Simone Abelli Icona Meteo IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Fri, 14 Apr 2023 08:11:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Simone Abelli Icona Meteo 32 32 Inizio del 2023 caldo per l’Italia e avaro di pioggia al Nord-Ovest: caduta metà della pioggia normale https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inizio-del-2023-caldo-per-litalia-e-avaro-di-pioggia-al-nord-ovest-caduta-meta-della-pioggia-normale/ Fri, 14 Apr 2023 08:04:00 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/inizio-del-2023-caldo-per-litalia-e-avaro-di-pioggia-al-nord-ovest-caduta-meta-della-pioggia-normale/ In questo primo trimestre del 2023 l’Italia continua ad essere divisa in due: al Nord-Ovest è arrivata solo la metà della pioggia normale, peggioramento la già grave siccità, mentre al Sud le precipitazioni sono state più abbondanti e frequenti. Questa situazione si è verificata anche nel mese di marzo, quando sono mancate all’appello quasi due …

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In questo primo trimestre del 2023 l’Italia continua ad essere divisa in due: al Nord-Ovest è arrivata solo la metà della pioggia normale, peggioramento la già grave siccità, mentre al Sud le precipitazioni sono state più abbondanti e frequenti. Questa situazione si è verificata anche nel mese di marzo, quando sono mancate all’appello quasi due terzi delle precipitazioni sul Nord-Ovest.

Sul fronte delle temperature, da inizio anno l’anomalia si aggira intorno ai +1°C per il nostro Paese, un valore eccezionale per i primi tre mesi dell’anno che rende l’inizio 2023 uno dei più caldi della serie storica italiana.

Tra siccità e caldo anomalo: inizio del 2023 mite in l’Italia e avaro di pioggia al Nord-Ovest. L’analisi di marzo e del primo trimestre dell’anno

Marzo è stato un mese più caldo della norma e nel complesso meno piovoso della media. L’anomalia termica di +1.1°C rispetto al valore di riferimento del trentennio 1991-2020, pone il mese al 8° posto fra i più caldi dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso, dato abbastanza significativo, ma sicuramente molto meno rilevante del record di +2.3°C del 2001.

Le previsioni meteo realizzate dai meteorologi di Meteo Expert

L’andamento termico nel corso del mese mostra alcuni notevoli sbalzi fra periodi molto miti e fasi più fredde. In particolare, nel contesto di correnti temperate occidentali, rafforzate talvolta da intrusioni di strutture anticicloniche con componente subtropicale che hanno contribuito a mantenere le temperature sopra la media per periodi relativamente lunghi, si sono verificate alcune irruzioni di aria polare o artica che hanno dato origine, invece, a brevi intervalli, all’inizio, a metà e quasi alla fine del mese, con temperature anche sotto la media.

Durante queste fasi le temperature minime sono tornate vicine o addirittura leggermente sotto lo zero (all’inizio del mese le fredde correnti orientali hanno dato origine a nevicate a tratti in pianura in Emilia Romagna). Tuttavia, il risultato finale sancisce una prevalenza delle fasi calde che hanno portato ad anomalie pari o superiori a 1°C in gran parte d’Italia, eccetto sulle regioni meridionali dove lo scarto è stato un po’ più contenuto.

Evidentemente il mese di marzo non ha visto sull’Europa centro-meridionale grosse conseguenze derivanti dall’evento di stratwarming avvenuto nell’ultima parte di febbraio, in termini di importanti blocchi circolatori con annesse incisive invasioni di aria proveniente dalla calotta polare (situazione che, invece, sembra molto più tangibile nella prima metà di aprile).

L’anomalia termica complessiva da inizio anno resta molto elevata e pari a +1°C, valore che per il momento mantiene questo inizio del 2023 fra i più caldi della serie storica.

Italia divisa in due nel primo trimestre del 2023: continua la siccità al Nord, mentre il Sud riceve più pioggia

Nel corso del mese di marzo si sono avvicendate 12 perturbazioni, ma solo poche fra esse hanno dato luogo a fenomeni rilevanti come ad esempio le intense precipitazioni legate al sistema frontale residuo del TLC che dalle Baleari si è spostato verso il Tirreno all’inizio del mese, oppure i forti temporali fra il 26 e il 27 con segnalazione di grandine a Roma.

Anche i venti forti hanno caratterizzato a tratti questo marzo, con diversi episodi di Föhn al Nord; fra le varie fasi ventose spicca l’evento del giorno 27 che ha visto raffiche oltre i 150 km/h sulle creste alpine centrali e intorno ai 100 km/h sull’Appennino.

siccità italia 2023
Foto archivio Getty Images via Canva Pro

Per quel che riguarda le precipitazioni, le elaborazioni statistiche mettono in risalto un sostanziale deficit a livello nazionale, pari a -18% rispetto alla media, valore non particolarmente di spicco nell’ambito della serie storica, ma che contribuisce a portare leggermente sotto la norma il dato da inizio anno (-5%). Le regioni maggiormente colpite dalla carenza di precipitazioni sono state ancora una volta quelle nord-occidentali con uno scarto di -64% che mantiene il deficit calcolato da inizio anno su livelli preoccupanti (-49%, ossia circa metà precipitazioni da gennaio) in questo settore già reduce dalla forte crisi idrica dell’anno scorso.

Notevole anche l’anomalia negativa mensile sull’arco alpino orientale, fino a oltre la metà del quantitativo normale mancante. Più di un terzo di precipitazioni sono mancate sulle nostre isole maggiori (-39% in Sardegna e -37% in Sicilia), ma con deficit fino a due terzi sui settori sud-orientali data la predominanza delle correnti da ovest o nord-ovest. Accumuli sotto la media, benché con scarti complessivamente meno rilevanti, anche sulle regioni nord-orientali (-13%) e su quelle centrali (-8%), dove in effetti alcune zone hanno mostrato una piovosità superiore alla norma. Al Sud, invece, hanno prevalso le aree con quantitativi più abbondanti della media che hanno generato un’anomalia positiva pari a +18%.

Infine, un accenno anche alla situazione a livello globale che vede un marzo molto vicino alla cima della classifica dei più caldi, più esattamente al 2° posto insieme a quelli del 2017, 2019 e 2020, con uno scarto di +0.51°C sopra la media del trentennio 1991-2020, come evidenziato dalle elaborazioni del Copernicus Climate Change Service, solo 0.11°C al di sotto del record del 2016.

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SICCITÀ: pioggia assente al Nord ancora per molto, colpa dell’ANTICICLONE di BLOCCO https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/siccita-pioggia-assente-al-nord-ancora-per-molto-colpa-dellanticiclone-di-blocco/ Mon, 17 Jan 2022 07:05:09 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/siccita-pioggia-assente-al-nord-ancora-per-molto-colpa-dellanticiclone-di-blocco/ siccitàContinua a mancare la pioggia soprattutto sulle regioni del Nord: la siccità si sta facendo sentire soprattutto al Nord-Ovest, dove nel mese di dicembre appena trascorso ha visto arrivare circa la metà delle precipitazioni tipiche del periodo. Clima Italia: dicembre 2021 tra neve, siccità e caldo record. L’analisi del meteorologo E sulle regioni settentrionali ci …

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Continua a mancare la pioggia soprattutto sulle regioni del Nord: la siccità si sta facendo sentire soprattutto al Nord-Ovest, dove nel mese di dicembre appena trascorso ha visto arrivare circa la metà delle precipitazioni tipiche del periodo.

Clima Italia: dicembre 2021 tra neve, siccità e caldo record. L’analisi del meteorologo

E sulle regioni settentrionali ci attende ancora un lungo periodo caratterizzato da sostanziale assenza di precipitazioni. Dopo la breve fase piovosa intorno al giorno 5 per il passaggio della prima perturbazione dell’anno, e i fenomeni più localizzati e deboli fra il 9 e il 10 sull’Emilia Romagna (con neve anche in pianura) per il veloce transito di un’altra perturbazione, sembra che il Nord Italia non verrà interessato da passaggi perturbati per almeno 10 giorni.

Anticiclone di blocco: per la pioggia le regioni del Nord dovranno attendere fino all’ultima settimana di gennaio

Le proiezioni dei principali modelli atmosferici non danno spazio a molti dubbi: la tendenza più probabile è per una persistenza fino almeno all’inizio dell’ultima settimana di gennaio di una circolazione atmosferica cosiddetta di “blocco”.

Questo tipo di circolazione, abbastanza frequente nella stagione invernale, consiste nell’espansione, per un periodo di tempo più o meno prolungato, di una robusta area di alta pressione verso le alte latitudini con conseguente interruzione del normale flusso di correnti occidentali che normalmente caratterizzano le medie latitudini.

Vi sono diversi tipi di configurazione di blocco a seconda del posizionamento del centro anticiclonico e dell’orientazione del suo asse. In questo caso l’alta pressione si troverà posizionata mediamente fra il Nord Atlantico e l’Europa centro-occidentale, costituendo un vero e proprio muro invalicabile nei confronti dei sistemi nuvolosi atlantici diretti verso il nostro continente e il Mediterraneo. In queste condizioni il tempo sull’Italia (e su gran parte dell’Europa occidentale) resterà prevalentemente stabile, mentre sull’Europa orientale prenderanno vita correnti settentrionali molto fredde e a tratti anche perturbate.

Di tanto in tanto, a seconda dell’entità dei temporanei spostamenti verso ovest dell’asse dell’anticiclone, queste correnti fredde andranno a interessare anche le nostre regioni, ma gli eventuali impulsi perturbati, a causa della presenza della barriera alpina, non potranno fare altro che saltare il Nord Italia finendo per interessare il Centro, specie il lato adriatico e le regioni meridionali. Così, a meno che la situazione non cambi radicalmente negli ultimi giorni del mese, questo gennaio rischia di chiudersi con un grosso deficit pluviometrico al settentrione, specialmente al Nord-Ovest, maggiormente protetto dalle cime più elevate dell’arco alpino.

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AUTUNNO 2021, caduto il DOPPIO della PIOGGIA in Sicilia e Sardegna https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/autunno-2021-caduto-il-doppio-della-pioggia-in-sicilia-e-sardegna/ Mon, 20 Dec 2021 07:40:50 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/autunno-2021-caduto-il-doppio-della-pioggia-in-sicilia-e-sardegna/ Con un novembre molto piovoso e mite, per l’Italia si chiude l’ottavo autunno più caldo della serie storica. Il mese è stato segnato da diverse fasi perturbate, soprattutto sulle Isole dove è caduto più del doppio della pioggia normale. Novembre segnato da clima mite e maltempo Il mese di novembre è stato in generale mite …

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Con un novembre molto piovoso e mite, per l’Italia si chiude l’ottavo autunno più caldo della serie storica. Il mese è stato segnato da diverse fasi perturbate, soprattutto sulle Isole dove è caduto più del doppio della pioggia normale.

Novembre segnato da clima mite e maltempo

Il mese di novembre è stato in generale mite e piovoso. Fra le numerose perturbazioni che hanno transitato sulle nostre regioni, in tutto 10 sistemi nuvolosi, alcune hanno insistito per parecchi giorni, dando origine a fasi prolungate di maltempo. In particolare due di esse, associate a vortici depressionari quasi stazionari sul Mediterraneo occidentale, sono state costrette a rimanere a ridosso dell’Italia per periodi rispettivamente di una settimana e dieci giorni a causa della presenza di strutture anticicloniche di blocco sull’Atlantico e sull’Europa orientale.

Questo tipo di circolazione ha caratterizzato mediamente non solo il mese di novembre, ma a grandi linee anche l’intera stagione autunnale; la predisposizione all’isolamento delle strutture cicloniche sul Mediterraneo occidentale ha favorito frequenti risalite di aria relativamente mite dalle basse latitudini verso le nostre regioni dove, in effetti, hanno prevalso nettamente le anomalie termiche positive. Solo alla fine del mese, in seguito alla prima irruzione di aria artica della stagione, le temperature sono scese sensibilmente sotto la media favorendo le prime gelate a bassa quota al Nord e in Toscana; nell’ultimo giorno del mese, inoltre, è stata osservata a Messina una temperature minima pari a 5.4°C, molto vicina al record assoluto della città e sicuramente la più bassa dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso.

A livello nazionale emerge un’anomalia di +1.4°C che rappresenta l’ottavo valore più elevato della serie storica, grazie al notevole contributo del Sud (+2.1°C), del Centro (+1.7°C), del Nord-Est (+1.5°C) e, in maniera meno marcata, anche della Sicilia (+1°C) e del Nord-Ovest (+0.9°C). Solo in Sardegna, dove le temperature sono rimaste mediamente più contenute, lo scarto mensile è stato lievemente inferiore alla media.

Nell’ambito delle numerose giornate miti, spicca sicuramente il giorno 7, non tanto per il dato complessivo a livello nazionale, che resta più contenuto rispetto ad altre giornate, quanto per i valori estremamente miti che sono stati raggiunti in alcune zone del Centro-Sud dove sono stati toccati picchi da fine estate, come i 28°C di Reggio Calabria, i 27°C di Napoli e i 26.1°C di Roma (aeroporto di Ciampino) che per la Capitale rappresentano il nuovo record di temperatura massima di novembre.

La stagione autunnale si chiude con uno scarto di +0.8°C determinato da un settembre e un novembre piuttosto miti, intervallati da un ottobre al di sotto della media. Anche per l’autunno si tratta dell’ottavo valore fra i più elevati, mentre l’anomalia dall’inizio dell’anno, pari a 0.7°C, nonostante una lieve risalita rispetto al mese scorso, si pone solo al 11° posto fra le più elevate.

Pioggia protagonista a Novembre: caduto il 45% della pioggia in più a livello nazionale

Per quel che riguarda le piogge, come accennato all’inizio, a novembre si è avuto un esubero rispetto alla media del trentennio 1981-2010, più esattamente il 45% in più: fra i mesi di novembre più piovosi, quello del 2021 occupa la decima posizione nella serie storica.

La maggior parte del territorio ha sperimentato precipitazioni più abbondanti della norma, eccetto alcuni settori dell’Adriatico settentrionale, della Liguria, della Toscana, della Puglia e della Calabria. I valori più rilevanti sono stati osservati sulle isole maggiori (+168% in Sardegna e +115% in Sicilia) che sono rimaste esposte maggiormente alle ostinate perturbazioni bloccate sul Mediterraneo occidentale.

Notevoli gli episodi a metà mese con nubifragi, allagamenti e frane su entrambe le Isole, una vittima del maltempo in Sardegna e numerose (almeno 10) trombe d’aria o trombe marine in Sicilia. Un altro episodio rilevante si è verificato a fine mese in seguito all’irruzione di aria artica che ha improvvisamente generato condizioni di instabilità al Nord con conseguente sviluppo di una linea temporalesca che ha imbiancato il suolo con neve oltre i 500-600 metri e con graupel o gragnola a quote più basse.

Decisamente elevato anche il numero dei giorni piovosi, specialmente al Centro-Sud dove ha piovuto mediamente un giorno su due, ma con punte fino a 20 o 21 giorni in diverse zone. Al Sud e in Sardegna sono stati osservati accumuli mensili record dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso, come ad esempio i 168.4 mm (più del triplo rispetto alla media) ad Amendola (FG), i 246.4 mm (più del quadruplo rispetto alla media) a Cagliari e i 267.5 mm (sette volte il valore medio) a Capo Bellavista.

Nonostante le piogge in eccesso di novembre, è emerso un dato complessivo della stagione autunnale molto vicino alla media (+3%) a causa delle scarse precipitazioni di settembre e quelle di ottobre al Centro-Nord.
Sicilia e Sardegna spiccano anche nelle elaborazioni stagionali con circa il doppio delle precipitazioni medie; inoltre, sulle Isole sono stati osservati alcuni valori record per l’intero autunno come ad esempio i 606.4 mm a Catania (un terzo in più rispetto alla media annuale), i 394.1 mm a Capo Carbonara (due terzi in più rispetto alla media annuale) e i 345.8 mm a Capo Carbonara (poco meno del valore medio annuale).

Chiaramente il dato di novembre ha ridotto il deficit da inizio anno portandolo a -4% a livello nazionale. Andando un po’ più nel dettaglio, da gennaio si osserva una carenza di precipitazioni al Centro-Nord, specie al Centro (-19%) e al Nord-Est (-17%), mentre sulle regioni meridionali prevalgono gli esuberi, specie sulle Isole (+52% in Sicilia e +34% in Sardegna).

Novembre è stato il quarto più caldo a livello globale

A livello globale, secondo le elaborazioni della NOAA, il mese di novembre si è classificato 4° fra i più caldi, con +0.91°C di scarto sopra la media del XX secolo, dopo quelli del 2015, del 2020 e del 2019, mentre sale al 2° posto se si considera il dato che emerge dall’emisfero settentrionale. Fra le anomalie più significative spiccano quelle dell’Africa e della Nuova Zelanda che hanno avuto il novembre più caldo delle rispettive serie storiche, l’Oceania che, invece, ha sperimentato il novembre più freddo dal 1999 e l’Australia che ha avuto il più piovoso mese di novembre della serie. Un ulteriore dato di spicco è la percentuale di superficie terrestre interessata da caldo record che ammonta a 10.4% e che supera ogni altro mese di novembre della serie secolare.

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Fin qui il 2020 è uno degli anni più caldi per l’Italia https://www.iconameteo.it/news/approfondimenti/fin-qui-il-2020-e-uno-degli-anni-piu-caldi-per-litalia/ Tue, 12 May 2020 10:04:35 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=47122 italia 2020 climaIl 2020 non è iniziato con il piede giusto dal punto di vista climatico: i primi 4 mesi dell’anno sono stati segnati da temperature superiori alla norma a livello nazionale, tanto da rendere l’anno in corso uno dei più caldi per l’Italia. Sul fronte delle precipitazioni, il periodo gennaio-aprile risulta poco piovoso in modo abbastanza …

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Il 2020 non è iniziato con il piede giusto dal punto di vista climatico: i primi 4 mesi dell’anno sono stati segnati da temperature superiori alla norma a livello nazionale, tanto da rendere l’anno in corso uno dei più caldi per l’Italia. Sul fronte delle precipitazioni, il periodo gennaio-aprile risulta poco piovoso in modo abbastanza uniforme in tutto il territorio: all’appello manca un terzo della pioggia con 21 miliardi di metri cubi di pioggia in meno rispetto alla media.

TEMPERATURA (°C) PRECIPITAZIONI
Aprile +0.9 -31%
Primavera +0.6 -5%
Da inizio anno +1.3 -34%

Nel corso del mese di aprile il Vortice Polare stratosferico ha completato la sua definitiva transizione nella modalità anticiclonica tipica del semestre caldo boreale attraverso un ultimo riscaldamento (final warming) cominciato nella seconda metà di marzo, con conseguente graduale indebolimento del vortice stesso, fino alla completa inversione dei venti zonali fra gli ultimi giorni di aprile e i primi di maggio. Anche sotto questo aspetto, quindi, si può considerare avviata la stagione calda.

In corrispondenza del continente europeo la circolazione atmosferica è stata caratterizzata da livelli di pressione mediamente più elevati sul settore centrale, nord-occidentale e mediterraneo, mentre nelle altre zone ha prevalso una circolazione ciclonica, in particolare fra la Russia e i Paesi più orientali dove l’anomalia è stata piuttosto marcata. Questa configurazione lascia trasparire una corrispondente distribuzione dell’anomalia termica, con scarti negativi nelle zone orientali e positivi in quasi tutti gli altri settori, in particolare con i massimi valori tra la Francia e la Svizzera che hanno avuto il 3° aprile più caldo delle rispettive serie storiche secolari. Ancora una volta sul continente hanno prevalso gli scarti positivi, come messo in risalto dalle elaborazioni del Copernicus Climate Change Service che evidenziano un’anomalia complessiva pari a +0.6°C, valore comunque non molto di spicco nell’insieme dei dati storici.

Le anomalie del mese di Aprile in Italia

Anche l’Italia rientra nelle aree con anomalia termica positiva. In particolare lo scarto a livello nazionale è stato di +0.9°C, dovuto in gran parte agli elevati valori riscontrati al Nord (mediamente +1.4°C) e in Sardegna (+1.8°C). Pur essendo un valore notevole, non risulta particolarmente rilevante nell’ambito della serie storica che in effetti contempla un buon numero di mesi di aprile molto più miti. In realtà, come nei mesi passati, le anomalie positive sono ancora una volta dovute ai valori decisamente fuori norma delle temperature massime. Considerando, infatti, questo parametro, il mese di aprile risale la classifica raggiungendo il 6° posto a livello nazionale con un’anomalia delle massime di +1.6°C e addirittura il 4° posto per quel che riguarda le regioni settentrionali dove lo scarto delle massime è stato di +2.4°C.

ANOMALIE APRILE 2020
TEMPERATURA (°C) PRECIPITAZIONI
ITALIA +0,9 -31%
Nord-Ovest +1.7 -40%
Nord-Est +1.1 -55%
Centro +0.7 -36%
Sud +0.2 +18%
Sicilia +0.4 -74%
Sardegna +1.5 +48%

Nonostante la predominanza dei periodi più caldi della media, nel corso del mese si sono evidenziate anche due fasi più fredde della norma: una a metà mese causata dalla discesa di una massa d’aria artica che ha interrotto il lungo periodo mite pasquale, un’altra nei primi giorni del mese, molto più incisiva e derivante dall’ultima irruzione artica di marzo che ha determinato un inizio di aprile piuttosto freddo con nevicate a quote collinari al Sud e temperature minime sottozero in molte zone. Da segnalare i -2.4°C osservati a Grosseto il giorno 1, che rappresentano per questa città il valore più basso degli ultimi 40 anni.

 

Per quanto riguarda le precipitazioni, il mese si suddivide grosso modo in due parti distinte: una lunga prima fase siccitosa e un’ultima decade perturbata e piovosa. A livello nazionale ha prevalso la carenza di precipitazioni con un deficit complessivo pari a -31%, ma con una distribuzione non omogenea sul territorio. Questo dato, infatti, è il risultato dei valori decisamente inferiori alla norma al Nord (-40% al Nord-Ovest e -55% al Nord-Est), al Centro (-36%) e in Sicilia (-74%), combinati con i valori sopra la media al Sud (+18%) e in Sardegna (+48%). Anche in questo caso, pur rappresentando una conferma della tendenza verso mesi di aprile sempre più siccitosi, per l’Italia intera non si tratta di un dato di particolare rilievo nell’ambito della serie storica. Per il Nord, invece, lo scarto medio di -47% rappresenta il 6° deficit più ampio degli ultimi 60 anni.

Fin qui il 2020 è uno degli anni più caldi della serie storica

La stagione primaverile ancora in corso evidenzia anomalie dello stesso segno di quelle del mese di aprile, ma più contenute a causa del mese di marzo più piovoso della media e solo leggermente più caldo del normale. Le anomalie positive di temperatura in tutto il territorio hanno determinato uno scarto complessivo pari a +0.6°C, mentre la combinazione di valori di precipitazione sotto la media al Centro-Nord e quelli sopra la media al Sud e Isole ha dato origine a un’anomalia pluviometrica pari a -5% a livello nazionale.

 

Da inizio anno, invece, la tendenza si mostra molto più netta. I calcoli confermano, infatti, un’anomalia termica decisamente elevata (+1.3°C) che al momento mantiene il 2020 fra gli anni più caldi della serie storica, mentre il deficit pluviometrico si assesta a -34%, con una distribuzione abbastanza uniforme in tutto il territorio, che corrisponde a 21 miliardi di metri cubi di pioggia in meno rispetto alla media.

ANOMALIE DA INIZIO ANNO
TEMPERATURA (°C) PRECIPITAZIONI
ITALIA +1.3 -34%
Nord-Ovest +1.8 -36%
Nord-Est +1.6 -38%
Centro +1.2 -36%
Sud +0.7 -27%
Sicilia +0.5 -40%
Sardegna +1.5 -20%

A livello globale aprile segna un nuovo primato dal punto di vista termico. Infatti, secondo il Copernicus Climate Change Service rappresenta il più caldo della serie storica insieme all’aprile del 2016, a meno di una lieve differenza di 0.01°C. Fra le zone con anomalia positiva più elevata spiccano l’Asia centro-settentrionale, la Groenlandia e l’Antartide, mentre notevoli anomalie negative sono state osservate soprattutto nel Nord America.

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