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Uragano Helene ‘aggravato dal riscaldamento globale’: intere aree cancellate

L’uragano Helene ha devastato il sud-est degli Stati Uniti, dove purtroppo il bilancio delle vittime continua ad aumentare: attualmente si contano circa 130 decessi in sei stati e le autorità temono che la situazione possa ulteriormente peggiorare. Centinaia di strade restano chiuse, soprattutto nelle Caroline, ostacolando la consegna di rifornimenti di cui c’è un disperato bisogno. E più di 2 milioni di persone restano senza elettricità.

Uragano Helene, sarà una ripresa complicata per gli stati colpiti

Helene ha toccato terra nella serata di giovedì scorso nella regione di Big Bend in Florida come uragano di categoria 4. Anche se si è indebolito fino a diventare una tempesta tropicale prima di attraversare la Georgia, le Caroline e il Tennessee, i venti, le piogge, l’ondata di tempesta e le inondazioni della tempesta hanno distrutto intere comunità sul suo cammino.

Secondo la Federal Emergency Management Agency (Fema), sarà una ripresa complicata per gli stati colpiti da Helene, vale a dire Nord e Sud Carolina, Georgia, Florida, Tennessee e Virginia. Sempre la Fema definisce Helene un vero e proprio “evento multi-stato”, aggravato dal riscaldamento globale. “Sarà una ripresa davvero complicata in ciascuno degli stati” ha affermato l’amministratore della Fema, Deanne Criswell.

Lo stesso ha fatto notare che un’onda di tempesta di 4,5 metri ha colpito la contea di Taylor in Florida, dove Helene è arrivata come uragano di categoria 4 giovedì sera, con venti di 225 km/h, e ha sottolineato che le aree della Carolina del Nord occidentale hanno registrato 740 mm di pioggia quando la tempesta si è fermata sulla regione.

Helene ha completamente cancellato alcuni villaggi della Carolina del Nord

Alcune aree sono state completamente cancellate: è il caso per esempio del piccolo villaggio di Chimney Rock, nella Carolina del Nord, che sta facendo i conti con la devastazione totale. Diverse persone risultano disperse, l’uragano ha distrutto case lungo il fiume e attività commerciali nel centro città.

Un’altra comunità completamente devastata è quella di Asheville, sempre nella Carolina del Nord, dove fino a lunedì pomeriggio risultavano circa 600 dispersi. Le strade e i ponti sono crollati, le linee telefoniche sono fuori uso e dunque le operazione di ricerca, salvataggio e rifornimento viveri procedono a rilento. Le forti piogge hanno quasi fatto crollare la diga di Nolichucky a Greeneville, nel Tennessee, situazione che il National Weather Service ha definito “particolarmente pericolosa”, esortando almeno 100.000 residenti della zona a “cercare subito terreni più elevati”.

Intanto c’è una probabilità media (40%) che una nuova tempesta si sviluppi nei Caraibi occidentali o nel Golfo del Messico nel corso di questa settimana, ma attualmente è troppo presto per sapere dove potrebbe dirigersi. La situazione è da monitorare attentamente.

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