, che possono causare problemi respiratori.

I dati del Dipartimento della Salute della Florida mostrano un aumento delle infezioni da Vibrio vulnificus dopo i recenti uragani Helene e Milton. Comunemente noti come batteri mangia-carne, questi microbi si trovano normalmente in acqua salata calda e possono essere particolarmente pericolosi per le persone con tagli o ferite. Un numero maggiore di persone può entrare in stretto contatto con questo batterio quando gli uragani spingono l’acqua di mare nei canali e nei fiumi di acqua dolce.

L’impatto degli uragani può inoltre danneggiare ospedali e infrastrutture sanitarie critiche. Questo può scatenare degli effetti a catena con l’interruzione di cure fondamentali, interrompendo l’alimentazione, eliminando l’accesso all’acqua pulita, contaminando attrezzature e farmaci e costringendo alle evacuazioni.

Dopo l’uragano Helene, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha dichiarato emergenze sanitarie pubbliche in tutto il Sud-Est. Il dipartimento ha schierato oltre 400 persone per potenziare i servizi sanitari e garantire la sicurezza di ospedali, case di cura, centri di dialisi e altre infrastrutture dopo che gravi inondazioni in molte parti della regione hanno potenzialmente contaminato e danneggiato queste strutture.

Quali sono gli effetti a lungo termine dopo l’impatto di un grande uragano? Malattie croniche e condizioni di salute mentale

L’interruzione di cure mediche fondamentali può portare le malattie croniche ad aggravarsi e dunque a causare molte morti premature, note come decessi indiretti. Questi effetti possono persistere fino a 15 anni dopo la tempesta.

Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato i dati di 501 tempeste che hanno colpito gli Stati Uniti tra il 1930 e il 2015. L’analisi ha scoperto che i conteggi ufficiali delle morti nelle settimane o nei mesi successivi a un evento sottostimano le morti indirette tra i sopravvissuti all’uragano. I loro modelli suggeriscono che più di 7.000-11.000 morti ogni anno possono essere collegate a ciascuna tempesta, un numero 300 volte maggiore dei conteggi ufficiali delle morti.

Questi decessi “extra” potrebbero dunque essere dovuti al mancato accesso a cure fondamentali che aggravano le malattie croniche ma anche a fattori sociali, come per esempio i fondi economici destinati ad altri interventi post uragano e non a servizi di sostegno per la salute. I ricercatori hanno scoperto che molte persone trascorrevano molto tempo senza acqua ed elettricità e molti non erano in grado di accedere ai servizi medici di base come le ricariche di farmaci. Le condizioni erano peggiori per le persone che vivevano in periferia rispetto a quelle che vivevano nei centri cittadini. Ad aggravare il quadro generale, gli impatti sulla salute mentale che possono persistere per anni e anni.

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La corsa all’oro sta devastando il Ghana https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-corsa-alloro-sta-devastando-il-ghana/ Tue, 22 Oct 2024 16:30:10 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78858 L’estrazione di oro in Ghana sta provocando una catastrofe ambientale senza precedenti nel Paese. Fotografando una situazione sempre più drammatica, una nuova inchiesta condotta dalla BBC ha mostrato che le miniere d’oro illegali, note localmente come “galamsey“, hanno invaso foreste e terreni agricoli del Ghana, inquinando gravemente i fiumi e distruggendo interi ecosistemi. Un artista …

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L’estrazione di oro in Ghana sta provocando una catastrofe ambientale senza precedenti nel Paese. Fotografando una situazione sempre più drammatica, una nuova inchiesta condotta dalla BBC ha mostrato che le miniere d’oro illegali, note localmente come “galamsey“, hanno invaso foreste e terreni agricoli del Ghana, inquinando gravemente i fiumi e distruggendo interi ecosistemi. Un artista ghanese, Israel Derrick Apeti, ha mostrato alla BBC che l’acqua del fiume Pra era talmente inquinata da poterla utilizzare come vernice per illustrare il disastro ecologico in corso.

L’estrazione illegale dell’oro è in aumento in tutto il Ghana dove, denuncia la BBC, sempre più frequentemente gli estrattori utilizzano mercurio per separare l’oro dai sedimenti, contaminando i corsi d’acqua e le terre circostanti. WaterAid, un’organizzazione internazionale che si occupa dell’accesso all’acqua potabile, ha definito la situazione come un vero e proprio “ecocidio“.

Secondo quanto testimoniano le comunità locali, un tempo l’acqua del fiume Pra era così limpida da poter vedere i pesci e i coccodrilli al suo interno. Oggi, invece, il fiume è ridotto a un flusso giallastro e tossico. Secondo quanto riferisce la BBC il disastro ambientale è stato causato dal passaggio da metodi artigianali di estrazione a operazioni su larga scala, alimentate da investitori stranieri, in particolare cinesi, che ignorano totalmente le regolamentazioni ambientali. La corsa all’oro ha trasformato vaste aree agricole in miniere abusive, dietro cui spesso si celano potenti interessi economici locali e stranieri.

Un rapporto della Ghana Forestry Commission stima che oltre 4.700 ettari di terreno siano stati distrutti in sette delle 16 regioni del paese. Anche il settore del cacao, pilastro dell’economia ghanese, è stato colpito: più di 19.000 ettari di piantagioni sono stati devastati dalle miniere illegali.

L’inquinamento dei fiumi, come sottolineato dall’ex funzionario dell’Agenzia per la Protezione Ambientale del Ghana, Dr. George Manful, potrebbe avere conseguenze durature. Il mercurio utilizzato nelle operazioni minerarie può rimanere nelle acque per oltre 1.000 anni ed entrare nella catena alimentare, contaminando pesci e colture.
“Ci stiamo lentamente avvelenando”, ha dichiarato Manful alla BBC.

Di recente si sono intensificate le proteste contro le miniere d’oro illegali, con manifestazioni soprattutto nella capitale del Ghana, Accra, dove i giovani hanno chiesto al governo di intervenire difondendo l’hashtag #stopgalamseynow.
Già nel 2018 il presidente Nana Akufo-Addo aveva promesso di contrastare il fenomeno, ma le misure prese finora sono considerate insufficienti da molti e la situazione sembra essere perfino peggiorata. Alcuni politici del partito al potere sono addirittura accusati di avere legami con le operazioni minerarie illegali, e questo contribuisce evidentemente a ostacolare un’azione efficace, soprattutto in vista delle elezioni che si svolgeranno a dicembre. Se non si prenderanno misure drastiche, intanto, la crisi ambientale potrebbe trasformarsi in una crisi idrica: il Ghana rischia di dover importare acqua potabile entro il 2030.

La storia completa è stata riportata dalla BBC, che ha seguito da vicino la devastazione causata dalla corsa all’oro illegale in Ghana e le sue tragiche conseguenze per l’ambiente e le comunità locali.

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12 mila vittime all’anno: così la crisi climatica aumenta la mortalità causata dal fumo degli incendi https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/12-mila-vittime-allanno-cosi-la-crisi-climatica-aumenta-la-mortalita-causata-dal-fumo-degli-incendi/ Tue, 22 Oct 2024 10:31:10 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78855 Il fumo degli incendi è sempre più letale a causa della crisi climatica: nuove analisi stimano fino a 12 mila morti in più all’anno. Uno studio pubblicato su Nature Climate Change ha fatto luce sul legame tra il riscaldamento globale provocato dalle azioni umane e le morti causate dal fumo degli incendi, esaminando tre modelli di …

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Il fumo degli incendi è sempre più letale a causa della crisi climatica: nuove analisi stimano fino a 12 mila morti in più all’anno.

Uno studio pubblicato su Nature Climate Change ha fatto luce sul legame tra il riscaldamento globale provocato dalle azioni umane e le morti causate dal fumo degli incendi, esaminando tre modelli di vegetazione e incendi globali con il clima attuale e confrontandoli con un modello che analizza gli effetti della crisi climatica.

I risultati confermano che i cambiamenti climatici stanno rendendo gli incendi sempre più frequenti e intensi in tutto il mondo, con gravi conseguenze per la salute umana.
Tra i fattori più rischiosi c’è l’inquinamento legato al fumo degli incendi, che secondo gli scienziati potrebbe essere responsabile di circa 12.000 morti in più all’anno. Le particelle sottili emesse dai roghi, note come PM2.5, sono particolarmente dannose perché penetrano in profondità nei polmoni e nel sistema circolatorio, aumentando i rischi per la salute.
In particolare, secondo lo studio, tra il 1960 e il 2010 le morti annuali dovute all’inalazione di PM2.5 da incendi sono passate da 46.000 a quasi 100.000. Di queste, una percentuale crescente è direttamente attribuibile al cambiamento climatico, passando dall’1,2% negli anni ’60 al 12,8% negli anni 2010.

L’Europa tra le regioni con la mortalità più alta legata al fumo degli incendi

Le regioni più colpite sono l’Australia, il Sud America, l’Europa e le foreste boreali dell’Asia, dove il riscaldamento globale ha aumentato le temperature e ridotto l’umidità relativa, creando condizioni ideali per la propagazione degli incendi. In queste aree, le temperature più elevate e la minore umidità hanno accelerato la frequenza degli incendi, aumentando di conseguenza il numero di morti dovute all’esposizione al fumo. In altre regioni, come il Sud Asia, l’aumento dell’umidità relativa ha invece avuto l’effetto opposto, riducendo i tassi di mortalità legati agli incendi.

Gli autori della ricerca hanno avvertito che gli effetti del cambiamento climatico sugli incendi e sulle relative morti potrebbero essere sottostimati, poiché la tossicità delle particelle emesse dagli incendi è spesso più grave rispetto a quella di altre fonti di inquinamento. Le popolazioni esposte al fumo degli incendi rischiano non solo conseguenze immediate, come problemi respiratori acuti, ma anche effetti a lungo termine, compresi malattie cardiovascolari e respiratorie.

Ancora una volta, insomma, la scienza suona l’allarme sugli effetti della crisi climatica sulla nostra salute e sulla nostra stessa sopravvivenza, e offre uno strumento prezioso per le autorità sanitarie pubbliche per pianificare misure di adattamento nelle aree più sensibili agli incendi.

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L’ex uragano Oscar causa sei vittime a Cuba: adesso punta le Bahamas https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/l-ex-uragano-oscar-causa-sei-vittime-a-cuba-ora-punta-bahamas/ Tue, 22 Oct 2024 09:19:58 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78851 ex uragano OscarL’ex uragano Oscar, ora declassato a tempesta tropicale, ha colpito la parte orientale di Cuba domenica scorsa causando almeno sei morti. Oscar era un uragano di categoria 1, con venti di 120 km/h, quando ha toccato terra nella provincia orientale cubana di Guantanamo, vicino alla città di Baracoa, domenica sera. Ora si dirige verso le …

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L’ex uragano Oscar, ora declassato a tempesta tropicale, ha colpito la parte orientale di Cuba domenica scorsa causando almeno sei morti. Oscar era un uragano di categoria 1, con venti di 120 km/h, quando ha toccato terra nella provincia orientale cubana di Guantanamo, vicino alla città di Baracoa, domenica sera. Ora si dirige verso le Bahamas.

Oscar adesso è una tempesta tropicale: gli ultimi aggiornamenti e la traiettoria prevista

Secondo le ultime previsioni del National Hurricane Center, tra oggi e domani Oscar girerà verso nord rientrando nell’oceano verso le Bahamas centrali, rimanendo una tempesta tropicale. I venti massimi sostenuti rimangono vicini a 65 km/h con raffiche più elevate.
Mentre sono previste poche variazioni di forza nei prossimi due giorni, si prevede che Oscar diventi un minimo post-tropicale entro stasera, per poi essere assorbito da un’altra area di bassa pressione entro giovedì. Sono previste condizioni di tempesta tropicale nelle Bahamas centrali e sudorientali.
tempesta tropicale Oscar
Traiettoria tempesta tropicale Oscar – National Hurricane Center

Oscar ha colpito Cuba aggravando un grosso blackout che ha colpito L’Avana

L’ex uragano ha provocato almeno sei morti a Cuba mentre un blackout di massa ha bloccato le attività e scatenato le proteste. La capitale di Cuba, L’Avana, è infatti rimasta in gran parte paralizzata lunedì mentre il resto dell’Isola si preparava a vivere la quarta notte al buio. I comuni di Imías e San Antonio del Sur, a Guantanamo, sono rimasti isolati lunedì a causa delle gravi inondazioni causate dalle piogge torrenziali dell’uragano Oscar.

Secondo fonti ufficiali e resoconti sui social media, entrambi i comuni nel sud della provincia hanno subito l’impatto maggiore di Oscar a iniziare da domenica pomeriggio, quando ha toccato terra a Guantánamo come uragano di categoria 1.

https://twitter.com/theinformant_x/status/1848560227433550214

L’ex uragano ha scaricato molta pioggia in alcune zone di Guantanamo

Il Centro di previsione dell’Istituto di meteorologia (INSMET) ha riferito ieri che nelle 24 ore precedenti sono stati segnalati numerosi acquazzoni e piogge nella regione orientale, associati alla tempesta tropicale Oscar, che è diventata forte e intensa in alcune località, principalmente nelle province di Guantánamo e Holguín.
Nella rete combinata di stazioni meteorologiche e pluviometriche dell’Istituto nazionale delle risorse idrauliche, sono stati registrati accumuli superiori a 100 millimetri in 11 località e in tre di queste i record hanno superato i 200 millimetri. Gli accumuli più elevati sono stati segnalati nella stazione meteorologica di Punta de Maisí, con 366 mm; Puriales de Caujerí, a San Antonio del Sur, con 329 mm; Jamal, a Baracoa, con 208 mm.
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Emilia Romagna in allerta rossa: preoccupa il transito della piena del Po. Ecco dove https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/emilia-romagna-in-allerta-rossa-preoccupa-il-transito-della-piena-del-po-ecco-dove/ Tue, 22 Oct 2024 07:14:03 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78845 L’Emilia Romagna è nuovamente in allerta rossa per le piene dei fiumi. La Protezione Civile per la giornata odierna (martedì 22 ottobre) ha infatti emesso una nuova allerta rossa per la costa e la pianura ferrarese, a causa del transito della piena del Po. Allerta arancione, invece, per criticità idraulica, per la pianura bolognese, modenese e reggiana verso il Po, …

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L’Emilia Romagna è nuovamente in allerta rossa per le piene dei fiumi. La Protezione Civile per la giornata odierna (martedì 22 ottobre) ha infatti emesso una nuova allerta rossa per la costa e la pianura ferrarese, a causa del transito della piena del Po. Allerta arancione, invece, per criticità idraulica, per la pianura bolognese, modenese e reggiana verso il Po, ma anche per la costa Romagnola. La tendenza è la stazionarietà dei fenomeni nelle successive 48 ore.

allerta rossa Emilia Romagna
Foto: allerta rossa – Regione Emilia Romagna

Emilia Romagna, allerta rossa nel ferrarese: sotto osservazione la piena del Reno

Nel Ferrarese, e precisamente in località Gallo, nel territorio comunale di Poggio Renatico, è sotto osservazione la piena del Reno, attualmente in transito nel tratto arginato di valle, con livelli al colmo che superano soglia 2. È in funzione un sistema artificiale – avvisa la Regione Emilia Romagna -, che permette il passaggio delle acque del Reno da un canale a un altro, prima di immettersi nel Po (già vicino a soglia 3). L’altra area “attenzionata” è il Modenese per via delle piene del Secchia e del Panaro, che stanno defluendo, lentamente, con livelli superiori alla soglia 2 alla confluenza nel Po.

Nel Bolognese la situazione rimane delicata: gli ultimi aggiornamenti

Secondo gli ultimi aggiornamenti della Regione Emilia Romagna, l’area dove la situazione rimane complessa è quella del Bolognese, ovvero la zona che ha subito i maggiori disagi a causa dell’alluvione innescata dalla perturbazione n.8 del mese.

Nuova alluvione in Emilia-Romagna: Bologna allagata

A San Giacomo del Martignone (Anzola) – si legge nella nota diramata ieri -, è operativo da ieri il cantiere per riparare la rotta in sinistra idraulica del torrente Ghironda, causata dalla tracimazione delle acque. Per l’abbassamento dei livelli, non esce invece più acqua dalla rottura parziale dell’argine in sinistra idraulica del Lavino tra la ferrovia e la Strada Provinciale 568 Persicetana.

Per quanto riguarda Botteghino di Zocca e Farneto, lungo lo Zena, era operativo il cantiere di somma urgenza post alluvione del 19 settembre con 3 squadre che avevano ormai ultimato la pulizia del corso d’acqua dalla vegetazione caduta e le opere di disostruzione. Purtroppo, le precipitazioni dello scorso weekend sono state violente a tal punto da non riuscire a impedire danni ed esondazioni nonostante i lavori precedentemente svolti.

La situazione nel Cesenatico e negli altri settori in allerta

Per quanto riguarda gli altri settori, nel Ravennate nonostante le piene del Senio, Santerno e Lamone, non si sono verificate grandi criticità e gli interventi recenti hanno retto bene. Nella provincia di Forlì-Cesena le principali criticità si sono verificate lungo la costa e in particolare nel Cesenatico, con numerosi allagamenti causati dall’intasamento del reticolo cittadino. Risulta esserci ancora molta acqua nelle strade, ma in generale la situazione si è stabilizzata.

Nel Reggiano, dove si sono verificate diverse rotte lungo canali e torrenti (Crostolo in particolare), il comune più colpito è Cadelbosco di Sotto. Ieri sono iniziati i lavori di ripristino. Per finire, a Parma si sono verificate diverse criticità, vale a dire allagamenti in città e a Colorno. La situazione è in corso di gestione con uffici tecnici, volontariato e forze dell’ordine.

A fine giornata ritorna la pioggia in Emilia Romagna: le previsioni meteo aggiornate

Per quanto riguarda le previsioni per le prossime ore, a a fine giornata si profila una nuova fase di precipitazioni in Emilia Romagna, ma fortunatamente non di grossa entità a fini dell’allertamento. Si prevedono dunque locali rovesci in veloce transito da sud verso nord, più intensi nella sera-notte sul settore centro-orientale della regione ma con quantitativi non ingenti.

La perturbazione n.8 del mese, con il suo vortice di bassa pressione, si è spostata all’estremo Sud colpendo con violenza la Calabria e la Sicilia, ma nelle prossime 24/36 ore risalirà lungo la Penisola determinando appunto un nuovo peggioramento del tempo prima al Centro e in Sardegna e a fine giornata in Emilia Romagna. Poi, nella giornata di domani (mercoledì 23 ottobre) le precipitazioni si estenderanno al resto del Nord.

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Maltempo, violenti nubifragi in Calabria: disagi nel Lametino, un comune isolato https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/maltempo-violenti-nubifragi-in-calabria-disagi-nel-lametino-un-comune-isolato/ Mon, 21 Oct 2024 09:11:38 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78842 maltempo lunedìMaltempo e inondazioni hanno colpito non solo l’Emilia Romagna (con la quarta alluvione in un anno e mezzo) e la Sicilia, ma anche la Calabria, in particolare i settori ionici. Critica la situazione nel Lametino dove è ceduto l’asfalto in prossimità dello svincolo di Lamezia Terme Sud, sulla SS 280, e un’automobile è caduta all’interno …

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Maltempo e inondazioni hanno colpito non solo l’Emilia Romagna (con la quarta alluvione in un anno e mezzo) e la Sicilia, ma anche la Calabria, in particolare i settori ionici. Critica la situazione nel Lametino dove è ceduto l’asfalto in prossimità dello svincolo di Lamezia Terme Sud, sulla SS 280, e un’automobile è caduta all’interno della voragine. Fortunatamente i passeggeri sono in salvo. Il comune di Maida, nel Catanzarese, risulta isolato a causa dell’esondazione di un torrente.

Maltempo e inondazioni in Calabria: disagi anche nel Reggino

Il maltempo, innescato dall’intensa perturbazione n.8 di ottobre, ha colpito duramente i settori ionici della Calabria, compreso il comune di Locri, nel Reggino. Qui una donna è stata tratta in salvo da Vigili del Fuoco nella giornata di ieri (domenica 20 ottobre) insieme ai suoi cani. La trentunenne infatti è stata trascinata con la sua auto per circa duecento metri dalla piena della fiumara Gerace. Gli accumuli più ingenti, come detto, si sono verificati nel Catanzarese, come si può evincere dalla mappa di Meteo Expert.

Accumuli pioggia 19-20 ottobre
Accumuli pioggia 19-20 ottobre – Mappa: Meteo Expert

Allerta meteo, anche oggi (lunedì 21 ottobre) forti piogge nella Calabria ionica e nella Sicilia orientale

La perturbazione n.8 si sta allontanando dal nostro Paese, con il suo vortice di bassa pressione diretto verso il Nord Africa. Mentre al Centro-Nord la situazione sta migliorando, con un tempo più asciutto anche in Emilia Romagna, all’estremo Sud e nell’est della Sicilia insisteranno piogge intense e violenti temporali, in particolare nella Calabria meridionale e nella Sicilia orientale. Rimane quindi elevato il rischio di locali nubifragi e conseguenti criticità.

Le previsioni meteo sempre aggiornate su IconaMeteo.it

La Protezione Civile, per la giornata odierna, ha emesso un’allerta meteo fino ad arancione in ampi settori dell’Emilia Romagna, nella Lombardia meridionale e nei settori centrali e meridionali del Veneto. Allerta gialla su Sicilia orientale, Calabria, settori ionici di Basilicata e Puglia, oltre che su restanti settori di Emilia-Romagna, bacini sud occidentali della Lombardia e alcuni settori del Veneto.

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Il sistema globale dell’acqua è fuori equilibrio: un nuovo rapporto avverte di una crisi senza precedenti https://www.iconameteo.it/primo-piano/il-sistema-globale-dellacqua-e-fuori-equilibrio-un-nuovo-rapporto-avverte-di-una-crisi-senza-precedenti/ Sun, 20 Oct 2024 10:09:28 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78837 AcquaPer la prima volta nella storia, il ciclo globale dell’acqua è stato alterato dall’attività umana, dando origine a una crisi che minaccia economie, produzione alimentare e la sopravvivenza stessa di miliardi di persone. Un nuovo rapporto della Global Commission on the Economics of Water, composta da leader ed esperti internazionali, lancia l’allarme sulla necessità di …

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Per la prima volta nella storia, il ciclo globale dell’acqua è stato alterato dall’attività umana, dando origine a una crisi che minaccia economie, produzione alimentare e la sopravvivenza stessa di miliardi di persone. Un nuovo rapporto della Global Commission on the Economics of Water, composta da leader ed esperti internazionali, lancia l’allarme sulla necessità di un intervento urgente per affrontare questo problema.

Il ciclo dell’acqua è il processo naturale attraverso il quale l’acqua si muove sulla Terra: evaporando da laghi, fiumi e piante, si trasforma in vapore e si accumula nell’atmosfera, formando grandi correnti di vapore che viaggiano su lunghe distanze. Alla fine, l’acqua torna a terra sotto forma di pioggia o neve. Tuttavia, secondo il rapporto, decenni di gestione insostenibile delle risorse idriche e l’uso distruttivo del suolo, combinati con la crisi climatica causata dall’uomo, hanno messo “una pressione senza precedenti” su questo delicato equilibrio.

Gli effetti di questi sconvolgimenti si stanno già manifestando in diverse parti del mondo. Quasi 3 miliardi di persone soffrono attualmente di scarsità d’acqua, e le conseguenze si estendono oltre la semplice mancanza di risorse idriche. Campi agricoli si stanno inaridendo e intere città stanno affondando a causa dell’abbassamento delle falde acquifere. La crisi idrica non è solo una questione ambientale: se non si interviene, rischia di avere un impatto devastante sulle economie globali. Secondo il rapporto, senza un’azione urgente, oltre il 50% della produzione alimentare mondiale potrebbe essere compromesso e le economie potrebbero subire una riduzione media dell’8% del PIL entro il 2050, con perdite che potrebbero arrivare fino al 15% nei paesi a basso reddito.

Un esperto climatologo della commissione ha sottolineato come, per la prima volta nella storia umana, l’equilibrio del ciclo dell’acqua sia stato compromesso. “Le precipitazioni, che sono alla base di tutta l’acqua dolce, non possono più essere considerate una risorsa sicura e prevedibile”, ha dichiarato.

Stato globale dell’acqua: i dettagli del nuovo rapporto

Il rapporto distingue tra due tipi di acqua: quella “blu”, che rappresenta l’acqua liquida presente in fiumi, laghi e falde acquifere, e “acqua verde”, l’umidità immagazzinata nel suolo e nelle piante. Anche se spesso sottovalutata, l’acqua verde è essenziale per il ciclo idrico globale, poiché ritorna nell’atmosfera sotto forma di vapore rilasciato dalle piante, contribuendo a circa la metà delle precipitazioni che si verificano sulla terra. Il documento evidenzia come entrambe le forme d’acqua siano cruciali e come la loro gestione sostenibile sia fondamentale per la sicurezza idrica del pianeta.

La crisi idrica è strettamente legata ai cambiamenti climatici, creando un circolo vizioso. Una fornitura stabile di acqua verde è essenziale per sostenere la vegetazione, che a sua volta agisce come un serbatoio di carbonio, contribuendo a ridurre il riscaldamento globale. Tuttavia, le attività umane, come la distruzione di zone umide e la deforestazione, stanno esaurendo questi serbatoi di carbonio, accelerando il cambiamento climatico. A sua volta, il riscaldamento globale porta all’inaridimento dei paesaggi, riducendo l’umidità del suolo e aumentando il rischio di incendi.

La portata della crisi è resa ancora più urgente dalla crescente domanda di acqua. Il rapporto calcola che, in media, una persona ha bisogno di circa 200-250 litri d’acqua al giorno per condurre una “vita dignitosa”, molto più dei 50-100 litri che l’ONU considera necessari per soddisfare i bisogni primari. Tuttavia, poche regioni del mondo sono in grado di fornire tali quantità di acqua dalle risorse locali, soprattutto nelle aree già colpite dalla scarsità idrica.

Un professore di scienze climatiche ha commentato il rapporto, descrivendolo come un quadro preoccupante dell’interferenza umana sul ciclo idrico globale, una risorsa fondamentale per la vita e il sostentamento. Secondo lui, le attività umane stanno “alterando la struttura del nostro territorio e dell’aria sovrastante, riscaldando il clima, intensificando gli estremi di umidità e siccità e sconvolgendo i modelli di vento e precipitazioni”.

Per affrontare questa crisi, gli autori del rapporto sostengono che è necessario un cambio radicale nella gestione delle risorse naturali e una riduzione drastica delle emissioni di gas serra. Le nazioni devono riconoscere il ciclo dell’acqua come un “bene comune” e agire insieme per preservarlo. Le decisioni prese in un Paese possono avere effetti diretti sulle precipitazioni di un altro Paese, a causa dei flussi d’acqua nell’atmosfera che viaggiano su grandi distanze. Ciò significa che l’uso dell’acqua deve essere regolato e gestito in modo cooperativo tra le nazioni di tutto il mondo, non solo attraverso i laghi e i fiumi che attraversano i confini, ma anche per il vapore acqueo che si muove tra le diverse regioni del mondo.

Il rapporto suggerisce anche una revisione dei modelli economici che governano l’uso dell’acqua, proponendo prezzi che scoraggino lo spreco e riducano la tendenza a coltivare piante e costruire infrastrutture assetate d’acqua in regioni dove questa risorsa è già scarsa. Una co-presidente della commissione ha definito la crisi idrica “una tragedia, ma anche un’opportunità per trasformare l’economia dell’acqua”. Dare il giusto valore all’acqua è essenziale, ha spiegato, perché riconosce la sua scarsità e i numerosi benefici che offre.

In definitiva, il rapporto invita alla riflessione su come gestiamo la risorsa più preziosa del Pianeta. Senza un’azione concertata e globale, il rischio è che la crisi dell’acqua diventi un problema sempre più grave e irrisolvibile, con conseguenze devastanti per il futuro del pianeta e delle prossime generazioni.

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Nuova alluvione in Emilia-Romagna: Bologna allagata https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/nuova-alluvione-in-emilia-romagna-bologna-allagata/ Sun, 20 Oct 2024 07:45:04 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78834 Quarta alluvione in Emilia-Romagna in un anno e mezzo. Anche Bologna sott’acqua, con il torrente Ravone che ha esondato nella zona sud della città: è la porzione della regione che ha visto gli accumuli maggiori. Gli accumuli hanno toccato punte di 160-180 millimetri, la media mensile sarebbe attorno ai 70-90 mm. Il Comune di Bologna …

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Quarta alluvione in Emilia-Romagna in un anno e mezzo. Anche Bologna sott’acqua, con il torrente Ravone che ha esondato nella zona sud della città: è la porzione della regione che ha visto gli accumuli maggiori.

Gli accumuli hanno toccato punte di 160-180 millimetri, la media mensile sarebbe attorno ai 70-90 mm. Il Comune di Bologna ha emesso ieri un’ordinanza di evacuazione dei piani terra, seminterrati e interrati in aree critiche vicine al fiume Reno ed ai torrenti Savena e Ravone. Il sindaco Matteo Lepore sui social ha invitato tutti i cittadini di via Saffi e zona Ravone di salire immediatamente ai piani alti e restare a casa col telefono.


Nel bolognese e modenese sono molte le aree ancora allagate e le strade chiuse, numerosi gli smottamenti sui rilievi, anche tra reggiano e parmense. Il fiume Idice ha esondato a Budrio (Bologna).

A Cesenatico in poche ore sono caduti 70 millimetri di pioggia che hanno messo in crisi parte della rete fognaria e i sottopassi; la circolazione ferroviaria è stata sospesa. Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha firmato il decreto che dispone, a supporto della Regione Emilia-Romagna, lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile.

Situazione fiumi:
SILLARO: Soglia rossa a Sesto Imolese, 75 cm oltre la soglia, in aumento.
SAVENA: Soglia rossa a Pianoro, in calo, a S.Riffillo, stabile,
IDICE: Soglia rossa a Castenaso con un livello altissimo, oltre soglia di 2.60 metri! Soglia rossa anche a Pizzocalvo.
SAVENA ABBANDONATO: Soglia rossa del Savena Abbandonato a Casoni, in aumento.
SAMOGGIA: Soglia rossa a Bazzano e Calcare, in calo.
TIEPIDO: Soglia rossa per il Tiepido a Fossalta, in aumento.
SECCHIA: Soglia rossa del Secchia alle casse a Rubiera.
CROSTOLO: Soglia rossa superata dal Crostolo a Cadelbosco.
ENZA: soglia rossa superata dall’Enza a S.Ilario, in aumento.
ROVACCHIA: Soglia rossa per il Rovacchia a Toccalmatto.

Grave la situazione anche in Sicilia: ieri a Licata, nell’Agrigentino, il fiume Salso è esondato in più punti, gli abitanti di alcune abitazioni hanno abbandonato le case per precauzione e alcuni, per mettersi in salvo, sono saliti sui tetti delle auto. Strade allagate a Catania.
Frane e disagi anche in Liguria. Forti piogge anche nelle Marche con allagamenti e disagi soprattutto nella zona costiera tra Senigallia e Ancona.

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Meteo, maltempo da Nord a Sud: un morto in Liguria. Le previsioni per le prossime ore https://www.iconameteo.it/news/meteo-maltempo-da-nord-a-sud-un-morto-in-liguria-le-previsioni/ Fri, 18 Oct 2024 09:05:24 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78830 meteo piogge venerdìAllerta meteo sull’Italia, alle prese con una nuova pesante ondata di maltempo. L’intensa perturbazione n.8 si sta spostando lentamente, per cui troveremo condizioni molto instabili anche nel weekend, in modo particolare domani (sabato 19 ottobre) quando non si escludono nubifragi. Meteo: l’ondata di maltempo prosegue anche nel fine settimana. Prossime 48 ore potenzialmente critiche Domenica …

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Allerta meteo sull’Italia, alle prese con una nuova pesante ondata di maltempo. L’intensa perturbazione n.8 si sta spostando lentamente, per cui troveremo condizioni molto instabili anche nel weekend, in modo particolare domani (sabato 19 ottobre) quando non si escludono nubifragi.

Meteo: l’ondata di maltempo prosegue anche nel fine settimana. Prossime 48 ore potenzialmente critiche

Domenica 20, invece, si potrà registrare una graduale e parziale attenuazione, che riguarderà le regioni settentrionali e occidentali, interessate da una rimonta dell’alta pressione. Al Sud e in Sicilia invece piogge e precipitazioni insisteranno fino all’inizio della prossima settimana. Potrebbero verificarsi ingenti accumuli di pioggia da sabato a martedì 25, soprattutto sulla Calabria ionica che è dunque da tenere sotto stretta osservazione.

Dunque, bisogna prestare massima attenzione alle prossime 48 ore, quando potrebbero verificarsi gravi criticità a causa di piogge e intense e abbondanti, al Nord come al Sud. Attenzione anche ai forti venti: oggi (venerdì 18 ottobre) giornata ventosa per Scirocco soprattutto su Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia, con raffiche fino a 50-60 Km/h. Sabato venti da moderati a forti su tutti i mari, fino a burrascosi di Scirocco su Adriatico e Ionio, con raffiche fino a 70-80 Km/h.

piogge venerdì

Allerta maltempo sull’Italia: abbondanti precipitazioni cadute su Liguria e Toscana

La situazione meteo in Liguria rimane particolarmente delicata dopo le abbondanti precipitazioni cadute nelle ore precedenti che hanno innescato frane ed esondazioni. Il maltempo ha pesantemente colpito nella giornata di ieri anche la Toscana. Nel dettaglio, i picchi di pioggia più elevati per quanto riguarda la Liguria si sono registrati nel Levante ligure (con picchi anche fino ai 130-150 mm), mentre in Toscana tra Lucchese e Pistoiese con picchi di 120-150 mm e tra Livornese e Senese con picchi di 110-130 mm.

Mappa piogge di giovedì 17 ottobre
Mappa piogge di giovedì 17 ottobre

Come possiamo notare dalla mappa sottostante, nel Levante ligure gli accumuli di pioggia di ieri hanno raggiunto anche i 150 mm in alcuni settori.

mappa meteonetwork
Mappa stazioni Meteonetwork

Maltempo in Liguria: duramente colpita l’area di Genova e Savona. Una vittima

Come detto le precipitazioni hanno colpito duramente la Liguria e in particolare le aree di Genova e Savona, dove si sono innescate frane ed esondazioni. A Borzonasca, nell’entroterra di Levante, è stato trovato il corpo senza vita di un uomo di 75 anni che era nei boschi in cerca di funghi. Un forte nubifragio ha colpito il comune di Sori (Genova), dove è esondato un torrente e l’acqua è arrivata fino all’ingresso del Paese, allagando le aree limitrofe. Anche a Recco il torrente si è ingrossato in maniera molto rapida, esondando in alcuni punti. Complessivamente, nella giornata di ieri (giovedì) sono esondati i torrenti a Recco, Sori e Rapallo, fuoriuscito dagli argini anche l’Entella alla foce a Chiavari. I grandi bacini del Levante (Entella, Magra e Vara) restano in allerta arancione fino alle 14.

https://twitter.com/DanieleDann1/status/1846924840428532152

Maltempo in Toscana: situazione critica nel Livornese e nel Senese

Quella trascorsa è stata una notte di interventi in tutta la Toscana a causa della pioggia insistente che ha provocato diversi danni. Due le zone critiche: Siena e provincia, con il capoluogo completamente allagato e la stazione ferroviaria fuori uso fino alle 12 di oggi. L’altra zona critica è quella sud della provincia di Livorno, con Campiglia, la frazione di Venturina e il comune di Suvereto che hanno subito i danni più gravi. Un violento nubifragio si è abbattuto in particolare a Cafaggio, frazione alle spalle di Campiglia, con allagamenti di strade, cantine e abitazioni. A Campiglia Marittima il fiume Cornia ha rotto gli argini sulla sponda opposta a quella del paese e l’acqua ha invaso terreni e abitazioni.

La Protezione Civile per la giornata odierna ha diramato l’allerta meteo arancione in Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto.

Le previsioni meteo sempre aggiornate su IconaMeteo.it

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Maltempo in Liguria e nel resto d’Italia, gli aggiornamenti https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/maltempo-liguria-italia-gli-aggiornamenti/ Thu, 17 Oct 2024 10:58:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78826 Italia nel mirino di una pesante ondata di maltempo, che nelle ultime ore ha colpito duramente soprattutto la Liguria: intensi rovesci e temporali hanno interessato principalmente il tratto tra Savonese e Genovese, con particolare attenzione al promontorio di Portofino e al capoluogo ligure. Nelle ultime 24 ore, la regione ha registrato accumuli pluviometrici significativi, superando …

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Italia nel mirino di una pesante ondata di maltempo, che nelle ultime ore ha colpito duramente soprattutto la Liguria: intensi rovesci e temporali hanno interessato principalmente il tratto tra Savonese e Genovese, con particolare attenzione al promontorio di Portofino e al capoluogo ligure.
Nelle ultime 24 ore, la regione ha registrato accumuli pluviometrici significativi, superando i 200 mm in alcune aree, portando a numerose criticità. Sono stati segnalati allagamenti, esondazioni dei fiumi, in particolare il Bormida, e frane che hanno messo a rischio la sicurezza dei cittadini. Diverse scuole sono rimaste chiuse e alcune strade sono state interrotte a causa del maltempo.

La situazione non si limita alla Liguria, e il maltempo si sta estendendo anche alle Alpi Occidentali, dove piogge diffuse interessano il versante piemontese. Qui, si sono registrati accumuli superiori ai 20 mm nel giro di poche ore, con fenomeni particolarmente intensi nelle Alpi Marittime e Cozie. Anche le regioni del medio-alto Tirreno, tra cui la Sardegna, stanno subendo le conseguenze di questo fronte instabile, mentre sul resto d’Italia le condizioni meteorologiche rimangono più stabili e miti.

Maltempo protagonista anche tra domani e sabato

Gli aggiornamenti meteo confermano che l’ondata di maltempo in corso insisterà anche nei prossimi giorni, andando a coinvolgere anche le regioni centro meridionali.

In particolare, domani la pioggia interesserà tutte le regioni italiane, anche se in alcune zone le precipitazioni risulteranno più deboli e intervallate a pause più significative. Sabato, poi, vedremo i primi segnali di miglioramento dal Nord-Ovest e la Sardegna mentre le piogge, anche moderate, insisteranno sul Nord-Est, in gran parte del Centro-Sud e in Sicilia. Attenzione al rischio di fenomeni intensi, elevato anche nei prossimi giorni.

Controlla le previsioni nei dettagli su IconaMeteo

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Crisi idrica, nei prossimi 25 anni a rischio più di metà della produzione alimentare globale https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/crisi-idrica-nei-prossimi-25-anni-a-rischio-piu-di-meta-della-produzione-alimentare-globale/ Thu, 17 Oct 2024 10:56:35 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78823 Il mondo sta affrontando una crisi idrica senza precedenti, con il ciclo idrologico – il processo naturale che regola il flusso dell’acqua sulla Terra – fuori equilibrio per la prima volta nella storia umana. Questa instabilità ha conseguenze devastanti per l’umanità e per gli ecosistemi di tutto il pianeta. La scarsità d’acqua si aggrava e …

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Il mondo sta affrontando una crisi idrica senza precedenti, con il ciclo idrologico – il processo naturale che regola il flusso dell’acqua sulla Terra – fuori equilibrio per la prima volta nella storia umana. Questa instabilità ha conseguenze devastanti per l’umanità e per gli ecosistemi di tutto il pianeta. La scarsità d’acqua si aggrava e gli ecosistemi d’acqua dolce continuano a deteriorarsi, minacciando la sicurezza alimentare, l’economia globale e il raggiungimento di tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).

Più della metà della produzione alimentare mondiale sarà a rischio nei prossimi 25 anni se non si interviene con urgenza per conservare le risorse idriche e fermare la distruzione degli ecosistemi da cui dipende l’acqua dolce. Attualmente, oltre metà della popolazione mondiale vive in condizioni di scarsità d’acqua, e questo numero è destinato a salire con l’aggravarsi della crisi climatica.

Secondo il rapporto della Global Commission on the Economics of Water, entro la fine del decennio la domanda globale di acqua dolce supererà l’offerta del 40%. Questo squilibrio è dovuto al fatto che i sistemi idrici globali sono sottoposti a uno stress senza precedenti, aggravato dai cambiamenti climatici, dalla cattiva gestione delle risorse idriche e dalla distruzione degli ecosistemi naturali.

Uno degli errori più gravi commessi finora è stato sottovalutare la quantità di acqua necessaria per garantire a ogni individuo una vita dignitosa. Mentre per la salute e l’igiene sono necessari dai 50 ai 100 litri di acqua al giorno per persona, il fabbisogno reale è di circa 4.000 litri al giorno, considerando anche l’acqua necessaria per l’alimentazione e altri bisogni primari.

La crisi idrica ha un impatto sproporzionato sulle comunità più vulnerabili. Secondo le stime, ogni giorno più di 1.000 bambini sotto i cinque anni muoiono per motivazioni legate alla mancanza di acqua potabile e servizi igienici adeguati.
Tra le persone più colpite ci sono poi le donne e le ragazze, che ogni giorno trascorrono collettivamente 200 milioni di ore per raccogliere e trasportare acqua. Inoltre, in molte aree rurali, la ricerca di acqua mette a rischio la sicurezza delle donne, esponendole a pericoli e abusi.

La connessione tra crisi idrica e crisi climatica

La crisi idrica è strettamente collegata ai cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature globali influenza il ciclo idrologico causando siccità, inondazioni e ondate di calore sempre più frequenti e gravi.
La distruzione degli ecosistemi naturali, come le foreste e le zone umide, interrompe il ciclo dell’acqua e, a sua volta, accelera ulteriormente la crisi climatica.

Cosa possiamo fare

Per affrontare questa crisi, è necessario un approccio radicale e globale. Gli esperti sottolineano l’urgenza di conservare le risorse idriche, migliorare l’efficienza nell’uso dell’acqua e garantire un accesso equo all’acqua per tutte le comunità. È anche fondamentale ripensare le politiche agricole e industriali, eliminando i sussidi dannosi che incoraggiano pratiche idriche insostenibili.

L’acqua deve essere riconosciuta come un bene comune globale, e i governi devono collaborare per proteggerne le fonti e creare un’economia circolare dell’acqua, in cui il riutilizzo e la pulizia delle acque inquinate diventino pratiche standard. Inoltre, i paesi in via di sviluppo devono avere accesso ai finanziamenti necessari per riformare i propri sistemi idrici e fermare la distruzione degli ecosistemi naturali che sono parte integrante del ciclo idrologico.

Il rapporto della Global Commission on the Economics of Water può essere consultato, in inglese, a questo link.

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La Superluna di ottobre 2024 sarà visibile a breve (meteo permettendo) https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/la-superluna-di-ottobre-sara-visibile-a-breve-meteo-permettendo/ Wed, 16 Oct 2024 11:22:43 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78821 superluna oggiLa Superluna più grande dell’anno, la terza del 2024, sta per arrivare e non sarà la sola a dare spettacolo nel cielo poiché la ‘cometa del secolo”, C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, sarà ancora visibile. Ma quando si potrà osservare questo doppio evento? La data da segnare è quella di domani, giovedì 17 ottobre. La ‘cometa del …

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La Superluna più grande dell’anno, la terza del 2024, sta per arrivare e non sarà la sola a dare spettacolo nel cielo poiché la ‘cometa del secolo”, C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, sarà ancora visibile. Ma quando si potrà osservare questo doppio evento? La data da segnare è quella di domani, giovedì 17 ottobre.

La ‘cometa del secolo’ dà spettacolo! Ecco fino a quando sarà visibile

La Superluna più grande dell’anno potrà essere osservata giovedì 17 ottobre (meteo permettendo)

Alle 13 e 28 del 17 ottobre la Luna sarà piena, circa 11 ore dopo il suo passaggio al perigeo, cioè la minima distanza dalla Terra, a 357.172 km da noi, contro una distanza media di poco più di 384.000 km. Il termine Superluna vuole proprio indicare questa sorta di sovrapposizione tra Luna piena e passaggio al perigeo (il punto di minima distanza dalla Terra). Cosa vuol dire tutto ciò? Che la Luna sarà un pochino più vicina, più luminosa e più grande del solito.

La terza Superluna del 2024 sarà visibile a tutti? Le condizioni meteo saranno decisive poiché stando alle attuali previsioni nella giornata di domani (17 ottobre) sulle regioni del Nord e del Centro Italia agirà una delle tante perturbazioni che coinvolgeranno il nostro Paese almeno fino a sabato. In particolare, tra pomeriggio e sera di giovedì 17 ottobre le precipitazioni si faranno più diffuse al Nord-Ovest, in Emilia Romagna e Veneto con qualche pioggia isolata anche sulle regioni centro-meridionali e in Sardegna. La visibilità della Superluna, in queste zone in particolare, potrebbe risultare complicata.

Le previsioni per i prossimi giorni su IconaMeteo.it

La ‘cometa del secolo’ in contemporanea: come osservare sia l’uno che l’altro evento

Nel momento di massima luminosità della Luna sarà possibile osservare contemporaneamente anche la cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, visibile a occhio nudo in moltissime zone, Italia compresa, ormai dallo scorso 12 ottobre, vale a dire il momento in cui ha raggiunto la massima vicinanza alla Terra.

https://twitter.com/viaggiarepuglia/status/1846235588820947424

Mentre la Superluna illuminerà il cielo nella serata del 17 ottobre ad ovest sarà possibile osservare la ‘cometa del secolo’, che giungerà al culmine della sua apparizione. Non rimane che attendere e sperare di avere le condizioni ideali per poter beneficiare di uno spettacolo unico.

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Inquinamento: in Cina si studia una plastica che si auto-degrada in tempi record

Marrakech travolta da piogge violente: i VIDEO delle strade trasformate in fiumi

Cambio dell’ora, ci siamo quasi: qual è stato il risparmio energetico?

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Marocco, maltempo violento e Marrakech sott’acqua: i VIDEO colpiscono https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/marocco-maltempo-violento-e-marrakech-sottacqua-i-video/ Tue, 15 Oct 2024 10:33:47 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78816 MarrakechAnche Marrakech è stata colpita da precipitazioni intense e forti nubifragi con inondazioni che hanno travolto persino l’aeroporto Menara, costringendo il personale a sospendere sia le partenze che gli arrivi. Le piogge hanno naturalmente mandato il traffico in tilt, con auto intrappolate nei viali che portano dalla periferia al centro della città nuova, o nei …

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Anche Marrakech è stata colpita da precipitazioni intense e forti nubifragi con inondazioni che hanno travolto persino l’aeroporto Menara, costringendo il personale a sospendere sia le partenze che gli arrivi. Le piogge hanno naturalmente mandato il traffico in tilt, con auto intrappolate nei viali che portano dalla periferia al centro della città nuova, o nei sottopassi, poiché le strade si sono trasformate in fiumi e i tombini non hanno retto alla furia dell’acqua.

Marrakech, precipitazioni intense e improvvise mandano in tilt la città: video impressionanti

L’intensità delle piogge, nonostante fosse in vigore un’allerta, ha sicuramente colto di sorpresa la città. Le precipitazioni si sono rivelate infatti tanto veloci quanto violente. Secondo le ultime informazioni, non si sono verificati feriti né tantomeno vittime ma sicuramente la città, e in particolare alcuni quartieri non distanti dal centro storico, hanno riportato pesanti disagi.

https://twitter.com/volcaholic1/status/1845933088443871575

https://twitter.com/cheguwera/status/1845830874320846884

Precipitazioni eccezionali nel Sahara: ecco cosa è successo

Non solo il Marocco è stato colpito: in tutto il Sahara, fenomeni di piogge monsoniche si sono verificati in zone che raramente vedono precipitazioni. Il Sahara, noto per essere il deserto più grande e caldo del pianeta, è stato recentemente teatro di un evento meteorologico straordinario: piogge torrenziali mai viste negli ultimi decenni. Nelle ultime settimane, aree solitamente secche del Sahara hanno registrato piogge talmente intense da causare inondazioni, con fenomeni che potrebbero alterare il clima della regione nei prossimi anni.

Nel sud-est del Marocco, in sole 48 ore, si è registrata una quantità di pioggia che solitamente cade in un anno intero. Questo ha portato al riempimento di bacini asciutti da decenni, come il Lago Iriqui, che non vedeva acqua da 50 anni.

Per approfondire l’argomento Sahara cliccare a questo link

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Milton ed Helene: quasi la metà dei costi legati ai danni dei due uragani attribuibile al riscaldamento globale https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/milton-ed-helene-quasi-la-meta-dei-costi-legati-ai-danni-dei-due-uragani-attribuibile-al-riscaldamento-globale/ Mon, 14 Oct 2024 09:05:51 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78811 uragano RafaelGli uragani Milton e Helene hanno lasciato un segno devastante in Florida, causando danni economici enormi, evidenziando quanto il cambiamento climatico stia aggravando la situazione. Secondo ricerche recenti, quasi la metà dei costi legati ai danni provocati da questi due uragani può essere attribuita agli effetti del riscaldamento globale. Per approfondire sul ruolo del cambiamento …

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Gli uragani Milton e Helene hanno lasciato un segno devastante in Florida, causando danni economici enormi, evidenziando quanto il cambiamento climatico stia aggravando la situazione. Secondo ricerche recenti, quasi la metà dei costi legati ai danni provocati da questi due uragani può essere attribuita agli effetti del riscaldamento globale.

Per approfondire sul ruolo del cambiamento climatico nell’impatto di Milton cliccare a questo link

Uragano Milton, miliardi di dollari di danni a causa del cambiamento climatico

Il cambiamento climatico, causato principalmente dall’uso di combustibili fossili, ha aggiunto miliardi di dollari ai costi di ricostruzione e recupero post-uragano. Le temperature più elevate delle acque del Golfo del Messico, alimentate dall’aumento globale delle temperature, hanno reso gli uragani Milton e Helene più intensi, con effetti devastanti su case, edifici e infrastrutture in tutta la Florida. Si stima che il cambiamento climatico abbia contribuito al 44% dei danni causati da Helene e al 45% di quelli provocati da Milton.

I danni diretti sono solo una parte del problema. Il bilancio economico complessivo comprende perdite più a lungo termine, come la riduzione della produttività e l’impatto sulla salute pubblica. Gli uragani hanno distrutto infrastrutture vitali, paralizzato le comunità e provocato danni che richiederanno anni per essere riparati. Le reti elettriche e stradali hanno subito gravi danni, così come migliaia di abitazioni e attività commerciali, aumentando i costi di recupero ben oltre le prime stime.

Milton ha colpito duramente una delle principali fonti di reddito della Florida

Gli effetti economici degli uragani non si fermano qui: la perdita di lavoro a causa della distruzione di fabbriche, negozi e uffici, unita all’aumento della spesa per riparazioni e ricostruzioni, ha creato un circolo vizioso che rallenta la ripresa economica della regione. In particolare, il settore turistico della Florida, una delle principali fonti di reddito dello stato, ha subito un duro colpo, con spiagge devastate e strutture ricettive danneggiate.

Il cambiamento climatico, accelerando e intensificando eventi meteorologici estremi come questi uragani, sta facendo lievitare il costo della mancata azione. Il costo di Milton e Helene è solo l’ultimo esempio di quanto l’inerzia verso la riduzione delle emissioni di gas serra possa avere conseguenze economiche devastanti. Continuare a ignorare questo problema non farà altro che aumentare i costi per le economie locali e globali, e i danni diventeranno sempre più difficili da sostenere.

In conclusione, la devastazione causata dagli uragani Milton e Helene è un segnale di allarme che ci ricorda quanto il cambiamento climatico stia diventando sempre più costoso. Ogni grado di riscaldamento aumenta la frequenza e l’intensità di questi eventi, e con essi i costi economici associati.

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Uragano Milton in Florida: quanto e come ha influito il cambiamento climatico? https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/uragano-milton-in-florida-quanto-e-come-ha-influito-il-cambiamento-climatico/ Mon, 14 Oct 2024 07:47:32 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78808 uragano MiltonL’uragano Milton ha devastato la Florida la scorsa settimana colpendo la costa occidentale dello stato con la violenza di un uragano di categoria 3. I venti catastrofici, le precipitazioni e i tornado hanno causato oltre 15 vittime e naturalmente gravi disagi. Secondo un recente studio del World Weather Attribution, senza cambiamento climatico Milton avrebbe colpito …

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L’uragano Milton ha devastato la Florida la scorsa settimana colpendo la costa occidentale dello stato con la violenza di un uragano di categoria 3. I venti catastrofici, le precipitazioni e i tornado hanno causato oltre 15 vittime e naturalmente gravi disagi. Secondo un recente studio del World Weather Attribution, senza cambiamento climatico Milton avrebbe colpito con uragano di categoria 2, dunque con venti meno intensi.

L’uragano Milton devasta la Florida: ecco i VIDEO impressionanti

L’uragano Milton si è intensificato nelle acque del Golfo del Messico a una velocità impressionante

Milton è nato lo scorso 5 ottobre come depressione tropicale nel Golfo del Messico, intensificandosi velocemente in tempesta tropicale. In seguito ha subito un’intensificazione esplosiva nell’arco di 24 ore, tra lunedì 6 e martedì 7, che lo ha elevato a uragano di categoria 5.

Questa intensificazione estremamente rapida di Milton è stata resa possibile dalle temperature elevate delle acque del Golfo del Messico, rese 400-800 volte più probabili dai cambiamenti climatici, sottolineano gli esperti. Milton si è intensificata più velocemente di qualsiasi altra tempesta nel Golfo del Messico, ma questo livello di rafforzamento esplosivo non è senza precedenti nell’Atlantico. Solo due uragani si sono rafforzati più di Milton in un periodo di 24 ore: Wilma del 2005 e Felix del 2007.

L’uragano Milton in 24 ore è diventato un ‘mostro’: Florida in allerta

Il landfall di Milton e il ruolo del cambiamento climatico: i dati del nuovo studio

Milton ha toccato terra la sera di mercoledì 9 ottobre dopo aver subito un indebolimento da uragano di categoria 5 a uragano d categoria 3. Questo ha scongiurato uno scenario ancor più drammatico, inasprito inoltre dalla scia di morte e distruzione innescata solo due settimane prima dall’uragano Helene.

Secondo lo studio del World Weather Attribution – pubblicato l’11 ottobre, quindi solo due giorni dopo dall’impatto -, senza il cambiamento climatico Milton avrebbe colpito con la violenza di un uragano di categoria 2 e non di categoria 3. Uno studio separato, pubblicato lo stesso giorno dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, ha scoperto che questo aumento di intensità ha reso Milton quasi due volte più distruttivo.

L’analisi di World Weather Attribution ha scoperto che le tempeste con velocità del vento di Milton sono diventate circa il 40% più frequenti e i venti associati a tempeste di simile rarità hanno subito un aumento di circa il 10% a causa di 1,3 gradi di riscaldamento globale dall’epoca preindustriale. Quindi, senza il cambiamento climatico, Milton avrebbe colpito la Florida come categoria 2, dunque con venti massimi sostenuti a 177 km/h, invece che come categoria 3 e quindi con venti a oltre 190 km/h.

Anche le piogge legate all’uragano sono aumento del 10-50% a causa dei cambiamenti climatici

Lo studio di attribuzione in questione, per poter essere pubblicato in modo così veloce, non ha utilizzato la modellazione tradizionale utilizzata per ricerche simili bensì si è basato sui dati degli ultimi 75 anni, più la modellazione eseguita per l’uragano Helene che ha colpito a distanza ravvicinata più o meno le stesse zone di Milton.

I ricercatori hanno così scoperto che gli estremi delle precipitazioni per la Florida centrale negli ultimi 75 anni sono aumentati in modo significativo a causa del cambiamento climatico. Per quanto riguarda le precipitazioni dell’uragano Milton, secondo lo studio sono state rese più intense del 10-50% dal cambiamento climatico con il doppio della probabilità di potersi verificare rispetto a condizioni normali.

L’influenza delle temperature oceaniche da record

Come detto in precedenza, Milton si è intensificato in maniera esplosiva nel Golfo del Messico. Le temperature oceaniche lungo il suo percorso erano costantemente più calde di 1 grado rispetto a quanto lo sarebbero state in un mondo senza cambiamenti climatici, hanno scoperto i ricercatori, diventando da 400 a 800 volte più probabili durante l’intensificazione in un grande uragano. Ciò ha influenzato l’ambiente di Milton, rendendo più probabile che la tempesta si sviluppasse e si intensificasse per tutta la sua durata.

Il cambiamento climatico ha reso gli uragani Helene e Milton quasi due volte più distruttivi

Il cambiamento climatico ha dunque aumentato l’intensità dei venti di Milton di circa il 10%. Sebbene possa sembrare un aumento poco considerevole, così non è poiché i danni legati agli uragani aumentano esponenzialmente in base alla velocità e all’intensità dei venti. Per esempio, secondo i ricercatori della NOAA, un uragano di categoria 2 con venti a 161 km/h causerà 10 volte i danni di un uragano di categoria 1 con venti a 121 km/h. Ciò include i danni non solo causati dai venti, ma anche da mareggiate, inondazioni e tornado. Quindi, un aumento del 10% dei venti di un uragano produce danni due volte maggiori.

Uno studio separato fa una stima sui danni economici di Helene e Milton

Secondo lo studio pubblicato separatamente dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, il cambiamento climatico ha aumentato la velocità del vento di Helene al momento dell’atterraggio di circa l’11% e quella di Milton di quasi il 10%. Facendo una stima sui danni economici, i ricercatori stabiliscono che il 44% dei danni economici causati da Helene e il 45% di quelli causati da Milton potrebbero essere attribuiti al cambiamento climatico.

L’uragano Milton potrebbe causare 30-50 miliardi di dollari di perdite assicurate in Florida, secondo Fitch Ratings. Poiché le perdite totali dovute agli uragani sono in genere circa due volte più grandi delle perdite assicurate, Milton potrebbe costare circa 60-100 miliardi di dollari, rendendolo potenzialmente il quinto disastro meteorologico più costoso della storia, dopo Katrina, Harvey, Ian e Maria.

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Aumentano gli esempi concreti dell’impatto del cambiamento climatico sull’economia di tutto il mondo ma la politica, troppo spesso, pensa ad altro. 

La crisi climatica, con inverni sempre più caldi e meno nevosi, sta modificando in maniera irreversibile il panorama delle Alpi francesi. Un caso simbolico è la recente chiusura dell’Alpe du Grand Serre, un’importante stazione sciistica situata nella regione dell’Isère, nel sud-est della Francia. A causa della mancanza di neve e di difficoltà finanziarie, il consiglio della comunità locale ha deciso di interrompere i finanziamenti necessari per la sua trasformazione in una meta turistica attiva tutto l’anno.

Non è la prima volta che stazioni sciistiche di bassa quota affrontano problemi legati alla scarsità di neve, ma la chiusura di una stazione di questa portata segna un punto di svolta. Per anni, l’Alpe du Grand Serre ha cercato di adattarsi con il progetto “Alpe de Grande Serre 2050”, che mirava a rendere la località attrattiva anche in estate. Tuttavia, la mancanza di fondi e l’intensificazione della crisi climatica hanno accelerato il declino della stazione.
“La chiusura è inevitabile se non si ascoltano gli scienziati”, ha commentato il senatore Guillaume Gontard, ricordando che la gestione delle stazioni sciistiche diventa sempre più complessa nelle zone dove la neve è ormai una rarità.

La decisione di chiudere mette a rischio circa 200 posti di lavoro e colpisce duramente l’economia locale. “Una stazione sciistica non è solo turismo, è una storia, una tradizione che ha plasmato il territorio”, ha aggiunto Gontard, evidenziando la mancanza di una pianificazione a livello nazionale per gestire la transizione climatica nelle aree di montagna.

neve francia sci clima
Foto: Facebook/Alpe du Grand Serre

Il cambiamento climatico sta modificando il futuro di molte località alpine. Le stazioni a quote più basse, come l’Alpe du Grand Serre, sono le più colpite, mentre solo quelle situate in aree più elevate e con maggiori risorse economiche possono ancora sperare di resistere. Senza un intervento tempestivo e una ristrutturazione del modello economico del turismo montano, molte altre località potrebbero seguire lo stesso destino, lasciando un vuoto non solo economico, ma anche culturale nelle regioni alpine.

Ormai è acclarato che senza provvedimenti ragionati ma immediati la crisi economica generata dai cambiamenti climatici colpirà sempre più spesso i settori turistici fino a modificarli e trasformarli completamente. Nessun governo può esimersi dal mettere ai primi posti della propria agenda un piano concreto per l’adattamento ai disastri causati da scelte sbagliate e insensate degli ultimi decenni. I cittadini posso e devono contribuire, gli operatori possono e devono contribuire, ma la responsabilità è tutta della politica, dei politici e dei governi che non hanno ancora capito, o fingono di non capire, quale enorme sfida ci sia per le generazioni future contro l’inquinamento e il surriscaldamento globale.

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Piogge eccezionali nel Sahara: il deserto più arido del mondo sotto l’effetto di fenomeni estremi https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/sahara-sottacqua-piogge-eccezionali-sul-deserto-piu-arido/ Sun, 13 Oct 2024 08:24:25 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78800 Il Sahara, noto per essere il deserto più grande e caldo del pianeta, è stato recentemente teatro di un evento meteorologico straordinario: piogge torrenziali mai viste negli ultimi decenni. Nelle ultime settimane, aree solitamente secche del Sahara hanno registrato piogge talmente intense da causare inondazioni, con fenomeni che potrebbero alterare il clima della regione nei …

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Il Sahara, noto per essere il deserto più grande e caldo del pianeta, è stato recentemente teatro di un evento meteorologico straordinario: piogge torrenziali mai viste negli ultimi decenni. Nelle ultime settimane, aree solitamente secche del Sahara hanno registrato piogge talmente intense da causare inondazioni, con fenomeni che potrebbero alterare il clima della regione nei prossimi anni.

Nel sud-est del Marocco, in sole 48 ore, si è registrata una quantità di pioggia che solitamente cade in un anno intero. Questo ha portato al riempimento di bacini asciutti da decenni, come il Lago Iriqui, che non vedeva acqua da 50 anni. Le immagini satellitari della NASA hanno mostrato questo spettacolo inatteso, sottolineando l’impatto di quello che viene descritto come una tempesta extratropicale. Si stima che il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature globali stiano accelerando il ciclo idrologico e rendendo sempre più frequenti eventi meteorologici estremi come questo. Gli esperti, come Houssine Youabeb, della meteorologia marocchina, hanno dichiarato che il Sahara potrebbe assistere a ulteriori episodi simili in futuro.1

sahara alluvione
Foto: earthobservatory.nasa.gov

Non solo il Marocco è stato colpito: in tutto il Sahara, fenomeni di piogge monsoniche si sono verificati in zone che raramente vedono precipitazioni. La comunità scientifica si interroga su cosa stia causando questa ondata di piogge, e molti credono che ci sia un legame con la stagione degli uragani atlantici insolitamente tranquilla di quest’anno.
La cosiddetta Intertropical Convergence Zone (ITCZ), una fascia atmosferica che di solito trasporta nuvole e piogge, si è spostata più a nord del solito, spingendo le precipitazioni sul deserto. Questo spostamento potrebbe essere un segnale dei cambiamenti climatici in corso, con l’oceano Atlantico che assorbe più calore del normale, modificando i percorsi delle tempeste.2

Inoltre, alcuni scienziati suggeriscono che le temperature più elevate dell’Atlantico settentrionale e del Mediterraneo possano aver intensificato queste piogge. Con il riscaldamento degli oceani e l’aumento delle emissioni di gas serra, i modelli climatici prevedono un futuro in cui il Sahara potrebbe ricevere più pioggia, con un possibile spostamento delle piogge monsoniche verso nord entro il 2100.3

Mentre il Sahara rimane una delle regioni più aride al mondo, questi episodi meteorologici rappresentano un’ulteriore prova di quanto rapidamente il cambiamento climatico stia modificando il volto di ambienti estremi, con conseguenze potenzialmente significative non solo per il deserto, ma anche per i cicli meteorologici globali.


  1. Warming in the Arctic region has been four times faster than the global average – Finnish Meteorological Institute.
  2. Arctic Warming Four Times Faster than Rest of the World: Study | Earth.Org
  3. Report: Arctic heating nearly 4 times faster than rest of Earth | The Week

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Il riscaldamento nell’Artico accelera quattro volte più velocemente rispetto al resto del pianeta https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/il-riscaldamento-nellartico-accelera-quattro-volte-piu-velocemente-rispetto-al-resto-del-pianeta/ Sun, 13 Oct 2024 07:26:03 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78796 Mentre il ghiaccio marino scompare, la Groenlandia si scioglie e gli incendi devastano le foreste settentrionali, nuove ricerche confermano quanto gli scienziati stanno cercando di segnalare da tempo: l’Artico si sta riscaldando a un ritmo molto più rapido rispetto al resto del mondo. Il fenomeno, noto come amplificazione artica, è causato dalle emissioni di gas …

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Mentre il ghiaccio marino scompare, la Groenlandia si scioglie e gli incendi devastano le foreste settentrionali, nuove ricerche confermano quanto gli scienziati stanno cercando di segnalare da tempo: l’Artico si sta riscaldando a un ritmo molto più rapido rispetto al resto del mondo.

Il fenomeno, noto come amplificazione artica, è causato dalle emissioni di gas serra derivanti dalla combustione di combustibili fossili. Secondo uno studio pubblicato dal Finnish Meteorological Institute, la temperatura nella regione del Polo Nord negli ultimi decenni è aumentata a una velocità quattro volte superiore rispetto al resto del Pianeta.

Uno dei problemi riscontrati riguarda i modelli climatici, che non riescono a cogliere appieno questo rapido tasso di riscaldamento, come ha spiegato uno dei ricercatori principali dello studio. Questo rappresenta una preoccupazione perché, se i modelli non possono riprodurre accuratamente la situazione attuale, non si può essere certi delle previsioni a lungo termine. “A causa di questa discrepanza, abbiamo deciso che era necessario correggere i modelli e aggiornarli“, ha dichiarato uno degli scienziati coinvolti nello studio.

Lo studio, pubblicato nella rivista Communications Earth and Environment, ha analizzato le tendenze delle temperature nell’Artico tra il 1979 e il 2021, un periodo che corrisponde all’era moderna dei dati satellitari. È stato riscontrato che il tasso di riscaldamento è particolarmente elevato nella regione euroasiatica dell’Artico, in particolare nel Mar di Barents, dove la temperatura è aumentata sette volte più velocemente rispetto alla media globale.
I dati più recenti mostrano che la temperatura media annuale nella regione del Mar di Barents è aumentata fino a 2,7 gradi Celsius per decennio negli ultimi 40 anni, rendendo questa area la zona con il riscaldamento più rapido del pianeta.

Il cambiamento climatico ha portato a una rapida perdita di ghiaccio marino nell’Artico, che ha ulteriormente amplificato il riscaldamento globale. Il ghiaccio marino, con la sua superficie bianca brillante, riflette l’energia solare nello spazio; quando si scioglie, l’oceano scuro assorbe maggior calore, aggravando il problema.

Un climatologo indipendente ha sottolineato come questo studio evidenzi l’amplificazione artica in modo particolarmente chiaro negli ultimi decenni, più di quanto accaduto nella prima metà del Novecento. “L’amplificazione artica è innegabile“, ha affermato l’esperto. “Sia che si parli di un fattore di due, tre o quattro, ciò non cambia il fatto che l’Artico si stia riscaldando più velocemente del resto del mondo”.

L’annuale Arctic Report Card dello scorso anno, pubblicata dalla National Oceanic and Atmospheric Administration, ha rilevato che la regione artica si sta riscaldando più velocemente del resto della Terra e sta rapidamente perdendo la copertura di ghiaccio.

Questi risultati rispecchiano anche le ultime conclusioni delle Nazioni Unite sulla crisi climatica, secondo cui l’Artico continuerà a riscaldarsi a un ritmo superiore finché l’umanità continuerà a bruciare combustibili fossili e a rilasciare gas serra nell’atmosfera.

La sensibilità dell’Artico al riscaldamento globale è maggiore di quanto pensassimo“, ha concluso un ricercatore coinvolto nello studio. “Solo il tempo ci dirà come evolverà la situazione in futuro”.

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Milton ha stravolto la Florida con distruzione e morte. VIDEO terrificanti https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/milton-ha-stravolto-la-florida-con-distruzione-e-morte-video-terrificanti/ Fri, 11 Oct 2024 09:56:29 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78791 Uragano MiltonL’uragano Milton, come previsto, ha impattato sulla Florida come uragano di categoria 3, lasciando nuovamente una scia di morte e distruzione già causata da un altro grande uragano, Helene, soltanto qualche settimana fa. Mentre gli Stati Uniti fanno la conta dei danni, dagli ultimi aggiornamenti ciò che si sa è che le vittime sono almeno …

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L’uragano Milton, come previsto, ha impattato sulla Florida come uragano di categoria 3, lasciando nuovamente una scia di morte e distruzione già causata da un altro grande uragano, Helene, soltanto qualche settimana fa.

Mentre gli Stati Uniti fanno la conta dei danni, dagli ultimi aggiornamenti ciò che si sa è che le vittime sono almeno 16 (ma si prevede purtroppo un numero maggiore) e che almeno 3 milioni di case e aziende sono senza elettricità. Milton ha inoltre causato diversi tornado, una catastrofe nella catastrofe che ha generato appunto diverse vittime.

Uragano Milton: la “tempesta del secolo” tocca terra in Florida

L’uragano Milton si è indebolito prima dell’impatto: scongiurato lo scenario più drammatico

La tempesta ha toccato terra a Siesta Key, appena a sud di Tampa, mercoledì sera come uragano di categoria 3. Le case sono state danneggiate, gli alberi sradicati e milioni di persone hanno perso la corrente elettrica e ci sono già segnalazioni di diversi decessi, ma è stata evitata la devastazione totale.

Nonostante abbia perso parte della sua potenza mentre si avvicinava alla costa, Milton, che si era rafforzato ad una velocità sorprendente sulle calde acque del Golfo del Messico raggiungendo la categoria 5, è stato comunque uno degli uragani più forti ad aver colpito la terraferma degli Stati Uniti nella memoria recente, nonché il secondo colpo diretto sulla Florida nell’arco di 12 giorni.

Quanto è stata forte l’onda di tempesta?

Un rischio importante rappresentato da Milton era la violenza della sua onda di tempesta, ovvero i venti che avrebbero spinto enormi volumi di acqua dalla baia di Tampa alla città stessa. Quando la tempesta ha toccato terra, il peggio di questa mareggiata si è verificato nella contea di Sarasota, con volumi di acqua da 2,5 a 3 metri. Ma le inondazioni in alcuni punti sono state significative: appena nell’entroterra di Tampa, Plant City ha ricevuto oltre 330 mm di pioggia, inondando i quartieri.

Qual è stato l’impatto dei tornado?

Quando atterra un uragano, gli improvvisi cambiamenti nei venti possono generare dei tornado, ma il numero e la ferocia di quelli scatenati da Milton sono stati insolitamente elevati, affermano gli esperti. Mercoledì, ancora prima del landfall, erano in vigore oltre 140 avvisi di tornado in Florida, molti dei quali hanno causato danni ingenti.

Nella contea di St Lucie, sulla costa orientale della Florida, sono stati confermati quattro decessi a causa di un tornado che si è schiantato contro una casa di riposo. La Florida vede più tornado per miglio quadrato di qualsiasi altro stato, ma di solito sono piuttosto deboli. I tornado innescati da Milton erano della stessa intensità che si vede spesso nelle Grandi Pianure degli Stati Uniti.

Milton ha ormai attraversato la Florida e si sta dirigendo verso l’Oceano Atlantico, a nord delle Bahamas. Si stima che circa 11 milioni di persone siano in pericolo a causa del deflusso delle acque piovane nei fiumi in piena, che possono causare inondazioni. Dunque l’allerta è tutt’altro che terminata.

La devastazione dell’uragano Milton è impressionante: la “tempesta del secolo” rimarrà nella storia

Milton è stato definito da Joe Biden come la “tempesta del secolo“. E in effetti la devastazione causata dal suo atterraggio in Florida è stata impressionante, come testimoniano i video e le immagini pubblicate su X.

https://twitter.com/Ry_Bass/status/1844367980249178396

Lo stadio Tropicana Field completamente devastato: è situato in una delle aree maggiormente colpite, ovvero St. Petersburg.

https://twitter.com/tornadorology/status/1844153062199611690

Questo è il tornado impressionante che ha colpito Wellington.

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Aurora boreale, che spettacolo nei cieli del Nord Italia! E occhio al possibile bis https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/aurora-boreale-che-spettacolo-nei-cieli-del-nord-italia-e-occhio-al-possibile-bis/ Fri, 11 Oct 2024 08:30:25 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78787 Aurora boreale su TorinoL’aurora boreale, fenomeno di luci spettacolare tipico dei cieli del Nord Europa, ha raggiunto nuovamente l’Italia nella serata di ieri (giovedì 10 ottobre). Lo spettacolo, raro a queste latitudini, è stato ben visibile soprattutto al Nord, come testimoniano i tantissimi e bellissimi scatti condivisi sui social. https://twitter.com/lluciamancuso/status/1844534323912814728 ECCOLA! Aurora boreale dall'Alpe di Siusi, Italia. Che …

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L’aurora boreale, fenomeno di luci spettacolare tipico dei cieli del Nord Europa, ha raggiunto nuovamente l’Italia nella serata di ieri (giovedì 10 ottobre). Lo spettacolo, raro a queste latitudini, è stato ben visibile soprattutto al Nord, come testimoniano i tantissimi e bellissimi scatti condivisi sui social.

https://twitter.com/lluciamancuso/status/1844534323912814728

Aurora boreale nei cieli dell’Italia: tutto merito di una tempesta geomagnetica G4

Come previsto dagli esperti nei giorni precedenti, si è verificata una grave tempesta geomagnetica (G4) che ha raggiunto la Terra. Cos’è una grave tempesta geomagnetica? Si tratta di una grave perturbazione del campo magnetico terrestre, spesso con intensità variabile tra livelli più bassi e condizioni di forte tempesta nel corso dell’intero evento.

L’espulsione di massa coronale (Coronal Mass Ejection/CME) prevista è arrivata sulla Terra a circa 1,5 milioni di miglia orarie. In cosa consiste l’espulsione di massa coronale? Altro non è che un’eruzione di materiale solare e campi magnetici che quando raggiunge la Terra innesca appunto una tempesta geomagnetica. 

La tempesta geomagnetica può interferire con le operazione di soccorso degli uragani Helene e Milton: ecco come

Come sottolineato dalla NOAA, la tempesta geomagnetica potrebbe avere un impatto critico sugli sforzi di recupero in corso negli Stati Uniti in seguito agli uragani Helene e Milton in diversi modi: comunicazioni, poiché i sistemi che dipendono da satelliti in orbita terrestre bassa o da comunicazioni ad alta frequenza potrebbero subire interruzioni; reti elettriche, poiché la tempesta potrebbe mettere a dura prova le reti elettriche già indebolite dagli uragani; servizi GPS, poiché i sistemi di navigazione, in particolare quelli utilizzati nei soccorsi in caso di calamità, potrebbero risultare degradati.

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L’aurora boreale concede un bis? Gli ultimi aggiornamenti

In base agli ultimi aggiornamenti del centro di previsione meteorologica spaziale della NOAA, nella giornata odierna l’aurora boreale potrebbe concedere un secondo spettacolo. Le condizioni sono infatti ancora favorevoli per una seconda tempesta geomagnetica di livello G4 (grave). Dunque occhi rivolti al cielo anche stasera perché lo spettacolo luminoso dell’aurora boreale potrebbe nuovamente deliziarci.

L’aurora boreale conquista i social: immagini poetiche ed emozionanti

Come detto in precedenza, l’aurora boreale nella serata di ieri è stata ben visibile nei cieli del Nord Italia: dal Piemonte alla Lombardia passando per la Liguria. La miglior visuale si è avuta sulle Alpi.

https://twitter.com/Gewitterjaeger/status/1844531794034467246

L’aurora ha illuminato anche i cieli della Spagna.

https://twitter.com/balearicsmeteo/status/1844481888947404899

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L’ennesimo peggioramento meteo innescato dalla coda dell’ormai ex uragano Kirk ha dato vita ad una rapida ma intensa fase di maltempo sul Nord Italia, che ha provocato notevoli disagi e allagamenti, nonché l’esondazione del Lambro a Milano. 

Da inizio ottobre sono caduti 160 litri di pioggia per metro quadro a Milano: si tratta, secondo i dati statistici di Meteo Expert, del doppio della pioggia che in media cade nell’arco dell’intero mese di ottobre.

Fiume Lambro esonda a Milano: è la quarta volta da inizio 2024

Il fiume Lambro è esondato questa mattina a Milano a causa delle forti piogge cadute. A comunicarlo è stato l’assessore alla protezione civile Marco Granelli, che precisa come l’allagamento sia iniziato in via Rilke, nel quartiere Ponte Lambro, e alle 8:40 del mattino anche il Parco Lambro stava iniziando ad allagarsi. Per fortuna tutte le zone a rischio erano state evacuate in tempo, e la situazione era sotto osservazione. La Polizia invita tutti alla “prudenza nei sottopassi e lungo le strade a scorrimento veloce”.

Il maltempo ha interessato il Nord Italia e, nello specifico, la Lombardia tra la notte e il primo mattino, con piogge anche intense. “Questa fase perturbata arriva dopo le abbondanti piogge di martedì 8, che hanno saturato terreni e fatto rapidamente alzare il livello dei fiumi. Dopo la breve tregua di mercoledì, l’arrivo di nuove piogge abbondanti ha subito avuto impatti sui livelli della rete fluviale”, spiega Flavio Galbiati, meteorologo di Meteo Expert Icona Meteo.

Tra la scorsa notte e le prime ore di oggi sono caduti accumuli importanti, che nell’area di Milano si assestano tra i 30 e 50 mm, mentre nelle Prealpi gli accumuli arrivano fino a 70 mm.

lambro milano maltempo

A causa della delicata situazione meteorologica, per la giornata di giovedì 10 la Protezione Civile ha diramato un’allerta rossa per rischio idro-geologico in Valchiavenna, Media-bassa Valtellina, Valcamonica, Lario e Prealpi occidentali, Orobie bergamasche, mentre nell’Nodo Idraulico di Milano è in vigore l’allerta arancione.

Il livello dei fiumi continuerà ad essere sotto osservazione poichè “le precipitazioni cadute sulle Prealpi – spiega Galbiati – nelle prossime ore continueranno a defluire nei corsi d’acqua a valle”.

Il Seveso è esondato questa mattina, sbendo un rapido innalzamento del livello idrometrico, e poco dopo le 8 del mattino è stata attivata la vasca anti-esondazione, in modo da contenere le acque ed evitare esondazioni in zona Niguarda. Questa, ha fatto sapere l’assessore alla sicurezza del comune di Milano, è la sesta volta che la vasca anti esondazione entra in funzione nel 2024.

lambro esonda milano

La situazione meteo per fortuna però tende a migliorare. “Adesso è in atto un rapido miglioramento delle condizioni meteo, grazie allo spostamento verso est della perturbazione. Già nelle prossime ore sulla Lombardia avremo un passaggio a tempo più soleggiato sulla Lombardia e tra venerdì e il weekend, il tempo tornerà sereno”, aggiunge Galbiati.

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Uragano Milton: la “tempesta del secolo” tocca terra in Florida https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/uragano-milton-la-tempesta-del-secolo-tocca-terra-in-florida/ Thu, 10 Oct 2024 07:44:17 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78767 uragano milton floridaMilton ha toccato in Florida, vicino a Siesta Key come potente uragano di categoria 3. Il suo impatto sulla terraferma ha indebolito il ciclone, che secondo il National Hurricane Center è stato declassato ora a categoria 1, con venti medi che soffiano a 144 km/h. Milton è il nono uragano nato sull’Oceano Atlantico nel 2024 …

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Milton ha toccato in Florida, vicino a Siesta Key come potente uragano di categoria 3. Il suo impatto sulla terraferma ha indebolito il ciclone, che secondo il National Hurricane Center è stato declassato ora a categoria 1, con venti medi che soffiano a 144 km/h.

Milton è il nono uragano nato sull’Oceano Atlantico nel 2024 e il quarto a raggiungere un’intensità di categoria 3 o superiore. Milton è approdato sugli Stati Uniti appena due settimane dall’altrettanto intenso uragano Helene, che ha devastato la Florida e divesi altri stati nel sud-est del Paese.

L’uragano Milton ha subito una rapida intensificazione mentre si trovava sulle calde acque del Golfo del Messico: nel momento di massima potenza ha raggiunto categoria 5, destando non poche preoccupazioni in Florida, dove era atteso il suo arrivo pochi giorni dopo. “Sembra la tempesta del secolo“, ha detto Biden in un discorso dalla Casa Bianca in cui ha esortato coloro che si trovano sul percorso della tempesta a seguire i consigli di sicurezza delle autorità locali: “è letteralmente una questione di vita o di morte“.

Uragano Milton sulla Florida, con venti a 170 km/h, piogge torrenziali e un’onda di tempesta di 4 metri

Fortunatamente Milton si è indebolito prima di toccare terra, ciononostante gli effetti del suo passaggio sulla penisola della Florida sono stati notevoli.

Sarasota, Tampa, St Petersburg e Fort Myers sono le aree maggiormente colpite dal passaggio dell’uragano Milton. Più di 2 milioni di case sono rimaste senza elettricità, e molte abitazioni sono state danneggiate o distrutte.

Oltre ai venti impetuosi, che in un uragano di categoria 2 arrivano a 154-177 km/h di media, con raffiche più forti, molte zone sono state allagate dalle forti piogge e dalle mareggiate. A St. Petersburg, ad esempio, sono caduti più di 400 mm di pioggia: un record per l’area.

Parti di Venice, nota località balneare della Florida a circa 30 chilometri da Sarasota, la località dove l’uragano ha toccato terra, risultano sommerse: qui i venti dell’uragano hanno spinto l’acqua del mare oltre la linea della costa per il fenomeno dello “storm surge” (onda di tempesta). Secondo le previsioni l’onda di tempesta sarebbe potuta arrivare fino a 4 metri di altezza nell zone direttamente colpite.

Come ogni potente uragano, anche Milton ha dato vita a diversi tornado durante il suo passaggio sulla terraferma. Secondo la Protezione Civile statunitense si sono contati finora 19 tornado che hanno purtroppo provocato anche delle vittime.

Milton sulla Florida: la traiettoria prevista dell’Uragano

L’occhio dell’uaragano Milton si trova in questo momento centrato sulla Florida peninsulare. Secondo le previsioni del Centro Uragani della NOAA, Milton dovrebbe mantenere il suo status di uragano di categoria 1 mentre procede verso est. Raggiungerà l’Oceano Atlantico nel corso della giornata di oggi.

Secondo le proiezioni, una volta raggiunto il mare aperto, Milton dovrebbe indebolirsi a tempesta tropicale entro venerdì 11. Il sistema potrebbe quindi transitare a sud delle Bermuda come tempesta, per poi dissiparsi entro domenica 13.

uragano milton florida

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Catastrofe imminente: l’uragano Milton minaccia la Florida con la furia di un gigante https://www.iconameteo.it/news/catastrofe-imminente-luragano-milton-minaccia-la-florida-con-la-furia-di-un-gigante/ Wed, 09 Oct 2024 14:29:33 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78761 L’uragano Milton, classificato come categoria 5, si sta avvicinando minacciosamente alla Florida, con venti che soffiano fino a 260 km/h. Sebbene i meteorologi prevedano che Milton si indebolisca a una categoria 3 o 4 prima di raggiungere la costa, il suo potenziale di devastazione rimane estremamente alto, e potrebbe diventare una delle tempeste più disastrose …

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L’uragano Milton, classificato come categoria 5, si sta avvicinando minacciosamente alla Florida, con venti che soffiano fino a 260 km/h. Sebbene i meteorologi prevedano che Milton si indebolisca a una categoria 3 o 4 prima di raggiungere la costa, il suo potenziale di devastazione rimane estremamente alto, e potrebbe diventare una delle tempeste più disastrose mai registrate nello Stato.

La tempesta è attesa nel settore densamente popolato della baia di Tampa, a meno di due settimane di distanza dai danni causati dall’uragano Helene. Nella penisola dello Yucatán, si sono già registrate inondazioni costiere e forti venti hanno abbattuto alberi, portando a interruzioni di corrente. Tuttavia, i danni finora sono stati contenuti poiché Milton ha solo sfiorato la regione.

The Weather Channel ha mostrato una simulazione degli effetti devastanti della “storm surge”, l’onda di marea pericolosa che potrebbe causare gravi inondazioni costiere. Il video illustra come l’acqua potrebbe raggiungere altezze di 4-5 metri, con conseguenze catastrofiche e potenziali vittime se le persone non evacuano dalle aree a rischio. Le autorità hanno avvisato che chi decide di rimanere potrebbe mettere a repentaglio la propria vita.

Secondo le previsioni, si attende un accumulo di piogge fino a 300 mm in poche ore, accompagnato da venti intensi. Tuttavia, la principale preoccupazione rimane l’onda di marea capace di sommergere abitazioni, edifici e strutture costiere.

Un momento toccante si è verificato durante un collegamento in diretta con NBC 6 South Florida, quando il meteorologo John Morales è scoppiato in lacrime di fronte all’imminente disastro. “È un uragano incredibile! La pressione è scesa di 50 millibar in dieci ore”, ha commentato visibilmente commosso, scusandosi con i telespettatori per l’emozione.

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Il Settembre delle piogge: L’Italia segnata da fenomeni eccezionali. https://www.iconameteo.it/primo-piano/il-settembre-delle-piogge-litalia-segnata-da-fenomeni-eccezionali/ Wed, 09 Oct 2024 14:25:26 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78752 maltempo pioggia allertaIl dato più rilevante che scaturisce dalle elaborazioni di settembre è, senz’altro, la quantità di precipitazioni che si sono accumulate nel corso del mese, che hanno dato origine a un’anomalia di +77% a livello nazionale (confronto con le medie del trentennio 1991-2020), il valore più elevato della serie storica che parte dal 1959. Dunque, un …

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Il dato più rilevante che scaturisce dalle elaborazioni di settembre è, senz’altro, la quantità di precipitazioni che si sono accumulate nel corso del mese, che hanno dato origine a un’anomalia di +77% a livello nazionale (confronto con le medie del trentennio 1991-2020), il valore più elevato della serie storica che parte dal 1959.

Dunque, un settembre eccezionale per le piogge, il cui maggior contributo è stato determinato dai valori circa doppi rispetto alla norma osservati al Centro-Nord (+107% al Nord-Ovest, +104% al Nord-Est, +94% al Centro). Fra i vari eventi di pioggia estrema verificatisi nel mese, spicca quello che ha colpito l’Emilia Romagna e le Marche fra il 17 e il 19, dove gli accumuli hanno superato i 200 mm, fino a punte intorno ai 300 mm in soli tre giorni, con conseguenti esondazioni dei fiumi, criticità varie ed evacuazioni di abitanti, in particolare in Romagna.

Piogge record in Italia

Oltre a questo, ci sono da segnalare altre due giornate notevoli dal punto di vista del maltempo, ossia i giorni 5 e 8: si tratta dei giorni più piovosi dell’anno (per il momento) al Nord; in aggiunta, l’8 rappresenta il giorno più piovoso dell’anno anche al Centro e in generale nell’Italia intera. Nell’ambito della rete nazionale di stazioni meteo dell’Aeronautica Militare/Enav, sono stati osservati alcuni accumuli mensili record, in particolare a Rimini con 221 mm, a Treviso Istrana con 228 mm e ad Ancona Falconara con 309 mm. I primi due valori sono i più elevati almeno degli ultimi 45 anni, mentre quello di Ancona è il più elevato degli ultimi 65 anni.

Non tutto il territorio italiano ha sperimentato precipitazioni sopra la media. In Sicilia e alcuni settori di Calabria, Puglia e Sardegna gli accumuli sono rimasti inferiori alla norma, ma con il dato più vistoso in Sicilia (-22%) che presenta anche il deficit più ampio dall’inizio dell’anno (-14%) rispetto alle altre regioni meridionali dove il dato da gennaio è solo leggermente negativo. Anomalie decisamente positive, invece, negli ultimi nove mesi al Centro-Nord (+85% al Nord-Ovest, +41% al Nord-Est, +13% al Centro), in virtù delle quali ci troviamo con un surplus nazionale di +32% da gennaio, equivalente a circa 43 miliardi di metri cubi di acqua in più rispetto alla norma.

Accumulazioni piovose in Italia

Le temperature hanno subito alcuni sbalzi che hanno portato i valori dai livelli estivi della prima decade ai livelli inferiori alla norma della seconda decade, per poi risalire temporaneamente sopra la media durante la terza decade del mese. I primi giorni del mese non sono stati altro che la fase conclusiva dell’ultima ondata di calore ereditata da agosto, che ha fatto in tempo a dare origine a nuovi record di temperatura massima di settembre esattamente il 1° del mese. Le stazioni della rete Aeron.Mil./Enav che hanno ritoccato i record sono quasi tutte al Nord e solo una al Centro e, per la precisione, si tratta di: Torino con 32.7°C, Milano L. e Bergamo con 34°C, Brescia con 34.2°C, Verona con 34.8°C, Treviso I. con 35.2°C, Treviso S.A. con 34.7°C, Venezia con 32.8°C, Udine R. con 35°C e Monte Argentario con 34.1°C.

Il tracollo della seconda decade è stato causato dall’irruzione di una massa di aria da latitudini artiche, che ci ha fatti piombare improvvisamente nell’autunno e che ha contribuito a generare un vortice ciclonico dapprima in movimento verso i Balcani, successivamente, complice il blocco anticiclonico sul Nord Europa, di ritorno verso ovest con un lento movimento retrogrado fino a investire nuovamente l’Italia dove ha causato le criticità fra Emilia Romagna e Marche, dopo aver dato luogo a grossi problemi anche in alcuni paesi balcanici. Una volta ristabilita la circolazione zonale (quella normale da ovest), nell’ultima parte del mese il clima si è fatto più mite con anche un picco di caldo dovuto alla temporanea risalita di aria subtropicale.

Nel complesso, la temperatura media ha risentito di queste ampie variazioni, ma con una preponderanza dei periodi sopra la media: infatti, il risultato finale è stato uno scarto non particolarmente vistoso, ma positivo e pari a +0.7°C che fa scendere leggermente l’abnorme anomalia da inizio anno a +1.5°C, valore che resta comunque saldamente al 1° posto a mezzo grado oltre il record annuale, ad appena tre mesi dalla fine dell’anno.

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Trasporti green in europa: Roma si classifica al 13° posto ma la sfida sostenibile è solo all’inizio https://www.iconameteo.it/primo-piano/trasporti-green-in-europa-roma-si-classifica-al-13-posto-ma-la-sfida-sostenibile-e-solo-allinizio/ Wed, 09 Oct 2024 14:23:36 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78758 RomaI trasporti, sia per persone che per merci, sono una delle principali fonti di inquinamento, responsabili di circa il 72% delle emissioni di CO2 in Europa. Tra questi, il settore automobilistico incide per il 60%, secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Ridurre drasticamente queste emissioni è essenziale per centrare l’obiettivo del “net zero” entro …

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I trasporti, sia per persone che per merci, sono una delle principali fonti di inquinamento, responsabili di circa il 72% delle emissioni di CO2 in Europa. Tra questi, il settore automobilistico incide per il 60%, secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Ridurre drasticamente queste emissioni è essenziale per centrare l’obiettivo del “net zero” entro il 2050, con un taglio del 90%. Ma già entro il 2030, l’Unione Europea impone una riduzione del 55% delle emissioni delle auto. Non tutti i Paesi europei, però, viaggiano alla stessa velocità.

La lotta all’inquinamento nelle città europee

Un recente studio, realizzato in vista dello Smart City Expo World Congress di Barcellona (5-7 novembre 2024), ha analizzato i trasporti eco-sostenibili nelle principali città europee, stilando una classifica delle migliori. Sono stati considerati parametri come il numero di veicoli elettrici, stazioni di ricarica, bus elettrici e la presenza di piste ciclabili. Anche l’inquinamento ambientale è stato un fattore determinante. Roma, pur rimanendo fuori dalla top 10, si posiziona al 13° posto, preceduta da città come Madrid e Dublino.

Roma: vicina alla top 10, ma penalizzata dall’inquinamento

Roma si piazza al 13° posto nella classifica, con 10.000 auto elettriche, 842 stazioni di ricarica e 400 autobus elettrici. La capitale italiana dispone di una rete ciclabile di 300 km, ma l’elevato indice di inquinamento la esclude dalle prime posizioni.

Ecco la top ten delle città più green in Europa

  1. Londra: Oltre 80.000 veicoli elettrici e 11.000 stazioni di ricarica. La città vanta 1.397 autobus elettrici e l’obiettivo di una flotta a zero emissioni entro il 2034.
  2. Amsterdam: Con più biciclette che auto (15.000 elettriche), Amsterdam dispone di 13.000 colonnine di ricarica e 800 km di piste ciclabili.
  3. Vienna: 18.000 veicoli elettrici e una rete di trasporti pubblici composta da tram, metropolitane e 150 autobus elettrici. La città ha anche 1.300 km di piste ciclabili.
  4. Berlino: 30.000 auto elettriche e 3.800 stazioni di ricarica, con 230 autobus elettrici e 1.000 km di piste ciclabili.
  5. Helsinki: Il più alto numero di piste ciclabili pro capite in Europa, con 25.000 veicoli elettrici e 450 autobus elettrici.
  6. Parigi: Offre 500 autobus elettrici e oltre 20.000 auto elettriche, con un sistema di noleggio bici ben sviluppato.
  7. Oslo: Eccelle con 95.466 auto elettriche, superando quelle a combustione. Ha 150 autobus elettrici e mira a zero emissioni.
  8. Andorra: Con 100 auto elettriche e 10 autobus elettrici, si distingue per i suoi bassi livelli di inquinamento.
  9. Bruxelles: Conta 14.000 veicoli elettrici e 75 autobus elettrici, sostenuti da 650 km di piste ciclabili.
  10. Lussemburgo: Piccola ma efficiente, ha 10.000 veicoli elettrici e 500 km di rete ciclabile, con solo 30 autobus elettrici.

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Caldo africano anche a ottobre! Picchi di 30°C: ecco quando e dove https://www.iconameteo.it/primo-piano/caldo-africano-anche-a-ottobre-picchi-di-30c-ecco-quando-e-dove/ Wed, 09 Oct 2024 11:24:15 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78754 caldo ottobreIl caldo africano non abbandona le regioni del Sud Italia e la Sicilia nemmeno ad ottobre, con un aumento delle temperature verso valori oltre la norma anche nei prossimi giorni e ad inizio della prossima settimana. L’Italia si prepara, tra la notte di mercoledì e la giornata di domani (giovedì 10) ad una nuova fase di …

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Il caldo africano non abbandona le regioni del Sud Italia e la Sicilia nemmeno ad ottobre, con un aumento delle temperature verso valori oltre la norma anche nei prossimi giorni e ad inizio della prossima settimana. L’Italia si prepara, tra la notte di mercoledì e la giornata di domani (giovedì 10) ad una nuova fase di maltempo legata a ciò che rimane dell’ex uragano Kirk.

Seppur la traiettoria di Kirk stia puntando l’Europa occidentale, la nostra Penisola dovrebbe essere coinvolta in maniera marginale, ma senza escludere piogge e temporali localmente intensi nonché un rinforzo dei venti. Le regioni interessate da rovesci temporaleschi dovrebbero essere in particolare la Liguria, il Piemonte, la Toscana e l’Emilia-Romagna. Anche le aree appenniniche sono a rischio di temporali intensi, con la possibilità di locali nubifragi. Al Sud l’impatto sarà meno significativo, ma qui con l’avvicinarsi della perturbazione si avrà un richiamo di aria di origine africana che innescherà un deciso aumento delle temperature.

criticità giovedì

Il caldo africano insiste al Centro-Sud, con una breve tregua tra venerdì e sabato: le previsioni

La circolazione atmosferica è caratterizzata da correnti mediamente sud-occidentali che convogliano aria di per sé già mite nell’area del Mediterraneo. Con l’arrivo delle perturbazioni atlantiche – spiega il meteorologo di Meteo Expert Simone Abelli -, come ad esempio domani (giovedì 10), si ha un ulteriore richiamo di aria ancora più calda da sud (quindi aria di origine africana) che determina un deciso aumento delle temperature fino a valori vicini ai 30 gradi nel settore del medio Adriatico e al meridione.

Fra venerdì 11 e sabato 12 questi flussi caldi verranno temporaneamente sostituiti da correnti settentrionali più fresche con un conseguente ridimensionamento delle temperature. Fra domenica 13 e la prima parte della prossima settimana è probabile una ripresa delle correnti calde meridionali, messe in moto dall’azione congiunta di un’alta pressione di blocco sull’Europa orientale e una depressione sui Paesi occidentali che, come un ingranaggio, favoriranno la risalita della massa d’aria africana sufficientemente calda da portare di nuovo i termometri ben oltre i 25 gradi fino a sfiorare i 30 gradi al Sud.

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Settembre 2024 è stato il secondo più caldo di sempre: i dati Copernicus

Antartide: il continente di ghiaccio si tinge di verde a causa del riscaldamento globale

Milton in Avvicinamento: L’Uragano da record pronto a colpire la Florida

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Antartide: il cambiamento climatico trasforma il continente di ghiaccio https://www.iconameteo.it/news/antartide-il-cambiamento-climatico-trasforma-il-continente-di-ghiaccio/ Wed, 09 Oct 2024 10:32:28 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78740 Un segnale tangibile del cambiamento climatico sta emergendo nelle regioni più remote del pianeta: l’Antartide, tradizionalmente nota per i suoi ghiacci eterni, si sta rapidamente tingendo di verde. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience e condotto da ricercatori delle Università di Exeter e Hertfordshire e del British Antarctic Survey, il riscaldamento globale …

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Un segnale tangibile del cambiamento climatico sta emergendo nelle regioni più remote del pianeta: l’Antartide, tradizionalmente nota per i suoi ghiacci eterni, si sta rapidamente tingendo di verde. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience e condotto da ricercatori delle Università di Exeter e Hertfordshire e del British Antarctic Survey, il riscaldamento globale sta modificando il paesaggio dell’Antartide a un ritmo impressionante.

Un ecosistema in trasformazione

Utilizzando immagini satellitari, gli scienziati hanno osservato un aumento significativo della vegetazione sulla Penisola Antartica, una delle regioni più colpite dal cambiamento climatico. Quest’area si sta riscaldando a una velocità superiore alla media globale, favorendo la crescita di muschi e altre piante. Lo studio ha rilevato un incremento della copertura vegetale: da meno di 1 km² nel 1986 a quasi 10 km² nel 2021, con un’accelerazione preoccupante negli ultimi anni.

Thomas Roland, esperto di scienze ambientali presso l’Università di Exeter e co-autore dello studio, ha dichiarato: “Questi risultati confermano l’impatto del cambiamento climatico antropogenico, che sta colpendo anche le regioni più inospitali del pianeta”. L’inverdimento della Penisola Antartica, visibile perfino dalle immagini satellitari, è una testimonianza diretta di questo fenomeno.(per visionare lo studio in questione, cliccare a questo link).

La Penisola Antartica: da bianca a verde

Sebbene la Penisola resti per lo più coperta da neve e ghiaccio, le aree verdi stanno aumentando in modo esponenziale. Dal 2016 al 2021, la vegetazione è cresciuta del 30%, e le temperature in costante aumento accelerano il processo. Durante l’estate antartica del 2022, si sono registrati aumenti termici fino a 10°C sopra la media, con punte record di 20°C superiori alla norma in alcune aree. Queste temperature estreme stanno trasformando uno dei luoghi più inospitali del pianeta in un paesaggio sempre più accessibile alle piante.

Nuove minacce per la fauna locale

Gli scienziati avvertono che il riscaldamento dell’Antartide potrebbe rendere la regione più ospitale per specie invasive, mettendo a rischio la fauna autoctona. Semi e spore possono arrivare in Antartide attraverso diverse vie: flussi migratori di uccelli, vento e persino il passaggio di turisti e ricercatori. La diffusione di specie estranee potrebbe destabilizzare l’ecosistema locale, portando a estinzioni di specie endemiche.

Un altro effetto preoccupante è che l’aumento della vegetazione potrebbe alterare il modo in cui l’Antartide riflette la luce solare. Le superfici verdi, infatti, assorbono più calore rispetto al ghiaccio e alla neve, contribuendo ulteriormente al riscaldamento locale e accelerando la crescita delle piante.

Le prospettive future: cosa aspettarsi

Il fenomeno dell’inverdimento è ancora limitato alla Penisola Antartica, ma la sua crescita esponenziale preoccupa la comunità scientifica. Gli esperti temono che la trasformazione del paesaggio possa diventare irreversibile, con ripercussioni sull’intero ecosistema polare. Il prossimo passo degli scienziati sarà studiare come le piante stanno colonizzando le terre emerse dai ghiacciai in ritirata, un fenomeno che potrebbe fornire ulteriori indizi su come l’Antartide continuerà a cambiare.

L’impatto globale del cambiamento climatico

L’inverdimento dell’Antartide non è un caso isolato. Studi recenti, come quello condotto da Michael Litzow presso la NOAA, hanno dimostrato che il riscaldamento globale sta modificando anche altri ecosistemi polari, come nel caso del drammatico declino dei granchi delle nevi nel Mare di Bering. Questi segnali sono una chiara indicazione dell’urgenza di affrontare il cambiamento climatico in modo concreto.

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