Mare Adriatico verde e molto caldo: la fioritura di alghe si vede dallo spazio
Tratti di mare di colore verde: il riscaldamento anomalo del mare Adriatico centro-settentrionale ha favorito una fioritura di alghe che è visibile anche dallo spazio. Dalle immagini dei satelliti Aqua MODIS della NASA è infatti visibile una chiazza di mare verdastra soprattutto di fronte alle coste di Veneto, Emilia Romagna e Marche, con interessamento più marginale del tratto di mare tra l’Abruzzo e il Gargano.
Si tratta di cianobatteri, che hanno un pigmento fotosintetizzante chiamato clorofilla-a, che conferisce alle fioriture algali una tonalità verde se viste dallo spazio. La Clorofilla “a” viene rilevata da uno strumento satellitare, utilizzato per valutare la “salute” delle acque marine e oceaniche. I cianobatteri, pur essendo veri e propri batteri anziché microalghe, sono parte del fitoplancton, la forma di vita vegetale più importante per gli ecosistemi acquatici.
Il fitoplancton fissa il carbonio attraverso la fotosintesi, assorbendo l’anidride carbonica disciolta nell’acqua di mare e producendo ossigeno. La distribuzione del fitoplancton nelle acque dipende dalle fluttuazioni stagionali e non di parametri quali la temperatura, la salinità dell’acqua, la turbolenza, la quantità di luce e la disponibilità di nutrienti.
La presenza di fitoplancton indica condizioni nutritive sufficienti per la sua proliferazione, ma possono verificarsi anche fioriture algali dannose quando si accumulano alte concentrazioni di tossine prodotte dal fitoplancton. In questo caso possono verificarsi fioriture algali nocive per la salute umana, gli ecosistemi acquatici e di conseguenza per l’economia.
L’aumento della temperatura dell’acqua, favorito dal cambiamento climatico, può aggravare la fioritura anomala di alghe marine, che talvolta avvengono a carico di specie blandamente tossiche, soprattutto alloctone. In queste occasioni possono verificarsi emergenze d’interesse sanitario, come può capitare in caso di Ostreopsis ovata, a cui viene dedicato un monitoraggio dedicato.
Mare Adriatico verde dal satellite. I risultati dei monitoraggi ARPA Marche
Secondo gli ultimi monitoraggi ambientali dai tecnici di ARPAM, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Marche, la temperatura dell’acqua superficiale raggiunge i 29 gradi, un valore decisamente superiore alla norma del periodo. I prodotti satellitari mostrano infatti temperature superficiali anche 4-5 gradi più elevate del normale.
Il monitoraggio effettuato il 24 luglio lungo il tratto costiero marchigiano compreso tra i 500 e i 3000 m da costa, dal porto di Ancona al promontorio del S. Bartolo (tra Pesaro e Gabicce) rivela una “colorazione verde delle acque e una la scarsa trasparenza” che indicano una “significativa produzione primaria in atto”.
“I valori di salinità a nord di Ancona appaiono significativamente inferiori a quelli tipici della stagione calda. Ciò testimonia – si legge nel comunicato – che le acque marino costiere delle Marche settentrionali sono interessate da input di acque dolci che, trasportando nutrienti a mare, sono la probabile causa delle fioriture in corso. Rilevata unica stria di mucillagine a circa 2 km al largo di Pesaro. Gli affioramenti interessavano un fronte di circa 500 m e si disponevano nel letto del vento da Nord-Ovest. La colonna d’acqua è apparsa ovunque sgombra da fiocchi o filamenti”.
Nel tratto di mare tra i 500 e i 3000 m dalla costa, dal porto di Ancona alla foce del fiume Tronto, invece, secondo il monitoraggio effettuato il 23 luglio, le concentrazioni di clorofilla “a” rilevate sono bassi in superficie e più alti sul fondo: ciò significa, secondo il rapporto, che “la fioritura algale che ha interessato le acque marino costiere nelle scorse settimane è in fase regressiva. Ciò è confermato da assenza di colorazione anomala e da valori di trasparenza piuttosto elevati, anche sottocosta. Non sono state rilevate chiazze di mucillagini, se non alcuni affioramenti di materiale vecchio concentrato dal vento a ridosso della diga foranea di Ancona, e la colonna d’acqua è infine risultata priva di fiocchi o filamenti”.
In Emilia Romagna gli ultimi dati disponibili risalgono ai monitoraggi effettuati a fine giugno.
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