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Il cambiamento climatico ha reso l’ondata di calore negli Stati Uniti e in Messico 35 volte più probabile

Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno del 2024, il Messico e le zone sud-occidentali degli Stati Uniti hanno vissuto un’intensa ondata di calore con temperature estreme. L’evento è stata causato da una persistente bolla di calore, denominata heat dome, che ha intrappolato il caldo nei bassi strati per giorni, causando un’emergenza sanitaria con numerose vittime.

Le ondate di calore sono tra gli eventi estremi più letali e il Messico ha già registrato dal mese di marzo 125 morti con migliaia di casi di colpi di calore. Le condizioni di siccità esistenti hanno ulteriormente aggravato la situazione, impedendo la dispersione di particelle inquinanti, diminuendo la disponibilità di acqua e riducendo la produzione di energia idroelettrica e la fornitura di elettricità.

Crediti: World Weather Attribution, ERA5 data

In che modo e in che misura la crisi climatica c’entra con questo evento meteo estremo? Scienziati provenienti da Messico, Panama, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti e Svezia hanno effettuato uno studio di attribuzione, cercando di valutare in che misura il cambiamento climatico indotto dall’uomo abbia alterato la probabilità e l’intensità di questa ondata di calore in una regione che comprendeva il sud-ovest degli Stati Uniti, il Messico, il Guatemala, il Belize, l’Honduras ed El Salvador. Utilizzando metodi di revisione scientifica, sono state analizzato le temperature massime diurne e notturne di 5 giorni nei mesi di maggio e giugno in un’ampia in cui sono stati riportati gli impatti associati ai record di temperatura estrema.

Le osservazioni mostrano che le temperature massime di 5 giorni in maggio-giugno, come quelle registrate quest’anno, dovrebbero verificarsi circa ogni 15 anni nel clima odierno, che è stato riscaldato di 1,2 C. Tuttavia, intorno al 2000, quando le temperature globali erano di mezzo grado inferiori a quelle attuali, ci si aspettava che tali eventi si verificassero solo una volta ogni 60 anni.

Anche le temperature notturne nello stesso periodo di 5 giorni erano elevate, ma non estreme rispetto al clima odierno; oggi c’è il 50% di possibilità all’anno che si verifichino temperature simili. All’inizio del millennio tali eventi avrebbero avuto solo il 13% di probabilità di verificarsi in un dato anno.
Questi tempi di ritorno sono stimati per l’intera regione. È importante sottolineare che il caldo è stato più raro nella parte sud-orientale della regione, soprattutto per le temperature notturne con periodi di ritorno fino a 1000 anni in singole località.

Per determinare il ruolo del cambiamento climatico, sono state combinate le osservazioni con i modelli climatici e concludiamo che il riscaldamento indotto dall’uomo a causa della combustione di combustibili fossili ha reso l’evento di temperatura massima di 5 giorni circa 1,4 gradi più caldo e circa 35 volte più probabile. Per quanto riguarda le temperature notturne, l’aumento è di circa 1,6 gradi e di circa 200 volte.

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